midnight in paris - accordi @ DISACCORDI

Transcript

midnight in paris - accordi @ DISACCORDI
MIDNIGHT IN PARIS di Woody Allen
Scheda a cura di Salvatore Marfella
Gil è un giovane sceneggiatore che lavora a Hollywood ma è appassionato di
letteratura e della Parigi degli anni d’oro, quella dell’epoca in cui vi vivevano scrittori
come Scott Fitzgerald e Hemingway e artisti come Picasso e Dalì. Gil, che sogna di
scrivere un grande romanzo, si trova in visita nella capitale francese con la fidanzata
ed i futuri suoceri. Una sera, dopo essere uscito da solo, viene fatto salire su un’auto e
portato ad una festa dove incontra, tra gli altri, Scott Fitzgerald e Hemingway in
persona. L’esperienza si ripeterà tutte le notti e porterà Gil faccia a faccia con
numerosi artisti e scrittori dell’epoca da lui tanto amata e gli farà anche incontrare
una ragazza…
Dopo le trasferte di Londra e Barcellona (e prima di dedicare un film anche a Roma),
Woody Allen dedica il suo personale omaggio a Parigi, città forse celebrata come
nessun’altra dal cinema e dall’arte in generale e della quale si vedono nel film varie
immagini da cartolina, quelle, appunto, di un americano in gita. Allen inventa una
storia che mescola e fonde la realtà ed il sogno, il presente ed il passato, e affida a
Owen Wilson, così come era accaduto con Larry David in Basta che funzioni (2009),
le sue manie, i suoi tic, il suo disprezzo per i finti intellettuali, forse le sue frustrazioni
anche se questa volta in maniera assai più leggera e disimpegnata. Con il suo modo
concitato di muoversi ed il suo balbettante sproloquiare, Gil/Wilson è l’ennesima
variazione sul tema del classico personaggio alleniano, quello del pesce fuor d’acqua
che tenta un impossibile adattamento alla realtà. Nel film, candidato a 4 premi Oscar
e premiato con la statuetta per la migliore sceneggiatura originale, Gil ritiene che il
suo disagio nasca esclusivamente dal fatto di essere nato nell’epoca sbagliata. A far
da spalla a questo ennesimo schelmihl alleniano (il personaggio di Chamisso che ha
venduto la sua ombra) una nutrita schiera di celeberrimi personaggi come
Hemingway, Scott Fitzgerald e signora, Pablo Picasso, Luis Buňuel (cui Gil
suggerisce addirittura il soggetto de L’Angelo sterminatore), Gertrude Stein e
Salvador Dalì (quest’ultimi interpretati rispettivamente da Kathy Bates e Adrien
Brody) oltre a Carla Bruni nel ruolo di una gallerista. I personaggi “famosi” si
rivelano, però, la parte più debole del film, in quanto sono descritti senza complessità
ed in qualche caso come delle vere e proprie macchiette. D’altronde, bisogna dire che
ormai sono finiti per Allen i tempi dei grandi interrogativi metafisici e degli inferni
domestici di stampo cechoviano. Quello che conta sembra essere adesso trovare un
adattamento qualsivoglia alla realtà senza vagheggiare un’altra epoca perché, pur non
vivendo nel il migliore dei mondi possibili, non c’è altra scelta che sperare sempre
che “funzioni”.