Scheda Sintetica Progetto

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Scheda Sintetica Progetto
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Meridionale 2014
SCHEDA ZAMBIA– CELIM MI
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SIAVONGA
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della
solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi
Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di
costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale,
etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I
conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi
decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto
di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione
della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore
terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il
degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione,
mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
ZAMBIA
Situato nel cuore dell’Africa meridionale lo Zambia, divenuto indipendente dal dominio coloniale inglese il 24
ottobre del 1964, è stato governato per 27 anni dal presidente Kenneth Kaunda, leader dell’Unip che fino al
1991 è stato l’unico partito politico legale del paese. Kaunda ha governato con pugno di ferro e l’isolamento
internazionale e la pessima situazione economica del Paese lo hanno costretto, in seguito a pesanti
proteste, a emendare la costituzione consentendo il multipartitismo. I risultati si sono subito fatti vedere: nel
1991 il candidato del MMD (Movement for Multiparty Democracy) Frederick Chiluba è stato eletto presidente
a larga maggioranza. Chiluba si è impegnato in una politica di appoggio alle grandi istituzioni finanziarie
internazionali, chiudendo le imprese minerarie statali ridotte ormai alla bancarotta e attuando una serie di
riforme strutturali che hanno però provocato un pesante rialzo dei prezzi. Il crescente scontento nei confronti
dell’amministrazione ha persino portato a un tentato golpe militare nell’ottobre 1997. Impossibilitato a
modificare per la seconda volta la Costituzione, affinché potesse essere eletto per la terza volta, Chiluba ha
dovuto cedere il passo al proprio delfino Levy Mwanawasa, eletto alla presidenza nel dicembre del 2001 e
deceduto per gravi problemi di salute nel 2008. Il governo è stato quindi affidato al vice, Rupiah Banda, in
carica fino alle ultime elezioni del settembre 2011, vinte dall’attuale Presidente Micheal Sata, le cui politiche
si stanno concentrando su lotta alla corruzione, redistribuzione della ricchezza generata dal settore
minerario e riduzione della disoccupazione. Dal punto di vista economico, lo Zambia, che oggi è il terzo
esportatore di rame al mondo, continua a essere dipendente in maniera preoccupante dalle sue miniere.
Nonostante la privatizzazione di molte delle industrie collegate al settore abbia permesso allo Stato di
sgravarsi delle pesanti perdite causate dalla cattiva amministrazione precedente, il Paese è uno dei più
poveri del mondo, con il 64% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Negli ultimi anni il rialzo
del prezzo dei minerali ha favorito una ripresa dell’industria estrattiva, che però ha causato gravi problemi
legati all'inquinamento e alle piogge acide, che affliggono soprattutto le zone dedite alle attività estrattive e
alla raffinazione dei minerali. Recentemente la crisi economica globale ha colpito anche lo Zambia,
raddoppiando il tasso di inflazione, che attualmente si attesta intorno all’8%, aumentando la disoccupazione
(14,58%) e riducendo il tasso di crescita del PIL dal 7,3% al 6,5% (Dati Banca Mondiale 2012).
Nonostante un buon tasso di alfabetizzazione (70,6%) lo Zambia è uno degli ultimi Paesi nella classifica
UNDP per indice di Sviluppo Umano. Si colloca infatti al 163° con un indice pari a 0,448 e una speranza di
vita alla nascita di 57 anni. Anche se lo Zambia ha compiuto progressi lodevoli per aumentare l'accesso e la
parità di genere, più di 250.000 bambini non vanno a scuola e il 47% degli iscritti non completano il ciclo
primario. L'attuale programma nazionale UNICEF (2011-2015) si concentra sul miglioramento della qualità
dell'istruzione e sul completamento del ciclo scolastico, soprattutto per quanto riguarda ragazze, bambini che
provengono da aree rurali, e altri gruppi a rischio di esclusione.
