Biosphera 2.0_NF423_ebraicovich
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48 Progetti/Biosphera2.0 Verso l’energia zero Funzionerà senza ricorrere a energia esterna il progetto di ricerca che per 12 mesi porterà il modulo abitativo itinerante da Courmayeur ad Aosta, Milano, Rimini, Torino e infine a Lugano. Non una casa vacanza ma prototipo subito industrializzabile per fornire alloggi confortevoli. Il ruolo di serramenti, schermature solari e monoblocchi isolanti/by Ennio Braicovich Alle pendici del Monte Bianco, a due passi dalla stazione di partenza dell’avveniristica Skyway e poco lontano dall’imbocco del tunnel tra Italia e Francia, il 1° marzo ha preso il via il progetto di ricerca di Biosphera2.0. Una vera e propria abitazione di 25 metri quadrati completa di tutto per una vita comfortevole e a energia zero. Infatti funzionerà senza ricorrere a energia esterna salvo quella fotovoltaca prodotta dagli otto moduli sul tetto. Dopo Courmayeur il modulo, che ha taglia a misura del bilico di trasporto, verrà portato a Aosta, Milano, Torino, Rimini e Lugano per completare la campagna di ricerca. Dal Monte Bianco ad Aosta e quindi Milano, Rimini, Torino e Lugano. Ricerca applicata Diversi gli obiettivi dell’iniziativa che qualche anno fa era stata preceduta da un primo modulo sperimentale: il Biosphera1.0. Il primo è promuovere presso un largo pubblico l’architettura ad elevata efficienza energetica. E, quindi, monitorare per un anno intero in differenti condizioni climatiche, dati ambientali e energetici dell’edificio e parametri fisiologici degli abitanti e definire scientificamente il livello di benessere psicofisico degli utenti all’interno di un ambiente abitativo energeticamente efficiente. Verrà abitato in totale da 24 persone. Primi a testarlo sono gli studenti che hanno realizzato il final design: Giulia Azaria, Valeria Bosetto, Jasser Salas Castro, Maria Niccoli, Simone Vacca d’Avino, componenti del team WoodLab del DAD-Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino guidato dal prof. Guido Callegari. Il manufatto e i suoi abitanti saranno sottoposti per 12 mesi agli stress test più duri e in condizioni ambientali estreme come i -24° C registrati il 9 marzo a Courmayeur o i + 40° C che probabilmente si avranno in estate a Rimini. In situazioni climatiche diverse come l’ambiente alpino, la pianura padana e il clima mediterraneo. Il tutto mentre la temperatura dell’aria in- 423 NUOVAFINESTRA www.guidafinestra.it 49 terna deve restare compresa tra i 21 °C e i 25 °C, e quella delle pareti tra i 16 °C e i 20 °C. Lo scopo è anche quello di monitorare la qualità dell’aria interna al modulo in ambienti con possibile inquinamento atmosferico. Così verranno raccolti i dati di oltre 20 parametri relativi all’involucro edilizio e alla fisiologia umana quali temperatura, umidità, qualità dell’aria, campi elettromagnetici, polveri sottili, frequenza cardiaca, temperatura della pelle, stato emotivo. Un braccialetto sviluppato dalla società Empa- tica, monitorerà e rileverà il battito/ frequenza cardiaca, la temperatura corporea e l’attività elettrodermica, permetterà inoltre di raccogliere dati sullo stato emotivo e il disagio termico degli abitanti. Da metà marzo i dati sono stati resi disponibili in diretta su web al sito del progetto www.biosphera2.it/. Struttura in legno Realizzato in un tempo rapidissimo, in soli tre mesi da novembre a febbraio, Biosphera2.0 è il primo modulo al mondo costruito seguendo entrambi i protocolli di certificazione degli standard di edificio passivo più avanzati: Passivhaus e Minergie-P. Il modulo, costituito da una struttura in legno in X-Lam, ampiamente isolata termicamente, è alimentato unicamente da 8 pannelli fotovoltaici che sviluppano una potenza di picco di 2kW. L’energia elettrica prodotta durante il giorno è stoccata in batterie e quindi rilasciata all’occorrenza. Importante anche il contributo della par- “Biosphera2.0 non è un prototipo sperimentale. È un progetto immediatamente realizzabile e industrializzabile per fornire non case vacanze ma alloggi