Presentazione

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Presentazione
Sapere per creare
Fiaba e favola
Sapere per creare
Fiaba e favola
a cura di
Anna Lanzetta
Il disegno di copertina"Il castello incantato"è di Mary Kataryne Hamnet
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La casa di Baba Yaga
Fiaba e Favola
“Fiaba e favola” fa parte della prima sezione del volume: Sapere per creare.
Queste fiabe sono state ispirate ai ragazzi da tutto ciò che ha popolato il mondo
della loro infanzia: letture, ricordi, ascolto, cinema e cartoni animati. Dato che il
progetto globale si basa sul sincretismo dei linguaggi espressivi, questa raccolta
vede l’interazione tra il linguaggio letterario e quello pittorico, quest’ultimo
espresso o con disegni realizzati dagli stessi ragazzi o con dipinti di artisti, vicini
al mondo fantastico-fiabesco dell’infanzia e tra questi: Marc Chagall (1887-1985)
e Wasilij Kandinskij ( 1866-1944 ).
Il mondo di Marc Chagall sa di sogno e di magia e genera stupore. Nei suoi
dipinti appaiono città in cui la gente vola, gli oggetti sono come sospesi nel vuoto,
gli animali assumono volti diversi. Una fantasia in piena libertà e un meraviglioso
gioco dell’immaginazione proprio come nelle fiabe: “…io ero solo nel mio studio
davanti alla lampada a petrolio. Le due, le tre del mattino. Il cielo è blu. Si leva il
giorno, laggiù in fondo si sgozzava il bestiame, le vacche muggivano e io le
dipingevo”così dice Chagall e dipinse “Dedicato alla mia sposa”, un volo
nell’aria di corpi e oggetti: una donna, un toro, una lampada. L’infanzia fu la
fonte inesauribile di tutta la sua opera e i suoi personaggi evocano, attraverso il
colore, le antiche memorie russe.
Il mondo dell’infanzia ha ispirato molti artisti e tra questi Kandinsky:<< Le
favole tedesche, che ascoltavo da bambino, s’animarono. I tetti alti e sottili, ora
scomparsi, nella Promenadenplatz e nella Maximiliansplatz, il vecchio quartiere
di Schwabing, e soprattutto quello di Au, che scoprii una volta per caso,
trasformarono queste favole in realtà.
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Il tram azzurro passava per le strade emanando un’atmosfera da fiaba che
rendeva il respiro leggero e felice. Le buche gialle per le lettere cantavano dagli
angoli la loro canzone come canarini. Approvai la definizione di <mulino
d’arte> e mi sentii in una città di artisti, il che significava per me una città da
favola. Da queste impressioni nacquero i miei quadri medievali che dipinsi in
seguito>>.
<<Niente è più sbagliato che credere che una fedele riproduzione della natura sia
arte>>.
Anche le Fiabe di questa raccolta sono la proiezione dell’infanzia dei ragazzi,
filtrata attraverso il ricordo ed espressa con parole, linee, forme e colori, dai
significati simbolici e metaforici poiché i colori sono la percezione e l’espressione
della realtà, e il disegno la rappresentazione visiva di essa.
La luce, i colori, i suoni, gli elementi naturali e umani e la parola, diventano in
Chagall e Kandinskij, e, similmente nei ragazzi, strumenti di comunicazione e di
coinvolgimento.
I disegni, realizzati dai ragazzi creano una convergenza tra la parola e l’immagine:
la parola esprime il concetto nella sua completezza, il disegno l’essenzialità.
Gli abiti, con la ricchezza dei loro elementi, trasportano la nostra fantasia in
luoghi da favola e sottolineano i cambiamenti di stile e di gusto di un’arte
creativa, che interagisce perfettamente con le Arti figurative, con la Letteratura e
con la Storia.
