Lulù e il pesciolino rosso
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Lulù e il pesciolino rosso
EATBPE C AG CI GF SL NR AG YFUORCIL AG NE VJS CAD RC IT OP CI SL PO GY VE LU LÙ ZN AOER HR GM NE GU YF UOTC FR A AO AG O Q KSJQ LP FCABWI BA VICLWBE HU PE OI PR TW P TE R A XS VI CL XPEC TB P SX VT E I E RDXMFMCDABW PE SC IOLINO BU I MZ NV ECWB NF ROSS O TE R AH BG VA I EA VA VI CL GMD ABWI NF XMFCABWI NF MD LULÙ E IL PESCIOLINO ROSSO Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Partendo dall’incipit di Gianni Micheli e con il coordinamento dei propri docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi appresso indicate: Scuola Primaria “Salvo D’Acquisto” di Capaccio Scalo (SA) – classe IIB Casa Angelo Custode di Alessandria – classe IIB I.C. 3° Castaldi Rodari di Boscoreale (NA) – classi IIA/B Circolo Didattico di Procida (NA) – Plesso Chiaiolella – classi IIE/F Istituto Comprensivo “R. Di Nicola” di Acerno (SA) – classi IIA/B S.P. “Don L. Milani” Sant’Angelo di Piove di Sacco (Padova) – classe IIB Istituto Comprensivo – Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa (CE) – classi IIA/B/C/D/E/F Istituto Comprensivo “G.Pascoli” di Tramonti (SA) – classe IIB Direzione Didattica Statale 3° Circolo di Nocera Inferiore (SA) – classe IIA I.C. Specchia-Lucugnano di Specchia (LE) – classe IIA Editing a cura di: Rita Vangone Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali Ente Formatore per docenti accreditato MIUR Il racconto è pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani Staffetta Bimed/Exposcuola 2013 La pubblicazione rientra tra i prodotti del Percorso di Formazione per Docenti “La Scrittura Strumento indispensabile di evoluzione e civiltà” II livello. Il Percorso di Formazione è promosso dal MIUR Dipartimento per l’Istruzione Direzione Generale per il Personale Scolastico Ufficio VI e si organizza in interazione con l’Istituto Comprensivo “A. De Caro” di Lancusi/Fisciano (SA) Direzione e progetto scientifico Andrea Iovino Monitoraggio dell’azione e delle attività formative collegate Maurizio Ugo Parascandolo Responsabili di Area per le comunicazioni, il coordinamento didattico, l’organizzazione degli Stages, le procedure e l’interazione con le scuole, le istituzioni e i fruitori del Percorso di Formazione collegato alla Staffetta 2013 Linda Garofano Marisa Coraggio Andrea Iovino Area Nord Area Centro Area Sud Segreteria di Redazione e Responsabile delle procedure Giovanna Tufano Staff di Direzione e gestione delle procedure Angelo Di Maso, Adele Spagnuolo Responsabile per l’impianto editoriale Rita Vangone Grafica di copertina: Valentina Caffaro Rore, Elisa Costanza Giuseppina Camurati, Iulia Dimboiu, Giulia Maschio, Giulio Mosca, Raffaella Petrucci, Dajana Stano, Angelica Vanni - Studenti del Corso di Grafica dell’Istituto Europeo di Design di Torino, Docente Sandra Raffini Impaginazione Bimed Edizioni Relazioni Istituzionali Nicoletta Antoniello Piattaforma BIMEDESCRIBA Gennaro Coppola Amministrazione Rosanna Crupi I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale RINGRAZIAMENTI I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola 2013 si realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dell’azione dai Comuni che la finanziano perché ritenuta esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2013 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta, Cetara, Pinerolo, Moncalieri, Susa, SaintVincent, Castellamonte, Torre Pellice, Castelletto Monferrato, Forno Canavese, Rivara, Ivrea, Chivasso, Cuorgnè, Santena, Agliè, Favignana, Lanzo Torinese. Si ringrazia, inoltre, il Consorzio di Solidarierà Sociale “Oscar Romero” di Reggio Emilia, Casa Angelo Custode di Alessandria, Società Istituto Valdisavoia s.r.l. di Catania, Associazione Culturale “Il Contastorie” di Alessandria, Fondazione Banca del Monte di Rovigo. La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di presentazione dei Racconti 2013 dai Comuni di Bellosguardo, Moncalieri, Ivrea, Salerno, Pinerolo, Saint Vincent, Procida e dal Parco Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il buon esito della Staffetta 2013 e che nella Scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2013 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che operano in ambito alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo Prot. SCA/GN/0776-8 del 24/09/2012. Partner Tecnico Staffetta 2013 Si ringraziano per l’impagabile apporto fornito alla Staffetta 2013: i Partner tecnici UNISA – Salerno, Dip. di Informatica; Istituto Europeo di Design - Torino; Cartesar Spa e Sabox Eco Friendly Company; ADD e EDT Edizioni - Torino; il partner Must Certipass, Ente Internazionale Erogatore delle Certificazioni Informatiche EIPASS By Bimed Edizioni Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura) Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected] La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2013 viene stampata in parte su carta riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per il futuro di ognuno di noi… Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di recupero e riciclo di materiali di scarto. La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola 2012/2013 Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola. PRESENTAZIONE dedicato alle maestre e ai maestri … ai professori e alle professoresse, insomma, a quell’esercito di oltre mille uomini e donne che anno dopo anno ci affiancano in questo esercizio straordinario che è la Staffetta, per il sottoscritto, un miracolo che annualmente si ripete. In un tempo in cui non si ha la consapevolezza necessaria a comprendere che dietro un qualunque prodotto vi è il fare dell’essere che è, poi, connotativo della qualità di un’esistenza, la Staffetta è una esemplarità su cui riflettere. Forse, la linea di demarcazione che divide i nativi digitali dalle generazioni precedenti non è nel fatto che da una parte vi sono quelli capaci di sentire la rete come un’opportunità e dall’altra quelli che no. Forse, la differenza è nel fatto che il contesto digitale che sempre di più attraversa i nostri giovani porta gli individui, tutti, a ottenere delle risposte senza la necessità di porsi delle domande. Così, però, è tutto scontato, basta uno schermo a risolvere i nostri bisogni… Nel contempo, riflettere sul senso della nostra esistenza è sempre meno un bisogno e il soddisfacimento dei bisogni ci appare come il senso. Non è così, per l’uomo, l’essere, non può essere così. Ritengo l’innovazione una delle più rilevanti chiavi per il futuro e, ovviamente, non sono contrario alle LIM, a internet e ai contesti digitali in generale, sono per me un motore straordinario e funzionale anche per la relazione tra conoscenza e nuove generazioni, ma la conoscenza è altro, non è mai e in nessun caso l’arrivo, l’appagamento del bisogno… La conoscenza è nella capacità di guardare l’orizzonte con la curiosità, il piacere e la voglia di conquistarlo, questo