Nella libreria:

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Sua, anima e corpo – Vol. 1-3
Emma Maugham doveva andare a Parigi per terminare gli studi...Almeno è quello
che credeva, stabilendosi nella piccola stanza di servizio nell'immobile del
misterioso multimiliardario Charles Delmonte. Come una calamita, subendo
alternativamente un'attrazione incontrollabile e una presa di distanza assoluta,
Emma scopre l'intensa sensualità di una relazione tra le braccia del giovane e
affascinante Charles...Ma dove la porterà tutto ciò?
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Le fantasie di un miliardario - Vol. 1-2
Quando Lou entra nel magnifico ingresso della maison Bogaert, crede di essere in
un sogno. La più grande maison di haute couture di Parigi le apre finalmente le
porte! Qui incontra il tenebroso Alexander, direttore freddo e cinico dal
fascino...sconvolgente. Da Parigi a Monaco, il miliardario le farà scoprire una
nuova vita, piena di lusso, piacere e scintille...Ma Lou naufraga, il suo cuore
guarirà da tutte le ferite? Scoprite il nuovo romanzo di June Moore, che
rappresenta con delicatezza le avventure amorose della bella Lou e del suo
miliardario misterioso...
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Ogni suo desiderio - Miliardario e dominatore Vol.1-3
Adam Ritcher è giovane, bello e miliardario. Ha il mondo ai suoi piedi. Eléa
Haydensen è una virtuosa del violino, giovane e carina. Complessata dalle sue
rotondità, inconsapevole del suo talento, Eléa non avrebbe mai immaginato che
una relazione fra Adam e lei fosse possibile. Eppure... un’attrazione irresistibile li
spinge l’uno verso l’altra. Ma tra l’insicurezza di Eléa, l’irruenza di Adam e le
trappole che qualcuno cerca di mettere sulla strada dei due giovani, la loro storia
d’amore non sarà una passeggiata!
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Cento Sfaccettature di Mr. Diamonds
E' bello, è potente, è multimiliardario!
Mr. Diamonds, personaggio affascinante per svariati motivi, sta per sedurre la
giovane e graziosa Amandine e guidarla alla scoperta di un mondo sin qui per lei
sconosciuto, fatto di lusso, di piaceri e soprattutto di rapporti carnali voluttuosi e
insaziabili.
Attenzione, le porte del desiderio si aprono in continuazione, resta da vedere fino
a dove ci condurranno...
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Nella libreria:
Rock you - Un divo per passione Vol.1-3
"Cerco una ragazza intelligente, sveglia, onesta e, se possibile, carina. Questa
ragazza sei tu!" Quando l'eccentrica Lindsey propone a sua nipote di raggiungerla
a Los Angeles per lavorare nella sua casa discografica, il cuore di Angela esplode di
gioia! Ma la ragazza non sa ancora che la sua vita sarà completamente sconvolta.
Nell'aereo che la porta a Los Angeles, incontra un misterioso ragazzo. E' Marvin
James, il celebre cantante rock per il quale deve lavorare. A poco a poco, Angela
cede al fascino dell'enigmatico divo, che le farà scoprire un mondo di piacere e
sensualità. Ma la loro passione nascente si scontrerà con un passato oscuro che
non li lascerà indenni... Scoprite le avventure di Angela e Marvin, il rocker
inquieto. Un idillio che farà battere il vostro cuore al ritmo della saga più rock
dell'anno!
Emma Green
Io + Te,
i desideri di un miliardario
Vol. 3-4
1. Un nuovo inizio
Non riesco ancora a realizzare. Posso anche rimuginare, analizzare, sezionare
la scena che passa e ripassa nella mia testa, ma non ha alcun senso. Come sono
potuta arrivare fin qui? Perchè Kate ha deciso di prendersela con me? Come ha
potuto Vadim lasciarmi cadere a picco, e guardarmi schiantarmi al suolo? Devo
lasciar perdere lui e concentrarmi sul resto, è tutto quello che ho trovato per
smettere di lamentarmi. Riflettere, pianificare, intraprendere, ecco cosa mi aiuta
a respirare.
