Maserati,una grande storia che ha radici piacentine

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Maserati,una grande storia che ha radici piacentine
Primo piano
8
LIBERTÀ
Giovedì 7 maggio 2009
Due marchi celebri
I fratelli Maserati crearono
la casa del Tridente e la Osca
TRE GIORNI DI INCONTRI
DA DOMANI A DOMENICA A PIACENZA
Maserati,una grande storia
che ha radici piacentine
“Cultura e motori” celebra il mito dei progettisti che con le loro auto
vinsero in tutto il mondo. Conferenze e un raduno in piazza Cavalli
▼IL PROGRAMMA
Al Politecnico
auto in esposizione
cco il programma delle tre giornate di “Cultura e motori”:
E
DOMANI,VENERDÌ 8 MAGGIO:
Nella sede piacentina del
Politecnico di Milano (in
via Scalabrini 76), alle ore
15: conferenza su “Fratelli
Maserati: le eccellenze tecniche nel panorama automobilistico internazionale”; all’interno del chiostro
quattrocentesco esposizione di auto e motori realizzati dai fratelli Maserati,
pannelli illustrativi con dati tecnici e materiale storiografico; realizzazioni
degli studenti delle scuole
superiori piacentine ispirate alle Maserati e alle Osca più famose.
SABATO 9 MAGGIO: Nella sede piacentina del Politecnico di Milano (in via Scalabrini 76), alle ore 10.30:
conferenza su “Da Piacenza a Indianapolis: le vicende tecnico-sportive dalle
origini alle grandi vittorie”;
all’interno del chiostro
quattrocentesco esposizione di auto e motori realizzati dai fratelli Maserati,
pannelli illustrativi con dati tecnici e materiale storiografico; realizzazioni
degli studenti delle scuole
superiori piacentine ispirate alle Maserati e alle Osca più famose.
DOMENICA 10 MAGGIO: Nell’Auditorium Sant’Ilario, in
corso Garibaldi: alle ore
9.30 tavola rotonda su “Una grande storia italiana: la
storia familiare, tecnica,
sportiva ed industriale dei
fratelli Maserati”, a cura di
Aisa Associazione italiana
per la storia dell’automobile, con la partecipazione
dell’ingegner Alfieri Maserati (“La storia della famiglia Maserati”), del professor Carlo Dolcini (“Le vittorie delle Maserati e delle
Osca”),
dell’architetto
Francisco Giordano (“La
Maserati nel rione Pontevecchio
di Bologna”);
di
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con la vettura del Tridente. Tra le soluzioni tecni-
M
di PIER CARLO MARCOCCIA
motori non significano solo
potenza e velocità. Se li si
guarda con un occhio più attento significano anche storia e
cultura. E’ questo il senso dell’iniziativa “Cultura e motori” organizzata dal Cpae, Club piacentino automotoveicoli d’epoca, in
collaborazione con la sede piacentina del Politecnico di Milano, che si terrà a Piacenza da domani a domenica. Il tema di approfondimento scelto per questa
settima edizione è quello dei fratelli Maserati, i progettisti di origini piacentine (il papà Rodolfo
e la mamma Carolina Losi erano
di Sant’Antonio a Trebbia e San
Nicolò), fondatori dell’omonima
Casa automobilistica e della Osca e protagonisti della storia del
motorismo mondiale.
La manifestazione, che ha anche il patrocinio della Fondazione di Libertà, oltre a quello di altri enti territoriali, è articolata in
diversi appuntamenti: i primi
due giorni nella sede piacentina
del Politecnico, in via Scalabrini,
e la domenica in piazza Cavalli e
all’Auditorium Sant’Ilario, con
conferenze ed esposizione di auto e motori di grande valore. Sarà
presente anche l’ingegner Alfieri
Maserati, figlio di Ernesto, il principale progettista. Collaborano
poi l’Aisa (Associazione italiana
per la storia dell’automobile) e la
Maserati Spa.
STAGIONE - Ai fratelli Maserati,
originari di Rottofreno, il Cpae ha
in realtà voluto dedicare tutta la
I
stagione 2009 delle proprie iniziative che culminano a fine giugno con la Vernasca Silver flag,
diventata una tra le 2-3 iniziative
più importanti d’Europa per
quanto riguarda le auto storiche
da competizione. Non a caso, in
Valdarda sarà presente quest’anno anche il famoso pilota di Formula Uno Stirling Moss, il pilota
che ha vinto il maggior numero
di gran premi senza però mai
vincere il titolo mondiale. Moss
ancora oggi (in settembre compirà 80 anni) gareggia proprio
con una Osca.
