Mancini – Jovetic: così vicini, così lontani
Transcript
Mancini – Jovetic: così vicini, così lontani
Mancini – Jovetic: così vicini, così lontani di Matteo Palese, 13 Gennaio 2016 Stevan Jovetic è da sempre un pallino dell’ex presidente Massimo Moratti che però non è mai riuscito a portarlo a Milano. La scorsa estate ci è riuscito Erick Thohir realizzando il sogno di Moratti e quello dei tifosi nerazzurri. Il giocatore è arrivato con la formula del prestito biennale oneroso (3 milioni di euro) e con obbligo di riscatto (12 milioni) da esercitare entro il 2017. Doveva essere la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti mirata a rinforzare ogni reparto e così è stato almeno all’inizio. Nelle prime due gare di campionato realizza i gol decisivi per battere Atalanta e Carpi (doppietta). Un infortunio lo ha tenuto fermo per diverse settimane ma è tornato in campo nella gara più sentita da tutto l’ambiente interista ovvero contro la Juventus (0 a 0), rivale di sempre. Il 12 dicembre ritorna al gol dopo quattro mesi dall’ultima esultanza ma è sempre stato decisivo grazie alle sue giocate e alle sue qualità. Il tecnico Roberto Mancini sembrava aver trovato il jolly ideale per far girare al meglio la sua squadra perché Jovetic è così: prestazioni altalenanti ma in grado di fare la differenza con una semplice giocata. Evidentemente, però, qualcosa si è rotto tra i due. Il rapporto si è incrinato dopo la lite avuta a bordo campo durante Inter – Lazio (1 – 2). L’attaccante 26enne è contrariato per le troppe sostituzioni ricevute (9) e per le troppe volte in cui è partito dalla panchina (8). L’unica gara giocata interamente per 90 minuti è stata quella contro l’Atalanta alla prima giornata di campionato. Non solo. Nelle ultime due gare ha giocato appena 8 minuti più i recuperi. Nella partita di ieri contro il Sassuolo, Mancini lo ha fatto entrare all’85’ quando il risultato era ancora di 0 a 0 e l’Inter stava attaccando alla ricerca della vittoria (poi sfumata a causa del rigore realizzato da Berardi al 95’). A penalizzare l’ex viola è stata l’esplosione di Ljajic e lo scarso feeling con Icardi. I due possono giocare insieme solo se trovano la giusta quadra. Inoltre il modulo adottato dall’allenatore (4-3-3) non fa al caso di Jovetic che non è né una prima punta e né un esterno d’attacco. A preoccupare ancora di più Stevan sono le voci di mercato. Eder (Sampdoria) e Lavezzi (PSG) sono molto seguiti dal d.s. Ausilio e l’arrivo di uno dei due potrebbe chiudere ulteriormente gli spazi a disposizione. C’è da dire anche che il tecnico jesino ha sempre avuto dei rapporti complicati con i giocatori di maggior talento. Al Manchester City lasciò fuori Carlos Tevez per sei mesi a causa del rifiuto dell’argentino di entrare in campo contro il Bayern. Sempre al City venne addirittura alle mani con Mario Balotelli durante un allenamento. Il risultato finale fu la cessione al Milan, a gennaio, dell’attaccante italiano. Con “JoJo” non siamo a quei livelli perché tra i due c’è stima reciproca ma, per il bene della squadra e per raggiungere l’obiettivo finale, è arrivato il momento che i due mettano da parte le varie scaramucce.