Le fiabe e le favole dunque, sono state scritte dai ragazzi dopo un’attenta lettura di
testi, che gli ha fornito notizie sull’origine e la struttura della fiaba e della favola e
input per liberare la loro creatività: sulle ali della Fantasia, hanno scritto storie
inusitate, per divertirsi, divertirci e sollecitare l’interesse di tutti noi verso un
genere letterario che, apparentemente innocente, sa insegnare, a grandi e piccini, i
veri valori della vita.
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Percorso didattico a cura degli studenti:
Sapere
La parola fiaba deriva dal termine latino fabula, che a sua volta deriva dal verbo
fari che vuol dire parlare, raccontare. La fiaba ha un’origine quasi del tutto
popolare ed è nata come racconto orale. E’ un racconto di lunghezza variabile, in
prosa, e non ha necessariamente un intento educativo. L’elemento predominante
della fiaba è il “Fantastico”. I protagonisti sono esseri umani affiancati da
elementi magici: fate, principi, principesse, orchi, streghe, maghi, folletti, specchi
parlanti, pettini fatati e mele avvelenate. La fiaba è una narrazione a lieto fine,
ricca di elementi meravigliosi e di vicende che, pur con diverse variazioni,
seguono una struttura costante:
-situazione iniziale: tempo, spazio, notizie generali
-esordio: caratterizza e complica l’equilibrio iniziale
-sviluppo dell’azione: definisce le fasi intermedie della narrazione.
-conclusione: nozze o altro.
“…le fiabe possiedono un’unica particolarità: i componenti di una fiaba possono
essere trasferiti senza alcun mutamento in un’altra”.
( Vladimir Propp, studioso russo, Radici storiche dei racconti di fate,1946)
I temi delle fiabe sono avventure ambientate nel mondo dello straordinario e del
fantastico. La fiaba ha una forma d’espressione simbolica; i personaggi hanno
spesso nomi propri che ne specificano la funzione che svolgono nella storia es.
Cenerentola, che sta nella cenere. Simbolica è anche la ripetizione, nella storia, di
certi eventi, come il ripetersi di una prova per tre volte. Le fiabe abbondano di
oggetti animati e potenti, come lo specchio magico e la bacchetta magica; di
animali che parlano e volano e di alberi che parlano e consigliano le principesse
in difficoltà.
La figura retorica più ricorrente è la personificazione con la quale si trasforma un
essere inanimato o astratto in una persona reale , dotata di sentimenti e di vita.
L’ellissi cancella situazioni e personaggi senza che noi ce ne accorgiamo. Che
fine aveva fatto il padre di Cenerentola? Se ci fosse stato, la storia sarebbe andata
diversamente? Spesso è presente l’onomatopea: un suono che diventa parola.
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-Il ruolo del narratore può essere interno, quando racconta in prima persona,
esterno quando narra in terza persona.
- La parola chiave è quella più significativa di tutto il racconto; emblematica
è la sua collocazione e fortemente incisiva la sua connotazione.
La fiaba può contenere espressioni e modi di dire propri del linguaggio
parlato, es. G. B. Basile.
- I luoghi della narrazione possono essere: il bosco, la montagna, la pianura,
la campagna, la strada, il villaggio, la casa, il fiume, il lago, gli interni o
gli esterni di una dimora, luoghi precisati o imprecisati.
Il bosco dice Propp, risale alle società antiche, ai riti di iniziazione a cui le
comunità antiche sottoponevano il ragazzo, con prove difficili, perché egli potesse
superarle e diventare adulto, per essere poi ammesso fra i guerrieri e i cacciatori.
Le caratteristiche della fiaba sono:
-Presenza di pochi personaggi, ognuno dei quali rappresenta un "tipo"
umano, schierati dalla parte del bene o del male e con delle peculiarità facilmente
riconoscibili e ripetitive es. principe, principessa, fata, strega.
-L’indeterminatezza temporale e spaziale: i luoghi e gli spazi non vengono
mai precisati
-Il lieto fine, che può essere il ritorno a casa o le nozze dopo un insieme di
ostacoli che il protagonista ha dovuto affrontare.
