Sicilia, le coste sono in vendita sanatoria anche per gli
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Sicilia, le coste sono in vendita sanatoria anche per gli
Sicilia, le coste sono in vendita sanatoria anche per gli abusivi GIOVED 28 FEBBRAIO 2002 Pagina 25 - Cronaca IL CASO La norma passata in commissione: la Regione in rosso offre edifici sul mare e porticcioli Sicilia, le coste sono in vendita sanatoria anche per gli abusivi Sul mercato anche il Charleston, noto stabilimento Anni Trenta di Mondello CARMELO LOPAPA PALERMO - Pezzi di costa in vendita per sanare i conti in rosso dell´amministrazione. Impianti, porti turistici, ma anche strade e edifici in riva al mare, appetibili per le imprese alberghiere. E nella svendita del demanio marittimo della Regione finiscono non solo le costruzioni regolari, ma anche «le opere realizzate in assenza di una concessione». l´ultima trovata del governo Cuffaro, alle prese con un deficit senza precedenti e alla disperata ricerca di euro. Si chiama «sdemanializzazione», servira recuperare 25 milioni di euro ma ha tutto il sapore di una sanatoria sotto mentite spoglie che fa giinsorgere gli ambientalisti. La norma, inserita nella Finanziaria regionale sotto forma di emendamento, gipassata in commissione Bilancio col consenso di quasi tutte le forze politiche (con l´eccezione di un diessino e di un deputato di Italia dei Valori) ed pronta per l´approvazione in Parlamento. Prevede la possibilitper la Regione di alienare tutti i beni immobili delle coste che ricadono nel demanio e che «non siano utilizzabili per la diretta fruizione del mare». Potranno essere venduti a chi giusufruisce della concessione - ma non solo - al valore di mercato maggiorato del 30 per cento. Stesso discorso per le opere abusive per le quali siano in corso pratiche di sanatoria, solo che in questo caso il proprietario, con l´istanza, dovrpagare l´indennitdi abusiva occupazione. Insomma, si paga e si sana. Anche sul demanio perché la Regione Sicilia ha competenza esclusiva anche su quello. La norma, spiegano all´assessorato al Territorio, consentirdi chiudere circa 3 mila contenziosi tra l´amministrazione e i proprietari di immobili sulle coste. Un terzo, circa 1.200, riguardano la sola provincia di Palermo e interessano tutta la fascia: dalle villette dell´Addaura allo stabilimento Anni Trenta del Charleston di Mondello, palafitta in muratura sul mare oggi in concessione ai privati. Ma in vendita ci saranche una palazzina di due piani costruita sulla battigia di Balestrate, sempre nel Palermitano, e poi abbandonata. Oggi un mostro che scempia l´intero litorale, ma per rimetterlo in sesto e trasformarlo in albergo si sono fatti avanti gialcuni imprenditori locali. E poi c´il porto turistico di Portorosa, vicino Messina, un edificio sul mare a Taormina - anch´esso candidato a un futuro da albergo e altre migliaia di costruzioni sparse sulle spiagge di mezza isola, da Trapani ad Agrigento, fino a Siracusa. La norma, introdotta di gran fretta dal presidente Cuffaro nella Finanziaria, non piace affatto agli ambientalisti, gisul piede di guerra per la sanatoria che lo stesso governo regionale sta portando avanti. In un´interrogazione, il presidente di Legambiente Ermete Realacci chiede al ministro per l´Ambiente Altero Matteoli «quali misure intenda adottare il governo per tutelare l´ambiente e la legalitin Sicilia», proprio alla luce dell´ultima trovata. L´eco delle polemiche scuote il palazzo del governo siciliano e il primo ad ammettere l´errore l´assessore al Territorio Bartolo Pellegrino. Proprio l´esponente del governo travolto in questi giorni dal caso dell´intercettazione ambientale che lo inchioda a colloquio con alcuni mafiosi, prodigo di consigli sull´organizzazione di una cooperativa pronta a riappropriarsi di un bene confiscato. Pellegrino, artefice della sanatoria givarata dal governo, si erge a paladino dell´ambiente: «Sono contrario alla sdemanializzazione introdotta da Cuffaro, la ritengo sbagliata e pericolosa», dice in un convegno sul riordino delle coste organizzato proprio da Legambiente a Palazzo d´Orleans, sede del governo. Dietro la manovra «si nasconde una vera e propria sanatoria» rincara l´ex presidente della Regione, il diessino Angelo Capodicasa. Ma la nuova norma-scempio per le coste siciliane a un passo dal sdefinitivo.