Sono ormai tre giorni che ho lasciato – più o meno obbligata – King
Productions e non so assolutamente cosa farò della mia vita. Quale sarà la tappa
successiva, in quale direzione mi lancerò, ad occhi chiusi o indossando un
giubbotto di salvataggio? Mio padre mi dirà di partire alla carica a testa bassa, di
prendere un biglietto solo andata per l’impresa concorrente per sfidare quelle e
quelli che mi hanno licenziato senza onore. Pessima idea.
Prima di tutto, perché confermerebbe – a torto – i loro dubbi sulla mia lealtà.
Bussare alla porta di Skylight Pictures significherebbe semplicemente ammettere
la mia colpa. Impensabile. Poi, perché spero segretamente che l’innocenza di mia
sorella venga dimostrata e che potrò rientrare nelle file della King Prod. E qui
ancora una volta, mio padre mi direbbe che affronto male la situazione. Che la
cosa migliore da fare è voltargli le spalle definitivamente, che il legame è ormai
rotto, la fiducia ridicolizzata. Poco importa, tolgo il sonoro e metto le lezioni di
morale di Edward Lancaster da parte. Ho troppo da perdere in questa storia. Fare
una croce sul lavoro della mia vita significherebbe soprattutto fare una crose sul
mio Presidente. Vadim King, il mio primo amore, appena ritrovato. Dodici anni di
attesa, di speranza, di desideri incoffessati che svaniscono nel nulla?
Inimaginabile.
Lily mi ha giurato – un centinaio di volte – guardandomi dritto negli occhi, che
non sapeva niente del sabotaggio. Non si è mai messa in contatto con un
impiegato dell’impresa rivale, non ha ricevuto nessuna somma di denaro in
cambio di un estratto di Pretty Little Murders. Alleluja. Non ne avevo mai
dubitato, ma per essere onesta, sentirlo dalla sua bocca mi ha definitivamente
rassicurata. Mia sorella a volte ha delle idee o delle reazioni sorprendenti, ma da
qui a lanciarsi nello spionaggio d’impresa, ce ne vuole! Da più di tre giorni, si
occupa di me, mi coccola, mi fa quasi da mamma. Si sente responsabile e
vorrebbe sistemare le cose. Anche Clémentine e Niels hanno lasciato tutto per
volare in mio aiuto. Tutti e quattro, abbiamo pensato e ripensato di tutto e per di
più a colpi di Chardonnay – un frullato alla fragola per la futura mamma – di dolci
al cioccolato e gelato. Cliché, ma efficace.
Vadim mi manca. Il suo viso, le sue mani, le sue carezze, i suoi baci... Anche il
suo fottuto sorrisetto agli angoli della bocca che aveva il potere di farmi
innervosire. Non mi ha difesa, dovrei detestarlo, disprezzarlo, ma sarebbe troppo.
Non si smette di amare qualcuno in tre giorni, soprattutto quando lo si ama da
sempre. Ho la sensazione di averlo perso nel giro di qualche minuto, di qualche
secondo. E la cosa mi sta distruggendo.
- Quindici chiamate perse?! Alma, che combini, perché non gli rispondi?
ringhia Clémentine vedendo il nome di Vadim comparire sul mio telefono.
- Perchè è troppo orgogliosa, sospira mia sorella indirizzandomi uno sguardo di
compassione. O perché ha troppa paura di sentire quello che lui ha da dirle.
- Se non rispondi, lo farò io per te! grida il mio migliore amico strappandomi di
mano il cellulare.
- Niels! No! urlo saltando dal divano per buttarmi su di lui.
- Perché? rispondono in coro.
- Lo sapete benissimo perché! Mi dirà che è finita, che l’ho tradito, che non mi
vuole più, piagnucolo io trattenendo le lacrime.
- Forse. O invece ti dirà che nonostante tutto quello che è successo, non vuole
perderti. Ma questo non lo saprai finché ti rifiuti di parlargli!
- Sì, Niels ha ragione, fai durare ancora di più questo supplizio, Alma. Ti fai del
male inutilmente, chiamalo una volta per tutte, e almeno saprai, dice dolcemente
Clémentine.
- Sono d’accordo! Dai, per darti più coraggio, aggiunge Lily tendendomi
l’ennesimo bicchiere di vino bianco.
La discesa negli inferi di Alma Lancaster: paranoica, single, disoccupata e
presto alcolizzata.
Non ho ceduto. Sono stata terribilemente tentata, ma ho resistito. Non ho
ascoltato i suoi messaggi, non l’ho richiamato. Se solamente si potesse risolvere
tutto, se si potesse ricominciare là dove ci siamo fermati, senza aver bisogno di
discutere, di argomentare, di battersi. Non ho più la forza di tenergli testa, di
giustificarmi.
Sabato sera: nessuno nei paraggi. Lily è uscita, Clémentine riceve la famiglia di
suo marito, Niels dice di essere stanco ma si starà dando da fare con il suo nuovo
Apollo.
Non so chi di loro mi ha fatto consegnare dei involtini primavera, ravioli al
vapore e spaghetti di soia saltati per sei persone, o chi ha lasciato la serie di dvd di
Twin Peaks sul mio mobile TV, ma questi gesti anonimi mi confermano che anche
a distanza, sono tutti qui per me.
Appunto per più tardi: fare lo stesso per loro.
Il campanello suona nel momento in cui sto per uscire dalla vasca d’acqua
bollente – la pelle delle mie dita si è increspata pericolosamente. Curiosa di
sapere cosa si sono inventati questa volta i miei tre moschettieri, mi precipito
fuori dalla vasca e rischio di scivolare. Una volta ritrovato il mio equilibrio, mi
infilo l’accappatoio, strizzo i capelli, poi trotterello fino alla porta d’ingresso,
lasciando dietro di me delle tracce sul parquet incerato. Mi sforzo di sorridere, sto
quasi per ridere. I tre guastafeste non mancano d’immaginazione, mi aspetto una
bella sorpresa. Mi aspetto tutto, tranne lui...
- Porca miseria, sei viva! mugugna Vadim irrompendo nel mio appartamento,
senza attendere di essere invitati.
- Sí. Sei deluso? chiedo con voce amara stringendo la cintura dle mio
accappatoio.
L’ha fatto apposta. Portare questo maglione grigio che fa emergere l’intensità
dei suoi occhi, questi jeans perfettamente modellati che fasciano le sue gambe
muscolose, il profumo che dà alla testa e mi fa tentennare.
- Ci tieni veramente a rovinarmi la vita, Lancaster! afferma avvicinandosi a me.
“Lancaster”... Come prima...
Avanza fissandomi con un’occhiata dura, indietreggio sostenendo il suo
sguardo. Voglio sentire la sua posizione prima di cercare di fare qualsiasi cosa,
prima di sbatterlo fuori o gettarmi tra le sue braccia.
- Che vuoi Vadim? sospiro con una punta di animosità.
- Che smetti di sparire! Dopo tutto quello che è successo, come puoi
ignorarmi? Ti ho chiamato venti volte in tre giorni, ti ho lasciato almeno dieci
messaggi! Mi hai fatto paura, accidenti, pensavo ti fosse successo qualcosa, dice
stringendo i denti.
Sono con la schiena al muro. Letteralmente. Impossibile scappare, il corpo del
mio avversario è attaccato al mio, non posso far altro che abbassare le armi. Posa
dolcemente le mani sui miei capelli bagnati e si china per baciarmi, mi lascio
andare. Le nostre labbra si toccano, si sfiorano, si accendono, si uniscono infine,
un brivido percorre la mia schiena. Lui sospira e la collera sale in me. Lo respingo
e riesco ad allontanarmi da lui. Il suo sguardo mi interroga e di colpo sembra
meno sicuro di sé.
- Non farlo, mormora. Ti prego...
- Cosa, Vadim? Cosa ti aspetti da me? Che cada tra le tue braccia dopo quello
che mi hai fatto? Kate mi ha licenziata sotto i tuoi occhi e non hai mosso un dito!
Dovresti essere dalla mia parte! grido.
- Lo so. Ho fatto un casino, non sapevo più che pensare, ammette in tutta
onestà.
- Sei stato un vigliacco, ecco la verità! Io non avrei mai avuto dubbi su di te
così! Anche all’epoca, anche quando tutti ti accusavano...
- Lo so, non c’è bisogno si tirare fuori le vecchie storie! Ma se avessi accettato
di parlarmi, avremmo potuto risolvere il problema molto prima! Già dal giorno
dopo, ti avrei potuto dire che tua sorella non aveva fatto niente, che il vero
colpevole è stato smascherato.
Guarda, guarda...
- Chi è?
- Un nuovo impiegato della distribuzione. Inviato da questi pazzi di Skylight
Pictures.
- Perché ve la siete presa con Lily?
- Perché era una preda facile, l’ultima arrivata nel dipartimento. Si è servito del
suo computer per farle prendere la colpa.
- E ha funzionato...
- No! Quando Kate ha dato di matto, quando sei andata via, sono stato preso
alla sprovvisa. Ma sapevo che per farti ritornare, dovevo mettere le mani sulla
spia. Era la mia priorità. I miei uomini che lavorano nell’ombra dall’inizio sono
riusciti a scoprire tutto.
- Farmi ritornare?
- Il tuo ufficio ti aspetta. I tuoi colleghi pure. Pensano che tu abbia preso
qualche giorno per... Come si dice in francese? Motivi di famiglia?
- Sei serio? chiedo, diffidente.
- Ti sembra che io stia scherzando? mi canzona sorridendo leggermente.
- E Kate?
- Se non è contenta, se ne andrà, dice avvicinandosi di nuovo.
- E noi?
- Niente è cambiato!
- Da sempre o da quando sai che non ti ho tradito?
- Secondo te, sospira stringendomi contro di lui.
- Sono seria. Mi avresti lasciato se Lily fosse stata colpevole?
- No.
- Se fossi stata la sua complice?
- Sí. Non avrei sopportato che tu mi inganassi. E poi devi capire Alma. La mia
società, è tutta la mia vita. Non ho famiglia, ho pochissimi amici di cui mi fidi
veramente. King Prod, è il mio più grande orgoglio, tutto ciò che ho realizzato,
non lascerei mai nessuno portarmelo via.
- Ho creduto che fosse... finita, mormoro con una stretta alla gola.
- No, non è che l’inizio, conclude imprigionandomi tra le sue braccia divine.
- Vadim... É troppo facile... Ti dovrai far perdonare! ridacchio schivando i suoi
baci.
- Quando vuoi, baby, mi sussurra con voce languida.
Questo maledetto sorriso!
- Non parlavo di questo! scoppio a ridere.
Hmm... Anche se...
Come dire di no all’uomo che mi conosce meglio di chiunque altro? Come
resistere alla sua bellezza insolente, al suo charme indecente? Sono consapevole
di essere debole, di arrendermi troppo velocemente, ma lui sa come fare... In
questo momento, niente conta se non noi due. Nessun altro uomo non avrebbe
potuto farmi uno scherzetto del genere, e uscirne cosí facilemente, deludermi
fino a questo punto senza perdermi. Con Vadim, è diverso. Lo è sempre stato. È
nella mia pelle, a che servirebbe lottare?
Detto questo, mi faccio comunque un po’ desiderare...
