Comunità in cammino - Parrocchia San Quirico Biogno Breganzona
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Comunità in cammino - Parrocchia San Quirico Biogno Breganzona
Bollettino parrocchiale Biogno-Breganzona Comunità in cammino Bollettino parrocchiale Biogno-Breganzona Anno pastorale pastorale Anno 2014-2015 2014-2015 LA FEDE CHE CI IMPEGNA autunno 2014 primavera-estate 2015 Parrocchia Cattolica di San Quirico in Biogno-Breganzona Chiesa parrocchiale San Quirico: Via alla Chiesa di Biogno Chiesa comparrocchiale della Trasfigurazione del Signore: Via Polar 35 Oratorio San Sebastiano: Via Polar, di fronte alla posta Nuova casa parrocchiale (lato destro della nuova chiesa): Via Polar 35 Parroco don Fiorenzo Maritan telefono casa: 091 950 83 20 – natel: 076 454 97 94 fax 091 966 17 83 e-mail: [email protected] [email protected] sito web: www.parrocchiabreganzona.ch Cà Montana di Rona (Grigioni) 1400 m Colonia per soggiorni estivi e invernali a prezzi contenuti. 60 posti letto (con gestione autonoma della cucina e del soggiorno) adatto a gruppi parrocchiali, famiglie, associazioni, scuole, ecc. Riservazioni e informazioni rivolgersi a: Dora Dall’Ara, Breganzona Tel. 091 967 13 94 – e-mail: [email protected] La Fondazione Casa di Rona è alla ricerca di una persona che disponga del tempo necessario e si metta a disposizione per l’amministrazione e la gestione (non profit) della Cà Montana a Rona (Gr) a cui affidare i seguenti compiti e aventi le qualifiche per: •lavori di segretariato, contatto con gli ospiti, contratti di locazione, convocazione e verbali del comitato •corrispondenza italiano e tedesco •lavoro indipendente (da eseguire a casa propria) •buone conoscenze contabili e Internet. I coniugi Dall’Ara lasciano l’incarico per raggiunti limiti di età e si metteranno a disposizione di chi assumerà questo incarico. Per informazioni rivolgersi al parroco don Fiorenzo o alla segretaria Dora Dall’Ara, Breganzona. Avvertenza:È per ragioni di praticità che questo Bollettino viene distribuito a tutti i fuochi di Breganzona. Ci scusiamo con coloro che non fossero interessati a riceverlo e confidiamo nella loro comprensione. 2 La storia di un uomo è destinata alla “memoria” Carissimi amici, con il presente bollettino vi giungano i miei più cordiali e sinceri auguri di una Santa Pasqua. Celebrare la Pasqua è fare memoria del mistero di Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza. Fare “memoria”, non è solo ricordare in maniera simbolica un evento, una persona. Noi cristiani, seguendo l’invito stesso di Cristo che ci ha invitato a fare “memoria” del grande gesto da lui compiuto nell’ultima cena facciamo memoria ogni volta che, riuniti nel suo nome, spezziamo il pane e beviamo al calice della salvezza. “Fare memoria”, presenza reale di Colui che ha dato tutto sé stesso per il bene dell’umanità. Ma c’è di più, la memoria può trasportarci a vivere e rivivere in maniera del tutto nuova l’incontro, l’esperienza, la storia vissuta tra noi uomini. Perché vi dico questo? Abbiamo da circa un mese vissuto l’ultimo saluto su questa terra a don Ilario, uomo, credente, prete, che ha vissuto per 50 anni nella nostra realtà di Biogno-Breganzona. Nello spirito del Cristo presente e reale, possiamo affermare con la stessa fede che questo fratello, amico, pastore, padre, compagno di viaggio, non può essere dimenticato, come non può essere dimenticata nessuna persona che nella nostra vita ha lasciato un segno, una presenza. Ecco che anche per loro si deve fare “memoria”, ma in che modo? Non è che la memoria per un nostro fratello caro sia alla pari di quanto Cristo ci ha lasciato in quell’ultima cena, però si inserisce questa memoria nel mistero stesso del Cristo e si fa presenza in Cristo. Così che i nostri cari che ci hanno lasciato sono vivi e presenti ogni qual volta che rendiamo vivo e presente nel pane e nel vino il corpo e il sangue di Cristo. Solo così noi facciamo “memoria”, non rimpianto di un tempo che fu, ma di un presente continuo che ci riporta a quell’incontro, a quel saluto, a quella parola, a quel gesto, a quel tratto di strada fatto insieme. Allora, la “memoria” si fa “grazie”! “Rendimento di grazie”, così il nostro cuore e la nostra vita riprendono quel tratto di strada che ancora ci rimane dopo esserci fermati per un attimo per un gesto di saluto, di abbraccio e di “arrivederci”. In questo modo, fratelli e sorelle, voglio ricordare questo nostro “patriarca”, che il 3 febbraio alle 14.30 ci ha lasciati per la Casa del Padre. Don Ilario, che ci conosceva e ricordava il nostro nome dopo solo il primo saluto, il primo incontro, ci ha lasciato un ricordo direi quanto mai indelebile. La comunità parrocchiale di 3 Biogno-Breganzona non può, dopo l’esperienza vissuta con questo nostro fratello, chiudersi in sé stessa, ma cogliere quell’esempio che lo ha spinto “nonostante tutto”, a portare a termine un progetto, non per sé stesso, ma perché il tutto fosse in una continuità di servizio che sorpassa il tempo e gli uomini di ieri, di oggi e di domani, per un futuro che si chiama “annuncio del Vangelo”. Testimone di questo fatto ne è il centro parrocchiale da lui stesso voluto e portato a compimento. Sia per tutti noi tale esempio sprone per vivere la nostra dimensione umana e cristiana con una prospettiva che sa veramente di “trasfigurazione, passione e risurrezione”. Vorrei terminare questo saluto riportando il suo pensiero in occasione della festa della Madonna del Rosario 2014, essendo lui assente per la prima volta da questo tanto atteso momento di vita comunitaria, e letto durante la S. Messa delle ore 10.00 di domenica 12 ottobre. “La festa della Madonna