Italiano - Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

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Italiano - Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
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comunicato
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“Collezionare è come raccogliere oggetti portati a riva in un posto sulla spiaggia e quel posto
sei tu. Quando poi muori, tutto sarà di nuovo portato via”.
Damien Hirst
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, continua la sua ricerca sul tema del
collezionismo e presenta per la prima volta in Italia, una selezione di opere dalla
Murderme collection, la collezione privata di Damien Hirst.
Freedom not Genius, curata da Elena Geuna, intende approfondire la personalità stessa
di uno degli artisti viventi più noti al mondo.
“Tra gli obiettivi della Pinacoteca Agnelli vi è lo studio delle diverse tipologie di
collezionismo e questa mostra si interroga sul significato delle opere collezionate
rispetto alla poetica dell’artista stesso. La collezione di Damien Hirst è un’indagine
su come gli oggetti che lo circondano influenzano il suo lavoro e su come il suo
lavoro influenza le cose di cui si circonda,” spiega Ginevra Elkann, Presidente della
Pinacoteca Agnelli.
Damien Hirst ha iniziato a collezionare alla fine degli anni Ottanta, scambiando
sue opere con quelle di artisti amici che con lui formavano il gruppo Young British
Artists, gettando le basi di una delle più interessanti collezioni di arte al mondo.
La collezione Murderme ha continuato poi ad ampliarsi negli ultimi tre decenni
con l’acquisizione di una sorprendente varietà di opere d’arte e tipologie di oggetti
realizzati con tecniche e materiali diversi.
Questa è la seconda volta che la Murderme Collection viene svelata al pubblico.
E Damien Hirst racconta che “sono passati sei anni dalla prima mostra di opere della
Murderme Collection e sono davvero entusiasta che ce ne sia un’altra. La collezione è
stata importante per me fin dall’inizio; ho sempre detto che è come fare una mappa
della vita di qualcuno e questa mostra svela la mia evoluzione sia come collezionista
che artista. E’ bello poter esporre molti dei miei artisti preferiti insieme, e credo che
Freedom not Genius riveli molto di me, in un modo che normalmente non si vedrebbe.
Raccogliere queste opere in un unico spazio, quando appartengono a epoche e
luoghi così diversi è incredibile e sicuramente dice qualcosa su quello che è rimasto
importante per l’umanità, gli artisti e per me”.
Per la mostra a Torino sono state scelte opere di 50 artisti, tra cui Franz Auerbach,
Francis Bacon, Alberto Giacometti, Mario Merz, Bruce Nauman, Richard Prince
e Andy Warhol, che saranno in dialogo con artisti della generazione successiva, tra
cui Banksy, John Currin, Tracey Emin, Angus Fairhurst, Sarah Lucas and Rachel
Whiteread.
Partendo da Nature morte au crâne et pot di Pablo Picasso, una contemporanea
wunderkammer ospiterà una raccolta di memento mori, tema che ripercorre tutta
la collezione Murderme. Maschere funebri, reperti antichi e dipinti di vanitas
settecenteschi, fotografie vintage e calchi di teschi di epoche diverse, mettono in
evidenza l’ossesione e il fascino di Hirst per la morte.
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Catalogo
Un catalogo illustrato bilingue è co-prodotto dalla Pinacoteca Giovanni e Marella
Agnelli e Other Criteria. Editor del catalogo è Karen Marta e include un’intervista a Damien Hirst di Elena Geuna, curatore indipendente di mostre internazionali tra cui Jeff Koons Versailles, 2008 e un testo di Mario Codognato, capo curatore e
direttore di Blain Southern, Londra; nonchè amico di Hirst da più di venti anni.
Artisti in mostra
Frank Auerbach (1931-), Francis Bacon (1909-1992), David Bailey (1938-), Banksy, John Bellany (1942-), Nick Bibby (1960-), Ashley Bickerton (1959-), Peter Blake (1932-), Don Brown (1962-), Mat Collishaw (1966-), John Currin (1962-), Tracey Emin (1963-), Faile (Patrick McNeil 1975-), Patrick Miller 1976-), Angus Fairhurst (1966-2008), Abigail Fallis (1968-), Paul Fryer (1963-), Alberto Giacometti (1901-1966), Steven Gregory (1952-), Richard Hamilton (1922-2011), Marcus Harvey (1963-), John Hoyland (1934-2011),
Rachel Howard (1969-), Gary Hume (1962-), Paul Insect (1971-), John Isaacs (1968-), Michael Joo (1966-), Jonathan Kingdon (1935-), Jeff Koons (1955-), Jim Lambie (1964-), Sean Landers (1962-), Hyungkoo Lee (1969-),
Sherrie Levine (1947-), Colin Lowe (1966-), Sarah Lucas (1962-), Mario Merz (1925-2003), Rodrigo Moynihan (1910-1990), Vik Muniz (1961-), Takashi Murakami (1962-), Bruce Nauman (1941-), Gabriel Orozco (1962-), Pablo Picasso (1881-1973), Walter Potter (1835-1918), Richard Prince (1949-), Kurt Schwitters (1887-1948), Haim Steinbach (1944-), Keith Tyson (1969-), Fred Tomaselli (1956-), Andy Warhol (1928-1987), Rachel Whiteread (1963-), Olly & Suzi (Olly Williams and Suzi Winstanley), Cerith Wyn Evans (1958-).
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
via Nizza 230, 10126 Torino
tel +39 011 0062713 | fax +39 011 0062712
www.pinacoteca-agnelli.it | www.othercriteria.com | www.damienhirst.com
Ufficio stampa
Silvia Macchetto | tel +39 340 6350241 | [email protected]
Biglietti
7 € intero, 6 € ridotto e gruppi, 3,50 € scuole e bambini dai 6 ai 16 anni;
gratuito da 0 a 6 anni.