Lunedí mattina. Un nuovo inizio. Un po’ – completamente – in fibrillazione,
avanzo verso l’ufficio di Kate Monroe. Dopo essere stato a mia completa
disposizione tutto il resto del week-end – e aver fatto delle adorabili e sincere
scuse a Lily – Vadim mi ha consigliato di rompere il ghiaccio per prima con la mia
superiore. Fare una croce su tutta questa storia, perché no, ma non vedo l’ora di
vederla riconoscere i suoi errori.
Conoscendola, non le deve succedere spesso...
- Entri pure! esclama con voce secca quando ho appena avuto tempo di
bussare.
Entro nel suo antro e la scopro seduta alla scrivania di vetro, con una tazza di
tè in mano. Mi getta un’occhiata un po’ esitante, toglie gli occhiali poi si alza
lentamente.
- Alma, eccola tornare tra noi! afferma come se non avesse niente a che
vedere con la mia partenza.
Cominciamo bene...
- Buongiorno Kate, dico semplicemente.
- Si vuole sedere? domanda con il suo accento terribile.
- No, vorrei che parlassimo di ciò di cui dobbiamo parlare.
- Alma, sembra arrabbiata, comincia, un po’ accondiscendente.
- Ho le mie ragioni, non crede?
- Mi dispiace aver accusato sua sorella, finisce per ammettere con tono
imbarazzato.
- E di avermi messo fuori della porta? aggiungo trattenendomi dal sorridere.
Non è bene godere di questa cosa...
- Ugualmente. Anche se tecnicamente, non si trattava di un vero
licenziamento...
- Non ho firmato niente, non ho ricevuto il saldo finale ma tutto lasciava
presagire che...
- Alma, mi sono lasciata andare, ma prendere decisioni difficili è il mio lavoro.
Non ho nulla contro di lei, ma Kings Productions passa prima di tutto.
- Niente contro di me? Ne è sicura?
- Non approvo particolarmente il fatto che lei abbia una relazione con il nostro
Presidente, ma questo non riguarda che lei. Non lo dirò a nessuno, sono tenuta a
mantenere il segreto, ma non sono né una sua amica, né sua madre. Finché ci
limiteremo solamente al lavoro, tutto andrà bene.
- Capisco, articolo senza convinzione.
- Skylight Pictures non ci lascerà in pace cosí facilemente, sa? Dobbiamo
opporci, dice dall’alto in basso.
- Buona idea. E per questo potremmo cominciare ad essere solidali invece di
metterci i bastoni tra le ruote, ironizzo prima di andarmene.
E detto ciò, le auguro un’eccellente giornata, Signora direttrice!
Partenza imminente per Los Angeles. Vadim ha deciso di non separarsi più da
me... e non me ne lamento! Abbiamo passato tutte le notti insieme dopo la nostra
riconciliazione – per la più grande gioia dei miei amici, finalmente liberi – e mi
sono abituata a questa dolce promiscuità. Saperlo laggiù, sarebbe stata una
tortura. Il caso ha sistemato per bene le cose: Kate, che doveva fare questo
viaggio, è stata trattenuta a Parigi. Sono io che prendo il suo posto quindi per
supervisionare il casting di French Kiss, un progetto che mi sta particolarmente a
cuore e che sarà girato in Francia.
Qualche ora prima di volare verso gli Stati Uniti, riesco a fatica a contenere la
mia eccitazione. Questo viaggio di lavoro si annuncia come un ritorno alle origini.
Ho incontrato Vadim laggiù, all’università UCLA. È in un’aula che tutto è
cominciato. Quando Abrams, il nostro professore un po’ mattacchione ha preso di
mira il ribelle della classe e l’ha obbligato a parlare, ho sentito il mio cuore andare
a duemila all’ora. La mia vita è cambiata. Arcadi – come lo chiamavano – era
magnetico, intelligente, solitario, quasi pericoloso. E molto più di questo...
