COMUNE di CASALDUNI - VIA - VAS
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REGIONE CAMPANIA COMUNE di CASALDUNI Provincia di BENEVENTO PROGETTO DEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DI UN PARCO EOLICO IN LOCALITA’ “DIRUGGIO” – “MASTARZO” – “PIP” -“COLLE MARINO” -“FORTUNATO” – “ZINGOLELLA” – “ACQUARO” DENOMINAZIONE: RELAZIONE DI COMPATIBILITA' IDROGEOLOGICA E SISMICA ___________________________________ CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO D.M. 14/01/2008 L’IMPRESA P ROF . I NG . V INCENZO R OSIELLO P R O GE T T AZ I O N E E D I R E Z I O N E L AV O R I DI O PE RE CI VIL I, I ND US T RI AL I E D AM B IE N T AL I C O OR DI N AM EN T O DE L L A SI CU RE Z Z A IN F AS E D I P R O GE T T AZ I O NE ED E SEC U Z I O N E IL GEOLOGO Dott. Antonio Giordano V.le Mario Rotili, 148 - 8 2 1 0 0 B e n e v e n t o Tel. 0824 52096 – Fax 0824 359842 E-mail: [email protected] CODICE PROGETTO: DATA PROGETTO: Febbraio 2013 N. STESURA ELABORATO: COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE: COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE: Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) Sommario 0 1 PREMESSA .......................................................................................................................................................... 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE ........................................................................................... 4 1.1 Formazioni geologiche affioranti e loro assetto strutturale ......................................................................... 4 2 LINEAMENTI IDROGEOLOGICI...................................................................................................................... 8 2.1 Circolazione idrica superficiale ................................................................................................................... 8 2.2 Circolazione idrica sotterranea .................................................................................................................... 8 3 ASPETTI IDROGEOLOGICI ........................................................................................................................... 10 3.1 Caratteristiche idrogeologiche dei terreni interessati dal campo eolico e dal cavidotto interno ed esterno. 10 3.1.1 Ambiente idrico superficiale ................................................................................................................. 10 3.1.2 Inquadramento idrografico e idrologico generale ................................................................................. 10 4 ZONAZIONE IN PROSPETTIVA SISMICA.................................................................................................... 12 4.1 Valutazione del moto sismico di riferimento............................................................................................. 13 4.2 Individuazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni di interesse per la determinazione della risposta dinamica dei terreni ................................................................................................................................... 14 4.2.1 Coefficiente di amplificazione topografica ........................................................................................... 15 4.2.2 Categorie di suolo di fondazione........................................................................................................... 15 5 OPERE IN PROGETTO CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E POSSIBILE INTERAZIONE CON IL SISTEMA IDROGEOLOGICO.................................................................................................................................. 16 5.1 Cavidotto ................................................................................................................................................... 16 5.2 Fondazione delle torri e piazzole di montaggio........................................................................................ 18 5.3 Stradine di accesso e viabilita’ di servizio................................................................................................. 18 6 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE............................................................................................................ 18 7 CONSIDERAZIONI RELATIVE ALLA FORMULAZIONE DELLO STUDIO “VALUTAZIONE IMPATTI AMBIENTALI” .......................................................................................................................................................... 21 7.1 Degrado del suolo...................................................................................................................................... 21 7.2 Caratteristiche morfologiche e geologiche e ambientali dell’area oggetto di studio ................................ 21 7.3 Quadro ambientale..................................................................................................................................... 21 8 CONCLUSIONI.................................................................................................................................................. 23 dott. Antonio Giordano 1 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 0 PREMESSA La World Wind Energy House Srl con sede legale in Roma alla via degli Avignonesi,5 e sede operativa alla via Mario Rotili,148 Benevento, dovendo procedere alla RIMODULAZIONE del Progetto per la realizzazione del PARCO EOLICO ubicato in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO” in agro nel comune di Casalduni (BN) con annesso ELETTRODOTTO INTERRATO ai sensi del T.U. n° 1775 dell’11/!2/1933 e SOTTOSTAZIONE DI TRASFORMAZIONE ELETTRICA MT/AT, sita in agro del Comune di Pontelandolfo dava incarico al sottoscritto geologo dott. Antonio Giordano di eseguire uno Studio di Compatibilità Idrogeologica finalizzato alla caratterizzazione geologica e idrogeologica-geotecnica e sismica dei terreni relativi a : -Realizzazione di n° 12 Aerogeneratori, della potenza di 3 MW cadauno, contrassegnati come WTG 01 - WTG 03 - WTG 04 -WTG 05- WTG 07- WTG 08WTG 09- WTG 10- WTG 11- WTG 13- WTG 14 -WTG18. -Elettrodotto interrato; -Sottostazione di trasformazione Elettrica MT/AT; -Sistemazione delle strade esistenti e realizzazione di tratti di collegamento da queste ultime alle piazzole dei vari aerogeneratori Le scelte progettuali, sono state eseguite alla luce dell’ordinanza sismica n. 3274 del 20.03.2003, che ha introdotto, tra l'altro, la necessità di considerare, per le costruzioni sui pendii o in loro prossimità, un coefficiente di amplificazione topografica St. nonché in ottemperanza del D.M. 11/03/1988 e successive modifiche e integrazioni e della legge 354 del 21/12/1999 (attuazione della legge Merloni). In ottemperanza alle leggi vigenti, il presente studio è stato eseguito anche secondo quanto prescritto dal D.M. 14 Gennaio 2008 pubblicato sul S.O. della G.U. n° 30 del 4 Febbraio 2008 , che prevede , tra l’altro, una “Caratterizzazione e Modellazione Geologica del Sito” in studio . La Caratterizzazione e la Modellazione Geologica del Sito è stata eseguita con la ricostruzione dei caratteri litologici, stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici e, più in generale, di pericolosità geologica del territorio. In considerazione dell’intervento da realizzare e della complessità del contesto geologico sono state eseguite specifiche indagini finalizzate alla documentata ricostruzione del “modello geologico”. Esso è stato sviluppato in modo da costituire utile elemento di riferimento per il progettista, per inquadrare