Biglietteria all’ingresso della Pinacoteca al livello della pista del Lingotto | 4°piano
Orario di apertura
10-19 da martedì a domenica | Chiuso il lunedì
Visite guidate su richiesta | Accesso disabili | bookshop
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Hyungkoo Lee
1969—Pohang, Korea
—vive e lavora a Seoul, Corea
Felis Animatus & Leiothrix
Lutea Animatus
2009
resina, bastoncini di alluminio, cavi di acciaio, pittura a olio
Jeff Koons
1955—York (USA)
—vive e lavora a New York
Elephant
2003
Francis Bacon
1909—Dublin, Ireland
1992—Madrid, Spain
Self-Portrait
1969
olio su tela
acciaio inossidabile cromato con
vernice trasparente colorata
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Richard Hamilton
1922—London (UK)
2011—
Release – trial
1971
serigraf ia da uno stencil e olio
su carta
Angus Fairhurst
1966—Kent (UK)
2008—Scotland (UK)
Reduced In A Circular
Formation
2005
teschio in plastica con buchi perforati
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Pablo Picasso
1881—Malaga, Spain
1973—Mougins, France
Nature morte au crâne et au pot
1943
olio su tela
Walter Potter
1835—Bramber (UK)
1918—
Happy Family
c1870
legno, vetro, pittura, carta e
animali impagliati
Richard Prince
1949—Panama Canal Zone
—vive e lavora a New York
Hurricane Nurse
2001
acrilico e getto di inchiostro su tela
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attività didattiche
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attività didattiche
In occasione della mostra temporanea
Freedom not genius. Opere dalla collezione Murderme di Damien Hirst
(10 novembre 2012 - 10 marzo 2013),
il Dipartimento Educazione della Pinacoteca Agnelli ha ideato una serie di laboratori
didattici lavorando sui simboli e sul tema del memento mori, che ripercorrono tutta la
collezione Murderme.
Il significato di simbolo, il tema del ritratto, l’immagine del teschio, la tecnica della
serigrafia e l’uso dello stencil saranno i protagonisti di tutte le attività.
Per le scuole
I laboratori didattici per le scuole vogliono far riflettere sul simbolo come elemento di
distinzione e riconoscibilità e su come il processo creativo sia in grado di diversificare
un elemento già connotato simbolicamente.
Nella proposta educativa Ritratti da paura, si parte dall’immagine del teschio, oggetto
e simbolo che appartiene nell’immaginario comune al mondo della paura e della
morte, per farlo diventare una figura ironica ogni volta diversa dall’altra. In una
sovrapposizione e accostamento di tempere glitter colorate e di carte di diverso colore
applicate a collage, ogni bambino creerà un ritratto insolito.
In uguale o difforme traendo ispirazione dalle opere di Banksy presenti in mostra si
gioca sul ruolo dei simboli che caratterizzano personaggi pop nell’immaginario di
massa. Si realizzeranno delle serigrafie che riproducono ritratti di personaggi famosi
e, successivamente, ritagliando e scambiando alcuni dettagli attraverso la tecnica del
collage si creerà un ritratto di fantasia simile all’originale.
Le domeniche in Pinacoteca
laboratori per genitori e figli
Sono Bacon
(25 novembre 2012, 3 febbraio 2013, 3 marzo 2013)
I bambini partiranno da un ritratto fotocopiato e modificato e, attraverso il collage,
realizzeranno un nuovo ritratto dal richiamo espressionista in cui le linee diventano
storte, esasperate nei movimenti curvi, concavi e convessi.
Un libro speciale
(10 febbraio 2013)
Attività educativa condotta dall’associazione Area Onlus in cui i bambini creeranno
un libro tattile ispirato alla mostra temporanea, con oggetti in rilievo con collage
di diversi materiali e colori, scritte in braille per i non vedenti e immagini dipinte e
colorate.
Ritratti da paura
(11 novembre 2012, 2 dicembre 2012, 27 gennaio 2013, 17 febbraio 2013)
I bambini creeranno una serigrafia di un teschio ispirato ad Andy Warhol con le
tempere glitter, interpretandola in chiave pop.
Uguale o difforme
(18 novembre 2012, 13 gennaio, 24 febbraio, 10 marzo 2013)
I bambini realizzeranno dei ritratti con la tecnica della serigrafia; successivamente
verranno ritagliati e incollati in modo da creare un nuovo ritratto simile al ritratto
originale.
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attività didattiche
Per gli adulti
Zootropio 3d - l’illusione del movimento (domenica 20 gennaio 2013) è un workshop
ispirato all’opera in mostra dell’artista inglese Mat Collishaw.
Condotto dall’artista Michelangelo Fornaro che guiderà i partecipanti nella
costruzione di figure tridimensionali seguendo i principi del cinema d’animazione.
Sono previsti workshop specifici di avvicinamento e approfondimento della tecnica
serigrafica indirizzati sia a un pubblico generico sia a un pubblico mirato di
illustratori, giovani artisti, grafici...
La Pinacoteca, inoltre, propone per tutta la durata della mostra visite guidate gratuite,
condotte dalle mediatrici culturali, il sabato e la domenica.
Pause d’arte
45 minuti di approfondimento in paUSA pranzo sulla mostra: un break in Pinacoteca
alle 13.00 con visita guidata gratuita (14 novembre 2012; 12 dicembre 2012; 16
gennaio 2013; 13 febbraio 2013).
Informazioni
Alessandro Fabbris
[email protected]
Tel 011 0062086 – 011 0062008 – 011 0062713
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estratti dal catalogo
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Cover del catalogo
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introduzione
Ginevra Elkann
presidente
Pinacoteca
Marella e Giovanni
Agnelli
Ho incontrato Damien Hirst quattro anni fa in Qatar
all’inaugurazione del Museo di Arte Islamica. Ho capito
immediatamente di trovarmi davanti a un vero collezionista:
una persona che raccoglie solo opere per cui prova un’autentica
passione. La mostra ‘Freedom not Genius’ alla Pinacoteca Giovanni
e Marella Agnelli, esplora l’opera di un artista in quanto
collezionista e coglie questa opportunità per esaminare il
contributo che la sua collezione ha dato alla sua produzione
di artista... Cinque stanze della Pinacoteca Agnelli accolgono
molte tra le opere significative degli YBA che si trovano
nella collezione Murderme, come pure opere che spaziano
dagli artisti del XVII secolo a maestri moderni come Francis
Bacon, Richard Hamilton, Jeff Koons, Kurt Schwitters ed
Andy Warhol. Gli innumerevoli teschi e le varie opere centrate
sul mondo animale, qui esposti insieme per la prima volta,
sono un esempio sorprendente di come lo spirito e l’interesse
di un collezionista possano offrire coesione ad oggetti che
sembrerebbero altrimenti disparati. Questa è una delle ragioni,
ma non la sola, che dà completezza tematica alla collezione
Murderme. Il risultato di questa collaborazione è una mostra
che esalta il particolare senso estetico di una persona: è questa
la forza che rende eccezionale la collezione.