VITTORIE - L’iniziativa di quest’anno è dedicata alla riscoperta
e alla valorizzazione delle imprese industriali e sportive dei fratelli Carlo, Alfieri, Bindo, Ettore e Ernesto. Nel 1914 veniva infatti fondata a Bologna la “Alfieri Maserati” che, partendo dall’elaborazione sportiva di motori Isotta Fraschini,
presto
divenne
un’importante realtà produttiva
di auto da corsa, e poi di vetture
Gran turismo realizzate in piccola serie. Nel 1947 i fratelli Bindo,
Ettore e Ernesto lasciarono l’azienda che porta il loro nome, ceduta 10 anni prima alla famiglia
Orsi, e fondarono a Bologna la Osca (Officine specializzate costruzioni automobili), lanciando
una nuova sfida tecnica realizzando, pur con limitati mezzi,
auto che continuarono a vincere
in tutto il mondo.
FORMAZIONE - Lo scopo di “Cultura e motori” non è comunque
solo quello di approfondire rilevanti aspetti storici del motori-
smo spesso legati a Piacenza (lo
scorso anno si parlò di Alfa Romeo e di Giuseppe Merosi, il progettista che fece grande la Casa
del Biscione, e in precedenza anche di Porsche, di motociclette o
di trasporti) ma è anche quello di
ricordare che la sede di Piacenza
del Politecnico è un importante
centro di formazione universitaria nell’ingegneria e nell’architettura, oltre che di aggregazione
culturale.
TRADIZIONE - Insomma, con
Cultura e motori e con tutte le altre manifestazioni del motorismo storico del Cpae collegate
tra loro da un filo comune, si intende ribadire l’importante ruolo che Piacenza ha sempre avuto
nella storia non solo italiana dei
motori. Dall’epopea del petrolio
e del gas in Valchero, Valriglio,
Valnure, Valtrebbia e Valdarda alla casa automobilistica Marchand di inizio secolo; dai grandi progettisti e tecnici piacentini
alle importanti competizioni che
si sono svolte nella nostra terra;
dall’importanza dell’autotrasporto piacentino fino all’esistenza di un’industria che vede
ancora l’Astra veicoli industriali
e la Casalini leader nei loro settori (rispettivamente veicoli da
cantiere e microvetture). Senza
dimenticare grandi aviatori, piloti di automobilismo (anche Formula uno) o di motonautica che
hanno conquistato successi in
tutto il mondo.
PROMOZIONE - Per il motorismo, quella di Piacenza non è
quindi una provincia qualunque.
E, non a caso, il recupero della
sua importante tradizione motoristica sta significando, seppur
con tutti i limiti strutturali del nostro territorio, anche una reale
promozione della stessa provincia. A titolo di esempio basti pensare che cosa significa, in termini di promozione proprio la stessa Vernasca Silver Flag: la stampa
specializzata la descrive ogni anno come uno degli eventi più attesi dagli appassionati italiani ed
esteri, oltre alle rievocazioni della Castellarquato-Vernasca e della Bobbio-Penice alle quali partecpano, tra organizzatori, partecipanti e spettatori, migliaia di
persone.
DIVULGAZIONE - Anche stavolta,
insieme a un’esposizione di veicoli storici nella sede del Politecnico, Cultura e motori proporrà
una presentazione tecnica di taglio divulgativo, rivolta tanto agli
“esperti” quanto a chi si accosta
per la prima volta ai temi del motorismo storico e sportivo.
In particolare verranno esposte alcune significative auto, testimoni del genio dei Fratelli Maserati, unitamente a motori e
pannelli illustrativi. Si potranno
inoltre vedere le realizzazioni degli studenti delle scuole superiori piacentine, ispirate alle Maserati e alle Osca. Con l’ingegner Alfieri Maserati, presidente della
Commissiona tecnica nazionale
Asi (Automotoclub storico italiano), interverranno vari tecnici,
storici ed esperti della marca del
Tridente e della Osca.