-La presenza di elementi magici che contrastano o aiutano la storia come:
mele avvelenate, pettini fatati e specchi parlanti, es. “Dal muro, specchietto,
favella: nel regno chi è la più bella?”. “ Nel regno, Maestà, tu sei quella”….
“Regina, la più bella qui sei tu, ma Biancaneve lo è molto di più” ( Filastrocca).
Le fiabe sono espressioni artistiche che appartengono alla cultura di un intero
popolo e trattano i temi dell’uomo es. la ricerca del proprio destino.
Gli elementi che caratterizzano la fiaba sono: il soggetto, la trama, l’intreccio,
l’ambientazione, i personaggi, la scelta lessicale e il contesto storico.
Il linguaggio della fiaba è semplice e immediato; vicino alla lingua parlata.
La fiaba rispecchia il tempo coevo. Ogni autore adatta la fiaba alla propria epoca e
ne usa il linguaggio: Andersen ( sec. XVIII) rispecchia i moduli della prosa
ottocentesca che esprime i dettami del cuore, es. La piccola fiammiferaia. Nelle
sue fiabe non compaiono esseri magici della tradizione nordica, ma oggetti, fiori,
piante, soldatini e sirenette spesso animati da uno spirito di comicità e monelleria.
Charles Perrault, (scrittore francese del secolo XVII), ha il merito di aver
conservato, scrivendo le sue fiabe, un patrimonio culturale legato, nel mondo
occidentale, esclusivamente alla tradizione orale. Adattò le antiche fiabe ai gusti
della <<buona società>> del suo tempo, raffinata e galante. Jacob e Wilhelm
Grimm, (studiosi tedeschi, vissuti tra la fine del Settecento e la metà
dell’Ottocento), raccolsero le fiabe che nel tempo erano state raccontate,
ascoltandole dalla voce dei veri narratori, a volte semplici contadini, convinti che
le Fiabe siano la voce del popolo.
La Fiaba rappresenta il percorso di evoluzione che vive ogni individuo dalla
fanciullezza alla maturità. Leggere una fiaba è come immergersi in <<una
profonda e calma pozza che in un primo tempo sembra riflettere soltanto la
nostra immagine; ma dietro di essa scopriamo ben presto le tempeste interiori
della nostra anima: la sua profondità, e i modi per trovare la nostra pace
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interiore e col mondo, quale premio delle nostre lotte>> (Bettelheim, Il mondo
incantato).
La Fiaba ci insegna a guardare oltre le apparenze e a cogliere sotto un ingrato
aspetto, la vera bellezza dell’anima es. La bella e la bestia.
La storia è tipica delle fiabe del ‘600 e del ‘700, dove si racconta la metamorfosi
di uno dei protagonisti da mostro in principe.
Questa è la storia di una semplice fanciulla che con il suo amore rompe un
incantesimo e fa sì che la bestia ritorni ad essere uno splendido principe e a
convolare a nozze con lei. “La notte, un terribile incubo svegliò di soprassalto la
fanciulla: nel sogno aveva visto la Bestia in punto di morte che rantolando
gemeva:”Torna da me”. Bella non ebbe la minima esitazione e partì
immediatamente nel cuore della notte. Preso il cavallo più veloce, corse
disperatamente al castello. Vi arrivò trafelata, salì precipitosamente la grande
scalinata chiamando a gran voce. Nessuno era nelle stanze. Corse in giardino
con l’angoscia nel petto e vide, là, accasciata accanto a un maestoso albero, la
Bestia agonizzante...”Ti prego! Non morire…Eccomi sono qui…Ti sposerò!”
Ed ecco il prodigio. Il maleficio era rotto. Il muso della Bestia si trasformò
assumendo le sembianze di un bellissimo giovane…
…Poco dopo si celebrarono le nozze dei due giovani.