è! Con la staffetta il corpo docente di questo Paese prova a rideterminare una relazione con l’orizzonte, con quel divenire che accomuna e unisce gli uomini e le donne in un afflato di cui è parte integrante il compagno di banco ma, pure, il coetaneo che a mille chilometri di distanza accoglie la tua storia, la fa sua e continua il racconto della vita insieme a te… In una visione di globalizzazione positiva. Tutto questo ci emoziona anche perché è in questo modo che al bisogno proprio (l’egoismo patologico del nostro tempo), si sostituisce il sogno di una comunità che attraverso la scrittura, insieme, evolve, cresce, si migliora. E se è vero come è vero che appartiene alla nostra natura l’essere parte di una comunità, la grande scommessa su cui ci stiamo impegnando è proprio nel rideterminare con la Staffetta una proficua interazione formativa tra l’innovazione e la cultura tipica dei tanti che nell’insegnare hanno trovato… il senso. Dedico questo breve scritto ai docenti ma vorrei che fossero i genitori e gli studenti, gli amministratori e le imprese, la comunità e l’attorno, a prendere consapevolezza del fatto che è proprio ri/partendo dalla Scuola che potremo determinare l’evoluzione e la qualificazione del nostro tempo e dello spazio in cui viviamo. Diamoci una mano, entriamo nello spirito della Staffetta, non dividiamo più i primi dagli ultimi, i sud dai nord, i potenti dai non abbienti… La Staffetta è, si, un esercizio di scrittura che attraversando l’intero impianto curriculare qualifica il contesto formativo interno alla Scuola e, pure, l’insieme che dall’esterno ha relazione organica e continuativa con il fare Scuola, ma la Staffetta è, innanzitutto, un nuovo modo di esprimersi che enuclea nella possibilità di rendere protagonisti quanti sono in grado di esaltare il proprio se nel confronto, nel rispetto e nella comunanza con l’altro. Andrea Iovino L’innovazione e la Staffetta: una opportunità per la Scuola italiana. Quando Bimed ci ha proposto di operare in partnership in questa importante avventura non ho potuto far a meno di pensare a quale straordinaria opportunità avessimo per sensibilizzare un così grande numero di persone sull’attualissimo, quanto per molti ancora sconosciuto, tema di “innovazione e cultura digitale”. Sentiamo spesso parlare di innovazione, di tecnologia, di Rete e di 2.0, ma cosa sono in realtà e quali sono le opportunità, i vantaggi e anche i pericoli che dal loro utilizzo possono derivare? La Società sta cambiando e la Scuola non può restare ferma di fronte al cambiamento che l’introduzione delle nuove tecnologie ha portato anche nella didattica: cambia il metodo di apprendimento e quello di insegnamento non è che una conseguenza naturale e necessaria per preparare gli “adulti di domani”. Con il concetto di “diffusione della cultura digitale” intendiamo lo svi- luppo del pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione, aiutano i nostri ragazzi a districarsi nella giungla tecnologica che viviamo quotidianamente. L’informatica entra a Scuola in modo interdisciplinare e trasversale: entra perché i ragazzi di oggi sono i “nativi digitali”, sono nati e cresciuti con tecnologie di cui non è più possibile ignorarne i vantaggi e le opportunità e che porta inevitabilmente la Scuola a ridisegnare il proprio ruolo nel nostro tempo. Certipass promuove la diffusione della cultura digitale e opera in linea con le Raccomandazioni Comunitarie in materia, che indicano nell’innovazione e nell’acquisizione delle competenze digitali la vera possibilità evolutiva del contesto sociale contemporaneo. Poter anche soltanto raccontare a una comunità così vasta com’è quella di Bimed delle grandi opportunità che derivano dalla cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la re- lazione con i contesti informatici, è di per sé una occasione imperdibile. Premesso che vi sono indagini internazionali da cui si evince l’esigenza di organizzare una forte strategia di ripresa culturale per il nostro Paese e considerato anche che è acclarato il dato che vuole l’Italia in una condizione di regressione economica proprio a causa del basso livello di alfabetizzazione (n.d.r. Attilio Stajano, Research, Quality, Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society II- Springer 2012) non soltanto di carattere digitale, ci è apparso doveroso partecipare con slancio a questo format che opera proprio verso la finalità di determinare una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali alle moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado di determinare confronto, contaminazione, incontro, partecipazione e condivisione… I docenti chiamati a utilizzare una piattaforma telematica, i giovani a inventarsi un pezzo di una storia che poi vivono e condividono grazie al web con tanti altri studenti che altrimenti, molto probabilmente, non avrebbero mai incontrato e, dulcis in fundo, le pubblicazioni… Il libro che avrete tra le mani quando leggerete questo scritto è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere, dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che procedimento tecnologico. Il Presidente Domenico PONTRANDOLFO INCIPIT GIANNI MICHELI Ricordi di un pesce rosso Non è facile nascere pesce rosso. Chi non c’è nato, d’altronde, non lo può sapere. Mia mamma Gigia, che è saggia, consigliava fin dalle prime bolle d’aria d’abituarsi a muoversi poco e a stare da soli perché le bocce d’acqua dei pesci rossi, in genere, sono piccole. «I pesci rossi hanno una memoria cortissima, dicono gli esseri umani» questo lo diceva mia mamma «ed è la ragione per cui ci allevano nelle bocce di plastica: secondo loro non facciamo in tempo a dare una testata alla boccia che già ce ne siamo dimenticati ed è così che riusciamo a vivere bene anche in pochi centimetri». Non è mica vero! Sapete allora che ho fatto? Ho preparato una lista di domande per questa bambina che ogni giorno si mette qui e mi guarda dentro alla mia boccia. Magari non se l’aspetta e le faccio una bella sorpresa! 14 Vorrei chiederle, ad esempio, se anche lei vive in una boccia e perché la sua è così grande che non ne vedo i confini. Se non s’annoia a mangiare tutti i giorni la stessa cosa, come me. Se nella sua boccia ci sono degli amici e che colore hanno. Mi piacerebbe anche sapere perché la sua faccia è così rotonda e che pinne sono quelle che ci stanno appese. Poi mi piacerebbe vedere un lago. Diceva mia mamma che sono azzurrissimi; ma che vuol dire l’acqua azzurra non l’ho capito: la mia è opaca. Ah… ecco che viene. Ora le faccio la sorpresa e poi vi racconto. 