[email protected]
E’figlia loro l’unica vettura italiana
che ha trionfato a Indianapolis
Due i successi nella celebre “500 miglia”: il primo esattamente 70 anni fa
che che hanno fatto storia,
non si possono dimenticare
la prima auto italiana con un
motore 8 cilindri in linea
bialbero e una 16 cilindri da
record.
La famiglia Maserati è indubbiamente stata una tra le
protagoniste mondiali dell’automobilismo. Tutti i fratelli Maserati nacquero a Voghera, dove il padre Rodolfo,
macchinista delle Ferrovie, si
era dovuto trasferire per lavoro. Già alla fine dell’Ottocento, esattamente 110 anni
fa, nel 1899, il primogenito
Carlo, appena 17enne, costruì il suo primo motore
monocilindrico.
Nel 1914 Alfieri fondò a Bologna le Officine Alfieri Maserati. Dopo aver prodotto
candele d’accensione per
l’Aeronautica militare, subito dopo la Prima guerra
mondiale si dedicò alla costruzione di auto da corsa, e
con una di queste, un telaio
Isotta Fraschini con un motore di aviazione HispanoSuiza modificato, ottenne dal
1922 al 1924 una lunga serie
di successi. Due anni dopo,
nel 1926 debuttava, vincendo subito all’esordio, la prima vettura con il nome Maserati.
Alla morte precoce di Alfieri nel 1932, Bindo, Ernesto e
Ettore continuarono l’impresa e Ernesto fu il progettista
di tutte le successive auto.
Anche il fratello Mario, un
pittore che non si interessò
mai di motori, collaborò realizzando il marchio della casa del Tridente.
Dal 1936 al 1947 l’attività
continuò nella stessa azienda, nel frattempo però ceduta alla famiglia Orsi, con i fratelli Bindo, Ernesto e Ettore
che rimasero impegnati in
prima persona nella progettazione e realizzazione di
elle precedenti edi- Le precedenti edizioni zione con l’Aisa e con
zioni di “Cultura e
l’Imvcc si sono affrontati i
motori” (la manifetemi delle origini dell’austazione promossa dalla
tomobilismo, del rapporsede piacentina del Polito tra automobile e arte e
tecnico e dal Cpae vede
dell’influenza che i veiconel professor Michele
li militari hanno avuto
Monno e nell’ingegner Giovanni Groppi i nella rinascita post-bellica del nostro Paeprincipali coordinatori, insieme allo staff se. La penultima edizione ha visto il prodel Cpae guidato dal presidente Achille fessor Andrea Curami, docente del DiparGerla), le presentazioni sono sempre sta- timento di meccanica del Politecnico, aute affidate ad esperti di motorismo storico. tore di numerose opere sulla storia del
Così è stato, ad esempio, per il professor motorismo, svelare le origini di un marGabriele Di Caprio e per gli ingegneri San- chio automobilistico prestigioso quale
dro Colombo e Giorgio Valentini, proget- Porsche. Lo scorso anno, invece, i progettisti di automobili e di motociclette in gra- tisti dell’Alfa Romeo hanno ripercorso le
do di trasmettere, a dispetto degli anni, eccellenze motoristiche e stilistiche legaun’entusiasmo “contagioso” per questi ar- te alla storia ormai secolare della casa del
gomenti. Negli anni scorsi, in collabora- Biscione.
N
Già protagonisti
moto,veicoli militari
Porsche e Alfa Romeo
vetture. Nel 1947, esauritosi
il patto di non concorrenza
con la famiglia Orsi, uscirono dall’azienda e fondarono
a Bologna la Osca (Officine
specializzate costruzione automobili), poi ceduta nel
1963 alla Mv.
L’attività dei fratelli Maserati è sempre stata caratterizzata dai pochi mezzi economici e disposizione ma da una grande capacità tecnica.
Erano loro stessi, ad esempio, che disegnavano le carrozzerie delle loro auto. Con
una mentalità tutta piacentina tesa ad evitare ogni spreco che permetteva loro di ottenere comunque grandi risultati e di collezionare successi sulle piste di tutto il
mondo. Primo fra tutti quello del 1939 a Indianapolis. La
vittoria arrivò con una 8CTF
che montava un 3mila sovralimentato con due compressori Roots e che corse per la
scuderia di Michael J. Boyle,
detto “Umbrella Mike”, boss
del più importante sindacato
di Chicago e titolare del Boyle racing team. A firmare la
vittoria fu il pilota Wilbur
Shaw.
