Testo dell`Istanza agli Ecc.mi Capitani Reggenti

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Testo dell`Istanza agli Ecc.mi Capitani Reggenti
Testo dell'Istanza agli Ecc.mi Capitani Reggenti sugli avvelenamenti dei cani nella Repubblica di San Mari
Agli Ecc.mi Capitani Reggenti
L’Associazione Sammarinese Protezione Animali (A.P.A.S.), nella persona del suo Presidente
sig.ra Emanuela Stolfi, l’associazione Pro Bimbi, nella persona del suo Presidente sig.ra Grazia
Zafferani, l’associazione Il Timbro, nella persona del suo Presidente sig. Matteo Ciacci,
l’associazione OasiVerde, nella persona del suo Presidente sig. David De Biagi, l’associazione
So8Marino, nella persona del suo Presidente sig Matteo Zeppa, facendo seguito ai ripetuti
episodi di uccisione di animali mediante l’utilizzo di esche o bocconi avvelenati avvenuti in
Repubblica, intendono rappresentare il grave allarme e la forte preoccupazione che destano i
recentissimi episodi di avvelenamento accaduti sabato scorso 25 giugno a Cà Muraccino
(Santa Mustiola): due cagnoline sono state trovate morte avvelenate all’interno del proprio
recinto protetto nel quale sono stati rinvenuti bocconi di lardo e carne simili ad escrementi di
cane e dunque difficilmente individuabili.
Risulta in tutta evidenza la gravità del gesto criminale compiuto: infatti le cagnoline sono state
uccise all’interno di una proprietà privata, nello specifico un giardino recintato, in cui i proprietari
sono soliti accogliere amici e parenti, fra cui bambini in tenera età. Altri bocconi sono stati
inoltre rinvenuti ai bordi della strada pubblica in Strada Monte Cerreto appena fuori dal recinto.
Nel mese di aprile 2011 sono giunte le prime segnalazioni relative ad episodi di decessi di cani
a seguito della ingestione di bocconi avvelenati e ad oggi, compresi i tre cani avvelenati il 28
maggio 2011 in occasione della mostra canina internazionale sono stati denunciati 28 casi di
avvelenamento di cui 23 mortali. Senza inoltre contare l’avvelenamento di gatti, animali selvatici
e i numerosi piccioni trovati morti e agonizzanti in via Gino Giacomini.
Poiché, fino all’episodio di sabato 25 giugno scorso le esche sono state abbandonate ai bordi
delle strade pubbliche e nelle aree verdi nelle zone: Via delle Carrare (Murata), Via del Serrone
(stand di Murata), Montecarlo (Fiorentino-Pianacci), Fonte dell’Ovo (Murata-Città), Strada delle
Selbuccie (Borgo Maggiore) portici di Borgo Maggiore, e Bruciate di Fiorentino, grande
preoccupazione desta il loro ritrovamento all’interno di un proprietà privata.
Le prime analisi fatte eseguire dal Servizio Veterinario sammarinese su alcuni bocconi rinvenuti
a Fonte dell’Ovo, Borgo Maggiore e Montecarlo, evidenziano che si tratta di esche di lardo o
pancetta associate e/o contaminate e/o posizionate in zone cosparse da veleno.
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I veterinari che hanno avuto in cura i cani avvelenati rilevano l’elevata tossicità del veleno
utilizzato in quanto capace di uccidere l’animale che l’ha ingerito, o l’ha inalato, in pochi minuti
(anche cani di grossa taglia come border collie e labrador morti avvelenati rispettivamente il 21
aprile il 4 maggio 2011).
Inoltre, dalle lavande gastriche eseguite sui pochissimi cani che si sono salvati, grazie alla
prontezza dei loro padroni, è emerso che la concentrazione di veleno nello stomaco era poco
consistente. Ciò significa che basta una quantità minima del tossico usato per determinare una
grave intossicazione o più spesso la morte dell’animale.
Quanto sopra è stato confermato dai primi risultati degli esami scientifici di laboratorio che
individuano in un potente insetticida denominato alfa-beta-Endosulfan il veleno utilizzato.
