Numero di Dicembre 2009

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Numero di Dicembre 2009
dicembre/gennaio 2010
PERIODICO DE LL’ AMMINI ST RA Z IONE COM U NA L E DI SEREGNO / W W W.COM U NE.SEREGNO . mb. I T
Seregno
06
La mia Africa
Volontari italiani per la
rinascita del Kenya
Marco Formenti si racconta
Prosegue il viaggio alla
scoperta degli assessori
Pendolari, novità in arrivo
Nasce la “nuova” linea S11:
un treno ogni quarto d’ora
Gli anziani aprono ai custodi sociali
Un nuovo progetto di assistenza
agli over 65enni
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/Sommario/dicembre-gennaio 2010
Registrazione Tribunale
di Monza n. 1289 del 29.7.1997
06
In copertina e a lato:
novità in arrivo per i pendolari (pag. 16)
Proprietà ed Editore:
Comune di Seregno
Direttore Responsabile:
Giacinto Mariani
Redazione:
Comune di Seregno
Piazza Libertà, 1 20038 Seregno (MB)
Tel. 0362 263.212
Fax: 0362 263.379
Walter Todaro (coordinatore)
Gianni Corrado, Claudio Geniale
[email protected]
7
Editing:
8
Dotcom Edizioni srl
via Londonio 22, 20154 Milano
Tel. 02 3453.3086
Fax 02 3493.7691
www.dotcomedizioni.com
Caterina Carpitella
[email protected]
Editoriale
di Giacinto Mariani
20
Gli anziani aprono ai
custodi sociali
27
di Walter Todaro
La mia Africa
di Walter Todaro
23
Appuntamenti
in Brianza
a cura di Claudio Geniale
28
Il Natale è una festa
31
La parola ai partiti
a cura della dott.ssa
Cinzia Gorla
Merenda sana e felice
di Giovanni Guadagno
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Leonardo Cereda, Claudio Fiori,
Regina D’Andolfo, César Rodríguez
Dotcom Edizioni srl
Tel. 02 3453.3086 - Fax 02 3493.7691
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14
Marco Formenti
si racconta
di Walter Todaro
26
Grafica:
Francesca Forte
[email protected]
Il trionfo della pittura
di Riccardo Baca
Stampa:
GRAFICA EDITORIALE PRINTING srl
via Enrico Mattei 106
40138 Bologna
17
Treni, novità in arrivo
di Riccardo Baca
Chiuso in redazione 14/12/2009
Chi riceve Seregno Inform@
DISTRIBUZIONE
Distribuito gratuitamente dal Comune
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Seregno Inform@ è disponibile anche presso la Biblioteca Civica
(piazza Monsignor Gandini 9), le farmacie, i medici di base,
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/comune/editoriale
C
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’è una bella novità, quest’anno, “sotto l’albero”: il potenziamento dei servizi ferroviari così come previsto dagli accordi tra Regione Lombardia e Trenitalia.
Mi preme subito evidenziare che, pur trattandosi di una buona (e tanto attesa) notizia, non si tratta di un punto di arrivo ma di un punto di partenza. Le problematiche
del trasporto ferroviario locale le conosciamo purtroppo molto bene: poche carrozze
con conseguente sovraffollamento, scarsissima pulizia, soventi ritardi, ecc. Anche se
non è di nostra competenza, come Amministrazione Comunale di Seregno continueremo a lavorare per il raggiungimento di ulteriori e più importanti risultati: maggior
numero di carrozze, appunto, una migliore pulizia, efficienza nei servizi vari presenti
in Stazione, puntualità delle corse.
Nel numero di chiusura del Seregno Inform@ per l’anno 2009 abbiamo dunque deciso
di dedicare ampio spazio al nuovo piano orari delle tratte che passano per Seregno,
certi di poter fornire informazioni utili e preziose ai numerosi pendolari, agli studenti
e a quanti “dipendono” dal trasporto ferroviario per i propri spostamenti e per la
propria professione. Rimando dunque alle pagine interne per i dettagli sulle linee e
sullo sviluppo di nuove corse che diventano, nelle fasce orarie considerate “critiche”,
molto più frequenti.
La Regione Lombardia ha svolto un ruolo negoziale determinante e incisivo negli accordi con Trenitalia, ma è indiscutibile che gli Enti Locali hanno “preparato il campo”
e fornito un assist di prim’ordine alle istituzioni regionali affinché si facessero portavoce delle richieste e dei bisogni espressi dai sindaci e quindi dalla gente.
In diverse occasioni e per diverse problematiche ho partecipato io stesso a tavoli interistituzionali dove ho avuto modo di manifestare, a più riprese, le lamentele dei miei
concittadini e le esigenze della nostra comunità.
Che una realtà come Seregno abbia titolo e diritto di poter usufruire di una rete
infrastrutturale, stradale e ferroviaria di tutto rispetto è un dato oggettivo e incontrovertibile. Lo snodo della nostra città è particolarmente strategico nella geografia del
nostro territorio e dell’intera Lombardia: sia che lo si guardi da nord a sud e viceversa
(verso Milano o verso Como), sia che lo si osservi da est a ovest e ritorno (da e per
l’aeroporto di Malpensa, ecc.).
La Stazione FS di Seregno avrebbe meritato già da parecchi anni un’attenzione e una
sensibilità più accorta da parte delle autorità preposte. Finalmente, comunque, dopo
un costante, pressante ed articolato intervento di questa Amministrazione Comunale
su Trenitalia, anche in relazione ad altre delicate questioni (vedasi sottopassi di via
Comina e di via Magenta), possiamo oggi brindare ad un ottimo risultato.
C’è un brindisi ancora più importante, però, da effettuare in questi giorni di dicembre: a casa come sul posto di lavoro, in famiglia come con gli amici. È il brindisi con
cui augurare ed augurarci Buon Natale e un felicissimo 2010: che la festività natalizia
e il nuovo anno portino ovunque salute e serenità, i doni più rari e più belli che valga
davvero la pena di possedere.
Il Sindaco
Giacinto Mariani
8
/comune/solidarietà
di Walter Todaro foto di Karibuni
Volontari italiani per la rinascita del Kenya
La mia Africa
Bianca lavora con l’associazione Karibuni
allo sviluppo della regione: dalla costruzione di strutture
sanitarie a progetti scolastici
K
aribuni in lingua swaili significa
“benvenuto”. E Karibuni è anche il
nome di un’associazione, nata a Como
nel novembre del 2005 per iniziativa di
un gruppo di turisti che, durante una
vacanza a Malindi, diventano “volontari
per caso” e che oggi, a quattro anni di
distanza, gestisce una ventina di progetti
in Kenya. Bianca è tornata a casa a settembre. Ma non è escluso, lo dice lei stessa, che non riparta presto. Forse subito
dopo Natale. Meta: il Kenya. Bianca ha
31 anni, è una giovane volontaria di Karibuni, si occupa di formazione per una
Fondazione e fa il sindaco in un Comune di circa 5 mila abitanti in provincia di
Como. Il motivo? Dopo pochi minuti che
parli con Bianca lo capisci subito. Perché
è una scelta di vita che ti porti dentro,
perché un altro impegno lavorativo in un
altro luogo non avrebbe lo stesso significato, perché è difficile tornare indietro
dopo certe esperienze. Perché fare il volontario non è un mestiere - nonostante l’enorme professionalità che richiede
- da cui si può staccare alle 17 di ogni
giorno come semplici impiegati, per poi
riprendere alle 9 del mattino seguente.
C’è chi considera uno spreco di tempo,
energie e denaro fare volontariato fuori
dal nostro Paese, in mezzo a conflitti di
ogni tipo, quando l’anziano del piano di
sopra avrebbe bisogno di qualcuno che
lo accompagni a fare la spesa o i malati
ricoverati nell’ospedale a pochi metri da
casa di un bicchiere d’acqua. Azioni che
basterebbero già a dare un senso diverso
alla nostra banale quotidianità. Dall’altra
parte ci sono loro. Persone che preferiscono aiutare il prossimo fuori dei confini
nazionali. Inutile, e sbagliato, schierarsi.
Più opportuno dare la parola a loro. Per
sentire raccontare una scelta che è diventata la loro stessa vita. “Ho conosciuto Karibuni in chiesa – ci racconta Bianca – alla
fine del 2005. Ero in Kenya, a Watamu, in
vacanza. Una domenica, mentre andavo a
messa, ho visto sulla porta della chiesa un
volantino che parlava di questa onlus. Alla
fine del 2006 mi sono laureata e, qualche
mese più tardi, ai primi di febbraio, sono
tornata in Kenya come volontaria di Karibuni, timorosa su che cosa avrei trovato, ma
con un sacco di voglia di mettermi in gioco,
e ci sono stata tre mesi. La mia ‘carriera’ è
cominciata così, quasi per caso. Adesso, appena posso, vado in Kenya a mettere in piedi scuole e ospedali.” L’obiettivo è chiaro:
contribuire alle politiche di sviluppo del
Kenya e “produrre” idee, strategie d’intervento ad ampio raggio. Insomma, fare
la differenza nella vita di molti. Laureata
in Giurisprudenza, con indirizzo diritto
internazionale, Bianca ha sempre desiderato lavorare in Paesi in via di sviluppo.
Con Karibuni ha capito come, dove e con
quale tipo di contributo. L’Africa di Bianca non è quella di Karen Blixen, quella dei
suoi colori e della sua natura. Bianca sugli altopiani del Kenya non ha tempo di
leggere i libri di Jean Racine come la pro-
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Pagi
10
/comune/solidarietà
Bianca in Kenya
tagonista de “La mia Africa”. Non è neanche il Kenya di Briatore e della Gregoraci,
del Casinò e di Emilio Fede. Nell’Africa di
Bianca si lavora per salvare vite umane,
bambini abbandonati, mamme disperate
e preoccupate di procurarsi il pane quotidiano. Ci sono odori, come quello della benzina bruciata, e rumori, quello dei
colpi di arma da fuoco, che, solo se sei un
volontario, impari a riconoscere, a non
temere, o a valutare per come possono
influenzare la tua giornata: Bianca lo ha
provato sulla sua pelle durante la guerra
civile che ha sconvolto il Kenya all’inizio
del 2008. “Il lavoro è duro – dice Bianca - ma le soddisfazioni non mancano e
ti danno la carica per affrontare il giorno
successivo. Soprattutto la ‘vita in comune’
con gli abitanti del posto.” Hai la sensazione che la popolazione locale faccia fatica
ad accettare quanto stai facendo? “L’impatto iniziale è stato più difficile nei paesi
più lontani dalla costa e quindi dal turismo,
come Longobaya e Malanga. In Kenya,
come negli altri Paesi in via di sviluppo, il
volontario deve fare i conti con che cosa significa rapportarsi con una realtà che non
ha nulla di simile con la propria esperienza.
