Aprire - Fund Lab
Transcript
Aprire - Fund Lab
OR A SU iPad Global Investor 1.12, luglio 2012 Il know-how degli esperti al servizio dei clienti che investono con il Credit Suisse Design Forma e funzione Martin Roth Un design di qualità cambia il nostro modo di vivere. Ina Grätz La coerenza estetica di Apple è un fattore chiave del suo successo commerciale. Franz von Holzhausen Come progettare un’auto elettrica che faccia invidia al motore a combustione interna. Bill Moggridge e Caroline Baumann Il contesto del design si sta espandendo notevolmente e ciò genera delle opportunità. Il design vende! GLOBAL INVESTOR 1.12 Editoriale—03 Design 04 Design per tutti Più rilevante che mai, il design fornisce delle risposte alle sfide connesse alla vita di ogni giorno, afferma il direttore del V&A Museum Martin Roth. 15 16 Eleganza e maestosità Per apprezzare appieno l’essenza della mobilia cinese classica, la sensibilità per la calligrafia fornisce un aiuto. Come ci spiega Liu Gang. 18 Progettazione sostenibile Thomas Kaufmann considera le prassi di sostenibilità per svecchiare i prodotti. 27 Bellezza elettrica Franz von Holzhausen sulla produzione di una macchina elettrica con miglioramenti rispetto al vecchio modo di guidare. 29 «A» per Apple Negli anni Novanta Apple decise di focalizzarsi sul design. E ciò, afferma Ina Grätz, ha fatto la differenza. 39 Creatività dell’India L’India offre molto in termini di opportunità correlate al design, afferma Michael Foley, ma le persone devono essere più consapevoli delle possibilità. 41 Leader nel design Una conversazione con Bill Moggridge e Caroline Baumann su cosa può sperare di raggiungere un museo di design del XXI secolo. Foto: Martin Stollenwerk Un nuovo tipo di moda La storica della moda Valerie Steele riflette sulla sensibilità di Issey Miyake per l’abbigliamento e le tecnologie tessili. Il design di eccellenza nell’ambito del business va oltre l’innovazione e la commercializzazione per creare un simbolo che si venda, che possa definire la società e, a volte, la propria era: l’iPad, la Mini, gli occhiali Ray-Ban. Il design di successo può trasformare un’azienda di piccole dimensioni in una grande società, un’azienda qualunque che fatica a emergere nel player dominante – tutti conosciamo la storia di Apple. Alcuni design assurti al ruolo di icona sembrano senza tempo, come i mattoncini della Lego. Tuttavia la gran parte è confacente a una certa Zeitgeist, a una determinata fase della tecnologia. Quando tutto questo passa, la società può risentirne se non è in grado di ripetere il successo del design – si prenda il caso di Sony. In questo numero del Global Investor, ci focalizziamo sul collegamento tra design e business, sia che si tratti di società private, di enti quotati di piccole dimensioni o di giganti globali. Includiamo uno studio su come Apple abbia impiegato il design per trasformare il proprio destino. Analizziamo delle icone della moda come Issey Miyake e brand di lusso come Louis Vuitton. Intervistiamo delle persone che si occupano di design presso le aziende e analizziamo in che modo accademie e musei abbiano sostenuto il design industriale fornendo moltissimo materiale storico e cross-culturale. Esaminiamo altresì una selezione di icone che hanno contribuito a definire la vita dei consumatori nel corso delle ultime generazioni, dalla sedia impilabile di plastica di Colombo alla macchina per il caffè Nespresso, fino al profumo Chanel n. 5. Guardiamo alle nuove frontiere del design: la corsa a creare una macchina elettrica che sia un’icona, l’emersione del design industriale indiano. E prendiamo in considerazione il collegamento cruciale tra design e sostenibilità, esplorando il nuovo approccio «dalla culla alla culla», che si prefigge di creare dei prodotti per cui il riciclaggio non è una semplice aggiunta, e che sono