Lo Zambia, la cui stragrande maggioranza del territorio è occupata da foreste (solo il 4,6% di terra è
coltivabile) protegge il 41% del territorio mediante 19 parchi e centinaia di riserve, dove si possono
incontrare praticamente tutte le tipologie di flora e di fauna africana. Secondo l’agenzia Usa per lo sviluppo
internazionale lo Zambia fa parte dei primi 10 Paesi al mondo ad aver ampiamente contribuito alla
produzione di gas serra a causa della deforestazione: infatti l’80% della popolazione rurale dipende dal
legname per cucinare e scaldarsi e questo provoca una deforestazione che si attesta in media in 300.000
ettari all’anno.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
CELIM Milano è presente in Zambia dal 1981, operando inizialmente nella Southern Province nel settore
della formazione professionale in campo agricolo, con il progetto ZTF (Zambesi Training Farm) (dal 1982 al
1988): progetto di formazione con scuola agricola ed annessi terreni irrigati per gli agricoltori formati,
soprattutto nella coltivazione della banana, nell'area di Chirundu. Successivamente sono stati realizzati
diversi progetti, in collaborazione sia con alcune diocesi (di Monze, di Livingstone e con l’Arcidiocesi di
Lusaka) sia con i Ministeri della salute e dell’agricoltura, estendo le attività alla Central e Western Province. I
progetti di CeLIM hanno interessato diversi ambiti di intervento con programmi monosettoriali o plurisettoriali
che hanno avuto un’ampia copertura territoriale e numerica. Di tali progetti hanno beneficiato le popolazioni
rurali più isolate e i gruppi più vulnerabili della popolazione come giovani, donne, orfani e malati di AIDS.
Una scelta di target che è stata sempre apprezzata dalle controparti locali. Oltre al settore della formazione
professionale in campo agricolo, si è intervenuto nei settori della sicurezza alimentare, del supporto alle
donne e ai giovani, della formazione professionale e dell’educazione, della sanità, sia a livello di strutture
ospedaliere sia di sensibilizzazione nelle comunità. Temi attuali di intervento CeLIM in Zambia sono la
salvaguardia ambientale e la riforestazione, la promozione di offerte turistiche gestite localmente con
ricaduta economica sulle comunità ospitanti, il sostegno all’educazione primaria. Tra i suoi successi in
Zambia CeLIM annovera la creazione, nel 2008, dell’Istituzione di Microfinanza E-MFI nata dalla fusione di
due precedenti progetti CeLIM di microcredito nei distretti di Siavonga e Gwembe e che oggi vanta circa 400
clienti all’anno con un tasso di restituzione del prestito del 90%. Il YCTC (Youth Community Training Center)
che dal 2003 costituisce una realtà di formazione e avviamento professionale ma anche uno spazio di
socializzazione e svago per circa 250 ragazzi e ragazze. Sempre nel 2003 è stato avviato anche il progetto
Olga’s che ha portato alla creazione di un ristorante e di una struttura ricettiva no-profit i cui ricavi
sostengono finanziariamente le attività del YCTC. Dal 2005 è iniziata l’esperienza di servizio civile in Zambia,
affiancando il personale espatriato del CeLIM e le controparti locali, nei progetti realizzati in collaborazione
con i partner locali nei settori della formazione professione,dello sviluppo rurale, della salute di base,
dell’educazione primaria e dell’alfabetizzazione.
Nella sua trentennale attività nel Paese CeLIM ha raggiunto obiettivi significativi nei diversi ambiti di
intervento dei suoi progetti quali l’incentivazione del microcredito e la promozione di cooperative di donne; il
supporto a gruppi vulnerabili della popolazione con un attenzione particolare agli interventi educativi e di
formazione professionale rivolti a bambini e giovani; la valorizzazione del patrimonio ambientale con il
sostegno ad un settore in forte crescita come quello del turismo responsabile. Gli interventi di CeLIM in
Zambia, data la connotazione fortemente bottom-up e partecipativa, si sono dimostrati altamente sostenibili
come dimostra il fatto che molti di questi progetti sono oggi autonomi e gestiti da personale locale.
Partner
¾ Nella sede Siavonga il CELIM collabora con la Diocesi di Monze.
L’obiettivo principale dell’intervento umanitario della Diocesi è quello di gestire le diverse attività sanitarie
implementate, tra cui in particolare tre ospedali (Monze, Chikuni e Chirundu), un centro sanitario rurale
(Chivuna) e 23 Home Base Care. Lo staff dell’Health Department viene inoltre periodicamente coinvolto nella
gestione e distribuzione degli aiuti umanitari nei casi di calamità naturali e nei programmi di riabilitazione.