Allora cerchi di metterti nei loro panni, di
interrogarti su come vedresti tu qualcuno
che si prendesse il diritto di capire cosa sia
giusto fare per aiutarti. Cambi il tuo punto
di vista e cominci a ragionare con loro su
ciò che davvero gli serve. ”E questo non
sempre succede?“
Il fatto è che nel mondo delle ong – continua Bianca – ci sono molte associazioni
improvvisate, che promuovo progetti ‘spot’
e poi spariscono nel nulla. A Malanga,
per esempio, c’è una comunità che lavora la ràfia (N.d.R. una fibra ricavata da
alcune palme e utilizzata nell’industria
dei cordami e negli articoli da intreccio,
come stuoie e borse in sostituzione della
juta). Un giorno si è presentata una ong
americana che ha costruito una struttura
per conservare la ràfia durante la stagione
delle piogge. Il problema dei contadini però
era un altro: andare a Lamu, un arcipelago
ai confini della Somalia, sulla costa a nord
di Malindi, a più di quattro ore di distanza,
dove ci sono le palme di ràfia. Oggi quella struttura è vuota. Per questo servono
progetti concreti, bisogna parlare con gli
abitanti del posto." In questi anni Bianca,
con gli altri volontari di Karibuni, ha lavorato molto sulla costruzione di edifici
scolastici. “La prima cosa che gli abitanti
della zona di Malindi ci hanno chiesto –
racconta Bianca – è dare la possibilità
ai bambini di studiare: ‘vogliamo dare un
futuro ai nostri figli’, ci hanno detto.” Così,
ad esempio, Karibuni ha costruito un asilo per 150 bambini e una scuola elementare per circa 300 bambini a Mida, un altro asilo per 160 bambini a Marafa e uno
per 90 bambini a Giis. Oggi nelle scuole
di Karibuni studiano circa 900 bambini.
Un altro ambito di intervento importante è il lavoro: a Mida l’associazione ha
promosso un progetto agricolo su un
terreno di 30 mila mq, mentre a Longobaya c’è un laboratorio per insegnare un
mestiere alla popolazione della zona. “La
situazione drammatica – ci spiega Patrizio Villa, presidente della delegazione
Brianza di Karibuni – in cui si trovano gli
abitanti dei villaggi del Kenya, soprattutto i
bambini, mi ha ricordato il famoso precetto
di Confucio: ‘Se uno ha fame, non dargli
un pesce, insegnagli a pescare’. Il nostro
obiettivo, quindi, è far uscire dalla scuola
falegnami, meccanici, parrucchieri, agricoltori.” C’è poi il microcredito che si sta
sviluppando nei villaggi dell’interno. Con
100 euro si può sostenere una famiglia,
“selezionata” dai volontari, che potrà in
questo modo mettere in piedi la propria
attività commerciale. “I risultati sono ottimi – dice Patrizio. Al termine del progetto il 98 per cento delle persone restituisce
il finanziamento e l’attività produce ‘utili’
per sfamare un’intera famiglia”. C’è poi
l’emergenza sanitaria, che è drammatica
in tutto il Paese. Così capita di vedere un
volontario di Karibuni, primario del reparto trapianti dell’Ospedale Sant’Anna
di Como, piangere dopo aver visitato alcune strutture sanitarie al collasso. Anche
qui i risultati sono importanti: reparto di
maternità, sala parto e pediatria a Marafa, un dispensario per 10 mila persone a
Watamu e, nei progetti futuri, l’Ospedale
di Gede, un villaggio tra Watamu e Malindi lungo la Mombasa - Malindi Road.
L’idea è costruire un pronto soccorso, un
reparto di radiologia e una sala operatoria per assistere un’area di 300 mila abitanti. “Il progetto – ci dice Patrizio – ha
bisogno di risorse economiche. Nel 2008
abbiamo raccolto 216 mila euro di donazioni e siamo riusciti contenere i costi di
gestione di Karibuni sotto l’1 per cento. Un
risultato che poche ong possono vantare.
Ma non basta. Servono anche braccia che
lavorano, vanghe che scavano”. E poi ci
sono i progetti di formazione. Il medico
tradizionale in camice bianco può curare
uno, due, dieci bambini, ma con l’educazione sanitaria è possibile evitare che
centinaia di bambini si ammalino (molto banalmente: prevenire è meglio che
12
/comune/solidarietà
curare). È possibile pensare che l’Africa
si avvii decisamente sulla via dello sviluppo? “Dobbiamo collaborare perché ciò avvenga – ci spiega Bianca - ma superando
l’approccio degli aiuti finanziari. Dobbiamo
portare in Africa progetti e costruirli insieme
agli africani, bisogna superare la cultura
dell’oggi. Il tema è quello dell’efficacia degli aiuti e non solo della quantità”. E scrittori africani, come il giovane Uzodinma
Iweala, lo hanno scritto a chiare lettere:
“Caro Occidente, smetti di salvare l’Africa.
L’Africa non vuole essere salvata. Ciò che
Distribuzione di materiali sanitari a Marafa
l’Africa chiede al mondo è un vero e leale
partenariato”. C’è senza dubbio un problema di risorse. La somma per l’Africa
stanziata dai governi del G8 dell’Aquila
corrisponde a cinque euro e 18 centesimi l’anno, cioè 43 centesimi al mese, per
ogni africano. Ma non è possibile fermarsi qui, perché così facendo si trasmette
l’impressione che l’Africa sia uno sterminato esercito di lavavetri che aspettano
l’elemosina. Barack Obama lo ha detto
agli africani nel discorso di Accra, capitale del Ghana. Non ha negato le colpe
storiche del colonialismo, ma ha chiamato gli africani a farsi carico delle proprie
responsabilità: “È facile addossare ad altri
la colpa di questi problemi. Ma l’Occidente
non è responsabile della distruzione dello Zimbabwe nell’ultimo decennio o delle
guerre in cui sono arruolati i bambini tra
i combattenti. Io sono convinto che questo
sia un nuovo momento di promesse. Non
saranno giganti come Nkrumah o Kenyatta
a plasmare il futuro dell’Africa. Sarete Voi. E
soprattutto saranno i giovani”. Il discorso
di Barack Obama dello scorso 10 luglio è
la vera enciclica laica per l’Africa.❖
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/comune/amministratori
di Walter Todaro foto di Gianni Corrado
Focus sugli assessori
Marco Formenti
si racconta
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta degli assessori:
non solo la cronaca della loro attività amministrativa, ma anche
il “personaggio”, con la sua storia politica e umana.
L’intervista di questo numero è con Marco Formenti, assessore allo
Sviluppo delle Attività Economiche e Produttive
D
all’inizio della crisi a oggi, quattro
milioni di persone hanno perso il
loro posto di lavoro in Europa. Tuttavia
in questi ultimi mesi il clima di fiducia
di imprese e consumatori sta dando segnali di risveglio e, secondo gli analisti,
nel prossimo anno l’economia dovrebbe
tornare a crescere. L’incontro con Marco
Formenti, nella doppia veste di artigiano e assessore allo Sviluppo delle Attività
Economiche e Produttive, è l’occasione
per fare il punto sulla crisi, che ha toccato anche la Brianza. Incontriamo Marco
Formenti nella sua azienda: un capannone di circa 500 metri quadri a Meda, con
cinque dipendenti (“sei con me”, precisa
subito) dove produce articoli di pelletteria di alta qualità. “Il ‘fare impresa’ - ci
dice Formenti - è un carattere distintivo
della Brianza. È un fattore di sviluppo, ma
anche culturale e di tenuta sociale. Ma le
difficoltà non mancano. La ricetta è una
sola: ridurre le tasse sulle imprese e spingere l’acceleratore sul federalismo.”Formenti,
con il senso pratico dell’artigiano, va subito al cuore del problema: “Ci vorrebbe
il coraggio politico di mettere dei dazi sulle
importazioni. Se vogliamo evitare che la
differenza del costo del lavoro con la Cina
e gli altri Paesi dell’Est trasformi l’Europa in
una sterminata massa di disoccupati non
c’è che una strada: il protezionismo. Oggi
siamo in competizione con imprese estere
che, sorrette da sistemi economici forti,
sono in grado di esprimere maggiore aggressività sul mercato”. Al lavoro nel suo
laboratorio con lo scussà (grembiule),
Formenti sembra l’icona del sciur Brambilla: in proprio dal 1996, lavora in media
una decina di ore al giorno, più il sabato
e la domenica “per recuperare le ore che la
politica porta via durante la settimana”. E
non ha paura di sporcarsi le mani: “nella
mia attività faccio di tutto: dall’amministrazione al taglio del prodotto, dagli acquisti alla pulizia dei bagni”.
Poi c’è la politica. Quando si è avvicinato alla Lega?
Nel 1982 con la prima tessera. Poi nel
1984 mi sono avvicinato alla sezione di
Seregno, con mio cugino, l’ex onorevole
Francesco Formenti, e ho iniziato la “vita
di partito”, che significava gazebo e ma-
15
nifesti da attaccare. Erano tempi difficili:
quando parlavamo di secessione prima e
federalismo poi, sembravamo predicare
nel deserto. Oggi, però, dopo venticinque anni, le nostre idee sono considerate, anche da molti non leghisti, come la
soluzione ai problemi del Paese.
La sua non era una famiglia “politicizzata”. Cosa l’ha convinta ad aderire alla Lega?
C’è un episodio preciso. A causa della
morte di mio papà, quando avevo solo
quattro anni, sono stato costretto ad andare a lavorare molto giovane. Già in terza media, dopo la scuola andavo a lavorare da un tappezziere; mettevo le cinghie
ai divani. In famiglia lavoravamo io e mia
mamma, mentre mia sorella e mio fratello andavano ancora a scuola. Le trattenute in busta paga pesavano sul bilancio
famigliare e mi sembravano un’enorme
ingiustizia. Un giorno, dopo aver ricevuto lo stipendio, uscendo dall’azienda ho
notato il famoso manifesto della Lega
che riproduceva il volto di un uomo con
un bavaglio e lo slogan: “Paga e tas, somaro lumbard” (N.d.R. paga e taci, asino
lombardo). Dopo mezz’ora ero in piazza
Massari a Milano, dove c’era la sede della
Lega, a fare la tessera.
Nel 1987 la Lega era considerata un
movimento di “protesta”, ai limiti del fenomeno di folclore. Oggi,
a distanza di oltre vent’anni, è un
partito di governo e l’ago della bi-
lancia del sistema politico. Cos’è
successo?