i problemi geotecnici e per definire il programma delle indagini geotecniche. La dott. Antonio Giordano 2 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) redazione della seguente relazione è volta anche alla definizione di un quadro geologicoambientale funzionale e di ausilio alle più opportune scelte tecniche da adottare in questa fase di progettazione esecutiva. I metodi e i risultati delle indagini verranno esaurientemente esposti e commentati in questa Relazione Geologica. Sono stati effettuati numerosi sopralluoghi nella zona interessata e si è portato a termine il seguente piano di lavoro: ¾ Ricerca bibliografica di pubblicazioni e studi di carattere geologico effettuati nell’area d’interesse; ¾ Rilevamento geologico e geomorfologico di un’area sufficientemente ampia e delle zone specificatamente interessate dalle opere di progetto; ¾ Raccolta ed analisi di informazioni e dati provenienti da precedenti studi di carattere geologico–geotecnico-sismico-idrogeologico e idraulico ricadenti nell’area oggetto d’intervento ed in aree attigue. ¾ Esecuzione di n.3 sondaggi meccanici spinti sino alla profondità di metri 30 eseguiti in corrispondenza del WTG5 – WTG10 ed ex WTG17; ¾ Esecuzione di n. 3 down-hole eseguiti nei fori di sondaggio . WTG5 – WTG10 ed ex WTG17. ¾ prove geotecniche di laboratorio eseguite dalla laboratorio regolarmente autorizzato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti “GEOSVEVA” di Lucera (FG) Obbiettivo dello studio è stato quello di fornire un quadro di riferimento geologico e tecnico dei terreni affioranti nell’area esaminata al fine di una congrua valutazione delle caratteristiche geostrutturali e delle conseguenti scelte progettuali. In particolare si da evidenza del quadro geologico, geomorfologico e idrogeologico con riferimento all’acclività dei versanti ed al rischio frana. Lo studio ha peraltro puntato ad individuare le possibili problematiche di ordine geologico tecnico per poter pianificare e programmare le più opportune misure di prevenzione, protezione e mitigazione della pericolosità geomorfologica. Va in tal senso rilevato che, in relazione ai vincoli di interesse geologico esistenti, l’ area in esame: ¾ Ricade in zona simicamente attiva e legalmente classificata come Zona 1 così come da O.P.C.M. n. 3274 del 20/03/03, aggiornata al 16/01/2006. ¾ interessa aree classificate dall’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri - Garigliano e Volturno della Regione Campania così come segue: dott. Antonio Giordano 3 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) Gli Aerogeneratori WTG3 - WTG4 - WTG8 - WTG9 - WTG10 - WTG13 WTG14 -WTG18 ricadono in aree non soggette a nessun vincolo. Gli aerogeneratori WTG1- WTG5 - WTG7 - WTG11 ricadono in Aree di possibile ampliamento dei fenomeni franosi (C1), tuttavia dal rilevamento geomorfologico di dettaglio eseguito, non si rilevano fenomeni suscettibili di modificare in tempi brevi l’assetto geomorfologico attuale. Il lavoro in oggetto si avvale, oltre che dell'esperienza professionale per aver operato numerosi interventi negli stessi tipi di terreno, dei risultati dei sondaggi precedentemente eseguiti nonché della letteratura tecnico-scientifica esistente, della carta geologica d’Italia e precisamente il Foglio N. 173 BENEVENTO, onde contribuire nel migliore dei modi alla risoluzione delle problematiche geologiche. I risultati ottenuti verranno esposti e commentati in questa relazione geologico-tecnica di accompagnamento al progetto, corredati da planimetrie e allegati. 1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE 1.1 Formazioni geologiche affioranti e loro assetto strutturale Per una migliore comprensione dei concetti geologici che appresso si riportano, si rende necessario un inquadramento geologico generale della zona . Il presente studio riguarda i sedimenti che interessano i margini dell'area orientale del Matese, e sono caratterizzati da sedimenti del ciclo sedimentario del Langhiano- Tortoniano. Il ciclo ha inizio con la fase tettonica langhiana durante la quale si modificano le preesistenti condizioni paleogeogrfiche, costituite dal bacino lagonegrese intermedio alle due piattaforme carbonatiche, infatti la piattaforma campana - lucana e le coltri ad essa sovrapposte (complesso sicilide e liguride) subiscono una traslazione verso l'avampaese coprendo in parte i sedimenti del bacino lagonegrese. Si viene a costituire così un nuovo bacino di sedimentazione il “Bacino Irpino”, i cui margini sono dati ad occidente dalle coltri sopramenzionate e ad oriente dalla piattaforma campana-abruzzese. La sedimentazione è terrigena sul bordo occidentale e nella parte centrale del bacino irpino, calcareo-marnoso-arenacea sul suo margine orientale. Le facies sono prevalentemente torbiditiche, i sedimenti arenaceo-conglomeratiche del margine occidentale costituiscono la formazione di Castelvetere e sono trasgressivi e discordanti sui terreni della piattaforma carbonatica campano-lucana. In essi sono intercalati blocchi calcarei della serie mesozoica e masse del materiale alloctono costituito dalle argille varicolori , scivolati dal margine nel bacino (Wild Flysch). Nel bacino irpino la sedimentazione continua fino al dott. Antonio Giordano 4 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) Tortoniano. In questo periodo avviene prima la messa in posto di una estesa coltre di argille varicolori e successivamente la traslazione dei sedimenti del bacino irpino verso l'avampaese pugliese. Pertanto il periodo miocenico viene distinto in tre grosse aree di affioramento, Area della facies Abruzzese, Area Marginale della facies Molisana Distale, Area della facies di Flysch. Le formazioni marine antiche appartengono a diverse unità litostratigrafiche, relative a diverse situazioni paleoambientali che si sono succedute nei vari periodi geologici, a partire dal Trias fino al Plio-Pleistocene. In sintesi si può così schematizzare: • Facies abruzzese costituente il bordo esterno dell’Appennino Meridionale • Facies di transizione (facies molisana prossimale) • Facies di Flysch (facies molisana distale) La prima area corrisponde ai Massici del Taburno-Camposauro a Sud e del Matese a Nord. La seconda area è compresa tra la facies abruzzese e la facies molisana distale e si tova subito al margine orientale dei massicci sopradescritti. La terza area corrispondente alla Depressione molisana Sannitica e risulta trasgressiva sulla facies molisana prossimale (area interessata dal progettando parco eolico) Altofondo Abruzzese (facies abruzzese), corrispondente ad ambiente di piattaforma e caratterizzato da sedimentazione calcareo-dolomitica in facies neritica dal Trias al Cretacico (Monti del Matese, le Mainarde ,Taburno e Camposauro) Zona di transizione tra Altofondo Abruzzese e Bacino Molisano (facies molisana prossimale), corrispondente ad un ambiente di scarpata e caratterizzato da sedimentazione calcareo-marnoso-selciosa, a partire dal Cretacico fino al Miocene, con abbondanti apporti detritici della zona di piattaforma (Monti di Venafro-Isernia, zona di Frosolone, zona di Sepino) Bacino Molisano (facies molisana distale), corrispondente ad un ambiente di sedimentazione di mare aperto e relativamente profondo, antistante la zona di scarpata e caratterizzato da una sedimentazione terrigena, prevalentemente argillitica nella parte basale e prevalentemente arenitica in quella sommitale. I rapporti geometrici tra le diverse unità riflettono solo in parte quelli originari, in quanto notevolmente modificati durante il Pliocene dalle complesse vicissitudini che hanno accompagnato l'orogenesi appenninica Una ristretta fascia montuosa al