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un’intervista
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Elena Geuna
curatore
della mostra
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Elena Geuna Mi incuriosisce la tua genesi di collezionista. Immagino che tu abbia
cominciato acollezionare sin da bambino.
Damien Hirst Sì, da bambino ho provato a collezionare francobolli e pietre — pietre
e minerali. Prendevo delle scatole e ci mettevo dentro tutte le pietre, e sistemavo i
contenitori in una vetrinetta. Ricordo che in un certo periodo desideravo tantissimo
avere un’ametista.
– – –
EG Ti ricordi perché hai cominciato a collezionare arte?
DH È cominciato tutto perché volevo entrare nella mente dei collezionisti delle mie
opere. Mi sono ricordato che anch’io una volta collezionavo cose, e ho pensato che
c’erano persone che compravano i miei lavori e mi sono chiesto che effetto facesse.
Volevo capire. Avevo anche guadagnato un po’ di soldi e avevo amici artisti che invece
non guadagnavano e che mi chiedevano prestiti. Non mi piaceva l’idea di prestare
loro dei soldi, perché pensavo che forse non sarebbero riusciti a restituirmeli e che
questo avrebbe creato tensione nel nostro rapporto di amicizia. E allora ho pensato
che potevo comprare dei loro lavori, visto che potevo permettermelo. Così, invece
di scambiare opere con gli amici, mi sono ritrovato a comprarle e senza rendermene
conto ho finito per comprare un Picasso. E così ho capito come funziona la mente del
collezionista: collezionare è un’attività emozionante, ma anche pericolosa, è una specie
di droga.
EG E così sei diventato un vero collezionista.
DH Credo che ci sia stato un periodo in cui compravo cose che non mi potevo
permettere, ed è pericoloso. Ma da allora mi sono calmato. E ho anche capito che ci
sono cose che non posso comprare. Bisogna guardare i fatti nella giusta prospettiva e
mi sento fortunatissimo ad avere le cose meravigliose che sono riuscito ad accumulare
finora.
– – –
EG Nella mostra c’è una sala dedicata al memento mori, un tema ricorrente nella tua
collezione. Ti ricordi quando i teschi hanno incominciato ad affascinarti?
DH Ricordo che a scuola avevo in classe un teschio per la copia dal vero. C’erano
dei pezzi di legno e qualche stampo di gesso, e un teschio. Mi attraeva il teschio e lo
disegnavo, e da adolescente lo prendevo in mano e pensavo: ‘Una volta questo era un
essere vivente’. Lo guardavo per una decina di minuti e cercavo di immaginare chi
potesse essere quella persona. Non si riesce a collegare un teschio alla persona, ma
per un attimo fuggente sentivo la persona e poi la sensazione spariva. E ricordo di
aver pensato che si trattava di una cosa stranissima e non ho mai smesso di pensare
che non era possibile farlo. È un oggetto incredibile. E poi i teschi ridono di te. Ti
invadono.
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un’intervista
a damien hirst
– – –
EG Il teschio emerge come il tema più facilmente identificabile nella tua collezione: da
alcuni dipinti di vanitas del XVIII e XIX secolo a opere di arte contemporanea.
DH Beh, di fatto in arte non ci sono risposte, no? Solo domande: credo che il teschio
sia la riprova che non ci sono proprio risposte, ma che non si può fare a meno di
continuare a porsi domande. Così ogni volta che ti procuri un teschio, ti viene
riproposta la stessa domanda, solo in una forma diversa. È la domanda centrale della
vita: come, quando, perché. Ci sono persone che lo celebrano, altri ne fanno un
oggetto oscuro, per altri è pericoloso. Ma l’oggetto in sé mi sembra essere così pieno di
vita, anche se tratta di morte e a me la cosa piace moltissimo.
– – –
EG La storia naturale ti affascina?
DH Sì mi piace moltissimo. Ma penso che dipenda dal fatto che amo l’informazione.
La gente entra in una galleria d’arte e si sente nervosa e insicura. Non capisce — non
il significato, ma la funzione dell’arte — mentre in un museo di storia naturale si
incontra tantissima arte perfettamente comprensibile.
EG Ed è più semplice.
DH Sì, la gente può entrare e godersi quel che c’è senza metterlo in discussione,
mentre in una galleria d’arte è sospettosa e lo mette in discussione. Ho sempre pensato
che preferivo fare arte che funzionasse come funziona in un museo di storia naturale.
Non si trovano i vestiti nuovi dell’imperatore nel museo d’arte naturale come succede
in una galleria d’arte.
– – –
EG La collezione Murderme continua a crescere. La esporrai nella galleria che hai
intenzione di aprire
a Londra?
DH Sì, in tutte e due le gallerie, quando saranno pronte, a Londra e a Toddington
Manor, in Gloucestershire. Non vedo l’ora, perché mi sento in colpa a tenere tutto in
magazzino nelle casse. Sento la necessità di farle vedere. È così che l’arte continua a
vivere. È sempre meglio avere un quadro appeso a un muro dove lo si possa vedere
piuttosto che in un magazzino dove non lo vede nessuno.
EG È molto importante condividere l’arte con gli altri.
DH Sì.
EG Una volta hai detto che una collezione è come la mappa della vita di una persona.
Che genere di persona ha formato la collezione Murderme?
DH Penso che spetti ad altri dirlo. Credo abbia a che fare con me, con quello che mi
piace o non mi piace, con i miei desideri, le mie paure… Mi sembra chiaro che non ho
paura del buio.