La Lega, e in particolare Umberto Bossi, ha saputo anticipare temi che, oggi,
riempiono l’agenda politica. Ha utilizzato la leva della provocazione, pensiamo
all’idea della secessione, dell’Italia divisa
in tre, come spinta emotiva per avvicinarsi alle persone, entrare in contatto con lo
scontento del Nord e raggiungere il vero
obiettivo: il federalismo.
Dal 2005 è assessore. Come giudica
finora questa esperienza?
Molto positiva. In questi cinque anni ho
incontrato moltissime persone e conosciuto tantissime realtà diverse che hanno contribuito a una mia continua crescita personale. Per me il contatto con
le persone è decisivo. In questo senso la
mia attività di assessore si è integrata con
quella di militante della Lega e ha contribuito a rafforzare il mio legame con il
territorio.
Qual è la difficoltà maggiore che
ha incontrato in questi anni?
Nella mia azienda sono abituato a decidere in tempi rapidi, anche perché le
condizioni di mercato spesso impongono decisioni immediate. La macchina
della Pubblica amministrazione, invece,
è lenta: la catena di comando spesso è
troppo lunga e non sempre funziona
correttamente. In questo senso il federalismo è la soluzione: l’Italia è lunga e
stretta e le differenze sono molte. Per
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Studio dentistico
Direttore Sanitario Dott. Flavio Scippa
questo ogni territorio dovrebbe essere
responsabile di sé stesso.
Tra i progetti fatti in questi anni,
c’è n’è uno che considera più importante di altri?
Il comparto artigianale di via Londra, il
primo esempio in Lombardia in cui una
pubblica amministrazione costruisce
direttamente capannoni destinati ad
attività produttive di “piccolo taglio”.
Abbiamo spostato le microattività dal
centro alla periferia, in aree appositamente attrezzate e in grado di sostenere
la produzione, riducendo l’impatto sul
centro in termini di traffico e di inquinamento ed aumentando il numero di
unità abitative. Il progetto, in un momento di grave crisi, è un esempio di
come le istituzioni possano intervenire
per rilanciare lo sviluppo economico e
l’innovazione tecnologica. Ed è quello
che chiedono le imprese alla politica:
azioni concrete per costruire un modello
sostenibile e duraturo di crescita.
L’artigianato è strategico, ma anche il commercio è importante.
Avete pensato a delle misure anche per questo settore?
I commercianti costituiscono la spina
dorsale del nostro sistema economico.
Basti pensare che solo nell’area del centro storico abbiamo circa 300 negozi su
5 mila metri di sviluppo pedonale. Un
negozio ogni 15 metri. Questi i numeri
che danno l’idea del “peso” del com-
CONVENZIONI DIRETTE:
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Monza: Via Meda, 63 - Tel. 039.74.84.34
16
/comune/amministratori
mercio. Per questi imprenditori abbiamo
previsto il finanziamento con riduzione
dei tassi e il bando dei distretti urbani,
un finanziamento regionale di 300 mila
euro che consentirà ai commercianti di
abbattere del 30 per cento il “costo”
dei loro investimenti. Senza dimenticare
tutti gli eventi organizzati in anni per far
vivere la città e, di conseguenza, il commercio. In cinque anni abbiamo rivoltato la città come un guanto, ma sempre con un obiettivo: costruire progetti
che riconoscano il ruolo del commercio
come fattore strategico di sviluppo economico e crescita sociale di Seregno, e
più in generale, della Brianza.
Un tema “caldo” è quello dei parcheggi
Rispondo con i numeri: in centro oggi
sono disponibili quasi 1.700 posti auto
nelle diverse aree esterne e interrate. Di
questi, poco più del 12 per cento sono a
pagamento. Per promuovere un più elevato turn over e limitare, nelle zone con
una forte presenza di negozi, la cosiddetta sosta passiva, proporremo ai commercianti, dopo l'esperimento del 2006, un
servizio di bus navetta collegato al centro storico con un parcheggio esterno,
dove i dipendenti dei negozi e degli uffici potranno lasciare la macchina. Ma il
punto è un altro: occorre un cambio di
mentalità e capire che in centro si potrà
entrare solo a piedi. Un vantaggio per
i cittadini e per i commercianti. Ricordo quando, a metà degli anni Novanta,
a Milano decisero di pedonalizzare via
Dante. All’inizio ci furono proteste e serrate da parte dei commercianti. Oggi è
una tra le vie a maggiore concentrazione
di negozi della città.
Obiettivi futuri?
In primo luogo salvaguardare l’esistente: dobbiamo tutelare le attività artigianali e commerciali, il valore aggiunto
della nostra Città, e sostenere, attraverso infrastrutture moderne ed efficienti,
la loro crescita e il loro sviluppo. Poi c’è
il centro servizi. Prima di questa crisi,
l’artigiano lo trovavi nella sua bottega
Marco Formenti
Risiede a Seregno, celibe. Imprenditore, è titolare di un’azienda nel settore pelletteria con
sede a Meda. Dal 1982 è iscritto
alla Lega Nord e nel 1991 viene
eletto in Consiglio Comunale
“coo bas a laurà” (N.d.R. testa bassa a
lavorare). Non aveva tempo per guardarsi intorno: il lavoro gli entrava in
casa. La crisi lo sta portando ad alzare
la testa perché ha meno lavoro. La sua
tradizionale intraprendenza non basta
più a salvare la “fabbrichetta” né tantomeno a tenere a galla la barca Brianza
nelle acque della recessione. Il centro
servizi che ho in mente deve coordinare tutte le associazioni di categoria per
aiutare le imprese a ripensare da cima
a fondo il proprio modello di sviluppo
produttivo, per spiegare agli artigiani
che oggi si vende in tutto il mondo con
un clic.❖
nelle liste della Lega Nord. Per
tutto il mandato, fino al 1995,
è capogruppo e nel periodo
1993/1995 ha la delega alla casa
ed è presidente della commissione d’indagine sul Cimitero
principale. In quel periodo assume anche incarichi nel partito:
membro del direttivo di sezione
dal 1992 e segretario di sezione
per due anni (dal 1994 al 1995).
Nel 2000 è stato candidato alle
elezioni regionali. Appassionato
di sport in genere e di viaggi, soprattutto nelle capitali europee.
/comune/trasporti
17
di Riccardo Baca
A dicembre cambia l'orario
Treni, novità in arrivo
Potenziata la linea S9 con sei nuove corse.
Nasce la “nuova” Linea S11 Milano – Como – Chiasso:
nelle ore di punta un treno ogni quarto d’ora
D
icembre, cambiano gli orari dei treni e prosegue l’intervento di potenziamento e sviluppo dei servizi ferroviari
previsti dagli accordi tra Trenitalia e Regione Lombardia. Importanti novità per
lo sviluppo del servizio ferroviario della
nostra regione interessano i pendolari.
“Un deciso salto di qualità del servizio –
spiega l’assessore all’Ambiente e ai Trasporti Gianmario Luigi Alioli – per i
seregnesi che ogni giorno si spostano su
ferro per lavoro o per studio. L’obiettivo
è rispondere in modo adeguato alle crescenti esigenze di mobilità dei cittadini
lombardi in termini di qualità e quantità
di servizi.” Ecco cosa cambia linea per
linea. La prima novità riguarda la nascita della linea S11, ultima arrivata tra le
Linee S. La “vecchia” Chiasso - Milano Porta Garibaldi si colora di lavanda e diventa S11. La buona notizia per
i pendolari è che dal 13 dicembre sarà
disponibile un treno ogni 30 minuti
nelle “ore di punta” (dalle 6 alle 10 e
dalle 16.30 alle 20.30). Nelle “ore morbide”, invece, i treni saranno uno ogni
ora. Inoltre, sono state introdotte due
ulteriori corse: alle 7.08 da Milano
Porta Garibaldi per Como (8.07), con
partenza da Seregno alle 7.39, e alle
8.53 da Como San Giovanni per Milano
Porta Garibaldi (9.52), con partenza da
Seregno alle 9.22. I pendolari della linea
S11 possono, inoltre, cambiare a Camnago – Lentate, dove, con la linea S4, è
possibile raggiungere Milano Cadorna.
Queste le stazioni servite dalla linea
/comune/trasporti
S11: Chiasso (possibilità di interscambio
con servizi S10 Tilo per il Canton Ticino),
Como San Giovanni, Albate Camerlata
(possibilità di interscambio con servizi R
per Lecco), Cucciago, Cantù Cermenate, Carimate, Camnago Lentate (possibilità di interscambio con la linea S4 per
Milano Cadorna), Seregno (possibilità di
interscambio con linea S9 e servizi R per
Bergamo), Desio, Lissone, Monza (possibilità di interscambio con linea S11 e servizi R per Lecco e Sondrio, Bergamo via
Carnate, Lecco via Besana), Sesto San
Giovanni (possibilità di interscambio con
linea M1), Milano Greco Pirelli (possibilità di interscambio con linea S9) e Milano
Porta Garibaldi (possibilità di interscambio con linee M2, S1, S2, S5, S6, S10 e
servizi R per Lecco, Varese - Porto Ceresio,
Luino, Domodossola).
Novità anche per la linea S9 (Seregno Milano S. Cristoforo): da questo mese è
stata potenziata con sei nuove corse,
in modo da offrire una corsa ogni 30’
tutto il giorno, dalle 6 fino alle 20.30.
Tre quelle da Milano Centrale per Seregno (9.32, 10.02 e 10.32) e tre da
Seregno a Milano Centrale (9.35, 10.05
e 10.35). Considerando anche le corse
Da sinistra: Romana Terragni, Luciana Gambarini, Maria Carla Mantegazza, Eugenia Motta
e Loredana Bonfanti.
19
della S11, le stazioni di Lissone, Desio
e Seregno possono così contare su un
treno per Milano ogni 15 minuti
dalle 6 alle 10 e dalle 16.30 alle 20.30.
Una sorta di metropolitana all’aperto.
Nelle ore di punta i treni per Como, invece, sono uno ogni mezz’ora.