bordo orientale della dorsale appenninica costituita dai rilievi dei monti del Matese; i rilievi sono formati da rocce calcaree, calcareo-dolomitiche e dolomitiche di dott. Antonio Giordano 5 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) età in massima parte triassico-cretacica, per lo più stratificate , raramente massive, sono caratterizzati da forme piuttosto aspre, con pendii generalmente piuttosto acclivi. Un'ampia fascia che si estende verso Est nella quale affiorano in larga prevalenza formazioni calcareo-marnoso-selciose di età cretacico-oligocenica e complessi flyscioidi miocenici a costituzione arenaceo-marnosa o argilloso-marnosa. I tratti della morfologia sono quasi ovunque piuttosto blandi, i rilievi sono in genere poco accentuati e le incisioni vallive, anche quelle principali, sono spesso poco profonde Una fascia molto estesa, nella quale affiorano diffusamente terreni a prevalente costituzione argillosa "Argille varicolori" e formazioni flyscioidi calcareo-marnose, arenaceo-marnose e marnoso-argillose di età miocenica. La morfologia diviene molto articolata e varia; numerose e profonde incisioni torrentizie, di vario ordine e tutte più o meno in approfondimento d'alveo. Dal paesaggio argilloso circostante emergono sotto forma di strette dorsali allungate disposte spesso trasversalmente rispetto alle aste fluviali, gli affioramenti di masse rocciose a costituzione calcareo-marnosa. L'area oggetto di studio ricade in gran parte nella facies di Flysch ed è costituita dalle seguenti formazioni geologiche che dalle più antiche alle più recenti di si riportano: -Alternanze di marne rossastre, talora verdastre, e di calcari biancastri pseudo cristallini, sottilmente stratificate, con noduli e straterelli di selce. Sovrastanti ed eteropiche a calcareniti e calcilutiti di colore avana, talora grigiastre, ben stratificate con qualche intercalazioni marnose. Ricade in questa unità l’aerogeneratore WTG18. -Argille e marne siltose grigie e varicolori con intercalazioni di calcari e calcari marnosi avani e verdastri con orizzonti di diaspri rossi e nerastri, sottilmente stratificati. Questa unità litostratigrafica informale affiora nell'area oggetto di studio ed è formata da argille rosse e/o di vario colore, con intercalazioni di calciruditi e calcareniti, le quali localmente formano pacchi di strati della spessore massimo di 80-100 metri. L’Unità è costituita da argille e marne siltose con intercalazioni di calcari marnosi avana e verdastri e argille marnose variegate, quasi sempre scagliettate, con intercalazioni più o meno frequenti di strati calcarenitici. dott. Antonio Giordano 6 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) A vari livelli sono interposti lembi di calciruditi e calcareniti gradate, con nummuliti e Alveoline rimaneggiate, in alternanza con marne argillose rosse e con calcari e diaspri rossi e verdi. Ricadono in questa unità gli aerogeneratori WTG11 - WTG13 e WTG14. Dai sondaggi eseguiti è scaturita la opportunità di fare rientrare in questa formazione geologica anche lì aerogeneratore WTG10. -argille e marne siltose, grigie e varicolori scagliettate in prevalenza di colore rosso vinato e verde;argilloscisti scagliettati di colore bruno o bruno verdastro con frequenti intercalazioni di calcareniti grigio piombo e di calcari biancastri con liste e noduli di selce bruna o rosata. Le calciruditi e le calcareniti contengono frammenti di Rudiste, Nummuliti e Alveoline e presentano strutture di risedimentazione quali impronte di fondo e sequenze di Bouma. La parte più alta delle argille varicolori, è costituita da un'alternanza di argille verdi, bentoniti bianco verdastre, calcareniti, spongoliti, diaspri e arenarie. Nella parte inferiore di questa unità sono state rinvenute microfaune a piccoli foraminiferi planctonici con probabili esemplari di Pythonella attribuiti al Cretacico. Nella parte alta vi sono microfaune caratterizzate dalla predominanza di Foraminiferi planctonici. L'ambiente di sedimentazione era di bacino dove gli apporti argillosi probabilmente di natura residuale, si alternavano a porti calcarei provenienti da margini di piattaforme carbonatiche, talvolta in questa formazione si notano orizzonte di diaspri rossi e neri sottilmente stratificati Ricadono in questa unità gran parte degli aerogeneratori e precisamente gli aerogeneratori WTG01-WTG03-WTG04-WTG05-WTG07. -Complesso arenaceo, arenarie sabbioni grigio-giallastre, argille grigio-azzurrognole alternanti a livelli calcarenitici e lenti di marne e puddinghe Le arenarie e livelli arenacei dalla caratteristica colorazione giallastra e marne grigiastre alla base, superiormente chiudono la formazione il complesso delle argille prevalentemente grigiastre del Tortoniano. Ricadono in questa unità gli aerogeneratori WTG08 – WTG09 . dott. Antonio Giordano 7 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 2 LINEAMENTI IDROGEOLOGICI 2.1 Circolazione idrica superficiale Nell’area oggetto di studio, una azione predominante viene esercitata dall’azione delle acque dilavanti che interessa le porzioni di versanti più acclivi e privi di vegetazione e che provoca processi d’erosione accelerata con conseguente deterioramento del paesaggio e dei manufatti ivi presenti, le acque incanalate, attraverso l’erosione delle sponde e lo scalzamento al piede, inducono instabilità locali che possono estendersi verso monte compromettendo l’equilibrio dei versanti stessi. L’area direttamente interessata dal presente lavoro, comprende, come precedentemente esplicitato, la sommità di una serie di rilievi, a pendenza piuttosto dolce, che rappresentano anche resti di paleosuperfici di erosione modellatesi prima degli ultimi sollevamenti della catena. Tuttavia su vaste aree tali relitti morfologici sono stati in parte distrutti dalla attività di dissezione fluviale che ha accompagnato e seguito i sollevamenti tettonici. Infatti si ci trova in presenza di una serie di rilievi collinari separati tra loro da valli e vallecole di erosione fluviali di vario ordine gerarchico, le quali danno luogo a reti di drenaggio di notevole fittezza anche in virtù della bassa permeabilità delle litologie affioranti. L’organizzazione planimetrica della rete idrografica è di tipo dendritico ovvero con ramificazioni ad andamento arborescente dei segmenti fluviali di ordine via via inferiore. Infatti i versanti si presentano molto articolati, sia per il susseguirsi di valli e vallecole di erosione lineare, sia per la presenza di nicchie di frana di varia natura e dimensioni. La distribuzione geografica delle morfologie di frana rimarca rimarca spesso i fianchi e le testate di valli di basso ordine gerarchico, che sono di recente sviluppo o ancora in fase di approfondimento accelerato. Ma anche le valli maggiori e più antiche manifestano delle instabilità dei fianchi dove il corso d’acqua provoca scalzamenti al piede per migrazioni laterali. In tale contesto, pertanto, per l’ubicazione delle torri eoliche si è tenuto conto di quanto prima evidenziato ubicando le stesso sulle creste delle dorsali presenti, in modo da non interferire con il reticolo idrografico presente. 