Le Tante Origini della Videoarte - Dipartimento di Arti e Scienze
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Le Tante Origini della Videoarte - Dipartimento di Arti e Scienze
Teoriche dell'immagine elettronica per lo spettacolo (modulo 2) III anno, I semestre, docente Brecht van Eyndhoven Lezione 3 Le Tante Origini della Videoarte Fonte: Alessandro Amaducci, Primi luci elettroniche. Le Tante Origine della Videoarte A. Balzola, A.M. Monteverdi, Le arti multimediali digitali, Milano, Garzanti 2004 Big bang videoarte? Spesso forza a chi scrive a favore di origini ‘mitologiche’ : inventare un Big Bang per la videoarte. Ma.. Il Big Bang ha il suo Adamo: Nam June Paik La nascita di un fenomeno come videoarte si è sviluppato contemporaneamente in paesi diversi, da persone che usavano in maniera creativa la tecnologia elettronica e (in seguito) digitale. Negli USA USA: periodo primi anni 60 – primi anni 70. New York diventa il crocevia di tensioni artistiche e culturali eccezionali, coinvolge: pittura, teatro, musica e cinema. Questa nuova onda culturale era già cominciata negli anni Cinquanta, con le tradizione avanguardie storiche europee. Negli USA emigrano: Marcel Duchamp, Man Ray, Max Ernst, Salvador Dalì, Hans Richter, Gertrude Stein (scrittrice), Jean Cocteau (cineaste). Colonia di dadaisti e surrealisti in New York. Incontranno John Cage, Andy Warhol, Maja Deren, Roy Lichtenstein, , Robert Rauschenberg, Jackson Pollock – già hanno una cultura molto europea. Ci sono anche i poeti beat (Ginsberg, Kerouac) e del teatro (Living Theatre, Allan Kaprow). Marcel Duchamp (Ruota di bicicletta, 1913), Max Ernst (histoire naturel, 1926) , Salvador Dali (the persistence of memory, 1931), Hans Richter (rythmus 21) ‘ready made’, ‘causualità’, ‘fluidità’ Marcel Duchamp lascia il segno. Due linee teoriche: il ‘ready made’ e il concetto di ‘causualità’. La causualità e la fluidità diventano i cardini di una nuova poetica. Per il teatro: performance e happening. Nella musica: John Cage con esibizione estreme. Nel cinema: pellicole ‘improvvisate’ culminando nelle ‘quasi dirette televisive’ dei film di Warhol. In questa atmosfera nasce la videoart. Installazione Nasce il concetto di installazione, i televisori cominciano a occupare un posto di prim’ordine nelle gallerie d’arte. 1963 Nam June Paik – 13 distorted TV sets interferenze magnetiche, lavoravo con la luce e il tempo (fluidità). Ma Paik inizia a lavorare con un tecnico alla Sony a costruire il primo prototipo di mixer video. Andy Warhol, 1962 Simbiosi fra arte, commercio e tecnica diventa una nuova frontiera che sarà attraversata (da Andy Warhol). Tecnoartisti Woody e Steina Vasulka, dal 1969 cominciano a sperimentare con la videoarte. Scoprano mixer video professionale L’industria si rivela assai ricettiva e veloce nell’assorbire le spinte creative degli artisti. I Vasulka lavorano sulla (auto)generazione di immagini in diretta, compilano un ‘alfabeto dell’immagine elettronica’ . Più artisti – tecnici. Steina Vasulka, borealis (‘95) Global Groove, Nam June Paik, 1973 1973 Nam June Paik primo video : Global Groove. Grammatica di effetti video: chromakey, sovrimpressioni, feedback, colonizzazioni elettroniche. anni 60: videoarte caratteristiche 1. 2. 3. 4. rapporto con la musica nuovo tipo di astrattismo utilizzo di alcuni ‘incidenti’ tecnologici come le immagine autogenerate e moltiplicate all’infinito (feedback e loop) uso della danza e le modificazione del corpo e viso New York piena di azione. Negli anni 70 più mature la videoarte. Artisti come Bill Viola. Esercizio all’improviso A. Fai un disegno di un posto/luogo di ‘esperienza artistica per un progetto artistico’ – oltre lo schermo ? 5 sensi ? Interattive ? O pure B. Scrivi una proposta per un progetto videoarte. Storia, tecnologia? , attori? , danza? , musica? Per chi? Punti originale? In Europa Jean Christophe Averty. Lavora per la televisione. Usa caratteristiche videoarte, rapporto con suono, danza, colonizzazioni, e ‘ritorno’ al teatro. Averty – più che i americani ‘astratti’ – usa effetti per fini espressivi, comunicativi. Pierre Schaeffer, Robert Cahen. Jean Christophe Averty special effects, love for jazz, humuor Germania, Inghilterra Germania : soprattutto artisti dal’estero che usano l’esperienza tecnica tedesca. Nam June Paik. Dagli anni 80 in poi diventerà il paese piu ‘avanguardia’ nel campo di sperimentazione multimediale. (Colonia, Karlsruhe, Berlino). Videoarte in Inghilterra inizia anche con sperimentazione TV. Italia La videoarte arriva in Italia abbastanza presto, soprattutto il videoarte USA. Negli anni 60 la prima galleria per videoarte (Genova). Luciano Giaccari scrive La Classificazione dei metodi di impiego del videotape in arte. (1972) Nascono i primi centri per video produzione. Art-Tapes-22 produrrà anche paia di video di Bill Viola. Nasce Cento Videoarte di Ferrare. Fabrizio Plessi (da 1974 in più) Il videoarte non ‘esplode’ come in Francia o Germania. Manca la TV, non apre i canali alle sperimentazione. Conclusione Bisogna forse concludere che il videoarte non nasce dalla televisione, quanto dalla radio. In Germania sono i centri radiofonica che ospitano Paik. Averty vienne da di programmi di jazz. Vasulka è una violinista. L’artisti vengono dal lato da musica o grafica e hanno spesso un rapporto con teatro . Radio, musica elettronica, fumetto e nuovo teatro: con queste forme artistiche è in continuità quella videoarte che più usa la tecnologia per un nuovo immaginario.