I GENERI IN ITALIANO Realizzata da Trần Thu Trang Nguyễn Hiền
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I GENERI IN ITALIANO Realizzata da Trần Thu Trang Nguyễn Hiền
I GENERI IN ITALIANO Realizzata da Trần Thu Trang Nguyễn Hiền Trang Classe: 1I-05 Professore relatore: Đặng Thị Phương Thảo I. INTRODUZIONE In linguistica, i generi grammaticali, chiamati anche classi nominali, sono classi di nomi che si riflettono nel comportamento delle parole associate; ogni nome deve appartenere ad una delle classi e ve ne devono essere molto poche che appartengano a parecchie classi in una volta sola (Hockett 1958: 231). Per questo, il Genere e’ un concetto indispensabile e importante nella lingua italiana in particolare e in molte lingue in genere. Studiare sul Genere vuol dire studiare su quello dei nomi nonche’ su tutti gli elementi grammaticali: articolo, aggettivo che devono concordare con esso. Con questa tesina, vogliamo approfondire un tema che ci crea sempre delle certe difficolta’. Tutte le persone che studiano una lingua desiderano raggiungere un alto livello nella produzione orale e scritta, comprensione orale e scritta. Per usare piu’ precisamente e raggiungere quel fine, quindi, dobbiamo comprendere e usare correttamente il Genere – una parte importante della lingua italiana. Per gli studenti vietnamiti in particolare, questo tema puo’ essere di aiuto perche’ “Il genere” nel vietnamita e’ una nozione abbastanza nuova e difficile da capire e da usare bene. Realizziamo la tesina allo scopo di aiutare gli studenti degli anni successivi a capire meglio e ad evitare gli ostacoli nel processo di studio e approfondimento della lingua italiana. Nel corso della nostra tesina, ci riferiamo non solo all’elencare le regole principali della categoria nella lingua italiana ma anche il paragone fra questa categoria nel vietnamita e quella dell’italiano. Attraverso questo tema, desideriamo aiutare tutta la gente a cui interessa l’italiano nel settore di traduzione e interpretazione. II. IL GENERE IN ITALIANO Tutti i nomi, in relazione al genere, sono o maschili o femminili. Nella maggior parte dei casi non ci sono ragioni logiche per cui alcuni nomi siano maschili e altri femminili. Naturalmente, i nomi animati sono o maschili o femminili, dipendenti dal loro sesso naturale. Es:La mamma, la moglie, la sorella, la gatta,ecc. Il papa’, il marito, il fratello, il gatto,ecc. 1 A volte, pero’, genere grammaticale e genere naturale non coincidono, cioe’ un nome e’ maschile o femminile non coincidono. Es: La spia, la guardia: genere grammaticale femminile, pero’ indicano i mestieri dei maschili. Il soprano:Genere grammaticale: maschile Genere naturale: femminile 1. Le regole in genere In italiano, manca il genere neutro. Per quanto riguarda i nomi indicanti cose, la scelta tra maschile e femminile e’ determinate solamente dall’uso o dalla tradizione grammaticale e non da un presunto concetto di mascolinita’ o femminilinita’ nel loro significato. Possiamo indicare la mascolinita o la femminilita di un nome a base di 2 elementi: La terminazione e il significato. a. La terminazione • I nomi che finiscono in “o” sono quasi tutti maschili Es: Il tavolo, il gatto, l’uomo,ecc. Pero’ ci sono anche parole femminili Es: la mano, la moto,ecc. • I nomi che finiscono in “a” sono quasi tutti femminili. Es: la camera, la donna,ecc. Pero’ ci sono anche parole maschili. Es: il problema, il tema,ecc. • I nomi che finiscono in “e” possono