15 CAPITOLO PRIMO Un’occhiata oltre la boccia… «Lo diceva la mia mamma Gigia che qui dentro conviene abituarsi a stare da soli». A questo punto, Lulù – così si chiama la bambina che abita nella boccia che contiene la mia – disse: «Sciocchino! Ma da solo non sei mai, se hai fantasia e ascolti gli amici». Sulle parole di Lulù, continuai: «Amici? Ma quali amici: io ho solo te, Lulù!» «E ti sembra poco? Se vuoi, io ti faccio conoscere i mie amici: ognuno di loro ha una storia da raccontare e un mondo fantastico da farti scoprire?» e poi le chiesi: «Ma nella tua “boccia” c’è spazio per fare entrare tutti questi amici?» «Certo!» rispose Lulù «Se vuoi, iniziamo con la mia gatta persiana Filomena!» «Ma come, proprio la gatta che stava per divorarmi?» E Lulù rispose sorridendo: «Ma no! Figurati, non le piacciono i pesci!» 16 Un’occhiata oltre la boccia… Filomena che dormiva sul divano, sentendosi chiamare, si stiracchiò e con un grosso sbadiglio si svegliò, mostrando la sua robusta dentatura, che mi faceva rabbrividire, poi dissi: «Allora, cocca, ti presento Op, che voleva saltare dalla sua boccia (perché non gli piaceva stare lì dentro) e per questo l’ho chiamato così. Ora gli racconti la tua storia?» disse Lulù alla miciona paffutella, coperta di morbido pelo lungo e fluente color cioccolato. Vanitosa com’era, Filomena non vedeva l’ora di raccontare la sua storia e cominciò così: «Devi sapere, che io vengo dall’Iran, un Paese molto lontano, che anticamente si chiamava Persia. Il mio precedente padroncino si chiamava Mansur e suo padre, che aveva una fabbrica di tappeti, fu costretto a chiuderla durante la guerra e così insieme ai suoi fratelli scappò in Italia. Io che avevo capito tutto, cominciai a miagolare disperatamente e Mansur, contro il volere dei suoi fratelli, mi portò con sé in Italia; arrivammo in una bellissima città antica di nome Paestum. Qui, Mansur conobbe il papà di Lulù, che stava per comprare un gatto; sicCapitolo primo 17 come non sapeva dove farmi stare, gli chiese di ospitarmi a casa sua, invece di comprare un altro gatto». Aggiunse Lulù: «In questo modo, sono riuscita a prendermi cura di questa bella miciona, che sta ora qui con noi!» Io ascoltavo con attenzione questa storia e aspettavo di conoscerne altre. Intanto, Filomena, soddisfatta delle parole di Lulù, si era comodamente sdraiata sul divano, agitando la folta coda che sembrava un serpentello, richiamato dal suono del flauto. Vidi poi Lulù allontanarsi e aprire un cassetto da cui tirò fuori uno scatolino, prendendo una manciata di cibo, che lasciò cadere nella mia boccia: era il quotidiano cibo “polveroso”, che ogni giorno mi toccava mandare giù per vivere. Non mi piaceva molto, ma dovevo pur mangiare. Mi resi conto che era arrivato il momento di chiederle se lei si nutrisse con la stessa polvere, che ero costretto a mangiare ogni giorno e così le domandai: «Ma tu cosa mangi, anche tu ti nutri di quella disgustosa polverina?» Lulù divertita, rispose: «Non è polverina, ma la verdura che mi costringe a mangiare la mamma io la trovo ugualmente disgustosa!» 18 Un’occhiata oltre la boccia… La interruppi chiedendole: «E cosa ti piace mangiare?» «Io adoro la cucina cinese e giapponese». «Ad esempio?» «Il sushi giapponese, pesce crudo, mescolato al riso: è buonissimo!» Terrorizzato, la interruppi. «Allora anche io posso diventare sushi?!» «Ma no, che dici! Nessuno ti mangerà. Pensa piuttosto alla sorpresa che ti farò dopo». Su queste parole, Lulù uscì, lasciando Op con la curiosità di saper cosa lo aspettava. Capitolo primo 19 CAPITOLO SECONDO Una nuova vita Quella notte non riuscii a dormire. Ero agitato e cercavo di immaginare la sorpresa che Lulù mi aveva promesso. Finalmente arrivò! Teneva in mano uno strano sacchetto che, un veloce scatto, rovesciò nella boccia. Non ho un ricordo chiaro di ciò che accadde dopo perché capitò il finimondo. L’acqua iniziò ad agitarsi vorticosamente; qualcosa mi rotolava da una parte all’altra colpendomi violentemente. All’improvviso tutto si fermò e svenni. Capii dopo, ciò che era successo: Lulù mi aveva trovato un coinquilino, Oplop, un piranha che aveva perso tutti i denti in un combattimento. Per questo motivo era molto infuriato e se la prendeva con tutti. Lulù capì subito che non potevamo stare in due, così traslocammo in un luogo fantastico. Per lo stupore anche Oplop si calmò. Quando mi svegliai, pensavo di essere nel paradiso dei pesci, invece eravamo in un acquario bellissimo. 20 Una nuova vita Entrambi nuotavamo come matti, scoprendo in ogni angolo oggetti meravigliosi: un grande sasso con enormi buchi nei quali si poteva entrare e uscire. Sui fondali erano poggiati: ancore, coralli, il relitto di un vascello, stelle marine, pietre, strane conchiglie. In questo giro di perlustrazione, mi accorsi che Oplop non era antipatico come mi era parso all’inizio. Aveva avuto una vita difficile: si era perso nei mari, non trovando più la sua famiglia e nessuno gli aveva più dato lo stesso amore. Forse per questo era aggressivo con tutti quelli che incontrava. Se qualcosa non andava come diceva lui, giù pinnate! Pensai che questo mio amico avrebbe reso la mia vita molto piacevole. Anche la “polverina” che Lulù ci dava per cena, sembrò meno disgustosa... “condita” con le sue battute. Passeggiando con il nostro nuovo acquario e continuando a raccontarci le nostre avventure, ci accorgemmo di qualcosa che non avevamo notato prima: vicino al grande sasso bucato, vi era una conchiglia semichiusa dalla quale usciva una luce abbagliante. SoCapitolo secondo 21 praffatti dalla curiosità, l’aprimmo: un arcobaleno invase l’acquario, dando vita alle cose. L’acqua cambiò colore, temperatura e sapore. Oplop ed io eravamo sbalorditi. Ci rendemmo conto che quella era la perla di cui si parla in tutti i mari che esaudisce i desideri e che ogni pesce sogna di trovare. Eravamo stupiti ed entusiasti. Alla fine tutti e due esprimemmo il nostro desiderio: Oplop chiese di riavere i suoi denti e io di fare una vacanza al lago. Ci prendemmo per la pinna...chiudemmo gli occhi e pensammo intensamente. L’acqua si agitò dolcemente. Gli oggetti intorno a noi tremarono. Fummo travolti da uno strano odore. Forse qualcosa era andato storto! «Op, cosa succede?! Dove siamo?!» La voce di Oplop era strana, o meglio le sue parole... Aveva i denti, ma di gomma! «Dove siamoooo?!!!» urlai io. 22 Una nuova vita Mi guardai intorno: sembrava una palude, ma le cose che mi preoccupavano di più erano gli occhi di un coccodrillo, di una rana e di un pitone che ci fissavano con uno strano interesse. Capitolo secondo 23 CAPITOLO TERZO La beffarda palude Op e Oplop erano finiti in uno stagno melmoso putrido e maleodorante. Op, infuriato con Oplop che lo fissava impietrito disse: «Ma che fai? Inventati qualcosa per combattere questi esseri inquietanti!!! Altro che Piranha sembri un baccalà!» I due amici si guardarono e si resero conto che nessuno dei due aveva realizzato il proprio desiderio. Non c’era tempo per la tristezza e il dispiacere; la rana, il pitone e il coccodrillo con i suoi denti aguzzi, si avvicinavano sempre più agli intimiditi Op e Oplop… I due pesci nuotavano a “piene branchie” per non essere presi e uccisi dai terribili nemici. All’improvviso tutti inseguivano tutti: la rana fu mangiata dal pitone che, a sua volta, fu divorato dal coccodrillo… La vittoria per il pesce rosso e il piranha era vicina… Restava da affrontare il verde carnefice dai denti aguzzi. Op decise di prendere il controllo della situazione e ordinò a Oplop di unire le forze e spingere lontano, a 24 La beffarda palude colpi di pinne, il nemico. Op boccheggiò con tutta la forza delle sue branchie, Oplop digrignò i denti di gomma e il coccodrillo fu spinto tanto lontano da non far più paura. Mentre i due pesci stavano per cantar vittoria... L’acqua salmastra divenne completamente nera, il cielo si ricoprì di nuvole, i canneti si spezzarono e, accompagnato da una forte raffica di vento, comparve un essere spregevole che a prima vista sembrava un uccello. Aveva occhi di fuoco; era ricoperto da un manto di penne rosso corvino e il suo verso era assordante. «Per mille balene!