Le Fiabe e le favole , apparentemente semplici, raccontano i vizi e le virtù degli
uomini e per questo educano. Le fiabe sono state tramandate fino a noi per via
orale o scritte. Esse racchiudono la sapienza degli antichi, ma si possono anche
riscrivere. Angela Carter, (scrittrice inglese, 1940-1992), ha riscritto fiabe
tradizionali con una vena ironica e con un gusto per la parodia. Ne è un esempio
la raccolta The Bloody Chamber ( in italiano, La camera di sangue ). La Carter
tende a sottolineare i lati più oscuri delle storie e a esprimerli con toni forti. “La
corte di Mr. Lyon” è un rifacimento della fiaba “La Bella e la Bestia” di JeanneMarie Leprince de Beaumont (1711-1780), scrittrice inglese.( Pag 71- Il lettore
nella rete).
La fiaba si caratterizza per la presenza di elementi magici e di momenti
straordinari: Aladdin, ladruncolo sin da piccolo, si innamora della figlia del
Sultano, e per conquistarla chiede aiuto al Genio della Lampada. I suoi piani
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vengono però ostacolati dal consigliere di corte, un mago cattivo, di nome Jafar,
che per impadronirsi del trono cerca in tutti i modi, di sposare la principessa.
Elementi magici:
-Il Genio della Lampada che aiuta Aladino ed esaudisce i suoi tre desideri.
-Il tappeto volante che riesce a portare in salvo Aladino molte volte.
-La grotta delle meraviglie dove Aladino trova la lampada magica col Genio.
-Jafar, mago cattivo che vuole usurpare il trono.
Momenti magici:
“ Subito la terra tremò e la duna si trasformò nella maestosa testa della Dea
Tigre dagli occhi fiammeggianti”;
“ di lì a poco si accorse di un qualcosa che la seguiva facendole ogni tanto
qualche dispettuccio. Si guardò attorno un tantino spaventata e con la coda
dell’occhio scorse un tappeto che si muoveva come un essere animato. Lo strano
essere agitava le quattro toppe poste ai suoi angoli come fossero mani e piedi; e
si arrotolava, si srotolava, strisciava, svolazzava, correva a nascondersi
intimorita.”
“ adesso sei tu il mio padrone” disse infine ad Aladino. “Esprimi tre desideri e io
li esaudirò purchè non si tratti di uccidere, nè di resuscitare, nè di far
innamorare qualcuno.”
Hansel e Gretel
Due bambini -Hansel e Gretel- vivevano con il padre e la matrigna in una misera
casa. La matrigna, poiché erano molto poveri, convinse il marito ad abbandonare
i piccoli nel bosco. La prima volta i bambini riuscirono a ritornare a casa, ma la
seconda volta si persero e camminando, arrivarono a casa di una strega, che li
catturò e li mise a ingrassare, per mangiarseli ben paffuti. I bambini però
riuscirono a scappare con un fortino pieno di soldi e, attraversando un laghetto a
dorso di due cigni, riuscirono a ritornare a casa.
Elementi magici:
-La casa di marzapane della strega. Il tetto era di pasta frolla, la porta di
cioccolata e le finestre di zucchero filato.
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Una vecchina con un bastone e con uno scialle sembrava una buona persona ma
poi non si rivelò tale.
Biancaneve
Biancaneve era una ragazza molto bella. Un giorno venne allontanata dal castello
in cui viveva, perché la matrigna era gelosa della sua bellezza. La ragazza, vagò
per molto tempo e arrivò alla casa dei sette nani che l’accolsero come una regina.
Un giorno la matrigna, interpellò il suo specchio e scoprì che la ragazza era
ancora viva; infuriata, mandò una strega a consegnarle una mela. Biancaneve
prese la mela e la mangiò, ma poiché questa era avvelenata, all’istante morì. I
sette nani la misero in una bara di cristallo e la vegliarono giorno e notte. Un
giorno passò di lì un cavaliere e la risvegliò con un bacio.
Elementi magici:
-Mela avvelenata
-Lo specchio parlante: specchio, specchio chi è più bella di me?
Oh mia regina Biancaneve è più bella di te!