essere sia maschili sia femminili: Es: Il sole, il padre: maschili MA: la pace, la madre: femminili • I nomi che finiscono in “i”, “u” possono essere o maschili o femminili: Es: l’ipotesi, la crisi, la gru,ecc.: femminili. MA: il brindisi, il tabu`,ecc.: maschili. prestiti • I nomi che finiscono in consonante sono maschili perche spesso, sono Es: lo sport, il film,ecc. b. Il significato Maschile 2 Sono di solito maschili: - I nomi di persone o animali che si riferiscono a maschi. Es: Uomo, attore, ragazzo, gatto,ecc. - I nomi degli alberi. Es: Il melo, il ciliegio,ecc. • Eccezioni: La vite, la palma,ecc. - I nomi dei fiumi, laghi, mari, monti. Es: Il Tevere, Il Po`, L’Atlantico,ecc. • Eccezioni: Le Alpi, La Senna,ecc. - I nomi dei punti cardinali. Es: Il Nord, L’Oriente,ecc. - I nomi dei mesi e dei giorni della settimana. Es: Aprile, Marzo, Dicembre,il lunedi’, il sabato,ecc. • Eccezione: La domenica. - I nomi dei metalli e degli elementi chimici. Es: Il bronzo, l’oro, l’argento,ecc. - I nomi delle dita. Es: l’indice, il medio,ecc.(perche tutti fanno parte riferimento a un dito) - I nomi dei club sportivi, quando contengono il nome della citta’. Es: Il Torino, Il Milan, Il Genoa. • Eccezione: La Roma. Femminili Sono di solito femminili: - I nomi di persone o di animali che si riferiscono a femmine. Es: La donna, la gatta.ecc - I nomi delle frutta. Es: la mela, l’arancia.ecc. • Eccezioni: Il limone, il fico, il mango.ecc. - I nomi di citta’, regioni, nazioni, continenti, isole. Es: Milano, Firenze, Pisa, Liguria, Sicilia, Spagna, Europea.ecc. • Eccezioni: 3 Regioni italiane: Il Piemonte, Il Lazio, L’Abruzzo, Il Molise, Il Trentino – Alto – Adige, Il Veneto, Il Friuli,ecc. Regioni estere: Il Brandeburgo, Il Baden – Wurtenberg.ecc. Nazioni: Il Giappone, Il Belgio, Il Venezuela,ecc. Isole: Il Madagascar,ecc Citta’: Il Cairo,ecc. - I nomi di scienze e di discipline scolastiche Es: La filosofia, la matematica, la chimica, la storia,ecc. • Eccezione: Il diritto. 2. Il passaggio dal maschile al femminile e viceversa Ci sono molti modi diversi di cambiare terminazione nel passagio dal maschile al femminile e viceversa: • Con la sostituzione del termine: MASCHILE Il padre Il genero Il fuco Il montone FEMMINILE La madre La nuora L’ape La pecore • Con la sostituzione dell’articolo i nomi in – ISTA, -CIDA, - IATRA MASCHILE Il giornalista Il matricida Lo psichiatra Il pianista Il specialista FEMMINILE La giornalista La matricida La psichiatra La pianista La specialista • Con la sostituzione dell’articolo i nomi in “-E”, “-A” MASCHILE FEMMINILE 4 Il nipote Il consorte Il pilota La nipote La consorte La pilota • Con la sostituzione dell’articolo i nomi in “-nte” MASCHILE Il cantante Il negoziante Il parlante FEMMINILE La cantante La negoziante La parlante • Con il passaggio da “-O” ad “-A” MASCHILE Il ragazzo Il gatto Lo zio Il maestro FEMMINILE La ragazza La gatta La zia La maestra • Con il passaggio da “-E” ad “-A” MASCHILE Il cameriere Il signore L’infermiere FEMMINILE La cameriera La signora L’infermiera • Con il passaggio da “-E” a “ESSA” MASCHILE Il professore Lo studente Il conte FEMMINILE La professoresa La studentessa La contessa • Con il passaggio da “-A” ad “-ESSA” MASCHILE FEMMINILE 5 Il poeta Il profeta La poetessa La profetessa • Con il passaggio da “-TORE” a “-TRICE” MASCHILE L’attore Il pittore Il direttore FEMMINILE L’attrice La pittrice La direttrice • Con il passaggio da “-TORE” a “-TORA” MASCHILE