e` natale - santuario madonna del bosco

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e` natale - santuario madonna del bosco
E’ NATALE
La sera della vigilia di Natale, in attesa di sentire il
suono delle campane annuncianti la celebrazione della
Messa di mezzanotte, i personaggi del gruppo
statuario posto nella “cappella del miracolo” del
Santuario della Madonna del bosco, decisero di
rappresentare il “presepe”.
La Madonna e il Bambino erano lì, già presenti. San
Giuseppe scese in fretta dalla nicchia collocata nella
navata destra del Santuario e subito si pose accanto a
Maria e Gesù. I pastori con i loro greggi, le donne i
bambini, i paesani… non mancavano. Gli angeli con i
loro strumenti musicali potevano benissimo costituire
una grande orchestra. C’era persino un lupo, contento
che, almeno quella notte, non avrebbe dovuto fare la
solita parte del cattivo e finalmente avrebbe
abbandonato il povero bambino posto tra le sue fauci
che, più che essere appetitoso, gli rovinava la protesi
dentaria, talmente era coriaceo (era infatti di gesso).
Tutti si disposero secondo i canoni tradizionali: Maria,
san Giuseppe, e Gesù al centro; dietro: il bue e
l’asinello; davanti , in bella posa, i pastori, i bambini… e
gli animali vari; gli angeli, ovviamente, aleggiavano qua
e là.
Fu proprio lui, il lupo che, sdraiato ai piedi di Gesù aprì
la discussione. “Chissà perché –disse- gli uomini mi
attribuiscono la parte del cattivo…. Ma non si
accorgono che sono peggio di me! Come è scritto nel
Vangelo: “molti sono lupi rapaci, travestiti da agnelli,…
senza offesa per gli agnelli”. Devono sempre scaricare
su altri la responsabilità di ciò che è male, senza
rendersi conto che la radice del male è in loro! Oggi
poi molti se la prendono con Dio e attribuiscono a Lui
tutti mali del mondo. Per non parlare poi della fede
cristiana! Oggi si può parlare di tutto, ma guai a
parlare di Gesù, di fede, di Chiesa…. Si è tacciati di
retrogradi, creduloni, di integralisti che provocano la
suscettibilità altrui e che sono peggio degli altri….
Forse qualche ragione ce l’hanno, ma…. chissà se si
sono mai domandati come sarebbe stato il mondo
senza di te, Gesù!”.
Questa uscita finale fece volgere lo sguardo di tutti i
presenti, comprese le oche, che facevano finta di non
ascoltare, beccando qua e là qualche rimasuglio di
granoturco, verso il Bambino Gesù.
Il Bambino Gesù provò un momento di imbarazzo, poi
disse: “Beh! Si potrebbe provare… D’altra parte noi
siamo fuori dal tempo e quindi possiamo ripercorre
questi duemila anni senza la mia presenza”.
Fu così che davanti a tutti si svolse, come in un film, la
storia dell’umanità senza Cristo.
Certo non era tutto da buttare, anche perché Dio con
il suo Spirito non smette mai di “soffiare” nel cuore
dell’uomo. Tuttavia mancava qualche cosa.
Anzitutto la prima cosa che si percepì fu il dissiparsi di
un immenso patrimonio di bellezza che aveva preso
forma lungo i secoli attraverso l’arte pittorica,
scultorea, letteraria, musicale… e che trovava in Gesù,
il Dio fatto uomo, la sua sorgente ispiratrice e la sua
gioia. Tutto era un po’ più triste, meno luminoso,
meno bello…
Un altro aspetto che immediatamente fece trasalire gli
spettatori di questo film fu l’atteggiamento degli
uomini: non erano necessariamente cattivi (qualcuno
certamente, sì!) anzi molti mostravano buone maniere
ed educazione verso i loro simili, ma c’era come
un’aria di indifferenza, soprattutto verso i più deboli: i
sofferenti, gli emarginati, quelli che non hanno mai
trovato posto in una società organizzata che non si
preoccupa delle “ferite” di tanti uomini e donne…
Ognuno sembrava ripiegato su di sé anche perché non
c’era più motivo di sollevare lo sguardo verso un Altro.