del Rosario è la festa più sentita dalla nostra parrocchia in onore di Maria, Madre del Signore! Ogni anno, con tempo alternante (ricordo anni con un sole cocente, intercalati poi da periodi di maltempo) viene festeggiata: la comunità la vive con fede e slancio spirituale. Stavolta, per motivi di salute che sta lentamente migliorando, mi unirò volentieri a voi, nella preghiera comune e inneggiando a Maria, madre nostra. Vi auguro una gioiosa festività, invocando l’intercessione di Maria, per noi popolo di Dio, che sente il bisogno di dar lode a Maria per dirle grazie e le chiediamo, come si esprime un canto mariano, “il manto suo estende sul suo popolo fedel”. E assieme e con Maria Santissima, accomuno un grazie a voi tutti, che sempre, nella gioia e nella prova, per me avete avuto e manifestato amicizia e fraternità cristiana, con un particolare ringraziamento a don Fiorenzo che mi riserva tante attenzioni e mi sostiene con sollecitudine nelle tante necessità di ogni giorno! A tutti Buona festa e un arrivederci, penso e, a Dio piacendo, prestissimo insieme a voi!” don Fiorenzo Maritan UN BENVENUTO Diamo il BENVENUTO a Marius Miclos, il nuovo seminarista che da qualche settimana collabora nella nostra comunità parrocchiale, di origine rumena, trent’anni, prossimo all’ordinazione diaconale. Un grazie al Vescovo Valerio e al rettore don Willy per avercelo concesso. Ci auguriamo che Marius possa trovarsi bene in mezzo a noi. 4 Il Pensiero del nostro Papa 5 Il Pensiero del nostro Vescovo Estratti dall’Omelia per le esequie di don Ilario Biogno, 5 febbraio 2015 Carissimi, non è certo per esprimere meno rigore, rispetto alle versioni di Matteo e Luca, che Gesù, nel vangelo di Marco che abbiamo ascoltato, ordini ai Dodici di prendere “un bastone” e di “calzare i sandali” per il viaggio. È piuttosto per dare un tono pasquale alla missione. È proprio con questo equipaggiamento minimo infatti che l’Esodo invita a mangiare l’agnello della Pasqua: “con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano”. Il cammino dell’apostolo anche qui resta così estremamente essenziale. Le cose da prendere con sé davvero poche e povere. Piuttosto, ciò che viene messo in risalto è lo stile, il modo di svolgere, momento dopo momento, il ministero ricevuto da Gesù. Ora, lo stile non è una questione di esteriorità, di cose da aggiungere o da togliere, di orpelli da sovrapporre o di cui fare a meno. Scaturisce da dentro. E’ la manifestazione di una fiamma del cuore. ... Carissimi, don Ilario non ha voluto che nella predicazione al suo funerale si facesse riferimento a particolari della sua vita terrena. Non voglio certo andare contro a questo suo desiderio, del resto in perfetta sintonia con quanto richiesto in questi casi. Vorrei solo farvi osservare quanto questi testi della Scrittura, neppure scelti appositamente ma trovati nella liturgia del giorno, sono trasparenti. Il solo riprenderli ci richiama ciò che di don Ilario vogliamo custodire, nella memoria nostra e di tutta la Chiesa che è a Lugano, della sua testimonianza di uomo e di pastore: il suo passo pasquale e il suo senso del mistero cristiano. Vedete! Gesù nel vangelo di oggi non fa accenno al messaggio che gli apostoli sono chiamati a portare alla gente. Tutta l’attenzione è concentrata sul loro modo di entrare nelle case e di rimanervi, di lasciarle, se non accolti, per poi ripartire. ... Così, il senso della vita, che possiamo pregustare in ogni Eucaristia degnamente celebrata e vissuta, è quello che traspare da un’ “adunanza festosa”, da un’assemblea dove ognuno trova posto come primogenito il cui nome è scritto nei cieli. La speranza è quella che ci viene dall’esperienza di una Realtà invisibile, ma straordinariamente popolata di volti amici. Il carissimo don Ilario, insieme all’amico di una vita, il compianto confratello don Valerio Crivelli, ha coltivato intensamente questa dimensione esistenziale della liturgia e ne ha dato luminosa testimonianza, soprattutto in questa comunità di Biogno-Breganzona, che per ben quarantacinque anni ha sostenuto con sapienza e fedeltà. Mentre affidiamo don Ilario alle mani incomparabilmente sollecite e delicate della divina misericordia, perché porti compimento in lui il lavoro cominciato su questa terra, ringraziamo il Signore per quanto abbiamo ricevuto attraverso questo presbitero buono e generoso, e invochiamo di cuore sui parenti e su tutti coloro che ne sentono l’assenza la consolazione autentica che viene dalla partecipazione nel tempo alla festa eterna di cui ogni celebrazione è caparra sicura. 6 Il Consiglio parrocchiale informa Si è svolto, il 23 febbraio 2015, un incontro in curia fra tutti i consigli parrocchiali delle parrocchie che operano sul territorio di Lugano. Il Municipio, infatti, ha deciso unilateralmente la riduzione per il 2015 del 10% del contributo alla congrua a tutte le parrocchie che ne beneficiano. Nessuna previsione viene comunicata per il 2016 e 2017 in attesa, pare, della definizione di un regolamento comunale che disciplini la concessione di contributi ad associazioni, enti od organizzazioni. Per completezza di informazione si tratta di un contributo che il comune, prima di Breganzona e poi di Lugano dal 2004 dopo la aggregazione, ha corrisposto alla parrocchia di Biogno Breganzona per far fronte ai suoi diversi impegni non solo di ordine religioso-pastorale, ma anche ed in particolare di ordine culturale, sociale ed educativo. Tutti i presenti si sono dichiarati stupefatti per il metodo e la sostanza della comunicazione e hanno dato mandato alla Diocesi di Lugano di presentare ricorso al Consiglio di Stato a nome delle 19 parrocchie coinvolte dalla decisione del Municipio. Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione a tutela del diritto acquisito in forza di consuetudine o di convenzioni, non solo per quanto attiene il principio, ma anche l’importo così come determinato nel corso gli anni. Il ricorso è stato presentato in data 24 febbraio 2015. L’assemblea parrocchiale ordinaria annuale si svolgerà il 23 aprile 2015. La convocazione ufficiale con l’ordine del giorno sarà esposta all’albo parrocchiale nei termini previsti dalla legge. L’importanza di alcuni degli argomenti che verranno trattati è tuttavia tale da suggerire di anticiparne i contenuti in modo che la votazione in assemblea avvenga sulla base dell’informazione più completa possibile. Oltre alla consueta votazione del bilancio 2014 e del preventivo 2015, si dovranno discutere anche i due oggetti qui di seguito: Trasformazione della costruzione oggetto dell’eredità Baroni L’assemblea parrocchiale straordinaria del 23 novembre 2014 ha accettato le eredità lasciate alla Parrocchia da Maria Baroni e Silvia Crivelli. Si tratta, come anticipato nell’edizione di fine anno 2014 del bollettino parrocchiale, di una casa unifamiliare e di alcuni boschi in località Slavina. La casa che si trova in via Al Roccolo, (mappale 869), fu costruita presumibilmente negli anni 50-60 del 1900 e necessita di importanti lavori per adeguarla agli standard abitativi attuali. Il consiglio parrocchiale propone quindi un intervento radicale per trasformarla in una casa di due appartamenti. È stato dato un mandato all’Arch. Armando Dorici che ha presentato un progetto di ristrutturazione molto interessante. Tale progetto prevede la realizzazione di due 7 appartamenti di 3,5 locali di circa 72 metri quadrati ciascuno e dotati di lavanderia privata posta al piano seminterrato. L’intento è quello di concedere gli appartamenti in affitto in base ad un preciso regolamento e con criteri economici equi, ma che consentano un reddito per la Parrocchia anche in relazione alle prospettive di riduzione, se non di totale abolizione, del contributo comunale. L’assemblea sarà chiamata a valutare la proposta del consiglio parrocchiale e, una volta accettata, a concedere il credito necessario per l’esecuzione della trasformazione. Organo Il progetto della chiesa prevedeva che la stessa fosse dotata di un organo per l’accompagnamento dei canti dell’assemblea e della corale. Al termine della costruzione, nel 2010, furono chieste alcune offerte per un organo positivo ed il consiglio parrocchiale non ritenne in quell’occasione, di spendere la cifra che veniva richiesta e, per altro, non prevista nei preventivi elaborati dall’Architetto, preferendo noleggiare lo strumento per la cerimonia della Dedicazione e per un primo periodo iniziale. Fu in seguito donato alla parrocchia lo strumento elettronico che viene attualmente utilizzato e si pose quindi termine al contratto di noleggio. Da allora la nostra corale è molto cresciuta nel numero dei componenti ma anche e soprattutto nella qualità del canto. Ci è stato quindi chiesto di riprendere in esame un progetto per dotare la nostra chiesa di un organo a canne. Come già accennato nell’edizione di fine anno 2014 del bollettino parrocchiale, è stato costituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del coro, del consiglio parrocchiale e integrato da due esperti organisti. Tale gruppo ha interpellato ben sette costruttori di organi svizzeri ed italiani ricevendone sette diverse proposte, tutte interessanti. Un primo esame tecnico ha portato all’esclusione di due concorrenti ed indicato agli altri quella che appariva essere la collocazione più adatta dello strumento in rapporto alle varie esigenze. I costi preventivati per la realizzazione del progetto variano tra i 300’000 ed i 400’000 Fr. Si tratta quindi di valutare l’opportunità di questa spesa in relazione non solo alla disponibilità economica od alla possibilità di raccogliere donazioni dedicate ma anche e soprattutto alla funzione che la musica ed il canto devono svolgere nell’ambito delle celebrazioni liturgiche. Il consiglio parrocchiale organizza una serata informativa su questi due progetti per il 25 marzo 2015 di cui verrà data informazione all’albo parrocchiale ed in occasione delle celebrazioni liturgiche. Ci scusiamo sin da ora se questa edizione del bollettino vi dovesse pervenire dopo la data della serata (per ragioni di stampa) informativa. Maggiori informazioni sugli argomenti sopra esposti possono essere tuttavia ottenute prima dell’assemblea ordinaria del 23 aprile 2015 contattando la segreteria parrocchiale in via Polar 35 a Breganzona o per e-mail all’indirizzo: [email protected]. Angelo Torreggiani presidente del Consiglio parrocchiale 8 TEMPO DI NATALE Il Natale degli anziani Il 6 dicembre scorso si è svolto, nel salone Parrocchiale della Chiesa della Trasfigurazione, il tradizionale pranzo di Natale offerto dalle amiche del gomitolo ad un folto gruppo di anziani della parrocchia. È sempre una giornata piacevole di incontro e festa in attesa del Natale. Questa manifestazione è resa possibile grazie alla Parrocchia, a don Fiorenzo, a enti pubblici e privati, all’impegno e alla dedizione di tante persone che gratuitamente ci aiutano e ci sostengono in modi diversi. Un grande grazie alle amiche del gomitolo che da oltre 35 anni, settimanalmente si ritrovano al giovedì pomeriggio per un momento di incontro e di svago permettendo, con il ricavato della vendita dei lavori, di rinnovare ogni anno questo atteso e riuscito appuntamento. Il Natale dei ragazzi La festa – perché festa è davvero stata – si è conclusa con una mamma, accompagnata da tre figlioletti, che ha portato all’altare una candela accesa da una fiamma arrivata proprio da Betlemme. È stato il momento di maggior intensità di una festa durante la quale oltre cento ragazzi del catechismo han proposto il senso del Natale raccontandone i momenti principali; dall’annuncio a Maria fino alla nascita del Bambino simboleggiata da una culla con l’infante in fasce portata all’altare da quattro ragazzi. La drammaturgia, accompagnata da musiche, canti e riflessioni di circostanza è stata preparata con competenza ed entusiasmo dalle catechiste della parrocchia e si è conclusa con la premiazione dei presepi preparati dai ragazzi e la tradizionale panettonata in un salone parrocchiale nel quale trionfava la gioventù. 