Gli Ufficiali della Carità

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Gli Ufficiali della Carità
GLI UFFICIALI DELLA CARITÀ
Premessa
Il mio personale interesse per questo argomento nasce qualche anno fa, quando per la prima
volta mi sono trovato ad affrontare l’impegno di presiedere una Loggia in qualità di Maestro
Venerabile.
La preparazione della Cerimonia della mia Installazione mi portò a rilevare che non erano
previste nel nostro Rituale le formule di investitura di alcuni Ruoli. Così mi misi a verificare il
Rituale Emulation originale Inglese, ed altri Rituali in uso in Inghilterra, nonché le Costituzioni e
Regolamenti Italiani ed Inglesi.
Questo iniziale lavoro portò alla luce alcune incongruenze tra le versioni originali e le nostre
traduzioni, in particolare con riferimento ai Ruoli di Almoner (Elemosiniere) e Charity Steward, e
segnò l’interesse ad approfondire questo argomento: la Carità
La Carità
La Carità ha sempre occupato un posto di grande rilievo nella Massoneria. Non a caso
quando si parla dei grandi principi su cui è basato l’Ordine, si indicano l’Amore Fraterno, il
Conforto e la Verità. Ed il conforto, il secondo dei grandi principi, trova la sua massima espressione
proprio nella Carità.
Il termine originale Inglese “Charity”, ha un significato leggermente più ampio della
traduzione letterale italiana, difatti si riferisce non solo all’atto di fare carità, quanto
prevalentemente alla organizzazione che si occupa di distribuire denari, beni e aiuti a persone in
stato di necessità. In questa ottica i molti riferimenti alla “Charity” nei Rituali e nelle Costituzioni
Inglesi assumono una valenza diversa da quella che ci viene data traducendo letteralmente i termini.
Riportando l’argomento nella nostra lingua, oltre a “Carità” troviamo frequentemente il
termine “Benevolenza” in traduzione di “Charity”, o anche semplicemente “Beneficenza”.
Purtroppo nessuno di questi termini rende il senso ampio che il termine “Charity” ha nella sua
lingua originale. Fortunatamente nella sostanza il senso comune ci porta comunque ad assegnare a
questi termini il giusto valore che meritano, e credo che tutti noi, nell’ambito della nostra
Istituzione, quando ci riferiamo alla Carità o Benevolenza, non ci limitiamo a pensare all’obolo che
mettiamo nel sacco della beneficenza, o tronco della vedova che dir si voglia, quanto piuttosto al
prendersi cura e dedicare il proprio tempo ed il proprio talento al servizio del nostro prossimo in
senso ampio, ed in particolare dei nostri Fratelli e loro congiunti.
La tradizione Inglese
Il sistema Inglese si fonda in maniera preponderante sulla Carità. Tanta è l’importanza data
alla Charity che la Gran Loggia Unita d’Inghilterra ha al suo interno un organismo denominato
“The Grand Charity”, con una propria e distinta sezione nel libro delle Costituzioni e Regolamenti.
L’attenzione della Massoneria inglese nei confronti della Carità trova una sua prima
istituzionalizzazione già nel 1725, quando l’immediato ex Gran Maestro propose alla Gran Loggia
di costituire un fondo centrale per la Carità in modo da poter provvedere al conforto dei Fratelli in
stato di necessità. La proposta fu accolta e nel 1727 fu formata la Commissione per la Carità. Da
quel momento le Logge inglesi furono invitate a versare soldi per questo primo fondo comune.
Dopo l’Act of Union del 1813, il fondo della Benevolenza fu affidato alla Loggia della
Benevolenza, formata da tutti i Grandi Ufficiali in carica ed ex, e dai Maestri Venerabili di tutte le
Logge. Il Gran Maestro in persona nominava annualmente 3 Grandi Ufficiali quali Maestro
Venerabile e Sorveglianti della Loggia della Benevolenza, che si riuniva mensilmente per discutere
riguardo le tante petizioni che arrivavano, e distribuire i fondi sulla base di regole bene determinate:
fino a 10 sterline per un Fratello in difficoltà, e 5 sterline per ogni vedova o orfano.