Il pastore Il tintore FEMMINILE La pastora La tintora • Con il passaggio da “-TORE” ad “-ESSA” MASCHILE Il dottore Il fattore 3. FEMMINILE La dottoressa La fattoressa Le eccezioni Nella lingua italiana, oltre a quei nomi di cui possiamo determinare il genere mediante le regole precedenti, ci sono molte eccezioni da considerare. a. Vi sono molti nomi di cosa che hanno 2 modi di determinare il loro genere. A seconda del genere (maschile o femminile) hanno un significato diverso, indicato dalla terminazione. Si tratta di un fenomeno della lingua “falso genere”. Es:Il modo vuole dire la maniera di fare qualcosa La moda indica Costume. Sembra il femminile ma ha un significato completamente diverso rispetto alla forma maschile. Si tratta di un falso passaggio di genere che interessa parola le cui radici 6 sono solo per caso omofone (parole che hanno suono uguale, ma diversa origine e significato) Es:arco (arma da lancio) – arca (imbarcazione o sarcofago busto (parte superiore del tronco) – busta (involucro che contiene le lettere) maglio (martello) – maglia (indumento o capo d’abbigliamento) Appartengono alla categoria del “falso genere” coppie di parole che un tempo presentavano nella radice significati affini, diventati sempre piu distinti con il passaggio degli anni, fino a contrassegnare parole di significato diverso nell’ambito d’uso. Es:balzo (salto) – balza (dirupo di un monte) regolo (strumento per misurare precisamente) – regola (norma) Abbiamo tantissimi casi come quello precedente che abbiamo elencato sotto: Il buco: foro La buca: fossa Il regolo: righello La regola: norma Il pianto: lacrime La pianta: albero Il baleno: lampo La balena: cetaceo Il panno: stoffa La panna: crema di latte Il foglio: di carta La foglia: di pianta Il briciolo: un poco La bricola: di pane Il porto: di mare La porta: di casa Il legno: il materiale La legna: da ardere Il pezzo: parte di qualcosa La pezza: pezzo di stoffa Il covo: figurato tana, anche La cova: il covare, il nido Il cero: candella La cera: delle api, faccia b. Vi sono anche i nomi di cosa che hanno la stessa terminazione (ma articolo diverso). Con ogni articolo, da’ un significato diverso. Il fine: Lo scopo Il radio: elemento chimico, nome di un osso Il fronte: settore di operazioni belliche Il capitale: patrimonio Il fonte: in chiesa: vasca La fine: termine La radio: apparecchio radiofonico. La fronte: parte superiore del viso La capitale: citta principale di uno Stato. La fonte: sorgente, origine 7 battesimale Il tema: argomento da trattare La tema: voce poetica, timore III. IL PARAGONE TRA IL GENERE IN ITALIANO E QUELLO IN VIETNAMITA Nella terza parte della tesina ci riferiamo anche alla comparazione della categoria genere tra le due lingue. Prima di tutto parliamo un po’ delle caratteristiche del vietnamita. Consultando molti documenti sappiamo che la nostra lingua, o meglio dire le parole vietnamite sono prive di desinenza quindi non variano nella loro forma. In vietnamita non esiste il cosidetto “genere” o “numero” cioe’ studio sul genere vuol dire studio sul genere naturale. In vietnamita si distinguono 2 generi mediante l’operazione mentale e logicita’. Abbiamo una piccola scheda per riassumere tutto cio’ che contiene in questa parte. Elementi da comparare Nomi propri L’italiano Il vietnamita Non c’e’ il genere o il genere e’ molto ambiguo C’e’ il genere Il passaggio - sostituzione del termine dal maschile - cambiamento della desinenza al femminile e - cambiamento dell’articolo viceversa Il genere grammaticale C’e’ - sostituzione del termine - uso degli elementi indicanti il genere (naturale) Non c’e’ 1. Il paragone del genere riguarda i nomi propri tra due lingue Entrando nei dettagli relativi ai nomi propri vediamo che nella lingua italiana c’e’ una distinzione abbastanza chiara tra i nomi propri maschili e quelli femminili. Per esempio: Paola – Paolo, Lucia – Lucio, Carla – Carlo, Francesca – Francesco. Facendo parte dei nomi, i nomi propri hanno le regole, riferite al genere, piu’ o meno simili a quelle dei nomi - I nomi propri maschili spesso finiscono in –o :Francesco, Alessandro, Petro, Martino,ecc.; anche in –e: Raffaele, Giuseppe, Michele,ecc. Non mancano i nomi che finiscono in –i o in –a: Giovanni, Luigi, Dionigi, Andrea,ecc. - Maggior parte dei nomi propri femminili finisce in –a: Anna, Mirella, Elisa, Giulia, Graziella,ecc.; anche in –e: Elide, Agnese,ecc. 8 Come sappiamo in italiano non esiste mai il caso che un nome proprio possa appartenere a sia un uomo che una donna mentre nella lingua vietnamita non esiste mai il caso che un nome proprio debba appartenere a o l’uomo o la donna cioe’ non porta solo uno dei due generi. Per esempio: Vedendo i nomi Linh, Minh, Phuong non si puo’ determinare quale nome proprio e’ totalmente maschile o femminile se si trova da solo. Per non confondere, si deve aggiungere una parola che puo’ indicare il genere dei nomi propri. Le parole indicanti il genere che vengono piu usate sono: ông (masch.) – bà (femm.), chú (masch.) – cô (femm.), anh (masch.) - chị (femm.). Sono le coppie inseparabili dal punto di vista semantico e gerarchico. Dunque abbiamo: anh Linh - chị Linh, ông Minh – bà Minh, chú Phương – cô Phương. Se nel settentrione dell’Italia, si aggiunge un articolo davanti i nomi propri femminili (la Francesca, la Monica,ecc.) solo per abitudine, al contrario, nella lingua vietnamita si aggiungono gli articoli per non confondere il genere della persona che porta quel nome. Gli articoli in questo caso sono pochi e usati nel linguaggio quotidiano, comune per indicare una persona giovane o sono usati tra gli amici. Possiamo citare: cái, con indicano il genere femminile (oltre a tanti usi diversi); thằng indica quello maschile pero’ consultando i documenti sappiamo che thằng non e’ un articolo. Quindi i vietnamiti lo usano per abitudine. Per esempio: cái/con Linh (Linh in questo caso e’ una ragazza), e’ differente da thằng Linh (Linh e’ un ragazzo). Attenzione: Quando si antepone l’articolo “cái” davanti il gruppo “la parola indicante il genere + nome proprio”, sia il significato del gruppo sia il genere della persona non si cambia, cambia un po’ solo la sfumatura. “Cái” in questo caso, e’ usato in modo comune, nella lingua parlata per sottolineare di piu di una persona con la riflessione di sentimento. Evidentemente e’ diferrente da “cái, con” che hanno la funzione dell’articolo. Per esempio: cái cô Hoa = cô Hoa, cái ông Hiệp = ông Hiệp, cái chú Huy = chú Huy, cái thằng Linh = thằng Linh. 2. Il passaggio dal maschile al femminile e dal femminile al maschile Abbiamo gia’ visto le regole del passaggio dal maschile al femminile e viceversa in italiano nella parte precedente (guardate la pagina 5,6,7). Per quanto riguarda il passaggio in vietnamita, esistono anche alcune regole tra cui possiamo elencare: * La sostituzione del termine: Se in italiano abbiamo marito – moglie, fratello – sorella o padre – madre, nella lingua vietnamita abbiamo chồng - vợ, anh trai - chị gái o bố - mẹ, e cosi’ via. * In italiano se si puo’ individuare un nome promiscuo con l’articolo accompagnato (la nipote – il nipote, il giornalista – la giornalista, il pilota – la pilota, ecc.), in vietnamita, invece, non si puo’. Dobbiamo sempre tener conto del cosiddetto “articolo indicante il genere apparente” come đực = maschile e cái = femminile. Dunque, questo gruppo di termini significa: articolo anteposto ad un nome, il cui significato 9 autonomamente contiene il genere, non indica il genere del nome seguente. Per quale motivo in un articolo cosi evidentemente indicato il genere non e’ usato per determinare il genere? Prima di tutto analizziamo la parola “cái”. Nella lingua vietnamita antica, “cái” vuol dire non solo la femminilita’ ma anche la gravita’, la grandezza come nella parola đường cái (vuol dire la strada grande e principale) o sông Cái (deriva dal significato il fiume grande). L’abitudine dei vietnamiti di anteporre questa parola a quasi tutti gli oggetti risale al matriarcato (istituzione sociale tipica di popoli primitivi o culturalmente arretrati, per i quali la donna e’ capo della famiglia, perfino della comunita’ riguardo alla politica, l’econimia, e la discendenza e’ matrilineare). Cioe’ gli oggetti vanno determinati dall’articolo “cái” per lo scopo di dimostrare la potenza, l’importanza delle donne ovvero delle madri. “Đực” (= maschile) e’ quanto speciale come il termine “cái”. Pero’ e’ raramente considerato un articolo. A Nghệ Tĩnh (centro del Vietnam), e’ usato come un aggettivo che vuol dire grande, forte, robusto, corpulento. Per esempio: 1 đực bò (un vaccino corpulento), tre đực (il bambù robusto). Nell’opera “Quốc âm tự vị” di Huỳnh Tịnh Của (pubblicata nel 1896 – Saigon) c’e’ la parola “đực mẫm” che vuol dire maschile, robusto forte; si indica persona robusta ma inabile, maldestra. Quindi dobbiamo sempre essere attenti alle due parole. Da quegli esempi, possiamo concludere che nella lingua vietnamita non c’e’ il genere grammaticale anche se quasi tutti i nomi sono accompagnati dall’articolo “cái” (vuol dire femminile) Nella lingua vietnamita, noi riusciamo ad identificare il genere dei nomi animati mediante gli elementi aggiunti che portano il significato di genere. Possono essere o anteposti o posposti ad un nome a seconda del significato, dell’abitudine dei vietnamiti nell’usarli. + Possiamo posporre i seguenti termini ai nomi degli animali: • đực (masch.) – cái (femm.) (per i mamiferi) per esempio: hổ đực - hổ cái, voi đực – voi cái, thỏ đực - thỏ cái • trống (masch.) – mái (femm.) (per gli uccelli) per esempio: gà trống – gà mái, bồ câu trống - bồ câu mái • giống (masch.) – nái (femm.) ( per i maiali) per esempio: lợn giống - lợn nái + Riguarda i nomi degli esseri umani, usiamo le seguenti coppie: nam - nữ, trai – gái, ông – bà, anh - chị,ecc. Per esempio: con trai – con gái, bạn trai - bạn gái, học sinh nam - học sinh nữ, anh sinh viên - chị sinh viên, ông chủ tịch – bà chủ tịch. La coppia nam - nữ nella frase puo’ essere o anteposta o postposta ai nomi secondo: • Nell’ordine cinese – vietnamita, le parole vengono anteposte ai nomi. Per esempio: nam sinh viên - nữ sinh viên (studente – studentessa) nam phóng viên - nữ phóng viên (il giornalista – la giornalista),ecc. 10 • Nell’ordine originalmente vietnamita, le parole vengono posposte ai nomi (il significato non si cambia, pero’ la sfumatura diventa meno