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the collector
Mario Codognato
storico dell’arte
critico
curatore
Una delle caratteristiche dell’arte di Damien Hirst, forse l’artista più popolare e
controverso del nostro tempo, è di essere onnivora e universale al contempo. Si
appropria di tutte le contraddizioni che costituiscono l’esistenza e la realtà che ci
circonda, i desideri e le paure, le aspirazioni e i crimini di un’umanità sempre sospesa
tra la brama dell’immortalità e la realizzazione dell’inevitabile caducità del corpo.
Si presenta attraverso un’estetica schietta ed esplicitamente letterale, che concilia,
racchiude e isola ordine e disordine, armonia e repellenza, banalità e orrore,
spirituale e materiale, religione e scienza. In questa prospettiva l’artista si appropria
di un immaginario collettivo totale e totalizzante e lo rielabora in codici e schemi
immediatamente leggibili e fruibili e al tempo stesso tanto spietatamente diretti
da provocare un’inevitabile shock o una profonda riflessione su qualcosa che già
sappiamo e sempre ci sforziamo di ignorare: la morte, la malattia, il vizio, l’ignavia,
la cupidigia. In sintesi è una riflessione sull’incompiutezza della vita e sulla dicotomia
tra volontà e azione. Questa onnivoracità e questa straordinaria capacità di sintesi e
di rielaborazione di temi e di problematiche universali, e di conseguenza ricorrenti,
sotto forme diverse, in tutta la storia dell’arte, hanno sempre reso vana ed ardua
ogni riflessione sulle possibili influenze sul suo lavoro da parte di opere ed artisti del
passato e su ogni possibile influenza del suo lavoro su quello dei suoi contemporanei e
degli artisti più giovani.
Il lavoro di Hirst è estremamente originale e inimitabile e al contempo rintracciabile
nel patrimonio visivo dell’umanità. È il frutto di una ricerca personale e soprattutto
di un’elaborazione sinottica dei motivi conduttori della vita e della morte sia a livello
emozionale che visivo, non necessariamente in quest’ordine e non necessariamente
in antitesi tra loro. Le sue immagini suscitano una reazione a catena di rimandi e
di connessioni di idee e di modelli visivi, che le rendono comprensibili a chiunque,
perché cariche e pregne di un immaginario che spazia dall’esistenziale al quotidiano,
dalla cultura popolare alla storia dell’arte, senza gerarchie e senza filtri, se non
l’impietosa brutalità del ciclo vitale e della sua caducità, dove anche il contingente
diventa simbolo e metafora, persino quando mantiene la sua integrità, il suo scopo
iniziale. Ed in questo senso Damien Hirst è un artista universale ed onnivoro.
Che cosa dire allora del Damien Hirst collezionista, tema di questo saggio e di questa
mostra? Uno degli esercizi principali degli storici dell’arte è andare oltre il significato
e l’intenzione dell’opera, inserirla in un contesto storico, che dal politico-sociale passa
all’individuale, al soggettivo, attraverso una ricostruzione delle vicende personali
in chiave più o meno psicoanalitica sino alla ricostruzione delle opere di altri artisti
che possa avere incontrato e qualora se ne fosse presentata l’occasione, collezionato.
In base a tutti questi dati si ricostruisce un percorso, o meglio un equilibrio, tra
l’originalità della sua proposta e della sua produzione e le supposte influenze di altri
percorsi artistici e di altre contingenze ambientali. In un certo senso si verifica una
sorta di ricostruzione e di adattamento dell’annoso dilemma se nel comportamento
umano conti più l’individualità o l’influenza dell’ambiente.
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Nell’evoluzione recente della nostra epoca, con tutte le rivoluzionarie scoperte sul
DNA, con la globalizzazione e la circolazione delle informazioni attraverso internet,
con una certa banalizzazione della psicanalisi e con le teorie del post-moderno, tutto
ciò risulta superfluo, obsoleto o, in due parole, poco interessante. Ma essendo Hirst
un artista universale, poiché si esprime attraverso un linguaggio ed un messaggio
universali, e quindi in qualche modo classico, nel senso che permette un approccio
storiografico classico senza apparire anacronistico o grottesco, una ricostruzione
della sua opera attraverso la sua collezione può apparire interessante o, se vogliamo,
stranamente e originalmente interessante. La sua onnivoracità si applica anche in
questo caso, con la stessa capacità di entrare in ogni poro visivo di quello che lo
circonda e restituircelo come un’immagine originale e familiare al contempo. Se
risulta ovvio che Picasso e Ernst Ludwig Kirchner collezionassero scultura africana,
Twombly scultura grecoromana e Baselitz grafica manierista, per fare solo qualche
esempio, è altrettanto ovvio che la collezione di Hirst sia eclettica e al tempo stesso
precisa, passionale e al tempo stesso antagonistica. Ogni opera della sua collezione
rispecchia la sua capacità — che potremmo chiamare destrezza, come in un furto, e al
contempo virtuosismo — di prendere e dare, di assorbire ed influenzare, mantenendo
sempre un’originalità nei confronti dell’arte a lui precedente e un’impossibilità di