… È il Malvagio falco Nereo…» urlò il piranha a Op stravolto. «È stato bello nuotare con te, amico mio». In un attimo i due amici si ritrovarono disperati e penzolanti dal becco del terrificante uccellaccio mentre il mare increspato infrangeva le sue onde sulla costa. Il destino di Op e Oplop era quasi segnato, i due amici non avrebbero avuto lunga vita fuori dall’acqua e, presto sarebbero diventati il pranzo del cattivo Nereo. 25 Capitolo terzo Il Piranha disse al pesciolino rosso: «Addio amico mio, è finita!» Fu a quel punto che Op si scosse dal torpore e urlò: «Non sono perse tutte le speranze amico, urla con me: Perla, mia Perla, regina del mare , salvaci tu dal mostro infame, abracadì, abracadà, fa che il desiderio si avvererà!» I due amici si guardarono intorno: «Per mille Balene! La formula magica che mi ha detto in segreto Lulù ha funzionato!» urlò Op. Il cielo era tornato sereno, la palude si era trasformata in un meraviglioso e quieto stagno e il falco Nereo, divenuto ormai un uccellino, intonava un soave canto. 26 La beffarda palude CAPITOLO QUARTO Un luogo fantastico “Questa non è più una palude maleodorante! È il paradiso terrestre!” pensò Op confuso e frastornato dal rapido cambiamento di ciò che gli stava intorno. «Ullallà, finalmente!» esclamò, mentre guizzava fin sulla superficie dove intravedeva meraviglie che gli facevano trattenere il respiro nelle branchie. Intanto cercava con lo sguardo il compagno Oplop che, ancora più sbalordito, si guardava attorno a bocca aperta. Quel luogo meraviglioso sembrava incantato, proprio come quelli delle favole che Op ascoltava da Lulù nei lunghi pomeriggi invernali, quando la bambina leggeva a voce alta per tenersi compagnia. Op ammirava stupito la pozza verde e azzurra in cui era immerso e dove nuotava, finalmente libero e felice. Tutto intorno allo stagno crescevano alberi verdi e rigogliosi dai rami cadenti che quasi sfioravano l’acqua; qua e là fitti canneti e giunchi ricoperti di teneri fiorellini rosa, sull’acqua galleggiavano eleganti ninfee che 28 Un luogo fantastico ospitavano sulle grandi foglie rane allegre e saltellanti. A pelo d’acqua, libellule leggiadre svolazzavano, volteggiando con uccelli variopinti che intonavano trilli melodiosi. “Chissà se un lago, come quello che conosce la mia mamma Gigia, può essere azzurro come l’acqua di questo stagno!” si chiedeva Op, curioso come non mai. «Che ne pensi Oplop, tu che sei un pesce di mondo e ne hai viste di tutti i colori?» «Penso che adesso è ora di esplorare le meraviglie sommerse di questo luogo fantastico» rispose Oplop. Sei pronto Op? Dammi la pinna e iniziamo il nostro viaggio negli abissi dello stagno! I due amici si immersero sempre più nelle profondità dell’acqua, nuotando tra la fitta vegetazione del fondale. «Che succede amico mio, senti anche tu una strana forza trascinarti verso quella direzione?» chiese Op un po’ preoccupato. «Per mille balene di stagno! Certo che la sento, cos’altro dovrà ancora accadere!» Capitolo quarto 29 In men che non si dica si ritrovarono in un tunnel dai mille bagliori argentei, trasportati da una misteriosa corrente che li spingeva… Chissà dove sarebbero giunti al termine del cammino… per fortuna erano insieme e questo dava tanto coraggio ai due amici. Ad un certo punto, tra l’acqua agitata da tante bolle, ecco apparire qualcosa: era una pesciolina in pericolo che chiedeva aiuto. Tilly, così si chiamava la pesciolina, era prigioniera di tante bisce acquatiche che avevano creato, attorno a lei, con i loro corpi aggrovigliati, come una gabbia da cui non poteva scappare. «Che ne dici Oplop è arrivato il nostro momento, uniamo le forze e diamoci da fare!» I due pesci si tuffarono senza timore sull’ammasso viscido che teneva intrappolata Tilly, Oplop con i suoi denti, anche se di gomma, riuscì a spaventare le bisce, il resto lo fece Op a colpi di pinnate: le bestiacce furono messe in fuga e Tilly fu finalmente libera. «Grazie miei cari, siete veramente una squadra vincente! Non so come avrei fatto senza di voi!» disse la pesciolina dagli occhi dolci e languidi. 30 Un luogo fantastico Mentre erano in corso le presentazioni tra Op, Oplop e Tilly un vortice d’acqua, che proveniva dal fondo del tunnel, si avvicinava sempre più dalle loro parti. «Per mille denti di piranha!» esclamò Op «mi sembra di scorgere tra la massa d’acqua qualcosa di familiare: quei baffi io li riconosco, anche quella coda mi ricorda qualcuno!» «Ma sì, ci sono! Quella è Filomena, la gatta di Lulù, diventata un pesce gatto!» Capitolo quarto 31 CAPITOLO QUINTO Il coraggio di uno strano pesce gatto Dopo molto tempo trascorso nello stagno Op ,Oplop e Tilly iniziarono a desiderare di andare in un fiume. Sognavano acqua limpida,fresca e piena di correnti nella quale poter nuotare e giocare. Intanto la gatta Filomena era molto triste perché non vedeva ormai da tempo i suoi amici pesciolini. Decise così di affrontare con coraggio, rinunciando alla comodità della sua poltrona ed alla ciotola dei croccantini sempre piena, le ricerche. Prima di cominciare il viaggio,indossò un camice,prese una lenta d’ingrandimento e 1-2-3-prese il respiro e si tuffò nell’acquario. Con tutte le sue forze nuotò fino alla Perla. Arrivata lì davanti, ferma ed anche un pò impaurita sentì una voce:«Cosa fai qui, in un acquario per pesci? Questo non è un posto adatto a te?»Filomena rispose con un leggero miagolio: «So bene di non essere nel posto giusto,ma devo cercare i miei amici e per farlo ho bisogno di aiuto, Vostra maestà dell’acqua», «Dimmi tutto» rispose la Perla Filomena rac- 32 Il coraggio di uno strano pesce gatto contò che da tanto non vedeva i suoi amici e provava tanta nostalgia; ammise di essere un po’ preoccupata per loro. Perla, colpita dalle sue parole e dal profondo legame di amicizia, decise di aiutare Filomena e le disse: «Esprimi un desiderio mia cara» - ABRACADI’-ABRACADA’ – D’incanto Filomena diventò un pesce gatto. Le sue zampe diventarono delle pinne, il pelo scomparve e la sua pelle si ricoprì di squame dal colore argenteo. Cominciò a nuotare con tanto entusiasmo, pronta ad affrontare qualsiasi sacrificio o pericolo per ritrovare i suoi amici. Girò in lungo e in largo ma… quando le sue speranze erano ormai svanite ecco davanti a lei, due pinne familiari. Op – Oplop- Tilly «siete propri voi!». Si pinnarono con tanta gioia. Lulu’ ci aspetta bisogna tornare a casa adesso. Ma prima c’era un’ultima cosa da vedere: il fiume. Complici e felici nuotavano alla scoperta del fiume. Sguazzando sentirono qualcosa di diverso… il sapore dell’acqua era insolito c’era qualcosa di strano! Era limpida e dolce. Incontrarono dei pesci dal nome Capitolo quinto 33 strano: «TROTE». Si immersero insieme e fecero amicizia raccontando la vita del fiume. Intanto rane saltellanti, uccellini rari e canterini ammiravano questi pesci nuovi in quell’ambiente. C’era un lungo arcobaleno che sembrava colorare l’acqua di tutti i colori. Rapiti dai racconti delle trote, sentirono una voce. Sì, era proprio la voce di Lulu’….. che li aspettava sulla riva del fiume. 