-Il filtro magico preparato dalla regina
-Gli animaletti che accorsero ad avvisare i nani.
Lo Specchio Magico
Lo Specchio Magico narra la storia di una fanciulla, costretta a scappare di casa
per colpa dello zio, che la importunava. Camminando, camminando, si ritrovò in
un bosco davanti a un castello. Nel castello abitavano due cavalieri. La ragazza
chiese loro ospitalità e fu accolta con gentilezza e cortesia. Un giorno,
interrogando lo specchio magico, la matrigna scoprì dove si trovava e, gelosa
della sua bellezza, le mandò una strega, che con mille sotterfugi, le si avvicinò e
le posò sul capo un capello che, essendo stregato, la fece cadere in un sonno
profondo. I due cavalieri, credendola morta, per il dolore, si uccisero. Ma un
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giorno, grazie all’amore del figlio dello zar, la fanciulla si risvegliò dal profondo
sonno, che per maleficio l’aveva colpita, e si sposarono. La fanciulla però
desiderava ritornare a casa per rivedere il suo amato padre e vendicarsi dello zio.
Per questo, un giorno si imbarcò, ma, dato che il capitano la importunava, fu
costretta a nascondersi. Arrivata a destinazione, scese dalla nave e raccontò tutta
la sua storia al padre e fu fatta vendetta.
Elementi magici:
-Lo specchio magico usato dalla matrigna.
-L’ anellino e il capello stregati.
Momenti magici:
- La moglie aveva con sè uno specchietto magico e guardandovi dentro sapeva
tutto quel che voleva.
-La matrigna mandò una strega cattiva che le portò un anellino, quando lo indossò
cadde morta a terra.
-La strega infilò nella treccia della ragazza il capello stregato ed ella morì.
-Il Principe le sfilò l’anello e la ragazza resuscitò.
Anche la parola favola, deriva dal latino fabula e significa racconto parlato. Ha
origini molto antiche, risalenti alle antiche culture orientali e occidentali. Le
favole sono tramandate di generazione in generazione e servono da insegnamento
morale.
La favola rappresenta i vizi e le virtù umane attraverso il comportamento degli
animali; è una narrazione allegorica in cui si esprimono considerazioni
moralistiche sulla società e sugli uomini.
La struttura della favola presenta caratteristiche costanti:
- i personaggi che in essa agiscono possono essere animali o aspetti
personificati della natura ( quali piante, acque, fiumi, nuvole ) parlanti con
vizi, difetti o qualità umane.
- l’azione è unica e viene presentata all’inizio della narrazione
- tra i vari personaggi si sviluppa un dialogo che, in poche battute, fornisce
la spiegazione del loro comportamento es. Il lupo e l’agnello.
La tecnica narrativa più semplice e diffusa per riportare le parole dei personaggi è
quella del discorso diretto, in cui le battute vengono precedute da particolari segni
di punteggiatura ( le virgolette o la lineetta all’inizio di ogni frase ).
-l’azione giunge subito alla conclusione, senza digressioni riflessive.
-il racconto è concluso da una morale, introdotta da una formula fissa <<la favola
insegna che…>>, vi si insegnano virtù quali: la fedeltà, la laboriosità, l’operosità,
l’accettazione della propria sorte, la moderazione: es. La cicala e la formica.
Scrittori di favole: Esopo ( VI sec. a. C), Fedro (I sec. d. C.), Jean de La Fontaine
( 1621-1695).
Come le fiabe, anche le favole si possono reinterpretare. Gianni Rodari (19201980) dice:
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende, regala
(Filastrocche in cielo e in terra , Torino,Einaudi;1960)
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L’esercizio della fantasia in Rodari non è fine a se stesso ma un mezzo per
leggere la realtà di ogni giorno e per imparare che possono esistere tante altre
ipotesi frutto della nostra creatività.
Gli elementi di una Favola sono: la trama, i personaggi, il narratore, lo spazio, il
tempo, conclusione-morale.