L’ufficio di promozione umana della Diocesi gestisce programmi educativi, formativi e agricoli rivolti a diverse
fasce di beneficiari: giovani, donne, adulti. I programmi realizzati fino ad ora sono:
¾
Il Development Educational Program (DEP), processo di riflessione e azione attraverso l’approccio
partecipativo.
¾ Il Programma Agricolo che promuove metodi di agricoltura sostenibile e tecnologie appropriate.
¾ Il Programma di Aiuto e Ricostruzione, che mira a fronteggiare le ricorrenti siccità
responsabilizzando le comunità nell’ideare e realizzare misure di prevenzione e riduzione
dell’impatto.
¾ Micro progetti, mirati alla promozione di iniziative locali per lo sviluppo comunitario.
Il CeLIM collabora con la Diocesi di Monze da oltre 30 anni.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
ZAMBIA- Siavonga (CELIM MI 20274)
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
¾ Non ci sono indicazioni e avvisi particolari in merito alla sicurezza nel Paese. Non si rilevano
specifiche zone di rischio ma si consiglia unicamente di non rimanere isolati quando si visitano zone
periferiche del Paese, in particolare al confine con l’Angola e nella Provincia del Cooperbelt al
confine con il Congo, dove c’è stato un deterioramento delle condizioni di sicurezza a causa di un
massiccio afflusso di profughi.
¾ Nell’area d’intervento del progetto non ci sono particolari condizioni di rischio di ordine pubblico.
Rischi sanitari:
¾ Nel Paese sono presenti patologie endemiche quali tifo, aids, febbre gialla, malaria, tubercolosi,
bilarzia, meningite, poliomielite e il colera. Le strutture igienico-sanitarie del Paese sono arretrate e
inadeguate.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI A FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine
pubblico
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾
¾
MICROCRIMINALITÀ
¾
¾
¾
Ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli
operatori responsabili.
Si raccomanda prudenza, soprattutto nelle ore serali. Sono
sconsigliati gli spostamenti nelle ore notturne e in zone isolate e si
consiglia di evitare di circolare a piedi per lunghi tratti.
Come mezzo di trasporto si consiglia il taxi, dal momento che il
trasporto pubblico offre scarsa efficienza e sicurezza.
Si raccomanda di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di
viaggio e di conservare gli originali in luogo sicuro.
Si consiglia inoltre di non mostrare oggetti di valore quali ad esempio
macchina fotografica, cellulare, i-pod, computer, tablet, ecc.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
PROFILASSI
E
VACCINAZIONI
• Dal punto di vista sanitario, prima della partenza previo parere medico,
si consiglia di vaccinarsi contro febbre gialla, il colera, il tifo, l’epatite A
e Be il tetano e di sottoporsi alla profilassi antimalarica.
• Si consiglia di adottare misure preventive contro le zanzare per evitare
la trasmissione della malaria (zanzariere, repellenti, abiti lunghi).
• Si consiglia di mantenere sempre un elevato livello d’igiene personale e
di adottare particolari misure preventive; di evitare di mangiare cibi
crudi; di bere acqua e bevande in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio,
di non mangiare alimenti venduti per strada, di lavare e sbucciare la
frutta;
• di non bagnarsi in fiumi e laghi d’acqua dolce a causa della
biliarziosiOsservare le comuni regole di igiene raccomandate in ogni
Paese con clima caldo-umido.
Il centro ospedaliero più vicino è:
¾ In caso di necessità sanitaria, il Siavonga District Hospital è a 0,5 KM dalla sede, 5 minuti. La sede è
munita di automezzo proprio..
