viaggi in turkmenistan tour programma

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viaggi in turkmenistan tour programma
Programma di viaggio
Giorno 1 – Italia - Ashgabat
Partenza con volo di linea. Arrivo nella capitale nella tarda notte/ mattino successivo.
Trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento.
Giorno 2 –Ashgabat
Dopo colazione presto inizieremo con le visite della capitale. Sviluppatasi sotto i russi alla fine
dell’Ottocento, venne rasa al suolo da un terribile terremoto il 6 ottobre 1948. Venne ricostruita in
stile sovietico e quel che si vede oggi è il risultato della ricostruzione operata dopo il sisma del
1948. La città è attraversata da strade diritte e perpendicolari tra loro. La principale arteria è la
Prospekt Makhtumkuli. Ad Ashgabat non ci sono edifici di interesse storico, tuttavia si possono
trovare edifici che hanno un valore rappresentativo della città e del paese, come il Turkmenbashi
Palace situato nell'omonima piazza. Il palazzo, sede presidenziale, spicca per la sua grandiosa
struttura bianca sormontata da una cupola dorata. La città è tutta puntellata di lussuosi palazzi di
marmo, scintillanti cupole dorate e splendidi parchi curati, ricostruita quasi totalmente con i
proventi del gas e del petrolio. Di notte lo spettacolo si accentua, perché questi palazzi sono
illuminati costantemente da luci colorate di ogni sfumatura, led fluorescenti con immagini virtuali e
non, installazioni ultramoderne che sembrano provenire dallo spazio. L’atmosfera è
assolutamente irreale e vale la pena fare un tour notturno per non perdere questo show. Se è
domenica non si può fare a meno di iniziare le visite con il bazar di Tolkuchka, a qualche km fuori
città, uno dei luoghi più spettacolari dell’Asia Centrale, distribuito seguendo la topografia di un
immenso tappeto, il mercato di Tolkuchka ripropone, suddivise in sezioni, aree dedicate al
commercio degli animali e dell’artigianato. Qualunque cosa cerchiate è in vendita a Tolkuchka. Ma
il bazar è soprattutto sinonimo di tappeti. Visiteremo il Museo Nazionale che comprende 3 musei:
il Museo Storico, il Museo naturale ed Etnografico, il Museo Presidenziale. Ci sposteremo poi fuori
città per raggiungere il sito di Nissa, città fondata dai Parti nel III secolo a.C., fu fortificata con 43
torri che proteggevano il palazzo reale e un paio di templi. La favorevole posizione topografica della
cittadella di Mitridate e l’imponente cortina di mura turrite in mattoni crudi dovevano dare al
visitatore l’impressione di una guarnita roccaforte; ancora oggi, seppure trasformate in dolci
ondulazioni sul bordo del tepe, le mura di Nisa Vecchia conservano un aspetto maestoso. Tuttavia,
le ricerche che oramai da oltre 70 anni si susseguono sul sito sempre più evidenziano che la reale
destinazione di questo impianto non era militare o strategica: non un baluardo, insomma, e
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neppure un’arroccata residenza reale, ma un vero e proprio centro destinato a cerimoniali
celebrativi della dinastia arsacide. Rientro ad Ashgabat, sistemazione in hotel, pernottamento.
Giorno 3 –Ashgabat – Mary – Gonur Depe – Adji Kui – Mary ( 240 km, 6 h)
Dopo colazione trasferimento in aeroporto per il volo domestico su Mary ( circa ore 08.00, durata
volo 40 min). All’arrivo si parte subito per le due escursioni che occuperanno l’intera giornata: il sito
di Gonur Depe e l’oasi di Adji Kui, sito appartenente alla “Civilta’ delle Oasi”, ovvero una cultura di
carovanieri dei deserti dell’Asia centrale. Qui è stata individuata una cittadella, una fortezza e la
relativa necropoli del III-II mill.a.C. , oltre ad un caravanserraglio fortificato ribattezzato “La
Cittadella delle Statuette” per le centinaia di figurine qui rinvenute. In corrispondenza dell’oasi
detta “di Margiana” , durante l’età del bronzo, vennero costruiti alcuni villaggi. Il più grande di
questi insediamenti nell’Età del Bronzo era Gonur Depe,. Fu una delle più antiche civiltà del culto
del fuoco, parallela alle culture della Battriana, nel vicino Afghanistan. Si ritiene che la città venne
abbandonata quando il fiume Murgab modificò il suo corso, privando la città delle proprie risorse
idriche. Gonur fu forse la culla della prima religione monoteistica, lo zoroastrismo. Pranzo pic nic
durante l’escursione, che richiederà una percorrenza di 240 km e l’intera giornata. Rientro a Mary
in serata. Cena libera. Sistemazione in hotel. Mezza pensione.