La Loggia della Benevolenza continuò a riunirsi fino al gennaio del 1884, quando divenne
semplicemente un Comitato all’interno della Gran Loggia.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’attenzione della Carità Massonica nei confronti
di non Massoni risale addirittura al 1733, quando il Deputato Gran Maestro raccomandò che una
raccolta di denari dovesse essere fatta in ogni Loggia, a favore dei fondi per gli insediamenti delle
Colonie Americane in Georgia, così che persone in stato di difficoltà potessero essere là inviate e
ricevere accoglienza.
E molti altri, negli anni, sono stati i fondi e le associazioni collegati alla Massoneria.
Il Royal Masonic Institution for Girls, fondato nel 1788 da Bartolomeo Ruspini, Massone di
origine italiana, dentista di numerosi membri della famiglia Reale, che pensò ad una scuola per
ragazze, figlie di Massoni. L’istituto iniziò l’attività con 15 ragazze, nel centro di Londra. Negli
anni numerosi cambiamenti hanno interessato l’istituto, che oggi è indipendente dalla Gran Loggia,
ma ancora supportato dalla Carità Massonica, attraverso il “Masonic Trust for Girls snd Boys”.
Il Royal Masonic Institution for Boys, fondato nel 1798 per assistere i figli dei Massoni, e
che è attivo tutt’oggi.
Il Royal Masonic Benevolent Insitution (RMBI), ideato da tale Dr. Robert Crucefix nel 1830
per dare asilo ai Massoni anziani, trovò inizialmente contrasti all’interno della Gran Loggia che
preferì istituire un fondo per dare aiuti diretti piuttosto che impiegare risorse per costruire un
edificio. Poi però nel 1842 il Gran Maestro persuase la Gran Loggia a devolvere fondi per la
costruzione della casa di risposo, che vide finalmente la luce nel 1850, alcuni mesi dopo la morte
del suo ideatore Dr. Crucefix. Negli anni il RMBI si è occupato anche di altre forme di
Benevolenza, ed è oggi una delle più importanti istituzioni caritatevoli Massoniche in Inghilterra..
Il Royal Masonic Hospital, inizialmente pensato nel 1911 da Percy Still e altri Fratelli della
Malmesbury Lodge, subì una pausa durante la Prima Guerra Mondiale, e nel 1917 iniziò l’attività
come centro di riabilitazione. Dopo la guerra continuò l’impegno dei Fratelli per la Costruzione di
un Ospedale stabile, e la loro fatica fu coronata nel 1933 quando l’Ospedale fu inaugurato da Re
Giorgio V e dalla Regina Mary. Le finalità dell’Ospedale non furono mai di prestare cure gratuite a
Massoni o loro connessi, ma piuttosto di poterle offrire a costi contenuti. Verificato però che spesso
anche i costi contenuti non erano sopportabili per molti Fratelli, fu istituito uno specifico fondo,
chiamato “Samaritan Fund”, con lo scopo di sostenere la differenza tra le spese che un Fratello
poteva sopportare ed il costo delle cure. L’Ospedale si caratterizzò negli anni tra le due Grandi
Guerre per l’alto livello medico offerto. Dopo la Seconda Guerra mondiale, a seguito della
nazionalizzazione del servizio sanitario, il Royal Masonic Hospital, pur rimanendo privato, iniziò
un lento declino, culminato in un completo distaccamento da parte della Gran Loggia nel 1992. A
seguito di questo evento fu creato un nuovo fondo, chiamato “New Masonic Samaritan Fund”, con
il preciso scopo di dare assistenza a coloro non in grado di pagare costose cure mediche.
L’istituzione di questo nuovo fondo fu patrocinata dal Pro Gran Maestro uscente, Lord Cornwallis.
Oltre a questi principali istituti caritatevoli Massonici, collegati alla Gran Loggia Unita
d’Inghilterra, molti altri istituti minori sono attivi nel territorio collegati alle Gran Logge Provinciali
Gli Ufficiali della Carità
Tanta attenzione alla “Charity” si riflette nelle Logge con l’identificazione di un Ufficio di
grande rilevanza, che è quello dell’Almoner, letteralmente “Elemosiniere”. La presenza
dell’Almoner tra gli Ufficiali di Loggia risale almeno al secolo scorso, ed è stato l’unico Ufficiale
della Carità previsto dalle Costituzioni Inglesi fino al 1975, anno in cui è stata istituita la figura del
Charity Steward, che potremmo tradurre “Amministratore della Benevolenza”. Tale istituzione si
rese necessaria per meglio ottemperare ai molti impegni delle Logge Inglesi nel versante della
Carità.
