BOLLETTINO A.A.A. n.25
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BOLLETTINO A.A.A. n.25
BOLLETTINO A.A.A. n.25 PER OGNI SEGNALAZIONE RIVOLGERSI A : Caro socio, eccoci qui a riprendere l'attivitá sociale dopo la lunga pausa estiva. Per l'autunno sono previste numerose ini-ziative: - riprenderemo gli incontri con gli autori a Chieti, probabilmente a brevissima scadenza, con il Dott. Mosconi (veterinario dell'Euraquarium e divulgatore del sistema Dennerle) e subito dopo, con l'inizio del nostro sodalizio con il Museo ittico di Pescara, avremo il piacere di ospitare H. de Jong (coordinatore della rivista Aquarium); - continueremo i videoincontri con i soci con la prima parte della conferenza tenuta da Bleher a Riccione nello scorso mese di novembre; - rilanceremo il concorso tra i soci sul miglior videofilmato girato nelle loro vasche (a proposito ricordo a tutti i soci che il CD resta in attesa di filmati e che anzi, il prossimo incontro é l'occasione buona per portare le prime videocassette dal momento che saranno presenti sia il videoregistratore che la televisione). Inoltre il CD é sempre aperto a tutte le proposte ed anzi ti sollecita a farne di nuove. Nel salutarti, ti raccomando di non mancare al prossimo appuntamento indicato nell'incorniciato a lato. (L.M.) MARCUCCI LORENZO VIA MONTE VETTORE 33 085/377315 RIPRODUZIONI OPUSCOLI Finalmente qualche altro socio si é ricordato di inviarci degli appunti su quanto avvenuto nelle sue vasche. A dire il vero la confessione é stata estorta: con la pistola puntata alla tempia Marco Pelagatti mi ha rivelato tutti i segreti della sua riproduzione di Papillochromis ramirezi (una specie ambita da diversi altri soci che da tempo cercavano di ottenere gli stessi risultati). Scherzi a parte i dati forniti, sebbene scarni, sono stati sufficienti per scrivere le note che seguono e che saranno senza dubbio utili a tutti isoci. Vi ribadisco che non é necessario scrivere un vero e proprio articolo per segnalare agli altri cosa avviene nelle vostre vasche: una traccia anche scheletrica di un vostro successo o insuccesso potrá essere lo spunto per un resoconto simile a quello che segue sui: Come aveva promesso in occasione della conferenza sulla alimentazione dei pesci d'acquario (tenutasi a Pescara il 18 marzo u.s.) il dr. Menozzi ha provveduto ad inviarci gli opuscoli che approfondiscono gli argomenti trattati nel corso della manifestazione. Il materiale, prodotto in fotocopie rilegate, é a disposizione dei soci che in quella occasione erano presenti e che possono ritirarlo nel corso della prossima assemblea. ------------Le copie eventualmente non ritirate saranno distribuite ai soci che ne faranno richiesta. PAPILLOCHROMIS RAMIREZI Eccovi la cronistoria della riproduzione dei miei Papillochromis ramirezi che mi ha fornito, a distanza di tre mesi dall'inizio dell'esperienza una ventina di pesciolini quasi pronti per essere immessi in vasca comune. Vasca: Aquar 60 Arredamento: nella vasca é stato introdotto del ghiaietto fine ed una pietra grigio verde abbastanza grande che é stata eletta come luogo per la deposizione. In seguito ho agginto delle mezze noci di cocco che sono state preferite alla pietra per le successive deposizioni. Acqua: sopo i primi tentativi con acqua di rubinetto ho iniziato ad effettuare dei cambi parziali con acqua proveniente da impianto ad osmosi in versa (circa 10 litri a settimana) fino ad ottenere i seguenti valori dKH 1, dGH 3, pH 7, temperatura circa 29 gradi. Inoltre ho aggiunto estratti di torba (Torumin) Pesci: nella stessa vasca ho provato a far convivere dei Cardinali ed una coppia di Papillochromis proveniente dagli allevamenti olandesi. Ho selezionato io la coppia: il maschio é generalmente un po' piú grande della femmina ed ha il secondo raggio segue in seconda pagina PUBBLICITA' Sfogliare le riviste straniere é sempre molto utile. A volte risultano interessanti anche le pubblicitá di prodotti che non sono ancora distribuite sul territorio italiano, ma che comunque possono essere molto interessanti per l'appassionato. E' questo il caso di VARIOFLU una centralina in grado di accendere e di spegnere progressivamente i tubi fluorescenti con i quali normalmente illuminiamo i nostri acquari. E' adatto a tutti i tipi di fluoPescara lí, 20 settembre 1995. rescenti di lunghezza compresa tra 