A quanto pare, i miei genitori hanno dovuto scegliere questa giornata cosí
simbolica per sbarcare a casa mia all’imprrovviso! Ufficialmente, sono venuti per
vedere Lily, la loro bambina cresciuta che ha ancora bisogno di essere tenuta per
mano. In realtà, sono qui per me. Per accertarsi che la loro piccola figlia modello
non si faccia mangiare dal cattivo milionario. Per metterla in guardia contro tutti i
pericoli che Los Angeles rappresenta.
Gli ho appena annunciato che Vadim ed io stiamo insieme e che devono
accettarlo. Mio padre, che sta sempre un metro davanti agli altri, si era preparato.
Mi ha messo sotto il naso una rivista di gossip con, in copertina, “May Sim e il suo
King”. È scoppiato un bel litigio, seguito da una tregua. Una volta esaurito
l’argomento e calmato più o meno i miei genitori, mi posso nuovamente
concentrare sui miei preparativi. Mentre mia madre, piegata sulla mia valigia,
cerca di infilare jeans e giacchetti, io ammasso vestitini estivi, tenute da sera,
sandali, scarpe con tacco, costumi...
Deliziosa impressione di partire in vacanza.
Il mio Presidente mi avverte che mi sta aspettando sotto al portone proprio nel
momento in cui i miei genitori sono sul punto di andarsene. Un incrocio
pericolosissimo. E io che volevo a tutti i costi che quei tre si incontrassero, non ci
sono riuscita... All’epoca Edward Lancaster non era il più grande fan di Vadim.
E viceversa...
Troveranno un terreno di intesa dodici anni dopo? Poco probabile. Comunque
sia, l’incontro sta per avvenire e mi aspetto il peggio. Soprattutto da parte di mio
padre, che tutti conoscono per i suoi commenti spiacevoli. E da parte di Vadim,
che tutti conoscono per le sue perdite di calma repentine. Usciamo dal palazzo –
chiudo vigliaccamente la fila – e siamo accolti da Mr. King e dal suo autista.
Quest’ultimo saluta velocemente e prende i miei bagagli per caricarli sulla berlina.
Lancio uno sguardo di rassegnazione al mio amante, per fargli comprendere che
non sono io ad aver previsto questo incontro. E che mi dispiace veramente per
quello che seccederà tra poco...
- Mr. e Mrs. Lancaster, come state? chiede educatamente Vadim mentre io
inspiro ed espiro difficilmente.
- Buonasera Vadim, conto su di lei per prendersi cura di Alma, lancia mia
madre senza cattiveria.
- Mr. Arcadi. Cioè, Mr. King se ho capito bene... Non è un po’ pretenzioso?
l’interroga maliziosamente mio padre.
- È il cognome da ragazza di mia madre... Jane Howard King, risponde il mio bel
americano, il più calmo possibile.
Come fa per restare cosí impassibile?!
Mia madre sembra intenerita da questa rivelazione. Mio padre, lui, non sa che
rispondere. Approfitto di questo momento di esitazione per fare una diversione.
- Andiamo, Vadim, a quest’ora il raccordo è sicuramente trafficato, faccio io
baciando i miei genitori.
- Alma, aspetta. In quale hotel ti potremo chiamare? reagisce mio padre.
- Nessun hotel, starà da me, precisa innocentemente Vadim, come se niente
fosse. Vi posso dare il mio numero, se volete...
Giubila! Lo sapeva! Questi due sono non sono capaci di controllarsi!
Mia madre fa i complimenti a Vadim per il suo bell’accento in francese, mentre
vedo un misto di disapprovazione e stupore sul viso di mio padre. Si trattiene, ma
indovino che la nostra prossima telefonata sarà... tesa. Poco importa, afferro il
mio capo per il braccio e l’invito a seguirmi fino alla macchina. Faccio un ultimo
segno con la mano ai mei genitori e mi infilo nella berlina. Una volta chiuse le
portiere e acceso motore, ridiamo come dei bambini! Finalmente liberi!
2. Ritorno alle origini
Fine dell'estratto Kindle.
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