Quest’anno, infine, cade
anche l’ottantesimo anniversario di un’auto record: la
Maserati V4 a 16 cilindri, che
conquistò il record mondiale
di velocità sui 10 km.
p.c.marcoccia
Primo piano
LIBERTÀ
Giovedì 7 maggio 2009
L’omaggio
Rottofreno domenica dedicherà una piazza
a San Nicolò, dove la famiglia ebbe origine
9
L’iniziativa
Impegnati in prima linea il Cpae
e la sede piacentina del Politecnico
L’intervento
Un grande esempio per tutti noi
di MICHELE MONNO *
a sede piacentina del Politecnico ospita una manifestazione
che ha come obiettivo la diffusione della cultura tecnica attraverso
l’esempio di due grandi marchi della
tradizione motoristica italiana, Maserati ed Osca,entrambi figli della capacità tecnica, dell’inventiva e della volontà dei fratelli Maserati, insigni progettisti che basarono i propri successi
sul desiderio di fondare un’impresa e
primeggiare nelle competizioni sportive confrontandosi con giganti industriali che potevano disporre di mezzi
finanziari ben superiori.Questa storia,
nata in un piccolo centro nei pressi di
Piacenza ed evoluta fino alle vittorie
sportive sui più prestigiosi circuiti internazionali, sopravvissuta alla guerra, agli sconvolgimenti sociali ed ai
cambi di proprietà, rappresenta un
grande esempio per tutti noi.
Nel preparare Cultura e motori
2009, ho cercato di documentarmi
sulla storia tecnica e sportiva del marchio del Tridente, e mi sono reso conto di una strana distorsione spaziotemporale che induce talvolta i più
giovani, ma non solo, ad alterare la
scala cronologica degli eventi.Per meglio spiegare, propongo un semplice
esperimento da provare con le persone a voi più vicine. Si tratta di una variante del test dell’uovo e della gallina,
sostituiti questa volta dal turbocompressore (o se preferite dalle testate a
quattro valvole o dalla trazione elettrica) e dal computer. E’ stato per me
sorprendente scoprire quanti sono
convinti che i motori turbocompressi
siano una recente realizzazione della
tecnica (risalgono invece agli inizi del
secolo scorso) e dunque di decenni
successivi all’introduzione dei computer nella progettazione. Lo stesso potremmo scoprire per le testate desmodromiche o plurivalvole o per
l’impiego della trazione elettrica nei
veicoli (anche su questo i fratelli Maserati ebbero, sul piano tecnico, qualcosa da dire).
In un’epoca certamente più difficile della nostra,con strumenti tecnologici e conoscenze scientifiche non
confrontabili con quelle di cui disponiamo oggi,i Maserati non ebbero bisogno di una laurea in ingegneria per
divenire grandi progettisti ma riuscirono ad affermarsi attraverso la propria capacità tecnica ed il grande im-
L
A sinistra:la sede
delle Officine
Alfieri Maserati
a Bologna
(archivio
Maserati Spa);
sopra:
il caratteristico
simbolo del
Tridente (qui su
un volante di una
Maserati d’oggi),
disegnato da
Mario
prendendo
spunto dalla
celebre statua
del Nettuno
a Bologna; a
destra:la Boyle
special che vinse
a Indianapolis.
ultura e Motori si affian- Il “modello di stile”
ca quest’anno a un’altra
iniziativa del Politecnico,
denominata “Modello di stile”,
alla quale partecipano allievi
dei licei Gioia e Respighi e degli
istituti Marconi e Colombini,
indirizzata a vivacizzare lo studio della matematica, strumento fondamentale per una futura carriera tecnica. I partecipanti hanno ricevuto un modellatore Cad 3D che hanno imparato a utilizzare con l’aiuto di un docente del Politecnico e che
utilizzano per disegnare vetture dalle forme aerodinamiche.
Queste forme sono in realtà la somma di superfici matematiche che il modellatore permette di maneggiare agevolmente
rendendone più immediata e visibile l’applicazione. Per i propri elaborati gli allievi coinvolti potranno ispirarsi alle forme
delle Maserati e delle Osca esposte da domani al Politecnico.
Il bozzetto vincente sarà poi realizzato, mediante fresatura di
un blocco di resina sintetica, presso il Laboratorio Musp.