La linea S9 effettua le seguenti fermate: Seregno (possibilità di interscambio
con linea S11 e servizi R per Bergamo),
Desio, Lissone, Monza (possibilità di interscambio con linea S11 e servizi R per
Lecco-Sondrio, Bergamo via Carnate, Lecco via Besana), Sesto San Giovanni (possibilità di interscambio con linea M1),
Milano Greco Pirelli, Milano Lambrate
(possibilità di interscambio con linea M2
e servizi R per Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia-Voghera, Lodi-Piacenza, Cremona-Mantova), Milano Porta Romana (possibilità di interscambio con linea
M3), Romolo (possibilità di interscambio
con linea M2) e Milano S. Cristoforo
(possibilità di interscambio con servizi R
per Mortara).❖
20
/comune/anziani
di Walter Todaro foto di Gianni Corrado
“Molti non si fidano; dobbiamo farci conoscere”
Gli anziani aprono
ai custodi sociali
La paura di truffe è l’ostacolo principale al nuovo progetto
di assistenza agli over 65enni: una rete di protezione,
un telaio della solidarietà per anticipare l’emergenza
L
Da sinistra: Romana Terragni, Luciana Gambarini, Maria Carla Mantegazza, Eugenia Motta
e Loredana Bonfanti.
oredana Bonfanti, Luciana Gambarini, Maria Carla Mantegazza, Eugenia
Motta e Romana Terragni. Sono i cinque
“custodi sociali” che da qualche settimana stanno visitando le case di circa
170 anziani con più di 84 anni che abitano in centro. Obiettivo: dare un aiuto
agli anziani che vivono soli, ascoltare i
loro problemi e cercare una soluzione,
attraverso i servizi offerti dal Comune,
dall’ASL o da altri enti di assistenza. Ad
esempio, accompagnandoli in posta o
alle visite mediche o assistendoli nel disbrigo delle pratiche burocratiche o sanitarie o, ancora, mettendoli in contatto
con le associazioni di volontariato del
Orari:
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21
territorio. A Seregno sono più di 2.100
gli anziani oltre i 65 anni che vivono soli,
cioè il 5,2 per cento della popolazione.
E il trend è chiaro: nel 2050 il 34,6 per
cento degli italiani avrà più di 65 anni
e i novantenni passeranno dagli attuali
500mila a un milione e ottocentomila
(“Rapporto nazionale 2009 sulle condizio-
ni ed il pensiero degli anziani” di Ageing
society, Federsanità Anci e Inrca). Il progetto è partito, in via sperimentale, dal
centro, l’area dove si concentra la percentuale più alta (41,3 per cento) di persone con più di 84 anni che vivono sole.
Ma, numerose sono le difficoltà da superare per coinvolgere gli anziani nel progetto. “Molti non si fidano, mi spiegano
i custodi. La nostra principale difficoltà è
farci conoscere. Spesso, quando chiamiamo un anziano, la prima domanda che
ci sentiamo fare è: ‘l’è de Seregn’ (N.d.R.
è di Seregno?)”. Un esempio di queste
difficoltà lo racconta Eugenia: “Proprio
stamattina sono stata da una signora di
87 anni, che non mi voleva aprire perché
non si fidava. L’ho convinta dicendole che
ero appena stata da una sua vicina, che è
una sua amica, e facendole il nome. Così
mi ha aperto. Quando entro in contatto
con gli anziani dico sempre che sono lì per
‘conoscervi e farci conoscere’. Dobbiamo
‘metterci la faccia’. È il solo modo per abbattere il muro della diffidenza”. Una volta entrati in casa i “custodi”, con apposita divisa di riconoscimento e tesserino,
cominciano a spiegare all’anziano tutti
i servizi disponibili sul territorio. “Nella
visita di oggi – prosegue Eugenia, sorridendo – ho iniziato parlando del telesoccorso, ma la signora mi ha subito fermata
dicendomi che lo ha già, ma non lo usa
perché le mette ansia.” Poi si apre il capi-
tolo delle malattie: “Ci troviamo di fronte
a situazioni opposte – mi raccontano: c’è
chi tira fuori la scatola delle medicine e ci
spiega tutte le pillole che deve prendere
e chi ci dice che sta benissimo e poi non
riesce a firmare perché ha il Parkinson”.
In un’oretta di chiacchierata i “custodi”
compilano una scheda e si fanno un’idea
dell’anziano, di come vive e di cosa ha
bisogno. E proprio qui è il senso del progetto: “trasformare” gli assistenti domiciliari in sentinelle capaci di rilevare sul
nascere il bisogno sociale per intervenire
prima che diventi emergenza perché –
dice Luciana “non sempre gli anziani
che hanno bisogno vengono in Comune.
In questo modo siamo noi che andiamo
da loro e gli apriamo una ‘corsia di favore’
con il servizio di cui hanno bisogno.” L’Assessorato alle Politiche Sociali e Servizi
alla Famiglia ha inviato una lettera, con i
numeri di telefono dei “custodi sociali”,
a tutti gli anziani che vivono soli. Così
succede che l’anziano chiami per incontrare il “suo” custode sociale oppure decida di ricevere il “custode” su appuntamento alla presenza di un figlio. Poi ci
sono alcune situazioni estreme: nel loro
“giro” per la città i “custodi” sono entrati in contatto con una signora che vive
da sola, ”reclusa da 50 anni”, mi dicono,
in un appartamento in condizioni igieniche pessime, che però rifiuta qualsiasi
tipo di aiuto. In molti casi è la paura di
22
/comune/anziani
Gli over 65 che vivono soli a Seregno
Quartiere
65 > 74 anni
75 > 84 anni
> 84 anni
Centro
216
402
172
Santa Valeria
173
214
68
Lazzaretto
90
116
52
Sant'Ambrogio/San Carlo
153
168
82
Dosso/San Salvatore
31
44
17
Consonno/Fuin
52
53
25
715
997
416
Totale
truffe che rischia di rallentare il progetto. Cosa bisogna fare? “Dobbiamo far
conoscere il nostro servizio e aggirare la
loro diffidenza. Per questo lavoriamo nel
quartiere, ci facciamo conoscere da negozianti, bar, farmacie, medici di base, vicini
di casa, in modo da istituire una rete di
fiducia, capace di entrare in contatto con
gli anziani bisognosi di aiuto: il progetto
potrà funzionare solo se riusciremo a costruire una rete.” E la “rete” risponde?
“Certo, affermano. Sono numerosi i casi
in cui abbiamo ricevuto una mano da parenti o vicini. Proprio qualche giorno fa, ad
esempio, non riuscivamo a entrare in contatto con un anziano che abita da solo in
un appartamento in centro, all'interno di
una vecchia corte. Senza telefono né citofono, vive isolato dal mondo. Grazie all’intervento di un vicino siamo riusciti a farci
aprire la porta di casa.” In altri casi, l’asta
con cui superare l’asticella della diffidenza iniziale sono i figli. Le situazioni più
difficili sono quelle di anziani che vivono
soli senza né figli né parenti oppure senza vicini di casa cui appoggiarsi in caso
di necessità. Le visite “casa per casa”
dei custodi consentono anche di raggiungere queste persone e gli anziani in
difficoltà che però, in questa prima fase,
non rientrano nel progetto: ad esempio
qualche giorno fa i custodi si sono messi
in contatto con un anziano che ha una
sorella con meno di 84 anni che si trova
in una situazione di forte disagio. “Senza
questo progetto – spiegano – difficilmente
saremmo entrati in casa di questa signora.” Questa è, in fondo, la missione dei
“custodi sociali”: rilevare sul nascere il
bisogno, prima che diventi emergenza.
Una piccola rivoluzione dell’assistenza
pubblica.
Questi i numeri per entrare in contatto
con i “custodi sociali”: Servizi Sociali (tel.
0362/263.401 – email: [email protected]) oppure 349/61.94.475
(lunedì dalle 14 alle 16 e giovedì dalle
9 alle 11).❖
/territorio/gastronomia
23
Rubrica a cura di Giovanni Guadagno*
Gusto leggero
Merenda sana
e felice
Giovani cuochi in cucina per i giovanissimi studenti
delle scuole medie ed elementari della città.
Alberto Somaschini ha realizzato e curato, per la Regione
Lombardia, un percorso sulla merenda sana e gustosa
U
n bambino su tre di età compresa
tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo e
in particolare il 12,3 per cento è obeso,
mentre il 23,6 per cento è in sovrappeso soprattutto per le cattive abitudini
alimentari e la mancanza, in vari casi,
di una corretta informazione. Occorre
quindi sostenere un consumo consapevole per promuovere “fuori pasto” sani
e gustosi. Il progetto, gli obiettivi.
L’Assessorato Agricoltura della Regione
Lombardia ha redatto il progetto “Ora
Felice (happy hour) – Racconta la tua
merenda”, che l’Associazione Cuochi
Brianza ha fatto proprio e ha realizzato
nelle cucine del Collegio Ballerini. Il progetto di educazione al consumo consapevole, rivolto agli studenti delle scuole
alberghiere della Lombardia, ha visto
la concreta collaborazione dell’Istituto
alberghiero cittadino, che ha sviluppato la promozione di “fuori pasto” sani,
gustosi e sostenibili dal punto di vista
sociale e ambientale. Il motore dell’iniziativa è stato lo Chef Alberto Somaschini, segretario dell’Associazione Cuochi
Brianza, che ha elaborato il progetto.
Il lavoro ha stimolato la partecipazione
degli studenti delle scuole alberghiere valorizzandone il potenziale tramite
percorsi fondati sull’esperienza legata a
un consumo consapevole dei prodotti
alimentari. È noto, infatti, che durante
24
/territorio/gastronomia
Cinque consigli per una sana merenda
1) Ingredienti sani e naturali
Scegli per la tua merenda frutta, verdura e latticini in
sostituzione delle classiche merendine preconfezionate. Cerca ingredienti di stagione: sono più buoni
2) Gioca e sperimenta
Anche la merenda può diventare occasione di gioco.
Sperimenta abbinamenti che pensi essere strani. Per
esempio, prova a mangiare frutta e latticini o frutta e
biscotti. Una bontà.
3) Attento a quanto mangi
Presta attenzione alle quantità di alimenti che mangi.
Ricordati che devi fare solo merenda: non mangiare
troppo. Colazione, pranzo e cena rimangono i pasti
principali della giornata.
4) Impara come fare
Impara a tagliare, pelare, sbriciolare, grattugiare e mescolare. Esercita la tua manualità con gli alimenti che
hai scelto per la tua merenda. Presta sempre attenzione agli utensili che utilizzi e, se non riesci, fatti
aiutare.
5) Prova e riprova
Non fermarti alla prima merenda. Ogni giorno abbina
ingredienti diversi e rendi varia la tua alimentazione.
Per aiutarti ti proponiamo tre ricette per tre merende
sane... Le altre le lasciamo alla tua fantasia.
l’adolescenza alcune criticità del comportamento alimentare legate ai modelli di consumo dei paesi industrializzati possono accentuarsi, in sincronia
con i profondi mutamenti psicologici
e fisiologici tipici dell’età. Così proprio
questo periodo di conflitti e contraddizioni, in cui la tendenza all’autonomia
e al cambiamento si sovrappongono
spesso all’esigenza di aggregazione e di
emulazione fra coetanei (da cui derivano alcune mode alimentari non sempre
salutari) è decisivo per l’acquisizione di
abitudini alimentari sostenibili sia per la
salute, sia per l’ambiente.