2.2 Circolazione idrica sotterranea I litotipi che affiorano nell’area sono caratterizzati da un tipo di permeabilità prevalentemente per porosità e, solo subordinatamente, nelle porzioni litoidi fratturate, da una permeabilità per fessurazione. Il grado di permeabilità di questi complessi idrogeologici è nell’insieme piuttosto basso, così come bassa risulta l’infiltrazione efficace. dott. Antonio Giordano 8 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) La circolazione idrica sotterranea in questi terreni risulta piuttosto superficiale e quantitativamente molto limitata e localizzata nella coltre d’alterazione superficiale, soprattutto dove questa assume potenza maggiore, o nei litotipi fratturati. Lo strato di alterazione, nei periodi di piovosità, diventa sede di una falda idrica in quanto dotato di una permeabilità più elevata rispetto alla roccia integra che funge da substrato impermeabile e permette, quindi, l’accumulo d’acqua nel sottosuolo. Il pelo libero della falda mostra un andamento conforme al pendio e nei periodi di massima piovosità si porta fino al piano campagna, saturando così tutto lo spessore dei materiali della coltre. In detti terreni, pertanto, è fondamentale tenere sotto controllo l’andamento delle pressioni neutre, evitando l’instaurarsi di fenomeni di sovrappresione. Infatti, in queste litologie i fenomeni franosi sono legati essenzialmente a variazioni di pressioni totali e neutre che avvengono troppo velocemente rispetto alla bassa permeabilità dei terreni in questione; di contro non si hanno altrettante rapide variazioni delle pressioni effettive e di conseguenza si determinano variazioni delle resistenze che innescano i dissesti. Risulta, pertanto, evidente che una corretta regimazione delle acque meteoriche riduce il rischio che le stesse infiltrandosi nel terreno diano luogo a fenomeni di plasticizzazione con conseguente scadimento rapido dei parametri geotecnici della componente argillosa e, di conseguenza, riduce la possibilità di innesco di fenomeni gravitativi lungo i versanti. A completamento dell’analisi idrogeologica dell’area è stato condotto uno studio, desunto dagli annali idrologici, che ha consentito di determinare la curva di possibilità climatica, per periodi di ritorno di 50 e 100 anni e il diagramma ombrotermico, relativi al territorio in esame. I dati, relativi alla stazione pluviometrica di Benevento, limitrofa al territorio in studio, evidenzia una precipitazione media annua di circa 774 mm riferita all’anno 2009, così distinte: • Inverno 271 mm (35%) • Primavera 170 mm (22%) • Estate 101 mm (13%) • Autunno 232 mm (30%) Il clima, notevolmente influenzato dalle correnti fredde di Nord-Est, è di tipo temperato caldo con escursione media annua di circa 15°; le temperature medie minime e massime mensili oscillano tra i 2° C (gennaio) e i 30° C (luglio-agosto). dott. Antonio Giordano 9 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 3 ASPETTI IDROGEOLOGICI 3.1 Caratteristiche idrogeologiche dei terreni interessati dal campo eolico e dal cavidotto interno ed esterno. 3.1.1 Ambiente idrico superficiale Nella presente relazione vengono analizzate le componenti fisiche del territorio che saranno interessato dalle opere in progetto sotto il punto di vista degli aspetti geologici, geomorfologici, idrografici, idrogeologici. La situazione vigente nel territorio di interesse sarà considerata dapprima da un punto di vista generale e successivamente in dettaglio, facendo specifico riferimento al "corridoio" all'interno del quale è previsto il passaggio del tracciato della linea elettrica in cavo sotterraneo da realizzare. 3.1.2 Inquadramento idrografico e idrologico generale Nelle aree su cui verrà realizzato il parco eolico in studio con annesse linee elettriche, il sistema idrografico superficiale è rappresentato da una rete di corsi d’acqua naturali ed artificiali che attraversano il territorio. In linea di massima si evidenzia una fitta densità di corsi d’acqua naturali, a causa della bassa permeabilità superficiale dei terreni presenti, che non favorisce la rapida infiltrazione delle acque meteoriche nel sottosuolo. La struttura idrogeologica La struttura geologica dell'area di studio e la presenza, nelle vicinanze, del corso d’acqua rappresentato dal fiume torrente Miscano con i suoi canali , sono i fattori principali che hanno concorso alla modellazione superficiale e alla modellazione della geometria sotterranea delle unità che ospitano l'acquifero. Schematicamente si individuano tre unità idrogeologiche fondamentali che corrispondono a differenti litotipi che determinano specifiche modalità di circolazione delle acque sotterranee. - litozona sabbioso-limoso-argillosa (Arenarie quarzose, sabbie argillose) - litozona sabbioso-argillosa-calcarenitica( Membro arenace di Castelpoto) - litozona argillosa (Argille grigio-azzurre Plioceniche ) 1) LITOZONA SABBIOSO–LIMOSO-GHIAIOSA Costituiscono questa unità la maggior parte dei depositi sabbioso-limoso-ghiaioso in cui le frazioni limose e argillose risultano particolarmente scarse. Questi depositi rappresentano una dott. Antonio Giordano 10 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) piccola parte degli affioramenti dell’area di studio, Spessi da pochi metri fino ad una decina di metri, questi sedimenti costituiscono la parte superiore dell'acquifero tradizionale, dalla superficie topografica fino al primo setto argilloso di separazione arealmente continuo nelle zone pianeggianti ed adiacenti ai fiumi stessi. Data la granulometria essenzialmente grossolana di questi depositi, questa unità idrogeologica è caratterizzata da valori di permeabilità piuttosto elevati, variabili da 10-5 a 10-6cm/s a seconda dei rapporti percentuali tra le diverse frazioni. La tipologia delle falde contenute all'interno dell'acquifero è varia; caratterizzano questa unità soprattutto falde libere, anche se talvolta sono presenti piccole falde semi-libere e semiconfinate. Infine, per quanto riguarda il parametro della porosità, questa risulta prevalentemente interstiziale, primaria, legata cioè alle caratteristiche granulometriche originarie dei sedimenti ghiaiosi e ciottolosi, che consentono di trattenere tra gli elementi dello scheletro grosse quantità di acqua e di costituire un buon serbatoio per le acque di falda. 2) LITOZONA- SABBIOSO-ARGILLOSO-CALCARENITICA I litotipi che fanno parte di questa litozona sono soprattutto argille e argille limose tipicamente marine e depositi argillosi con interstrati calcarenitici e arenacei. Gli spessori di questa unità non sono definibili con certezza, per la mancanza di stratigrafie sufficientemente profonde. Trattandosi di litotipi a granulometria estremamente fine,intercalati a strati arenacei e calcarenitici, i livelli idrici sono confinati in quest’ultimi, essendo la permeabilità dei termini argillosi risultano piuttosto bassi e oscillano tra 10-6 e 10-7 cm/s; pur rimanendo pressoché costante la porosità, data la grande varietà degli spessori. 3) LITOZONA ARGILLOSA (argille varicolori ) Fanno parte di questa terza unità idrogeologica i depositi essenzialmente argillosi Trattandosi di litotipi a granulometria estremamente fine, i valori di permeabilità sono piuttosto bassi e oscillano tra 10-7 e 10-9 cm/s; pur rimanendo pressoché costante la porosità, data la grande varietà degli spessori, Per quanto riguarda le acque sotterranee, questi depositi rappresentano una barriera praticamente insuperabile sia per un'eventuale ricarica da parte delle acque meteoriche provenienti dalla superficie. Da un punto di vista geomorfologico, all’intera area è stato attribuito un grado medio di stabilità naturale. Non sono presenti nel sottosuolo dell’area investigata falde freatiche ss. Tuttavia, non si escludono, adunamenti idrici discontinui nei materiali litoidi fratturati ed a carattere stagionale nella coltre superficiale. dott. Antonio Giordano 11 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 4 ZONAZIONE IN PROSPETTIVA SISMICA In questo paragrafo viene descritta la metodologia usata per la Microzonazione Sismica del sito dove insisterà il parco eolico della W.W.E.House.. S.r.l.. Gli studi di geologia e