12-2005 Moldavia

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12-2005 Moldavia
Newsletter di aggiornamento sui progetti di Amici dei Bambini in
Moldova n. 11-12 novembre – dicembre 2005
...dal lunedi` al sabato il cappello era sempre cresciuto. Ora ci entravano sotto
sei bambini. Un giorno, durante una tempesta di neve, aveva accompagnato pure la loro
maestra a casa. Quando ci rimaneva posto, prendeva anche i bambini.
- Ehi! Che cappello viene per la strada! - si affacciavano dalle porte quelli di Trei
Iezi. E` grande quanto un mucchio di fieno, ohe`!
Dopo aver accompagnato i bimbi alle loro case, il cappello diventava di nuovo
piccolo affinche` Guguzza lo potesse attaccare al chiodo.
...il cappello e` cresciuto largo e alto quanto il paese di Trei Iezi, sicche` ha
riempito il cielo.
La neve come se non ci fosse. Nei cortili fiorivano i giaggioli, il lillà… E i ragazzini
della prima elementare aprivano la finestra della scuola e cantavano a piena voce:
Viene, viene la primavera,
Si stende in tutto il paese...
da una nota fiaba moldava, “Cusma lui Guguta” di Spiridon Vangheli.
Rimanere figlio
I progetti di prevenzione all’abbandono
MOLDAVIA 2000
Il diritto alla famiglia, al gioco e all’istruzione
Le storie dei beneficiari raccontate dai nostri operatori…
Una storia come tante…
Un padre aggressivo, una madre spaventata e bambini malati…di queste storie ce ne sono
tante…e solo poche finiscono bene.
Uno dei nostri assistenti sociali ha deciso di condividere con noi una delle sue esperienze di lavoro
con una famiglia svantaggiata.
“Quando ho visitato per la prima volta la famiglia M. ho osservato che la casa aveva bisogno di
varie riparazioni, perché c’era tantissima umidità, il mobilio era vecchio e deteriorato.
I rapporti tra i genitori erano abbastanza tesi, la sgn.ra L., la madre dei bambini, voleva divorziare. I
bambini erano timidi e avevano problemi nello studio.
Il padre non si interessava dell’educazione dei bambini e passava molto tempo fuori casa. I due
fratelli, M. e G. hanno l’epilessia e perciò frequentano una scuola speciale presso l’ospedale
psichiatrico.
I genitori litigavano sempre e i bambini soffrivano moltissimo. Il padre era quasi sempre fuori casa,
tornava dal lavoro tardi anche se finiva presto. Spesso consumava alcol ed era molto aggressivo.
Un giorno, quando sono andata a visitare la famiglia, ho visto la sgn.ra L. con tanti lividi e ho subito
capito che il marito l’ aveva picchiata. Quando ho provato a parlarle di questo problema, lei ha
evitato il discorso, penso che si vergognava. Lei ha detto che vorrebbe divorziare ma ha paura,
perché quattro anni fa quando lei aveva scritto la richiesta per il divorzio il marito l’aveva picchiata
selvaggiamente. Dopo questo incidente lei ha ritirato la richiesta.
Dopo tante discussioni, il sign. M. ha cambiato il comportamento. Adesso è più indulgente e cerca
di passare più tempo con i bambini e la famiglia.
Ogni volta quando parlo con la famiglia dei loro problemi (alcol, liti, violenza) loro negano
l’esistenza di tutto ciò. Dicono che questi problemi non sono problemi veri, perché tutta la gente li
può avere. Abbiamo insistito che la famiglia andasse dallo psicologo, ma loro hanno rifiutato la
nostra proposta. Hanno detto che cercheranno di risolvere il problema da soli. Fin’ora abbiamo
visto tanti cambiamenti positivi. Nella famiglia ancora persistono le liti, ma non sono più così
frequenti com’erano prima. I genitori hanno finalmente capito che i loro bambini soffrono molto.
La sorella maggiore studia nella terza media. Spesso ha crisi epilettica e per questo passa molto
tempo nell’ospedale psichiatrico. A causa della malattia, la ragazza non riesce a comprendere tutto
il materiale che studia a scuola. Lei ha 16 anni ed è solo in terza media.
A partire dall’anno scorso, lei ha cominciato a frequentare il centro per bambini e giovani che si
trova vicino a casa sua. Noi l’abbiamo spinta a frequentare questo centro e adesso lei ha già
imparato tante cose e ha fatto molte amicizie. A lei piacciono moltissimo le attività del centro
perché lì lei puo’ essere se stessa e fare quello che le piace. Alla fine di ogni settimana, sono
organizzate diverse gite e escursioni. Sgn.ra Lidia è molto contenta per questo perché prima Maria
aveva difficoltà in relazionarsi con il prossimo, adesso invece non è più un problema.