Troviamo così che fino al 1970 le Costituzioni Inglesi (1) prevedevano il solo Elemosiniere,
Ufficiale addizionale facoltativo, all’11° posto nell’ordine di importanza, o rango, all’interno della
Loggia. La stessa sequenza (salvo una unica posposizione) era prevista (fino agli emendamenti
approvati nella Gran loggia del 17 aprile 2009) nelle nostre Costituzioni all’art. 81
A seguito dell’introduzione nel 1975 del Charity Steward e ad una revisione approvata
successivamente dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, troviamo nelle Costituzioni Inglesi il segno
dell’ulteriore impulso che è stato dato alla Carità. Gli Ufficiali adesso sono due (2) e sono saliti di
rango (3), posizionandosi prima dei Diaconi, ma cosa ancora più rilevante la loro nomina non è più
facoltativa.
Infatti le nuove Costituzioni Inglesi (4) recitano “…. Il Maestro Venerabile nomina quali
Ufficiali addizionali un Elemosiniere e un Charity Steward, e può inoltre nominare quali Ufficiali
addizionali un Cappellano, un Direttore delle Cerimonie, un Assistente Direttore delle Cerimonie,
un Organista, un Assistente Segretario e uno o più Cerimonieri, e nessun altro. …”
Quindi in Inghilterra l’Elemosiniere e il Charity Steward, anche se “Ufficiali addizionali”,
devono comunque essere nominati.
Inoltre l’Elemosiniere è sollecitato a partecipare a seminari organizzati dalle Gran Logge
Provinciali e tenuti dal Gran Elemosiniere Provinciale. In questi seminari vengono sensibilizzati i
Fratelli Elemosinieri ai compiti istituzionali, come l’assistenza ai malati, e vengono spiegate le
funzioni dei numerosi fondi caritatevoli Massonici.
Ma vediamo adesso le funzioni proprie di questi due Ufficiali così importanti, e cominciamo
con le formule Rituali utilizzate al momento della loro investitura. Tali formule Rituali non sono
previste dal Rituale Emulation, ma sono utilizzate in altri Rituali in uso in Inghilterra.
Investitura dell’Elemosiniere:
Fr. …, è con grande piacere che vi nomino Elemosiniere della Loggia e Vi investo con il
Vostro Collare, a cui è appeso un Gioiello che raffigura un borsello su cui è impresso un cuore,
quale emblema della Vostra carica. Il Vostro dovere è distribuire la carità quando necessario, e in
generale assistere ai bisogni dei malati e di coloro che soffrono ogni qual volta se ne presenti la
necessità.
Investitura del Charity Steward:
Fr. …, vi nomino Charity Steward della Loggia e vi investo con il Gioiello della vostra
Carica, la cazzuola. La cazzuola è usata nella Muratoria operativa per cementare e unire assieme
la costruzione. Nella Muratoria speculativa vi ricorda il dovere di promuovere e consolidare tra i
Fratelli della Loggia il supporto alla Benevolenza, e possa ogni benedizione ricadere sui vostri
lavori.
o in alternativa:
Fr. …, vi nomino Charity Steward della Loggia e vi investo con il Gioiello della vostra
Carica. La cazzuola ci insegna che nulla può essere unito senza l’adeguato cemento e che la
perfezione di un edificio dipende dalla disposizione appropriata di quel cemento. La carità, il
collante della perfezione e dell’unione sociale, deve collegare menti separate e interessi separati, e
come i raggi di un cerchio si estendono dal centro a ogni punto della circonferenza, così i principi
della benevolenza universale possano essere diffusi a ogni membro della comunità.
E a proposito della cazzuola, interessanti anche le definizione date dal Wirth in “Le Livre du
Compagnon”:
“Questo strumento serve per impastare la calcina destinata, cementando le pietre
dell’edificio, a realizzarne l’unità. La cazzuola riunisce, fonde, unifica. Dunque è essenzialmente
l’emblema dei sentimenti di benevolenza illuminata, di fraternità universale e di larghissima
tolleranza che distinguono il vero massone”
E dal Plantagenet in “Causeries en Loge de Compagnons”:
“E’ il simbolo dell’amore fraterno che deve unire tutti i massoni e che è il solo cemento che
gli operai possono adoperare per l’edificazione del tempio”
Letteratura
La particolare attenzione dedicata a questi ruoli si evince anche dalla letteratura ad essi
dedicata. Tra gli altri, nella serie di libri sugli Ufficiali di Loggia edita da Ian Allan Lewis Masonic,
troviamo “The Lodge Almoner” di Charles J. Carter e “Charity Matters” (sottotitolo “The Charity
Steward’s Handbook”) di Allan Beaver e Michael Tadman.
