L`Amazzona delle Bahamas

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L`Amazzona delle Bahamas
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ONDULATI e PSITTACIDI
Amazona leucocephala di Abaco in volo
Pappagalli autoctoni L’Amazzona
delle Bahamas
di Caroline Stahala - trad. G. Petrantoni - foto M. L. Stafford
L’Amazzone delle Bahamas (Amazona leucocephala bahamensis) si trova ad affrontare minacce di sopravvivenza come la maggior
parte dei pappagalli nel mondo, a causa di predatori introdotti, di perdita di habitat e di eventi naturali come uragani e incendi.
Tuttavia assai limitate sono le persone e le organizzazioni che lottano non solo per conservare con successo questo pappagallo
delle isole Bahamas, ma anche per fornire un quadro più chiaro per la sua ecologia. Prima del 2002 solo uno studio significativo
è stato condotto su questo pappagallo e precisamente sul pappagallo dell’isola di Abaco. Nel 2002 uno sforzo internazionale di
conservazione è stato avviato al fine di evitarne il rapido declino e l’estinzione totale. L’obiettivo finale fu quella di trasferire con
successo l’Amazona bahamensis su altre isole dove precedentemente era esistita. Attualmente vive solo su due delle principali
isole delle Bahamas, Gran Abaco Island e Great Inagua.. Il fatto che queste due popolazioni siano molto diverse rappresenta una
sfida dal punto di vista della conservazione. L’isola di Great Inagua è in gran parte composta da boschi di latifoglie, mentre Abaco
Island è per lo più composta da pini Caraibici, con corridoi di grandi alberi. Oltre alle differenze di habitat, le due popolazioni
mostrano anche differenze tra loro nell’allevamento biologico. Le Amazzoni di Inagua iniziano l’allevamento in marzo e ricercano
i nidi in alberi bassi dal legno duro; quelle di Abaco iniziano la stagione riproduttiva più tardi, nel mese di aprile, e utilizzano nidi
posti nel terreno, usando fori che si sono formati da calcare disciolto durante le piogge. Le due popolazioni devono affrontare
minacce simili quando si tratta di eventi naturali, tuttavia la popolazione Abaco è a un elevato rischio a causa di azioni umane ed
entrambe le popolazioni sono suscettibili di disastri naturali, che producono effetti negativi sulle razze di uccelli.
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ONDULATI e PSITTACIDI
Gli uragani investono con frequenza le Bahamas e ciò può
limitare seriamente le scorte di cibo (frutta e frutti di bosco).
Nel 2004 due grandi tempeste hanno attraversato l’arcipelago
delle Bahamas e le minacce naturali si sono aggravate con
l’aggiunta del fattore umano, che incide negativamente sulla
conservazione. La popolazione Abaco è incorsa in una tale
situazione. Durante la stagione riproduttiva del 2004, questa
popolazione ha risentito di due eventi naturali: un incendio
che ha attraversato i luoghi di nidificazione e uragani di
categoria 3 e 4. Anche l’introduzione di gatti selvatici in tempi
passati ha influito su adulti e pulcini durante la deposizione e
la schiusa nei nidi. Altro problema che affligge la popolazione
dei pappagalli nell’isola di Abaco è l’introduzione di procioni
nell’estremità settentrionale dell’isola, ma che si stanno
espandendo a sud verso le zone di riproduzione delle
amazzoni. Una minaccia incombente è poi non solo la perdita
di alberi idonei alla nidificazione, che costituiscono un vitale
habitat per lo sviluppo durante l’inverno. Attualmente solo l’
habitat della pineta è salvo, perché protetto come parco
nazionale. Vi sono numerosi esempi nelle isole Occidentali di
come le minacce sopra menzionate hanno devastato le
popolazioni di pappagalli, alcuni di questi esempi
Una coppia molto affiatata nell’isola di Abaco, mentre si prende
una pausa… personale
comprendono l’Imperial Parrot (Amazona imperialis) nella
Repubblica Dominicana, St. Lucia Parrot (Amazona
versicolor), St.Vincent Parrot (Amazona guildingii), Puerto
Rican Parrot (Amazona vittata) e i pappagalli Cayman Brac
(Amazona leucocephala hesterna). Molte altre Ara vivevano
nelle Indie Occidentali e si sono già estinte, come nelle Turks,
Caicos, Montserrat, Guadalupe, Martinica, Grenada e
Barbados. Al fine di evitare che la stessa sorte tocchi al
pappagallo Bahama (Amazona bahamensis), si sono attivate
le organizzazioni locali delle Bahamas, il Governo stesso delle
Bahamas, US Fish and Wildlife Service e l’Università di ricerca.
