Fruttopolis - SpazioAmbiente

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Fruttopolis - SpazioAmbiente
Codice 2a
Fruttopolis
C’era una volta un bosco molto fitto, chiamato Fruttopolis; infatti era fatto di tanti alberi da frutta.
In questo bosco viveva un procione di nome Fruttagoloso. Fruttagoloso era grassotto, piccolino e
aveva la coda a strisce nere e marroni; inoltre, sopra l’occhio aveva una macchiolina nera mentre il
musetto era bianco. Si nutriva di frutta che trovava in abbondanza nelle vicinanze della sua casa.
Tutte le mattine il procione, contentissimo, andava a scuola sotto un grande melo dove incontrava i
suoi amici: il pipistrello della frutta Ala Rossa, le formichine Uva, Eva e Ivi, le giraffe Fina e Fino,
la farfalla Lingualunga, il cavallo Zoccoloduro, il ghiro Dormiglione e il coniglio Bianchino.
Nel bosco c’era una pasticceria che vendeva dolci a volontà, come torte al cioccolato con la panna
montata. Al bancone c’era una signorino chiamato Zuccherino Baffuttino che si lamentava sempre
perché le sue vendite ultimamente andavano molto male. Infatti, gli animaletti avevano imparato a
scuola che la frutta faceva molto più bene alla salute dei dolci e preferivano i frutti ai vari dolcetti.
Aveva notato, infatti, che quando a merenda mangiavano la frutta riuscivano a correre meglio,
mentre quando mangiavano la torta si sentivano pesanti e spesso avevano anche il mal di pancia.
Durante l’inverno il pasticcere Zuccherino Baffuttino decise di fare un dispetto ai piccoli del bosco:
coprì di crema e glassa bianca tutti gli alberi del giardino. Nessuno si accorse perché pensavano
che fosse la neve, ma quando arrivò la primavera gli alberi non sbocciarono e nessun fiore riempi di
colore le chiome perché la finta neve non si era sciolta. Allora gli abitanti di Fruttopolis si
avvicinarono agli alberi e si accorsero che la neve non era né soffice, né fredda ma dura e
profumata.
Tutti gli animaletti del bosco si rattristarono e non potevano immaginarsi come sarebbe stato il
bosco senza i frutti e soprattutto i loro pancini senza quei gustosi e succosi morsi. Si radunarono a
scuola e insieme al maestro Gufosaggio cercarono una soluzione a questo grande problema.
Nessuno riuscì, però, a trovare un’idea. Alla fine, fortunatamente la formica Ivi, che conosceva tutti
i nascondigli del bosco, si ricordò di aver visto sotto terra una mela dorata speciale, a forma di cuore
che aveva dei poteri magici, ma, purtroppo, non ricordava il posto esatto dove si trovava. A quel
punto anche al procione Fruttagoloso venne in mente che il suo nonno gli aveva consegnato una
mappa che portava ad un tesoro, la mela d’oro, ma che lui non ha mai utilizzato, pensando che fosse
solo un una fiaba che usano i nonni per star fermi un po’ i nipotini. Di fretta Fruttagoloso tirò fuori
la sua mappa e insieme ai suoi compagni andarono alla ricerca della mela. Appena la trovarono, la
mela, vedendoli così tristi, decise di aiutarli. Disse che avrebbe potuto far sciogliere la glassa dagli
alberi e far tornare i fiori soltanto se gli animaletti avessero convinto il pasticcere a trasformare il
suo negozio in una bancarella della frutta.
Gli animali capirono che questa era un’impresa assai difficile, ma ci provarono. Andarono dal
signor Zuccherino Baffuttino e gli elencarono tutti benefici della frutta: le varie vitamine, le
proprietà nutritive, i profumi, i colori, ecc… ma lui non ne volle sapere: non avrebbe mai rinunciato
al profumo delle su torte.
Allora i piccoli, insieme alle loro mamme, gli prepararono una macedonia con i frutti più profumati
e gliela portarono. Il pasticcere la assaggiò e rimase incantato: non aveva mai assaggiato un cibo
così gustoso, profumato e delizioso. Infatti i suoi genitori non gli avevano mai fatto mangiare la
frutta. All’improvviso si sentì leggero, pieno di energia e allegro e decise che da quel giorno
avrebbe venduto nella sua pasticceria solo torte alla frutta, macedonie, succhi di frutta e ogni tipo di
frutta.
Appena il pasticcere disse queste parole, la glassa si sciolse e gli alberi si ricoprirono di fiori di ogni
colore. Gli animaletti fecero salti di gioia e andarono a ringraziare la mela d’oro, ma quando
arrivarono alla sua casetta trovarono una grande sorpresa: al posto della mela e della sua casetta
trovarono un grande melo fiorito. Il suo vicino, il ciliegio, rivelò ai piccoli che la mela dorata una
volta era una mela profumatissima, ma che il nonno del pasticcere Zuccherino Baffutino l’aveva
coperta di glassa dorata perché non sopportava che i bambini preferivano lei ai suoi dolcetti e che
sarebbe ritornata vera soltanto quando il suo negozio avrebbe venduto la frutta, cioè mai. I piccoli
saltarono e gioirono felici perché erano riusciti a rompere quel incantesimo. Da quel giorno
spostarono la loro scuola sotto l’albero della mela d’oro e la chiamarono la Scuola magica perché
avevano capito che con un po’ di bontà, se si collabora insieme, le magie funzionano.
Autore
Classe III A
Scuola primaria paritaria “Maestre Pie Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona