DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO 2017 E PON
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DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO 2017 E PON
…in primo piano Rassegna di notizie a cura della FLC CGIL di Ravenna N 35 del 29/11/2016 DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO 2017 E PON “PER LA SCUOLA”: colpo di mano del governo Nel maxi emendamento approvato, le scuole paritarie possono accedere direttamente ai fondi del PON. Si tratta di una grave violazione degli accordi con l’Unione Europea. Colpo di scena durante la discussione del disegno di legge di bilancio 2017. Il 23 novembre 2106 sono stati approvati nella Commissione Bilancio della Camera, alcuni emendamenti, dall’identico contenuto, presentati dai deputati Gigli (Democrazia Solidale – Centro democratico), Binetti (Area Popolare). Latronico (Misto – Conservatori e Riformisti) e Rubinato (Partito Democratico) che, intervenendo di rettamente sul testo del Programma Operativo Nazionale «Per la scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento», approvato dalla Commissione Europea con decisione n. 9952 del 17 dicembre 2014, stabiliscono che le istituzioni scolastiche destinatarie delle risorse siano tutte quelle che costituiscono il sistema nazionale di istruzione (articolo 1, comma 1, della legge 10 marzo 2000, n. 62), ivi comprese le scuole paritarie. Tale formulazione è stata inserita nel maxi emendamento approvato alla Camera con il voto di fiducia il 25 novembre scorso (articolo 1 comma 313). Si tratta di una decisione grave, che contrasta con quanto espressamente affermato dal MIUR durante la fase di elaborazione del PON in tutti i tavoli di discussione con il partenariato istituzionale, economico e sociale. Dalla lettura del testo ufficiale del PON appare del tutto evidente che gli interventi programmati, finalizzati al superamento delle disparità territoriali nell’ambito delle politiche di coesione, facciano riferimento alle istituzioni scolastiche statali. Inoltre tutto il sistema degli interventi, delle certificazioni e dei controlli è chiaramente ispirato ad una attuazione delle azioni da parte istituzioni scolastiche dello Stato (basti pensare a tutta la problematica connessa agli appalti, gare, ecc. su cui l’Autorità di gestione ha pubblicato un numero rilevante di indicazioni, oppure alla questione della formazione relativa al Piano nazionale Scuola Digitale, o al bando antidisper sione di cui alla nota 10862/16). Peraltro la stessa Ministra Giannini, lo scorso 23 novembre, rispondendo ad una interrogazione parlamentare sul bando contro la dispersione scolastica, di cui alla nota 10862/16, che prevede la possibilità di coinvolgere le scuole paritarie in qualità di partner in progetti presentati da scuole statali, ha sottolineato che tale previsione “sia veramente il massimo, a normativa vigente, e soprattutto nel quadro della negoziazione con la Commissione europea sull'accordo di partenariato 2014-2020, che noi potessimo ottenere.” Non vi sono altre parole per definire quanto accaduto: si tratta di un autentico colpo di mano. Ricordiamo che anche nella precedente programmazione comunitaria 2007-2013, ossia in un periodo di piena vigenza della legge 62/00, le istituzioni scolastiche statali sono state le destinatarie delle risorse dei Programmi operativi a titolarità del MIUR. Chiediamo al governo, alla ministra e al senato della Repubblica che tale proposta normativa venga cancellata nella nuova fase di discussione del disegno di legge. Siamo pronti a effettuare tutti gli interventi ne cessari per denunciare quanto accaduto, coinvolgendo, eventualmente, anche le autorità competenti dell’Unione Europea. LE RISORSE PER L’ALTERNANZA SCUOLALAVORO ANCHE ALLE SCUOLE PARITARIE Lo prevede il disegno di legge di bilancio 2017 nella versione approvata dalla Camera dei deputati. Stiamo assistendo ad un vero e proprio assalto alle risorse destinate alle scuole statali. Abbiamo denunciato in una precedente notizia, quanto avvenuto sul fronte del Programma Operativo Nazionale «Per la scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento». Segnaliamo che con un'altra proposta normativa (art. 1 comma 311), prevista dal maxi emendamento al disegno di legge di stabilità 2017 approvato dalla Camera il 25 novembre scorso, le scuole paritarie sono state inserite tra le destinatarie delle risorse stanziate dal comma 39della Legge 107/15, pari a 100 milioni di euro annui, per finanziarie i percorsi di alternanza scuola lavoro così come riordinati dalla medesima legge. Premesso che il comma inserito non stabilisce alcun criterio di ripartizione tra scuole statali e scuole paritarie, è evidente che la sua eventuale approvazione comporterà una riduzione delle risorse per le scuole statali