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Tecnica dicembre 2013 LA TERMOTECNICA Refrigerazione di F. Aloisio, G. Del Gobbo, A. Zudek 51 Macchine frigorifere a bassa carica di ammoniaca raffreddate ad aria con condensatore a microcanali Il presente articolo tratta di metodi e accorgimenti per migliorare le prestazioni e ridurre la carica di refrigerante in macchine frigorifere (chillers) a compressione di vapore di ammoniaca raffreddate ad aria, con potenze frigorifere fino a 900 kW, aventi allo stesso tempo alta efficienza con aria di raffreddamento da -20 °C a +45 °C. Si utilizzano sia pannelli a microcanali in alluminio per la condensazione sia evaporatori di tipo a espansione diretta. Per ottimizzare le prestazioni a carico parziale, i compressori, alternativi o a vite, operano a velocità variabile mediante impiego di inverter. La regolazione della condensazione avviene impiegando dei ventilatori con motori a magneti permanenti e inverter. LOW CHARGE AMMONIA AIR-COOLED CHILLERS WITH MICROCHANNEL CONDENSER This paper shows a case of study for the methods and solutions to reduce ammonia charge in an air cooled chiller till 900 kW of cooling capacity, having at the same time high efficiency, for air ambient condition from -20°C to +45°C. Aluminium microchannel condenser and direct expansion evaporator are the components that permits to achieve this result. To optimize the performance in partload condition, screw and reciprocating compressors have variable speed control while fans for condensation are operated by permanent magnets motors equipped with VFD. INTRODUZIONE L’ammoniaca viene sempre più scelta come refrigerante nei refrigeratori di liquidi, altresì detti chiller, a discapito dei Freon. L’ammoniaca è il refrigerante che offre i migliori vantaggi dal punto di vista dell’efficienza ed è caratterizzato da un impatto ambientale nullo con valori di GWP e ODP pari a zero. Nonostante le sue qualità, l’uso dell’ammoniaca è stato addirittura ostacolato per il fatto di essere tossica e, in certe concentrazioni, infiammabile. Quando si progetta un chiller ad ammoniaca, gli obiettivi principali sono la riduzione di carica di refrigerante e il rilevamento di perdite di ammoniaca, specialmente se ci sono persone coinvolte nel luogo d’installazione del gruppo frigorifero. Quest’articolo spazia sui criteri e sulle soluzione adottate per la realizzazione di un chiller raffreddato ad aria, caratterizzato da bassa carica di refrigerante e dai consumi ridotti (Figura 1), confrontato con refrigeratori condensati ad aria di tipo tradizionale. Il gruppo frigorifero dovrà inoltre risultare compatto e di facile installazione, adatto per un ampio range di applicazioni, tra cui: --raffreddamento di processo; --centri commerciali; --industria alimentare; --stadi del ghiaccio; FIGURA 1 F.Aloisio, G. Del Gobbo, A. Zudek- Zudek srl --building services; --condizionamento CRITERI DI PROGETTAZIONE Un chiller raffreddato ad aria è una macchina in cui la condensazione del fluido refrigerante avviene in uno scambiatore di calore con cessione di calore all’aria ambiente. Il gruppo frigorifero, oggetto della trattazione è formato dai seguenti componenti principali: --compressore; --evaporatore a espansione diretta controllato da valvola espansione di tipo elettronico; --condensatore a micro canali; --inverter su compressore e ventilatori; --ventilatori di alta efficienza e largo diametro con pala a profilo alare; --sistema di recupero automatico dell’olio; --sistema di rilevamento fughe refrigerante. COMPRESSORE I tipi di compressore adottati per il gruppo frigorifero possono essere sia di tipo a vite sia a pistoni; sono di tipo aperto e accoppiati direttamente al motore elettrico. In caso di utilizzo del compressore a pistoni, l’allineamento è garantito montandolo un basamento solido, invece per il compressore a vite si può utilizzare un giunto d’accoppiamento a campana. EVAPORATORE A ESPANSIONE DIRETTA Lo scambio di calore tra ammoniaca e fluido secondario avviene tramite uno scambiatore a piastre. L’alimentazione dell’ammonica avviene per espansione diretta. Tecnica 52 Refrigerazione L’utilizzo di scambiatori a piastre riduce l’approach” (o distanza) tra la temperatura di evaporazione e quella del fluido all’uscita, migliorando pertanto l’efficienza del sistema; la taglia dello scambiatore è ridotta, se paragonata a un comune evaporatore a fascio tubiero; si diminuisce inoltre il volume interno per lo scambio termico e di conseguenza la quantità di ammoniaca da utilizzare. Siccome non c’è bisogno di mantenere elevate velocità del refrigerante per il recupero dell’olio, le perdite di carico sul lato refrigerante sono minori, con riduzione dei consumi per la compressione. L’espansione diretta viene controllata da una centralina elettronica, che risulta essere più precisa e rapida rispetto ad un sistema con normale valvola termostatica. Vi è un aumento di potenza frigorifera in quanto il surriscaldamento del gas è molto ridotto; in questa maniera viene ridotta la zona di scambio termico col gas, caratterizzato da un coefficiente di scambio inferiore. CONDENSATORE A MICROCANALI Il condensatore a microcanali in alluminio può essere considerato come il componente più innovativo del gruppo frigorifero; consiste in tubicini di piccolo sezione