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nel presente progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere
in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
DESCRIZIONE SEDE:
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
ZAMBIA – SIAVONGA
Siavonga è una città posta sulla riva nord del Lago Kariba, e capoluogo del distretto omonimo. Il distretto di
Siavonga è uno dei tre distretti della Gwembe Valley, nella provincia del sud. Confina a sud e a est con lo
Zimbabwe, a ovest con i distretti di Gwembe e Mazabuka, a nord con il distretto di Kafue. Ha una superficie
totale di 3.600 chilometri quadrati, 536 dei quali coperti dall’acqua del Lago di Kariba. Il clima è tropicale,
ovvero generalmente caldo per tutto l’anno, con temperature che vanno dai 15 ai 40 gradi. Il periodo delle
piogge è breve e dura da fine novembre all’inizio di marzo. Nel periodo delle piogge le precipitazioni (circa
650 mm/anno) in genere sono caratterizzate da periodi di siccità della durata di due o tre settimane. Il
terreno è collinare e alterna zone rocciose a boschi di miombo, mentre la parte pianeggiante è generalmente
ricoperta da mopani. La maggior parte del territorio del Distretto non è idonea per le coltivazioni, in quanto il
terreno arabile è pari solo al 15% del totale. Ci sono numerosi ruscelli che, a causa della natura collinare
dell’area, scorrono molto velocemente durante il periodo di piena e, in genere, a conclusione della stagione
delle piogge non lasciano significative riserve d’acqua. Dai risultati del censimento del 2005 si stima che gli
abitanti siano 75.000, il 69% dei quali risiede in area rurale. La crescita annuale della popolazione è del
3,5% e la densità è di 15 ab/km2. Le comunità, composte in media per il 51% da donne, sono concentrate
sulla sponda del lago, vicino alle sorgenti d’acqua e lungo la strada asfaltata che attraversa il Distretto e che
lo collega al resto del Paese. Il Lago rappresenta un attrattiva turistica interessante, per la possibilità di tour
in battello e per la pesca, che offre un significativo contributo all’economia del territorio. I due centri urbani
più importanti del distretto sono Siavonga e Chirundu, quest’ultimo a 30 km dal capoluogo.
Nel territorio di Siavonga si interviene nel settore di Educazione e istruzione.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
EDUCAZIONE E ISTRUZIONE
Nel distretto di Siavonga ci sono 63 scuole governative (61 primary schools, 2 secondary schools) e 10
Community primary schools. Le Community schools rappresentano un’importante opportunità in quanto
potrebbero soddisfare i bisogni educativi di quei bambini che, per motivi di vulnerabilità economica e
famigliare e a causa della distanza dalle scuole governative, non sono inseriti nel sistema educativo
nazionale. Gli studenti delle scuole comunitarie appartengono per la maggior parte alle fasce più povere e
vulnerabili della popolazione come testimoniato dal fatto che solo 1/3 delle famiglie degli studenti delle
community schools possieda una struttura abitativa permanente. Questo divario nell’offerta formativa a cui,
in ragione del loro status economico, possono accedere i bambini, acuisce ulteriormente le pre-esistenti
differenze sociali instaurando un pericoloso circolo vizioso nel quale le fasce di popolazione con una
maggiore disponibilità economica possono accedere ad un sistema educativo e scolastico di migliore qualità
rispetto alle fasce di popolazione più vulnerabili e povere. Questo fatto determina che quelle fasce di
popolazione con uno stato sociale e un benessere economico maggiore possano ricevere un’educazione e
una formazione migliore che li rende più appetibili e pronti al mercato del lavoro riducendo drasticamente le
possibilità di quelle fasce di popolazione che, in virtù del fatto di aver ricevuto un’educazione di bassa
qualità, non sono competitivi nella ricerca di una occupazione. Questo fenomeno ha come conseguenza che
tendenzialmente questi individui poveri e poco istruiti vadano ad ingrossare i ranghi dell’economia informale
se non, nei casi peggiori, i ranghi della delinquenza. Situazioni in cui una larga parte della popolazione non
accede ai servizi di primaria importanza e non vede garantiti i proprio diritti basilari come quello
all’istruzione, sono situazioni caratterizzate da equilibri instabili e particolarmente fragili che possono ben
presto decadere in esplosioni di conflitti e tensioni sociali. Dall’analisi dei bisogni condotta in collaborazione
con i rappresentanti delle Comunità e dei Partner locali, sul territorio in oggetto, emerge l’esistenza di una
diminuzione della frequenza tra la fine del grade 4 e l’inizio del grade 5 che, per le famiglie più povere, passa
dal 60% al 38% ed è principalmente dovuto all’abbandono scolastico delle bambine di 12-13 anni che
rimangono incinte. Tra l’altro, il tasso di frequenza femminile è sempre più basso passando da 2 a 5 punti
percentuali a seconda dei casi. Si registra inoltre che la maggior parte dei bambini lasciano gli studi attorno
all’età di 14 anni perché considerati abbastanza grandi per iniziare a lavorare e contribuire così al
sostentamento delle loro famiglie. L’abbandono degli studi dopo il grade 7 è molto alto. Si passa da una
frequenza netta del grade 7 del 38% ad una frequenza del grade 8 del 15%. Le famiglie più povere reputano
infatti che il grade 7 sia un livello di educazione più che dignitoso per i loro figli, hanno comunque bisogno
che i figli inizino a lavorare e non possono pagare le tasse scolastiche. A questo si aggiunge un basso livello
di preparazione degli studenti stessi che non superano gli esami per passare al grade successivo.