9 Natale Scout Sabato 20 dicembre lupetti, esploratori e pionieri, accompagnati da capi e rover, si sono ritrovati per segnare la festività imminente in un modo tipicamente scout. Il nostro Natale scout è iniziato con una route nel bosco sul tema della farfalla: ad ogni tappa abbiamo preso spunto dalle diverse fasi della metamorfosi per riflettere sul Natale e sulla nostra vita scout. –L’uovo ricorda la nuova vita, quella di Gesù che ci ha donato speranza e libertà, ma anche la nostra che deve essere vissuta come un dono prezioso. –Il bruco ci ha fatto pensare all’operosità: prendendo esempio da questo piccolo animale che lavora con coraggio, dedizione e in modo altruista abbiamo riflettuto sul fatto che tutti, grandi e piccoli, possiamo fare del nostro meglio per fare del bene. –Il bozzolo ci suggerisce di valorizzare l’attesa come momento di silenzio per ascoltare e per saper vegliare con cuore attento. Abbiamo fatto anche un piccolo esperimento: stare senza parlare tutto il tempo che impiega una candelina a bruciare; questo ci ha dimostrato quanto sia difficile rimanere in silenzio. –La farfalla infine ci ha dato modo di pensare alla conversione, cioè il rinascere in nuove vesti. Abbiamo cercato di capire quale punto della legge scout ci risulta più ostico, l’abbiamo scritto all’interno di una piccola farfalla costruita con gli origami e con questo gesto ci siamo impegnati a migliorarci. Particolarmente significativa per questo intenso momento è stata la seguente preghiera di don Tonino Bello. Dammi Signore un’ala di riserva Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita, ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me, per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo. 10 continua a pagina 15 ORARI E APPUNTAMENTI (aprile-maggio-giugno-luglio agosto-settembre) Orario Sante Messe e Celebrazioni liturgiche Sabato e vigilia di feste:ore 17.30 Chiesa della Trasfigurazione del Signore Domenica e giorni festivi:ore 9.00 Chiesa parrocchiale di San Quirico ore 10.30 Chiesa della Trasfigurazione del Signore ore 18.00 Oratorio di San Sebastiano (fino al 31.05.2015 e poi riprenderà la prima domenica di settembre) Messe feriali:ore 8.30 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì) Chiesa della Trasfigurazione del Signore ore 8.30 (mercoledì) Oratorio di San Sebastiano dal 10 giugno e fino al 26 agosto, altrimenti alla Trasfigurazione ore 8.45 (giovedì) Chiesa della Trasfigurazione Rosario e S. Messa (preghiera per la famiglia, per la vita e per gli ammalati, gruppo S. Gianna) durante il periodo scolastico Confessioni: Chiesa della Trasfigurazione del Signore: sabato dalle ore 16.30 alle ore 17.15 Adorazione eucaristica: Chiesa della Trasfigurazione del Signore: primo venerdì di ogni mese dalle ore 9.00 alle ore 11.00 (individuale) (fino al 5 giugno 2015 e poi riprenderà la prima domenica di settembre) Adorazione eogni domenica Chiesa della Trasfigurazione lode vespertina:ore 16.30Adorazione (individuale) ore 17.00 Lode vespertina (fino al 14 giugno 2015 e poi riprenderà la prima domenica di settembre) N.B: il calendario delle prossime pagine non riporta eventi particolari, che verranno segnalati all’albo parrocchiale e nel sito della parrocchia www.parrocchiabreganzona.ch, man mano che verranno proposti. Per i mesi di luglio-agosto-settembre, consultare il sito o l’albo parrocchiale. 11 15 14 22 29 21 28 Memoria liturgica di Santa Gianna Beretta Molla 27 08 01 MERCOLEDI’ 07 MARTEDI’ 20 06 LUNEDI’ DELL’ ANGELO ore 10.00 unica S. Messa a S. Quirico 13 LUNEDI’ per la famiglia, per la vita e per gli ammalati, gruppo S. Gianna) ore 20.00 Assemblea parrocchiale 30 ore 08.45 Rosario e S. Messa (preghiera per la famiglia, per la vita e per gli ammalati, gruppo S. Gianna) 23 ore 08.45 Rosario e S. Messa (preghiera 16 09 ore 20.00 S. Messa in coena domini e lavanda dei piedi ad alcuni ragazzi del catechismo di IV elementare Adorazione fino 22.30 Confessioni ore 16.00-18.00 Trasfigurazione 02 GIOVEDI’ SANTO ore 08.00 Liturgia delle lodi GIOVEDI’ VENERDI’ 24 ore 20.15 Lectio divina 17 ore 20.15 Lectio divina 10 ore 20.00 Via Crucis a Biogno ore 15.00 Memoria della passione di N.S. Gesù Cristo S. Quirico ore 08.00 Lit. delle lodi Confessioni 09.30- 11.30 Trasfigurazione 16.00-17.30 S. Quirico 03 VENERDI’ SANTO INIZIO VACANZE APRILE 2 0 1 5 25 18 11 ore 21.00 VEGLIA PASQUALE Confessioni: ore 09.30-11.30 ore 14.30-17.30 ore 08.00 Liturgia delle lodi SABATO 04 SABATO SANTO 19 S. Messe orario festivo 09.00-10.30-18.00 Anniversari di matrimonio alle 10.30 26 ore 10.00 PRIME COMUNIONI 12 FINE VACANZE S. Messe orario festivo 09.00-10.30-18.00 DOMENICA 05 PASQUA S. Messe orario festivo 09.00-10.30-18.00 25 Lunedì di Pentecoste ore 10.00 S. Messa a S. Quirico Pellegrinaggio diocesano a Engelberg 18 11 04 Inizio pellegrinaggio in Umbria fino al 09.05.15 LUNEDI’ 20 13 ore 17.30 S. Messa festiva dell’Ascensione 06 MERCOLEDI’ 26 27 ore 19.45 Rosario e S. Messa