studiati sin dall’inizio per essere totalmente reimpiegabili alla fine del rispettivo ciclo. Giles Keating, Head of Research for Private Banking and Asset Management OR A SU iPad Visitate l’App Store e cercate il Global Investor (in inglese) Delle divulgazioni importanti si trovano all’interno dell’Appendice per le divulgazioni Il Credit Suisse intrattiene e cerca di portare avanti degli affari con aziende oggetto dei suoi rapporti di ricerca. Di conseguenza, INKKPXGUVKVQTKFQXTGDDGTQVGPGTRTGUGPVGEJGNC5QEKGV¼RQVTGDDGRTGUGPVCTGWPEQPƠKVVQFoKPVGTGUUKEJGRQVTGDDGKPEKFGTG sull’obiettività di questo rapporto. Gli investitori devono considerare questo rapporto solo come un fattore tra tanti quando prendono le rispettive decisioni d’investimento. Per una discussione sui rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet: https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure GLOBAL INVESTOR 1.12 —04 Per un mondo migliore Design per tutti Il design è il perfetto connubio tra forma e funzione, una parte integrante della nostra esistenza. Nella sua massima espressione, il design può facilitare e arricchire la nostra vita; o può avere l’ambizione di cambiarla. Dalla sua fondazione, il V&A è sinonimo di design. Martin Roth riflette sul significato e il valore del design, esemplificato dalle proposte e dalle ricche collezioni del museo. Martin Roth, direttore del Victoria and Albert Museum (V&A) dal settembre 2011. È stato in precedenza direttore generale delle Collezioni d’arte statali di Dresda (Staatliche Kunstsammlungen Dresden), sovrintendendo 12 musei e gallerie dal 2001. È stato anche direttore di esposizioni tematiche e delle conferenze Worlwide Projects e Global Dialogue durante l’ EXPO 2000 tenutasi in Germania. Illustrazione: Matthew Cook È possibile ascoltare questo articolo sulla piattaforma divulgativa del Global Investor: www.credit-suisse.com/globalinvestor GLOBAL INVESTOR 1.12 Quando il V&A venne fondato oltre 150 anni fa, il suo unico proposito era quello di ispirare designer e produttori contemporanei. Questo fine è vitale anche oggi, come lo era allora, se consideriamo che il 40% dei suoi tre milioni di visitatori all’anno provengono da settori creativi. La sua filosofia «design per tutti» e la convinzione che un buon design possa contribuire ad un mondo migliore rappresentano ancora le basi della sua attività. Tuttavia la storia dell’istituzione è più complessa e la priorità non è sempre stata quella di entrare in contatto con la pratica contemporanea. Tornando alla sua fondazione, il V&A era conosciuto al tempo con il nome di South Kensington Museum, e fu tra i primi ad attrarre il pubblico delle classi lavoratrici. È stato il primo museo ad essere aperto di sera e per attirare i visitatori fece costruire un insieme di caffè, ancora oggi in attività. Calchi in gesso e fotografie erano esposti oltre agli originali per sensibilizzare il pubblico sull’interezza dell’arte e sulla storia del design. Cosa fondamentale, vennero acquistate opere contemporanee che il museo presentava come dimostrazioni esemplari (o talvolta, orribili). Le priorità iniziarono comunque a cambiare. Il museo cessò di collezionare opere di design contemporaneo, trasformandosi in una miniera di tesori del passato. Diverse generazioni di curatori misero insieme una delle più incredibili collezioni al mondo. Proseguendo con lo studio del grande design del passato, noi, come società, possiamo farci un’idea su ciò che il design potrebbe portare in futuro. I nuovi media, il mondo digitale, le città del domani, anche questi sono elementi di vitale importanza nella comprensione del design. Raggiungere un equilibrio tra vecchio e nuovo è una delle priorità più rilevanti del museo. Gemme del passato concreto e del presente A dare un forte contributo al design fu anche Henry Beck con il suo progetto