Il robot Da Vinci Prostata, tumore che si “elimina”

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Il robot Da Vinci Prostata, tumore che si “elimina”
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LA PROVINCIA
VENERDÌ 15 MAGGIO 2015
Sanità
Il robot Da Vinci
Prostata, tumore
che si “elimina”
Chirurgia laparoscopica. Al Manzoni opera da anni
il dottor Salvatore Scuzzarella con tecniche innovative
LAURA BOSISIO
LECCO
Il tumore alla prostata? Si cura con il robot chirurgo.
È una specialità poco conosciuta, ma ormai ben rodata
all’ospedale di Lecco grazie al
dottor Salvatore Scuzzarella,
chirurgo urologo e laparoscopista, che ha fatto di questo tipo di interventi un vero un vero e proprio fiore all’occhiello
dell’urologia lecchese.
Docente a Napoli
Siciliano, docente di chirurgia
laparoscopica alla Federico II
di Napoli (dove si reca periodicamente per tenere le lezioni), nonché tutor di chirurgia
laparoscopica e robotica in altri ospedali limitrofi (tra cui il
Sant’Anna di Como), Scuzzarella, dopo alcuni anni a Sondalo, è a Lecco dal 2011. Anno
in cui, su spinta del dottor Antonio Pellegrino (ginecologo
chirurgo) arrivò al Manzoni il
“Leonardo Da Vinci”, il robot
che opera con tecnica mininvasiva e ad altissima precisione.
«Il Leonardo Da Vinci è utilizzabile in tutte le branchie
della chirurgia. In campo urologico, è indicato particolarmente per il tumore alla prostata» racconta Scuzzarella. Il
tumore alla prostata, va detto
«non sempre necessita di terapia o intervento» sottolinea
il medico. È uno di quei tumori «per i quali si può intervenire con molteplici tecniche: radioterapia, brachiterapia,
chirurgia tradizionale, laparoscopia. E infine, la robotica».
Il Leonardo Da Vinci «è
l’evoluzione della laparoscopia. Ci sono centri, come lo
Ieo di Milano, che usano ormai quasi solo il robot per
ogni intervento». Un fatto dovuto anche alla scarsità di chirurghi laparoscopici: chi, per
intenderci, opera non con il
taglio tradizionale bensì attraverso tre fori attraverso cui
vengono inseriti i bisturi e la
videocamera, che proietta
l’immagine in bidimensione
su un video. «Molte nuove leve si stanno formando con il
robot. La laparoscopia richie-
 Lo strumento
rappresenta
una tecnica
mininvasiva
e ad alta precisione
de in proporzione più specializzazione. Ma è un dato che
non sempre il Da Vinci è disponibile, non fosse altro che
per i costi elevati della robotica» annota ancora Scuzzarella.
Quale metodologia
Il prestigio sta nell’individuare il tipo di chirurgia più adatta: «Sul rene, ad esempio, con
laparoscopia otteniamo gli
stessi ottimi risultati che con
il robot». Diverso il caso della
prostata: «L’organo è più ridotto. Qui l’ideale è usare il robot». È la via che gli urologi
lecchesi hanno scelto di percorrere, ottenendo livelli di
specializzazione che attirano
pazienti anche da fuori provincia. «In realtà il lavoro non
ci manca. La nostra preoccupazione è semmai di riuscire
ad accontentare tutti». Sono
250 i pazienti operati per tumore alla prostata dal 2011 ad
oggi con l’ausilio del robot chirurgo, ed altrettanti operati u
con altre tecniche chirurgiche, sempre per il tumore alla
prostata: una media di 100110 interventi l’anno per neoplasie prostatiche. «Per l’uomo intervenire con il robot è
particolarmente indicato nel
caso della prostata per due ragioni molto semplici: da un lato, c’è il timore della perdita
della funzione sessuale. Dal-
Bimbi, meglio aguzzare la vista
Utili i controlli in età pediatrica
Screening
Alla Nostra Famiglia
di Bosisio è ormai giunto
alla terza edizione. Visitati
99 piccoli della materna
L’esame della vista? È
utile effettuarlo fin dalla scuola
materna, addirittura già a tre,
quattro anni. A riconfermarlo lo
screening, ormai giunto alla terza
edizione, organizzato dall’Istituto
scientifico Medea - La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, in collaborazione con il gruppo Avis di
Valmadrera. Scopo: individuare in
età evolutiva per i disturbi della
vista che interferiscono con il processo di acquisizione dell’immagine, compromettendo così un normale sviluppo dell’apparato visivo. «Gli studi scientifici – spiegano
gli esperti del Medea - confermano che l’apparato visivo compromesso in età pediatrica da alcune
Lo screening effettuate alla materna di Valmadrera
patologie può impedire un corretto sviluppo, non solo a livello oculare ma anche a livello cognitivo,
affettivo e relazionale, in quanto
la persona trae gran parte degli
stimoli dalle competenze visive».