di quartiere - Scalinata Cappelletta (giardino Francesco Crivelli) ore 19.45 Rosario e S. Messa di quartiere - Vergiò 12 Memoria liturgica di San Leopoldo Mandic ore 19.45 Rosario e S. Messa di quartiere a Biogno-via Orbisana- giardino sopra strada 19 05 MARTEDI’ (preghiera per la famiglia, per la vita e per gli ammalati, gruppo S. Gianna) 28 ore 08.45 Rosario e S. Messa per la famiglia, per la vita e per gli ammalati, gruppo S .Gianna) cappella Madonna del Sasso via dei Panora a S. Quirico 29 ore 20.00 Chiusura mese di maggio dalla 22 ore 20.00 Rosario a San Quirico ore 20.00 Rosario a San Quirico 21 ore 08.45 Rosario e S. Messa (preghiera 15 ore 20.00 Rosario a San Quirico 08 VENERDI’ 01 ore 19.30 Rosario e S. Messa S. Quirico orario festivo 09.00-10.30-18.00 GIOVEDI’ 14 ASCENSIONE 07 MAGGIO 2 0 1 5 SABATO 30 23 ore 17.00 CRESIME 16 Memoria liturgica di San Luigi Orione 09 02 S. Messe orario festivo 09.00-10.30 ore 18.00 ultima Messa a San Sebastiano 24 PENTECOSTE S. Messe orario festivo 09.00-10.30-18.00 31 17 S. Messe orario festivo 09.00-10.30-18.00 S. Messe orario festivo 09.00-10.30-18.00 DOMENICA 03 S. Messe orario festivo 09.00 11.00 S. Messa chiusura corso biblico 18.00 10 LUNEDI’ 30 22 29 SANTI PIETRO E PAOLO ore 10.00 S. Messa a Biogno (non c’è messa ore 09.00) MARTEDI’ 16 ore 17.30 S. Messa a S. Quirico a chiusura anno scolastico - benedizione dei bambini e consegna del pane benedetto 23 09 02 15 08 01 24 17 10 MERCOLEDI’ 03 ore 17.30 S. Messa festiva del Corpus Domini 25 18 la famiglia, per la vita e per gli ammalati, gruppo S. Gianna) 04 CORPUS DOMINI ore 10.00 S. Messa Trasfigurazione e processione del Corpus Domini fino a S. Sebastiano 11 ore 08.45 Rosario e S. Messa (preghiera per GIOVEDI’ 26 19 12 05 I venerdì del mese ADORAZIONE ore 09.00-11.00 (individuale) VENERDI’ GIUGNO 2 0 1 5 SABATO TERMINE VACANZE A FANO 27 20 13 06 28 S. Messe orario festivo 09.00-10.30 (non c’è messa ore 09.00 e ore 10.30) 21 S. Messe orario festivo 09.00-10.30 INIZIO VACANZE A FANO 14 FESTA PATRO- NALE DI SAN QUI- RICO-Festa della comunità e chiusura anno pastorale ore 10.00 S.Messa S. Quirico segue aperitivo DOMENICA 07 S. Messe orario festivo 09.00-10.30 Insegnami allora, a librarmi con Te, perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà vivere è stendere l’ala, l’unica ala con fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te. Ma non basta saper volare con Te, Signore Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con te, soprattutto per questo fratello sfortunato, dammi, o Signore un’ala di riserva. Dopo la Messa e la cena in comune abbiamo condiviso con i nostri genitori un momento di festa. una scout Natale Natale è il momento d e l l o s t u p o r e di fronte al dono che Dio ci ha fatto incarnando il proprio figlio affinché fossimo liberati dal peccato. E lo stupore di fronte all’incarnazione del figlio di Dio è tale da tramutarsi in attonito silenzio. Non vi è parola che possa esprimere la nostra meraviglia e allora ci rifugiamo nell’ammirazione silenziosa del miracolo della vita. Ai giorni nostri, Natale è preceduto da un gran correre ed affannarsi; almeno fino allo scoccare della mezzanotte. Poi, improvvisamente… silenzio. Finalmente riusciamo a guardarci dentro, a chiederci che senso abbia avuto tutto quel gran correre, a dirci che questo silenzio ci regala la comprensione del vero senso della vita. Durante la messa della mezzanotte, a un certo punto l’unico rumore che si sentiva era causato dal dondolio del turibolo che profumava d’incenso i pensieri che turbinavano nelle menti e nei cuori di chi stava ammirando l’eterno miracolo. Che il dono del Padre venga ogni giorno accolto da attimi di silenzio colmi di gratitudine! 15 Capodanno Il 1º gennaio coincide, tradizionalmente, con la giornata mondiale della pace e, in questa occasione, è stato distribuito un riassunto del messaggio di papa Francesco. La speranza – giova ricordare che la speranza cristiana porta alla certezza – è che la pace fortemente auspicata da Francesco giunga finalmente ad illuminare le nostre esistenze. Ma perché ciò avvenga dobbiamo essere consapevoli che ognuno di noi è chiamato a essere operatore di pace. A nulla serve attendere che Putin, Obama e tutti i loro parigrado decidano la pace. La pace non può essere conseguenza di una decisione fatta tutta di forma e per nulla di sostanza. La pace, quella vera, nasce dal cuore di ogni persona e dal cuore sgorga sotto forma di opere buone. Non chissà quali opere astruse bensì un sorriso, una stretta di mano, una parola di conforto, il non girarsi dall’altra parte. Dio non ci chiede nulla che ci sia impossibile fare. Ci chiede unicamente di essere coerenti nella misericordia. La misericordia è contagiosa e si allarga come l’olio. E’ dalla misericordia testimoniata da ognuno di noi che nasce la vera pace; la pace che realizza la nostra speranza, la nostra certezza. Epifania … che tutte le Feste le porta via e, da un punto di vista molto prosaico, verrebbe da dire… finalmente. Prima però dobbiamo ricordarci che Epifania è una parola di origine greca che significa “manifestazione dall’alto”. In questo senso, il 6 gennaio non viene ricordata unicamente la manifestazione di Gesù ai Magi; vengono ricordate le quattro epifanie (manifestazioni) anticamente celebrate. La prima: Gesù che, a Betlemme, manifestandosi ai pastori si manifesta – si rivela – ai poveri. Poi la manifestazione ai Magi, che rappresentano l’umanità intera cui Gesù rivolge il proprio messaggio. La terza: Gesù che, facendosi battezzare nelle acque del Giordano assume su di sé i peccati del mondo. L’ultima: il miracolo di Cana, con il quale Gesù si rivela