Giorno 4 – Mary – Merv – Turkmenabat ( 300km, 5 h)
Dopo colazione visita al Museo Regionale di Mary , che sicuramente è la maggiore attrattiva di
questa vivace cittadina dall’atmosfera ancora un po’ sovietica, ma dalla veste meno formale
rispetto ad Ashgabat. Il Museo si trova in un enorme palazzo di marmo bianco e comprende su più
livelli oggetti etnografici – tra cui una yurta interamente ricostruita e abiti originali turkmeni- ,
reperti archeologici e addirittura animali imbalsamati. Si trovano molti dei ritrovamenti di Gonur
Depe e Merv, modellini e plastici dei siti e tantissimi e ben conservati cimeli antichi. Si prosegue la
giornata con l’escursione a Merv, l’antica Margiana o Margush , città carovaniera lungo la Via della
Seta che conobbe uno splendore ed una importanza inimmaginabili ma paragonabili solo a città
come l’ antica Damasco o il Cairo. Al sua importanza iniziò sotto la dinastia Achemenide. La
vecchia città sembra essere stata ricostruita da Ciro II di Persia (559 - 530 a.C.), ma i livelli
achemenidi vennero coperti da successivi strati aggiunti al sito. La visita di Alessandro Magno a
Merv è leggendaria, infatti la città prese il nome di Alessandria per breve tempo. Dopo la morte di
Alessandro, Merv divenne la capitale della provincia di Margiana degli Stati dei seleucidi, dei Parti e
dei Sasanidi. Divenne "Antiochia Margiana" su decisione del re seleucide Antioco I, il quale la
ricostruì ed espanse fino al luogo conosciuto ad oggi come Gyaur Kala, circondandola di possenti
mura per prevenire gli attacchi dei popoli della steppa e difenderla altresì dall'avanzare della sabbia
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del deserto. Intorno al 115 a. C. l'oasi fu conquistata dai Parti e si affermò come centro importante
sulla Via della Seta che alimentava il commercio tra l'antica Cina e l'impero romano. Nella 2^ metà
del VII secolo fu conquistata dagli Arabi che vi introdussero l'Islam. Nell'XI secolo fece parte dello
stato creato dai Turchi Selgiuchidi. Qui conobbe un periodo di grande splendore sotto il sultano
Sanjar arrivando a contare 150,000 abitanti. In questa fase convivevano pacificamente molte
religioni, tra cui anche il buddhismo : è stato trovato qui il resto di un antico stupa, a testimonianza
che questo fu il punto più occidentale dove arrivò questa religione. Nel 1221 le orde di Genghis
Khan la misero a ferro e fuoco senza risparmiare la sua ricchissima biblioteca. Nel 1505 la città fu
occupata dagli Uzbeki, che cinque anni dopo vennero espulsi per mano di Ismāʿīl I, fondatore della
dinastia Safavide di Persia. Fu in questo periodo che fu restaurata una grande diga (la Sultan Band)
sul fiume Murgab, e l'insediamento crebbe nell'area irrigata che prese il nome di Bairam Ali, nome
con cui è chiamata in alcuni testi del XIX secolo.
Merv rimase in mani persiane fino al 1787 quando fu conquistata dall'emiro di Bukhara. Sette anni
dopo i suoi abitanti avevano raso al suolo la città, rotto la diga e trasformata l'antica bellezza in una
landa desolata. Oggi i resti visibili sono sufficienti per comprendere la straordinaria grandezza che
raggiunse la città, ma ancora c’è tantissimo da scoprire: le colline che puntellano il sito non sono
altro che effetto della stratificazione avvenuta nel tempo e qui infatti archeologi di tutto il mondo
continuano periodicamente ad operare, ma certo la superficie coperta è ancora molta. Pranzo pic
nic. Nel pomeriggio trasferimento via strada a Turkmenabat, estesa città commerciale ( è la
seconda per grandezza) che sorge , tra il deserto del Karakum e le fertili pianure uzbeke sulle
vestigia dell’antica città di Amul, lungo la Via della Seta, distrutta dai Mongoli e poi interamente
ricostruita dai russi. Oggi la città è completamente trasformata e l’architettura e l’estetica della
città segue i canoni imposti dal governo: profusione di marmo bianco e oro e grandi palazzi di
rappresentanza. Sistemazione in hotel. Cena libera. Mezza pensione.
