lettera - 30/07/2005 riflessione per le vacanze

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lettera - 30/07/2005 riflessione per le vacanze
SANT’ANDREA
PARROCCHIA DI SAN DONNINO - SANT’ANDRE
A
Via Trento, 191 – 50010 San Donnino Tel. 055/8997200 – Fax 055/8991329
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San Donnino, 31 luglio 2005
Carissimi parrocchiani,
la provocazione proposta dalla liturgia eucaristica di quest’ultima domenica di
luglio, “Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò
che non sazia?” (Is 55,2), con la quale Dio sollecita a ricercare in Lui ciò che sazia
veramente l'uomo, penso possa rappresentare un positivo stimolo per una concreta
riflessione su noi stessi, anche in questo periodo estivo
Ascoltando le confidenze di molte persone, emerge quel che non appare
immediatamente leggibile: nella profondità dei cuori si fa sentire sempre più forte il
bisogno di una sazietà esistenziale che appare arduo trovare seguendo gli attuali
criteri e stili di vita; la necessità di una relazionalità non polemica e non competitiva;
l’esigenza di forme di cura di stessi che, insieme, guardino all’anima e al corpo. Al
di là di tutto ciò che caratterizza la facciata, la maschera dietro la quale ciascuno di
noi si nasconde prima di tutto a se stesso, penso stia maturando la consapevolezza
dell’importanza dell’ascolto, del silenzio, della concentrazione, della cura integrale
della persona e di relazioni quotidiane semplici e concrete, capaci di allegria, di
entusiasmo, di gratuità. Penso sia fortemente avvertita la mancanza di valori capaci
di coinvolgere e di ridare orientamento, senso e vigore alla propria vita. Come
penso sia indispensabile ri-trovare la passione, intesa come dimensione vitale, di
coinvolgimento positivo, di entusiasmo, di crescita, di evoluzione; quella passione
capace di far “volere ciò che si fa” e di smascherare l’illusione che la felicità
provenga dal “fare ciò che si vuole”.
Lo stesso rapporto con la fede è vissuto in modo sempre più contraddittorio
fra la facciata, caratterizzata da un superficiale attaccamento di molti a criteri e
abitudini sempre più svuotate del loro autentico significato cristiano, e la ricerca di
un vero e maturo affidamento a Gesù Cristo, salvatore dell’uomo e del mondo. E’
necessario e urgente recuperare l’essenziale della fede e cambiare ottica,
cominciando dal rendersi conto che la vita cristiana è godimento e pienezza.
Prendendo a prestito il linguaggio commerciale, usato da Gesù nelle
parabole del tesoro nel campo e della perla preziosa, si potrebbe dire che
ascoltare, seguire ed affidarsi a Gesù Cristo risorto è il “buon affare” della propria
vita. Sia l’uomo che trova il tesoro nel campo che quello che trova una perla di
grande valore vendono quanto possiedono con determinazione e senza rimpianti,
mossi dal fascino di ciò che hanno trovato e stanno per acquistare. Non è una
rinuncia sofferta, la loro, ma una decisione che nasce dal valore della loro scoperta.
Il discepolo di Cristo, dunque, non è una persona ricurva su se stessa, attanagliata
dai rimpianti, bensì una persona che cammina a testa alta protesa verso la realtà
del Regno che ha coinvolto e affascinato la sua vita.
Oggi sono tante le realtà che si presentano o ci appaiono come perle
preziose, ma che nei fatti conducono ad una vita mediocre, di piccolo cabotaggio,
dal respiro corto e dagli orizzonti immediati e angusti. La vera perla -il vero
investimento della nostra vita- per la quale è necessario dare tutto per averla, è
riconoscibile perché non è una cosa ma una persona, Gesù Cristo, e perché
coinvolge nel profondo, fa respirare a pieni polmoni, porta a volare alto ed a
prendere il largo con fiducia e passione.
Buone vacanze!
Don Giovanni Momigli