separate da lamierini di piccolo spessore ripiegati (Figura 2). dicembre 2013 LA TERMOTECNICA Con l’inverter, inoltre, la corrente di spunto, gli stress meccanici e termici alla partenza sono ridotti; migliora anche il power factor. In Figura 3 è riportato un confronto tra le prestazioni di uno stesso compressore frigorifero, in condizioni di carico parziale, quando la regolazione viene fatta con riduzione della velocità o con la valvola a cassetto. FIGURA 3 Il divario risulta più accentuato e sensibile, e pertanto con grandi risparmi energetici, per tutte quelle applicazioni dove il carico è variabile giornalmente o stagionalmente. L’inverter viene inoltre installato sui ventilatori per regolare la pressione di condensazione. FIGURA 2 Questo tipo di condensatore si distingue dalle comuni serpentine di tubi per le seguenti qualità: ridotta carica di ammoniaca e maggiore scambio di calore per unità di superficie. Il condensatore è sotto forma di pannelli posti verticalmente sui lati del gruppo frigorifero; l’ingresso del refrigerante è sul lato più in alto mentre l’uscita è sul fondo. Misure sperimentali mostrano che il condensatore a microcanali presenta i seguenti vantaggi: -- coefficiente di scambio termico globale K aumentato [W/m2 °C]; -- coefficiente di scambio termico convettivo h aumentato [W/m2 °C]; -- dimensioni dello scambiatore diminuite per stesso calore dissipato. INVERTER In molte applicazioni nelle quali il carico frigorifero varia di frequente, risulta molto proficuo l’utilizzo dell’inverter per controllare la potenza frigorifera con la velocità di rotazione del motore. Meccanismi quali esclusione bancate e l’utilizzo della valvola cassetto riducono le prestazioni del chiller; con l’inverter il compressore lavora quindi, anche a condizioni di carico parziale, nelle condizioni migliori. VENTILATORI ASSIALI Per effettuare la condensazione ad aria sono installati ventilatori di tipo assiale; sono caratterizzati da un ampio diametro con pale a profilo alare. Il numero di ventilatori, così come quello di pannelli condensanti, dipende dalla potenza termica da dissipare. L’oggetto della trattazione è caratterizzato da una potenza frigorifera con un range da 150 a 900 kW, corrispondente a un numero di ventilatori da 2 a 5. Il diametro e la tipologia del ventilatore sono stati scelti per raggiungere la massima efficienza per le condizioni di portata e pressione statica richieste. A parità di superficie utile, tra una soluzione con due ventilatori ottimizzati e otto ventilatori di taglia più piccola in parallelo, la prima risulta meno dispendiosa dal punto di vista energetico nonché più silenziosa. MOTORE ELETTRICO I motori elettrici montati sul chiller sono di tipo asincrono trifase, di almeno categoria IE2. Il motore viene raffreddato ad aria e può essere servoventilato o meno; tale configurazione va scelta in base alla rumorosità e a quanto calore riesce a smaltire a bassa velocità di rotazione. Il motore è accoppiato direttamente al compressore. Per i ventilatori si è studiata una soluzione con motore a magneti permanenti; questa categoria è ancora in attesa di approvazione per essere “Superpremium-IE4”. Tecnica dicembre 2013 LA TERMOTECNICA SISTEMA DI RECUPERO AUTOMATICO DELL’OLIO Per un continuo, regolare ed efficiente funzionamento del gruppo frigorifero è necessario garantire il recupero dell’olio al compressore. L’olio tende ad accumularsi nella parte inferiore dell’evaporatore, con il rischio di compromettere lo scambio termico dell’evaporatore, addirittura fino ad intasarlo. Per questa ragione è stato installato un sistema di recupero automatico dell’olio: grazie ad un eiettore, basato sul sistema Venturi, l’olio, che si trova nel circuito di bassa pressione, viene convogliato dalla spinta dell’ammoniaca ad alta pressione, all’ingresso del compressore. SICUREZZA Per quanto riguarda la sicurezza del chiller, viene montato un sensore di ammoniaca con due livelli di allarme: pre-allarme e allarme (Figura 4). Se vi è una fuga d’ammoniaca questa viene immediatamente rilevata e la macchina porterà automaticamente i ventilatori alla massima velocità; lo scarico delle valvole di sicurezza è convogliato sulla parte superiore del chiller (Figura 5), all’uscita della bocca ventilante; in questa maniera l’ammoniaca viene dispersa facilmente. FIGURA 4 FIGURA 5 Refrigerazione 37 53 CONCLUSIONI Le soluzioni adottate nell’articolo mostrano come ridurre la carica di ammoniaca, ottenendo risparmi energetici con un design compatto. L’adozione di queste caratteristiche ha portato a ridurre la carica di ammoniaca a circa 0,044 kg/kW, rispetto agli usuali 0,11 ÷ 0,255 kg/kW (in caso di applicazione di condizionamento e raffreddamento di processo). Gli sviluppi futuri sono i seguenti: -- raffreddamento dell’olio con micro canali (fatto); -- miglioramenti su posizione e geometria dei ventilatori. GLOSSARIO GWP = Global Warming Potential h = coefficiente di scambio termico convettivo K = coefficiente di scambio termico globale ODP = Ozone Depletion Potential VFD = Variable-Frequency Drive BIBLIOGRAFIA 1. Adams, D., P. Hrnjak, and T. Newell, 2003, Pressure Drop and Void Fraction in MC Using Carbon Dioxide, Ammonia, and R245FA as Refrigerants, ACRC Report TR221 2. Ayub, Z. 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