per la metropolitana di Londra del 1933. Il V&A ne conserva l’abbozzo originale e una delle prime mappe. Si tratta di un esempio evidente di come un design intelligente possa avere un impatto enorme, in questo caso non solo agevolando gli spostamenti nella capitale britannica, ma anche promuovendo l’immagine di Londra come una città ben integrata tramite il proprio sistema di trasporti. Rappresenta l’immagine stessa di Londra. Aggiungendo un carattere visivo a sistemi altrimenti impersonali, il design può umanizzare il mondo intorno a noi. Il Kaufmann office disegnato da Frank Lloyd Wright (1937) ed esposto nel museo è un ottimo, e a me caro esempio di design d’arredamento visionario. Commissionato da Edgar J. Kaufmann per il suo centro commerciale a Pittsburg (USA), è l’unica opera completa di design interno di Lloyd Wright in Europa. Le Case Study Houses (1945–1966), una disamina su modelli di abitazioni efficienti ed economici, rappresentano un affascinante esperimento nell’ambito dell’architettura residenziale. L’influenza di questi prototipi continua a farsi sentire ancora oggi, in un mondo in cui l’offerta di alloggi a prezzi accessibili rimane una questione fondamentale. Si può notare anche l’influenza nei prodotti di oggi del TP1, il giradischi e radio tascabile progettato da Dieter Rams e costruito da Braun (1959), che ha cambiato il modo di concepire e usare i prodotti dell’elettronica. In termini di innovazione nel design contemporaneo, l’incredibile impegno di James Dyson nel migliorare la forma di oggetti di uso quotidiano, dall’aspirapolvere senza sacchetto al ventilatore senza pale, indica un brillante futuro per il design e testimonia il potere del design di trasformare il settore. Quest’estate, il V&A presenterà la —05 prima grande esposizione di Thomas Heatherwick e del suo atelier. Heatherwick è ampiamente riconosciuto come il giovane designer più creativo e sperimentale operante in Gran Bretagna, spingendo ai limiti i concetti di design e ingegneria. Combinando design, scultura, architettura, arte e design di prodotto, il suo lavoro sfugge a qualunque categoria. La sua cattedrale di semi è stata il padiglione del Regno Unito all’Expo 2010 di Shanghai, un’eccezionale opera di design costruita con 60 000 barre trasparenti in Perspex, ognuna contenente nella sua punta un seme diverso. Il padiglione mostra il lavoro dei Royal Botanic Gardens a Kew e la Millennium Seed Bank e rappresenta efficacemente il tema delle città e della natura. Progettare il futuro Negli ultimi anni, è maturata la consapevolezza che la missione originaria del museo, quella di ispirare i produttori di oggi e di domani, non necessita di soli modelli. Richiede anche un diretto coinvolgimento. A VCNƟPGKN V&A offre la possibilità di far sentire la propria voce a chi opera nei più diversi campi creativi. Le differenze tra tutti questi settori portano a dibattiti costruttivi. Ma noi ci sentiamo liberi di accogliere le relazioni tra tutte le aree di pratica, enfatizzando sempre l’importanza della creatività nella vita di ogni giorno e nella cultura materiale. Il V&A si attiene a un’ampia definizione di design che interessa tutte le aree della vita, esplorando il suo impatto su ogni aspetto dell’ambiente umano. Il design cambia il modo in cui gli uomini interagiscono con un oggetto, migliorandone la funzionalità, l’aspetto, lo stato e, ancora, modifica la concezione del mondo e della propria esistenza negli individui. Questo tema ricorre in tutto il museo: dalle ricche collezioni, mostre e istallazioni, ai suoi svariati eventi, sfilate di moda e programmi di approfondimento e conferenze. Il design lungo la sua storia è da sempre stato un mezzo per risolvere problemi e rispondere alle sfide della vita di ogni giorno. Questo, ancora oggi, è il suo ruolo. In effetti, il suo impatto si estende