Leggendoli si percepisce la grande cura con cui nella Massoneria Anglosassone si tende a
formare gli Ufficiali di Loggia, e si apprezza l’attenzione e la metodicità con cui vengono trattati i
molteplici aspetti che interessano il Ruolo preso in esame.
Solo per dare un idea, percorriamo velocemente gli argomenti dei libri dedicati agli Ufficiali
della Carità. Iniziando con il Ruolo Principale, quello dell’Almoner (Elemosiniere), troviamo nel
primo capitolo una indicazione generale, ove si puntualizza come recentemente tale Ruolo sia stato
riconosciuto dalla Gran Loggia di maggiore importanza e rango rispetto al passato, e si raccomanda
che la scelta per questo ufficio ricada su un Fratello di provata esperienza e che possa ricoprire la
carica per lungo tempo. Nei capitoli successivi si raccomanda all’Elemosiniere di tenere un registro
aggiornato con tutti i nomi dei Fratelli di Loggia, dei familiari e congiunti, dei medici curanti, delle
malattie, e di ogni altra notizia utile allo svolgimento del lavoro. Si raccomanda poi di tenere
contatti periodici con tutti i Fratelli, specialmente con quelli che per varie cause sono impossibilitati
a frequentare la Loggia, nonché con le vedove dei Fratelli scomparsi, così da far sentire sempre la
Loggia vicino alla famiglia. Si ricorda di visitare periodicamente i Fratelli ricoverarti in Ospedale, o
costretti a casa per malattia. Si sottolinea come la solitudine possa diventare una terribile compagnia
per i Fratelli rimasti soli, e come l’Elemosiniere debba far sentire che la Loggia non si dimentica di
nessun Fratello. Si raccomanda di fare a tutti gli Auguri per Natale e per i compleanni (si menziona
anche che tale impegno, pur se ufficialmente proprio dell’Elemosiniere, è raccomandato a tutti i
Fratelli della Loggia). Si danno le indicazioni di comportamento per quando un Fratello viene a
mancare, e per il suo funerale, e si forniscono le indicazioni per le relative pratiche amministrative.
Infine gli ultimi capitoli del libro descrivono le principali “Charity” Massoniche, ovvero le
organizzazioni collegate alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra che raccolgono i fondi e
distribuiscono la Benevolenza: “The Royal Masonic Benevolent Institution” (RMBI), “Masonic
Trust For Girls and Boys” (MTGB), “The Grand Charity” e “The New Masonic Samaritan Fund”,
per ognuno dei quali vengono fornite le generalità, i contatti, la storia e le finalità.
Nel libro dedicato al Charity Steward troviamo nella introduzione una breve storia del
Ruolo, introdotto ufficialmente nel 1975 ma già praticato da anni in molte Logge, ed una
interessante spiegazione del termine “Steward”. Si dice infatti che l’utilizzo del termine Steward è
da considerarsi in senso Biblico (Matteo 25.14 – Parabola dei talenti), riferito al “buon servitore”
(good steward), ovvero ad una persona che tiene in custodia le risorse di altri, e ne è responsabile
non solo per la sicurezza e la contabilità, ma anche per la relativa buona amministrazione (Ecco
quindi che la traduzione più corretta e attinente al Ruolo di Charity Steward è “Amministratore
della Benevolenza”). Si passa poi ai doveri del Charity Steward, essenzialmente la raccolta delle
offerte, l’amministrazione delle stesse e la erogazione in accordo a quanto stabilito dal Maestro
Venerabile e i Sorveglianti, dal Comitato di Loggia, dai Membri della Loggia, o da ogni altra
autorità competente. Si precisa che per ottemperare a tali doveri deve tenersi informato su tutte le
questioni concernenti le “Charities” e passare tali informazioni ai Fratelli che lo richiedano,
assicurarsi che ogni iniziativa sia ben documentata e che i Fratelli possano esserne correttamente
informati, avere sempre a disposizione contatti e moduli delle principali “Charities” e provvedere a
fornirle ai Fratelli che le richiedano, e tenere appropriata contabilità di tutte le transazioni relative
alla Benevolenza. Nei successivi capitoli il libro fornisce le indicazioni operative per le donazioni, i
contatti con le “Charities”, l’organizzazione per la raccolta di fondi, le deducibilità fiscali, e si
conclude con alcuni capitoli dedicati ai “Festival” (cene organizzate per la raccolta di beneficenza).
