introduzione - ISCOM - Istituto Superiore delle Comunicazioni e

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introduzione - ISCOM - Istituto Superiore delle Comunicazioni e
INTRODUZIONE
LA COMUNICAZIONE
Note Recensioni & Notizie
EDIZIONE SPECIALE BANDA LARGA
INTRODUZIONE DEL CAPO DIPARTIMENTO PER LE COMUNICAZIONI
Lo sviluppo delle tecnologie di Telecomunicazioni porterà in poco tempo alla realizzazione di un
Mondo Super Digitale, le cui potenzialità sono ancora da scoprirsi.
Sicuramente lo scenario del futuro, in particolar modo quello relativo al mondo delle comunicazioni, sarà molto diverso da quello attuale. Il confine tra mondo on-line e mondo off-line sarà impalpabile.Tutti saremo “always on”, connessi, virtualmente in più luoghi e il termine rete di accesso perderà via via di significato perché l’accesso sarà automatico, sempre più frequente e quasi involontario.
Per rendere competitiva l’Azienda Italia in questo scenario, il Governo Italiano si sta concentrando
sull’implementazione della Agenda Digitale Europea, la prima delle sette iniziative relative alla strategia
Europa 2020 per una “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.
Gli obiettivi principali sono stati raggruppati in tre grandi aree:
Il primo obiettivo è volto alla cancellazione del Digital Divide: nel 2008 risultavano 8 milioni di persone non connesse in banda larga pari al 13% della popolazione, grazie al “Piano Nazionale Banda
Larga” è stato possibile collegarne ben 4 milioni (dati relativi ai primi mesi del 2011).
Il secondo obiettivo si muove nell’ambito delle politiche di gestione e razionalizzazione del radiospettro con la riassegnazione delle frequenze a 800 MHz (liberatesi a seguito dello switch-off alla TV
digitale) ai provider di comunicazioni mobili i quali stanno registrando una sempre maggiore domanda
di connettività in mobilità.
Il terzo obiettivo si focalizza alla realizzazione delle reti di accesso di nuova generazione (NGA) in
accordo con l’Agenda Digitale Europea che pone l’obiettivo di dotare il 50% dei cittadini europei con
connessioni a 100Mb/s entro il 2020.
Verso questi grandi traguardi si focalizza l’azione del Governo, coordinata dal Ministero dello
Sviluppo Economico e dal Dipartimento per le Comunicazioni supportata anche da un’azione combinata di studi e ricerche, di accordi e convenzioni, di knowledge sharing e knowledge diffusion.
Le comunicazioni elettroniche in generale divengono un fattore chiave grazie al quale ogni Stato
Membro può aumentare la diffusione d’inclusione sociale e quindi di benessere in uno sforzo Europeo
volto ad eliminare il gap tecnologico.
La diffusione della conoscenza, diviene lo strumento principe per coordinare azioni congiunte che
portino alla realizzazione del medesimo obiettivo. In questo contesto la rivista “La Comunicazione”
con questo numero speciale sulla larga banda vuole e deve essere considerato come un tassello importante di un progetto più grande per una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva del nostro Paese.
