Rapporto annuale 2011 - amnesty :: Rapporto annuale

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EUROPA
E ASIA CENTRALE
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DUEMILA
CIPRO
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RAPPORTO 2011
Injustice renamed: Discrimination in education of Roma persists in the Czech Republic
(EUR 71/003/2009)
Czech Republic: Four convicted of racially-motivated attacks in Vítkov (EUR
71/007/2010)
Romani children continue to be trapped in separate and unequal education, despite
judgments by the European Court of Human Rights (EUR 01/029/2010)
CIPRO
REPUBBLICA DI CIPRO
Capo di stato e di governo: Demetris Christofias
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 0,9 milioni
Aspettativa di vita: 80 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 7/6‰
Alfabetizzazione adulti: 97,8%
Un certo numero di richiedenti asilo respinti sono stati rimpatriati forzatamente in Siria.
In una storica sentenza per un caso di tratta di esseri umani, è stato stabilito che Cipro
ha violato il diritto alla vita e alla protezione dal lavoro forzato.
CONTESTO
Durante l’anno sono proseguiti i negoziati tra i rappresentanti greco-ciprioti e turco-ciprioti. Tra gli argomenti toccati c’erano il sistema di governo e di condivisione del potere,
questioni riguardanti l’Eu e l’economia, nonché il problema della proprietà. A novembre,
entrambe le parti hanno convenuto di intensificare i contatti. Il Comitato delle Nazioni
Unite per le persone scomparse ha continuato la propria attività a Cipro. A fine dicembre,
erano stati riesumati in totale i resti di 767 persone. Nel corso dell’anno sono state segnalate diverse aggressioni a sfondo razzista.
RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO
Intorno alla fine di maggio, circa 250 manifestanti curdo-siriani si sono accampati davanti alla Eu House di Nicosia, per protestare contro il respingimento della loro richiesta
di asilo e per i diritti di residenza. Nelle prime ore della mattina dell’11 giugno, 143
manifestanti, compresi dei bambini, sono stati arrestati durante un’operazione di polizia.
Molti sono stati rilasciati subito ma, secondo quanto riferito, 23 sono stati rimpatriati
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forzatamente in Siria il giorno stesso. Il 14 giugno, la Corte europea dei diritti umani ha
emesso alcuni provvedimenti provvisori, chiedendo che Cipro sospendesse il rimpatrio
dei 44 ancora in detenzione. Sette di loro sono stati rilasciati in seguito, perché apolidi
o in attesa di una decisione sulla richiesta di asilo. Secondo le segnalazioni, dei detenuti
rimasti, 32 sono stati rimpatriati forzatamente dopo che, a settembre, la Corte europea
ha revocato i provvedimenti provvisori sui loro casi. I restanti cinque sono rimasti in detenzione a Cipro. Diciassette di quelli rimpatriati con la forza sono stati arrestati e detenuti non appena arrivati in Siria o immediatamente dopo.
POLIZIA E FORZE DI SICUREZZA
A novembre, i partecipanti al Rainbow festival, un evento antirazzista organizzato a Larnaka, sono stati
aggrediti dai partecipanti a una manifestazione contro i migranti che si stava svolgendo in contemporanea.
Sono state espresse preoccupazioni per il modo in cui la polizia ha gestito gli eventi. Sono anche pervenute
segnalazione di uso eccessivo della forza da parte della polizia contro i partecipanti al festival, per liberare
il passaggio ai manifestanti antimmigrazione. La polizia avrebbe arrestato sei partecipanti al festival,
ma nessuno dei manifestanti.
TRATTA DI ESSERI UMANI
A gennaio, con una sentenza storica sulla morte di Oxana Rantseva, vittima della tratta di esseri umani,
la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che Cipro aveva violato il diritto alla vita poiché non aveva
condotto un’indagine efficace. La Corte ha ritenuto violato anche il diritto a non essere sottoposti a schiavitù
e lavoro forzato, poiché le autorità cipriote non erano state in grado di mettere in atto un quadro di provvedimenti appropriato per contrastare la tratta e la polizia non aveva adottato misure per proteggere Oxana
Rantseva dalla tratta. La donna morì nel marzo 2001 a Limassol, in circostanze sospette, cadendo mentre
cercava di fuggire da un appartamento al quinto piano di proprietà di un dipendente del suo ex datore di
lavoro.
DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSGENDER
A marzo, l’autorità contro il razzismo e la discriminazione ha raccomandato il riconoscimento giuridico della convivenza tra coppie dello stesso sesso.
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