essere il nuovo sposo dell’umanità cui donerà, durante l’ultima cena, il proprio corpo e il proprio sangue in remissione di tutti i peccato e in vista della risurrezione eterna. Si conclude con queste righe la cronaca delle celebrazioni del periodo natalizio 2014 - 2015. L’augurio è che le prossime vengano vissute dalla nostre comunità con la stessa partecipazione: numerosa, silenziosa, spesso commossa. Enrico 16 Essere comunità, essere parrocchia Paolo Curtaz teologo, scrittore, conferenziere, evangelizzatore free lance (così lui si definisce) è stato a Breganzona il 17 gennaio, invitato da don Fiorenzo a tenere il primo incontro nell’ambito dei festeggiamenti per i cinque anni dalla dedicazione del centro parrocchiale. Paolo Curtaz ci ha offerto alcune meditazioni su come si possa vivere la realtà di parrocchia – quale tipo di Chiesa vogliamo costruire – e, per farlo, ha compiuto un’esegesi spirituale di due immagini tratte dal vangelo di Marco. L’ idea di Chiesa indicata da Gesù La prima immagine evocata è stata quella di Gesù che chiama i 12; i primi apostoli da lui scelti. È questo il momento fondante della nostra Chiesa; la nascita di un popolo che Dio vuole stia con Lui per testimoniare la fede e per scacciare i demoni, il male che sempre si annida nell’animo umano. Il passo seguente consiste nel chiedersi chi è la Chiesa; e la risposta è evidente. La Chiesa è un popolo di “chiamati”; di scelti da Dio. “Non siete voi che avete scelto me ma io che ho scelto voi”. Scelti, chiamati grazie all’amore che Dio, proprio con questa chiamata, ci dona e ci testimonia. A noi la completa libertà di rispondere si o no sapendo che dire sì significa vivere una vita di testimonianza fattiva di adesione all’incontro con Cristo. Terzo punto: a cosa serve la Chiesa? Sostanzialmente a stare con il Signore; ad annunciare il regno tramite una vita volta a scoprire e liberare nuove prospettive di dignità nella libertà. E, secondo Paolo Curtaz, il luogo dove è possibile realizzare compiutamente lo “stare con il Signore“ è la parrocchia. La condivisione nella misericordia La seconda immagine evocata è quella di Gesù che, in riva al lago di Tiberiade, è confrontato da una parte con una folla stanca e affamata e, dall’altra con gli apostoli che lo invitano a non occuparsene, a pensare piuttosto a riposarsi. Ma Gesù non lascia perdere. Gesù compatisce (patisce assieme) la fame della folla che lo sta seguendo e condivide con loro il cibo a disposizione. Gesù non abbandona “l’altro” alle sue difficoltà, mai. Se ne fa carico e opera affinché si risolvano in un’ottica di completa misericordia. Ma, attenti bene – ammonisce Paolo Curtaz – che compassione non significa buonismo; non significa “chiudere un occhio”. Il buonismo cela, nasconde la verità e quando si nasconde la verità si nega la libertà. In estrema sintesi La Chiesa è un polo di “chiamati” da Dio affinché stia con lui testimoniando libera adesione al progetto d’amore totale indicato da Gesù con la sua Passione, Morte e Resurrezione. 17 Alla base di questa testimonianza vi può essere unicamente una vita improntata alla compassione e alla misericordia. Il luogo dove la Chiesa può realizzare al meglio i propri obiettivi di vita è la parrocchia; elemento catalizzatore di tutte le irrinunciabili componenti del popolo di Dio. TPE Celebrazione ecumenica per l’unità dei cristiani La chiesa della Trasfigurazione ha ospitato - domenica 18 gennaio - la celebrazione di apertura della settimana di preghiera per l’ unità dei cristiani. L’incontro è stato organizzato dalla Comunità di lavoro delle Chiese cristiane nel Canton Ticino. Hanno partecipato, fra altri, il vescovo della diocesi di Lugano mons. Valerio Lazzeri e il presidente del Consiglio sinodale della Chiesa evangelica riformata, pastore Tobias Ulrich. Quello dell’unità dei cristiani è un cammino lungo, nel quale non di rado la buona volontà degli uomini è confrontata con spinose questioni teologiche la cui origine si perde nei secoli. Ma è un cammino che i cristiani stanno comunque seguendo con perseveranza; convinti come sono che unità non significhi appiattimento delle differenze bensì valorizzazione delle medesime in un’ottica di apertura verso i confratelli. Concorso presepi: un premio per la nostra parrocchia Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, la nostra parrocchia ha vinto il secondo premio nella categoria Sottoceneri al concorso tradizionalmente indetto dal Giornale del Popolo. La giuria, composta da Claudio Mesoniat, don Nicola Zanini, don Claudio Premoli e Giovanni Berardi ha valutato un’ottantina di partecipanti e ha ritenuto meritevole l’ idea avuta da don Fiorenzo e dal prof. Guido Cotti di coinvolgere tutti i ragazzi del catechismo chiedendo ad ognuno di loro di costruire un presepe basandosi su materiali standard. Il premio è stato ritirato domenica 19 gennaio dal prof. Cotti, vera e propria anima dei nostri presepi e da Livio Pampena, che tanto si impegna per il loro allestimento. 