Bartolus e EUFides
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Bartolus e EUFides
Bartolus e EUFides Bartolus di Sassoferrato morì nel 1357, poco più che quarantenne, dopo una vita interamente spesa nello studio, nel commento e nell’insegnamento del diritto. La sua fama, già in vita, aveva superato i confini italici e fu tale da valergli il riconoscimento di un blasone con le insegne imperiali da Carlo IV, che, in visita a Pisa nel 1355, lo nominò suo consigliere. Fondamentale è stato il contributo di Bartolus all’evoluzione del diritto internazionale privato, anche in ragione della sua capacità di instaurare un fecondo mutuo ricambio tra la vecchia dottrina e la vita che andava profondamente rinnovandosi nella realtà del suo tempo. Così, nome più adatto non poteva trovarsi per la nuova piattaforma europea di verifica delle firme digitali. Bartolus infatti è sia il nome della piattaforma sia il nome della Associazione, appunto la Bartolus-Association Internationale Sans But Lucratif (AISBL) che ha sviluppato il progetto, nato dalla cooperazione tra Francia, Germania, Italia e Spagna. Ed è stato come un regalo di compleanno: il 16 febbraio u.s., nello stesso giorno in cui l’Ordinamento che regola il Notariato italiano ha compiuto 100 anni, che proprio alla società informatica del Consiglio Nazionale del Notariato, Notartel SpA., sia stata affidata la gestione della piattaforma informatica che, disponibile per tutti i Notai europei, consentirà loro l’immediata reciproca verifica delle rispettive firme digitali. La convenzione è stata siglata nell’ambito del XXXI Congresso del Comitato Francoitaliano dei Notariati Ligure e Provenzale, che si è svolto a Roma appunto in occasione del Centenario della Legge Notarile del 1913, della quale il Presidente Giancarlo Laurini ha ripercorso la genesi ed il progressivo costante adeguamento, prima normativa nazionale in ambito U.E. a recepire la nuova dimensione documentale dell’atto pubblico notarile informatico sottoscritto con firma digitale. L’Associazione Bartolus, di diritto belga, ha sede a Bruxelles, presso il CNUE. Costituita nel maggio del 2010 dai Consigli Nazionali dei Notariati di Francia, Germania, Italia e Spagna, ha sviluppato la piattaforma europea di verifica delle firme digitali tramite lo sforzo congiunto di un team di ricercatori italiani, francesi e spagnoli coordinati da notai italiani e tedeschi specializzati in diritto dell'informatica. Gli obiettivi della piattaforma, oltre alla verifica della firma digitale del documento informatico, consistono nella possibilità di operare con ogni tipo di formato della firma, dal momento che non c’è omogeneità tra le scelte operate dai diversi Notariati europei, di accertare l’attendibilità dell’autorità che ha emesso la firma e di appurare che la firma è quella di un Notaio in esercizio. Ad ogni Notaio che voglia verificare la firma digitale apposta su di un atto od altro documento digitale ricevuto tramite rete web, la procedura di verifica potrà quindi confermare l’identità di chi ha firmato digitalmente il documento, l’affidabilità dell’autorità che ha rilasciato il certificato di firma, ma anche che la firma sia valida e non revocata e che il suo detentore sia un Notaio. I primi passi del progetto risalgono al 2005 e il suo perfezionamento giunge in ritardo rispetto a quanto prevedeva e si augurava nel 2010 il Notaio Ugo Bechini (*), che ne sperava la disponibilità già nell’anno successivo. Ora, due anni più tardi rispetto alle aspettative del Notaio informatico genovese, la piattaforma Bartolus è una realtà, e sarà lo strumento fondamentale del progetto EUFides, che, in fase sperimentale dallo scorso settembre, consentirà ai cittadini dell’Unione di perfezionare rapidamente e con minori costi le compravendite transfrontaliere di immobili, grazie ad un network appositamente ideato per realizzare la www.digitalofficen.it - Notariando n.31, marzo 2013 collaborazione e la condivisione documentale tra Notai di diversi paesi. Quanto a Bartolus, non resta che augurarsi che possa tradursi in una garanzia di operabilità l’accordo con Notartel, che la impegna a “monitorare e garantire il funzionamento della infrastruttura di verifica delle firme digitali dei notai europei, a proteggere i dati e a controllare l’accesso alla piattaforma da parte degli utenti, nonché a fornire assistenza ai notariati aderenti”, nonché a “promuovere la formazione dei notai e dei loro collaboratori all'uso delle nuove tecnologie”. (*) U. Bechini, "La circolazione internazionale del documento notarile informatico: VERSO BARTOLUS", Milano 2010, ma si veda anche il precedente U. Bechini e D. Gassen, “A new approach to improving the interoperability of Electronic signatures in cross-border legal transactions”, 2009 www.digitalofficen.it - Notariando n.31, marzo 2013 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)