geomorfologia hanno permesso di caratterizzare l'assetto stratigrafico e strutturale, le litologie e la geomorfologia del sito. I sondaggi sismici sia in foro che quelli superficiali hanno individuato i profili di velocità delle onde sismiche nei terreni. Il prodotto finale, che ha tenuto conto in sintesi degli studi ed analisi precedenti, è costituito da una carta in cui sono individuate zone, alle quali vengono attribuiti parametri omogenei caratterizzanti l'azione sismica attesa e l'instabilità dei terreni. La Microzonazione Sismica ha lo scopo di riconoscere ad una scala sufficientemente piccola le condizioni di sito che possono modificare sensibilmente le caratteristiche del moto sismico atteso (moto sismico di riferimento) o possono produrre effetti cosismici rilevanti per le costruzioni, manufatti e le infrastrutture. In sostanza lo studio di Microzonazione restituisce una mappa del territorio nella quale sono indicate: • le zone in cui il moto sismico viene amplificato (e come) a causa delle caratteristiche litostratigrafiche del terreno e geomorfologiche del territorio. • le zone in cui sono presenti o suscettibili di attivazione dissesti del suolo dovuti o incrementati dal sisma (frane, assestamenti, liquefazioni, fagliazioni superficiali). La Microzonazione, strumento di base propedeutico all'attività di progettazione del parco eolico, ha tenuto presente : 1. geologia e geomorfologia (caratterizzazione dell'assetto stratigrafico e strutturale, delle litologie e della geomorfologia dei siti, con indicazioni generali sullo stato di consistenza e fratturazione dei terreni); 2. geofisica (individuazione mediante prospezioni dei profili di velocità delle onde sismiche nei terreni 3. geotecnica (individuazione delle proprietà meccaniche dei terreni sulla base delle indagini già disponibili e di quelle appositamente eseguite Le attività condotte per raggiungere gli obiettivi prima dichiarati sono state le seguenti: a) individuazione dell'assetto geologico e geomorfologico del sito (comprensivo di sequenze stratigrafiche ed elementi tettonico-strutturali) e delle zone soggette ad instabilità di versante; dott. Antonio Giordano 12 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) b) individuazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni di interesse per la determinazione della risposta dinamica dei terreni; c) valutazione del moto sismico di riferimento, sulla base di risultati di pericolosità di tipo probabilistico; d) determinazione dei parametri descrittivi dell'azione sismica da adottare nella progettazione degli interventi e coerenti con la normativa emanata con l'ordinanza n. 3274 del 20.3.2003; e) redazione della mappa di sintesi dei risultati delle attività precedenti. Nel prodotto di sintesi finale, costituito dalla mappa, sono individuate zone alle quali vengono attribuiti parametri omogenei caratterizzanti l'azione sismica attesa e prescrizioni finalizzate alla riduzione del rischio sismico, 4.1 Valutazione del moto sismico di riferimento La definizione del moto sismico di riferimento è uno dei punti di partenza per la Microzonazione Sismica poiché porta alla determinazione dei livelli di deformazione attesa nei terreni e, conseguentemente, alla caratterizzazione dinamica della risposta degli stessi in profondità ed in superficie. Tale moto è stato definito in accordo con quanto previsto nella norma tecnica per la verifica di sicurezza delle costruzioni (Ordinanza PCM n.3274/03), ossia con riferimento a livelli di scuotimento corrispondenti ad una probabilità di superamento del 10% in 50 anni (periodo medio di ritorno uguale a 475 anni, da ora Tr=475). Da quest'analisi emerge che generalmente i risentimenti nel comune sono legati ad eventi localizzati in aree sismogenetiche "lontane", situate lungo la dorsale dell'Appennino meridionale. La massima intensità storicamente risentita è dell'VIII-IX grado MCS. dott. Antonio Giordano 13 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 4.2 Individuazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni di interesse per la determinazione della risposta dinamica dei terreni Sono state utilizzate diverse fonti di dati: alcune già preesistenti ed altre appositamente ottenute a seguito della effettuazione di sondaggi, prelievi, misure specificamente progettati per le indagini di Microzonazione. L'ubicazione di tutti i sondaggi da cui sono state derivate informazioni è riportata nell’allegata planimetria – Ubicazione dei sondaggi meccanici. Sono stati eseguiti 3 sondaggi meccanici a rotazione con carotaggio continuo e 3 Down-Hole in corrispondenza degli stessi. I dati disponibili hanno permesso di caratterizzare i terreni più superficiali per uno spessore di almeno 30 metri dal piano campagna, associando alle formazioni litologiche individuate, le proprietà meccaniche di interesse per la Microzonazione. Tabella : Classi litologiche con i relativi valori di velocità delle onde S e del peso specifico Classi litologiche Valor medio Peso specifico di Vs (m/s) (t/m3) Argilla 500 1.8 superficiale (h circa 10 m) Argille e argilliti 550 2.0 argille marnose (h>10m) Arenarie e marne 650 2.2 Spettri di risposta, calcolati per diversi punti della sezione 1, a confronto con gli spettri di norma determinati per ag = 0.25g categorie di suolo A e B e valori di S coerenti con FA La sintesi operativa di tutti gli studi ed estrapolazioni condotti è riportata nella carta di zonazione in prospettiva sismica, le zone nelle quali il moto sismico è amplificato e quanto,le zone in cui sono temuti dissesti per instabilità di versante,con differenti livelli di gravità. • Una particolare cura va posta nella definizione della geometria e delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni che rivestono una grande importanza nella risposta sismica locale. La possibilità di usufruire di differenti prove in situ e di laboratorio e un'accurata interpretazione delle prove stesse ha permesso di avere un'accettabile caratterizzazione dei materiali. • I risultati per basso e alto contenuto energetico dell'eccitazione sismica sono differenti. Al crescere dell'intensità il grado di deformazione del terreno cresce e pertanto diminuisce la sua rigidezza ed aumenta la dissipazione. Il primo effetto comporta un aumento del periodo di massima risposta ed il secondo una riduzione della stessa. dott. Antonio Giordano 14 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) L'approccio multidisciplinare ha permesso, con una buona approssimazione sulla bontà del risultato finale, di individuare sul territorio zone alle quali attribuire sia parametri omogenei caratterizzanti l'azione sismica attesa. 4.2.1 Coefficiente di amplificazione topografica Le recenti Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 Gennaio 2008) per tener conto degli effetti topografici dovuti alla morfologia ovvero dalla presenza di pendii o rilievi, introducono il coefficiente di amplificazione topografica ST, funzione della categoria topografica e dell’ubicazione dell’opera. Categoria Caratteristiche della superficie topografica ST T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15° 1,0 T2 Pendii con inclinazione media i ≥ 15° 1,2 T3 T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15°≤ i ≤30° Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30° 1,2 1,4 Nel nostro caso specifico, essendo l’acclività inferiore a 15°, il coefficiente di amplificazione sismica topografica risulta pari a 1. 