90 e 150 cm e puó pilotarne fino a 4 di diversa lunghezza contemporaneamente (quindi puó servire insieme diversi acquari). Chi vuole saperne di piú puó contattare la ditta: HARDY al seguente indirizzo: 76,bolevard di Midi 93349 LE RAINCY France telefono 43.01.92.92 Pubblicitá apparsa su Aquarama n.142 marzo 1995 A E L B M E ASS L'assemblea ordinaria dei soci questo mese si svolgerá Domenica 1 ottobre alle ore 10.00 come al solito nella sede sociale. PER EVENTUALI PROBLEMI CONTATTARE IL SEGRETARIO MARCUCCI LORENZO 085/377315 RIPRODUZIONI della pinna dorsale piú lungo; la femmina, specie se pronta alla deposizione, ha il ventre tondeggiante e leggermente colorato. La convivenza, tentata per consentire lo scarico dell'aggressivitá dei riproduttori, si é dimostrata catastrofica a causa di una infezione di Icthio che ha colpito i Cardinali e che mi ha costretto ad immettere medicinali in vasca. Quando tutto é tornato alla normalitá la vasca é stata lasciata a disposizione della coppia che non ha tardato a deporre. Calendario deposizioni: -la prima deposizione é regolarmente scomparsa dopo circa tre giorni. -pensando che un terzo incomodo avesse potuto migliorare le cose, ho introdotto un secondo maschio, ma anche la seconda deposizione é scomparsa dopo un paio di giorni. Ho tentato ancora un paio di volte a non prelevare le uova per vedere eventuali cure parentali che sono sempre peró state minime. Al massimo i riproduttori hanno scavato piccole buche. - la terza e la quarta deposizione sono avvenute sulle noci di cocco introdotte ed ogni volta su una diversa dimostrando che i riproduttori non manifestano una preferenza per il luogo della deposizione - la quinta deposizione é finalmente quella giusta. Prelevo la noce di cocco e la immetto in un nido parto in rete appeso in una vaschetta di circa 15 litri munita di pompa/filtro e di riscaldatore (e naturalmente la stessa acqua della deposizione) Benché l'uscita della pompa fosse diretta verso il nido parto (che ricordo di nuovo era in rete) non tutti gli avannotti sono riusciti a liberarsi dalle uova e dalla patina di muffa che si é creata su quelle non fecondate o non schiuse. In ogni caso riesco a salvare circa 40 avannotti. Nutrimento avannotti: appena riassorbito il sacco vitellino ho iniziato con pochissime gocce di Liquifry e poi per circa un mese e mezzo ho somministrato naupli di artemia appena schiusi. Risultati: attualmente sopravvivono una ventina di esemplari che sono quasi pronti ad essere immessi in vasca comune. La maggior parte dei decessi é stata causati da problemi tecnici (pesciolini schiacciati tra struttura nido e rete nido parto, eccetera), pochissimi i decessi 'naturali'. Altre deposizioni: a quindici giorni dalla deposizione andata a buon fine ne ho avuta un'altra e purtroppo ho messo le uova insieme agli avannotti della precedente covata. La scelta é stata pessima in quanto appena le larve sono uscite dalle uova sono state divorate dai 'fratelli' piú grandi. Conclusioni: a circa tre mesi dal primo tentativo posso concludere che, avendo degli esemplari sani a disposizione non é eccessivamente difficile riprodurre i Papillochromis ramirezi. Come giá detto non é stato nemmeno necessario far formare spontaneamente la coppia e le deposizioni si sono succedute nel tempo fino a quando, purtroppo, non é deceduta la femmina. P.S. Le deposizioni si sono avute in concomitanza dei cambi di acqua parziali che ho continuato a fare per tutto il periodo della riproduzione. Nd.R. Il testo é stato liberamente tratto dalle note fornite da Marco Pelagatti NECROLOGIO Nel mese di settembre é scomparso Werter Paccagnella, fondatore dell'Euraquarium. Buona parte dei soci ha avuto modo di conoscerlo di persona in occasione dell'ultima gita all'Euraquarium in cui ci ha accolto con la sua solita codialitá e gentilezza e ci ha fatto visitare la sua splendida villa a Bologna. I soci piú anziani invece lo hanno conosciuto di persona in occasione della sua visita a Chieti in occasione della mostra di acquari dedicata alla natura in abruzzo. Noto in tutto il mondo sia per la sua passione per i pesci d'acquario che per i bonsai Paccagnella lascia un vuoto incolmabile nel modo dell'acquariofilia. IL CONTROLLO DELLE MICRO ALGHE di Rick Graff Il problema piú comune che mi capita di incontrare tra gli hobbisti, rigurado al loro