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Cibo, tradizione, identità e biodiversità:
ecco la Mela Rosa dei Monti Sibillini
Il 29 e il 30 ottobre nel centro storico di Montedinove, in
provincia di Ascoli Piceno, una mostra mercato di frutticoltura,
gastronomia e piccolo artigianato
Particolare del manifesto ufficiale diramato con la nota stampa. Il manifesto ufficiale in allegato
Poco appariscente, ma buona. Non ha la forma regolare e i colori
brillanti delle mele moderne, più grandi e “accattivanti”, presenti sul
mercato. E’ sicuramente rustica, però con una carta vincente da
giocare: è sana ed è un presidio Slow Food, riconoscimento che
valorizza le piccole produzioni tradizionali a rischio di estinzione. La
mela rosa dei Monti Sibillini, gioiello del Piceno e del Fermano, sarà la
protagonista dell’evento “Sibillini in Rosa”, in programma sabato 29 e
domenica 30 ottobre nel centro storico di Montedinove (Ap). Giunta
alla settima edizione, la manifestazione autunnale, di livello
comprensoriale, è stata presentata oggi in Regione, dalla
vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche Anna
Casini, dal sindaco Antonio Del Duca e da Nelson Gentili
(responsabile presidio Slow Food Mela rosa). Montedinove ospiterà una
mostra mercato di frutticoltura, gastronomia e piccolo artigianato, con
stand e spettacoli vari, mentre i ristoranti proporranno menù a base di
mela rosa. Inoltre i commercianti allestiranno i loro negozi e botteghe,
partecipando all’iniziativa a tema “La mela rosa in vetrina”. Lo si legge
in una nota stampa ufficiale della Regione Marche datata 24 ottobre
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2016, e che riproduciamo integralmente.
“La manifestazione valorizza un territorio colpito dal terremoto, che va
sostenuto e aiutato a rilanciarsi – ha sottolineato l’assessore Casini –.
Sarà l’occasione per scoprire un prodotto povero, ma ricco dal punto di
vista nutrizionale e della versatilità enogastronomica che cresce solo
da noi. E’ un componente speciale per la cucina storica e per quella di
innovazione. Consigliamo a tutti di tornare sui Sibillini questo fine
settimana: si potrà gustare una prelibatezza unica e scoprire un borgo
incastonato in un paesaggio incantevole”. E’ un frutto importante per
questo territorio, che “genera reddito a tante aziende produttrici e alle
attività che vivono di turismo – ha detto il sindaco Del Duca –. La mela
rossa è la nostra industria, la domanda che ha saputo crearsi supera
l’offerta. Vogliamo valorizzarla ulteriormente creando un consorzio che
identifichi questo prodotto”. Tra gli obiettivi sui cui sta lavorando lo
Slow Food - ha detto Nelson Gentili - c’è la creazione di una “strada
della mela” che favorisca la conoscenza degli undici comuni dei Sibillini
coinvolti nel presidio. Un vero e proprio percorso che, anche attraverso
una modalità dolce, consenta di apprezzare il territorio di produzione
del frutto.
Antica popolazione coltivata da sempre nelle Marche, la mela rosa –
prosegue il comunicato - matura tra i 450 e i 900 metri di altitudine, in
particolare sui versanti dei Sibillini. Era un frutto ricercato, in passato,
per la sua serbevolezza: raccolta nella prima decade di ottobre, si
conserva perfettamente fino ad aprile. Le diverse tipologie hanno in
comune una polpa acidula e zuccherina, un profumo intenso e
aromatico. Qualità che rendono questa mela perfetta anche per la
preparazione di torte e dolci. Il Presidio Slow Food ha individuato otto
ecotipi di mele, appartenenti a tre gruppi che si diversificano per colore
di fondo, sovracolore e consistenza del frutto. La coltivazione della
“rosa” era stata quasi completamente abbandonata ed era
sopravvissuto solo qualche vecchio albero sparso. Da qualche anno è
tornata in coltura, grazie al lavoro della Comunità montana dei Sibillini
(oggi Unione montana), che ha reintrodotto sul territorio gli ecotipi
conservati nei centri di ricerca locali dall’Assam (l’Agenzia per i servizi
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agricoli della Regione Marche). La Regione ha svolto azioni di
divulgazione, con mostre pomologiche e convegni tecnici. Nei vivai exforestali – si legge in conclusione -, si producono e commercializzano
piante di mela rosa di alta qualità a tutti i frutticoltori che ne fanno
richiesta. Si è inoltre realizzato un campo di piante madri risanate da
virosi (Virus free), da cui attingere il materiale di propagazione e una
serra “screen hause” in cui sono conservate in sicurezza, dai virus, le
piante capostipiti delle cultivar oggetto di selezione e recupero.
Allegato 1, il manifesto ufficiale
(diramato con la nota stampa)
Local Genius.eu, Giornale delle Identità Territoriali
Data Notizia :25 ottobre 2016
Local Genius è una testata giornalistica: magazine cartaceo e giornale online
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