Oltre a ciò sembrava che si fosse perso il senso e
l’equilibrio del vivere: molti avevano tutto ed erano
alla ricerca di tutto ciò che si possa possedere; molti
avevano perso tutto, perché la vita è sempre
imprevedibile e non sai mai cosa ti riserva il giorno
dopo. Comunque sia, la percezione era quella di una
noia e scontentezza assoluta, sia perché le cose
possedute non soddisfacevano, sia perché la loro
mancanza era un tormento e un rimpianto senza fine.
Ma la cosa più brutta era che al posto delle grandi e
splendide chiese romaniche e cattedrali gotiche vi
erano enormi edifici con scritte: banca, centro
commerciale, bingo, night club, salute e benessere ….
Sembravano luoghi di culto: uomini e donne
entravano e uscivano portando con sè dei piccoli idoli
da conservare in casa: una ballerina d’oro, un enorme
schermo al plasma, un assegno con dieci zero….
La goccia che fece traboccare il vaso e che addirittura
fece digrignare i denti al nostro amico lupo,
mostrando due splendidi e affilatissimi canini in
avorio, fu il vedere una dolce e gentile signora dire al
bambino che teneva per mano e che osservava un
presepe collocato in una vetrina: “Vedi quella scena
buffa? Si chiama “presepe” e rappresenta una bella
favola come quella di cappuccetto rosso e del lupo
cattivo….”
“Te la do io la bella favola e il lupo cattivo!” –pensò il
lupo- pronto a piantare i due canini dove sapeva lui.
Gesù capì che le cose si mettevano male!
“Cari amici –disse- non scaldiamoci troppo…. È una
storia puramente virtuale…. IO SONO VERAMENTE
NATO e dunque DIO SI E’ FATTO VERAMENTE VICINO E
PRESENTE AD OGNI UOMO!”
“Dai, caro amico lupo, - aggiunse S. Giuseppe - vai a
prendere il panettone e apri una bottiglia di
spumante…. E’ NATALE!”
Don Diego
LA COMUNITA DEI SACERDOTI DELLA
MADONNA DEL BOSCO AUGURA A
TUTTI UN BUON E SANTO NATALE
CRONICON
PELLEGRINAGGI ED EVENTI
20.10 – Ha celebrato in Santuario P. Pietro da Brivio,
missionario della Consolata
25.10 – Don Maurizio Lucchina ha celebrato per
le Suore dell’Ospedale di Niguarda
25.10 – Ha concelebrato don Luca, Parroco di
Giumello
28.10 – Gruppo Pellegrini di Varese
4.11 – Gruppo di Pellegrini da Verona
11.11 – Gruppo “Padre Pio” di Garbagnate con
Don Andrea Piccotti
11.11 Gruppo ACLI di Ceriano Laghetto
11.11 – Gruppo chierichetti di Arese
17.11 – Gruppo Terza Età di S. Giuliano di
Cologno Monzese con don Giancarlo
Marcor
17.11 – Gruppo Famiglie di CL, Milano
18.11 – Parrocchia S. Giovanni Crisostomo (MI)
23.11 Gruppo alunni scuola salesiana di Milano
27.11 – Don Ciro con gruppo da Adro ( Bs )
8.12 – Fiaccolata del Gruppo di Biassono
12.12 – Gruppo Padre Pio –Parrocchia della
Medaglia miracolosa (Milano)
ANNIVERSARI E RICORRENZE
17.11 50° di matrimonio di Giovanna e Paolo
Maggioni. Hanno celebrato la S. Messa
P. Emanuele Maggioni e P. Cesare Mazza
NOTIZIE SPICCIOLE
- Domenica 2 dicembre l’ Oratorio di Imbersago ha
allestito un mercatino di oggetti natalizi il cui ricavato
è destinato alle iniziative dell’Oratorio.
- 7 dicembre Festa di S. Ambrogio
Come mai la festa di S. Ambrogio è stata fissata il 7
dicembre? Come mai si è scelto questa data?
Nella normale procedura liturgica si celebra il ricordo
dei Santi nel giorno della loro morte.