Il progetto ha visto dapprima interpellate le famiglie dei bambini
frequentanti il primo anno delle
tre scuole materne di Valmadrera
e di quella di Civate per verificare
l’interesse circa l’iniziativa. Poi a
inizio 2015 sono stati sottoposti a
visita ortottica 99 bambini che,
assistiti dalle loro insegnanti,
hanno partecipato attivamente al
“gioco” per la valutazione delle
loro capacità visive. Gli specialisti
incaricati del progetto hanno così
potuto verificare con diversi test
(acuità visiva, cover test, test di
Lang) l’assenza di importanti patologie nella gran parte dei bambini visitati; pur non avendo rilevato
Il robot Da Vinci in dotazione all’ospedale Manzoni di Lecco
l’altro, il rischio di successiva
incontinenza. Grazie alla precisione del robot, si risparmiano i fasci nervosi. E così
chi viene operato, grazie ad un
decorso più celere, dopo anche soli tre mesi può riprendere la vita normale».
Una tecnica che sta facendo
scuola: all’urologia molti specializzandi seguono le orme
dell’equipe medica, capeggiata dal primario Alberto Trinchieri, insieme alla sua equipe: oltre al dottor Scuzzarella,
gli urologi Vittorio Manganini, Stefano Càppoli (specialista nel prelievo d’organi,
ndr.), Nicola Esposito, Chiara Castelnuovo, Alessandro
Maletta.
gravi o medie patologie, sono stati
però anche riscontrati 8 casi che
sono stati segnalati alle famiglie
per controlli oculistici approfonditi mentre per altri 8 bambini è
stata consigliata una visita oculistica prima dell’inizio del ciclo
scolastico. Ad ogni bambino è stata alla fine consegnata una scheda
con i risultati dei test effettuati.
Secondo le stime mondiali, le alterazioni del sistema visivo in età
pediatrica riguardano dal 4 al 6
per cento dei bambini: una visita
effettuata già nei primi anni (al di
sotto dei trentasei mesi) e periodici controlli in tempi giusti possono per alcuni bambini rappresentare una importante chance per
recuperare la vista e con essa una
buona qualità di vita. Non solo. Se
per la maggior parte dei bimbi con
deficit visivo basta un paio di occhiali, in rari casi l’indagine medica può individuare problematiche
sottostanti più complesse: ad
esempio un marcato astigmatismo può essere la spia di cheratocono, malattia della cornea, mentre ipermetropia o miopia importanti potrebbero, invece, essere il
campanello d’allarme di forme genetiche che coinvolgono gli occhi.
L. Bos.
Il primario Alberto Trinchieri
Oltre mille interventi l’anno
«Urologia all’avanguardia»
Con oltre 1000 interventi chirurgici
all’anno, insieme alla specializzazione della chirurgia robotica per
la prostata e la laparoscopia per
intervenire sul tumore del rene, «il
reparto di urologia oggi non ha
nulla da invidiare a quelli dei più
grandi ospedali metropolitani»
afferma Alberto Trinchieri, primario dal 2003 dell’urologia del
Manzoni. «Lo dico senza temere di
apparire poco modesto: questo
reparto ha fatto molti passi avanti
negli anni. Da parte mia ho solo
avuto il coraggio di fare alcune
scelte importanti». Come quella,
alcuni anni fa, di avviare la chirurgia laparoscopica per intervenire
sul rene. E a seguire il robot chirurgo. In questo modo «soddisfiamo
tutte le patologie e attiriamo
pazienti non solo da fuori provincia ma anche da fuori regione».
Innanzitutto perché qui la chirurgia laparoscopica, ossia minivasiva, è applicata sempre, dove
Gruppi di cammino a raccolta
Annone. Gruppi di Cammino alla carica. Anche quest’anno, i “podisti della salute” si incontreranno per il
tradizionale raduno (7ma edizione): l’appuntamento è
per mercoledì 10 giugno ad Annone Brianza (le iscrizioni sono già aperte), con partenza alle 9.00 al Parco di
Villa Cabella. Info 0341. 482.727/726.