CAPO DIPARTIMENTO PER LE COMUNICAZIONI
Dott. Roberto Sambuco
La Comunicazione - numero speciale BANDA LARGA
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INTRODUZIONE
LA COMUNICAZIONE
Note Recensioni & Notizie
EDIZIONE SPECIALE BANDA LARGA
INTRODUZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELL’ ISTITUTO SUPERIORE DELLE
COMUNICAZIONI E DELLE TECNOLOGIE DELL’ INFORMAZIONE
Oggi, ogni nuova grande scoperta nel settore delle tecnologie ottiche per l’accesso è una variazione
di una precedente tecnologia. Partendo da questo assunto, Iannone e Reichmann, durante la conferenza
ECOC 2010 svoltasi a Torino a Settembre dello scorso anno, hanno posto l’attenzione su di un fatto
importante: dei 486 articoli pubblicati dalla IEEE tra il 1994 ed il 2010 riguardanti le reti di accesso passive ottiche (PONs) a divisione di lunghezza d’onda (WDM), 429 sono stati pubblicati dal 2004. A testimonianza della spinta forte, quasi incessante, del settore scientifico nel campo delle reti abilitanti la larga
banda a casa dell’utenza finale. Se infatti nel settore del trasporto e del sottostante core-metro, la fibra
ottica la fa da padrone garantendo ingenti quantità di dati veicolati, è l’accesso il settore che desta i maggiori problemi. Quel segmento così breve ma così complesso, formato dalla rete primaria, dalla rete
secondaria, dal cablaggio verticale di edifico (vertical in building cabling), dalla rete di casa (in house) fino
alla famosa borchia di utente, rappresenta ancora oggi terra incognita dove risulta necessario, imprescindibile, capire come, mantenendo un mercato aperto e concorrenziale, sia possibile garantire una
transizione omogenea, indolore e veloce dal rame alla fibra.
I dati del FTTH Council Europe, evidenziati durante l’ultima conferenza tenutasi a Milano dal 9 al 10
Febbraio, dimostrano che la diffusione del broadband a livello planetario è in costante aumento. L’ADSL2+
(Asymmetric Digital Subscriber Line) è divenuto uno standard de facto mentre il VDSL (Very High Digital
Subscriber Line) ed il DOCSIS 3.0 (Data Over Cable Service Interface Specification) si stanno largamente affermando. Il FTTB (Fiber To The Building) attualmente è trainato dai mercati dell’Est Europa mentre
il FTTH (Fiber To The Home) subisce le maggiori spinte dalle municipalità in Francia, Germania, Paesi Bassi
e Svizzera.
In questo scenario e con queste premesse, l’azione politica e quella regolatoria divengono strumenti
fondamentali per spingere ancora di più il mercato, in modo corretto e trasparente, verso le tecnologie
all optical.
Le previsioni stimano in Europa 32 milioni di case connesse entro il 2015 in tecnologia FTTH con un
incremento sostanziale della spinta proveniente da Russia, Francia e Germania. Dai dati Heavy Reading
presentati al FTTH Council Conference 2011, l’Italia si attesta al 4to posto con 1.8 milioni di case connesse entro il 2015.
Se analizziamo invece i dati in percentuale della penetrazione del FTTH per Household, l’Italia scompare dai primi 11 posti con i primi tre rispettivamente occupati da Slovenia (35.8%), Svezia (33%) e
Norvegia (29.5%). Interessante è anche il dato delle connessioni in FTTH per tipologia di costruttore in
Europa. Si evince infatti che sempre in previsione (2015), il 55% delle connessioni FTTH sarà realizzato
da operatori alternativi, il 19% da municipalizzate ed il 26% da operatori incumbent (ex monopolisti).
Quello cui stiamo assistendo oggi in Italia, accanto ad uno sforzo importante e fondamentale fatto dal
Governo attraverso mirate politiche di dialogo, e la radicalizzazione del confronto, soprattutto nel segmento di accesso, tra reti passive ottiche (PON) e reti punto punto (P2P). Non vanno dimenticati in questo “ring virtuale” i players fibra-rame (accesso misto FTTC – FTTB, Fiber To The Curb, Fiber To The
Building) e accesso wireless a larga banda di ultima generazione (LTE, Long Term Evolution). Grande attenzione quindi deve essere posta al riguardo perché se da un lato il confronto sviluppa la dialettica e libe-
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ra il pensiero dall’altro la radicalizzazione dello stesso per forza di cose inaridisce la condivisione degli
sforzi. Se da un lato infatti, come precedentemente sottolineato, la diffusione, soprattutto nel settore dell’accesso, delle infrastrutture passive ottiche sta vivendo un periodo indubbiamente florido non va dimenticato che il futuro di lungo periodo vede la prospettiva di una totale conversione della rete POTS (Plain
Old Telephone Service) dal mondo rame al mondo fibra. In altre parole una inesorabile traduzione del
P2P rame nel P2P fibra ottica. Inciampare quindi dialetticamente in semplicistiche affermazioni per le quali
una tecnologia condivisa di tipo passivo ottico (PON), ad esempio, possa essere vincente o perdente
rispetto ad una tecnologia punto punto (P2P), diviene il più classico degli errori. Errore che non ci si può
permettere in un momento di profonda crisi e quindi di grandi aspettative di rilancio dell’economia come
è quello attuale.