emulazione da parte di quella successiva. Il tutto è dettato e reso possibile non da
una forma di originalità, ma piuttosto da una forma di originale schiettezza, brutalità
e sorprendentemente di linearità nel rappresentare quello che già sappiamo o
intuiamo…
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opere in mostra
Frank Auerbach
1931—Berlin, Germany
—vive e lavora a Londra
Mornington Crescent,
Early Morning
1992-93
olio su tela
Francis Bacon
1909—Dublin, Ireland
1992—Madrid, Spain
Man in Blue II
1954
Banksy
Winnie the Pooh
2003
pittura spray su tela
John Bellany
1942—Port Seton (UK)
—vive e lavora a Cambridge, Edimburgo
e Barga (Lucca)
The Couple
1968
olio su tela
olio su tela
Nick Bibby
Francis Bacon
1909—Dublin, Ireland
1992—Madrid, Spain
Self-Portrait
1969
1960—County Durham (UK)
—vive e lavora nel Devon
Carinate Tropid Snail
(Trophidophora carinata)
2004
bronzo
olio su tela
David Bailey
1938—London (UK)
—vive e lavora a Londra
Skull and Blue Rose
2008
Nick Bibby
1960—County Durham (UK)
—vive e lavora nel Devon
Dodo (Raphus cucullatus)
2002
bronzo
stampa cromogenica
Banksy
Heavy Weaponry
2004
pittura spray su tela
Nick Bibby
1960—County Durham (UK)
—vive e lavora nel Devon
Lesser Mascarene Fruit Bat
(Pteropus subniger)
2003
bronzo
Banksy
Laugh Now
2003
serigraf ia
Banksy
Modified Oil Painting No. 24
2005
Nick Bibby
1960—County Durham (UK)
—vive e lavora nel Devon
Mauritius Blue Pigeon
(Alectroenas nitidissima)
2003
bronzo
olio su tela
Nick Bibby
Banksy
Rat on a Rock
2005
pittura spray e olio su lastra di pietra
1960—County Durham (UK)
—vive e lavora nel Devon
Mauritius Scops Owl
(Scops commersoni)
2003
bronzo
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
20
genius
opere in mostra
Ashley Bickerton
Mat Collishaw
Good
1989
The Garden of Unearthly Delights
2009
1959—Barbados
—vive e lavora a Bali, Indonesia
serigraf ia
Peter Blake
1932—Dartford (UK)
—vive e lavora a Londra
M. M. Blue & Red
1990
fotograf ia e pittura a smalto su legno
1966—Nottingham (UK)
—vive e lavora a Londra
acciaio, alluminio, gesso, resina, luci stroboscopiche
John Currin
1962—Boulder (USA)
—vive e lavora a New York
The Christian
2005
olio su tela di lino
Peter Blake
1932—Dartford (UK)
—vive e lavora a Londra
Marilyn Monroe, Yellow & Blue
1990
fotograf ia e pittura a smalto su legno
Peter Blake
Tracey Emin
1963—London (UK)
—vive e lavora a Londra
Trying on clothes from my
friends
(she took the shirt
off his back)
1997
65 fotograf ie su mensole in legno
1932—Dartford (UK)
—vive e lavora a Londra
The Endings
of My Favourite Books
2005
Faile
Don Brown
Death Awaits Damien Hirst
2008
penna su scheletro di plastica
1962—Norfolk (UK)
—vive e lavora nel Suffolk (UK)
Yoko XXV (Silver twin)
2008
argento
Don Brown
1962—Norfolk (UK)
—vive e lavora nel Suffolk (UK)
The Shape of Things to Come
2005
composto acrilico e plastica
Mat Collishaw
1966—Nottingham (UK)
—vive e lavora a Londra
Butterflies and Flowers (III)
2004
duratrans, lightbox
Patrick Mc Neil
1975—Edmonton (USA)
Patrick Miller
1976—Minneapolis (USA)
—opera a Brooklyn (USA)
acrilico su tela
Faile
Patrick Mc Neil
1975—Edmonton (USA)
Patrick Miller
1976—Minneapolis (USA)
—opera a Brooklyn (USA)
Shanghai 01
2008
acrilico e serigraf ia su tela
Angus Fairhurst
1966—Kent (UK)
2008—Scotland (UK)
4th Lowest Expectations
1996
pittura a smalto su pannello di alluminio
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
21
genius
opere in mostra
Angus Fairhurst
Alberto Giacometti
A Cheap and Ill-Fitting Gorilla Suit
1996
Buste d’homme assis
(Lotar III)
1965
Angus Fairhurst
Steven Gregory
Reduced In A Circular
Formation
2005
Trust in Me
2003
Angus Fairhurst
Steven Gregory
Uninvited (Black Skulls) 2
2001
Skulker
2003
1966—Kent (UK)
2008—Scotland (UK)
pelliccia ecologica, giornale, cartone
1966—Kent (UK)
2008—Scotland (UK)
teschio in plastica con buchi perforati
1966—Kent (UK)
2008—Scotland (UK)
inchiostro su cartoncino di invito
Angus Fairhurst
1966—Kent (UK)
2008—Scotland (UK)
Uninvited (Pencil Skulls) 1
2001
matita su cartoncino di invito
1901—Borgonovo, Switzerland
1966—Coire, Switzerland
bronzo
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
teschio umano e malachite
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
teschio umano e resistenze elettriche
color bronzo
Steven Gregory
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
Old Carou
2003
teschio umano e resistenze elettriche verdi
Abigail Fallis
1968—London (UK)
—vive e lavora nel Gloucestershire
In Cod We Trust
2006
stampa su carta da acquerello
Steven Gregory
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
A Nod’s as Good as a Wink
2003
teschio umano e lapislazzulo
Abigail Fallis
1968—London (UK)
—vive e lavora nel Gloucestershire
King of Spades
2010
bronzo
Steven Gregory
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
You Know My Resistance
Is Low
2003
teschio umano e resistenze elettriche blu
Paul Fryer
1963—Leeds (UK)
—vive e lavora a Londra
New Morning
2007
uovo di quaglia, nido fatto a mano, f ilo di kevlar,
resina epossidica, vetrina,
base in legno
Steven Gregory
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
Where’d You Get
Them Peepers?