4.2.2 Categorie di suolo di fondazione Per quanto riguarda le categorie di suolo di fondazione tutta l’area in studio può essere classificata come categoria “B” Rocce Tenere e Depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fine molto consistenti ; 800 m/s > Vs30 > 360 m/s NSPT > 50 colpi Cu > 250 kPa dott. Antonio Giordano 15 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 5 OPERE IN PROGETTO CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E POSSIBILE INTERAZIONE CON IL SISTEMA IDROGEOLOGICO Tutti gli Aerogeneratori ivi compresa la linea elettrica in cavo sotterraneo e la sottostazione di trasformazione elettrica MT/AT sono a debita distanza dai canali e torrenti presenti nella zona. 5.1 Cavidotto Il tracciato del cavidotto esterno si diparte dal cavidotto interno tra la WTG07 e le C.se CARLUNI percorrendo la strada comunale che porta alla Sottostazione di Trasformazione MT/AT, sita nel comune di Pontelandolfo. per una lunghezza complessiva di solo 2 Km.. Lo studio del tracciato del cavidotto, ha peraltro puntato ad individuare le possibili problematiche di ordine geologico tecnico per poter pianificare e programmare le più opportune misure di prevenzione, protezione e mitigazione della pericolosità geomorfologica. Va in tal senso rilevato che, in relazione ai vincoli di interesse geologico esistenti, l’ area in esame: ¾ Ricade in zona simicamente attiva e legalmente classificata come Zona 1 così come da O.P.C.M. n. 3274 del 20/03/03, aggiornata al 16/01/2006.. .Il cavidotto esterno percorre esclusivamente strade già esistenti. Gran parte del tracciato del cavidotto insiste su terreni appartenenti alle argille e marne siltose grigie e varicolori, con episodi di affioramenti più francamenti lapidei costituiti da calcari e calcareniti. Attraversa per un piccolo tratto terreni essenzialmente sabbioso-arenacei per poi ripassare nelle argille e marne siltose grigie e varicolori per terminare nelle brecce, calcareniti arenarie quarzose e calcari cristallini associati nella parte basale a livelli di marne ed argille policrome, dove insiste pure la sottostazione di trasformazione elettrica MT/AT nel comune di Pontelandolfo. ¾ interessa aree classificate dall’autorità di bacino della Regione Campania così come segue: ¾ Area a rischio medio R2 ¾ Area di media attenzione A2 - ¾ Area di possibile ampliamento franoso C1 Tuttavia, dal rilevamento geomorfologico di dettaglio eseguito, non si rilevano fenomeni suscettibili di modificare in tempi brevi l’assetto geomorfologico attuale Il tracciato del cavidotto si trova a debita distanza dai canali e torrenti presenti nella zona., esso, seguirà il percorso delle strade esistenti, e verrà interrato in modo da non interferire con le coltivazioni agricole dell’area. dott. Antonio Giordano 16 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) La realizzazione dei movimenti terra previsti non interferisce, in nessun caso, con la stabilità dei pendii, per cui non saranno necessari provvedimenti particolari a riguardo; inoltre saranno adottate le dovute tecniche d’intervento al fine di mantenere le stesse linee di impluvio delle acque meteoriche; : le tecniche d’intervento per la realizzazione del tracciato consentiranno di mantenere intatto il sistema drenante della zona e renderanno le opere in progetto perfettamente compatibili con il sistema idrogeologico della zona, ancor più che le opere in progetto, non interferiscono in alcun modo con il reticolo idrografico della zona. Il cavidotto interno, partendo dall’aerogeneratore 18 interessa terreni appartenenti alla Formazione geologica costituita da Alternanze di marne rossastre, talora verdastre, e di calcari biancastri pseudo cristallini, sottilmente stratificate, con noduli e straterelli di selce. Sovrastanti ed eteropiche a calcareniti e calcilutiti di colore avana, talora grigiastre, ben stratificate con qualche intercalazioni marnose, per poi passare al complesso indifferenziato delle argille varicolori in senso stretto e argille e marne policrome fino all’aerogeneratore WTG10 .Da quest’ultimo, comincia con l’attraversare terreni essenzialmente sabbiosi-arenacei per poi interessare nuovamente terreni appartenenti alle argille e marne varicolori, fino all’innesto con il cavidotto esterno in contrada Carluni. L’altro ramo del cavidotto interno parte dall’aerogeneratore WTG01, interessando materiale appartenente alla formazione geologica delle argille varicolori fino all’aerogeneratore WTG05 per poi interessare terreni essenzialmente sabbiosi-arenacei fino all’aerogeneratore WTG07.Dal WTG05 e fino al WTG07 il tracciato interessa terreni essenzialmente sabbiosi-arenacei, fatta eccezione di un piccolo tratto che attraversa terreni detritici, per poi interessare nuovamente terreni sabbiosi-arenacei, ed infine terreni argillosi marnosi fino all’innesto con il cavidotto esterno. Il tracciato del cavidotto interno interessa aree classificate dall’autorità di bacino DEI Fiumi Liri Garigliano e Volturno della Regione Campania così come segue: ¾ Aree non soggette a nessun vincolo; ¾ Area di possibile ampliamento franoso C1 ¾ Aree ad alta attenzione A4 ¾ Aree di media attenzione A2 ¾ Aree a rischio medio R2 La realizzazione dei movimenti terra previsti non interferisce, in nessun caso, con la stabilità dei pendii, per cui non saranno necessari provvedimenti particolari a riguardo; inoltre saranno dott. Antonio Giordano 17 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) adottate le dovute tecniche d’intervento al fine di mantenere le stesse linee di impluvio delle acque meteoriche. Le tecniche d’intervento per la realizzazione del tracciato consentiranno di mantenere intatto il sistema drenante della zona e renderanno le opere in progetto perfettamente compatibili con il sistema idrogeologico della zona, ancor più che le opere in progetto, non interferiscono in alcun modo con il reticolo idrografico della zona Si fa notare che il tracciato del cavidotto interno, solo per quattro piccolissimi tratti, lunghi rispettivamente metri 120 a monte del WTG 14, metri 450 in località Fontana SAUCO, metri 130 in località S.Fortunato, metri 100 in località Casale Mottola, attraversa aree ad alta attenzione A4,percorrendo comunque, strade esistenti. Particolare attenzione sarà la esecuzione dei tratti sopra menzionati, sia durante la fase di scavo che durante la fase di rinterro. Dal rilevamento geomorfologico di dettaglio eseguito, è scaturito che non si rilevano fenomeni suscettibili di modificare in tempi brevi l’assetto geomorfologico attuale. 5.2 Fondazione delle torri e piazzole di montaggio Le piazzole, necessarie alle operazioni di montaggio delle torri e degli aerogeneratori, saranno realizzate, previo livellamento di un’area di dimensioni contenute, in misto granulometrico stabillizzato e massicciate in pietrame calcareo. Il riporto in piano è previsto mediante sterro e riporto e successivo costipamento. Le eventuali scarpate delle piazzole collocate nelle zone più acclivi, sia in sterro che in riporto, saranno realizzate con adeguate pendenze in modo da evitare fenomeni di crollo o scoscendimento Una volta terminate le operazioni di montaggio le singole aree verranno riportate alle condizioni originarie e destinate nuovamente alle coltivazioni agricole. Le torri saranno fondate su plinti con pali di lunghezza pari a 18-20 metri e diametro uguale a 0.80-1.00 metri. Ogni ulteriore valutazione è demandata al tecnico progettista. 5.3 Stradine di accesso e viabilita’ di servizio Sono necessarie al raggiungimento dei siti e collegheranno tra di loro le singole piazzole di montaggio. 