IL gatto con gli stivali
Un vecchio contadino, morendo lasciò la sua eredità ai suoi tre figli. Al più
piccolo lasciò un gatto. Il ragazzo era disperato, perché pensava che non gli
sarebbe servito a molto. Il gatto allora gli disse di procurargli un paio di stivali e
un sacco. Una volta avuti gli stivali e il sacco, andò in un allevamento di conigli,
ne prese uno e lo donò al re. L’indomani fece la stessa cosa con delle pernici, le
portò al re e gli disse che gliele mandava il conte di Carabas.
Il re gli chiese di conoscere il conte, per ringraziarlo e il gatto lo condusse dal
giovane. La principessa, figlia del re, si innamorò di lui e si sposarono.
Animali protagonisti ed elementi magici:
-Il gatto parlante che riesce con i suoi trucchi astuti a far diventare il ragazzo
ricco.
-Gli stivali che danno sicurezza al gatto e gli consentono di camminare eretto.
-L’orco che riesce a trasformarsi in qualsiasi cosa egli voglia.
“Il gatto per la paura trovò la parola. Il padrone ne rimase stupito e gli comprò
ciò che gli aveva chiesto, gli stivali e il sacco.”
“Il gatto prese un coniglio e lo portò al re”.
“L’orco disse: ”certo che mi so trasformare in topo!” Così detto lo fece e il gatto
con mossa veloce lo divorò.”
Cenerentola
Una ragazza di nome Cenerentola viveva con la matrigna e le sorellastre, che la
trattavano come una serva. Un giorno il principe organizzò un ballo per trovare
moglie. Cenerentola voleva partecipare, ma la matrigna e le sorellastre gelose
glielo impedirono e solo grazie all’aiuto della fatina “Favilla” riuscì a partecipare
al ballo e a sposare il principe.
Gli animali e la magia:
-La bacchetta magica che trasforma la zucca in un cocchio, i topi in cavalli
bianchi e il cane in un lacchè.
-La fata, madrina di Cenerentola, che, grazie alla bacchetta, riesce ad aiutarla.
“La chiamavano Cenerentola perché stava sempre a guardare il fuoco quando
poteva, anche se il suo nome era Doretta.”
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“La fata toccò con la bacchetta la zucca che si trasformò in un cocchio dorato.
Prese sette topi bianchi e li trasformò in dei bellissimi cavalli. Trasformò gli
stracci in uno stupendo vestito ricamato d’oro e d’argento, e gli zoccoli in
scarpette di cristallo”
-”Correndo perse una scarpetta e tutte le ragazze del reame la provarono ma
solo a Cenerentola stette”.
Cappuccetto rosso
Una bambina con un cappuccio rosso andò dalla nonna malata a portarle un
fagotto con frutta e dolci. Durante il cammino incontrò il lupo cattivo che le
propose una sfida: chi sarebbe arrivato prima a casa della nonna.
Cappuccetto accettò, ma mentre lei ingenua e sprovveduta, imboccò la strada più
lunga, il lupo, furbo e cattivo, prese la scorciatoia e arrivò prima. Entrò, si mangiò
la nonna e, travestitosi da nonna, si mangiò anche Cappuccetto Rosso. Arrivò il
cacciatore, uccise il lupo e fece uscire dalla sua pancia la nonna e Cappuccetto
Rosso.
Animali parlanti:
-Il Lupo parla a Cappuccetto rosso e si traveste da nonna.
“Il lupo si mise la cuffia della nonna e gli occhiali, coprì le spalle pelose con uno
scialle e si mise nel letto”.
“Il cacciatore mise un orecchio sulla pancia del lupo e sentì la voce della nonna
e di Cappuccetto Rosso; con un coltellaccio aprì la pancia del lupo e saltarono
fuori Cappuccetto e la nonna sane e salve”.