Sintesi
Quindi l’Almoner (Elemosiniere) presta il conforto ai Fratelli in stato di malattia e disagio,
si preoccupa di assisterli se necessario, e tiene informata la Loggia sullo stato di salute dei Fratelli e
dei familiari.
Il Charity Steward (Amministratore della Benevolenza) si occupa invece prevalentemente
della Benevolenza, sia per quanto concerne la raccolta (in Loggia e al di fuori) che per
l’amministrazione della stessa. La contabilità infatti è sempre tenuta scrupolosamente separata, e i
fondi per la benevolenza sono gestiti dal Charity Steward e non dal Tesoriere. E’ inoltre compito
del Charity Steward tenere informata la Loggia sulle iniziative prese dalle varie organizzazioni
caritatevoli collegate alla Gran Loggia.
La tradizione Italiana
In Italia, precedentemente alla costituzione della Gran loggia Regolare d’Italia, la tradizione
Massonica si è sviluppata seguendo il sistema di Massoneria Scozzese, intendendo per “Scozzese”
la Massoneria che si rifà prevalentemente al Rito Scozzese antico ed accettato, praticato in molti
paesi europei, primo tra tutti la Francia, nonché in gran parte degli Stati Uniti d’America.
Nelle Logge che seguono il sistema “Scozzese” troviamo 2 Ufficiali della Carità:
l’Ospitaliere e l’Elemosiniere. Le funzioni di questi 2 Ufficiali all’interno del sistema “Scozzese”
sono così spiegate dal Boucher, nell’opera “La Simbologia Massonica”:
L’Ospitaliere raccoglie i doni fatti al tronco della benevolenza; deve visitare i Fratelli
malati o in stato di bisogno e aiutarli generosamente secondo quanto è in suo potere. L’Ospitaliere
a volte è denominato Elemosiniere (dal Greco eleemosyne – misericordia). In un antico codice
massonico Francese troviamo le seguenti precisazioni: “il tronco delle elemosine avrà 2 chiavi che
occorrerà riunire per aprirlo, una delle 2 chiavi sarà nelle mani del Maestro Venerabile, mentre
l’altra resterà all’Elemosiniere che non potrà ritirare nulla senza il consenso del Venerabile o dei
Sorveglianti”.
Troviamo poi le seguenti definizioni nel “Moderno Dizionario Massonico” di R. Chissotti:
Ospitaliere: Ufficiale di Loggia correlato all’acqua terza dei pesci (purificazione), cioè
all’ultimo segno zodiacale, e quindi ha acquisito le virtù di tutti gli altri segni. L’Ospitaliere è
perciò responsabile della salute spirituale dei Fratelli della Loggia. Pur rientrando tra i suoi
compiti quello di assistere e visitare i Fratelli ammalati, egli non deve necessariamente esercitare
la professione medica. Infatti l’Ospitaliere cura i Fratelli con la medicina occulta della sua
saggezza e del suo esempio, li assiste nel loro travaglio interiore sul piano fisico, animico e
spirituale, consentendo loro la conquista dell’armonia, sia individuale che nella collocazione con
le altre pietre della Loggia, e con le altre maglie della catena. L’Ospitaliere deve essere
interpellato per esprimere un giudizio sui profani che bussano alla porta del Tempio, sugli affiliati
per exiat, e sull’abbandono della Loggia di Fratelli per exiat, assonnamento e depennamento.
Esplicando l’attività di Giove in domicilio di Saturno, l’Ospitaliere è in condizione di applicare la
giustizia, come se fosse un chirurgo, recidendo nei Fratelli quanto non conforme allo stato
iniziatico, ed individuando ed isolando il Fratello che deve essere allontanato, dai soli lavori o
dalla Comunione, per il bene suo e della Loggia.