C
Due licei e due istituti
provano a progettare
un’auto aerodinamica
Un anno dedicato all’intuito
di questa famiglia di geni
I
valorizzare la creatività, l’innovazione e il rigore tecnico, che hanno accompagnato i fratelli nella
loro vicenda umana e nelle realizzazioni che hanno segnato la
storia industriale e sportiva dell’automobilismo». «Grande è stata - prosegue - in questo percorso di approfondimento, l’attenzione ai giovani, con iniziative a
loro dedicate che hanno coinvolto sui temi della creatività e dell’innovazione tecnica le scuole
superiori della città e la sede del
Politecnico di Milano».
Il progetto è iniziato con l’estemporanea di pittura il 31 gennaio scorso in collaborazione
con gli studenti e gli insegnanti
del Liceo artistico Cassinari di
Piacenza, che hanno animato una giornata durante la quale,
traendo spunto e ispirazione
dalla presenza di alcune auto
progettate dai fratelli Maserati e
poste nel centro della città, hanno disegnato esprimendo le loro
suggestioni mediante il linguaggio dell’arte. Alla fine una commissione ha scelto, come opera
più significativa che è diventata
l’immagine guida delle manife-
stazioni 2009, il disegno del borgonovese Stefano Cagnani.
Prendendo spunto dai più attuali esempi di reinterpretazione di automobili-culto (Fiat 500,
Mini, New Beetle) è poi stato
promosso un “concorso per il
modello di stile di una vettura
immaginaria”, in grado di proporre in chiave moderna gli stilemi che hanno accompagnato il
design delle automobili (in collaborazione con il Politecnico e
le scuole superiori di Piacenza e
Provincia). E’ così stato seguito il
reale processo di sviluppo di un
progetto di design, che va dall’idea di stile, alla conversione in
modello matematico dell’idea astratta, alla realizzazione fisica
del modello in scala, mediante
apposite macchine utensili, utilizzate a livello industriale. Per
meglio affrontare i vari problemi
che un’attività così complessa
comporta, gli studenti sono stati coinvolti con incontri di approfondimento sulle tre fasi
principali della realizzazione di
un oggetto di design: progettazione grafica dello stile vettura,
realizzando disegni, figurini, ela-
* docente di Tecnologie e sistemi
di lavorazione - Politecnico di Milano
I fratelli Bindo,Ernesto e Ettore
Maserati impegnati nella
progettazione di un’auto:anche
in ufficio avevano sempre la tuta.
Alla Vernasca Silver flag di giugno ci sarà anche Stirling Moss
n tutto il 2009, il tema di approfondimento che durante
l’anno il Cpae, Club piacentino automoto d’epoca, vuole proporre alla città e al mondo dell’automobile è la valorizzazione
della storia della famiglia Maserati, di origini piacentine, protagonista dell’epopea dell’automobile non solo in Italia ma nel
mondo. Nel 1926 nacque, vittoriosa fin dalla prima corsa, la prima vettura alla quale dette il nome Maserati per essere tutta
frutto del suo ingegno. Da allora
fu un susseguirsi di vittorie. Alla
morte precoce di Alfieri nel marzo 1932, Bindo, Ernesto ed Ettore continuarono l’impresa e Ernesto è stato il progettista di tutte le successive Maserati ed Osca. Tra i suoi progetti la macchina che vinse la presigiosa “500
Miglia” di Indianapolis per ben
due volte, unica macchina italiana che sia riuscita nell’impresa.
«L’approfondimento della storia
della famiglia Maserati - commenta Giovanni Groppi, dirigente del Cpae - non vuole semplicemente essere una commemorazione e un ricordo, ma vuole
pegno profuso nel lavoro. Non ebbero a disposizione workstation per la simulazione fluidodinamica dei condotti o gallerie del vento, ma riuscirono a realizzare carrozzerie aerodinamiche ed efficienti, la cui bellezza sfida il tempo. Non ebbero a disposizione mezzi finanziari paragonabili a
quelli oggi necessari per primeggiare
nelle competizioni motoristiche, ma
grazie alla pulizia dei propri progetti,
alla leggerezza,alla scelta dei materiali,alla cura costruttiva riuscirono a battere vetture ben più blasonate e di cilindrata superiore.