2003
teschio umano e occhio di tigre
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
22
genius
opere in mostra
Steven Gregory
Rachel Howard
Strut My Stuff
2003
Repetition is Truth - Via Dolorosa
2005-2008
Richard Hamilton
Gary Hume
1952—Johannesburg, South Africa
—vive e lavora a Londra
teschio umano e opalina con denti in oro
1922—London (UK)
2011—
Fashion-plate study (b)
1969
collage di carta, smalto e cosmetici su carta
1969—County Durham (UK)
—vive e lavora a Londra
vernice lucida su tela
1962—Kent (UK)
—vive e lavora a Londra
e ad Accord, New York
Mint White Door II
1988
vernice lucida su tela
Richard Hamilton
Paul Insect
Release – trial
1971
Homage to the Dead Hare
2007
Marcus Harvey
John Isaacs
Churchill’s Dog
2006
Take a Look in the Mirror
2006
Marcus Harvey
Michael Joo
Skull
2005
Stripped (Instinctual)
2005
1922—London (UK)
2011—
serigraf ia da uno stencil e olio su carta
1963—Leeds (UK)
—vive e lavora a Londra
olio su tela
1963—Leeds (UK)
—vive e lavora a Londra
olio su tela e MDF
1971—Sussex (UK)
—vive e lavora a Londra
acrilico su tela
1968—Lancaster (UK)
—vive e lavora a Berlino
pennarello e matita su carta
1966—Ithaka (USA)
—vive e lavora a New York
schiuma di poliuretano, resina
epossidica,
smalto, plastica fatta a mano,
vetro, legno
John Hoyland
1934—Sheffield (UK)
2011—London (UK)
Lucky Star 7.2.82
1982
acrilico su tela
Michael Joo
1966—Ithaka (USA)
—vive e lavora a New York
Improved Rack (Moose #7)
2004
corna ramif icate, acciaio inossidabile
Rachel Howard
1969—County Durham (UK)
—vive e lavora a Londra
Black Dog (No Head)
2007
vernice lucida su tela
Jonathan Kingdon
1935—Tanzania
—vive e lavora a Roma e Oxford
Baby Bushpig Dissection
1963
matita su carta
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
23
genius
opere in mostra
Jonathan Kingdon
Sean Landers
Elephant Dissection
1973
Suicide Bear
2005
Jeff Koons
Hyungkoo Lee
Titi
Felis Animatus & Leiothrix Lutea
Animatus
2009
1935—Tanzania
—vive e lavora a Roma e Oxford
matita su carta
1955—York (USA)
—vive e lavora a New York
2004-2009
acciaio inossidabile cromato con vernice
trasparente colorata
1962—Palmer (USA)
—vive e lavora a New York
bronzo
1969—Pohang, Korea
—vive e lavora a Seoul, Corea
resina, bastoncini di alluminio, cavi di acciaio, pittura a olio
Jeff Koons
1955—York (USA)
—vive e lavora a New York
Elephant
2003
acciaio inossidabile cromato con vernice
trasparente colorata
Sherrie Levine
1947—Hazelton (USA)
—vive e lavora a New York
e a Santa Fe, New Mexico
Steer Skull, Unhorned
2002
bronzo lucidato
Jeff Koons
1955—York (USA)
—vive e lavora a New York
Three Ball 50/50 Tank
(Spalding Dr. JK Silver Series)
1985
vetro, acciaio, acqua distillata, tre palloni da basket
Jeff Koons
1955—York (USA)
—vive e lavora a New York
Monkey Train (Blue)
2007
olio su tela
Colin Lowe
1966—England
—vive e lavora a Londra
You Will Never Forget Me
2007
gatto impagliato, capelli, legno, f ilo di cotone
Sarah Lucas
1962—London (UK)
—vive e lavora nel Suffolk (UK)
Bunny
1997
collant scuri, calze nere, sedia in compensato, morsetto, kapok, cavo
Jim Lambie
1964—Glasgow (UK)
—vive e lavora a Glasgow
Rock Me, Move Me
2003
materasso matrimoniale, vernice lucida
Sarah Lucas
1962—London (UK)
—vive e lavora nel Suffolk (UK)
My Head
2005
calcestruzzo
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
24
genius
opere in mostra
Sarah Lucas
Bruce Nauman
Self-Portrait with Cigarettes
2000
Double Poke in the Eye II
1985
1962—London (UK)
—vive e lavora nel Suffolk (UK)
carta da pacchi, sigarette
1941—Fort Wayne (USA)
—vive e lavora nel New Mexico
tubo al neon montato su monolite di alluminio
Sarah Lucas
1962—London (UK)
—vive e lavora nel Suffolk (UK)
Where Does It All End?
1994
cera e cicca di sigaretta
Olly & Suzi with Greg Williams
—vivono e lavorano nel West Sussex (UK) e a Londra
Guadalupe Carcaradon 1
2003
stampa alla gelatina d’argento su alluminio
Mario Merz
1925—Milano
2003—
Senza titolo
(Una somma reale è una somma
di gente)
1972
dieci fotograf ie in bianco e nero e numeri al neon
Rodrigo Moynihan
1910—Santa Cruz de Tenerife, Spain
1990—London (UK)
The Skull
1952
Gabriel Orozco
1962—Xalapa de Enrìquez, Mexico
—vive e lavora tra New York, Parigi
e Mexico City
B.K.I.