Elemosiniere: Ufficiale di Loggia Massonica, depositario dei fondi da lui stesso raccolti tra
i Fratelli al termine di ogni riunione e destinati ad opere di beneficenza nel mondo profano
“l’Elemosiniere ha il compito di raccogliere, alla fine di ogni tornata, l’obolo per il tronco della
vedova, del quale tiene la contabilità, e ne risponde al Maestro Venerabile”.
Andando invece a cercare nei dizionari enciclopedici non specializzati, troviamo:
Ospitalieri o Ospedalieri: religiosi che si consacrano al servizio dei poveri, degli infermi,
dei pellegrini. Formano diversi ordini, tra i quali quello di San Giovanni di Gerusalemme meglio
conosciuto col nome di Cavalieri di Malta (e, prima, di Cavalieri di Rodi), ordine religioso e
cavalleresco dei Fratelli Ospitalieri Gerosolimitani, le cui origini risalgono ad un ospedale ospizio
fondato in Gerusalemme per i pellegrini nel 1023.
Elemosiniere: prelato o cappellano nelle corti, incaricato di distribuire le elemosine; in
Francia, sotto l’antica monarchia, fu il 1° ufficiale del Re. Napoleone 1° ne ristabilì le funzioni
soppresse dalla rivoluzione e le affidò al Cardinale Flesch; in Inghilterra la carica era conferita
agli Arcivescovi di York; presso la corte Pontificia è uno dei prelati primari, insigniti del grado
Arcivescovile.
Secondo quindi queste definizioni, proprie della tradizione “Italiana”, abbiamo l’Ospitaliere,
che possiamo definire figura principale nel ruolo della Carità, che si occupa prevalentemente di dare
supporto e sollievo ai Fratelli malati o comunque in stato di bisogno, e che si occupa della raccolta e
della distribuzione della benevolenza, a meno che in Loggia non sia nominato anche un
Elemosiniere, nel qual caso è quest’ultimo ad avere il compito di gestire la raccolta e la contabilità
della benevolenza, o tronco della vedova come viene chiamata nel sistema “Scozzese”. Spesso le
due figure si sovrappongono, e l’una prende il nome dell’altra.
Con la costituzione della Gran Loggia Regolare d’Italia nel 1993, la tradizione Italiana si è
arricchita del sistema di Massoneria tradizionale “Inglese”.
La nuova Gran Loggia si è dotata di Costituzioni e Regolamenti sul modello di quelle
utilizzate dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. L’adozione delle Costituzioni Inglesi, tradotte in
italiano, e quindi la fedele aderenza al sistema Inglese di Massoneria, ha comportato la perdita di
molti riferimenti che si erano radicati nei Massoni italiani. Tra questi, sembra mancare la figura
dell’Ospitaliere.
L’Ospitaliere in effetti non esiste nel sistema Inglese, ma le sue mansioni sono ampiamente
coperte dalla figura dell’Elemosiniere, così come le mansioni che nelle Logge “Scozzesi” sono
solitamente espletate dall’Elemosiniere, nel sistema “Inglese” sono invece affidate al Charity
Steward.
Questa sovrapposizione di ruoli ha creato negli anni qualche disorientamento, alimentato dal
fatto che nelle nostre Costituzioni veniva menzionato il solo Elemosiniere, come era previsto dalle
Costituzioni Inglesi fino al 1970, e allo stesso tempo riportavano in appendice i disegni dei Gioielli
di Loggia dove però oltre al borsello con sopra impresso un cuore, proprio dell’Almoner,
correttamente tradotto in Elemosiniere, compariva anche la cazzuola (che nelle Costituzioni Inglesi
appare per la prima volta nell’edizione del 1979), Gioiello del Charity Steward,
incomprensibilmente indicato come Ospitaliere.
Finalmente nella Gran Loggia del 17 aprile 2009 sono stati opportunamente modificati i
Regolamenti, rettificando gli errori e allineando così Ruoli e Ranghi a quanto previsto nelle
Costituzioni e Regolamenti della Gran Loggia Unita d’Inghilterra.
Conclusioni
Come abbiamo visto, la Carità, o Benevolenza, ha da sempre occupato un ruolo di grande
rilievo nella Massoneria, ed in particolare in quella anglosassone. La storia delle “Charities” Inglesi
e i ruoli degli “Ufficiali della Carità” ne sono la conferma.
La Massoneria della Gran loggia Regolare d’Italia, percorrendo le orme tracciate dalla
Massoneria Inglese in quasi tre secoli di storia, si è da subito contraddistinta nel tormentato
panorama Massonico Italiano per l’impegno a seguire gli schemi della Massoneria Tradizionale.