formale). Per esempio: sinh viên nam – sinh viên nữ, phóng viên nam – phóng viên nữ,ecc. + I nomi indicanti le relazioni tra i parenti spesso portano dentro di se’ un genere autonomo e il passaggio dal maschile al femminile e viceversa e’ spesso la sostituzione del termine. Per esempio: Maschile Femminile Ông (nonno) Bà (nonna) Cha, thầy, tía (padre) Mẹ, u, má, bầm (madre) Chú (zio paterno o marito di zia Thím (moglie di zio paterno) materna o marito di zia paterna) Dì (zia materna) Cô (zia paterna) Cậu (zio materno) Mợ (moglie di zio materno) Con rể/ rể (genero) Con dâu (nuora) Non mancano, pero’, le eccezioni: anh trai - chị gái, tutte e 4 separate vengono usate come gli elementi indicanti il genere. Tuttavia, un solo termine anh o chị non puo’ dirci appunto fratello o sorella in italiano. Queste due parole sono usate solo nella relazione famigliare. sono presenti anche bác, con, cháu, em che hanno un genere molto ambiguo. Per togliere l’ambiguita’ possiamo aggiungere ông – bà, trai/giai – gái dopo quei nomi (tutti e due trai e giai sono usati nel linguaggio quotidiano pero’ giai suona piu’ profano). Per esempio: ông bác – bà bác = bác trai/giai – bác gái (zio – zia), con trai/giai – con gái (figlio – figlia), cháu trai/giai – cháu gái (il nipote – la nipote), em trai/giai – em gái (fratellino – sorellina) pero’ ông em – bà em indica tutt’altra cosa. Ông em – bà em si usa anche per indicare la persona che ha meno anni ma non si deve necessariamente usare molto nella famiglia. IV. CONCLUSIONE Studiare le lingue e’ il continuo processo. All’inizio, accettiamo i fenomeni grammaticali senza saperli spiegare. Nel processo di approfondimento di una lingua nuova, gli studenti non si fermano alla grammatica di base ma chiedono di sapere il perche’. In oltre, molti elementi linguistici non sono a se’ stanti, ma sono strettamente in 11 rapporto con i fenomeni storici, sociali, culturali e il progresso tecnico – scientifico. Solo che un individuo conosce a fondo le regole grammaticali e i motivi logici, puo’ metterli in pratica senza difficolta’. Il altre parole, si parte da li’ una possibilita’ di possedere la lingua per poi mettere in campo lavorativo. La categoria del Genere e’ molto importante. Studiare la lingua e’ molto indispensabile perche’ non serve solo agli studenti liguisti ma anche alle persone che lavorano in tutti i settori. Per esempio: L’uomo politico, tendendo a persuadere per ottenere il consenso dell’opinione pubblica, non puo’ mai usare in modo sbagliato ne’ una lingua ne’ un elemento di essa (come il genere). Oggi, la lingua e’ il ponte fra culture diverse. In questa tesina, ci riferiamo anche alla comparazione fra due lingue, il che vi aiuta a conoscere di piu’ la cultura a cui appartiene la lingua. I vietnamiti, servendosi di questa tesina, possono capire meglio una civilta’ diversa e lontana e viceversa. Tuttavia, la nostra tesina che e’ a livello fondamentale a causa del suo abito netto, ci impedisce di entrare nei dettagli. Speriamo che gli studenti negli anni successivi ci aiutino a sviluppare, perfezionare e compilare i divari grammaticali tra le due lingue. Ringraziamo di nuovo i professori, specialmente la professoressa Thảo, i nostri amici che ci aiutano molto nel processo di fare questa tesina. BIBLIOGRAFIA http://www.wikipedia.it/ http://www.ttvnol.com/ L’italiano e l’Italia – Marcello Silvestrini, Claudio Bura, Elisabetta Chiacchella, Valentina Giunti Armanni, Renzo Pavese. 12