All’inizio del sostegno, abbiamo avuto alcuni problemi nella collaborazione con la famiglia M.
Adesso, invece, le cose sono cambiate. Loro sono più collaborativi e cercano di seguire i consigli
dell’assistente sociale.”
Il lavoro degli assistenti sociali è molto difficile e certe volte quello che sembra impossibile è
spesso realizzato con molti risultati positivi. Durante il lavoro, gli assistenti sociali rischiano di
ammalarsi, di essere cacciati fuori o di capitare in situazioni conflittuali, ma con tutto ciò loro
continuano a visitare le famiglie ed a risolvere i loro problemi. Loro sempre cercano di riempire la
vita delle persone in difficoltà di gioia e pace.
…Giochiamo insieme!
La nostra prima esperienza di fund raising
Le attività di fund raising necessitano non solo la conoscenza del campo, ma anche una mentalità
aperta della società.
La settimana scorsa ci siamo finalmente riempiti di coraggio e abbiamo svolto un’attività che per
noi era un luogo tutto da scoprire. Abbiamo deciso di partecipare alla fiera di Natale, pensando che
sia un’occasione perfetta per dichiarare alla gente che noi esistiamo e possiamo cambiare insieme
a loro la vita di un bambino in difficoltà. Il fund raising ne abbiamo sentito parlare moltissimo ed è
ormai diventato per noi una leggenda o meglio dire un mito. Abbiamo consultato diversi siti internet
dove tutto è descritto semplicemente: presentate un prodotto o un progetto - raccogliete i soldi usate i soldi per l’obiettivo di base. Non abbiamo tenuto conto solo di una cosa – la mentalità della
gente e il loro senso per la carità.
Abbiamo deciso di mettere in esposizione diversi lavoretti fatti dai bambini del Centro Ludico
“Divertis” e la Ludoteca “Abracadabra”. Per cinque giorni, le piccole creazioni dei bambini
(giocattoli, cartoline, matite, quadri, ecc.) stavano come delle guardie dell’infanzia e aspettavano
che qualcuno li prendesse a casa. Il nostro obiettivo principale era di annunciare la gente della
nostra esistenza, informare sulle nostre attività e cercare di raccogliere dei soldi per le successive
attività dei bambini. Mentre cercavamo di raccontare alla gente che si avvicinava al nostro stand
chi siamo, cosa vogliamo fare e chi sono gli autori di quei bellissimi lavoretti, abbiamo sentito sia la
sfiducia e il disinteresse delle persone che si avvicinavano.
Pian pianino abbiamo osservato che più spiegavamo noi i nostri progetti più la gente aveva fiducia
in noi ed anche chiedeva la nostra informazione di contatto. Abbiamo ricevuto diverse proposte di
collaborazione da diverse aziende e società che promettono nuovi risultati positivi nell’anno che
viene.
Forse non abbiamo organizzato un’attività di fund raising ideale, ma con gli sbagli si impara e
speriamo che questa nostra esperienza ci aiuti nel futuro.
Olesea Kojusko
Operatrice SAD
IL CENTRO “SPERANTA”
Il diritto all’integrazione sociale
Festa per i bambini del Centro Diurno “Speranta”
Il Natale è la festa più aspettata da tutti i bambini per due motivi: perché iniziano le vacanze e
perché ci sono tanti regali.
Il 20 dicembre, nella sala festiva del Centro Diurno “Speranta” è arrivato l’ospite più aspettato
della stagione – Babbo Natale. I bambini si sono preparati molto per il suo arrivo imparando
poesie, canzoni, mettendo in scena pure un mini-spettacolo. Ogni bambino aveva il proprio ruolo –
chi era una volpe furba, chi il coniglietto vivace, chi la capretta graziosa... È stato un vero e proprio
carnevale dove i bambini giocavano i loro ruoli come se fossero veri attori.
Nella seconda parte della festa i bambini hanno cambiato i ruoli, diventando già spettatori pronti
per una comunicazione interattiva con gli attori del teatro “Raduga”. All’inizio, il gatto Basilio non
riusciva a coinvolgerli nelle attività, ma grazie all’aiuto degli animatori, i bambini sono riusciti a
superare l’ansia, il timore e fino alla fine è uscito uno spettacolo molto interessante. Ogni bambino
ha avuto la possibilità di esprimersi e manifestare le sue abilità e di essere apprezzato per questo.