34 Il coraggio di uno strano pesce gatto CAPITOLO SESTO Di nuovo insieme forse per sempre... Lulù infatti si trovava lì perché, mentre un giorno piangeva disperata per la mancanza della sua amata gattina Filomena e dei suoi pesciolini Op e Oplop, la Perla la sentì e le chiese il motivo di tanta tristezza. «Mi mancano tanto i miei amici, non so più dove sono...» La Perla le si rivolse con un sorriso: «Non devi piangere, Lulù, i tuoi amici hanno intrapreso un bellissimo viaggio. Vai al fiume e li troverai! «Lulù, rincuorata, partì verso il fiume alla ricerca di Filomena, Op e Oplop. Camminando cantava, per far sentire agli amici la sua presenza. Questa melodia di note arrivò infatti tra le acque del fiume, da dove gli amici di Lulù saltarono fuori pieni di felicità, piangendo e ridendo per la gioia incontenibile. «Lulù , stai tranquilla,» esclamò Op,«sono qui e durante questo lungo viaggio ho incontrato una nuova amica. Te la presento.» 36 Di nuovo insieme forse per sempre... «Salve, io sono Tilly, pesciolina birichina». Con un balzo Filomena si avvicinò a Lulù. «Sono Filomena, mi riconosci?» Quando vide la sua adorata gattina persiana trasformata in un viscido pesce gatto, Lulù, stupita e incredula, esclamò: «Filomena? Ma sei tu? Proprio tu?» Per fortuna lì vicino riposava la Perla, che tranquillizzò Lulù. «Non ti preoccupare, Filomena con una semplice magia tornerà come prima, e tu potrai riabbracciare la tua gattina morbida e soffice». Dopo una così lunga lontananza, finalmente insieme, pensarono di celebrare questo momento lungamente sognato organizzando una megafesta per la sera successiva: cibo e bevande in abbondanza, giochi, coriandoli, e una musica talmente emozionante che anche l’ acqua avrebbe danzato in mezzo ai pesci. La festa fu un successone! Finiti i bagordi e i balli, stanchi e sudati ma felici, stabilirono di inventare una filastrocca della felicità per ricordare l’incontro. Eccola: Lulù, vestita con un tutù, comincia a canticchiare una canzone da imparare. 37 Capitolo sesto Filomena, tutta bella infiocchettata, miagola felice e incantata. Op, pesciolino salterino, gioca allegro a nascondino. Oplop, dai denti di gomma, spaventa tutti in maniera somma. Tilly, pesciolina molto carina, balla volteggiando birichina. La Perla, magica e sapiente, ogni problema risolve facilmente. Perfetto! Tutto è andato bene, ma... Ma ad Op calò una grande tristezza. Era contento di aver ritrovato Lulù, ma nello stesso tempo era anche preoccupato. Infatti in questo viaggio aveva assaporato la libertà, aveva apprezzato l’ importanza dell’ amicizia e aveva ammirato le bellezze del mondo acquatico. Un pensiero lo rodeva: «Tornerò nell’ acquario? Sopporterò ancora quello spazio così limitato dopo tutto quello che ho visto?» 38 Di nuovo insieme forse per sempre... CAPITOLO SETTIMO Un amico sorprendente e un dolce incontro Era notte fonda, nella sala si sentiva un lamento alternato a singhiozzi: era Op che non riusciva ad abituarsi ai confini dell’acquario, dopo aver assaporato la gioia e la spensieratezza della libertà. Disteso sul comodo divano, a un metro di distanza, si intravedeva un bambino sconosciuto, forse un amico di Lulù che aveva partecipato alla festa. «Chi sei?» disse Op Una voce fioca rispose: «Sono Arfan, provengo dal Pakistan e sono ospite della zia di Lulù.» «Ma tu perché piangi? » continuò il piccolo. «Piango perché sono disperato e contento.» rispose Op. E ancora: « Sono contento perché ho ritrovato i miei amici, ma sono tanto triste perché non posso resistere in uno spazio così ridotto» «Non ti preoccupare» riprese Arfan « ti sorprenderò e ti farò vivere esperienze fantastiche.» 40 Un amico sorprendente e un dolce incontro Detto fatto….. Grazie ad uno scherzo tutti i pesci dell’acquario vennero catapultati nel lago d’Averno, tra i vapori sulfurei, con l’aiuto di una magica «cala-cala». Lì i pesci si mossero in gruppi e non si fermarono mai poiché era febbraio e le fidanzate li aspettavano… Soltanto una pesciolina ,Pippa, sebbene indaffarata a legare fili azzurri alle alghe, su cui doveva appendere le sue uova, si fermò a conversare .Raccontò ad Op la storia del lago d’Averno, dei suoi soffioni sulfurei, dell’assenza di uccelli che stavano alla larga impauriti Op, approfittando della sua disponibilità, le chiese se avesse conosciuto una pesciolina rossa chiamata Gigia «Si che la conosco!» risponde Pippa. «Abita vicino ai sassi grigi, dopo le grosse radici, ma non esce quasi mai…è molto vecchia ormai!» Il gruppo si allontanò e Op chiese agli amici di aiutarlo a cercare sua madre. Esplorando il fondale, osservarono tra le piantine acquatiche e quando ormai stanchi decisero di arrendersi intravidero tra i sassi la pesciolina rossa. «E’ la mia mamma!» Esclamò Op. 41 Capitolo settimo Gigia lo riconobbe e subito lo abbracciò con le pinne e lo strinse a sé. Proprio in quel momento arrivò Lulù disperata, in cerca dei sui amici, si tuffò in acqua ,ma all’improvviso si scatenò un forte temporale e un’onda la travolse…. 