Scopo di questa edizione speciale della rivista “La Comunicazione” dedicata alle reti di nuova generazione (NgN) è proprio quello di evidenziare le potenzialità in termini di banda e le prospettive future in
termini di impatto sul tessuto socio economico Nazionale derivanti dalla diffusione delle reti a larga
banda sul territorio. Siano esse in punto punto o in punto multi punto. Il tutto attraverso la lettura di articoli provenienti dai massimi esperti del settore a livello Nazionale ed Internazionale. Ricordiamo che la
chimera di una bandwidth killer application, tanto evocata ma mai ancora vista, non dimostra di fatto l’inutilità di un rapido e capillare sviluppo delle NgN.
DIRETTORE
dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni
e delle Tecnologie dell’Informazione
Dott.ssa Rita Forsi
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LA COMUNICAZIONE
Note Recensioni & Notizie
EDIZIONE SPECIALE BANDA LARGA
INTRODUZIONE DELL’ ING. GIORGIO MARIA TOSI BELEFFI (ISTITUTO SUPERIORE DELLE
COMUNICAZIONI E DELLE TECNOLOGIE DELL’ INFORMAZIONE)
I risultati ottenuti dall’Istituto Superiore CTI in collaborazione con France Telecom Orange Labs
(Francia), Universitat Politecnica de Cataluna (Spagna), Intracom (Grecia), Tellabs (Finnlandia), AIT
(Grecia) e dall’Institute de Telecomunicacoes de Aveiro (Portogallo), nell’ambito del progetto Europeo
SARDANA (Scalable Advanced Ring based Dense Access Network Architecture) hanno dimostrano
come già oggi sia possibile veicolare la banda ultralarga all’utenza finale.
Il consorzio SARDANA infatti, nel suo Field Trial finale tenutosi a Gennaio 2011, ha testato sulla città
di Lannion, in Francia, usando l’infrastruttura Imagin’Lab, un bouquet di servizi di ultima generazione su
di una rete FTTH (Fiber To The Home) multilayer ibrida a divisione di lunghezza d’onda e di tempo
(WDM/TDM) di tipo passivo (PON) servendo 2000 utenti. Cosa vuol dire tutto questo? Immaginatevi di
moltiplicare da un giorno all’altro le capacità di connessione a casa passando dai 30 Mbps di un collegamento ADSL ad 1 Gbps. Diviene immediatamente possibile vedere su quattro televisori diversi quattro
programmi in alta definizione (HD) registrandone contemporaneamente altri attro e nel contempo navigare su internet in tutta comodità. Diviene possibile scaricare il contenuto di un DVD in cinque secondi, o in dieci se in HD. Le video conference in alta definizione, il cui peso si attesta oggi intorno ai 30 Mb
a seconda delle tecnologia usata, diventano una commodity. Gli utenti inoltre possono a loro volta non
solo accedere a molteplici servizi ma divenire essi stessi generatori di contenuti HD. Pensiamo infatti che
già oggi le stime dicono che ogni minuto vengono caricati, su siti come YouTube, 24 ore di video.