da contesti circoscritti a quelli più ampi (sostenibilità, sicurezza e salute). Come risultato, il nostro modo di considerare e sfruttare il design sta cambiando e le nuove forme di impiego e collaborazione non sono mai state così importanti. L’anno scorso, per esempio, abbiamo registrato un’affluenza record per l’esposizione Power of Making. L’esposizione faceva insorgere delle domande su come le persone possano usufruire attivamente, piuttosto che passivamente, del design e su come il design sia e possa essere realizzato ovunque. Un design ottimale migliora il nostro stile di vita o rivalorizza un’idea; cambia il modo in cui viviamo, spazzando via le strutture già esistenti e aprendosi a nuove possibilità. C’è attualmente un grande interesse pubblico nel design. Il V&A , al centro di questa consapevolezza, vuole continuare ad essere una vitale fonte di ispirazione per i FGUKIPGTFGNHWVWTQ Ɓ Per maggiori informazioni su questo argomento e su argomenti correlati: Ɩ 3 , 40 , 54 , 71 p 08 p 23 p 31 p 36 Il design vende! Al centro del (graphic) design sono presenti tre forme geometriche – il quadrato, il cerchio e il triangolo – e tre colori primari – il rosso, il blu e il giallo. La molteplicità di forme e colori che vediamo intorno a noi in ogni cosa, dai loghi CNNGNCORCFGƟPQCINK arredi, deriva da queste componenti fondamentali. GLOBAL INVESTOR 1.12 —07 FORMA, FUNZIONE E STRAORDINARIETÀ Dai tessuti di William Morris agli edifici immortali di Frank Lloyd Wright, dalla macchina da scrivere Olivetti «Valentine» all’iPhone della Apple, dall’opulenza dei gioielli di Van Cleef & Arpels ai jeans: 100 ottime ragioni per investire nella creatività. Testo di Greg A. Smith e degli analisti della sezione Research del Credit Suisse 02 Un gioco di luce 01 Design per la sopravvivenza La sopravvivenza a volte produce il meglio nel design. Un secolo fa Otto «Rambo» Herzog era uno dei migliori scalatori tedeschi. Dotato di un certo intuito per la sicurezza, osservando un attrezzo a forma di pera usato dai pompieri, si chiese se questo anello di acciaio ad apertura rapida si potesse adattare all’arrampicata. Il moschettone che ne risultò, un dispositivo a molla introdotto nel 1910 che consente agli scalatori di col legare le corde libere rapidamente ed in sicurezza, rivoluzionò lo sport. I primi moschettoni erano in acciaio, robusto, ma molto pesante. Durante la Se conda Guerra Mondiale i paracadutisti li usarono per attaccare le corde dei loro paracadute agli aerei prima di lanciarsi. Oggi i moschettoni da arrampicata sono in alluminio e, sebbene non siano resistenti come l’acciaio, garantiscono un miglior rapporto forza-peso e, se usati correttamente, sono progettati per non fallire. I moschettoni sono usati in molti ambiti, nell’arrampicata e nella speleologia, nell’edilizia, nel salvataggio e nella pulizia delle vetrate. Esistono con la tradizionale chiusura a molla o a vite e diventano anche comodi portachiavi. Il soprannome di Herzog era veramente «Rambo» – dal tedesco «ramponieren» (gua stare, rovinare). Moschettone deriva dalla parola «moschetto», creato per ƟUUCTGTCRKFCOGPVG la bandoliera sui piccoli fucili usati nel XIX secolo. Molte delle aziende produttrici di moschettoni non sono quotate, a parte Black Diamond, che è sbarcata in borsa nel 2010 dopo una fusione e nel 2011 ha registrato un fatturato di 145.8 milioni di dollari. George Carwardine era un ingegnere automobilistico di Bath (Inghilterra), specializ zato in sospensioni dei veicoli. Nel 1932 inventò un nuovo tipo di molla che si potesse muovere facilmente in ogni direzione, pur rimanendo rigida se mantenuta in posizione: una scoperta fortuita. Ma come poteva usarla? Ispirandosi ai movimenti degli arti, Carwardine ideò una lampada che poteva essere puntata in qualsiasi direzione. Registrò il brevetto e concesse il design in