comfortevoli e ad altissimo risparmio energetico a single e giovani coppie” Il professore Guido Callegari assieme agli studenti progettisti del modulo abitativo Maria Niccoli, Jasser Salas Castro, Valeria Bosetto, Giulia Azaria, Simone Vacca d’Avino, componenti del team WoodLab del DADDipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino guidato dallo stesso Callegari. Biosphera2.0: le tappe Courmayeur: 1 marz/20 aprile presso il piazzale Funivie Val Veny, Loc. Entrèves Aosta: 21/25 Aprile presso l’Area Espace Aosta – Maison&loisir 2016 il Salone dell’Abitare Milano: 1 maggio/1 Luglio Rimini: 1 Luglio/15 settembre Torino: 15 settembre/1 gennaio 2017 Lugano: 1 gennaio/28 febbraio 2017 te impiantistica e dei componenti dell’involucro trasparente quali i serramenti in legno-alluminio e in pvc di Internorm e i frangisole a lamelle orientabili Hella che ha fornito pure i monoblocchi isolanti dei serramenti esterni. Il modulo abitativo itinerante ad alta efficienza energetica è stato progettato dagli studenti del Politecnico di Torino. A prima vista potrebbe essere identificato come un modello avanzato di casa vacanza. Ma è qualcosa di più come spiega il prof. Guido Callegari del DAD-Dipartimento Architettura e Disegno del Politecnico di Torino e membro del comitato tecnico scientifico di coordinamento nonché supervisore del progetto assieme a Mirko Taglietti di Aktivhaus: “Biosphera2.0 non è un prototipo sperimentale. È un progetto immediatamente realizzabile e industrializzabile per fornire non case vacanze ma alloggi comfortevoli e ad altissimo risparmio energetico a single e giovani coppie. Biosphera2.0 non va identificato con il modulo da 25 metri quadri che esso è ma con una svolta nel mercato abitativo in Usa e in Europa focalizzato sull’abitazione minima. Che può certamente rimanere singola ma che trova vero compimento in complessi residenziali a sé stanti o come ampliamento di edifici esistenti”. NUOVAFINESTRA 423 50 Progetti Mirko Taglietti di Aktivhaus, ideatore di Biosphera2.0 La prof. Daniela Bosìa, vicedirettore del DAD-Politecnico di Torino illustra il ruolo del Dipartimento. Il biologo prof. Giuseppe Barbiero dell’Università della Valle d’Aosta.. Se certamente l’anima di Biosphera2.0 è l’infaticabile Mirko Taglietti di Aktivhaus, il progetto di ricerca trova fondamento nell’attività pregressa del WoodLab, gruppo creato all’interno del DAD-Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico torinese, e che ha sviluppato progetti di strutture in legno per Made Expo e FederlegnoArredo. Un’attività di studio e ricerca che è servita da base per Il workshop Thinking Outside The BOX, promosso oltre che dal WoodLab, dalla spin-off be-eco srl, da Valle d’Aoste Structure, e sostenuto dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e dall’Università della Valle d’Aosta. In questo ricco sistema di relazioni tra enti universitari, istituti di ricerca e industria si è collocata l’attività di progettazione degli studenti dell’Ateneo torinese che hanno vinto lo scorso novembre con il progetto Elio il workshop, tenutosi presso la Pépinière d’Entreprises di Aosta. Allora centodieci studenti di architettura e di ingegneria, provenienti da diversi atenei italiani e raggruppati in team di progettazione e seguiti da tutors esperti, in poco meno di 24 ore hanno sviluppato 15 nuovi concept di moduli abitativi itineranti Passivhaus, che sono stati successivamente valutati da una apposita giuria tecnica. E il progetto vincitore, Elio, è stato assunto come linea guida per la progettazione esecutiva e la realizzazione del modulo abitativo Biosphera2.0. Immagini dell’interno del modulo abitativo Il Progetto Biosphera Concept design: Giulia Azaria, Valeria Bosetto, Marco Casaletto, Matteo Cilia, Karen Rizza, Jasser Salas Castro, Simone Vacca d’Avino - team WoodLab Politecnico di Torino Final design: Giulia Azaria, Valeria Bosetto, Jasser Salas Castro, Maria Niccoli, Simone Vacca d’Avino team WoodLab Politecnico di Torino Working plan: Aktivhaus Building Physics: Francesco Nesi (ZEPHIR - Passivhaus Italia) Project