acquario di coralli (reef), é proprio il controllo delle micro alghe. Le microalche sono esteticamente sgradevoli e competono per lo spazio sia con i coralli che con le alghe coralline. Queste ultime sono le alghe incrostanti rosse, porpora o marrone, che ricoprono solitamente le rocce vive. Le indesiderate micro alghe possono letteralmente soffocare i coralli, crescendo su di loro e privandole della capacitá di assorbire la luce ed il nutrimento dall'acqua. L'ambiente di un reef naturale contiene coralli duri e molli che tipicamente non convivono strettamente con micro o macro alghe. Quindi, se il vostro scopo é quello di riprodurre una barriera con le 'piante', molto di quanto segue é opposto ai vostri sforzi. Le osservazioni e le tecniche qui sottolineate, sono prese dalla mia esperienza come curatore di numerosi acquari e, dalle discussioni con altri amici esperti. Tuttavia io non ho fatto alcuno studio modellato con schemi scientifici, ma vi assicuro che ho ridotto con grande successo il problema delle microalghe in qualsiasi acquario. Allora, se crediamo che le microalghe siano indesiderate, come possiamo fare? La prima cosa che bisogna capire é che non c'é né un singolo prodotto, né un'unica tecnica capace da sola di risolvere il problema. Come prima cosa andiamo a vedere di cosa necessitano le microalghe per prosperare. LUCE Come qualsiasi oragnismo fotosintetico, l'energia luminosa é un fattore limitante per la possibilitá di crescita. Piú intensa sará la luce, piú lungo il giorno e quindi (se ci sono tutti i nutrienti) piú veloce risulterá la crescita. Facile allora, usiamo meno luce e le alghe non potranno piú prosperare. Sbagliato! Nel nostro acquario ci sono coralli e altri invertebrati 'fotosintetici' che necessitano di luce intensa. Inoltre é cosa nota che le microalghe sono in grado di prosperare anche in acquari con soli pesci e debolmente illuminati! Bene, se né il fotoperiodo e né l'intensitá della luce devono essere ridotti cosa resta da dire circa la luce? La risposta é di usare lampade con un'appropriata 'temperatura di colore', preferibilmente piú di 5000 gradi Kalvin (nello spettro aumenta il blu quando la temperatura Kalvin si alza) con un 'indice di rendimento color superiore a 90. Molti degli invertebrati con zooxantelle sono adattati alla lunghezza d'onda del blu perché nei luoghi d'origine l'acqua assorbe la luce di lunghezza d'onda maggiore (infrarosso, rosso, giallo). Non a caso le zooxantelle sono marroni: il marrone é il colore piú adatto ad assorbire la luce blu. Ecco perché i 'corallofili' sostengono con enfasi i tubi blu (luce attinica) come illuminazione supplementare a quella tradizionale! Molte micro alghe prosperano molto bene nella zona d'acqua poco profonda, perché sono esposte ad una gran quantitá di radiazioni della parte rossa dello spettro. E' questo che agevola le micro alghe senza beneficiare i coralli e gli altri invertebrati fotosintetici. Va da se che non si possono usare neppure le lampade fitostimolanti progettate per serre o acquari d'acqua dolce. Numerosi animali utilizzano le alghe come fonte di cibo primaria. Questa qualitá puó essere di aiuto per il controllo delle microalghe. Tali animali tendono a concentrare i nutrienti residui, nelle loro feci, rendendo facile la loro rimozione durante la pulizia ordinaria. Le chiocciole 'turbo' (ndt ???), i pesci grilletto ed alcuni blennidi sono efficaci alghivori. Non includo i pesci angelo tra quelli consigliati perché ritengo che siano pericolosi per i coralli. I miei favoriti pesci grilletto sono Zebrasoma flavescens e Paracanthurus hepatus. Le chiocciole hanno la qualitá di 'pellettizzare' le loro feci rendendo facile la loro rimozione e quindi quella di tutti i nutrienti intrappolati. Anche Ctenochaetus spp. sono una buona scelta. Sconsiglio i ricci perché possono scorticare anche le alghe coralline sulle rocce vive. Le microalghe non cresceranno mai sulle alghe incrostanti! C'é quindi un motivo in piú per incoraggiare la crescita di queste ultime attraverso la regolare sommi-nistrazione di stronzio ed il mantenimento del calcio tra 420 e 480 mg/litro. E' improbabile che gli alghivori risolvano da soli il problema delle microalghe, ma certamente il loro ruolo é determinante nell'insieme. NUTRIENTI Il fattore 'nutrienti' é secondo me, l'aspetto piú importante nel