42 Un amico sorprendente e un dolce incontro CAPITOLO OTTAVO Lulù e Buco di Formaggio La poverina fu sballottata a destra e a sinistra da onde altissime, ma, proprio mentre stava per ingoiare acqua e perdere i sensi, giunsero in suo soccorso due pescatori che in un battibaleno la trassero in salvo. Sulla barca la piccola Lulù si sentì al sicuro, anche perché i due furono gentili e premurosi verso di lei. Proprio mentre si stava riprendendo dallo spavento, assaporando la ritrovata tranquillità, udì una vocina: «Trallallero, trallalà se volete Buco di Formaggio eccolo qua. Son salito su questa barchetta per assaporare la mia buona pappetta. Trallalero, trallalà Buco di Formaggio la divorerà. Trallallero, trallallà che buon odorino 44 Lulù e Buco di Formaggio sento di già. Trallallero, trallallà mi vien voglia di ballar. Trallallero, trallallà com’è bello canticchiar». «Chi sei?» Chiese con un fil di voce Lulù. «E da dove sbuchi?» E lui «Sono il topolino Buco di Formaggio. Sono sbucato da sotto quelle reti e quelle grosse corde che sono in fondo alla barca ed ora mi trovi qui per puro caso. Stavo così bene sulla terra ferma, nella mia sicura e confortevole tana, situata nella casa di uno dei pescatori. Purtroppo stamattina ho sentito un buon profumino di formaggio provenire da un cestino e ci sono entrato dentro per divorarlo . Proprio mentre lo stavo assaporando indisturbato mi sono accorto che il pescatore mi aveva portato sulla sua barca, perché quello era il cestino che sua moglie gli aveva preparato per fare merenda. Ora mi trovo al largo e sto aspettando il momento propizio per poter scendere e ritornare nella 45 Capitolo ottavo mia tana. Sai, a star qui solo soletto, mi sto annoiando, mi manca tanto il mio amico Squik. Sai insieme facciamo impazzire il gatto Guglielmo, che a vederlo con i suoi grandi occhi verdi, il suo pelo nero come la pece, le sue lunghe zampe, la sua coda mozza, ricurva come un punto interrogativo, la sua bocca , che, quando sbadiglia, sembra un forno e i suoi denti aguzzi che solo a vederli tremi. E’ un tipo strano, è sempre stanco, sta sempre accovacciato sul divano o acciambellato sul tappeto vicino al camino, perciò io e Squik, che siamo coraggiosi e lesti ci beffiamo di lui. E tu chi sei ?» « Mi chiamo Lulù e la mia è una lunga storia che ora ti racconterò» Rispose la bambina. I due fecero subito amicizia e Lulù gli raccontò tutta la sua avventura. Infine gli confidò che era molto preoccupata perché non conosceva la sorte che era toccata ai suoi piccoli amici. 46 Lulù e Buco di Formaggio CAPITOLO NONO Madre e figlio si ritrovano In fondo al lago Op era ancora stretto tra le pinne di sua madre Gigia e, per l’emozione che stava provando, tutto il suo corpo guizzava tanto forte che sembrava impazzito. I suoi amici Oplop, Tilly e gli altri pesci dell’acquario che insieme a loro erano stati catapultati nel lago d’Averno, guardavano la scena con gli occhi lucidi per la commozione. Quando finalmente riuscirono a staccarsi, Gigia con un filo di voce chiese ad Op:-«Come hai fatto a ritrovarmi?» «E’ stato un ospite della zia di Lulù,un bambino di nome Arfan che con uno scherzo ci ha catapultati tutti in questo lago meraviglioso » rispose Op. « Lulù? Chi è Lulù?» chiese Gigia « Lulù è la bambina che si è presa cura di me dopo che fummo separati » disse Op, « Ricordi , mamma, quando ci separarono?» 48 Madre e figlio si ritrovano «Sì, ricordo tutto! » disse Gigia « Ricordo quanto eravamo felici nel lago artificiale del giardino dell’imperatore del Giappone! Ma la nostra felicità fu distrutta da Ca Chu Yuang, il più disonesto dei servitori imperiali,che per guadagnare qualcosa in più al di fuori dello stipendio che gli passava l’imperatore, decise di vendere alcuni pesci rossi del lago tra i quali finimmo anche io e te» «Già!» esclamò Op «Poi ci rinchiuse in un piccolo acquario e ci mandarono a Roma dove altri commercianti ci separarono e ci spedirono in città diverse. Io finii nel negozio dove il papà di Lulù mi comprò per fare un regalo a sua figlia… e tu, mamma,dove andasti a finire? Ah, solo a ripensarci sento il dolore atroce che provai quando ti portarono via da me!» rispose Gigia. Il pensiero di non potere più starti vicino mi faceva stare tanto male che mi ammalai. Il negoziante che mi acquistò, vedendomi in quello stato, voleva buttarmi nella spazzatura. Per fortuna il più piccolo dei suoi figli ebbe pietà di me ed invece di buttarmi nell’immondizia decise di buttarmi in questo strano lago dove ho vissuto fiCapitolo nono 49 nora pensando sempre a te. Allora Oplop e Tilly che stavano ascoltando attentamente, esclamarono:« Dobbiamo fare in modo di portare tua madre con noi a casa di Lulù! Che ne pensi Op?Così potrà conoscere anche la gatta Filomena! » Proprio in quel momento videro calare verso di loro una rete di pescatori che catturò tutti tranne Tilly e Gigia che cominciò a piangere perché non voleva essere separata di nuovo da suo figlio. Tilly allora spinse la vecchia Gigia verso la rete così Op l’acchiappò per la coda e la tirò dentro; in un battibaleno anche Tilly s’infilò e tutti insieme andarono incontro a chissà quale destino. 50 Madre e figlio si ritrovano CAPITOLO DECIMO W la Libertà La rete che li stava issando sulla barca, in realtà, non era molto grande ed aveva pescato giusto giusto il gruppo di amici. Op, Oplop, Tylli, Gigia e tutti gli altri, con tutte le loro forze, cercavano di divincolarsi, di sbattere più forte che potevano le loro piccole pinne, di mordicchiare il sottile filo della rete con i loro dentini ma niente da fare! Quella trappola era solo apparentemente fragile, in realtà, quei fili, erano resistentissimi. Arrivati a pelo d’acqua, i pesciolini pensarono di non avere più nulla in cui sperare, e cominciarono a guardarsi, con gli occhietti pieni di lacrime salate, e a salutarsi con lo sguardo, quando, dall’alto, sentirono le parole pronunciate da una voce moooolto familiare... «Op, Oplop, siete voi?....siete proprio voi?!» Era proprio lei, la loro amica Lulù, la bimba che per tanti tristi anni aveva cercato di alleviare la solitudine di Op dentro quella minuscola boccia, che aveva poetato Oplop nella sua casa perché i due si tenessero compagnia e 52 W la Libertà che aveva offerto loro un acquario megagalattico con tanti altri nuovi amici con cui nuotare e pinnare tutto il giorno! «Lulù, che bello- gridò Op- sei proprio tu! Come hai fatto a trovarci? E’ un miracolo! Come hai fatto?» gridarono tutti. Op presentò la sua mamma a Lulù. Sembrava che tutti fossero sereni e contenti, quando Oplop fece la fatidica domanda:« Già, è vero, la nostra avventura é ormai terminata; il gusto della libertà che abbiamo assaporato per la prima volta, si sta trasformato in un amaro ritorno alla cattività. Torneremo a vivere chiusi in una scatola di vetro con i confini di gomma nera con false onde, false alghe, falsi galeoni e falso divertimento...?» chiesero Tylli e Op emozionati. «Già, potrò accarezzarvi e sentirmi ancora parte della vostra famiglia...» «No, Lulù- rispose Op avvicinandosi sempre di più alle dita tese della sua giovane amica e facendosi accarezzare sul dorso quasi facendo le fusa- no Lulù, tu sei la nostra famiglia» Capitolo decimo 53 APPENDICE 1. Un occhiata oltre la boccia Scuola Primaria “Salvo D’Acquisto” di Capaccio Scalo (SA) – classe IIB Dirigente Scolastico Enrica Paolino Docente referente della Staffetta Giuseppina Perugini Docente responsabile dell’Azione Formativa Bianca Di Ruocco Gli studenti/scrittori della classe IIB Mariagrazia Antico, Silvia Barlotti, Valentina Barra, Ana Camila Brenca, Andrea Boccia, Veronica Calvelli, Asia Cavallaro, Serena Celentano, Angelo Maria Cembalo, Rebecca Joelle Conte, Chiara De Gregorio, Cristina Fabiano, Emilia Falcone, Francesco Grandino, Gloria Angela Ianniello, Giuseppe Miranda, Alessandro Mottola, Maria Silvana Nese, Primo Prearo, Manuela Urti Hanno scritto dell’esperienza: “…Dopo un’iniziale