18 Festa della Vita Domenica 1º febbraio, per celebrare la festa della vita, don Fiorenzo ha invitato a messa le famiglie di Breganzona che hanno battezzato i propri figli negli anni 2013, 2014 e 2015. La tradizione è ormai consolidata, tanto è vero che in prima fila dominavano bimbi e carrozzine. Bimbi che mai disturbano, ha detto il parroco in apertura di un’omelia che ha sottolineato come la vita, sempre, debba essere vissuta nel segno della fiducia verso il Signore; e questo pur nella totale consapevolezza di quante difficoltà rendano ardua la quotidianità dei nostri tempi. La Candelora Ricordo della presentazione di Gesù. Questa la denominazione di quanto si celebra il 2 febbraio anche se, dalle nostre parti, è uso comune parlare della “candelora”. La parentela fra denominazione liturgica e uso popolare è presto detta. Con la presentazione di Gesù al tempio si onora il Cristo come luce del mondo; con la candelora – la processione delle candele – si porta la luce che viene da Cristo nelle case della comunità. La messa è stata celebrata da don Luca, venuto dalla Polonia per dare un ultimo saluto a don Ilario, suo caro amico. Don Fiorenzo, che concelebrava, ha tenuto una breve omelia durante la quale ha chiesto ad ognuno di noi di essere, sempre, testimoni e portatori nelle tribolazioni del mondo di una luce d’amore che possa recare sollievo agli ammalati, agli anziani, alle famiglie in difficoltà, a tutte le persone che sono grate per un sorriso. Abbiamo celebrato Abbiamo celebrato, con gioia e speranza! “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” Zellini Michele Rizzo Angelica Noser Martina Camponovo Liam di Lance e Giovanna 2 giugno Rocca Sofia di Massimo e Silvy Portaro Gioele di Carmelo-Antonio e Elisabeth Saturno Andrea Maltese Giulia di Stefano e Corinne di Stefano e Lucrezia 12 agosto 18 agosto 2 settembre 9 settembre 23 settembre 23 settembre 30 settembre Armeno Giada e Laura di Fabiano 16 giugno di Francesco e Daniela 3 gennaio Di Vincenzo Nicolò di Davide e Roberta 17 giugno di Daniele e Sarah 10 gennaio Laczi Jacopo di Valentino e Cristina 20 giugno Hofmann Nicola e Gabriela di Tiziano e Katia 25 gennaio 24 giugno di Alain-René Sanchez Yoaris di Aristides e Candida 29 luglio “Ti accolgo come miaArcidiacono sposa…Ginevra mio Sophie sposo” di Rocco Stefano e Maria Chiara di Andrea e Veriza Forrer Fabio e Pellanda Franchi Elisa Leo-Nicola 28 febbraio “Chi crede in me, anche seMaya muore vivrà” Feltrin di Fabio-Marco e Cinzia Radaelli Maiani Giuseppina 30 novembre, Zangrillo Francesco 2 dicembre; Mazzetti Franca 5 dicembre; Giovannini Arianna 10 dicembre; Kovàcs Peter “Ti accolgo come mia ... mio sposo” 11 dicembre; Gianini-Suàrez Amalia 24sposa gennaio, Bezzola Anna 26 gennaio; SimoneFimian e Rossi Tamara giugno sac. Bernasconi Ilario Seminara 3 febbraio; Erwin 21 febbraio,23Pianta Claudio Casarin Luca e Fuoco Emanuela 30 giugno 22 febbraio, Egger Arianna 24 febbraio. Zumbühl Markus e Leoni Francesca 30 giugno Monti Oliver e Zucchi Adriana Mina Wido e Schiattone Sara Pezzullo Massimiliano e Wecerka Alice Ferretti Michele e Carbon Lucie Piffaretti Christian e Pesciallo Alessandra Köpfli Philip e Zielke Cristina Bonetti Sandro e Piona Claudia Bintas Konstantinos e Bondino Nicole 4 agosto 18 agosto 25 agosto 1. settembre 8 settembre 15 settembre 22 settembre 29 settembre 19 Il nuovo Presepio pasquale Nella seconda domenica di Quaresima la nostra comunità ha inaugurato il suo nuovo presepio pasquale, e la presenza del Vescovo ha conferito al famigliare evento un gradito tocco di ufficiale solennità. Accostando al tradizionale presepio di Natale un presepio di Pasqua ho voluto sottolineare il legame tra le due feste; la prima infatti non è che una tappa dell’unico mistero salvifico che partendo dalla Incarnazione si compie nella gloria della Resurrezione pasquale. Le vicende pasquali sono però troppo complesse per poterle costringere entro un’unica scena come la Natività: il nuovo presepio ne comprende perciò ben 6, con 59 personaggi. Al centro vi è la ricostruzione in scala 1:1000 di Gerusalemme al tempo di Gesù: un aiuto prezioso per collocare nel giusto contesto i vari episodi della Settimana Santa. Il modello, già esposto nel 2011, riproduce i luoghi precisi degli avvenimenti dentro e fuori le mura della città ed evidenzia le caratteristiche dei vari quartieri, dal Tempio che tutto domina alla antica città di Davide, alla tradizionale città bassa, alla nuova città alta trasformata su modelli romani da Erode il Grande, al nuovo quartiere nord. È così possibile individuare gli edifici (Cenacolo, casa di Caifa, palazzo di Erode ecc.), i siti (Getsemani, Calvario, Santo Sepolcro) e i percorsi che li collegano tra loro entro ed attorno ad una città molto piccola e molto affollata. Attorno stanno 5 modelli in scala 1:6. Il primo riproduce l’ingresso trionfale di Gesù in città, ricordato nella Domenica delle Palme, e più precisamente il momento in cui Gesù, scendendo da Betania a cavallo d’un asino insieme ad apostoli e amici, incontra la folla che viene acclamante dalla Porta delle pecore. Fanno da sfondo due alberi altamente simbolici: l’ulivo, simbolo biblico della pace tra Dio e gli uomini, pace che Gesù viene a ristabilire, e il fico, le cui foglie vestirono l’Adamo del peccato che Gesù, nuovo Adamo, viene a prendere su di sé. Il secondo modello rappresenta la casa, poi chiamata Cenacolo, in cui (come ricordiamo il Giovedì Santo) Gesù istituì l’Eucaristia durante l’ultima cena con gli apostoli, e più precisamente la sala al piano superiore descritta nei Vangeli. Una scena notissima che viene qui riproposta in una forma più aderente alla Scrittura rispetto alle immagini tradizionali. 