Nel 2002 è stato creato un programma per iniziare il
monitoraggio numerico della popolazione del pappagallo
Abaco e per organizzare un eventuale trasferimento del
pappagallo di Bahamas verso un’isola con le medesime
caratteristiche di quella in cui si trovava precedentemente.
La dott.ssa Stahala mentre verifica misure e condizioni generali
di un piccolo prelevato dal nido
Le Amazzoni amano cibarsi di frutti e bacche selvatiche
(pianta di Metopium) che crescono nei periodi estivi
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stagione nella quale non si accoppiano. Adulti entrano nel
nido volando a terra e immettendo nella cavità per prima la
coda. In media una coppia produce 4 uova e può allevare da
1 a 4 pulcini. Gli adulti si nutrono di coni di pino verde che si
trovano in grande abbondanza nella pineta solo durante la
stagione riproduttiva.
Una Amazona leucocephala di Abaco spaventata dal fotografo,
prende il volo con sorprendente velocità
Risultati
I risultati di questo studio mostrano l’importanza di proteggere
l’habitat di svernamento. Dopo la stagione riproduttiva i pini
non possono più fornire risorse sufficienti di alimentazione,
perciò, per non rimanere in questa zona, dovuta alla scarsità
di cibo durante i mesi invernali, i pappagalli si spostano dalla
parte centrale dell’ isola o pineta ai margini del territorio dove
cespugli producono frutti di bosco. Si sta ora sforzando di
iniziare simili studi sulla popolazione del Bahama Parrot che
si trova su Inagua Island, con lo scopo di unificare i risultati
per la protezione delle rimanenti popolazioni e della
traslocazione del pappagallo Bahama nelle isole che
precedentemente costituivano la loro casa. Si continuano a
compiere sforzi per le popolazioni multiple permanenti del
pappagallo Bahama.
La quantità di popolazione per il pappagallo Abaco era allora
di molti esemplari di amazzoni, stimata in 1.600 individui.
L’anno seguente, tra aprile 2003 e agosto 2004, è stata fatta
un’ intensa indagine sulla salute della popolazione del
pappagallo Abaco, per determinare tassi di sopravvivenza di
adulti e minori e i successi nei nidi. Schemi di movimento
sono stati monitorati durante tutto l’anno per determinare un
habitat prioritario.
La popolazione di Abaco aveva la priorità a causa della
minaccia di predatori e del fatto di nidificare solo in cavità
calcaree sul suolo delle pinete. L’apertura delle cavità può
essere sia piccola come la cima di una teiera, sia grande
come un canestro da basket. Le cavità sono riutilizzate da
coppie anno dopo anno proprio come cavità arboree
vengono riutilizzate da altre specie. I pappagalli rimuovono
eventuali residui che si sono accumulati nel foro durante la
Un pullus nel nido profondo circa 80 cm, posto a quota 0 del terreno
Nota del fotografo
L’Abaco Bahamas Parrot è l’unico pappagallo noto al
mondo che si adatta al fuoco. Quando ero ospite di
Caroline ho avuto la fortuna di assistere e di filmare un
incendio boschivo scatenatosi sopra i nidi dei pappagalli.
Come il fuoco infuriava, ho visto una coppia di pappagalli
intenti a ingoiare frutti di bosco appena 50 metri dalla linea
del fuoco, probabilmente per portarli ai loro piccoli. Faceva
incredibilmente caldo ed era pieno di fumo. Noi eravamo
sicuri che nessuno dei pulcini potesse sopravvivere, dato
che il fuoco ardeva proprio sopra ai nidi che avevamo
controllato e filmato nella parte precedente della giornata.
Miracolosamente, la mattina successiva, quando
saltammo la linea del fuoco e tornammo indietro di corsa
nel fumante e carbonizzato paesaggio lunare, i pappagalli
madre e i loro piccoli erano sopravvissuti. Ovviamente si
stringevano nel loro buco di terra che fungeva da nido,
dato che il fuoco infuriava sopra la loro teste, ma erano
sani e salvi e al sicuro. Veramente incredibile.
Si noti l’ingresso del nido a livello terra di facile accesso… per tutti
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