Per Ambrogio no.
La sua morte avvenne il 4 aprile del 397, ma la Chiesa
di Milano ha voluto ricordare il suo grande Vescovo e
patrono nel giorno anniversario della sua Ordinazione
episcopale tanto riteneva importante quel fatto.
Era il 7 dicembre del 374 quel giorno in cui Ambrogio,
che era il governatore di Milano, veniva ordinato
Vescovo. E fu subito festa!
Sembra che i Milanesi abbiano festeggiato ogni anno
questa ricorrenza. In uno scritto di S. Ambrogio si
legge:”… sembra quasi che ogni anno l’Episcopato
ricominci daccapo, quando si rinnova la stagione del
tempo…” E poi aggiunge:” Voi siete per me come
genitori, perché mi avete dato l’Episcopato, voi, ripeto,
siete come figli e genitori, uno per uno figli, tutti
insieme genitori. “
Ambrogio si sentiva figlio dei Milanesi perché proprio
il popolo lo aveva voluto vescovo.
Ma si sentiva pure padre di tutti i cittadini che erano
affidati alla sua guida di Pastore.
Quel 7 dicembre divenne quindi il giorno d’inizio della
Chiesa “Ambrosiana” in cui i fedeli si identificavano, e
si identificano ancora, con il carattere tipico e
pragmatico del loro Vescovo.
E da allora, fino ad oggi, quel 7 dicembre è stata la
festa religiosa e civile di Milano, la festa, possiamo
dire, dell’ambrosianità.
Nel Medioevo, dicono le cronache, si facevano
quattro giorni di festa, con il mercato chiamato
generale, con grande partecipazione della gente di
Milano e del circondario, che poi si recava alla tomba
del Santo, nella Basilica che porta il suo nome, per
rendergli religioso omaggio.
A ricordo di questa grande manifestazione è rimasta,
ancor oggi, la notissima fiera degli obej obej che attira
tanta gente da mandare in tilt il traffico della zona
attorno alla Basilica del Santo.
Le cronache ci dicono che nel passato, il 7 dicembre, il
Vescovo medioevale con il clero partiva in processione
dal Duomo sino alla Basilica di S. Ambrogio. Prima di
entrare nella Chiesa per celebrare la Liturgia solenne,
si fermava nell’atrio davanti a dodici botti di vino, a
ceste di pane e a contenitori con della carne, li
benediva, poi il tutto veniva dato ai poveri della città.
Un gesto concreto di solidarietà verso i più bisognosi.
Nel nome di Ambrogio una città con il “ cuore in
mano“ era Milano. Un cuore in mano, per una carità
fatta di gesti e non solo di belle parole, che ai giorni
nostri richiede un raddoppiato impegno, nella
tradizione della nostra ambrosianità, risalente allo stile
del nostro grande S. Ambrogio, per un generoso aiuto
verso i figli più bisognosi della “ nostra famiglia
ambrosiana”.
( Francesco F. )
- sabato 8 dicembre - L’Associazione “A tu per tu”,
che sostiene e promuove progetti di sviluppo e
missionari, ringrazia chi ha offerto un contribuito,
raccolto in questa giornata. Il ricavato sarà inviato a
don Hervè Simeoni, prete fidei donum di Milano
attualmente in Niger.
- Dal 20 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 saranno
presenti come aiuto per le confessioni, P. Lucas (Kenia)
e P. Raza (Pakistan) che già ci hanno aiutato in altre
occasioni
LE FUNZIONI LITURGICHE VIA
INTERNET
Chi può usufruire di un collegamento Internet può
seguire le funzioni liturgiche che si svolgono in
santuario.
Basta
collegarsi
al
sito
ufficiale
WWW.
Madonnadelbosco.org e cliccare sulla scritta: “La
Messa in diretta – Ascolta la S. Messa”. Sarà possibile
così seguire (solo audio) tutte le celebrazioni.