Tutto questo è stato realizzato a Lannion grazie alla tecnologia sviluppata nell’ambito del Progetto
SARDANA.Tecnologia che ha visto lo sviluppo di innovativi ricevitori, set top boxes, non colorati basati
su amplificatori R-SOA (amplificatori a semiconduttore riflessivi). Elementi chiave questi ultimi per tenere più basso possibile il costo a casa dell’utente finale così come il consumo energetico senza precludere la larghezza di banda accessibile.Va ricordato inoltre il MAC (Medioum Acces Control) appositamente sviluppato non solo per gestire l’infrastruttura passiva lunga 100km a 10G/2.5G ma anche per essere
completamente compatibile con gli standard xGPON GTC. Sul lato dello strato fisico un innovativo sistema di amplificazione ottica remota ha garantito sull’intera infrastruttura (metro ring + feeder + albero)
un power budget di 35 dB ed una sensititivy di 10^-6 dB, alla quale si sono evidenziati fenomeni di pixelation sui flussi HD. Dal punto di vista della sicurezza e dell’integrità della rete, per il mantenimento in
ogni condizione della qualità del servizio massima a casa dell’utente, è stato sviluppato un innovativo
sistema di monitoraggio dell’integrità della struttura basato su sorgenti laser accordabili in lunghezza
donda. E’ stato inoltre adottato un sistema di re instradamento dei flussi, lunghezze d’onda che girano
sull’anello metropolitano SARDANA per dirigersi verso gli alberi di accesso, tramite segnalazione (LoS
alarms) e successivo utilizzo di interruttori veloci (<25ms) che hanno permesso di non creare in caso di
guasto fisico alla fibra ottica effetti visivi sui flussi video HD trasmessi verso gli utenti.
Tutto questo è stato possibile in tre anni di lavoro grazie allo stretto contatto dell’Istituto Superiore
CTI con i partner europei su citati. In una coordinata azione che ha visto il Dipartimento impegnato nello
sforzo di analizzare le migliori tecnologie abilitanti la larga banda insieme ai migliori strumenti in grado
di tradurla sul mercato Nazionale.
Pensiamo ai terminali mobili e a come oggi siano entrati a pieno titolo in quel ristretto cerchio di dispositivi in grado di veicolare e/o di diffondere la larga banda sul territorio. Un elemento questo importante quale spunto di riflessione su come le tecnologie di accesso in modo convergente si siano fuse ren-
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INTRODUZIONE
dendo de facto l’utente finale del tutto “nomadico”. E’ chiaro che per rifornire di banda le terminazioni
nervose della rete, siano essere statiche (wired) o nomadiche (wireless), servono infrastrutture in grado
di veicolare enormi quantità di informazioni e serve anche una intelligenza, diffusa o concentrata che sia
in grado di processare tali informazioni.
Una rete SARDANA ad esempio. Ma tutto questo non può che, per forza di cose, essere fatto se non
attraverso una politica Nazionale che fissi dei piani ben precisi attraverso delle regole chiare che non turbino ma aprano alla concorrenza il mercato telecom. La tecnologia che già abbiamo, per quanto precedentemente detto, è poca cosa se non si trova un modo per trasporla sul mercato aumentando la nostra
Fiber Maturity. Concetto importante quest’ultimo che fissa le capacità di uno Stato a portare la penetrazione del broadband sul proprio territorio (FTTH o FTTHB) ad almeno il 20% delle HH (Households).
Per molti la Fiber Maturity è iniziata già dal 2007 (Giappone e Korea).
In Europa il trend sembra dirci, dai dati Heavy Reading 2011, che 19 milioni di HH saranno connesse
in FTTH o FTTB entro il 2015 con 7 nazioni (Slovenia, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Portogallo
e Slovacchia) che dovrebbero raggiungere la FM entro il 2015. Gli sforzi tecnici e politici messi in campo
dal Dipartimento Comunicazioni e dall’Istituto Superiore CTI vanno proprio nella direzione di spingere
al massimo l’Italia per renderla competitiva sul mercato europeo e matura dal punto di vista dell’adozione e della diffusione della fibra ottica.
Giorgio Maria Tosi Beleffi
Istituto Superiore delle Comunicazioni
e delle Tecnologie dell’Informazione
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Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per le Comunicazioni - Roma, Viale America 201
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