Le Community Schools, le scuole materne e gli asili nido del distretto sono caratterizzati da problemi
infrastrutturali che non permettono agli studenti e ai bambini di studiare e di vivere in un ambiente adeguato
e conforme alle loro esigenze e necessità. La maggior parte di queste strutture educative comunitarie è
realizzata in edifici pre-esistenti che avevano un’altra destinazione di uso (come per esempio le parrocchie e
le chiese) e che quindi non dispongono degli spazi adatti ad ospitare e implementare attività scolastiche.
Alcune Community Schools hanno problemi legati alla lontananza geografica delle loro strutture per le
comunità che vivono nelle aree rurali più remote. Le lunghe distanze, le strade disastrate e le condizioni
meteorologiche impediscono spesso ai bambini più piccoli di accedere alle strutture scolastiche. Di
conseguenza, molti bambini iniziano la prima elementare all’età di 8-9 anni. Tuttavia, il Ministero
dell’Educazione non può risolvere il problema di queste comunità attraverso la costruzione di numerose
scuole sparse sul territorio perché la loro costruzione e il loro mantenimento comprometterebbero le
condizioni finanziarie del Ministero già precarie.
Un altro problema che accomuna le Community Schools del distretto è la qualità dell’insegnamento, dato
che la maggior parte degli insegnanti ha qualifiche inadeguate: hanno un basso livello di istruzione e non
sono in grado di ottenere un ulteriore miglioramento accademico; gli stipendi, che sono molto bassi o
addirittura inesistenti, non permettono infatti agli insegnanti di continuare gli studi e di aggiornarsi. Queste
scuole purtroppo non riescono a garantire degli stipendi adeguati ai propri dipendenti perché le tariffe di
iscrizione scolastiche sono molto basse.
Infine nel distretto sono state istituite delle scuole materne e asili nidi per permettere ai bambini che vivono
nelle aree rurali di familiarizzare con la scuola e i sistemi di studio per migliorare le loro performance una
volta iniziata la scuola primaria. Purtroppo però i genitori non danno valore all’ educazione della prima
infanzia, mandano i figli solo occasionalmente e spesso non pagano l’iscrizione.
Nel settore Educazione ed Istruzione si interviene nel territorio di Siavonga con i seguenti destinatari diretti
e beneficiari.
Destinatari diretti:
¾ 18 insegnanti delle 4 Community Schools che parteciperanno a dei corsi di formazione e
aggiornamento;
¾ 5 insegnanti (scelti tra i precedenti 18) che parteciperanno a corsi a distanza per ottenere il diploma
e 9 insegnanti delle 2 scuole materne e dei 2 asili nido che parteciperanno a dei corsi di formazione.
Genitori dei 1309 bambini, coinvolti nelle attività di supporto alla gestione delle scuole.
Beneficiari indiretti:
¾ 1.309 bambini di 4 Community schools( Kulishoma, Simamba, Mitchell, Lusitu), 2 scuole materne
(Nabutezi e Namoomba) e 2 asili nido (Spring valley, Kizito) interessati dalle diverse attività del
progetto.
¾ i nuovi bambini che potranno usufruire della maggiore qualità dell’istruzione e delle nuove strutture
scolastiche e le loro famiglie, che potranno partecipare attivamente alla definizione delle politiche
educative, per un totale stimato di circa 5.000 persone.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
¾ Migliorare la qualità dell’ istruzione di base per 1.309 bambini emarginati del distretto di Siavonga.
¾ Migliorare il coordinamento e l’adeguamento dell’offerta formativa tra il sistema educativo
governativo e le community schools.