controllo delle microalghe. Perché la mancanza o l'eccesso di nutrienti gioca un ruolo cosí importante? La maggiore ragione é che la loro presenza puó essere minimizzata senza avere conseguenze detrimentali sui coralli. In natura, l'acqua delle barriere coralline é assai povera di nutrienti. I coralli e gli altri invertebrati si sono adattati cosí bene a questa condizione che andrebbe, a tutti i costi, riprodotta in acquario. Come si puó fare un'acqua povera di nutrienti? L'acqua del rubinetto, il cibo per gli invertebrati, le vitamine, gli oligoelementi, il cibo per i pesci, il sale, il carbone ed i detriti contengono tutti del nutrimento. ACQUA L'acqua del rubinetto puó contribuire per quel che riguarda i nitrati, i fosfati ed i silicati che possono essere usati tutti dalle alghe. Nitrati e fosfati sono nutrienti base per tutte le alghe, i silicati invece sono primariamente usati dalle diatomee (quelle alghe marroni che si attaccano sui vetri e sono diffici da pulire). Se ci sono significativi livelli di questi materiali nell'acqua del vostro rubinetto, e non provvedete alla loro eliminazione, ogni cambio di acqua significherá aggiungere ancora altro nutrimento. Anche quando misurate le carat-teristiche della vostra acqua di rubinetto per quel che riguarda il contenuto dei suddetti nutrienti, e vi sembrano buone, bisogna considerare che possono cambiare nel corso dell'anno a seconda delle condizioni atmosferiche (piogge, uso di conciimi agricoli a partire dalla primavera, ecc). La cosa migliore é utilizzare acqua deionizzata o prodotta con osmosi inversa. CIBO PER INVERTEBRATI Secondo una mia opinione, l'uso sconsiderato di concime liquido per invertebrai é una delle maggiori cause di microalghe. E' molto difficile prevedere quale sia la giusta quantitá di cibo necessaria agli invertebrati quando si usano questi addittivi. Di conseguenza, un eccesso di cibo resta nella vasca fornendo un sovraccarico di nutrienti, ottimo per lo sviluppo delle microalghe. Evitate completamente questi cibi se state combattendo contro le microalghe. Molti acquariofili sostengono che non sia necessario somministrare agli invertebrati, un cibo specifico. Io comunque sono riuscito ad eliminare le microalghe anche senza cessare completamente l'uso di questi prodotti. Se volete sprimentare la pericolositá di questi prodotti, aspettate prima che le alghe siano sotto controllo, poi, usatene solo una frazione della quantitá raccomandata e valutate l'effetto sull'ambiente in funzione del loro uso. VITAMINE Gli additivi vitaminici, al pari del cibo per invertebrati, riempiranno la vasca di microalghe senza alcun definito beneficio sugli invertebrati. Molte vitamine sono utilizzate dalle alghe nel loro metabolismo e anche la mia esperienza conferma che accelerano la loro cresvita. Ho visto vasche senza problemi di microalghe esplodere nel giro di qualche settimana dopo l'utilizzo di vitamine. Se prorpio volete aggiungere vitamine ai pesci, é molto meglio che lo facciate direttamente sul cibo che nell'acqua. Aggiungendole all'acqua, avete molte controindicaizoni: - dovete somministratre una grande quantitá di prodotto; - se state usando uno sterilizzatore UV, ozono, carbone attivo o uno schiumatoio le vitamine saranno facilmente distrutte ancor prima che i pesci ne possano beneficiare (gli additivi vitaminici nell'acqua incrementeranno il carico organico aumentano la concentrazione di composti azotati); - le vitamine sono rapidamente distrutte a causa dell'alcalinitá dell'acqua, della luce e degli agenti ossidanti e saranno usate dagli altri organismi come i batteri e ... le alghe. OLIGOELEMENTI Io preferisco prendere un approccio differente con i vari oligoelementi. Considero alcuni elelmenti come calcio e stronzio invevitabilmente necessari. Anche l'uso dello iodio sembra incrementare la crescita dei molluschi e dei coralli molli. Quando vengono effettuati pochi cambi d'acqua puó essere utile somministrare oligoelementi. Il problema é peró che dovremmo som-ministrare solo elementi inorganici, mentre molti prodotti commerciali contengono sostanze organiche che invece andrebbero evitate. Se non siete sicuri del prodotto che state usando, utilizzatene un dosaggio inferiore e controllate la reazione delle microalghe. Fate attenzione inoltre alle bestialitá pub- blicizzate da moltri produttori. Prendiamo