Giorno 5 – Turkmenabat – Kainar Baba Sulphur Spring - Koytendag ( 480 km, 8 h)
Dopo colazione, partenza immediata verso sud per Koytendag ( Kugitang) : ci aspetta oggi un lungo
e non facile trasferimento in 4x4 lungo la via che percorse lo stesso Alessandro Magno che
attraversò queste terre giungendo sino in India nel IV secolo a.C. Questa stessa strada oggi corre
lungo il colossale canale artificiale dal Karakum costruito dai russi per far convogliare l’acqua del
fiume Amu Darya nel deserto. Pranzo pic nic. Lungo il percorso faremo una sosta alla sorgente di
solfato di idrogeno di Kainar Baba. Arrivo in serata e sistemazione in lodge molto spartano ( una
sorta di guesthouse molto semplice con camere private che possono avere sia bagno privato che
bagno condiviso, in base alla disponibilità). Cena e pernottamento. Pensione completa.
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Giorno 6 – Koytendag ( 150 km)
Intera giornata dedicata all’esplorazione della Riserva naturale del Kugitang, nata per tutelare
l’ecosistema naturale e gli animali di questa particolare zona intorno alle pendici della catena del
Kugitangtau il suo nome, di origine persiana, significa “montagne quasi invalicabili”. La
spettacolarità di questo luogo è data, oltre che dalle alte vette, anche dai paesaggi unici : valli,
canyon con cascate, grotte carsiche e resti archeologici del Giurassico. Effettueremo un circuito di
circa 150 km, iniziando dal suggestivo Altopiano del Dinosauro ( 1800 mt circa)dove effettueremo
un trekking non impegnativo per raggiungere le numerose impronte di dinosauri vissuti oltre 155
milioni di anni fa ( giurassico) – centinaia di impronte gigantesche che qui si sono mantenute
intatte e ben conservate . Pranzo pic nic lungo il tragitto. Proseguiremo le visite con il Canyon di
Umbar Dere e la caverna di Kyrk Gyz, uno dei luoghi più venerati del Turkmenistan e dedicato a
quaranta ragazze che, secondo la leggenda, qui si sono salvate da dei banditi. Come in molti altri
luoghi di pellegrinaggio in Turkmenistan, pezzi di vestiti di ogni colore e dimensione sono stati
incollati sul soffitto dai pellegrini in visita alla grotta. Sistemazione in lodge. Pensione completa.
Giorno 7 – Koytendag – Turkmenabat – Ashgabat ( 480 km, 8 h)
Partenza molto presto per tornare a Turkmenabat. Il tragitto in 4x4 sarà lungo, ma sosteremo per
vedere il Mausoleo di Astana Baba e e il Mausoleo di Alamberdar ( XI sec. a.C). Pranzo pic nic lungo
il tragitto. Arrivo in aeroporto a Turkmenabat per il volo serale per Ashgabat. Sistemazione in hotel.
Cena libera. Pernottamento. Mezza pensione.
