viaggi in turkmenistan tour programma
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viaggi in turkmenistan tour programma
Programma di viaggio Giorno 1 – Italia - Ashgabat Partenza con volo di linea. Arrivo nella capitale nella tarda notte/ mattino successivo. Trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento. Giorno 2 –Ashgabat Dopo colazione presto inizieremo con le visite della capitale. Sviluppatasi sotto i russi alla fine dell’Ottocento, venne rasa al suolo da un terribile terremoto il 6 ottobre 1948. Venne ricostruita in stile sovietico e quel che si vede oggi è il risultato della ricostruzione operata dopo il sisma del 1948. La città è attraversata da strade diritte e perpendicolari tra loro. La principale arteria è la Prospekt Makhtumkuli. Ad Ashgabat non ci sono edifici di interesse storico, tuttavia si possono trovare edifici che hanno un valore rappresentativo della città e del paese, come il Turkmenbashi Palace situato nell'omonima piazza. Il palazzo, sede presidenziale, spicca per la sua grandiosa struttura bianca sormontata da una cupola dorata. La città è tutta puntellata di lussuosi palazzi di marmo, scintillanti cupole dorate e splendidi parchi curati, ricostruita quasi totalmente con i proventi del gas e del petrolio. Di notte lo spettacolo si accentua, perché questi palazzi sono illuminati costantemente da luci colorate di ogni sfumatura, led fluorescenti con immagini virtuali e non, installazioni ultramoderne che sembrano provenire dallo spazio. L’atmosfera è assolutamente irreale e vale la pena fare un tour notturno per non perdere questo show. Se è domenica non si può fare a meno di iniziare le visite con il bazar di Tolkuchka, a qualche km fuori città, uno dei luoghi più spettacolari dell’Asia Centrale, distribuito seguendo la topografia di un immenso tappeto, il mercato di Tolkuchka ripropone, suddivise in sezioni, aree dedicate al commercio degli animali e dell’artigianato. Qualunque cosa cerchiate è in vendita a Tolkuchka. Ma il bazar è soprattutto sinonimo di tappeti. Visiteremo il Museo Nazionale che comprende 3 musei: il Museo Storico, il Museo naturale ed Etnografico, il Museo Presidenziale. Ci sposteremo poi fuori città per raggiungere il sito di Nissa, città fondata dai Parti nel III secolo a.C., fu fortificata con 43 torri che proteggevano il palazzo reale e un paio di templi. La favorevole posizione topografica della cittadella di Mitridate e l’imponente cortina di mura turrite in mattoni crudi dovevano dare al visitatore l’impressione di una guarnita roccaforte; ancora oggi, seppure trasformate in dolci ondulazioni sul bordo del tepe, le mura di Nisa Vecchia conservano un aspetto maestoso. Tuttavia, le ricerche che oramai da oltre 70 anni si susseguono sul sito sempre più evidenziano che la reale destinazione di questo impianto non era militare o strategica: non un baluardo, insomma, e Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it neppure un’arroccata residenza reale, ma un vero e proprio centro destinato a cerimoniali celebrativi della dinastia arsacide. Rientro ad Ashgabat, sistemazione in hotel, pernottamento. Giorno 3 –Ashgabat – Mary – Gonur Depe – Adji Kui – Mary ( 240 km, 6 h) Dopo colazione trasferimento in aeroporto per il volo domestico su Mary ( circa ore 08.00, durata volo 40 min). All’arrivo si parte subito per le due escursioni che occuperanno l’intera giornata: il sito di Gonur Depe e l’oasi di Adji Kui, sito appartenente alla “Civilta’ delle Oasi”, ovvero una cultura di carovanieri dei deserti dell’Asia centrale. Qui è stata individuata una cittadella, una fortezza e la relativa necropoli del III-II mill.a.C. , oltre ad un caravanserraglio fortificato ribattezzato “La Cittadella delle Statuette” per le centinaia di figurine qui rinvenute. In corrispondenza dell’oasi detta “di Margiana” , durante l’età del bronzo, vennero costruiti alcuni villaggi. Il più grande di questi