¾ Migliorare le politiche educative e la partecipazione comunitaria alla definizione delle stesse.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
ZAMBIA- Siavonga (CELIM MI 20274)
Azione 1. Miglioramento della qualità dell’istruzione di base in 4 Community schools, 2 scuole materne e 2
asili nido nel distretto di Siavonga
1. Corsi di formazione e aggiornamento per 18 insegnanti delle 4 Community schools
•
1 corso annuale di distance learning per 5 insegnanti che saranno accompagnati a ottenere il
diploma di insegnante
•
3 corsi di formazione e aggiornamento per tutti gli insegnanti su: alfabetizzazione, calcolo
numerico, insegnamento della lingua inglese
•
Supporto individuale ai singoli insegnanti non ancora in possesso del grado 12 (maturità
superiore) per poter affrontare gli esami di maturità nel corso dell’anno
2. Costruzione di nuove infrastrutture scolastiche e ristrutturazioni nelle 2 Community schools e nei 2
asili nido considerati
3. N. 4 Incontri formativi sulla gestione delle 4 Community schools e delle 2 scuole materne considerati
rivolti al personale docente e ai comitati genitori
4. Corsi di formazione per 9 educatori delle scuole materne e asili nido per migliorare i servizi offerti: 3
corsi su tecniche di animazione, potenziamento della manualità dei bambini, pedagogia
5. Avvio attività generatrici di reddito (pollai, sartoria) per assicurare la sostenibilità delle 8 scuole
considerate
Azione 2. Strutturazione di nuove sinergie tra le Community schools e le scuole governative
1. Avvio delle pratiche di istruttoria per ottenere l’inserimento di 3 scuole comunitarie nel sistema degli
aiuti governativi
2. Creazione di coordinamenti complementari tra le 2 scuole materne considerate e le rispettive scuole
governative a livello di insegnanti e programmi: incontri mensili di conoscenza, programmazione,
condivisione dei metodi didattici, studio di sinergie e scambi di docenti, organizzazione di attività
comuni
Azione 3. Rafforzamento della partecipazione della comunità nella progettazione delle politiche educative
1. Corsi di alfabetizzazione (1 incontro al mese) e formazione sul ruolo dei genitori dei 1309 alunni
nell’educazione dei figli
2. Attività di lobbying a livello distrettuale e centrale per ottenere un miglioramento della formazione e
aggiornamento degli insegnanti e una politica chiara sull’erogazioni delle sovvenzioni statali alle
Community schools:
• incontri mensili con l’autorità distrettuale dell’educazione, i comitati dei genitori e i rappresentanti
delle scuole per programmare le attività di formazione e per raccogliere le istanze da riportare a
livello nazionale
• partecipazione agli incontri di coordinamento nazionali con le altre agenzie che lavorano a
supporto delle Community School finalizzati ad individuare le azioni di pressione da organizzare
verso il Ministero dell’Educazione
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾ 1 pedagogista coordinatore delle attività educative- azione 1,2 e 3
¾ 1 logista responsabile delle costruzioni – azione 2
¾ 1 educatore a supporto delle attività del coordinatore – azione 1,2 e 3
¾ 3 formatori per corsi per docenti – azione 1
¾ 4 formatori di alfabetizzazione- azione 3
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
ZAMBIA- Siavonga (CELIM MI 20274)
I volontari/e in servizio civile n°1-2 saranno coinvolti nelle seguenti attività:
¾ Supporto all’organizzazione e alla gestione di corsi formativi rivolti agli insegnanti delle Community
School
¾ Supporto nell’organizzazione e gestione degli incontri formativi sulla gestione delle community
schools e scuole materne
¾ Supporto nell’organizzazione e gestione degli incontri formativi rivolti agli educatori delle scuole
materne e dei nidi per migliorare i servizi offerti
¾ Supporto nell’avvio delle attività generatrici di reddito (pollai e sartoria)
¾ Supporto nel coordinamento del gruppo degli insegnanti per la creazione di sinergie tra scuole
governative e comunitarie
¾ Collaborazione nella ideazione, organizzazione e gestione dei corsi di alfabetizzazione e formazione
dei genitori
¾ Supporto all’attività di lobbying: collaborazione nell’organizzazione e realizzazione degli incontri
mensili per programmare le attività di formazione e per raccogliere le istanze da riportare a livello
nazionale.
REQUISITI:
I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili
requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari
andranno ad implementare:
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet
Specifici:
ZAMBIA- Siavonga (CELIM MI 20274)
¾ Preferibile formazione in campo educativo
¾ Preferibile buona conoscenza della lingua inglese
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
CELIM MI
Milano
Via San Calimero,
11/13
20122
02-58316324
www.celim.it
¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare
nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN
AREE DI CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM). Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.