Assieme all’ingegner Alfieri Maserati, figlio di uno dei fondatori e testimone diretto di questa bella storia italiana,e con gli altri relatori,ripercorreremo le tappe fondamentali di una ricerca della supremazia tecnica nelle
prestazioni dei motori e dei telai ma
spero troveremo chiavi interpretative
utili a comprendere l’evoluzione attuale del mercato automobilistico.Un
settore, come evidenziano le vicende
di cui leggiamo in questi giorni, dalle
grandi contraddizioni dove si sopravvive producendo 5-6 milioni di veicoli all’anno, dove la perdurante crisi internazionale ridisegna l’assetto dei
grandi gruppi industriali,dove Toyota
chiude il bilancio in passivo per la prima volta in settant’anni e dove un
marchio,prestigioso ma di nicchia,come Porsche è in condizione di acquisire il colosso Volkswagen. E questo
mentre larghe fasce di consumatori,
sempre più consapevoli che il petrolio
un giorno (forse non tanto lontano) finirà,sono indirizzati verso vetture più
semplici,economiche ed a ridotto impatto ambientale anche a scapito delle prestazioni (viste le attuali limitazioni ed il traffico delle nostre strade, a
chi serve, se non al nostro super-ego,
un’auto da 250 km/h?) .
In tempi come i nostri, dove i modelli di comportamento che la società
o i media propongono sono un pericoloso mix di spregiudicatezza (spesso ben oltre i limiti del codice civile e
con sconfinamenti sempre più frequenti nel penale) e presunzione, di
ostentazione pervicace dell’ignoranza e di disimpegno civile, la storia dei
Maserati costituisce la dimostrazione
di come una alternativa sia, allora come oggi, possibile. E’ per questo che
vi invito ad esserci.
borazioni grafiche che illustrino
il modello nel suo insieme. Incontro con designers che operano nei Centri stile di alcune case
automobilistiche; utilizzo dei un
sofware professionale di CadCam, con corso sull’utilizzo del
programma di disegno Cad con
docenti del Politecnico; realizzazione fisica del modello in scala
del progetto vincitore.
«Riteniamo - hanno commentato Groppi e il professor Michele Monno del Politecnico di Piacenza - che la realizzazione pratica di un simile progetto possa
permettere agli studenti di comprendere e sperimentare la complessità e la bellezza che caratterizzano queste attività altamente specializzate, che coniugano
espressione artistica e rigore formale, e che si legano alla ricchis-
sima tradizione dei “carrozzieri”
italiani».
Dopo l’attuale appuntamento
di “Cultura e motori”, dal 26 al 28
giugno toccherà alla Vernasca
Silver flag 2009, la manifestazione internazionale di auto storiche da competizione che il Cpae
organizza da 14 edizioni, che
quest’anno celebrerà in modo
speciale i modelli Maserati e Osca. Un evento di primaria importanza nel panorama delle
manifestazioni europee per auto
storiche da competizione: 180
modelli selezionati, su oltre 300
richieste di partecipazione, provenienti da tutto il mondo, si daranno appuntamento sull’ormai
famoso tracciato che da Castellarquato conduce a Vernasca. Per
3 giorni le più importanti vetture
da corsa faranno passerella tra
il folto pubblico che assieperà il
paddock ed il tracciato. Nelle ultime edizioni ci sono state le partecipazioni ufficiale di Porsche Italia, Lola e Alfa Romeo. Quest’anno è previsto il coinvolgimento di piloti e personaggi legati alla Maserati e che hanno
fatto la storia delle competizioni
automobilistiche (in primo piano Stirling Moss, Maria Teresa de
Filippis eccetera).
Il programma si chiuderà nella prestigiosa sede del Museo del
Patrimonio industriale a Bologna, dove in ottobre, si svolgerà
la conferenza conclusiva del percorso culturale. Verranno ripercorsi gli approfondimenti più significativi, raccolti in una pubblicazione, che in quella sede
verrà presentata. Sarà la solenne
conclusione di un’annata dedicata alla storia dei fratelli Maserati e l’occasione per celebrare
un doppio anniversario: gli 80
anni della realizzazione della V4,
con motore a 16 cilindri, che
conquistò il record mondiale di
velocità sui 10 km, e i 70 dalla vittoria della 8CTF alla “500 miglia”
di Indianapolis. Vittoria ripetuta
anche l’anno successivo.