insediamenti nell’Età del Bronzo era Gonur Depe,. Fu una delle più antiche civiltà del culto del fuoco, parallela alle culture della Battriana, nel vicino Afghanistan. Si ritiene che la città venne abbandonata quando il fiume Murgab modificò il suo corso, privando la città delle proprie risorse idriche. Gonur fu forse la culla della prima religione monoteistica, lo zoroastrismo. Pranzo pic nic durante l’escursione, che richiederà una percorrenza di 240 km e l’intera giornata. Rientro a Mary in serata. Cena libera. Sistemazione in hotel. Mezza pensione. Giorno 4 – Mary – Merv – Turkmenabat ( 300km, 5 h) Dopo colazione visita al Museo Regionale di Mary , che sicuramente è la maggiore attrattiva di questa vivace cittadina dall’atmosfera ancora un po’ sovietica, ma dalla veste meno formale rispetto ad Ashgabat. Il Museo si trova in un enorme palazzo di marmo bianco e comprende su più livelli oggetti etnografici – tra cui una yurta interamente ricostruita e abiti originali turkmeni- , reperti archeologici e addirittura animali imbalsamati. Si trovano molti dei ritrovamenti di Gonur Depe e Merv, modellini e plastici dei siti e tantissimi e ben conservati cimeli antichi. Si prosegue la giornata con l’escursione a Merv, l’antica Margiana o Margush , città carovaniera lungo la Via della Seta che conobbe uno splendore ed una importanza inimmaginabili ma paragonabili solo a città come l’ antica Damasco o il Cairo. Al sua importanza iniziò sotto la dinastia Achemenide. La vecchia città sembra essere stata ricostruita da Ciro II di Persia (559 - 530 a.C.), ma i livelli achemenidi vennero coperti da successivi strati aggiunti al sito. La visita di Alessandro Magno a Merv è leggendaria, infatti la città prese il nome di Alessandria per breve tempo. Dopo la morte di Alessandro, Merv divenne la capitale della provincia di Margiana degli Stati dei seleucidi, dei Parti e dei Sasanidi. Divenne "Antiochia Margiana" su decisione del re seleucide Antioco I, il quale la ricostruì ed espanse fino al luogo conosciuto ad oggi come Gyaur Kala, circondandola di possenti mura per prevenire gli attacchi dei popoli della steppa e difenderla altresì dall'avanzare della sabbia Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it del deserto. Intorno al 115 a. C. l'oasi fu conquistata dai Parti e si affermò come centro importante sulla Via della Seta che alimentava il commercio tra l'antica Cina e l'impero romano. Nella 2^ metà del VII secolo fu conquistata dagli Arabi che vi introdussero l'Islam. Nell'XI secolo fece parte dello stato creato dai Turchi Selgiuchidi. Qui conobbe un periodo di grande splendore sotto il sultano Sanjar arrivando a contare 150,000 abitanti. In questa fase convivevano pacificamente molte religioni, tra cui anche il buddhismo : è stato trovato qui il resto di un antico stupa, a testimonianza che questo fu il punto più occidentale dove arrivò questa religione. Nel 1221 le orde di Genghis Khan la misero a ferro e fuoco senza risparmiare la sua ricchissima biblioteca. Nel 1505 la città fu occupata dagli Uzbeki, che cinque anni dopo vennero espulsi per mano di Ismāʿīl I, fondatore della dinastia Safavide di Persia. Fu in questo periodo che fu restaurata una grande diga (la Sultan Band) sul fiume Murgab, e l'insediamento crebbe nell'area irrigata che prese il nome di Bairam Ali, nome con cui è chiamata in alcuni testi del XIX secolo. Merv rimase in mani persiane fino al 1787 quando fu conquistata dall'emiro di Bukhara. Sette anni dopo i suoi abitanti avevano raso al suolo la città, rotto la diga e trasformata l'antica bellezza in una landa desolata. Oggi i resti visibili sono sufficienti per comprendere la straordinaria grandezza che raggiunse la città, ma ancora c’è tantissimo da scoprire: le colline che puntellano il sito non sono altro che effetto della stratificazione avvenuta nel tempo e qui infatti archeologi di tutto il mondo continuano periodicamente ad