Giorno 8 – Ashgabat – Bami ( 280 km, 6 h)
Dopo colazione, partenza in 4x4 in direzione ovest alla volta della regione al confine con l’Iran, il
Kopet Dag. Sulla strada visiteremo nei dintorni di Ashgabat la Grande Moschea Turkmenbashi e
l’imponente Moschea Geok Tepe, antica Fortezza-Moschea nell’oasi di Ahal Gokdepe. Sosta al lago
sotterraneo Kowa Ata , situato a 72 metri sotto la superficie : l’acqua di questo lago ha una
temperatura costante di 37 ° gradi, creando piacevoli vapori sulfurei ed è uno spettacolo naturale
incredibile sia da vedere che per fare una nuotata “ sotterranea”. Dopo pranzo ( libero), partenza
per Nohur. Questo villaggio situato a 1100 mt nelle fresche Montagne del Kopet Dag è
curiosamente diverso da tutti gli altri. Storia, natura e usanze tribali qui hanno dato vita ad una
realtà sociale altamente omogenea basata su diritti tribali ancestrali. La gente del posto rivendica
la discendenza da Alessandro Magno e si parla ancora un dialetto turkmeno. Qui viene anche
prodotta una seta rinomata in tutto il paese. Gli originali disegni sulle stoffe gli ornamenti hanno
una chiara origine zoroastriana, perché sono ricchi di simboli inerenti l'adorazione del fuoco e il
culto della fertilità. Le case sono costruite in pietra e legno e il cimitero del villaggio vale la pena di
essere visitato perché ogni tomba è decorata con poderose corna di capra di montagna e di
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stambecco. Caratterizzata da due piccoli corsi d'acqua che vi scorrono, questa regione ha flora e
fauna eccezionale: capre di montagna (umga e marhur), ovini, Urial di montagna, lupi, volpi, istrici,
sciacalli, leopardi . Appronteremo nella zona di Bami il campo per la notte. Cena barbeque.
Pernottamento. Mezza pensione.
Giorno 9 - Bami – Dehistan – Balkanabad ( 350 km, 6 h)
Lasciamo il Dehistan alle spalle per spostarci più a nord nella regione del Balkan. Partiremo alla
volta di Balkanabad, costeggiando il Kopet Dag e il confine iraniano, attraverso scenari lunari e
attraverso l’antica Via della Seta, passando per il Villaggio di Karakala e la Valle del Fiume Sumbar.
Raggiungeremo nel completo silenzio di un paesaggio aspro e solitario, a tratti monotono ma
caratteristico dell’Asia Centrale, quel che resta di Dehistan ( Patrimonio Unesco),l’antica Misrian,
città carovaniera sorta lungo la via che congiungeva l’antica Konya Urgench con la Persia e che
divenne la località più importante del Turkmenistan occidentale tra X° e XIV ° sec. Il sito,
abbandonato nel XV° sec. per motivi strategici, doveva essere anche molto esteso, ma oggi
rimangono in piedi solo due minareti tronchi alti circa 20 metri e un portale, accesso alla moschea
dello scià di Corasmia Muhammad Khorezmshah. Pranzo pic nic durante il tragitto. Si prosegue poi
il viaggio per Balkanabat, moderna città petrolifera, dove si arriva in tarda serata. Cena e libera.
Sistemazione in hotel. Pernottamento. Mezza pensione.
Giorno 10 - Balkanabat – Gozli Ata - Yangikala ( 310 km, 6 h)
Partenza molto presto per Yangikala, passando per il Mausoleo di Gozli Ata, maestro sufi dell’inizio
del XIV sec. ucciso dai Mongoli. La sua tomba, situata nel mezzo di un depressione naturale nel
deserto roccioso caratteristico di questa zona, è diventata un luogo di pellegrinaggio, come molti
altri dedicati a vari maestri sufi sparsi per il Paese e che sono un’occasione molto interessante per
venire a contatto con la disponibilità e la gentilezza dei turkmeni. Infatti se avremo fortuna sarà
possibile pranzare con loro e assaggiare alcuni piatti preparati dai pellegrini. Nei pressi è sorto un
cimitero, le cui tombe sono caratterizzate da un’apertura sulla parte superiore per raccogliere
l’acqua per le anime dei defunti. Si prosegue dopo pranzo - faremo una sosta anche presso le
formazioni vulcaniche di Kemal Ata - fino alla Gola di Yangikala , splendido canyon multicolore che
si estende per circa 25 km creatosi dall’erosione dei venti . Il fascino del luogo è accresciuto dal suo
isolamento nel deserto. Il paesaggio assume caratteristiche diverse anche a seconda del tempo e
delle ore del giorno e il momento migliore della giornata per vederlo è il pomeriggio tardi, i colori
sono più definiti e le foto hanno una resa migliore. Cena e pernottamento a Gozli presso la casa dei
pellegrini. (Si tratta di una sistemazione molto semplice e spartana, il bagno è esterno e non ci
sono comfort, ma sicuramente è un’ottima alternativa al campo, che talvolta è impossibile piantare
a causa del forte vento). Pensione completa.