Didattica “child to child”. Figure
chiave del progetto sono gli studenti
delle scuole alberghiere e dei centri di
NUOVAMENTE
DISPONIBILE
prenotalo al prezzo speciale di euro 13,00
manda una e-mail, completa di nome, cognome, indirizzo
e numero di telefono al l’indirizzo [email protected]
25
di consumo tradizionali e innovativi. È la
premessa per individuare strategie volte
a comunicare ad altri giovani, gli alunni
delle scuole secondarie di primo e secondo grado, il piacere del cibo di qualità. Il percorso di educazione al consumo
consapevole vuole stimolare la curiosità,
il senso di responsabilità, le capacità di
cooperazione e scambio degli adolescenti. Elemento guida della formazione è l’esperienza pratica che riguarda la
qualità del cibo, intesa come insieme di
fattori: salute, importanza delle materie
prime e della lavorazione, aspetto nutrizionale del prodotto alimentare, ma
anche legame cibo-territorio, impatto
sull’ambiente, valore psicologico e antropologico del cibo.❖
*Presidente Associazione Cuochi
Brianza - Chef del Collegio Ballerini
Giovanni Guadagno e Alberto Somaschini
formazione professionale aspiranti cuochi. I cuochi svolgono, infatti, un importante ruolo di moltiplicatori della cultura
alimentare, accentuato dal diffondersi
delle occasioni di consumo extradomestiche (bar, mense, ristoranti…), che li
vede in prima linea nella trasformazione del cibo e nella creazione di modelli
di consumo determinanti per i gusti e
le scelte dei consumatori. Con questo
progetto gli studenti delle scuole di ristorazione diventano protagonisti di un
percorso che parte da approfondimenti
su alcuni prodotti di alta qualità radicati nella realtà territoriale e stimola la
scoperta delle risorse culturali, umane e
ambientali legate alla produzione, mettendo a fuoco, nel contempo, protocolli
Ricette semplici e buone…
Spiedini Fantasia
Per quattro merende ti occorrono: 200 g di kiwi (n°2
kiwi), 100 g di fragole, 150 g di mela (n°1 mela), 100
g di formaggio Quartirolo Lombardo, n°12 stuzzicadenti lunghi in legno
Come devi fare?
1. Lavare e pulire la frutta a regola. Tagliare i kiwi e
la mela in cubetti da circa 1 cm di lato. Tagliare le
fragole a metà.
2. Tagliare il formaggio Quartirolo Lombardo in cubetti di circa 1 cm di lato.
3. Preparare gli spiedini alternando alla frutta i cubetti di formaggio. Disporre su un vassoio. Questa preparazione si presta a numerose varianti utilizzando, di
Per informazioni
e iscrizioni
ASSOCIAZIONE
CUOCHI BRIANZA
Sede sociale c/o
Istituto Alberghiero
del COLLEGIO BALLERINI
Via G. Verdi, 77
20038 Seregno (MB)
Tel. 329 82.97.620
email: [email protected]
volta in volta, frutta diversa. Ad esempio è possibile
utilizzare uva, fichi, melone o anguria.
Cupole di mela gustose
Per quattro merende ti occorrono: n°4 mele rosse della Valtellina, 125 g di yogurt naturale biologico, 80 g
di cioccolato fondente, 50 g di amaretti di Saronno
Come devi fare?
1. Lavare le mele, pelarle e ricavare da ciascuna un
piccolo cestino privandole di un’estremità e scavandole con uno scavino o con un cucchiaino piccolo.
2. Grattugiare il cioccolato in scaglie grossolane e
sbriciolare gli amaretti di Saronno.
3. Mescolare il cioccolato e gli amaretti con lo yogurt
e riempire con questo composto le cupole di mela.
Decorare con poche scaglie di cioccolato.
26
/territorio/agenda
di Riccardo Baca
Al Serrone della Villa Reale fino al 14 febbraio
Il trionfo della pittura
Da Schifano a Basquiat,
la mostra ripercorre uno
dei decenni importanti
del ventesimo secolo
Jean-Michel Basquiat - New York (1981, tecnica mista su tela)
S
andro Chia, Mario Schifano, Mimmo Paladino, Jean-Michel Basquiat,
Joan Barcelò, Tony Cragg. Sono alcuni
dei cinquanta artisti esposti al Serrone
della Villa Reale e all’Arengario di Monza fino al 14 febbraio nella mostra “Gli
anni 80. Il trionfo della pittura. Da
Schifano a Basquiat”.
Cento opere, di grandi e grandissime dimensioni, mettono in mostra i “mitici”
anni Ottanta che portarono a un radicale mutamento nel concetto di “Arte”,
con la cosiddetta “fine delle avanguardie”, con la riscoperta della pittura, e
con il grande cambiamento dell’intero
sistema artistico. Curato da Marco Meneguzzo (catalogo Silvana Editoriale) e
promosso dal Comune di Monza, con il
patrocinio e il contributo della Regione
Lombardia e della Provincia di Monza e
Brianza, il percorso espositivo analizza
i principali movimenti di quel periodo,
dalla Transavanguardia italiana ai Nuovi
Selvaggi tedeschi, dai graffitisti statunitensi alla Young British Sculpture, dagli
Anacronisti italiani alla Figuration Libre
francese, e i protagonisti più conosciuti: circa cinquanta artisti - da Mario
Schifano a Mimmo Paladino, da France-
sco Clemente a Luigi Ontani, da Georg
Baselitz a Markus Lupertz, da Anselm
Kiefer a Helmut Middendorf, da Keith
Haring a Jean Michel Basquiat, da Peter Halley a Julian Schnabel, da Miqurel
Barcelò a Anish Kapoor - rappresentano
quel discusso decennio. E lo fanno attraverso quell’esplosione di colore e di
vitalità che furono la pittura e la scultura di quegli anni, che per alcuni sono il
simbolo del riflusso edonistico degli anni
Ottanta, per altri il ritorno dell’espressività più autentica e immediata.
Il visitatore può farsi guidare da un quadro all’altro da una audioguida che lo
porta dentro gli anni Ottanta: i Mondiali
di Spagna con la vittoria della Nazionale di Paolo Rossi e Bearzot, la nube
di Chernobyl, la musica dei Velvet Underground, il gelato al puffo, il cubo di
Rubik e la nascita delle tivù private, ma
anche gli anni di Reagan, di Gelli e di
Craxi, dei primi computer, di film cult
come Blade Runner.
Accanto a questo “cuore” dedicato
all’arte, infatti, l’idea della mostra è
quella di esaminare tutti i cambiamenti linguistici, sociali e anche politici che
hanno fatto di quel decennio un perio-
do cruciale per la nostra storia e per la
storia del mondo.
La mostra propone per le scuole elementari e medie uno speciale percorso
di visita-laboratorio - chiamato Detective all’opera - per stimolare nei ragazzi
la comprensione e la rielaborazione dei
contenuti a partire dall’osservazione delle opere.❖
GLI ANNI 80.
Il trionfo della pittura.
Da Schifano a Basquiat
Monza, Serrone della Villa Reale
(viale Brianza, 2) e Arengario
Fino al 14 febbraio
Orari: da martedì a domenica
dalle 10.00 alle 18.00;
lunedì chiuso
Ingresso: intero, 9 euro;
ridotto, 7 euro;
ridotto speciale scuole, 3 euro.
Il biglietto dà diritto all’ingresso
a entrambe le sedi
Per informazioni:
tel. 02/43.35.35.22
email: [email protected]
web: www.glianni80.it
appuntamenti
/territorio/intervista
in Brianza
27
Per segnalare un evento: [email protected]
SPECIALE NATALE
n Seregno
Fino al 6 gennaio
Galleria “Ezio Mariani”
(via Cavour, 26)
Presepi in mostra
Orari:
feriali dalle 16.30 alle 19.00
e festivi dalle 10.00 alle 12.30
e dalle 16.30 alle 19.00
Ingresso libero
Informazioni: Ufficio Cultura
(piazza Libertà, 1
telefono: 0362/263.311
email: [email protected])
n Seregno
13 e 20 dicembre
Ore dalle 13.00 alle 18.00
Area Mercato (piazza Linate)
Mostra presepi
Mercati straordinari
Informazioni: Staff Sindaco
(piazza Libertà, 1
telefono: 0362/26.517
email: [email protected]).
n Brugherio
Fino al 24 dicembre
Parrocchia San Paolo
Salone Don Pietro Spreafico
(piazza Don Camagni, 1)
Il Presepe di Zì Caito
L’A.V.S.I. (Associazione Volontari
Solidarietà Internazionale)
organizza una mostra dell’arte del
Presepe Napoletano.
Espone Gaetano Basilone (Zì Caito)
definito “il poeta del Presepe
Napoletano”.
Orario:
da lunedì a venerdì
dalle 17 alle 19;
sabato e domenica dalle 10 alle
12.30 e dalle 16 alle 19.
Ingresso libero
n Vimercate
20 dicembre
ore 15.30
Spazio (via Cavour, 76)
Canti di Natale
Concerto del Coro Popolare
Città di Vimercate
n Monza
19 dicembre
ore 17.00
Duomo (piazza Duomo)
Vespro per il Santo Natale
Trio Traverso
Luisella Ginanni (organo),
Elisa e Laura Traverso (violini).
Musiche di Mozart, Corelli,
Haydn, Bach
Ingresso libero
n Meda
18 dicembre
ore 21.15
Santuario S. Crocifisso
(piazza Vittorio Veneto)
Concerto di Natale
Corpo Musicale S. Cecilia di Meda
Ingresso libero
n Seregno
21 dicembre
ore 21.00
Chiesa di Sant’Ambrogio
(viale Edison)
Concerto di Natale
Arena di Verona Brass Quintet,
Piccolo Coro “La Goccia”
e Orchestra Filarmonica
“Ettore Pozzoli” diretta
da Mauro Bernasconi
Ingresso libero
n Monza
lunedì 21 dicembre
ore 20.30
Duomo di Monza
Concerto di Natale
Messiah di Georg Friedrich Haendel
Oratorio in tre parti per Soli,
Coro e Orchestra “La Verdi”
Barocca di Milano
Direttore: Ruben Jais; maestro
del coro: Gianluca Capuano
Ingresso: 15 euro
Informazioni e prevendita:
Fondazione della Comunità
di Monza e Brianza Onlus
(tel.039/39.00.942)
n Brugherio
Fino al 10 gennaio
Tutti sul ghiaccio con i pattini
piazza Virgo Fidelis - San Damiano
Orari: dalle 15.30 alle 19.30 nei
giorni feriali, dalle 15.30 alle 19.30
e dalle 20.30 alle 22.30 il sabato,
dalle 15.30 alle 19.30 la domenica.