operare, ma certo la superficie coperta è ancora molta. Pranzo pic nic. Nel pomeriggio trasferimento via strada a Turkmenabat, estesa città commerciale ( è la seconda per grandezza) che sorge , tra il deserto del Karakum e le fertili pianure uzbeke sulle vestigia dell’antica città di Amul, lungo la Via della Seta, distrutta dai Mongoli e poi interamente ricostruita dai russi. Oggi la città è completamente trasformata e l’architettura e l’estetica della città segue i canoni imposti dal governo: profusione di marmo bianco e oro e grandi palazzi di rappresentanza. Sistemazione in hotel. Cena libera. Mezza pensione. Giorno 5 – Turkmenabat – Kainar Baba Sulphur Spring - Koytendag ( 480 km, 8 h) Dopo colazione, partenza immediata verso sud per Koytendag ( Kugitang) : ci aspetta oggi un lungo e non facile trasferimento in 4x4 lungo la via che percorse lo stesso Alessandro Magno che attraversò queste terre giungendo sino in India nel IV secolo a.C. Questa stessa strada oggi corre lungo il colossale canale artificiale dal Karakum costruito dai russi per far convogliare l’acqua del fiume Amu Darya nel deserto. Pranzo pic nic. Lungo il percorso faremo una sosta alla sorgente di solfato di idrogeno di Kainar Baba. Arrivo in serata e sistemazione in lodge molto spartano ( una sorta di guesthouse molto semplice con camere private che possono avere sia bagno privato che bagno condiviso, in base alla disponibilità). Cena e pernottamento. Pensione completa. Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it Giorno 6 – Koytendag ( 150 km) Intera giornata dedicata all’esplorazione della Riserva naturale del Kugitang, nata per tutelare l’ecosistema naturale e gli animali di questa particolare zona intorno alle pendici della catena del Kugitangtau il suo nome, di origine persiana, significa “montagne quasi invalicabili”. La spettacolarità di questo luogo è data, oltre che dalle alte vette, anche dai paesaggi unici : valli, canyon con cascate, grotte carsiche e resti archeologici del Giurassico. Effettueremo un circuito di circa 150 km, iniziando dal suggestivo Altopiano del Dinosauro ( 1800 mt circa)dove effettueremo un trekking non impegnativo per raggiungere le numerose impronte di dinosauri vissuti oltre 155 milioni di anni fa ( giurassico) – centinaia di impronte gigantesche che qui si sono mantenute intatte e ben conservate . Pranzo pic nic lungo il tragitto. Proseguiremo le visite con il Canyon di Umbar Dere e la caverna di Kyrk Gyz, uno dei luoghi più venerati del Turkmenistan e dedicato a quaranta ragazze che, secondo la leggenda, qui si sono salvate da dei banditi. Come in molti altri luoghi di pellegrinaggio in Turkmenistan, pezzi di vestiti di ogni colore e dimensione sono stati incollati sul soffitto dai pellegrini in visita alla grotta. Sistemazione in lodge. Pensione completa. Giorno 7 – Koytendag – Turkmenabat – Ashgabat ( 480 km, 8 h) Partenza molto presto per tornare a Turkmenabat. Il tragitto in 4x4 sarà lungo, ma sosteremo per vedere il Mausoleo di Astana Baba e e il Mausoleo di Alamberdar ( XI sec. a.C). Pranzo pic nic lungo il tragitto. Arrivo in aeroporto a Turkmenabat per il volo serale per Ashgabat. Sistemazione in hotel. Cena libera. Pernottamento. Mezza pensione. Giorno 8 – Ashgabat – Bami ( 280 km, 6 h) Dopo colazione, partenza in 4x4 in direzione ovest alla volta della regione al confine con l’Iran, il Kopet Dag. Sulla strada visiteremo nei dintorni di Ashgabat la Grande Moschea Turkmenbashi e l’imponente Moschea Geok Tepe, antica Fortezza-Moschea nell’oasi di Ahal Gokdepe. Sosta al lago sotterraneo Kowa Ata , situato a 72 metri sotto la superficie : l’acqua di questo lago ha una temperatura costante di 37 ° gradi, creando piacevoli vapori sulfurei ed è uno spettacolo naturale incredibile sia da vedere che per fare una nuotata “ sotterranea”. Dopo pranzo ( libero), partenza per Nohur. Questo villaggio situato a 1100 mt nelle fresche