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Giorno 11 - Yangikala – Turkmenbashi – Dashoguz ( 160 km, circa 3 h)
Partenza dopo colazione presto per Turkmenbashi, sul Mar Caspio ( 160 km, 3 h circa di strada su
4x4). La città portuale di Turkmenbashi è racchiusa da un arco di montagne che si affacciano sul blu
turchese del Mar Caspio. La circostante spiaggia, deserta e piena di buche, sembra composta di
polvere grigia cosparsa di sale piuttosto che di sabbia e ricorda un vecchio filmato lunare della
NASA. Turkmenbashi è l'unico porto dell'Asia centrale ed il solo collegamento via mare alla Russia
europea. Alla fine dell’800 Krasnovodsk divenne famosa grazie al transito della linea ferroviaria
Transcaspiana - e ancora oggi la vecchia ferrovia è uno spettacolo da non perdere - e per questo
abitata da turkmeni, russi e azeri. Visita all’interessante mercato - dove vien smerciato lo storione e
il caviale, prelibatezza ormai sempre più rara e per questo costosa e che per questo costituisce un
commercio molto produttivo per il Paese - e al Porto. Pranzo libero. Trasferimento in aeroporto per
il volo del primo pomeriggio per Dashoguz ( ore 14.05 circa, arrivo ore 15.10 circa, questo volo è
effettuato solo il martedì, mercoledì, venerdì e sabato). All’arrivo, sistemazione in hotel e tempo di
relax fino all’ora di cena ( libera). Sistemazione in hotel, pernottamento.
Giorno 12 - Dashoguz - Konye Urgench - Darwaza ( 470 km, circa 7 h )
Dopo colazione, partenza presto per visitare il sito di Konye Urgench ( circa 1 h di strada per
arrivare al sito) Ci troviamo nel Turkmenistan Settentrionale, tra il confine uzbeko e turkmeno.
Questa regione faceva parte dell’antica Corasmia per cui ospita tuttora una considerevole
minoranza uzbeka e una realtà culturale ben diversa dal resto del paese. Il sito della “Vecchia
Urgench” venne distrutto completamente da Tamerlano nel 1388, poiché considerò l’impero di
Corasmia un nemico di Samarcanda. Quello che rimane oggi sono soltanto delle rovine e qualche
edificio ricostruito , molto è ancora da scoprire sotto terra e certamente il sito non èstato
turisticamente valorizzato, ma l’importanza storica che ebbe sotto lo scià di Corasmia è un motivo
molto valido per visitare questo luogo dichiarato dall’Unesco per queste ragioni Patrimonio
dell’Umanità . La prima sosta è presso il Mausoleo di Nejameddin Kubra. Quindi si passa ai
monumento della zona meridionale con il complesso di Tuarabeg Khanym, un mausoleo secondo
alcuni studiosi, mentre per altri archeologi si tratterebbe di una sala del trono costruita nel XII
secolo. Proseguendo lungo la strada si raggiunge il Mausoleo del sultano Tekesh, lo scià di
Corasmia che nel XII secolo ingrandì lo stato fino a conquistare il Khorasan ( le attuali regioni
settentrionali dell’Iran e dell’Afghanistan). Nelle vicinanze troviamo la collinetta funeraria Kyr Molla
(Collina dei Quaranta Mullah), luogo sacro in cui gli abitanti opposero la loro ultima resistenza ai
mongoli. Terminate le visite, rientro a Dashoguz per il pranzo ( libero) ed un’ultima rinfrescata
prima di partire alla volta dei crateri gassosi di Darwaza, una lunga e non facile attraversata del
deserto del Karakum ( che in turkmeno significa “ dalle sabbie nere” e che occupa il 70% della
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superficie dell’intero Paese). Si arriverà in tarda sera in tempo per apprestare il campo e la cena (
che verrà preparata con un barbeque all’aperto) in attesa che faccia buio - il momento migliore per
vedere l’attrattiva principale di questo luogo sperduto nel Karakum: i crateri gassosi di Darwaza,
chiamati dai locali “ la porta dell’Inferno” per le fiamme ardenti di uno dei tre crateri, il più famoso,
che non ha smesso di bruciare dagli anni ’50, quando i sovietici involontariamente lo crearono in
seguito a sondaggi effettuati sul terreno alla ricerca del gas. Sistemazione in tenda. Mezza
Pensione.