Il momento culminante della festa è stato, ovviamente, l’arrivo del Babbo Natale che ha portato
regali per ciascun bambino, suscitando felicità e gioia in ogni bambino.
Nicolae Ciocan
Operatore SAD
Centro Diurno “Speranta”
BAMBINI SENZA OSPEDALE
Il diritto alla vita e alla salute
Un bambino – una vergogna?
La Bibbia dice che le pene del parto vengono compensate con la tenerezza e la dolcezza di
stringere il bambino appena nato tra le braccia. È una cosa che può essere confermata da
qualsiasi donna che abbia partorito. Purtroppo succede spesso che un bambino diventi un peso in
più per i genitori, o, ancora peggio, una vergogna per la propria madre. È una cosa paradossale
ma vera, purtroppo.
La Repubblica di Moldova è un paese dove si da importanza all’opinione pubblica, ai pregiudizi, e
questo soprattutto nelle località rurali dove praticamente tutti si conoscono, dove conta di più
quello che diranno gli altri che quello che sente la persona. È molto difficile agire in un modo che
sia accettato da tutti. Una ragazza madre è, senz’altro una vergogna non solo per se stessa, ma
anche per tutta la sua famiglia. A volte, queste giovani madri, per paura di non essere capite dai
propri genitori, dai vicini e dalla società in generale, lasciano i loro bambini appena nati “alla cura
dello stato” o, peggio ancora, interrompono la gravidanza negli ultimi mesi, una colpa che la legge
definisce come omicidio.
Quanto tempo durerà ancora questo fenomeno, per quanto tempo continuerà a distruggere vite
umane? Queste madri devono essere aiutate ed incoraggiate affinché possano far fronte alla
pressione della società, affinché possano dire: questo è il mio bambino e non c’è altro che mi
importi.
Attraverso le attività previste nel progetto, proviamo non solo a lavorare con le madri che hanno
intenzione di abbandonare il proprio bambino, ma anche con la società che è ancora molto restia
ad accettare queste ragazze madri.
Ci rendiamo bene conto che è molto difficile cambiare la mentalità che permane da secoli, ma se
riusciamo a prevenire almeno un caso di abbandono su dieci, possiamo affermare che un certo
successo è stato ottenuto.
I bambini sono il nostro futuro: un futuro di cui non dobbiamo vergognarci, uno che dobbiamo far
crescere nel migliore dei mondi.
Doros Ana
Assistente sociale ospedale
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I progetti di reintegrazione familiare e sociale
LA CASA ASCHIUTA E IL PARTERNARIATO CON SALVATI COPIII
Il diritto alla famiglia
Le storie dei bambini della “casa dal tetto rosso”
Una favola di un ragazzo abbandonato
“C’era una volta un re e una regina che erano molto infelici perchè Dio non aveva ascoltato le loro
preghiere di avere un figlio...”Cosi comincia la favola di un principe ...Ma una favola di un ragazzo
abbandonato comincia così:
C’era una volta una famiglia con cinque bambini: quattro fratelli e una sorellina. La loro piccola
casa era su un monticello, non lontano dal villaggio B. Da piccoli loro hanno sentito la mancanza
dell’amore paterno perchè il loro papà amava l’alcool e c’erano giorni che non sapevano neanche
dove lui dormisse. I loro problemi maggiori erano la povertà e la dipendenza dei genitori all’alcool.
Ogni inverno questi bambini sentivano il freddo, la fame e l’abbandono.
La stagione che piaceva di più ai bambini era l’estate così potevano andare a giocare nei campi, a
piedi nudi. Queste sono state le loro condizioni di vita fino al giorno in cui gli assistenti sociali della
Direzione per la Protezione del Bambino hanno fatto una valutazione della loro condizione. Hanno
subito deciso di portare i bambini in un ambito più sano perché, secondo loro, le condizioni in cui
vivevano i bambini non erano solo “brutte” ma anche rischiose per la loro vita.
Il secondo giorno P, uno dei fratelli, è stato portato a Casa “Aschiuta”. Nelle prime settimane il
ragazzo era molto timido, soffriva molto, ma con il passar del tempo lui si è tranquillizzato ed ha
legato nuove amicizie. Pian pianino lui è stato reintegrato nella società, nella vita scolastica ed ha
anche bei risultati a scuola.
Sono ormai 8 mesi che P vive nel nostro centro. Ogni mese l’assistente sociale va alla loro casa
per valutare la loro situazione, ma per il grande dispiacere la situazione è peggiorata ancora ed i
bambini non possono, purtroppo, tornare ancora nella loro famiglia.