difficoltà, in cui gli alunni non sapevano come dar la parola ad un pesciolino, è scattata la scintilla e da quel momento, sono venute fuori tante idee, tanti disegni e soprattutto tanto entusiasmo. Gli alunni hanno sentito forti i valori dell’amicizia, della solidarietà e la forza della fantasia e della creatività, attraverso l’invenzione di storie simpatiche da vivere insieme ai personaggi del racconto. L’entusiasmo è stato espresso a scuola, nei lavori individuali e di gruppo e perfino a casa, tanto che i genitori erano al corrente di tutte le imprese dei personaggi, inseriti nel capitolo. In sintesi, si può dire che è stata una bella esperienza, che ha coinvolto tutti, alunni, docenti e genitori. È sicuramente un’esperienza da ripetere!!!” APPENDICE 2. Una nuova vita Istituto “Casa Angelo Custode” di Alessandria – classe IIA Dirigente Scolastico Gianna Guido Docente referente della Staffetta Rosalba Malta Docenti responsabili dell’Azione Formativa Marzia Malta Classe che ha composto il capitolo: IIA APPENDICE 3. La beffarda palude I.C. 3° Castaldi Rodari di Boscoreale (NA) – classe IIA/B Dirigente Scolastico Teresa Mirone Docente referente della staffetta Elena Molinari Docenti responsabili dell’azione formativa Adele Gallo, Elena Molinari Gli studenti /scrittori delle classi IIA - Albino Salvatore Francesco, Carlo Bosco, Annalisa Carotenuto, Anthony Giovanni Cesarano, Maria Di Michele, Raffaele Di Michele, Noemy Di Palma, Giuseppe Izzo, Immacolata Noemi Izzo, Raffaela Matrone, Antonio Palomba, Annamaria Quattroventi, Alessio Russo, Gaetano Severino IIB - Giovanni Ascione, Claudia Castaldo, MariaPia Castaldo, Pasquale Della Monica, Alessia Federico, Michela Federico, Alessio Gustafierro, Giuseppe Langella, Viviana Maria Langella, Nicola Scafuri, Giuseppina Sorrentino, Bruno Vela, Salvatore Vitiello, Melissa Voccia Hanno scritto dell’esperienza: “…Le docenti delle classi seconde, dopo un’attenta analisi di osservazione, affermano che l’esperienza vissuta in classe per la stesura del terzo capitolo della staffetta creativa minor4, è stata molto produttiva e ha avuto una ricaduta positiva sia sugli apprendimenti curricolari che sul piano di interazione. C’è stato il coinvolgimento di tutto il gruppo classe e una viva partecipazione. Negli alunni è suscitata la curiosità di sapere gli sviluppi dei capitoli successivi e stanno vivendo questa esperienza con gioia”. APPENDICE 4. Un luogo fantastico Circolo Didattico di Procida (NA) – Plesso Chiaiolella – classi IIE/F Dirigente Scolastico Lora Verrusio Docenti responsabili dell’Azione Formativa Maria Vittoria Scognamiglio, Maria Tramontano Gli studenti/scrittori della classi IIF - Christian Arvelli, Miriam Costagliola, Alessandro Gadaleta, Fabrizio Intartaglia, Francesco Lubrano Lavadera, Nicola Masiello, Alessandro Meglio, Mariah Meglio, Marica Mirra, Antonio Onorato, Claudio Scotto di Monaco, Mauricio Spinelli, Alessia Strudel IIE - Andrea Amato, Martina Ambrosino, Edoardo Cibelli, Maira Costagliola di Polidoro, Giulia De Luca, Nadia Di Pinto, Luigi Mammalella, Antonio Pagano, Catherine Persico, Dawid Pirozzi, Roberto Salerni, Mirko Scotto d’Abusco, Giada Scotto di Minico, Gregorio Scotto di Perrotolo, Vincenzo Scotto di Perrotolo Il disegno è di Luigi Mammalella classe IIE Hanno scritto dell’esperienza: “…Anche quest’anno abbiamo partecipato con piacere alla staffetta creativa, dopo la bella esperienza dello scorso anno. Questa volta che siamo più grandi ci siamo sentiti più protagonisti. Infatti, ognuno di noi ha potuto esprimere le proprie idee nel gruppo dei compagni prima di iniziare il lavoro di scrittura. Riflettendo bene ci siamo resi conto che, a volte, le cose che ci venivano in mente non erano proprio adatte, perché non tenevano proprio conto di ciò che la storia aveva già raccontato. Detto ciò, ciascuno di noi ha avuto la possibilità di scrivere “il suo capitolo”, poi gli spunti migliori, condivisi dal gruppo, hanno dato vita alla stesura finale del capitolo. È stata una bella soddisfazione!” APPENDICE 5. Il coraggio di uno strano pesce gatto Istituto Comprensivo “R. Di Nicola” di Acerno (SA) – classi IIA/B Dirigente Scolastico Elvira Vittoria Boninfante Docente referente della Staffetta Maria Assunta Bovi Docente responsabile dell’Azione Formativa Maria Cuozzo (in formazione), Natashia Olga Motta Gli studenti/scrittori delle classi IIA - Giusy Capuano, Isabella Capuano, Gabriele Cianciulli, Gerardo Cianciulli, Jury Cianciulli, Francesco D’Urso, Lucia D’Urso, Vincenzo De Nicola, Angelo De Rosa, Immacolata De Rosa, Anna Di Lascio, Maria Pellicano, Caterina Russo, Luis Shima, Donatagasparina Trotta IIB - Benito Pio Boniello, Erika Di Lascio, Carmen Frasca, Luca Malzone, Vincenzo Pacifico, Francesca Donata Pellicano, Grazia Potolicchio, Karol Potolicchio, Benedetta Pia Russo, Vincenzo Sansone, Antonio Telese, Francescapia Vece, Lucia Vece, Rosanna Vece Il disegno è di Immacolata De Rosa (IIA) Hanno scritto dell’esperienza: “…L’esperienza è stata coinvolgente. Gli alunni hanno seguito l’evolversi della narrazione, capitolo dopo capitolo aggiungendo i loro commenti, tenendo presenti le istruzioni. Il lavoro ha preso anche gli alunni meno motivati, ha permesso loro di confrontare le idee,di valutarle e di mettere insieme quelle più adatte. Per noi insegnanti è stata una occasione in più per lavorare insieme, anche nel momento in cui abbiamo scelto i pezzi per avere un unico testo in cui c’era l’impegno, l’entusiasmo e la soddisfazione di tutti per il prodotto ottenuto. Adesso attendono con ansia di leggere i capitoli successivi e commentarli; sono tutti orgogliosi di aver collaborato alla realizzazione del racconto”. APPENDICE 6. Di nuovo insieme forse per sempre… Scuola Primaria “Don L. Milani” Sant’Angelo di Piove di Sacco (Padova) – classe IIB Dirigente Scolastico Antonella Benvegnù Docente referente della Staffetta Caterina Capovilla, Anna Giraldi Docenti responsabili dell’Azione Formativa Anna Giraldi, Caterina Capovilla Gli studenti/scrittori della classe IIB Eva Bisiacco, Francesca Bruciamacchie, Daniel Carraro, Mattia Curto, Emily Ferali, Benedetta Frison, Greta Michieli, Aurora Montagna, Pietro Morandin, Thomas Panizzolo, Diego Pasco, Davide Perazzolo, Ines Radic, Giacomo Rigato, Izabela Iuliana Roman, Omar Rubin, Santiglia Esther, Anna Savio, Mohammed Sendadi, Carman Sorgato, Dominick Zago Hanno scritto dell’esperienza: “…L’esperienza è stata estremamente positiva. I bambini hanno seguito con interesse e curiosità tutte le attività svolte e in un apposito quaderno hanno svolto con piacere tutto quanto veniva proposto: disegni,riflessioni,pensieri collettivi. In particolare la stesura del capitolo si è rivelata un’esperienza estremamente interessante:si è infatti trattato di un lavoro collettivo a cui tutti hanno partecipato con entusiasmo. Le insegnanti possono affermare che il lavoro svolto ha messo in evidenza la curiosità e la creatività dei bambini, che