licenza a Herbert Terry & Sons, il suo fornitore di molle. La prima lampada, una versione industriale, fu lanciata nel 1934. Terry intravide un potenziale maggiore nel mercato nazionale, così Cawardine inventò la versione a tre molle. Nel 1935 Terry introdusse la famosa Anglepoise 1227, con le tre molle e la base Art Deco a tre bracci, pubblicizzata per la sua precisione e per la UWCGHƟEKGP\CGPGTIGVKEC una Anglepoise con una lampadina più piccola aveva le stesse prestazioni di una lampada dotata di una lampadina più grande. Fulcro dei brevetti di Carwardine era il posizionamento di tutte le molle vicino alla base. Il design è stato ampiamente copiato, con alcune versioni che usavano un pesante contrappeso al posto delle molle. Il nome «Anglepoise» venne registrato come marchio e nel 2009 la Anglepoise Ltd. rieditò la 1227 originale per celebrarne il 75° anniversario. GLOBAL INVESTOR 1.12 —08 07 Perfetto per ogni occasione 05 Il pungiglione della Vespa 03 Un santuario del design «L’angolo culturale» di Kensington sarà presto la vetrina del design britannico moderno. Il Design Museum di Londra sta per tornare nell’area lasciata libera nel 1987, SWCPFQHWEQPƟPCVQPGNUGOKPVGTTCVQFGN8KEVQTKC#NDGTV Museum. Con apertura prevista nel 2014, verrà ospitato nell’edificio dell’ex Commonwealth Institute, riprogettato dall’architetto John Pawson. Altre istituzioni includono il Science Museum, il Natural History Museum, il Royal College of Art e la Serpentine Gallery. «Una posizione interessante», secondo il fondatore Sir Terence Conran. Il V&A è dedicato alle arti decorative, mentre «noi siamo un museo dell’industria». 04 Un Dalì veramente dolce Racconta la storia che Salvador Dalí lo creò mentre prendeva un caffè. Un amico che possedeva un’azienda di dolciumi, Enric Bernat, si era lamentato del branding dei Chupa Chups, le sue caramelle su bastoncino. Dalì cominciò a scarabocchiare furiosamente e in un’ora giunse al famoso logo con le margherite rosso e giallo dei lecca lecca, insistendo che il disegno fosse messo sulla sommità per essere sempre visibile. Questo avvenne nel 1969, una decina di anni dopo ne erano stati venduti più di dieci miliardi in tutto il mondo. Oggi Perfetti Van Melle, azienda italiana che possiede il brand, si presenta come il terzo produttore al mondo di dolciumi (dopo Kraft Foods e Mars), con vendite nette pari a 2.9 mia. di dollari. La Paperino non andò mai oltre il prototipo, ma la Vespa – il rivoluzionario mezzo di trasporto creato nel 1946 – è ronzata per tutto il pianeta, conquistando milioni di persone e salvando una dinastia di industriali italiani in ginocchio dopo la guerra. Nel 1945 Piaggio & Co., una delle maggiori aziende italiane produttrici di aeroplani, si trovò improvvisamente con 12’000 operai disoccupati. L’economia era in rovina. Enrico Piaggio si guardò in giro e vide un’esigenza: trasporti a basso prezzo per tutti. Concepì un veicolo nuovo, una motocicletta piccola ed economica. Piaggio detestò il primo tentativo, un OQFGNNQUEQOQFQEJKCOCVQ2CRGTKPQGUKCHƟFÎ a Corradino D’Ascanio, ingegnere aeronautico, che creò una carrozzeria aerodinamica per il motore, posizionandolo direttamente sopra la ruota posteriore ed eliminando la catena. Molto importante fu la forma – sottile nel mezzo e tonda sul retro – che rendeva agile la salita di uomini e donne. Piaggio, vedendola per la prima volta, esclamò deliziato: «Sembra una vespa!». Le vendite PQPFGEQNNCTQPQƟPEJÅPQPXGPPGTQKPVTQFQVVKK pagamenti a rate: 2’500 unità vendute nel 1947 e più di 60’000 nel 1950. Le vendite salirono alle stelle dopo il giro in Vespa di Audrey Hepburn con Gregory 2GEMPGNƟNOFGN1952 «Vacanze romane». Piaggio, grande venditore, incoraggiò la fondazione di Vespa club in tutto il mondo. Oggi la Piaggio & Co. è la maggior produttrice europea di veicoli a due ruote e la quarta produttrice