l uomo di rio adolfo celi ei ragazzi tornati dal brasile
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l uomo di rio adolfo celi ei ragazzi tornati dal brasile
Comunicato Stampa LÊUOMO DI RIO ADOLFO CELI E I RAGAZZI TORNATI DAL BRASILE Roma, 25 settembre 2008. Nel 1964, finite le riprese de LÊHomme de Rio di Philippe de Broca, Adolfo Celi torna in Italia, dopo esser stato per 15 anni un indiscusso protagonista della cultura brasiliana. La sua carriera dÊoltreoceano, però, non è abbastanza nota nel nostro Paese, dove le due regie cinematografiche in solitaria (Caiçara, 1950, e Tico-Tico no fubà, 1952, entrambe in concorso al Festival di Cannes) restano ampiamente misconosciute, così come LÊAlibi, realizzato tra lÊItalia ed il Brasile nel 1969, insieme a Vittorio Gassman e Luciano Lucignani. La rassegna promossa dalla Fondazione Ente dello Spettacolo ripropone queste opere allÊattenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, situandosi al crocevia di tre interessi che il Festival Internazionale del Film di Roma esprime nel suo programma di questÊanno: in primis, naturalmente, la sezione Occhio sul Mondo, il Focus dedicato al Brasile; poi la mostraretrospettiva CÊera una volta il Ê48 e la consueta attenzione per il Lavoro dellÊattore. Del Celi interprete si vedranno infatti Proibito rubare di Luigi Comencini ed Emigrantes di Aldo Fabrizi, entrambi usciti nella stagione 1948/49. Ma è soprattutto lÊavventura brasiliana a colpire, raccontata con dovizia di particolari nel documentario Adolfo Celi ă Un uomo per due culture girato dal figlio Leonardo, una miniera di informazioni che fa luce non soltanto sulla carriera di Celi ma anche su unÊintera stagione di cineasti italiani in Brasile. La rassegna ne ricorda due che di lì a pochi anni avrebbero dato il loro personale contributo anche al nostro cinema: Fabio Carpi, che nel Ê53 scriveva Sinha Moça (Leone di Bronzo alla Mostra di Venezia) e Luciano Salce, autore di Floradas na Serra. Due ragazzi tornati dal Brasile, proprio come Adolfo Celi. Accanto alla rassegna, e sempre con unÊattenzione speciale al Brasile, la Fondazione Ente dello Spettacolo propone la mostra fotografica „Con gli occhi di un bambino‰. Il destino degli indios amazzoni Yanomami oggi non è più segnato: merito anche dei fondi dellÊ8x1000, che hanno permesso il sostegno delle comunità locali. Un miglioramento testimoniato dalle foto scattate da bambine e bambini Yanomami, tra i 5 e i 14 anni, cui è stato chiesto di documentare una giornata della loro vita. Per tutti un momento ricco di emozioni e divertimento, che ha permesso di esprimersi istintivamente con un gioco nuovo e divertente. Ad emergere, con sorpresa dei promotori dellÊiniziativa, non è la sofferenza di quei luoghi, minacciati da inquinamento e deforestazione, ma un mondo di sorrisi e speranze di vita. Fotografi per la prima volta in vita loro, i piccoli hanno stupito i grandi, sono riusciti a guardare oltre. I loro scatti mostrano la remota realtà del cuore dellÊAmazzonia, vista con gli occhi di un bambino. Ufficio Stampa Fondazione Ente dello Spettacolo [email protected] tel. +39 06 6637 455 Fondazione Ente dello Spettacolo Via Giuseppe Palombini, 6 · 00165 Roma · Telefono +39 06 6637455 · Fax +39 06 6637321 Email [email protected] · www.entespettacolo.org · Partita IVA 09273491002 e Codice Fiscale 97434740581 Svolge attività di editoria tradizionale ed elettronica con il portale www.cinematografo.it, organizza eventi culturali, convegni internazionali, seminari e festival (www.tertiomillenniofilmfest.org), anteprime cinematografiche, spesso in collaborazione con importanti partner italiani e stranieri, tra cui il Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinecittà Holding, Istituto Luce, "Cahiers du Cinéma", Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Museo del Cinema di Torino La Fondazione Ente dello Spettacolo opera dal 1946 all'interno della cultura cinematografica italiana. Negli anni è divenuta leader di contenuti Cinema che gestisce per sole24ore.it, Msn-microsoft, libero.it, Wind-imode, Tim, Comingsoon Television e altri. Comunicato Stampa Sinossi dei Film in programmazione Proibito rubare di Luigi Comencini (Italia 1948, b/n, 85Ê) Primo lungometraggio a soggetto di Luigi Comencini e primo ruolo da protagonista per Adolfo Celi. Un prete missionario giunge a Napoli, dove si imbarca per l'Africa: derubato della valigia allÊuscita della stazione, insegue il ladro e prende coscienza di come si vive nei vicoli della città. Anche dopo aver ritrovato il bagaglio, sceglierà di restare, consacrandosi alla redenzione dei ragazzi di strada. Emigrantes di Aldo Fabrizi (Italia/Argentina 1948, b/n, 95Ê) NellÊimmediato dopoguerra, Giuseppe Borbone (Aldo Fabrizi, al suo esordio da regista) si trasferisce con la famiglia da Roma in Argentina. Ma la moglie Adele (Ave Ninchi) si ammala: troppo forte per lei la nostalgia dellÊItalia. Per