così come definite dal Decreto Ministeriale 834/15. Chiara è la strategia messa in atto: oltre all’assegnazione alle scuole paritarie di specifici finanziamenti allocati in determinati capitoli del bilancio del MIUR, si sta tentando di entrare direttamente nella ripartizione delle risorse destinate alle scuole statali, utilizzando le norme sulla parità scolastica e in particolare quelle che individuano le istituzioni scolastiche che costituiscono il sistema nazionale di istruzione (art. 1 comma 1 della Legge 62/2000). Si tratta dell’ennesimo colpo basso alle istituzioni scolastiche dello Stato e una dimostrazione di impotenza del MIUR dalle conseguenze imprevedibili. La FLC CGIL chiede al governo, alla ministra e al senato della Repubblica che tale proposta normativa venga cancellata nella nuova fase di discussione del disegno di legge. DIRITTO DI SCIOPERO NELLA SCUOLA: la Commissione di Garanzia ha incontrato i sindacati, il Miur e l’Aran per una audizione Al termine dell’incontro si è convenuto di proseguire con successivi incontri preparatori in occasione dell’avvio della trattativa per i rinnovi contrattuali per il Pubblico Impiego. La Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali ha convocato, il 24 novembre 2016, i sindacati rappresentativi del comparto scuola, l’Aran e il Miur per un primo confronto in merito al codice di autoregolamentazione del diritto di sciopero nella scuola attualmente in vigore e allegato al CCNL del 1999. A parere della Commissione di Garanzia tale accordo andrebbe rivisto ed aggiornato per diverse ragioni. Innanzitutto perché risalente al lontano 1999 e, dunque, non del tutto rispondente alle diverse innovazioni che ci sono state nella scuola; poi perché mai adeguato alle modifiche introdotte dalla legge 83 del 2000 ri spetto alla legge 146/1990; infine per l’introduzione del nuovo Comparto unico dell’Istruzione e della Ricerca che renderebbe opportuno un codice unico di autoregolamentazione. Nel corso dell’audizione sono stati analizzati alcuni problemi evidenziati dalla Commissione e riguardanti, in modo particolare, l’interruzione del servizio in diverse occasioni di proclamazione di scioperi, specie in quelle effettuate da parte di alcuni sindacati non rappresentativi. In tali circostanze, si è registrata quasi sempre una sproporzione tra le adesioni allo sciopero, e le difficoltà delle famiglie e degli studenti ad esercitare i loro diritti. La FLC CGIL, nel suo intervento, ha innanzitutto dichiarato la propria disponibilità a riesaminare e aggiornare l’accordo in vigore e risalente al lontano 1999, ma ha anche evidenziato che: la discussione su questa materia deve essere contestuale all’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto fermo al lontano 2007, per la parte normativa, e al 2009 per la parte economica; l’accordo attualmente in vigore, e risalente al lontano 1999, è ancora assolutamente coerente ed adeguato sia con il dettato della legge 146/1990, che con la successiva legge 83/2000; per quanto riguarda le modifiche introdotte con la legge 83/2000, successiva all’accordo in vigore, vi era già stata una pre-intesa sottoscritta all’Aran nel 2001 e mai diventata operativa, né validata dalla Commissione di Garanzia. Tale pre-intesa è sicuramente una base di partenza per aggiornare eventualmente l’accordo del 1999; per quanto riguarda l’introduzione del nuovo Comparto Unico dell’Istruzione e della ricerca è sicuramente possibile, ed anche opportuno, verificare se vi possono essere nei diversi accordi attualmente in vigore (rispettivamente per la Ricerca, l’Università, l’Afam e la Scuola) sull’attuazione della legge 146/90 della parti in comune, ma non c’è dubbio che ci sono, in particolare nella scuola, specificità sia nell’erogazione del servizio, che nella definizione dei servizi minimi, tali da rendere necessario il mantenimento di parti specifiche; in nessun caso, l’eventuale revisione e aggiornamento dell’accordo del 1999, potrà determinare delle ulteriori limitazioni nel diritto di sciopero e nella libertà di adesione individuale da parte dei singoli lavoratori. Al termine dell’incontro, vista la delicatezza degli argomenti che coinvolgono diritti costituzionalmente tutelati, si è convenuto di proseguire con successivi incontri preparatori in occasione dell’avvio della trattativa per i rinnovi contrattuali per il Pubblico Impiego. Lo scopo sarà non solo quello di definire eventuali soluzio ni da adottare in modo più adeguato ai cambiamenti che ci sono stati, ma anche allo scopo di prevede re nuove, diverse e più incisive azioni di conciliazione tese a prevenire che i conflitti sfocino quasi automaticamente in azioni di sciopero, in particolare per le vertenze che coinvolgono aspetti specifici o singole scuole. PER L'AFFISSIONE ALL'ALBO SINDACALE