si sono dimostrati molto interessati e motivati,riuscendo a creare emozioni positive per l’ intero gruppo classe”. APPENDICE 7. Un amico sorprendente e un dolce incontro Istituto Comprensivo – Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa (CE) – classi IIA/B/C/D/E/F Dirigente Scolastico Pietro Corvino Docente referente della Staffetta Domenica Nicodemo Docenti responsabili dell’Azione Formativa Domenica Nicodemo, Carmela De Rosa, Angela Bencivenga, Isabella Sorgente Gli studenti/scrittori della classe IIA - Lorenzo Ferraro, Alessia Ungureau, Carlotta Lucca, Vanda Re, Ester Ferriero, Antonella De Michele, Carmen Bortone, Morena Errico IIB – Luigi Alma, Amedeo Frongillo, Roberto di Grazia, Filomena Di Ronza, Angela Bencivenga, Sara Bencivenga IIC – Letizia Bencivenga, Giuseppe Di Grazia, Lorenzo Barone, Nicola Guarino, Luisa Macallè, Salvatore Mangiacapre, Lorenzo Oliva, Lisa Verde IID – Raffaele Bencivenga, Angelica Cerrato, Antonietta De Luise, Daniele Mangiacapre, Luigi Oliva, Costanza Oliva, Beatrice Vassallo IIE – Amedeo Mazzara, Cesario Bortone, Cesario Lucca, Davide De Simone, Federica Felaco, Giuseppe Cassandra, Caterina Oliva, Mario Oliva, Francesco Marrandino, Raffaele Valente, Gina Verde IIF - Gessica Ferriero, Pasquale Giaccio, Enza Pagano, Cesaro Cesario Karol, Alessandra Munno, Marica Iuliano, Maria Grazia Turco, Angelino Elisabetta, Antonio Perfetto, Elvira Bianco Il disegno è di Giuseppe Maria Di Grazia, Luisa Macallè, Miriam Parente, Antonella De Michele, Marica Iuliano, Cesario Bortone, Roberto di Grazia, Filomena Di Ronza Hanno scritto dell’esperienza: “…L’esperienza è stata molto coinvolgente, gli alunni hanno seguito con entusiasmo e sorpresa le avventure del pesce rosso e con spiccata curiosità, hanno studiato le abitudini dei pesci e la loro riproduzione. Sono andati alla ricerca di un lago azzurrissimo… È stata una fantastica storia vissuta da una finestra sul mondo. Grazie”. APPENDICE 8. Lulù e buco di formaggio Istituto Comprensivo “G.Pascoli” di Tramonti (SA) – classe IIB Dirigente Scolastico Luisa Patrizia Milo Docente referente della Staffetta Michela Russo Docenti responsabili dell’Azione Formativa Michela Russo, Lucia Bove Gli studenti/scrittori della classe IIB Guglielmo Allegro, Luigi Amodio, Antonio Apicella, Francesca Civale, Giuseppe Del Pezzo, Emilio Francese, Benedetta Giordano, Mariassunta Giordano, Salvatore Giordano, Manuel Imperato, Bonaventura Imperato, Alfredo Emmanuele Mandara, Claudia Maniglia, Vincenzo Marrazzo, Sofia Oliva, Jessica Maddalena Pizzani, Enza Maria Ruggiero, Michele Santelia, Mariapia Savino, Karol Scoles, Antonio Somma, Alessia Tagliafierro Il disegno è di Antonio Apicella, Antonio Somma, Mariapia Savino, Manuel Imperato, Karol Scoles Hanno scritto dell’esperienza: “…Anche quest’anno la partecipazione alla “Staffetta di Scrittura Creativa” è stata un’esperienza coinvolgente ed emozionante. La staffetta è stato un laboratorio, in cui gli alunni non sono stati personaggi passivi di un percorso, ma a tutti gli effetti protagonisti del proprio agire in scrittura, dell’immaginare e del giocare con la fantasia. Il lavoro, sia della stesura del capitolo che della rappresentazione grafica di esso, ha coinvolto tutto il gruppo-classe, ha stimolato oltre la creatività anche lo spirito di collaborazione...” per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa APPENDICE 9. Madre e figlio si ritrovano Direzione Didattica Statale 3° Circolo di Nocera Inferiore (SA) – classe IIA Dirigente Scolastico Lucia Silvestri Docente referente della Staffetta Concetta Morga Docente responsabile dell’Azione Formativa Domenica Robustelli Gli studenti/scrittori della classe IIA plesso “S. Chiara” Alessandra Adinolfi, Guido Avallone, Francesco Buonfiglio, Marco Capaldo, Ilaria Rita Caso, Marika Cavallaro, Vittorio Cavuoto, Enza Cicalese, Alessio De Maio, Francesca Dell’Aglio, Liliana D’Urso, Gaetano Franco, Luigi Iannotti, Angela Iervasi, Raffaele Iovino, Alex Pepe, Francesco Pio Petrosino, Giovanni Pignataro, Serena Rossi, Sara Zito Il disegno è di Serena Rossi e colorato da Francesca Dell’Aglio Hanno scritto dell’esperienza: “…Quando ho chiesto ai miei alunni: “Cosa pensate dell’esperienza appena fatta?”, tutti hanno risposto allo stesso modo, cioè che si sono divertiti e incuriositi nell’ascoltare la lettura dei capitoli che man mano venivano depositati nel laboratorio della staffetta Minor 4. Hanno riferito, inoltre, di essersi divertiti moltissimo, anche perché si sentivano più coinvolti, quando hanno dovuto pensare a cosa far dire o fare ai personaggi che avevano già vissuto tante avventure. Le discussioni più accese si sono avute quando bisognava decidere se concludere con l’incontro di Lulù e Op sulla barca o lasciare in sospeso lasciando agli alunni che scriveranno il decimo capitolo, il compito di decidere come proseguire...” per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa APPENDICE 10. W la Libertà Istituto Comprensivo “Specchia-Lucugnano” di Specchia (LE) – classe IIA Dirigente Scolastico Antonio Ferraro Docente referente della Staffetta Deborah De Blasi Docenti responsabili dell’Azione Formativa Deborah De Blasi Classe che ha composto il capitolo: IIA per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa NOTE NOTE NOTE NOTE NOTE NOTE INDICE Incipit di GIANNI MICHELI................................................................................pag 14 Cap. 1 Un’occhiata oltre la boccia… ............................................................» 16 Cap. 2 Una nuova vita ........................................................................................» 20 Cap. 3 La beffarda palude ..................................................................................» 24 Cap. 4 Un luogo fantastico..................................................................................» 28 Cap. 5 Il coraggio di uno strano pesce gatto ............................................» 32 Cap. 6 Di nuovo insieme forse per sempre... ..................................................» 36 Cap. 7 Un amico sorprendente e un dolce incontro ................................» 40 Cap. 8 Lulù e Buco di Formaggio ....................................................................» 44 Cap. 9 Madre e figlio si ritrovano ....................................................................» 48 Cap. 10 W la Libertà ..............................................................................................» 52 Appendici ..................................................................................................................» 54 Finito di stampare nel mese di aprile 2013 da Industria Grafica Campana Srl di Agropoli (SA) Italy ISBN 978-8897890-34-8 Un’occhiata oltre la boccia… Una nuova vita La beffarda palude Un luogo fantastico Il coraggio di uno strano pesce gatto Di nuovo insieme forse per sempre... Un amico sorprendente e un dolce incontro Lulù e Buco di Formaggio