E tra questi schemi, il serio impegno nella Benevolenza è un rilevante elemento di
distinzione con le tante Massonerie irregolari che fondano i loro principi su interessi politici e
favoritismi personali.
È quindi imprescindibile dalla crescita della nostra Istituzione, una analoga se non maggiore
crescita nell’impegno costante e attento alla Benevolenza.
Loggia Quatuor Coronati, Roma, 12 settembre 2009
Loggia Tommaso Crudeli, Arezzo, 4 maggio 2012
Andrea Bonechi
Note (estratti dalle Costituzioni della Gran Loggia Unita d’Inghilterra):
(1) art. 104 comma-d, edizioni fino al 1970: “Gli Ufficiali della Loggia avranno il seguente ordine di investitura: Maestro
Venerabile, 1° e 2° Sorvegliante, Cappellano (se nominato), Tesoriere, Segretario, Direttore delle Cerimonie (se nominato), 1° e 2°
Diacono, Assistente Direttore delle Cerimonie (se nominato), Elemosiniere (se nominato), Organista (se nominato), Assistente
Segretario (se nominato), Copritore Interno, Cerimonieri (se nominati) e Copritore Esterno.”
(2) art. 104 comma-d, edizioni dal 1979 al 1989*: “Gli Ufficiali della Loggia avranno il seguente ordine di investitura: Maestro
Venerabile, 1° e 2° Sorvegliante, Cappellano (se nominato), Tesoriere, Segretario, Direttore delle Cerimonie (se nominato), 1° e 2°
Diacono, Assistente Direttore delle Cerimonie (se nominato), Charity Steward (se nominato), Elemosiniere (se nominato), Organista
(se nominato), Assistente Segretario (se nominato), Copritore Interno, Cerimonieri (se nominati) e Copritore Esterno.”
(3) art. 104 comma-d, edizioni dal 2001*: “Gli Ufficiali della Loggia avranno il seguente ordine di investitura: Maestro Venerabile,
1° e 2° Sorvegliante, Cappellano (se nominato), Tesoriere, Segretario, Direttore delle Cerimonie (se nominato), Elemosiniere,
Charity Steward, 1° e 2° Diacono, Assistente Direttore delle Cerimonie (se nominato), Organista (se nominato), Assistente
Segretario (se nominato), Copritore Interno, Cerimonieri (se nominati) e Copritore Esterno.”
(4) art. 104 comma-a, edizioni dal 2001*: “Gli Ufficiali regolari di Loggia sono il Maestro Venerabile e i suoi due Sorveglianti, un
Tesoriere, un Segretario, due Diaconi, un Copritore Interno e un Copritore Esterno. Il Maestro Venerabile nomina quali Ufficiali
addizionali un Elemosiniere e un Charity Steward, e può inoltre nominare quali Ufficiali addizionali un Cappellano, un Direttore
delle Cerimonie, un Assistente Direttore delle Cerimonie, un Organista, un Assistente Segretario e uno o più Cerimonieri, e nessun
altro. Nessun Fratello può ricoprire allo stesso tempo più di una Carica regolare nella Loggia, ma il Maestro Venerabile può
nominare un Fratello che ricopre una carica regolare a ricoprire anche una Carica di Ufficiale addizionale ”.
* le date indicate del 1989 e 2001 sono da ritenersi valide salvo verificare le edizioni 1995 e 1999 che non essendo in mio possesso
non ho potuto consultare.
Bibliografia:
Emulation Ritual
Universal Ritual
Costitutions
United Grand Lodge of England, 1914 - 2003
Costituzioni e Regolamenti
Gran Loggia Regolare d’Italia, 1993 - 2003
J. M. Hamill
“And the Greatest of these is Charity”
(The Development of Masonic Charity)
Prestonian Lecture 1993
Ars Quator Coronatorum Vol. 108, 1995
Charles J. Carter
“The Lodge Almoner”
Ian Allan Lewis Masonic, 1992
Allan Beaver & Michael Tadman
“Charity Matters”
(The Charity Steward’s Handbook)
Ian Allan Lewis Masonic, 1988
Jules Boucher
“La Simbologia Massonica”
Atanòr, 2003 (VI ristampa)
Riccardo Chissotti
“Moderno Dizionario Massonico”
Bastogi, 2001