Pollicina
Una donna non aveva figli e voleva avere una bambina, così andò da un fata che
le diede un seme. La donna lo piantò e ne nacque una bambina. Un giorno la
bimba fu rapita da un rospo, ma i pesci riuscirono a farla scappare ed ella si
ritrovò davanti alla tana di un topo, che la voleva vedere sposata con un suo amico
talpone. La bambina riuscì a scappare sopra una rondine e andò nei paesi caldi,
dove trovò un fiore nel quale abitava il re dei fiori. I due s’i innamorarono e si
sposarono.
Elementi magici ed animali protagonisti:
-Il germoglio dal quale nasce Pollicina.
-Il rospo che rapisce Pollicina.
-Il topo parlante e il suo amico talpone.
-La rondine parlante che porta via Pollicina.
-Il re dei fiori alto meno di un pollice che abita in un fiore.
“Una donna si recò nel palazzo di una vecchia fata…..che le diede un granellino
d’orzo…la donna lo piantò. Passarono alcuni giorni e il granellino germogliò e
spuntò un fiore…la donna lo baciò e i petali si schiusero…e apparve una
bambina piccina. Per culla ebbe un guscio di noce, per materasso polline di fiore
e per lenzuola petali di rosa.
I pesciolini ruppero lo stelo che la teneva imprigionata.
Un topo con una grossa pipa la fece entrare e le offrì ospitalità.
Si sposò con il re dei fiori e divenne regina dei fiori.
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Altre storie:
La storia infinita
È’ la storia di due ragazzi, Atreiu e Bastian, che affrontano ogni tipo di avventure,
per salvare” Fantasia” e “L’infanta imperatrice” dal nulla.
Elementi magico-fantastici:
-Auryn, talismano protettore, che L’infante imperatrice ha donato ad Atreiu,
prima di iniziare il suo viaggio.
-Il libro della Storia infinita: mentre Bastian legge il libro, ciò che legge accade a
Fantasia.
-Falcor: cane drago parlante
Mordiroccia: una roccia gigante parlante a forma di uomo.
Uyulala = U
Atreiu = A
U: Se in segreto tu vuoi domandare, in rime e strofe mi devi parlare, ma se in
versi non me lo sai dire, non posso proprio, non posso capire.
A: Se la domanda quindi mi è concessa allor vorrei sapere chi sei tu stessa.
U: Or sì che ora la tua voce percepisco, or sì che chiaramente ti capisco. Son lala,
il silenzioso suono, nel palazzo del profondo mistero.
A: Dimmi Uyulala, mi odi e quanto? Io non ti vedo eppure lo vorrei tanto.
U: In nessun tempo è mai accaduto, che si potesse dire t’ho veduto. Ma è così:
vedere non mi puoi, e pur son qui, davanti agli occhi tuoi.
A: Ho ben capito quel che intendi dire? La tua persona si può solo udire? Ma
quando tu finisci di cantare in nessun luogo ti si può trovare?
U: Quando alla fine giungerà il mio canto sarà di me quel ch’è di ogni creatura,
allora anche di me sarà soltanto come di chi s’avvia a sepoltura. È questo dunque
delle cose il corso ma sta volgendo al termine il percorso, io vivo fin che il canto
mio perdura.
A: Perché sei tanto triste, dì veloce. Sei giovane. D’un bimbo è la tua voce.
U: Ecco che presto mi dissolse il vento, quindi domanda, il tempo corre via. Io
son soltanto un canto di lamento! Chiedi dunque non perderti per via, avrai
risposta dalla voce mia. Uyulala è risposta e solo questo! Nulla può dir, se non le
vien chiesto.
A: Aiutami ti prego mi vuoi dire, perché devi tu spegnerti e svanire?
U: L’infanta imperatrice sta morendo, e con lei tutta Fantasia svanirà. Il Nulla
questo luogo sta inghiottendo, e altrettanto di me presto sarà. Come nulla di noi
fosse mai stato, noi nel nulla e nel mai dobbiam finire. Un nuovo nome deve esser
trovato, solamente così potrà guarire!