supervisor: Guido Callegari (Politecnico di Torino DAD), Mirko Taglietti (Aktivhaus) 423 NUOVAFINESTRA Principi di progettazione Gli studenti del Politecnico di Torino progettato Biosphera2.0 hanno seguito i cinque principi base della progettazione secondo lo standard PassivHaus: -ottima protezione termica di tutti gli elementi costruttivi dell’involucro termico dal pavimento alle pareti esterne fino al tetto; -finestre e portefinestre con doppi/tripli vetri basso emissivi con un elevato valore di fattore solare g e telai molto ben coibentati; accurata progettazione e controllo degli apporti solari www.guidafinestra.it 51 Il modulo adotta cinque serramenti Internorm in legno/alluminio e pvc/alluminio. “Biosphera 2.0 è anche un modo per testare ‘su strada’ i nostri prodotti e ottenere utili misurazioni normalmente difficili da ottenere in un ambiente residenziale. Essere qui all’interno del progetto di ricerca testimonia la nostra vicinanza con il mondo accademico che prepara i progettisti del futuro” Daniele La Sala, amministratore delegato di Internorm Italia al momento dell’inaugurazione di Biosphera2.0. passivi progettando accuratamente le superfici finestrate, eventualmente differenziate per ogni lato dell’edificio, garantendo al contempo assenza di surriscaldamento estivo; -esecuzione a regola d’arte della protezione termica fino ai minimi dettagli con riduzione al minimo di tutti i ponti termici; -tenuta all’aria degli elementi costruttivi esterni verificata mediante test di pressione Blower Door; -ventilazione controllata con recupero di calore particolarmente efficiente per evitare dispersioni di calore e garantire al contempo un’idonea qualità di aria interna. Il tutto con una grande attenzione ai costi di fabbricazione che secondo Mirko Taglietti, ideatore di Biosphera2.0, si assestano sui 1500 € al metro quadrato. Il ruolo di serramenti e schermi Nella foto di gruppo, da destra: il serramentista Marcato Matteo, Antonio e Francesco Parisi, serramentisti e titolari di Valser concessionaria Internorm per la Valle d’Aosta e quindi gli esponenti di Internorm Italia: l’amministratore delegato Daniele La Sala, il tecnico Paolo Buratti, la responsabile marketing Elena Girardi, il capo area Piemonte Valle d’Aosta Alfonso Piazza, e l’ispettore vendite Francesco Morelli. Valser è il referente per la manutenzione sul posto delle tappe Aosta e Courmayeur.. A tutti i componenti del modulo abitativo sono state chieste prestazioni elevate se non addirittura estreme. Così è stato per i serramenti esterni. Ma con una particolarità, come spiega Daniele La Sala, amministratore delegato di Internorm Italia che ha fornito cinque infissi, quattro esterni e uno interno per il vano tecnico: “Le prestazioni estreme richieste dai progettisti ai serramenti di Biosphera2.0 sono state ottenute con prodotti disponibili commercialmente. La scelta dei modelli finestra segue infatti la filosofia di questo progetto/test, che punta ad ottenere prestazioni record con prodotti già disponibili ed acquistabili sul mercato”. Aggiunge il tecnico Paolo Buratti: “In fase di progetto le prestazioni termiche degli infissi sia per la parte telaio che per la parte vetro sono state vagliate attentamente dai progettisti NUOVAFINESTRA 423 52 Progetti Schermi Hella per regolare gli apporti solari. Il dott. Herbert Kristler, amministratore delegato di Hella Italia. Gli obiettivi di Biosphera2.0, ecosostenibilità e vivibilità, sono identici ai valori e obiettivi di Hella. In più, è molto stimolante collaborare in questo innovativo progetto con tutte le aziende leader dei vari settori. Biosphera2.0 è la vetrina delle tecnologie top, e dei risultati conseguenti per l’uomo e il nostro pianeta Da sinistra, vista interna. Gli schermi regolano anche la luminosità ambientale, apportano privacy e oscuramento totale. Gli attori Ideato da Mirko Taglietti di AktivHaus e promosso dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e l’Università della Valle d’Aosta – Université de la Vallée d’Aoste e Vallée d’Aoste Structure, il progetto è sostenuto da un ampio fronte