Venerdì 25, sabato 26 dicembre,
venerdì 1 e mercoledì 6 gennaio
dalle 15.30 alle 19.30.
Informazioni: Ufficio Commercio
Comune di Brugherio
(tel. 039/2893.234)
n Seveso
Fino al 10 gennaio
Dalle 10 alle 24.00
Pista di pattinaggio
Piazza Cardinal Confalonieri
Informazioni: Associazione Sportiva
Ghiaccio Ambrosiana
(tel. 0362/51.72.91)
a cura di Claudio Geniale
n Seregno
18 dicembre e 4 gennaio
Dalle 16.00 alle 19.00
Piazza Segni
In giostra gratis
Per partecipare occorre ritirare i
“biglietti omaggio”presso
l’URP, (via Umberto I, 78
tel. 0362263.387) o presso
la Reception di Palazzo
Landriani – Caponaghi
(piazza Libertà, 1
tel. 0362/263.299).
n Agrate Brianza
19 dicembre
Auditorium “Mario Rigoni Stern”,
(via Ferrario, 53)
Storie di Natale
Fiabe cantate, raccontate,
con musica dal vivo
di Dedemailan e Michele Ciarla.
Ingresso libero
Informazioni: Biblioteca Comunale
(tel: 039/65.07.13)
n Agrate Brianza
20 dicembre
Dalle 9.00 alle 19.00
Piazza Vismara
Mercatini di Natale
Degustazione dolci e brindisi
augurale a cura dei
Commercianti Agratesi
Ore 21.00
Chiesa Parrocchiale S. Eusebio
Concerto di Natale
A cura della Schola Cantorum
S. Eusebio con la partecipazione
della Corale S. Zenone di Omate
n Monza
dal 19 al 31 dicembre
Natale in pista e Capodanno...
Fino al 10 gennaio
dalle 10 alle 24.00
Piazza Trento e Trieste
Monza On Ice
Pista di pattinaggio sul ghiaccio
25 dicembre:
Babbo Natale sui pattini.
31 dicembre:
Dj Set San Silvestro. Panettone,
spumante e tanta musica
mixata dal vivo
Ingresso singolo 4 euro
noleggio pattini 3 euro
Fino al 23 dicembre
Piazza San Paolo
Bimbò sotto l’albero
Un angolo della città interamente
dedicato ai piccoli cittadini con
laboratori e giochi a tema natalizio.
Orari: tutti i giorni dalle 15 alle 19;
sabato, domenica e mercoledì 23
dicembre dalle 10 alle 12.30 e dalle
15.0 alle 19.00
19, 20, 26, 27 dicembre
e 6 gennaio
Centro storico (partenza e arrivo in
Piazza Roma)
Trenino di Natale
Orari: Sabato dalle 14.30 alle
18.30; domenica e festivi dalle
10.00 alle 12.30 e dalle 14.30
alle 18.30
Sabato 19 dicembre – dalle ore 15
Centro storico – piazza San Paolo
Natale on the road
Parata di Harley-Davidson con
motociclisti vestiti da Babbo Natale
Giovedì 24 dicembre
Piazza Duomo
Vin brulè con gli alpini
Giovedì 31 dicembre
dalle ore 21.30
Palaiper (viale Stucchi)
Festa di Capodanno
Concerto di Enrico Ruggeri,
brindisi di mezzanotte
con spumante e panettone
per tutti e musica con l’Orchestra
di Radio Zeta
Informazioni: Ufficio Turismo
e Spettacolo del Comune di Monza
(tel. 039/23.72.222)
n Monza
19 dicembre
ore 10.30
Biblioteca di Triante
(via Monte Amiata, 60)
C’era una volta...
Ortensia Natale
Letture animate per bambini
tra i 3 e gli 11 anni
e per tutta la famiglia.
Informazioni: tel.039/73.12.69
n Seregno
31 dicembre
Dalle 22.00
Capodanno in piazza
Piazza Vittorio Veneto
Concerto anni ’60 dei Ciungam
e cabaret con Beppe Altissimi,
brindisi di mezzanotte con
spumante e panettone.
28
/territorio/salute e benessere
Rubrica a cura della dott.ssa Cinzia Gorla*
La parola alla psicologa
Il Natale
è una festa
Il rischio è lo stress: a qualcuno il 25 dicembre
può provocare ansia e depressione. Ecco qualche riflessione
per evitare di guastarci la festa
I
mpegni incalzanti, luci e “corsa ai
regali”: la giostra del Natale sta per
partire. Scendere sarà difficile e i problemi si faranno sentire soprattutto per
chi soffre di vertigini o, semplicemente,
non ha i soldi per pagare il biglietto.
Il disagio non è tale da condurre nello
studio dello psichiatra. Ma esiste una
“sindrome natalizia” fatta di ansia per le
scadenze incombenti e inadeguatezza
per gli impegni. Leggo dai giornali di
settore psicologico che spesso il Natale
viene vissuto come un momento di ansia e depressione e questo accade per-
ché ci si sente quasi “costretti” a essere
felici. Da un punto di vista psicologico
si parla di Natale quando esso si presenta come un disagio, ma la “psicologia
natalizia” non deve per forza parlare di
disagio. Preferisco a questo proposito,
visto che la festa è ormai imminente,
semplicemente atteggiarmi in modo
curioso rispetto al Natale cercando
qualche informazione in più rispetto
a questa festività, cosicché attraverso
il ricordo di quelle informazioni possa
essere per tutti voi un Natale gioioso
e festoso. Sentite un po’ quali richiami
psicologici e simbolici può avere questo
magnifico giorno. Il 25 dicembre come
Natale del sole: la festa più “interculturale” dell’antichità. Per esempio, già
nell’antica Roma imperiale, nella giornata del 25 dicembre, si svolgeva la
principale festa pagana legata al culto
del sole, vi erano celebrazioni particolari
ispirate al mito di Iside e Osiride. Fu tra il
325 e il 354 che i Cristiani scelsero il 25
dicembre come giorno della nascita di
Gesù proprio perché era già un giorno
di grande festa: oltre agli auguri di buona salute, amici e parenti si scambiava-
29
no ricchi cesti di frutta, dolciumi e doni
di ogni tipo. La nascita di Gesù insieme all’anniversario dell’ascesa al trono
dell’Imperatore, diventavano il simbolo
di una prosperità che avrebbe dovuto
protrarsi per l’intero anno. La data del
25 dicembre è un giorno di festa tra i
più ricchi dal punto di vista culturale e
religioso della storia umana: nelle radici
del Natale abbiamo culture e religioni
provenienti dalla Siria, dall’Egitto, dalla
Mesopotamia, dalla Persia e dall’Arabia. Il 25 dicembre è la data di nascita
e festeggiamento di personaggi divini
precedenti la comparsa di Cristo: il Dio
Horus egiziano, il Dio Mitra indo-persiano, il Dio babilonese Tammuz/Yule e
Shamas. In tale data viene accreditata la
nascita anche di Zarathustra e Khrisna,
Dioniso e Adone. Alcune celebrazioni
le troviamo nell’antichità addirittura in
Messico e in India: basti pensare che in
corrispondenza del nostro 25 dicembre,
le popolazioni azteche e pre-azteche
celebravano la nascita del Dio del Sole
Huitzilopochtli. È sulla base di queste
affermazioni che vorrei far soffermare il
vostro pensiero e farvi riflettere sul fatto
che, se da sempre e ovunque nel mondo, questo giorno è un giorno speciale forse è perché esiste qualcosa di più
profondo, qualcosa di misterioso che
30
/territorio/salute e benessere
lega i popoli nella giornata del 25 dicembre. Proviamo a pensare che esista
una saggezza profonda e incomprensibile dietro al nostro atteggiamento al
Natale. Quindi, se vi state stressando
per il Natale, provate ad abbandonarvi
Dal 12 gennaio
“Psicologia Gratuita”
Ansia, stress, depressione, attacchi di panico, problemi di coppia, disturbi alimentari. Sono
molte le patologie psicologiche
per cui è necessario un supporto medico. Da martedì 12 gennaio la consulenza psicologica
è gratuita e in Comune. Con
“Psicologia Gratuita” è possibile
prenotare un incontro gratuito
con la dottoressa Cinzia Gorla.
Per informazioni e prenotazioni:
339/6459944.
all’idea che in quel 25 dicembre siamo
tutti uniti, da tempi immemorabili, da
una forza sconosciuta alla quale attingiamo in modo unico, speciale, ognuno
con la propria tradizione. E, per finire,
uno sguardo all’albero di Natale. Axis
mundi, asse del mondo, albero cosmico:
epiteti pressoché universali che fanno riemergere profonde radici nell’immaginazione dell’uomo.❖
*Psicologa, riceve su appuntamento nel
suo studio di Meda (339/6459944).
/comune/la parola ai partiti
31
Ugo Calò
Il Popolo della Libertà - Forza Italia
Luca Talice
Lega Nord
Il governo Berlusconi
mantiene le promesse
e diminuisce la
pressione fiscale
Buon Natale e felice
anno nuovo a tutti voi
[email protected]
I
n un momento di crisi come quello che l’economia globale sta
vivendo, il Governo Berlusconi, che ancora una volta dimostra di
mantenere le promesse a differenza dei ‘governicchi’ di sinistra, è riuscito a ridurre di 20 punti l’acconto dell’Irpef, l’imposta sulle persone
fisiche, lasciando nelle tasche dei cittadini 3 miliardi e 800 milioni
di euro. Di questa liquidità beneficeranno non solo 3 milioni 300
mila titolari di partita Iva, ma anche moltissimi lavoratori dipendenti
rilanciando così la possibilità per chi ha maggiormente subito la crisi,
piccoli imprenditori e lavoratori, di avere maggiori risorse per passare
un sereno Natale con una maggiore capacita di spesa per i propri
cari. È la politica della vera solidarietà di chi ha a cuore le esigenze
della gente e non la politica delle chiacchiere. La linea seguita dal
Governo è quella della solidarietà coniugata al rigore ovverosia coniugare la disponibilità verso chi non ha un reddito alto ed il rilancio
dello sviluppo economico con le compatibilità finanziarie non certo
elevate ed ereditate da governi ‘spreconi’ di sinistra. La riduzione
delle tasse è un segnale molto positivo e sarà coperta dagli introiti
di quello scudo fiscale che è stato attaccato in maniera esagerata. Il
nostro Governo inoltre è stato l’unico ad erigere una muraglia di 34
miliardi di euro a favore degli ammortizzatori sociali: Cassa integrazione ordinaria e straordinaria e in deroga hanno coperto e stanno
coprendo le necessità dei lavoratori in questo momento difficile. E
altre risorse saranno destinate, se necessarie, non appena si cominceranno ad incassare gli introiti dello scudo fiscale. Allo stesso tempo
il volano degli investimenti è stato rimesso in moto dai 23 miliardi
di euro destinati in questo brevissimo periodo (1 anno e mezzo) ai
programmi di opere pubbliche e grandi infrastrutture di cui l’Italia ha
urgente bisogno ed in particolar modo la nostra regione Lombardia.