trovare il denaro necessario al ritorno in patria, Giuseppe si procura un incidente sul lavoro e scopre la solidarietà degli altri emigrati e degli argentini. Caiçara di Adolfo Celi (Brasile 1950, b/n, 90Ê) Primo film da regista per Adolfo Celi, invitato in concorso al Festival di Cannes 1951. Marina, dopo aver perso prematuramente i genitori, sposa lÊautoritario José Amaro, seguendolo sullÊisola Verde. Ma in quella terra abitata da gente chiusa ed ostile, la bellezza della giovane turba gli animi, e la sua sensualità scatena la passione, anche omicida, di Manuel. Tico-Tico no Fubà di Adolfo Celi (Brasile 1952, b/n, 105Ê) Biografia romanzata del compositore Zequinha de Abreo: nel 1912 si innamora di Branca, cavallerizza in un circo giunto da poco nella cittadina di provincia di Santa Rita do Passo a Quatro. Ma lÊuomo non trova il coraggio di fuggire con lei, e sposa Durvalina: lÊinizio di unÊesistenza infelice, riscattata soltanto da un nuovo fortuito incontro con la donna della sua vita. Anche questo film fu presentato in concorso al Festival di Cannes. LÊAlibi di Adolfo Celi, Vittorio Gassman, Luciano Lucignani (Italia 1968, col, 106Ê) Vittorio, Adolfo e Luciano sono amici da quando frequentavano lÊAccademia dÊarte drammatica. Poi le loro strade si sono divise: Adolfo è andato in Brasile, dove ha ottenuto un grande successo; Vittorio è diventato un divo del cinema e del teatro; Luciano, impegnato politicamente nel partito comunista, fa il critico, il giornalista e lo studioso. Adolfo, sentendo la nostalgia dell'Italia e dei suoi amici, decide di tornare in Italia, e nel viaggio ripercorre i momenti trascorsi con i suoi compagni, sognando di riformare il gruppo e riprendere la vita di prima. Ma Vittorio e Luciano non sono quelli di una volta: quando tutti e tre si ritrovano capiscono che qualcosa si è spezzato fra di loro⁄ Adolfo Celi ă Un uomo per due culture, di Leonardo Celi (Italia 2006, b/n e col, 95Ê) Non soltanto lÊEmilio Largo di Agente 007, Thunderball-Operazione tuono, o lÊindimenticabile James Brooke di Sandokan: interprete raffinato, e popolare in tutto il mondo come pochi altri attori italiani, Adolfo Celi è stato anche uno straordinario cineasta, riconosciuto tra i padri fondatori del cinema moderno brasiliano. Il film di Leonardo Celi lo racconta con documentata precisione, e attraverso immagini dÊepoca e interviste a colleghi ed amici ripercorre lÊavventura umana e professionale di „un uomo per due culture‰. Sinhà Moça, la dea bianca di Tom Payne e Oswaldo Sampaio (Brasile 1953, b/n, 90Ê) Brasile, fine Ottocento: figlia del colonnello Ferreira, schiavista spietato, Sinhà Moça rientra da San Paolo nella piccola città di Araruna, e qui sÊinnamora dellÊavvocato Rodolfo, abolizionista convinto ma costretto a dissimulare i propri ideali per opportunità professionale. Fin quando, dopo lÊennesima rivolta, uno schiavo innocente deve rispondere in tribunale di una falsa accusa di omicidio: Rodolfo decide di assumerne la difesa⁄ Floradas na Serra di Luciano Salce (Brasile 1954, b/n, 100Ê) Lucilia (interpretata dalla grande attrice teatrale Cacilda Becker) scopre di aver contratto la tubercolosi. Dopo aver incontrato Bruno, la passione consuma rapidamente la sua salute: lui sÊinteressa presto ad Olivia, unÊaltra paziente della clinica dove Lucilia combatte la malattia e dove finirà i suoi giorni sola coi propri ricordi. Comunicato Stampa La Fondazione Ente dello Spettacolo opera dal 1946 all'interno della cultura cinematografica italiana. Negli anni è divenuta leader di contenuti Cinema che gestisce per ilsole24ore.com, virgilio.it, yahoo.it, libero.it, Comingsoon Television, PreviewNetworks, MTV, ITS-Informatica e altri. Svolge attività di editoria tradizionale ed elettronica con il portale www.cinematografo.it, organizza eventi culturali, convegni internazionali, seminari e festival (www.tertiomillenniofilmfest.org), anteprime cinematografiche, spesso in collaborazione con importanti partner italiani e stranieri, tra cui il Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinecittà Luce SpA, "Cahiers du Cinéma", Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Museo del Cinema di Torino. ˚ editore della Rivista del Cinematografo, il più antico periodico italiano di critica cinematografica. Il Tertio Millennio Film Fest è il primo festival realizzato con il Patrocinio del Vaticano, arrivato alla undicesima edizione è organizzato dalla fondazione Ente dello Spettacolo presieduta da Dario Edoardo Viganò e dalla Rivista del Cinematografo, sempre da lui diretta. ˚ curato in collaborazione con i Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali, con il Centro Sperimentale di Cinematografia ă Cineteca Nazionale, con il contributo della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Festival, ha avuto il patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio dellÊassessorato alla cultura del comune di Roma.