La notte dei desideri
Malospirito ogni anno doveva compiere 100 azioni cattive contro la natura.
Gli animali essendosi accorti di ciò, gli inviarono un gatto per “sorvegliarlo”.
Poiché Malospirito era indietro con le azioni cattive, sua zia Tirannia, anche lei
indietro con le sue azioni cattive, gli propose di fare il
Satanarchibugiardinfernalcolico grog di magog, che permette di esaudire un
desiderio, ma i due non riusciranno a fabbricarlo in tempo.
Incantesimi e magia:
-Maurice, gatto parlante e Jacopo, corvo anch’ esso parlante.
-Satanarchibugiardinfernalcolico. “Ogni verità è fasulla , la realtà non è più
nulla.” “Nell’ arbitrio solamente, la libertà è evidente.”
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“Del malvagio è l’ora ottava. La ragione è sempre schiava:”vero” o “falso” non
ha senso, crepi il senno ed il buonsenso! Sii menzogna; la sua musa! Quando nel
crogiolo è fusa, ogni verità è fasulla, la realtà non è più nulla. Non c’è ordine che
vale, sia morale o naturale : nell’arbitrio solamente la libertà è evidente. Non
avere una coscienza, garantisce l’onnipotenza: giacchè tutto far possiamo, tutto è
logico facciamo. Dunque spazzeremo via ogni cosa abbia senso: c’inchiniamo
alla follia, al nonsenso e al controsenso”.
“Incantesimo malvagio, intruglia a tuo bell’agio.”
Robin Hood
È la storia di un bandito che combatte contro un re avaro e meschino. Questo
bandito, aiutato dai suoi amici, ruba ai ricchi per donare ai poveri.
I personaggi di questa favola sono tutti animali parlanti.
Robin Hood è una volpe che riesce con la sua furbizia a donare la felicità ai
poveri.
La spada nella roccia
È la storia di un ragazzo, di nome Semola, che, grazie all’aiuto di Mago Merlino,
diventerà il futuro re di Inghilterra:
-La “bacchetta” di Mago Merlino che fa trasformare Semola in vari animali per
insegnargli a rispettare ogni essere vivente.
-Maga Magò che riesce a trasformarsi in tutto ciò che vuole grazie ai suoi poteri.
Immagini
W. Kandinsky, La vita variopinta; tempera su tela, cm 130x162,5, 1907. Monaco,
Stadtische Galerie im Lenbachhaus
Jean-Honorè Fragonard, La lettrice; olio su tela, cm 82 x 65, 1776 ca.
Washington, National Gallery of Art
Walter Crane, illustrazione per La Bella e la Bestia; 1874
Illustrazione del primo Novecento, La metamorfosi della Bestia
Kay Nielsen, illustrazione per Le Mille e una notte;
Il cinema d’animazione di Walt Disney: Biancaneve e i sette nani ( 1937 )Gustave
Dorè, La Bella Addormentata nel bosco; 1918-22
Edmund Dulac, illustrazione per La bella addormentata ed altre Fiabe; 1910
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Percorso didattico:
Creare
“ Mi dicono che io da fanciullino di tre o quattro anni, stava sempre dietro a
questa o quella persona perché mi raccontasse delle favole e mi ricordo ancor io
che in poco maggior età era innamorato dei racconti, e del meraviglioso che si
percepisce coll’udito, colla lettura giacchè seppi leggere, ed amai di leggere
assai presto” (G. Leopardi, Zib. 1401, 1, 28. Luglio 1821)
Passando da Biancaneve e i sette nani, e
tenendoci per mano,
inizieremo a conoscere un bel regno,
a cui Fantastico daremo nome.
Galopperemo con la fantasia,
e con magica frenesia,
chiudendo gli occhi e sognando,
disegneremo un mondo, per
realizzar nei sogni, i desideri
altrimenti irrealizzabili.
Telemaco Signorini, Bambina che scrive; cm 14,8 x 26,8. Firenze, Collezione
Ojetti
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