All’interno dei distretti industriali, si sta predisponendo una rete di
sicurezza, in pieno accordo con il sistema bancario, proprio per proteggere le piccole e medie imprese dagli ultimi colpi di coda della
crisi. Il Governo va avanti per la sua strada seguendo quella politica
del fare e della solidarietà concreta lasciando alla sinistra la politica
delle ‘chiacchiere’. Tagliare le tasse in un momento come questo
è una sorpresa gradita di cui diamo conto ringraziando il Governo
per essere riuscito a dare, pur nella crisi e nelle ristrettezze di bilancio, maggiore serenità alle famiglie diminuendo la pressione fiscale
e proteggendo coloro che perdono il lavoro in questa congiuntura
economica difficile.
Auguriamo a tutti i cittadini seregnesi un buon Natale ed un felice
anno nuovo.
[email protected]
D
i recente sono entrato in libreria e ho iniziato un giro tra i corridoi, soffermandomi sui titoli dei vari volumi sistemati sugli scaffali: libri di tutti i tipi e colori. A un certo punto la mia attenzione si è
portata su di un titolo che di per sè mi ha raggelato, parla di come
la mafia sia penetrata a Milano e quindi anche in Brianza. Ho iniziato
come spesso succede prima di ogni acquisto, a sfogliare il libro in
questione, ho letto chi erano gli autori e la loro storia, ho guardato
qualche pagina, poi mi sono recato alla cassa, ho pagato e sono uscito. Ero soddisfatto e incuriosito del mio acquisto ma anche preoccupato del contenuto. Il libro inizia con il racconto di una serata invernale milanese in corso Como (zona Garibaldi), via piena di locali alla
moda e racconta la storia, sicuramente vera, di un giovane nordafricano che vende cocaina a un uomo italiano. A tutti noi infatti è capitato recandosi in posti molto frequentati di vedere strani personaggi
in attesa presumibilmente di potenziali acquirenti di stupefacenti. Da
questo racconto di questo attimo di vendita di cocaina a una persona apparentemente normale si passa nella narrazione, a raccontare
dell’enorme, gigantesco, vorticoso, giro di soldi che ruota intorno
al traffico della droga. Dallo spaccio di droga, le mafie guadagnano
cifre impressionanti che poi investono comprando bar, discoteche,
ristoranti, imprese edili, saloni di vendita auto ecc. I mafiosi utilizzano e si servono di prestanome, di società di copertura per riciclare e
ripulire quella “montagna” di soldi che provengono dal consumo e
dallo spaccio di droga. Siccome il libro parla di Milano e Provincia e
della Brianza tutto quello che è scritto può anche contestualizzarsi vicino a noi e questo è un fatto veramente preoccupante. Ecco perché,
davanti a varie proposte di fare i test per scoprire se qualche politico
fa uso o meno di droga, noi consiglieri della Lega Nord di Seregno
siamo molto favorevoli. È giusto che si faccia il test per chi fa politica
a tutti i livelli; da quello nazionale a quello locale, perché chi fa uso di
droga aiuta oggettivamente le mafie e un politico che anche se nella
sua vita privata si trova nella condizione di arricchire i mafiosi, ben
difficilmente potrà fare degnamente gli interessi della sua comunità
e della sua gente. Quindi basta nascondersi dietro alla presunta violazione della privacy; se una persona ha intrapreso la carriera politica
vuol dire che ha scelto di essere un uomo pubblico e quindi i cittadini
hanno diritto di sapere se fa uso o meno di sostanze stupefacenti. Mi
scuso se ho toccato questo argomento difficile, ma colgo l’occasione
per augurare Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi!
32
/comune/la parola ai partiti
Antonio Graziano
Alleanza Nazionale
Roberto Pozzoli
Amare Seregno
Il “simbolo” perduto
Considerazioni sul
significato del
riuso – Legge Regionale
13/09 “Piano Casa”
[email protected]
A
nche se gli organi di informazione più autorevoli non ne danno
notizia, in Italia si sta assistendo ad una mobilitazione popolare
in difesa del crocifisso che non ha precedenti nella “nostra” storia recente. Dopo la sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo dove : “L’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche comporta
la violazione del dovere dello Stato di rispettare la neutralità, violando
il diritto dei genitori di educare i loro figli secondo le loro convinzioni”.
La Corte Europea ha condannato lo Stato Italiano per la violazione
dell’art. 2 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo
e delle libertà fondamentali. Ma questa sentenza ha riaperto il dibattito sulla presenza del crocifisso all’interno delle aule scolastiche che
sembrava avesse trovato soluzione nella pronuncia del Consiglio di
Stato del 2006 affermando che il crocifisso deve restare nelle aule
scolastiche non perché sia una suppellettile o un oggetto di culto,
ma perché è un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento
dei valori civili. Per il 99 % degli italiani il crocefisso è molto di più
di un “arredo” religioso. Nel nostro Paese nessuno vuole imporre
la religione cattolica, e tantomeno la si vuole imporre attraverso la
presenza del crocifisso. È altrettanto vero che nessuno, nemmeno
qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra
identità. Un provvedimento del genere non difende i diritti di nessuno ma bensì nega quelli di tutti.
Il crocifisso è il simbolo della storia e della cultura italiana,
e di conseguenza dell’identità del Paese. Esso è il simbolo dei principi di eguaglianza, libertà e tolleranza , è il simbolo del secolarismo
dello Stato Italiano. Il crocefisso presente nelle aule scolastiche, nei
tribunali e negli uffici pubblici, non può considerarsi un simbolo esclusivamente religioso, ed in particolare cattolico, poiché
racchiude una serie di valori condivisi ed è segno della tradizione
culturale italiana ed europea. Tradizione che fonda, tra gli altri, il
concetto di libertà e di laicità sul dettato evangelico. La nostra storia
È la storia d’Italia e passa anche attraverso questi simboli. Eliminarli
significherebbe eliminare anche una parte di noi stessi. Personalmente considero che alcune norme a cui si rifanno i giudici della Corte
di Strasburgo siano in contrasto con la nostra costituzione (art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani). Inoltre, penso che eliminando le tradizioni dei
singoli paesi NON si costruisce un’Europa unita, anzi, bisognerebbe
valorizzare la storia delle nazioni che la compongono per realizzare
l’Unione Europea.
Il crocifisso DEVE restare sulle pareti delle nostre scuole, dove ci sono
sempre stati, così come DEVE continuare ad esserci il presepe a festeggiare il Natale. Io sono orgoglioso di questi nostri simboli e del
loro significato perché fanno parte di ognuno di noi.
Felice Natale.
[email protected]
P
urtroppo lo spazio concesso è tiranno ed è difficile esprimere
concetti così importanti concentrandoli in poche righe, questa
è comunque la seconda parte del precedente articolo che conclude
l’argomento introdotto.
(Seconda parte)
In tal modo il termine riuso cambia il segno e diventa possibilità di
soddisfare il fabbisogno abitativo attraverso il recupero del tessuto
residenziale esistente, sia pubblico che privato, possibilità di riqualificazione delle strutture urbane attraverso una oculata politica dei servizi, possibilità di riappropriarsi dell’uso sociale e collettivo degli spazi
urbani. Riuso, significa anche limitare la crescita urbana e la rilettura
critica del “nuovo” comunque destinato a sostituire l’esistente; non
certo semplice recupero di case, di vani abitabili, di quantità, come
se il problema del fabbisogno fosse effettivamente risolvibile in termini numerici di alloggi da “riattivare”.
Uno dei problemi più spinosi, quando si intraprende un’azione di
recupero del patrimonio edilizio pubblico, è il reperimento e l’allestimento di case-parcheggio e infatti è assai importante disporre di
strumenti urbanistici che diano un quadro di scelte di assetto organico ed allo stesso tempo dettagliato, che indichi la coerenza degli
strumenti utilizzabili per gli interventi, che fornisca un quadro di larga massima delle priorità, conseguendo l’integrazione e la organicità
degli interventi: un intervento di recupero comporta l’opportunità di
prevedere la costruzione di “alloggi parcheggio” per le famiglie interessate o la necessità di realizzare vani residenziali nuovi, conseguenti
alla eliminazione di condizioni di sovraffollamento.
Entrando nel merito dello spirito della L.R. 13/09, va previsto il rafforzamento dei poteri pubblici nel recupero edilizio e la valorizzazione
della funzione sociale della iniziativa privata, aprendo prospettive
differenziate di soluzione del problema con un ventaglio di politiche
alternative da adattare alle diverse realtà.
Il 25 novembre scorso, con gli altri numerosi appartenenti alla nostra
Lista Civica, abbiamo tenuto una conferenza stampa, nella quale abbiamo ribadito la presenza alle prossime elezioni comunali del 2010
al fine di dare continuità al lavoro svolto in questi 5 anni, per ringraziare della fiducia ricevuta chi ci ha votato e soprattutto per dare un
contributo maggiore al bene della città.
Per questo abbiamo coniato un nuovo slogan - SI PUÒ FARE DI
PIÙ - che ci accompagnerà nei confronti sul campo con i cittadini,
a cui chiederemo di sottoporci i propri pensieri sulle tematiche che
stanno loro più a cuore, il cuore azzurro che sta al centro del nostro
simbolo e che significa l’amore che nutriamo per Seregno!
Questo è l’ultimo numero del 2009, pertanto ne approfittiamo per
fare i più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo
a tutti i cittadini seregnesi.
33
Cesare Visconti
UDC
Pietro Amati
Partito Democratico
Clima politico…
Gelato
Cosa ci auguriamo
per l'anno venturo
[email protected]
S
i sa che quando si avvicinano le scadenze elettorali “il clima
politico” si fa particolarmente agitato e nel nostro caso anche
gelido….
Con reiterata banalità, nel tentativo di captare le simpatie elettorali
si assiste ad uno scambio di colpi “bassi” tendenti a denigrare o colpevolizzare per i mancati obbiettivi politici precedentemente fissati
e non raggiunti ora una parte politica, ora un’altra (magari appartenente alla medesima coalizione).