il caso del molibdeno: numerose etichette ora riportano che qeusto elemento aiuta i polipi dei coralli a restare attaccati al loro esoscheletro. Non c'é nessuna evidenza sostanziale a conferma di tale affermazione e il ruolo del molibdeno circa la salute dei coralli é stato tracciato solo in base all'esperienza di un autore europeo. Non ho mai avuto problemi con i miei coralli, pur senza usare il molibdeno. Quello che i produttori non dicono é che il molibdeno incrementa mol-tissimo la crestita delle microalghe: é un nutriente essenziale per gli azoto-fissatori come i cyanobatteri meglio noti come 'alghe gelatinose' (Howarthelde 1985). Se la condizione dei nutrienti nel nostro acquario non causa microlaghe, il molibdeno puó solo peggiorare la situazione! CIBO PER PESCI Il cibo per pesci rappresenta un'altra potenziale fonte di nutrimenti. In un acquario reef, non potrete certo nutrire i pesci con le stesse modalitá che si usano nelle vache di soli pesci. Qui é sufficiente preparere alcuni pasti leggeri da fornire 2 o 3 volte a settimana: bisogna considere che i pesci qui possono facilmente procurarsi del cibo naturale. Se dove usare del cibo congelato, fatelo prima scongelare bene e poi colate via l'acqua contenuta in eccesso in quanto risulta fortemente inquinante. SALE Circa il sale é importante considerarne la qualitá: alcune miscele poco raffinate contengono nutrienti pericolosi come nitrati e foscfati. Addirittura, sali recentissimi, contengono vitamine! CARBONE Se usate del carbone attivo, controllate che anche questo sia di buona qualitá: qualitá scadenti possono contenere fosforo e cenere che con-tribuiranno a far crescere microalghe. Se dubitate della qualitá, é il caso di filtrare del'acqua distillata attraverso il carbone e misurarne poi il contenuto di fosfati con il kit specifico. DETRITO Il detrito infine andrebbe rimosso dall'acquario ogni settimana attraverso la tradizionale sifonatura del fondo. Il detrito accumula fosfati che possono, piú tardi, essere utilizzati dalle alghe. Inoltre la sifonatura come alche la pulizia del filtro meccanico permette di rimuovere tante particelle organiche destinate alla mineralizzazione e quindi a tornare utili alle alghe. CONCLUSI ONI Al fine di avere un quadro chiaro circa le condizioni per sfavorire le alghe si considerino i seguenti punti: - cessate l'uso di cibo per invertebrati e vitamine, minimizzate quello per pesci; - praticate l'ordinaria pulizia: sifonatura settimanale, pulizia del prefitro, frequante cambio del carbone; - ottimizzate il funzionamento dello schiumatoio: questo puó eliminare carbonio organico e sostanze azotate prima che diventino pericolosi nutrienti (lo schiumatoio é l'accessorio piú utile per ottenere un'acqua povera di nutrienti come in un reef); - utilizzate acqua deionizzata o filtrata per osmosi, sia per il cambio che per rimpiazzare quella evaporata; - rimuovete settimanalmente le alghe in eccesso, dove possibile. Ho notato che le alghe a pennello sono in grado di intaccare le rocce e utilizzare il fosforo compreso nella loro struttura. Questo é reso possibile dalla presenza di un enzima specifico: alcalino fosfatasi (Delbcek 1990); - rimuovete meccanicamente la sabbia del fondo: lí i nutrienti si accumulano e tornano solubili per essere riutilizzati. Se non volete fare voi questo lavoro potreste affidarlo ad alcuni anumali notturni come Valencienna spp., Amblyeleotris spp., Cryptocentrus spp. o ai 'gamberetti pistola' come Alpheus spp. Alcuni preparati commerciali (resine) sono specificamente forniti per fissare nitrati e fosfati. Secondo la mia esperienza sono validi quando i suddetti nutrienti hanno giá delle basse concentrazioni. Subiscono saturazione immediata invece quando i valori sono troppo alti (piú di 10 mg/litro per nitrati e 3 mg/litro per fosfati) e quindi in tali condizioni diventano inutili. In chiusura voglio ribadire che il tasto giusto pr controllare le microalghe in un acquario reef consiste nell'osservare il totale 'package' e non un solo aspetto. Nessuna delle precedenti tecniche puó da sola risolvere il problema. Come risultato scoprirete inoltre che i vostri coralli cresceranno meglio e piú in fretta senza l'impedimento delle alche che in un'acqua arricchita da nutrienti! Tratto da: Aquarium Fish Magazine 1/93 Traduzione di: Attilio di Giustino