Giorno 13 - Darwaza – Jerbent - Ashgabat ( 290 km, 4 h)
Dopo colazione presto, partiamo per la seconda attraversata del deserto del Karakoum.
Caratteristici di questo deserto sono i takyr, particolari conche di notevoli dimensioni separate da
dune generate dai venti che spirano con forza nella regione. La depressione di Unguz divide il Basso
Karakum da un altopiano a sud-est. La vegetazione è limitata a qualche arbusto come il saksaul e
l'acacia delle sabbie. Il deserto è attraversato dal più lungo canale per irrigazione del mondo, il
canale del Karakum. Ricavato dall' Amu Darya a partire dagli anni ‘50, il canale si snoda per 1.375
km e ha una portata di circa 20 km³. Le esondazioni del canale creano specchi d'acqua che, con
l'evaporazione, provocano la salinizzazione del suolo. Anche i fiumi Murgab e Tejen, che scendono
dallo Hindu Kush a sud, forniscono acqua per irrigazione. Nelle oasi può così essere coltivato il
cotone. Notevoli sono i giacimenti di petrolio e gas naturale della regione. Percorreremo le piste
incontrando piccoli villaggi abitati da pastori semi-nomadi e che vivono ancora all’interno delle
yurte. Faremo sosta al villaggio di Jerbent, dove vive una delle più importanti di queste comunità
locali. Proseguimento del viaggio per Ashgabat ( ci vorranno ancora circa 3 h). Check in in hotel
previsto per l’ora di pranzo. Nel pomeriggio, tempo libero da trascorrere per terminare alcune visite
della città o fare dello shopping presso il bazar russo. Sistemazione in hotel, pernottamento.
Giorno 14 – Ashgabat – partenza
Trasferimento in aeroporto in base all’orario del volo di rientro in Italia.
Quota base 2
Quota base 4
Quota base 6
Quota base 10
Suppl. singola
Euro 3350
Euro 3045
Euro 2865
Euro 3410
Euro 375
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Le quote sono calcolate al cambio di 1 USD = € 0,89 ( maggio 2015) Quote adeguabili sino a 21gg
dalla partenza.
La quota comprende: tutti i trasferimenti – i voli domestici - veicoli mini bus , bus e 4x4 durante il
tour – guide locali parlanti inglese ( in italiano su richiesta se disponibile e con supplemento) –
accompagnatore dall’Italia con minimo 10 partecipanti – sistemazione nelle strutture indicate : in
hotels 3, 4 stelle , guesthouse molto semplice/lodge,/tenda a igloo dove indicato – tutto il
materiale da campo tranne il sacco a pelo e il cuscino – pasti come da programma ( in pensione
completa solo da 10 pax con accompagnatore) – acqua minerale durante i trasferimenti – lettera
d’invito necessaria per l’ottenimento del visto - visite, escursioni, tasse d’ingresso ai siti previsti nel
programma – gadget di viaggio.
La quota non comprende: il volo intercontinentale e le tasse aeroportuali - le spese di visto in loco
(USD 117 circa ) – tasse locali d’immigrazione in arrivo (USD 12) – assicurazione con annullamento (
2,5% del prezzo del pacchetto) – i pasti non compresi e tutte le bevande ai pasti – mance, extra
personali e tutto quello non incluso nella quota comprende.
Operativo volo consigliato con TURKISH AIRLINES
TK 1896 MALPENSA ISTANBUL
15.00 18.50
TK 322 ISTANBUL ASHGABAT
21.10 02.45 (+1)
TK 325 ASHGABAT ISTNABUL
07.40 09.50
TK 1895 ISTANBUL MALPENSA
12.05 14.00
Tariffa da Euro 625 (classe Economy, se disponibile), più tasse Euro 258 (da riconfermare al
momento della prenotazione)
Gli operativi dei voli potrebebro subire delle varizioni in base al cambio di orario stagionale.
Partenze da altri aeroporti, su richiesta.
E’ possibile richiedere di volare con compagnie aeree alternative, in base alla preferenza di ciascun
viaggiatore.
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Le strutture di questo viaggio
Ashgabat, Hotel Ak Altyn or Ashgabat
Mary, Hotel Margush or Mary
Turkmenabat, Hotel Jeyun
Balkanabad, Hotel Nebitchi
Dashoguz, Hotel Dashoguz
In guesthouse, lodge e tenda nelle altre località.
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