Montagne del Kopet Dag è curiosamente diverso da tutti gli altri. Storia, natura e usanze tribali qui hanno dato vita ad una realtà sociale altamente omogenea basata su diritti tribali ancestrali. La gente del posto rivendica la discendenza da Alessandro Magno e si parla ancora un dialetto turkmeno. Qui viene anche prodotta una seta rinomata in tutto il paese. Gli originali disegni sulle stoffe gli ornamenti hanno una chiara origine zoroastriana, perché sono ricchi di simboli inerenti l'adorazione del fuoco e il culto della fertilità. Le case sono costruite in pietra e legno e il cimitero del villaggio vale la pena di essere visitato perché ogni tomba è decorata con poderose corna di capra di montagna e di Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it stambecco. Caratterizzata da due piccoli corsi d'acqua che vi scorrono, questa regione ha flora e fauna eccezionale: capre di montagna (umga e marhur), ovini, Urial di montagna, lupi, volpi, istrici, sciacalli, leopardi . Appronteremo nella zona di Bami il campo per la notte. Cena barbeque. Pernottamento. Mezza pensione. Giorno 9 - Bami – Dehistan – Balkanabad ( 350 km, 6 h) Lasciamo il Dehistan alle spalle per spostarci più a nord nella regione del Balkan. Partiremo alla volta di Balkanabad, costeggiando il Kopet Dag e il confine iraniano, attraverso scenari lunari e attraverso l’antica Via della Seta, passando per il Villaggio di Karakala e la Valle del Fiume Sumbar. Raggiungeremo nel completo silenzio di un paesaggio aspro e solitario, a tratti monotono ma caratteristico dell’Asia Centrale, quel che resta di Dehistan ( Patrimonio Unesco),l’antica Misrian, città carovaniera sorta lungo la via che congiungeva l’antica Konya Urgench con la Persia e che divenne la località più importante del Turkmenistan occidentale tra X° e XIV ° sec. Il sito, abbandonato nel XV° sec. per motivi strategici, doveva essere anche molto esteso, ma oggi rimangono in piedi solo due minareti tronchi alti circa 20 metri e un portale, accesso alla moschea dello scià di Corasmia Muhammad Khorezmshah. Pranzo pic nic durante il tragitto. Si prosegue poi il viaggio per Balkanabat, moderna città petrolifera, dove si arriva in tarda serata. Cena e libera. Sistemazione in hotel. Pernottamento. Mezza pensione. Giorno 10 - Balkanabat – Gozli Ata - Yangikala ( 310 km, 6 h) Partenza molto presto per Yangikala, passando per il Mausoleo di Gozli Ata, maestro sufi dell’inizio del XIV sec. ucciso dai Mongoli. La sua tomba, situata nel mezzo di un depressione naturale nel deserto roccioso caratteristico di questa zona, è diventata un luogo di pellegrinaggio, come molti altri dedicati a vari maestri sufi sparsi per il Paese e che sono un’occasione molto interessante per venire a contatto con la disponibilità e la gentilezza dei turkmeni. Infatti se avremo fortuna sarà possibile pranzare con loro e assaggiare alcuni piatti preparati dai pellegrini. Nei pressi è sorto un cimitero, le cui tombe sono caratterizzate da un’apertura sulla parte superiore per raccogliere l’acqua per le anime dei defunti. Si prosegue dopo pranzo - faremo una sosta anche presso le formazioni vulcaniche di Kemal Ata - fino alla Gola di Yangikala , splendido canyon multicolore che si estende per circa 25 km creatosi dall’erosione dei venti . Il fascino del luogo è accresciuto dal suo isolamento nel deserto. Il paesaggio assume caratteristiche diverse anche a seconda del tempo e delle ore del giorno e il momento migliore della giornata per vederlo è il pomeriggio tardi, i colori sono più definiti e le foto hanno una resa migliore. Cena e pernottamento a Gozli presso la casa dei pellegrini. (Si tratta di una sistemazione molto semplice e spartana, il bagno è esterno e non ci sono comfort, ma sicuramente è un’ottima alternativa al campo, che talvolta è impossibile piantare a causa del forte vento). Pensione completa. Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it Giorno 11 - Yangikala – Turkmenbashi – Dashoguz ( 160 km, circa 3 h) Partenza dopo colazione presto per Turkmenbashi, sul Mar Caspio ( 160 km, 3 h circa di strada su 4x4). La città portuale di Turkmenbashi è racchiusa da un arco di montagne che si affacciano sul blu turchese del Mar Caspio. La circostante spiaggia, deserta e piena di buche, sembra composta di polvere grigia cosparsa di sale piuttosto che di sabbia e ricorda un vecchio filmato lunare della NASA. Turkmenbashi è l'unico porto dell'Asia centrale ed il solo collegamento via mare alla Russia europea. Alla fine dell’800 Krasnovodsk divenne famosa grazie al transito della linea ferroviaria Transcaspiana - e ancora oggi la vecchia ferrovia è uno spettacolo da non perdere - e per questo abitata da turkmeni, russi e azeri. Visita all’interessante mercato - dove vien smerciato lo storione e il caviale, prelibatezza ormai sempre più rara e per questo costosa e che per questo costituisce un commercio molto produttivo per il Paese - e al Porto. Pranzo libero. Trasferimento in aeroporto per il volo del primo pomeriggio per Dashoguz ( ore 14.05 circa, arrivo ore 15.10 circa, questo volo è effettuato solo il martedì, mercoledì, venerdì e sabato). All’arrivo, sistemazione in hotel e tempo di relax fino all’ora di cena ( libera). Sistemazione in hotel, pernottamento. Giorno 12 - Dashoguz - Konye Urgench - Darwaza ( 470 km, circa 7 h ) Dopo colazione, partenza presto per visitare il sito di Konye Urgench ( circa 1 h di strada per arrivare al sito) Ci troviamo nel Turkmenistan Settentrionale, tra il confine uzbeko e turkmeno. Questa regione faceva parte dell’antica Corasmia per cui ospita tuttora una considerevole minoranza uzbeka e una realtà culturale ben diversa dal resto del paese. Il sito della “Vecchia Urgench” venne distrutto completamente da Tamerlano nel 1388, poiché considerò l’impero di Corasmia un nemico di Samarcanda. Quello che rimane oggi sono soltanto delle rovine e qualche edificio ricostruito , molto è ancora da scoprire sotto terra e certamente il sito non èstato turisticamente valorizzato, ma l’importanza storica che ebbe sotto lo scià di Corasmia è un motivo molto valido per visitare questo luogo dichiarato dall’Unesco per queste ragioni Patrimonio dell’Umanità . La prima sosta è presso il Mausoleo di Nejameddin Kubra. Quindi si passa ai monumento della zona meridionale con il complesso di Tuarabeg Khanym, un mausoleo secondo alcuni studiosi, mentre per altri archeologi si tratterebbe di una sala del trono costruita nel XII secolo. Proseguendo lungo la strada si raggiunge il Mausoleo del sultano Tekesh, lo scià di Corasmia che nel XII secolo ingrandì lo stato fino a conquistare il Khorasan ( le attuali regioni settentrionali dell’Iran e dell’Afghanistan). Nelle vicinanze troviamo la collinetta funeraria Kyr Molla (Collina dei Quaranta Mullah), luogo sacro in cui gli abitanti opposero la loro ultima resistenza ai mongoli. Terminate le visite, rientro a Dashoguz per il pranzo ( libero) ed un’ultima rinfrescata prima di partire alla volta dei crateri gassosi di Darwaza, una lunga e non facile attraversata del deserto del Karakum ( che in turkmeno significa “ dalle sabbie nere” e che occupa il 70% della Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it superficie dell’intero Paese). Si arriverà in tarda sera in tempo per apprestare il campo e la cena ( che verrà preparata con un barbeque all’aperto) in attesa che faccia buio - il momento migliore per vedere l’attrattiva principale di questo luogo sperduto nel Karakum: i crateri gassosi di Darwaza, chiamati dai locali “ la porta dell’Inferno” per le fiamme ardenti di uno dei tre crateri, il più famoso, che non ha smesso di bruciare dagli anni ’50, quando i sovietici involontariamente lo crearono in seguito a sondaggi effettuati sul terreno alla ricerca del gas. Sistemazione in tenda. Mezza Pensione. Giorno 13 - Darwaza – Jerbent - Ashgabat ( 290 km, 4 h) Dopo colazione presto, partiamo per la seconda attraversata del deserto del Karakoum. Caratteristici di questo deserto sono i takyr, particolari conche di notevoli dimensioni separate da dune generate dai venti che spirano con forza nella regione. La depressione di Unguz divide il Basso Karakum da un altopiano a sud-est. La vegetazione è limitata a qualche arbusto come il saksaul e l'acacia delle sabbie. Il deserto è attraversato dal più lungo canale per irrigazione del mondo, il canale del Karakum. Ricavato dall' Amu Darya a partire dagli anni ‘50, il canale si snoda per 1.375 km e ha una portata di circa 20 km³. Le esondazioni del canale creano specchi d'acqua che, con l'evaporazione, provocano la salinizzazione del suolo. Anche i fiumi Murgab e Tejen, che scendono dallo Hindu Kush a sud, forniscono acqua per irrigazione. Nelle oasi può così essere coltivato il cotone. Notevoli sono i giacimenti di petrolio e gas naturale della regione. Percorreremo le piste incontrando piccoli villaggi abitati da pastori semi-nomadi e che vivono ancora all’interno delle yurte. Faremo sosta al villaggio di Jerbent, dove vive una delle più importanti di queste comunità locali. Proseguimento del viaggio per Ashgabat ( ci vorranno ancora circa 3 h). Check in in hotel previsto per l’ora di pranzo. Nel pomeriggio, tempo libero da trascorrere per terminare alcune visite della città o fare dello shopping presso il bazar russo. Sistemazione in hotel, pernottamento. Giorno 14 – Ashgabat – partenza Trasferimento in aeroporto in base all’orario del volo di rientro in Italia. Quota base 2 Quota base 4 Quota base 6 Quota base 10 Suppl. singola Euro 3350 Euro 3045 Euro 2865 Euro 3410 Euro 375 Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it Le quote sono calcolate al cambio di 1 USD = € 0,89 ( maggio 2015) Quote adeguabili sino a 21gg dalla partenza. La quota comprende: tutti i trasferimenti – i voli domestici - veicoli mini bus , bus e 4x4 durante il tour – guide locali parlanti inglese ( in italiano su richiesta se disponibile e con supplemento) – accompagnatore dall’Italia con minimo 10 partecipanti – sistemazione nelle strutture indicate : in hotels 3, 4 stelle , guesthouse molto semplice/lodge,/tenda a igloo dove indicato – tutto il materiale da campo tranne il sacco a pelo e il cuscino – pasti come da programma ( in pensione completa solo da 10 pax con accompagnatore) – acqua minerale durante i trasferimenti – lettera d’invito necessaria per l’ottenimento del visto - visite, escursioni, tasse d’ingresso ai siti previsti nel programma – gadget di viaggio. La quota non comprende: il volo intercontinentale e le tasse aeroportuali - le spese di visto in loco (USD 117 circa ) – tasse locali d’immigrazione in arrivo (USD 12) – assicurazione con annullamento ( 2,5% del prezzo del pacchetto) – i pasti non compresi e tutte le bevande ai pasti – mance, extra personali e tutto quello non incluso nella quota comprende. Operativo volo consigliato con TURKISH AIRLINES TK 1896 MALPENSA ISTANBUL 15.00 18.50 TK 322 ISTANBUL ASHGABAT 21.10 02.45 (+1) TK 325 ASHGABAT ISTNABUL 07.40 09.50 TK 1895 ISTANBUL MALPENSA 12.05 14.00 Tariffa da Euro 625 (classe Economy, se disponibile), più tasse Euro 258 (da riconfermare al momento della prenotazione) Gli operativi dei voli potrebebro subire delle varizioni in base al cambio di orario stagionale. Partenze da altri aeroporti, su richiesta. E’ possibile richiedere di volare con compagnie aeree alternative, in base alla preferenza di ciascun viaggiatore. Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it Le strutture di questo viaggio Ashgabat, Hotel Ak Altyn or Ashgabat Mary, Hotel Margush or Mary Turkmenabat, Hotel Jeyun Balkanabad, Hotel Nebitchi Dashoguz, Hotel Dashoguz In guesthouse, lodge e tenda nelle altre località. Altreculture C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected] www.altreculture.it