20 Il terzo modello presenta il primo processo, quello che Gesù subisce nella notte tra giovedì e venerdì in casa del sommo sacerdote Caifa durante una riunione irregolare e informale del Sinedrio, mentre fuori nel cortile Pietro lo sta rinnegando. In mancanza di descrizioni evangeliche, l’ambientazione è una ragionevole supposizione. Il quarto modello può invece contare, per riprodurre la scena della crocifissione sul Golgota, su molti precisi riferimenti nei Vangeli, alcuni dei quali però conducono a risultati sensibilmente diversi da quelli presenti nelle immagini tradizionali. Una buona occasione per ritornare alla lettura dei testi e riflettere su quanto a volte la devozione e l’interpretazione artistica ci abbiano portati lontano dalle fonti. La riforma della Via crucis ne è eloquente testimonianza. Il quinto e ultimo modello deve necessariamente rappresentare la resurrezione: compito ovviamente impossibile, trattandosi di un fatto misterioso , avvenuto senza testimoni nel chiuso di un sepolcro e provato solo successivamente dalla presenza del Cristo risorto. Seguendo la tradizione, che usa distinguere il Risorto dal Cristo precedente attribuendogli un alone luminoso e sapendo che Egli è la Luce che illumina il mondo, il modello propone un sepolcro che all’arrivo delle donne ancora conserva una traccia della luce sfolgorante che supponiamo abbia accompagnato l’evento. Il sepolcro rappresentato, storicamente documentato, non esiste più: fu isolato e ridotto a monumento da Costatino e raso al suolo nel 1066 da un califfo (!). Questa scena così spoglia ed essenziale ci tocca tutti da vicino, poiché nel battesimo “siamo stati sepolti con Lui” (Rm 6,4) e con Lui già (se pur non ancora del tutto) risorti. Questa consapevolezza è il frutto che auguro alla vostra visita al presepio. Guido Cotti 21 Cinque anni ricchi d’amore Venerdi 27 febbraio la chiesa della Trasfigurazione ha ospitato il coro gospel Kolping Singers per un breve concerto che ha accompagnato la proiezione di immagini relative alla costruzione e alla cerimonia di dedicazione della nuova chiesa. Le fotografie di Armando Dall’Ara sono state accompagnate da illuminanti commenti di Alessandra Shadlou e i presenti hanno potuto rivivere la cerimonia di posa della prima pietra e, soprattutto, la messa di dedicazione. Al termine del concerto don Fiorenzo ha ricordato e ringraziato tutti coloro che si sono impegnati nell’ambito della costruzione; in particolare don Ilario, don Valerio Crivelli e Osvaldo Fusi, che era presidente del Consiglio parrocchiale. Le parole del nostro parroco sono state particolarmente commosse e commoventi quando ha commentato una fotografia che lo ritrae con un don Ilario serenamente sorridente. Domenica 1º marzo: messa solenne presieduta da Mons. Vescovo Valerio Lazzeri e concelebrata da don Fiorenzo e da don Willy Volonté, rettore del seminario. Prima della messa, magistralmente condecorata dalla nostra corale, il presidente del Consiglio parrocchiale Angelo Torreggiani ha ricordato ufficialmente i primi cinque anni della chiesa della Trasfigurazione. Di fronte a una chiesa gremita di fedeli, il vesco22 vo Valerio ha tenuto un’omelia ricca di stimoli di riflessione sottolineando le tre “parole chiave” che devono ispirare la conversione di ogni cristiano propria del periodo di Quaresima. Semplificazione. Tutto – cuore, pensieri, azioni – può e deve essere ricondotto a un unico punto, a un unico Essere: la Parola di Dio. Inutile quindi dannarsi lo spirito per costruire teoremi intellettuali nella speranza che ci possano illuminare sulla strada della fede. Saggio, oltre che doveroso, ricondurre la fede alla semplicità di un incontro fra un’anima e la Parola. Promessa. La promessa della risurrezione; perché se non ci crediamo la nostra fede non ha senso alcuno (San Paolo). Risurrezione che contraddice e cancella la morte perché il fine ultimo della bellezza della creazione non può essere il buio di una tomba; non avrebbe senso alcuno. Speranza. La speranza che regge il “già e non ancora”; la speranza che, per i cristiani, è certezza di vita eterna; la speranza che ci fa dire “Signore, io credo, ma tu consolida la mia fede”. Mentre la messa volgeva al termine il vostro umile portatore di cronache ricordava tutto quanto accaduto in cinque anni e osservava le persone che aveva imparato a conoscere il questo periodo. E lo sguardo si fermava su don Fiorenzo. È a lui che devo il privilegio di aver conosciuto più “buone” persone in cinque anni che in quaranta di lavoro in ditta. Lo devo alla sua dirompente forza propositiva e realizzativa. In questi cinque anni don Fiorenzo ha fatto si che a Breganzona “entrasse in circolo” una gran quantità di amore. Che il Signore ce lo conservi a lungo, così come è, con il suo caratterino senza il quale, alla fine, gli vorremmo meno bene. E. 23 G.A.B. 6932 BREGANZONA – Ritorni: Parroco di 6932 Breganzona Alleluia, Cristo è risorto è veramente“MARAN risorto ATHA`” “VIENI, SIGNORE GESU’ !” “MARAN ATHA`” “VIENI, SIGNORE Signore risorto, Invocare la venuta del Signore GESU’ !” non è cercare qualcosa oggi voglio riempirmi della tua luce. Invocare venuta del Signore che pongalafine ad una Metti la tua pace nelstoria, mio cuore, non è cercare qualcosa ma è “incontrare” che ponga ad una storia, affinché possaColui essere uno strumento del tuo amore. chenel è fine ilmondo Signore, ma è che “incontrare” Colui parla ancora una Tu sei il vincitore della volta morte. Colui è ile Signore, al tuo che cuore con la sua venuta ti vuole Aiutami a vincere la parla morteancora spirituale causata dal peccato, Colui che una volta al tuorisorgere cuore “RINNOVARE” e con venuta vuole Amen cosicché possa conlaTesua alla vita tinuova. “RINNOVARE” Lasciati guidare! Lasciati guidare! Il Consiglio Parrocchiale – don Fiorenzo – don Ilario – don Il Consiglio Parrocchiale – Paul don Fiorenzo – don Ilario – don Paul augurano augurano BUON NATALE BUON NATALE e e NUOVO BUON ANNO Queste parole, senso vero e profondo della Pasqua BUON ANNO NUOVO cristiana, siano il nostro augurio di Guido Cotti - Presepe pasquale - Chiesa della Trasfigurazione Breganzona a PASQUA tutti i Parrocchiani BUONA a tutta la Comunità a tutti Parrocchiani doni Fiorenzo, il Consiglio parrocchiale e tutti i collaboratori La Buona Stampa, Lugano