2004
stampa giclée su carta da acquerello
Pablo Picasso
1881—Malaga, Spain
1973—Mougins, France
Nature morte au crâne et au pot
1943
olio su tela
olio su tela
Vik Muniz
1961—Sao Paulo, Brasil
—vive e lavora a New York
e a Rio de Janeiro
Clownskull (Vulgaris)
1990-1993
Walter Potter
1835—Bramber (UK)
1918—
Happy Family
c1870
legno, vetro, pittura, carta e animali
impagliati
calco in plastica su base d’artista
Takashi Murakami
1962—Tokyo, Japan
—vive e lavora a Tokyo
There Are Little People Inside Me
2011
Walter Potter
1835—Bramber (UK)
1918—
Seven-legged, two-bodied lamb
1912
agnello impagliato, vetrina
acrilico su tela montata su tavola
Richard Prince
1949—Panama Canal Zone
—vive e lavora a New York
5 Jokes Painted to Death
1987
acrilico, graf ite e inchiostro da serigraf ia
su tela
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
25
genius
opere in mostra
Richard Prince
Andy Warhol
No Other
2006
Five Deaths
1963
1949—Panama Canal Zone
—vive e lavora a New York
f ibra di vetro, legno, acrilico e bondo
Richard Prince
1949—Panama Canal Zone
—vive e lavora a New York
Hurricane Nurse
2001
acrilico e getto di inchiostro su tela
1928—Pittsburgh (USA)
1987—New York (USA)
acrilico e inchiostro per serigraf ia
su tela di lino
Andy Warhol
1928—Pittsburgh (USA)
1987—New York (USA)
Skull
1976
pittura acrilica e serigraf ia su tela
Kurt Schwitters
1887—Hanover, Germany
1948—Kendal (UK)
Ohne Titel (6D)
1947
collage, cartone, cellophane, cartone
ondulato, tessuto, carta su carta
Haim Steinbach
1944—Rehovot, Israel
—vive e lavora a New York
beep, honk, toot #1
1989
mensola in legno laminato cromato,
bollitori da te cromati e in plastica,
cestini della spazzatura cromati
Keith Tyson
1969—Ulverston (UK)
—vive e lavora a Brighton e Londra
Nature Painting
2006
tecnica mista su alluminio
Fred Tomaselli
Rachel Whiteread
1963—London (UK)
—vive e lavora a Londra
Untitled (Torso)
1993
gomma
Cerith Wyn Evans
1958—Llanelli (UK)
—vive e lavora a Londra
In Girum Imus Nocte
et Consumimur Igni
2006
neon
Autoritratto di un fotografo
c1884
stampa all’albumina su cartoncino
Calco di Pangolin Editions
Scheletro di dodo
2004
bronzo
1956—Santa Monica (USA)
—vive e lavora a New York
Red Bird
2007
collage fotograf ico, acrilico,
gouache,
foglie e resina su pannello di legno
Esemplare di pangolino vittoriano
XIX secolo
pangolino impagliato, occhi di vetro
e base in legno
Faraone Seti I (padre di Ramses II)
c1880
stampa all’albumina su cartoncino
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
26
genius
opere in mostra
Gamba di cavallo
XVIII secolo
gesso
Scuola tedesca
Senza titolo(dipinto con teschio)
XVII secolo
olio su tela
Grande teschio umano
XVIII-XIX secolo
memento mori
Fine XVIII secolo
olio su carta applicata su tela
Montage d’esposizione
di 24 uccelli
tropicali
Metà XIX secolo
Teschio di alligatore
Data sconosciuta
Teschio in bronzo
XVI-XVII secolo
Teschio in legno di bosso
XVII secolo
uccelli impagliati, vetrina
Pangolino africano di Temminck
XIX secolo
pelle di pangolino
Radiografia della Prima Guerra
Mondiale
Inizio XX secolo
fotograf ia a raggi X
Rostro di pesce sega
XIX secolo
rostro di pesce sega e base in legno
Scheletro che pensa
Data sconosciuta
bronzo
Scheletro di manifattura asburgica
XVII secolo
argento con base in ebano
Sconosciuto(Kwakwaka’wakw)
Seal fishnet float
Fine XIX secolo
legno di cedro intagliato a mano
e dipinto
di rosso
Teschio in marmo
XVI-XVII secolo
Teschio in pietra con superficie
policroma
c1680
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
genius
colophon
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
27
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
28
genius
Fondazione
Pinacoteca del
Lingotto
Giovanni e Marella
Agnelli
da un’idea di
Ginevra Elkann
Elena Geuna
a cura di
Elena Geuna
direzione organizzativa
Marcella Beraudo di Pralormo
manager della collezione murderme
Kate Davies
assistente della collezione murderme
Olivia Young
assistente del curatore
Ilaria Porotto
segreteria
Emma Roccato, Elena Olivero
progetto educativo per la mostra
Alessandro Fabbris
fondatori
Giovanni Agnelli
Marella Caracciolo Agnelli
Margaret Agnelli De Pahlen
John Elkann
Lapo Elkann
Ginevra Elkann
Paolo Fresco
Gianluigi Gabetti
Francesca Gentile Camerana
Franzo Grande Stevens
Alessandro Nasi
amministrazione
Mara Abbà
comitato direttivo
ufficio stampa
Silvia Macchetto
presidente onorario
corporate development consultant
Paolo Landi
Marella Caracciolo Agnelli
presidente
Ginevra Elkann
progetto di allestimento
Alessandro Tosetti
Federico Ratti
membri
immagine di comunicazione
Elyron
realizzazione allestimento
Interfiere
Gianluigi Gabetti
John Elkann
Lapo Elkann
Filippo Beraudo di Pralormo
Sergio Marchionne
segretario
Gianluca Ferrero
assicurazione
AON Insurance Broker
collegio sindacale
trasporto
MOMART; London
Un grazie speciale a Damien Hirst e a tutti gli artisti,
le cui opere sono esposte in mostra
ringraziamenti
Mario Pia, presidente
Luigi Demartini
Pietro Fornier
direttrice
Marcella Beraudo di Pralormo
Pietro Boroli
Murderme
Other Criteria
Science Ltd
Dario Tosetti
con il patrocinio di
con il contributo di
sponsor tecnico
media partner
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
genius
sponsor
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013
29
La Camera di commercio di Torino
per Freedom not Genius
La Camera di commercio di Torino da anni accompagna il settore dell’arte contemporanea
con diverse modalità, in particolare attraverso il sostegno alle grandi manifestazioni e mostre
cittadine e alle istituzioni museali.
Questa esposizione della collezione privata di Damien Hirst, evidenzia il valore del
collezionismo e, per la prima volta in Italia, offre ai visitatori un inedito approfondimento della
personalità di uno degli artisti viventi più celebrati.
Uno studio realizzato dalla Camera di
commercio di Torino con la Fondazione
Fitzcarraldo evidenzia che investire in arte
e cultura porta a ottimi risultati sul
territorio, sia in termini di conoscenza e
qualità della vita sia dal punto di vista
economico. Il tema sarà approfondito il
14 novembre prossimo, quando Camera
di commercio di Torino, Unioncamere
Piemonte, Compagnia di San Paolo e
Finpiemonte presenteranno in conferenza
stampa uno studio sul valore del “tesoro
cultura” nella nostra regione.
Il cortile di Palazzo Birago, sede istituzionale dell’ente
Torino e provincia rappresentano un tessuto attivo e in fermento, con numerose proposte nei
più diversi settori culturali che tuttavia, negli ultimi anni, possono contare su sempre meno
risorse economiche, e proprio per questo risultano ancor più da sostenere e valorizzare. In
particolare progetti come Freedom not Genius che portano a Torino eventi speciali, rari e di
limitata diffusione.