Le associazioni A.P.A.S, Pro Bimbi e Il Timbro, hanno evidenziato in un esposto depositato
presso il Tribunale Unico in data 30 maggio 2011 la gravità della condotta posta in essere dal
responsabile (o dai responsabili) degli avvelenamenti consistente nel collocare volontariamente
a terra esche in luoghi pubblici ai bordi delle vie pubbliche e nelle zone verdi; il pericolo è ora
ancor più grave poiché l’avvelenatore (o gli avvelenatori) hanno deciso di violare anche la
proprietà privata mediante il lancio o il posizionamento delle esche.
Tale condotta oltre ad essere malvagia e crudele per la terribile e inutile sofferenza inferta agli
animali che muoiono straziati dal dolore perché il veleno attacca il sistema nervoso, costituisce
un grave rischio oltre che per gli animali, anche per la salute dell’uomo e per l’ambiente, sia
direttamente, in particolare per i bambini, che indirettamente, attraverso la contaminazione
ambientale.
Il pericolo viene denunciato quotidianamente dai genitori che erano soliti passeggiare con i loro
bambini e recentemente dai centri estivi della Scuola dell’infanzia, che nell’attesa di individuare
il responsabile (o i responsabili) preferiscono interrompere le consuete uscite per il timore che i
piccoli possano inavvertitamente inghiottire (o anche solo toccare, considerata l’alta tossicità del
veleno utilizzato) un’esca velenosa, data l’innata curiosità dei bambini, soprattutto nei primi 3
anni di vita, di portare tutto alla bocca.
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Tale preoccupazione è stata ampiamente rappresentata nel corso della serata pubblica
organizzata dalle Associazioni A.P.A.S. , Pro Bimbi, il Timbro e San Marino Agility Dog, il 4
maggio 2011 in cui tutti i cittadini presenti (oltre 200 persone) estremamente preoccupati e
scossi dai tristi episodi denunciati, aderendo alla raccolta di firme (ad oggi sono state raccolte
circa 2.000 firme) hanno sollecitato ogni più opportuno intervento diretto a fissare le misure da
adottare per fronteggiare l’emergenza e salvaguardare l’incolumità delle persone, degli animali
e dell’ambiente.
La grave situazione che nelle ultime settimane ha seminato panico e angoscia per lo stato di
continua all’erta, per il dolore patito dai proprietari dei cani uccisi e per il pericolo di rischio per le
persone, è stata inoltre confermata dagli avvelenamenti che hanno colpito tre cani iscritti alla 27
° esposizione canina internazionale, di cui uno, un Cao de Agua portoghese, si è salvato grazie
al pronto intervento del veterinario, mentre un terrier e un dalmata sono morti avvelenati a
causa delle esche gettate a terra in prossimità dello stabile dove si è insediato il quartiere
generale della manifestazione. Peraltro, la proprietaria del dalmata ucciso è stata soccorsa
dall’ambulanza a seguito dello choc. Nella stessa area, circa due settimane dopo, ha perso la
vita anche un giovane lagotto.
Tenuto conto della gravità dei fatti, peraltro denunciati e del pericolo che la disseminazione di
veleni comporta anche per la salute dell’uomo, le sottoscritte Associazioni, si rivolgono agli
Ecc.mi Capitani Reggenti al fine di richiedere che il Congresso di Stato, le Segreterie di Stato e
i competenti Uffici della Pubblica Amministrazione, si attivino per adottare ogni opportuno
provvedimento, ivi compresa la possibilità di dotare le forze dell’ordine, di dispositivi tecnologici
adeguati e immediati, onde permettere di individuare il responsabile e/o i responsabili delle
gravi condotte denunciate in tempi rapidi. Inoltre, che le Segreterie di Stato competenti mettano
in campo opportune iniziative di informazione, attraverso i vari strumenti comunicativi, rivolte ai
turisti che nei mesi estivi calcano il suolo della Repubblica con i propri animali di affezione.
Associazione A.P.A.S.
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Associazione Pro Bimbi
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Associazione Il Timbro
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OasiVerde
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S8Marino
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San Marino, 30 Giugno 2011
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