6 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE In questo paragrafo vengono descritte le proprietà fisico-meccaniche dei termini litologici interessati dai terreni in studio e ci si riferisce alle proprietà generali più salienti della dott. Antonio Giordano 18 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) formazione, in quanto le stesse sono caratterizzate da una spinta variabilità di comportamento fisico meccanico da punto a punto. Ciò significa che, pur tenendo in considerazione quanto scaturisce dal presente lavoro, non si potrà prescindere nella utilizzazione dei parametri, da un puntuale approccio alla conoscenza stratigrafica e geotecnica in funzione del tipo di opere da realizzare, che avverrà durante la fase esecutiva del progetto. Per una più agevole interpretazione delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni interessati sono stati suddivisi nelle seguenti unità geotecniche: Materiale detritico di alterazione superficiale (caoticizzato) Tutte le formazioni geologiche sopradescritte sono ricoperte tutte o in parte da materiale di alterazione superficiale Trattasi di materiale detritico superficiale di natura essenzialmente argillosa molto compressibile con alla base materiale argilloso di colore giallo verdastro e beige dallo spessore variabile tra i 12 metri. Nei suddetti materiali, soprattutto dove la componente litica è scarsa, la presenza d'acqua rende infide e instabili le masse il cui equilibrio resta condizionato dal valore dell'angolo di attrito, che dalle prove di laboratorio eseguite su campioni dello stesso materiale è risultato compreso tra 14° e 16° con una coesione compresa tra 0.05 e 0.1 Kg/cm2 ed un peso dell'unità di volume compreso tra 1.75 e 1.80 g/cm3 Poiché l'angolo di attrito interno di questi materiali è risultato mediamente basso, si comprende come sia pericoloso effettuare su questi terreni tagli sui versanti, che possono essere facilmente messi in movimento. La scarsa coerenza e la loro irregolarità sia in senso orizzontale che verticale con cui questi sedimenti si presentano, ne fanno derivare spinte variazioni delle proprietà fisico-meccaniche con la creazione al loro interno di numerosi piani di scivolamento. Argille e marne siltose grigie e varicolori con intercalazioni di calcari e calcari marnosi avani e verdastri . Il valore dell'angolo di attrito risultato compreso tra 19° e 28° con una coesione compresa tra 2 e 28 KPa ed un peso dell'unità di volume compreso tra 18,7 e 20.9 KN/m3. Complesso arenaceo, arenarie sabbioni grigio-giallastre, argille grigio-azzurrognole alternanti a livelli calcarenitici e lenti di marne e puddinghe Il valore dell'angolo di attrito risultato compreso tra 25° e 28° con una coesione compresa tra 10 e 30 KPa ed un peso dell'unità di volume compreso tra 19 e 21 KN/m3. Argille varicolori e argilloscisti dott. Antonio Giordano 19 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) Questa unità litostratigrafica è caratterizzato da materiale di natura essenzialmente argillosa variamente costipata. Anche nei suddetti materiali, soprattutto dove la componente litica è scarsa, la presenza d'acqua rende infide e instabili le masse il cui equilibrio resta condizionato dal valore dell'angolo di attrito, che dalle prove di laboratorio eseguite è risultato compreso tra 20° e 26° con una coesione compresa tra 20 e 40 KPa ed un peso dell'unità di volume compreso tra 19 e 20 KN/m3. Calcareniti e calcilutiti di colore avana talora grigiastre ben stratificate Angolo di attrito, che dalle prove di laboratorio eseguite è risultato compreso tra 28° e 32° con una coesione compresa tra 30 e 80 Kpa ed un peso dell'unità di volume compreso tra 22 e 2.3 KN/m3. Alla luce di quanto sopra esposto, constatato il notevole degrado dei primi metri dei terreni affioranti è necessario assicurare le strutture fondazionali degli aerogeneratori a fondazioni profonde su pali di grosso diametro, Diametro consigliato uguale a 800/1000 mm . Lunghezza palo uguale a 18 metri. In definitiva, per la determinazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione sono state eseguite sia prove geotecniche di laboratorio che prove in sito. Le proprietà fisico meccaniche e le caratteristiche geotecniche dei termini litologici che costituiscono l'area oggetto di studio, considerando l'estrema difficoltà della loro caratterizzazione, in quanto le stesse sono caratterizzate da una spinta variabilità di comportamento fisico-meccanico da punto a punto, sono risultate alquanto eterogenee. Più esattamente le prove geotecniche di laboratorio sono state eseguite sui campioni di terreno argilloso o argilloso-sabbioso in cui è stato possibile prelevare campioni indisturbati.: dott. Antonio Giordano 20 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 7 CONSIDERAZIONI RELATIVE ALLA FORMULAZIONE DELLO STUDIO “VALUTAZIONE IMPATTI AMBIENTALI” 7.1 Degrado del suolo Prendendo in considerazione gli indicatori di pressione ambientale e i relativi indicatori di stato si può affermare che: • non vi sono cave e né sono in corso attività estrattive di nessun tipo • non vi sono superfici occupate da discariche • non vi è nessuna cambiamento da area naturale ad area edificata • non vi sono aree golenali • il sito non risulta contaminato • l’area non è soggetta a subsidenza • la fertilità del suolo risulta scarsa 7.2 Caratteristiche morfologiche e geologiche e ambientali dell’area oggetto di studio Nel suo insieme, l'assetto morfologico che è caratterizzato da un tipico ambiente collinaremontagnoso, non risulta del tutto alterato, anche se esistono lievi forme di dissesto con fenomeni di erosione superficiale e quelli di creep, in corrispondenza dei versanti vallivi. Tali dissesti non interessano il parco eolico. La morfologia interessata dal parco eolico è condizionata dalla natura litologica, dalla giacitura e dalle strutture tettoniche dei terreni che li costituiscono. 7.3 Quadro ambientale Analisi delle componenti ambientali: -stato attuale, eventuali impatti e relative misure di minimizzazione. All'interno dell'area in studio sono state effettuate analisi per le componenti ambientali individuate dal D.P.C.M. del 27/12/1988 e suggerite dalla peculiarità dell'area: suolo-sottosuolo, ambiente idrico, Gli studi hanno previsto la raccolta di informazioni e dati esistenti sul territorio, seguita da ricognizioni sul posto. Questo materiale informativo ha consentito la formulazione di un quadro sufficientemente esauriente della situazione attuale dell'ambiente, in cui poter dott. Antonio Giordano 21 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) simulare, secondo un approccio qualitativo, l'inserimento del progetto per identificare gli eventuali impatti delle opere sulle componenti ambientali. L’acqua superficiale, la cui azione dilavante durante piogge intense può portare ad azioni locali di alterazione in un detrito sciolto come quello presente nei luoghi. Ciò premesso, sarà necessario procedere tempestivamente ai lavori di rinterro degli scavi (in particolare se questi vengono realizzati nella stagione delle piogge. Atmosfera La qualità dell'aria nei luoghi in cui verranno realizzati i lavori non sarà alterata dalla produzione di polveri in quanto le dimensioni degli scavi sono modeste. inoltre per ridurre al minimo il sollevamento della polvere si avrà cura di mantenere costantemente bagnato il materiale rimosso. Rumori e vibrazioni Livelli alti di rumore sono previsti durante le attività di cantiere per l'utilizzo di escavatrici, betoniere e pale meccaniche. Si tratta di impatti a breve termine, la cui durata ed intensità sono trascurabili sia per le dimensioni degli scavi sia per le caratteristiche geotecniche dei litotipi attraversati. dott. Antonio Giordano 22 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) 8 CONCLUSIONI Da quanto innanzi esposto si possono trarre le seguenti considerazioni e le verifiche ai singoli aspetti