PRETI DI IERI, PRETI DI OGGI
In occasione del suo 80° compleanno, don Luigi Oggioni, già
parroco di Beverate, ora "residente con incarichi pastorali" a
Imbersago, ha pubblicato in un libro-diario ("Un prete si fa
raccontare") alcuni pensieri ed esperienze della sua lunga e
intensa vita di prete.
E' stato solo in seguito all'insistente richiesta dei suoi primi exgiovani di Sesto S.Giovanni che ha accettato di rispondere, in
forma di intervista, alle tante domande rivoltegli. L'amico
scrittore Lionello Turrini si è fatto loro portavoce:"Sei passato
attraverso tanti incarichi ed esperienze. Perchè non ricordarli,
comunicarli a noi, a quanti ti sono stati vicini, con uno scritto?
Tutti potranno coglierne un pensiero, ricordare un episodio,
qualche volta riprenderlo in mano.
Potrai continuare così, in altro modo, a fare del bene.
Sarà come un testamento che ci lasci in eredità".
Il libro è steso in uno stile molto semplice, narrativo,
piacevole.
Dai vari luoghi dove ha svolto il suo ministero, tutti gli amici
concordano nel segnalargli l'interesse e l'entusiasmo che la
lettura ha suscitato in loro.
E' da parecchie volte in ristampa, in seguito alle presentazioni
fatte, ma più per il passaparola spontaneo tra amici e
conoscenti.
Il libro si può acquistare (€ 10, pagg.210) alla Libreria “Buone notizie” (Santuario della Madonna del Bosco).
Lo si può anche chiedere direttamente a don Luigi Oggioni, che lo spedirà per posta-stampe. Si consiglia di
dare un'offerta di persona, a scopo benefico , tramite anche la propria parrocchia (alla Caritas o ai missionari
o ai terremotati o al "Fondo Famiglia e Lavoro" diocesano), con un ricordo per lui in una preghiera.
Don Luigi Oggioni, nato nel 1931 e sacerdote diocesano ordinato nel 1954, è residente con incarichi pastorali nella
Parrocchia di Imbersago, e presta, occasionalmente, il suo servizio di confessore anche in Santuario.
Chi desiderasse ricevere una copia del libro può richiederla direttamente all’autore scrivendo a:
don Luigi Oggioni - Piazza S.Marcellino 6 - 23898 - Imbersago LC (Tel. 039.9920217) oppure inviando una e-mail a:
[email protected]
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ORARI CELEBRAZIONI FESTIVITA’ NATALIZIE
LUNEDI’ 24 dicembre 2012
VIGILIA DI NATALE
ore 18,00 S. Messa vigiliare di NATALE
MARTEDI’ 25 dicembre 2012
S.NATALE
SS. MESSE : 7,00 - 8,30 - 10.00 - 11,30 - 16,00 - 17,30
Apertura pomeridiana del Santuario: ore 15,00 (non c’è l’Adorazione Eucaristica, né il vespero)
MERCOLEDI’ 26 dicembre 2012
S. STEFANO
SS. MESSE : 7,00 - 8,30 - 10.00 - 11,30 - 16,00 - 17,30
Apertura pomeridiana del Santuario: ore 15,00 (non c’è l’Adorazione Eucaristica, né il vespero)
LUNEDI’ 31 dicembre 2012
ULTIMO DELL’ANNO
ore 18,00 S. MESSA VIGILIARE con canto del TE DEUM
MARTEDI’ 1 gennaio 2013
PRIMO DELL’ANNO
SS. MESSE : 7,00 - 8,30 - 10.00 - 11,30 - 16,00 - 17,30
Apertura pomeridiana del Santuario: ore 15,00 (non c’è l’Adorazione Eucaristica, né il vespero)
SABATO 5 gennaio 2013
VIGILIA DELL’EPIFANIA
ore 18,00 S. Messa vigiliare dell’EPIFANIA
DOMENICA 6 gennaio 2013
EPIFANIA
SS. MESSE : 7,00 - 8,30 - 10.00 - 11,30 - 16,00 - 17,30; 18,30 (vesperi)
ABBONAMENTO RIVISTA 2103
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Nel 2013, per ragioni editoriali ed economiche, oltre a cambiare il formato, la Rivista ridurrà il numero di
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