In questo autunno dedicato all’arte, la Camera di commercio di Torino interviene a
sostegno dell’arte contemporanea anche direttamente: fino al 13 novembre Palazzo
Birago, edificio barocco progettato dall’architetto Juvarra e sede istituzionale dell’ente in via
Carlo Alberto 16, ospita la mostra “Habitat: dimensioni di luoghi e persone” in cui 5 artisti
internazionali espongono la loro visione degli spazi dell'abitare.
La Camera di commercio di Torino è tra le istituzioni che seguono con maggiore interesse e impegno lo
sviluppo e i cambiamenti del territorio. Da anni rivolge una particolare attenzione a progetti artistici e
culturali: dal supporto alle maggiori realtà espositive all’ospitalità di eventi artistici e mostre nelle sue sedi
istituzionali e al pubblico. La valorizzazione del territorio, la promozione di manifestazioni ed eventi anche
in ambito culturale e il supporto alle iniziative di interesse generale, fanno sì che in questa occasione la
Camera di commercio di Torino sia presente con il suo supporto.
1862 – 2012 Le Camere di commercio compiono 150 anni
Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino
Via Carlo Alberto 16 10123 Torino Tel. 011 571 6657 www.to.camcom.it
News From Aon
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli si affida ad Aon per assicurare
Freedom not Genius. Opere dalla collezione Murderme di Damien Hirst.
Aon, leader mondiale nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo e nella gestione delle risorse umane, è
sponsor tecnico della mostra “Freedom not Genius” che si terrà alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di
Torino dal 10 novembre 2012 al 10 marzo 2013.
La passione per l’arte e accomuna Aon e Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli la cui proficua
collaborazione che dura ormai da molti anni.
Il Fine Arts è un settore altamente specialistico che si concentra su pochissimi mercati assicurativi.
Aon Artscope, leader nella gestione dei rischi nel settore dell’Arte, in Italia è formata da 17 professionisti
specializzati dislocati in quattro uffici (Milano, Firenze, Arezzo, Roma). Il team italiano lavora a stretto contatto
con il network internazionale di Aon che è in grado di assistere i Clienti in ogni paese del mondo.
Le coperture sono le tipiche “All Risks - da chiodo a chiodo” che garantiscono il proprietario – collezionista
privato o istituzione – contro tutti i rischi legati alla movimentazione e alla giacenza delle opere d’arte
Le tradizionali coperture furto e incendio, infatti, non sono sufficienti a coprire tutte le insidie che nascono da
eventi fortuiti, fenomeni naturali o disattenzioni, è lunghissima la serie di casi imprevedibili da cui possono
derivare danni parziali, la perdita definitiva dell'opera o il suo deprezzamento.
Aon Artscope è in grado di sviluppare proposte assicurative flessibili e adattabili ad ogni esigenza, possiede
un’elevata forza contrattuale con i principali assicuratori nazionali ed internazionali e fornisce ai propri Clienti
una completa assistenza nella gestione dei contratti assicurativi e dei sinistri. La specializzazione di Aon
Artscope riesce a soddisfare diverse tipologie di soggetti: enti pubblici e privati, sovrintendenze, enti museali
pubblici e privati, etc..
Per citare alcuni esempi, negli ultimi anni Aon ha assicurato le seguenti mostre: Canova e la Venere
Vincitrice - Roma, Galleria Borghese, Sebastiano del Piombo 1845-1547 - Roma, Palazzo Venezia,
Correggio e l'antico - Roma, Galleria Borghese, Capolavori dalla Città proibita - Roma, Museo del Corso,
Cina: alla corte degli imperatori - Firenze, Palazzo Strozzi, Giovanni Bellini - Roma, Scuderie Del
Quirinale, Galileo. Immagini dell'universo dall'antichità al telescopio - Firenze, Palazzo Strozzi, De
Chirico Max Ernst, Magritte - Firenze, Palazzo Strozzi, Salvador Dalì - Milano, Palazzo Reale, Guttuso.
Passione e Realtà – Mamiano, Fondazione Magnani Rocca, Vittorio Emanuele II. Il re galantuomo –
Torino, Palazzo Reale, Morandi. L’essenza del paesaggio – Alba, Fondazione Ferrero, Bronzino –
Firenze, Palazzo Strozzi, Novecento Sedotto – Firenze, Museo Annigoni, 8 ½ - Fondazione Nicola
Trussardi – Firenze, Stazione Leopolda, Picasso, Mirò, Dalì. Giovani e arrabbiati, La nascita della
modernità. Firenze, Palazzo Strozzi, etc.
Aon Italia:
Aon Italia è il gruppo leader italiano nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo, nella consulenza nei servizi di Risk Management e
nella consulenza aziendale per la gestione delle risorse umane.
Il Gruppo è presente in Italia con 30 uffici in 27 città italiane e si avvale di oltre 1100 dipendenti per fornire alle PMI, ai grandi Gruppi
industriali e finanziari e agli Enti Pubblici soluzioni su misura per una adeguata gestione dei rischi.
Aon Italia è la branch italiana di Aon Plc, capogruppo quotata al NYSE che ha il suo quartiere generale a Londra ed è presente in 120
paesi con più di 61.000 dipendenti.
Aon da sempre attenta all’innovazione nel dinamico mercato assicurativo, fornisce supporto e competenze specifiche nella definizione
delle strategie che consentono di gestire e controllare i diversi rischi aziendali.
Nel 2011 il Gruppo ha realizzato in Italia ricavi totali per oltre 159 milioni di euro e ha intermediato premi per oltre 1.8 miliardi di euro.
Aon Italia S.r.l.
Ufficio Comunicazione
Via A. Ponti, 8/10 – 20143 Milano
Tel: 02 45434838
Fax: 02 45463838
[email protected]
Head Corporate Communication
Erica Nagel
Communication Dept. Assistant
Melissa Balconi
freedom
not
opere
dalla collezione
murderme
di damien hirst
genius
pinacoteca agnelli
lingotto via nizza 230
torino
10 novembre 2012
10 marzo 2013