esaminati. MORFOLOGIA e RISCHIO IDROGEOLOGICO Non si rilevano fenomeni suscettibili di modificare in tempi brevi la situazione attuale, gli aerogeneratori ricadono in zone stabili; non esistono movimenti franosi in atto e/o potenziali, ne pericoli di alluvioni e/o impaludamenti ANALISI LITOSTRATIGRAFICA E CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Dalla correlazione analitica dei dati raccolti si deriva una situazione litologica formazionale dei terreni in sito, fatta eccezione del terreno di alterazione superficiale, costituita dai seguenti tipi fondamentali: • Terreno vegetale e argille sabbiose giallastre con fenomeni di alterazione superficiale • Alternanze di marne rossastre, talora verdastre, e di calcari biancastri pseudo cristallini, sottilmente stratificate, con noduli e straterelli di selce. Sovrastanti ed etero piche a calcareniti e calcilutiti di colore avana, talora grigiastre, ben stratificate con qualche intercalazioni marnose. Ricade in questa unità l’aerogeneratore WTG18 . • Argille e marne siltose grigie e varicolori con intercalazioni di calcari e calcari marnosi avani e verdastri con orizzonti di diaspri rossi e nerastri, sottilmente stratificati. Ricadono in questa unità gli aerogeneratori WTG10 -WTG11-WTG13-WTG14 . • argille e marne siltose, grigie e varicolori scagliettate in prevalenza di colore rosso vinato e verde;argilloscisti scagliettati di colore bruno o bruno verdastro con frequenti intercalazioni di calcareniti grigio piombo e di calcari biancastri con liste e noduli di selce bruna o rosata. Ricadono in questa unità gran parte degli aerogeneratori e precisamente gli aerogeneratori WTG01-WTG03-WTG04-WTG05-WTG07 . • Complesso arenaceo, arenarie sabbioni grigio-giallastre, argille grigio-azzurrognole alternanti a livelli calcarenitici e lenti di marne e puddinghe. Ricadono in questa unità gli aerogeneratori WTG08 – WTG09 . Sotto il profilo litologico, la zona non appare interessata da anomalie che possano interrompere il quadro statico globale. AEROGENERATORI - FONDAZIONI Tenendo presente le opere da fondare, la litostratigrafia , e i parametri geotecnici è possibile adottare un tipo di fondazione su pali per tutti gli aerogeneratori. dott. Antonio Giordano 23 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) In base all’ordinanza sismica n. 3274 del 20.03.2003 e D.M. 14/01/2008 che ha introdotto, tra l'altro, la necessità di considerare, per le costruzioni sui pendii o in loro prossimità, un coefficiente di amplificazione topografica St, si ribadisce che nel nostro caso specifico, essendo la pendenza inferiore a 15° il coefficiente di amplificazione sismica topografica è da ritenersi pari a 1 per tutti gli aerogeneratori Si precisa che tutti gli aerogeneratori, avranno un tipo di fondazioni su pali per cui durante la trivellazione dei pali si incontreranno in alternanza sia materiale argilloso che livelli lapidei consistenti, per cui si consiglia l'uso di adeguati carotieri e camice di rivestimento per una profondità di almeno di 8-10 metri,. • Le acque meteoriche provenienti da ciascuna piazzola su cui insisterà l’Aerogeneratore e le acque di ruscellamento provenienti dalle strade di progetto verranno raccolte con cunette e allontanate tramite drenaggi interratti da realizzarsi, e convogliate negli impluvi naturali. SOTTOSTAZIONE MT/AT - FONDAZIONI Il carico ammissibile su un piano di posa ubicato ad una profondità di circa 3.00 metri dal piano campagna, con fondazioni del tipo platea, è risultato pari 1.25 daNcm2. Per piani di posa più superficiali si consiglia la realizzazione di micropali al di sotto delle piastre di fondazione. CEDIMENTI Il cedimento assoluto della piastra è risultato pari a 3,0 cm, sopportabile dalle progettande strutture fondazionali. Il coefficiente di sottofondo Ks é risultato pari a 3.5 Kg/cm3 ELETTRODOTTO - LITOSTRATIGRAFICA E ANALISI CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Dalla correlazione analitica dei dati raccolti si deriva una situazione litologica formazionale dei terreni in sito, fatta eccezione del terreno di alterazione superficiale, costituita dai seguenti tipi fondamentali: -Alternanze di marne rossastre, talora verdastre, e di calcari biancastri pseudo cristallini, sottilmente stratificate, con noduli e straterelli di selce -argille e marne siltose, grigie e varicolori scagliettate in prevalenza di colore rosso vinato e verde;argilloscisti scagliettati di colore bruno o bruno verdastro con frequenti intercalazioni di calcareniti grigio piombo e di calcari biancastri con liste e noduli di selce bruna o rosata. dott. Antonio Giordano 24 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) -Complesso arenaceo, arenarie sabbioni grigio-giallastre, argille grigio-azzurrognole alternanti a livelli calcarenitici e lenti di marne e puddinghe. Le arenarie e livelli arenacei dalla caratteristica colorazione giallastra e marne grigiastre alla base, superiormente chiudono la formazione il complesso delle argille prevalentemente grigiastre del Tortoniano. Sotto il profilo litologico, la zona non appare interessata da anomalie che possano interrompere il quadro statico globale. Considerato che l'elettrodotto verrà posto in trincea si consiglia, per la posa in opera di allettarlo in un sottofondo di sabbia o comunque di materiale a grana fine laddove il letto della trincea risulta stratificato o comunque accidentato e roccioso. La posa in opera sarà effettuata sul fondo del cavo spianato e livellato, eliminando ogni asperità che possa danneggiare tubi e rivestimenti. Per il letto di posa del primo rinterro si dovrà utilizzare materiale diverso da quello proveniente dallo scavo. Il piano di posa dovrà garantire una assoluta continuità di appoggio e, nei tratti in cui si temono assestamenti, si dovranno adottare particolari provvedimenti quali impiego di giunti adeguati, trattamenti speciali del fondo della trincea o, se occorre, appoggi discontinui stabili, quali selle o mensole. Da quanto precedentemente espresso si consiglia di ubicare il piano di appoggio ad una profondità minima di 1.50 metri dal p.c.. • Al fine di evitare che le acque di infiltrazioni superficiale salgono ad un livello superiore al piano di posa dell’elettrodotto, si consiglia che al di sotto di esso venga realizzato un sistema drenante per consentire lo smaltimento delle acque verso i compluvi naturali esistenti. • Il materiale degradato dovrà essere opportunamente allontanato e sostituito con materiale arido, Sulla base di tali considerazioni, si può concludere affermando quanto segue: • che non esistono preclusioni di ordine geologico-tecnico alla realizzazione del progettando parco eolico e sue opere connesse; • che tutte le opere in progetto verranno eseguite in ottemperanza della legge n° 64/74, del D.M. 11/03/1988 e successive modifiche e integrazioni, della legge 354 del 21/12/1999 (attuazione della legge Merloni) nonché della recente ordinanza sismica n. 3274 del 20.03.2003 e DM. 14/01/2008 • che la zona oggetto degli interventi è stabile; • che le opere di che trattasi non determinano turbativa all'assetto idrogeologico del suolo dott. Antonio Giordano 25 Relazione idrogeologica Parco Eolico in località “DIRUGGIO – MASTARZO – PIP – COLLEMARINO – FORTUNATO - ACQUARO”in agro nel comune di Casalduni (BN) Ulteriori indagini geognostiche verranno eseguite prima dell’inizio dei lavori . Saranno eseguite , prove di carico su piastra per ciascuna piazzola, e prove cross hole su gruppi di pali riferite a ciascun plinto di fondazione Tanto dovevasi per l'espletamento dell'incarico ricevuto. Benevento 05 febbraio 2013 Il Geologo: Dott. Antonio Giordano dott. Antonio Giordano 26