di istituzioni e enti quali gli istituti ZEPHIR, Minergie e PEFC, la Regione Autonoma Valle d’Aosta Assessorato alle attività produttive, energia e politiche del lavoro, il Comune di Courmayeur, Skyway Monte Bianco, IVAT Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition. Un Comitato tecnico scientifico coordina l’iniziativa di Biosphera2.0. E’ composto dal prof. Guido Callegari, (Politecnico di Torino DAD), il Dr. Giuseppe Barbiero, (Università della Valle d’Aosta), il Dr. Phys. Francesco Nesi, (Istituto ZEPHIR - Passivhaus Italia), l’ing. Milton Generelli, (Agenzia Minergie Svizzera italiana), l’ing. Antonio Di Blasi (Vallée d’Aoste Structure s.r.l.) e Mirko Taglietti, (Aktivhaus). Il progetto vede la partecipazione di aziende nazionali e internazionali: Artuso legnami; Rockwool; Internorm; Hella; Porcelanosa; T&T Commerciale; Zehnder; Nilan; Lape; Bticino; Fermacell; Xella; Une; Thermoeasy; Be Eco; New Sermifer; Lal Lattoneria; La Termoidraulica F.lli Mezzi; Barichello Elettrotecnica; Adveco; Studio Marco De Pinto 423 NUOVAFINESTRA Il sistema monoblocco innovativo e isolante TRAV®frame di Hella adottato in tutti i fori finestra. che hanno voluto le performance migliori attualmente disponibili. Per loro, lo sappiamo, le prestazioni dei telai non sono mai abbastanza e spingono per prestazioni sempre più elevate avendo come riferimento quelle dell’involucro opaco”. Il modulo utilizza infissi di ultima generazione Internorm nelle versioni Pvc/alluminio della serie KF500 e legno/alluminio HF310 che oltre ad assicurare un ottimo isolamento termico (Uw variante da 0,70 a 0,82 W/m2K) permettono all’abitazione di ottimizzare il flusso energetico del sole. La grande superficie vetrata con una fattore solare g=50% permette in inverno di accogliere energia gratuita, mentre in estate sarà filtrata da frangisole esterni per limitare il surriscaldamento, donando al tempo stesso illuminazione, benessere e appagamento estetico agli abitanti. Anche l’ingresso è marcato Internorm, con il nuovo portoncino d’entrata in alluminio AT410 complanare ad alte prestazioni in grado di assicurare al contempo un isolamento termico eccezionale (Ud=0,78 W/m2K) ed un’elevata sicurezza di serie. Il comfort termico e luminoso all’interno del modulo abitativo a energia zero è affidato anche alla presenza dei frangisole motorizzati AR92 applicati all’interno dei sistemi monoblocco termoisolanti TRAV®frame, entrambi prodotti di punta della casa austriaca Hella. I test e le misurazioni delle condizioni climatiche all’interno del modulo abitativo e delle con- dizioni fisiche degli occupanti saranno utili anche a Hella Italia. A questo riguardo l’amministratore delegato Herbert Kristler rileva che: “Il Laboratorio Hella raccoglie continuamente dati e calcoli di questo genere ed è in contatto con i più importanti certificatori e enti notificati. Ogni rilievo continuo però arricchisce i nostri database per i futuri calcoli che potrebbero dar luce a nuovi prodotti. Quindi, sotto questo aspetto i dati raccolti dagli esperti di Biosphera2.0 saranno utili anche per noi”. Il frangisole AR 92, prodotto di punta di Hella dal punto di vista tecnico e ottico con le sue lamelle di protezione dal sole resistenti al vento, offre una significativa protezione dal calore dei raggi solari e una regolazione puntuale della luminosità interna fino al completo oscuramento grazie alla regolazione dell’orientamento delle lamelle contribuendo al comfort ambientale e al risparmio energetico. Senza dimenticare la difesa della privacy degli occupanti e la protezione dagli agenti atmosferici tramite la chiusura dell’intero sistema lamelle. Il frangisole AR92 a lamelle orientabili è applicato all’interno del TRAV®frame, il sistema monoblocco innovativo e isolante che, integrato nel foro muro, facilita l’inserimento del serramento e della protezione solare e contribuisce anch’esso all’efficienza e al risparmio energetico del modulo abitativo che per dodici mesi funzionerà unicamente grazie agli 8 pannelli fotovoltaici da 2 kWatt collocati sul tetto. www.guidafinestra.it