P. si sente bene nel nostro centro ma noi non possiamo offrirgli la cosa più importante – la sua
famiglia. Due settimane fa, il direttore della casa ha fatto un gesto molto dello per P. Ha trovato
l’istituto dove è stato portato il fratellino ed ha offerto loro la possibilità di stare insieme. Ogni fine
settimana, con l’accordo del direttore della casa, i due fratellini possono stare insieme. Che gioia,
che emozione quando i due fratellini si sono incontrati. La prima domanda, dopo un forte abbraccio
fu: “ Tu sei mio fratello?! Sei cambiato molto!!!”
Questo gesto è solo una goccia in mezzo al mare. Speriamo di potere, un giorno, vedere tutta la
famiglia riunita per poter dire che la favola ha un lieto fine.
Chisari Silvia
Operatrice SAD
Casa “Aschiuta”
VERSO LA FAMIGLIA
Il diritto a tornare in famiglia
Abracadabra - quando la magia entra negli internat…
Il Labirinto magico del gioco
Mercoledì, 21 dicembre, a Leova è stata inaugurata la Ludoteca “Il Labirinto magico” dove tutti
i bambini della scuola internat avranno la possibilità di giocare e legare amicizie con i bambini
della comunità.
Leova, una città che si trova al sud della Moldova ha ricevuto mercoledì ospiti molto importanti
quali il vice ministro dell’Educazione e il Capo della Direzione Insegnamento Speciale del
Ministero Educazione. E tutto questo in un’occasione speciale per tutti i bambini di Leova, ma
soprattutto per quelli dell’internat - l’inaugurazione della ludoteca “Il labirinto magico”. Una
sala enorme, immaginariamente divisa in tre parti, grazie ai tre colori delle pareti, la ludoteca
conserva ancora il profumo dei mobili nuovi e della vernice appena applicata. I tappeti, non
ancora calpestati da nessuno, aspettano i bambini che si immergano nel mondo fantastico del
gioco.
Ricca di giochi, libri, materiali didattici, la ludoteca potrà accogliere circa 60 bambini
contemporaneamente. Le attività previste sono diversissime: dal gioco libero dove il bambino
può scegliere il gioco preferito, i compagni ed il tempo da dedicare a questo gioco – fino ad
attività organizzate come costruzione dei giocattoli, gare e concorsi, feste.
I bambini avranno non solo la possibilità di giocare e di passare bene ed interessante il tempo,
ma potranno anche legare amicizie con i bambini della comunità che sono già molto interessati a
venirci.
Nel mondo del gioco, i bambini saranno guidati da un’equipe di 10 bravi ludotecari che sono stati
appositamente formati e informati. Alla fine della loro formazione, si sono sperimentati nella
ludoteca “Abracadabra” di Chisinau, accanto ai loro compagni. Anche se sono molto diversi, sia
come età che come professione (un medico, un poliziotto, un pedagogista, uno psicologo etc.)
sono diventati subito una vera equipe, unita, che ama quello che fa e ci crede.
Tagliato il nastro, la ludoteca ha già aperto le sue porte. I giochi, non ancora aperti, non vedono
l’ora di essere esplorati dagli occhi curiosi dei bambini.
Stela Vasluian
Coordinatrice SAD
Amici dei Bambini, Moldova
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La Newsletter “IL CAPPELLO DI GUGUZZA” e` stata pensata per tenere aggiornati tutti i sostenitori dei
progetti di Amici dei Bambini in Moldavia. Si tratta di un servizio che abbiamo denominato SOL (Sostegno
On Line). L’idea e` quella di trasmettere via e-mail la newsletter contenente estratti dei report
settimanali redatti dai volontari espatriati e notizie relative all’andamento del progetto. Abbiamo
pensato di utilizzare la posta elettronica, poiche` e` uno strumento che consente di raggiungere un
grande numero di utenti ad un costo minimo.
Se l’idea riscontrasse il Suo interesse e desiderasse aderire a questa iniziativa e` necessario che
comunichi la Sua e-mail all’indirizzo di posta elettronica del nostro ufficio di Chisinau: [email protected]
affinche` possa ricevere, direttamente dai nostri volontari in Moldavia, i prossimi numeri del notiziario.
La newsletter e` comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo
www.aibi.it, nelle pagine dedicate ai nostri progetti in Moldavia.
LO STAFF DI AMICI DEI BAMBINI MOLDAVIA