Riteniamo che un tale atteggiamento debba essere accantonato ed
al suo posto vi debba essere una puntuale enunciazione (confortata
da risultati tangibili) degli obbiettivi raggiunti: obbiettivi che facevano parte dei programmi elettorali presentati alla cittadinanza nel
2005. Per quegli obbiettivi, poi, non raggiunti o raggiunti parzialmente, le dovute motivazioni politico/amministrative.
Quanto sopra è propedeutico alla predisposizione dei programmi da
sottoporre alla cittadinanza la prossima primavera.
Il nostro programma terrà conto del momento politico, sociale, amministrativo particolarmente “delicato” che riteniamo deve essere
governato con progetti /interventi dettati dalla moderazione, dalla
solidarietà non rinunciando alla necessaria fermezza ove abbisogna.
L’etica comportamentale, poi, delle Persone che dovranno dar seguito al programma sarà sicuramente un elemento qualificante.
Chiediamo l’aiuto di tanti amici che vogliono darci una mano ed
assieme accettano di intraprendere una importante avventura politica nell’Unione di Centro, partito nato per proporre una nuova
casa politica a tutti i popolari, i liberali, i moderati e i riformisti che
avvertono con preoccupazione il vuoto etico e politico sul quale si
basa l’attuale sistema dei partiti.
[email protected]
V
olge al termine l’anno 2009, ma anche la legislatura della giunta Mariani; nella prossima primavera ci saranno infatti le Elezioni Amministrative per il nostro Comune. Il nostro territorio è a
vocazione politica di centro-destra, ma ci auguriamo che il primo
criterio per scegliere chi governerà la città nel futuro, non sarà esclusivamente quello dell’appartenenza. Oggi amministrare una città di
medie dimensioni, come è la nostra Seregno, non ha bisogno di
una marcata caratterizzazione politica. I problemi sono sul tavolo e
si vedono: per risolverli servono solo passione, rispetto e capacità di amministrare. Non sono certo i tempi per avventurarsi in
spregiudicate progettazioni, né i tempi per aprire conflitti sociali di
ogni genere. Ci vogliono, invece, dialogo, condivisione e sviluppo. Significa un progetto per la Città, che è mancato durante questi
cinque anni: solo adesso (motivi elettorali?) vediamo qualche timida
inaugurazione (Skate-park, piazza Matteucci), ma il Piano di Governo del Territorio, che doveva dirci del futuro di Seregno, è nei cassetti, oggetto di violento contrasto nella Maggioranza, presa dall’antico
desiderio del mattone. Noi vorremmo invece che Seregno uscisse
dallo stallo e dalle luci effimere delle manifestazioni e dei cocktail per tornare a occupare spazi dove fare cultura (oggi vuoti per
mancanza di progettualità); che ridisegnasse la viabilità, rendendola meno goffa e confusa ( e che si ristudiassero i parcheggi
a corona, insomma); che tornasse a far vivere i quartieri; che
gli amministratori tornassero a ascoltare, accogliere e rispondere ai cittadini (che il Palazzo fosse trasparente, insomma);
che ci fosse corrispondenza tra quello che si dice e quello
che si fa (hanno provato a confrontare i cittadini i proclami elettorali del 2005 e quanto è stato fatto da questa Giunta?). E tante sono
ancora le cose che si potrebbero fare, perché le chiedono i tempi in
cui viviamo, non una casacca politica che rischia, solo perché la si
porta, di delegare al potere chiunque. Abbiamo anche la fortuna di
vivere, e non per particolare merito di questa Amministrazione, in
una realtà poco toccata da una criminalità quotidiana (al di là degli
statisticamente normali fatti di cronaca nera) e, nella speranza che
le infiltrazioni di capitali mafiosi non siano gravi sul nostro territorio,
nessuno può mettere in dubbio quanto sia importante la sicurezza
reale dei cittadini, che nasce non tanto da un atteggiamento da sceriffi, quanto da una stretta connessione tra esigenza di rispetto della
legge, riconoscimento della dignità altrui, salvaguardia del territorio,
educazione (permanente) alla legalità e repressione, là dove necessaria. Questo è quello che vorremmo avvenisse, per Seregno, nel 2010.
L’augurio di Buon Natale, a tutti nostri elettori e a tutti i cittadini
seregnesi, si accompagna quindi agli auguri per un 2010 di serenità
e di rinnovata prosperità. E di vero cambiamento.
34
/comune/la parola ai partiti
Giuseppina Minotti
Francesco Mandarano
Rifondazione Comunista
Antonello Dell’Orto
Per Seregno Democratica
[email protected]
[email protected]
Qualche riflessione prima
del “congedo”.
[email protected]
Proponiamo una
coalizione per battere
il centro destra
S
i vota il 28 marzo 2010. La posta in gioco.
Fra quattro mesi si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale.
Pensiamo che Seregno abbia bisogno di un cambio di governo perché il centro – destra non è stato in grado di rispondere alle esigenze
di quella parte di cittadini (la maggioranza) convinta che Seregno
non debba diventare una città dormitorio, che chiede interventi sociali, che giudica imprescindibile il diritto al lavoro e la fine del precariato, che vuole una città a misura delle persone e non della speculazione, che cerca una maggiore partecipazione alle scelte politiche,
che fa della questione morale in politica un valore irrinunciabile, che
ritiene necessari spazi pubblici adeguati per la cultura, la socializzazione, i giovani, che non ne può più di coloro che trasferiscono sui
più deboli le colpe derivanti dalla loro avventata politica economica
che minimizza la crisi mentre anche a Seregno qualche azienda (Cifer
Rauschert) ha chiuso e altre 23 (con circa 300 dipendenti) sono in
cassa integrazione. A questo proposito il Gruppo consiliare del PRC ha
chiesto la costituzione di un Fondo Comunale straordinario al quale
possano accedere le famiglie in difficoltà, l’Amministrazione ha affermato di essere d’accordo, ma finora soldi non se ne sono visti.
Cosa propone il PRC alle altre forze politiche del centro sinistra ed ai cittadini seregnesi?
Noi pensiamo che a Seregno sia possibile battere il centro destra
ma alla condizione di una convergenza delle diverse forze politiche
del centro sinistra su un programma amministrativo e sulla modalità
di scelta del candidato sindaco. Per questo sosteniamo la proposta,
che molti cittadini ci hanno fatto, di istituire un tavolo di discussione
sul programma con elezioni primarie di coalizione per la scelta
del candidato sindaco. Sappiamo che il PD è invece orientato a fare
primarie di partito e proporre poi questa scelta agli eventuali alleati.
Questo però rinchiuderebbe lo stesso PD all’interno di una logica di
partito e non permetterebbe il necessario allargamento del dibattito
e la creazione di una coalizione solida e credibile.
Giù le mani dall’acqua.
Il Governo ha fatto approvare una legge che regala l’acqua ai privati
per consegnarla agli interessi delle multinazionali e farne un nuovo
business. Il PRC è invece per una gestione pubblica perché l’acqua è
un bene comune, essenziale per la vita e non deve essere oggetto di
speculazione. Mettere a profitto l’acqua comporterà tariffe più salate
per i cittadini. Rifondazione Comunista, con altre forze politiche e
sociali, sta perciò preparando il ricorso al Referendum, nel frattempo
ha presentato un ordine del giorno in Consiglio Comunale e avviato
una raccolta firme.
Come raggiungere il PRC e i consiglieri comunali:
Sito: www.brianzapopolare.it/prcbrianza/seregno
Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=20436379990
L
’anno che sta terminando, segna la fine della personale esperienza nel ruolo di consigliere comunale a Seregno. Torno nei panni
che più mi sono consoni: quelli di cittadino interessato alla qualità
della vita del mio comune, alle problematiche e alle potenzialità offerte dal tessuto sociale, con le sue manifestazioni culturali racchiuse
nel ricco panorama associativo, dove si esprimono valori e idee grazie
a centinaia di donne e uomini che ogni giorno dedicano parte della
loro vita al bene comune. La prossima primavera potremo eleggere il nuovo Sindaco e nuovi Consiglieri Comunali; il regalo più bello
che possiamo farci sarà scegliere persone che abbiano la pazienza di
ascoltare, talento sempre più raro, offuscato dall’ansia diabolica di
distinguere tra buoni e cattivi, che fa diventare sordi e ciechi nei confronti di coloro che non stanno dalla stessa parte politica.
Al 2010 in arrivo chiedo in dono un nuovo Sindaco che si occupi di:
Cultura: attraverso un assessore scelto per la propria passione e
competenza, che sappia sostenere le realtà imprenditoriali locali che
operano nel settore (sale cinematografiche, teatri, imprese dedite alla
formazione -fotografia, artigianato, giornalismo, etc-), che abbia idee
per sfruttare gli spazi pubblici esistenti (biblioteca, museo ai Vignoli,
sala civica) con l’obiettivo di combattere il fenomeno della città fantasma dopo l’imbrunire ;
Sociale: davanti al perdurare della crisi economica, il Sindaco dovrà
intervenire nei confronti dei soggetti in difficoltà da un lato con un
sostegno economico, esigendo di contro l’impegno della persona
assistita a rendersi sempre più attiva ed autonoma nella ricerca del
lavoro, dall’altro facendole acquisire nuove competenze, attraverso
esperienze professionali temporanee gestite dal Comune e/o formative avvalendosi del supporto dei servizi al lavoro attivi sul territorio.
Ambiente: tramite il nuovo assessore dovrà coordinare la creazione
di un Parco Provinciale di notevoli dimensioni che comprenda l’attuale PLIS Brianza Centrale e si estenda sulle aree non urbanizzate
degli altri Comuni confinanti ma che realizzi altresì una continuità
con le altre aree non cementificate della Brianza, all’interno del quale sviluppare progetti di sostenibilità ambientale, rinaturalizzazione e
controllo dell’inquinamento, esperienze di attività economiche ecosostenibili;
Sicurezza: in vista del prossimo allargamento dei diritti civili e politici
ai cittadini stranieri che vivono regolarmente in Italia, il Sindaco dovrà
essere promotore del Consiglio Comunale dei Migranti che, al
pari del Consiglio Comunale dei ragazzi, favorisca la libera partecipazione delle molteplici risorse umane e culturali che abitano in città e
che ne contribuiscono all’arricchimento sociale ed economico, anche
al fine di responsabilizzare le diverse comunità nel ruolo di controllo
dei singoli appartenenti. Conoscenza e riconoscimento reciproco tra indigeni e migranti = maggior sicurezza sociale.
Auguri a Tutti!
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gelsia