al mondo di motocicli per numero di unità vendute. Lo stabilimento Piaggio in India ha annunciato piani per raddoppiare la produzione a 300’000 unità all’anno, con un motore URGEKƟECOGPVGRGTNGGUKIGP\GFGNOGTECVQNQECNG 06 Semplicità high-tech La lampada Tizio del designer tedesco Richard Sapper, creata nel 1972 per l’azienda italiana Artemide, è diventata un’icona del design high-tech. La Tizio, nera e angolata, è composta da due contrappesi che permettono con un semplice tocco di direzionare la luce dove necessario. L’utilizzo di Sapper di una lampadina alogena è stata una svolta. Il tubino nero, perfetto per ogni occasione, è immancabile nell’armadio di ogni donna. Per questo le donne di tutto il mondo devono ringraziare la stilista francese Gabrielle «Coco» Chanel. Erano i ruggenti anni Venti e le donne si accorciavano i capelli, si liberavano dei lunghi vestiti a strati e scoprivano spalle, schiena e gambe. Nel 1926 la rivista Vogue presentò un semplice abito nero a maniche lunghe disegnato da Chanel, creazione che UƟFCXCNCVTCFK\KQPCNG tendenza ad associare questo colore al lutto e alla morte. Il tubino nero, dichiarava la rivista, sarebbe diventato «una sorta di divisa per tutte le donne di buon gusto», acces sibile, versatile e classica. Altri stilisti seguirono l’esempio ed esso diventò un’icona nel 1961, con la splendida scena di apertura di Audrey Hepburn PGNƟNO%QNC\KQPGFC Tiffany»: chi non ricorda il lungo bocchino, la collana di diamanti, la tiara – e il tubino nero Givenchy? Il vestito raggiunse un record quando, nel 2006, fu messo all’asta per 410’000 sterline. GLOBAL INVESTOR 1.12 09 Un milione di successi e più 08 Verso la luna Alcune cose ti lasciano UGP\CƟCVQ0GN2009 Moon Fragments, due favolose boccette di profumo in cristallo create dal designer giapponese Tokujin Yoshioka, hanno fatto sensazione ad una mostra di Cartier diretta al Museo nazionale di Tokyo. Le opere, che rappresentano il futuro del gioielliere francese, sono uniche: bellissime esteriormente e con Nel 1999 la graphic designer Tina Roth Eisenberg, dopo aver completato gli studi a Ginevra e Monaco, andò a New York in cerca di un tirocinio di tre mesi. Non se ne andò più. Lavorò per molti importanti studi di design di New ciascuna un diamante solitario racchiuso in un’ampolla di profumo creato appositamente per Cartier. Proprio le parole di oshioka de s crivono al meglio la sua visione: «un singolo diamante che brilla in una boccetta dalla trasparenza lunare aggiunge un’intensa fragranza ai ricordi della storia di Cartier. Spero che le storie di Cartier, i ricordi dei visitatori e il mondo fantastico suggerito, insieme al profumo, si imprimeranno nella mente delle persone». Cartier fa capo a Richemont, gruppo svizzero che riunisce dei marchi del lusso, che nel 2011 ha raggiunto 3.5 mia. di euro di fatturato totali per le sue «maison» di gioielleria. York prima di aprire il proprio e di dare il via, nel 2005, ad un sito Internet concepito come un personale archivio visuale. Oggi SwissMiss – così ha chiamato il suo studio/blog di design – è una delle mete di design più frequentate, vantando un milione di singoli visitatori al mese. Non accettando più clienti, la Eisenberg si è lanciata in altre iniziative, inclusa una serie di «lezioni a colazione» mensili. La Eisenberg propone ai giovani designer otto principi-guida: cerca quello che ti piace (e non HGTOCTVKƟPEJÅPQPNoJCK trovato); non lamentarti; Ɵ FCVKFGNNGKPVWK\KQPKUG un’opportunità ti spaventa, coglila; trova persone con idee simili alle tue; collabora; ignora le persone ostili; ispira gli altri. Le sue idee hanno vasta eco e creano brillanti discussioni. La Eisenberg è considerata un lettura immancabile per molti, dentro e fuori la comunità del design. Secondo il Censimento economico USA del 2010, la sua community di servizi per il design vale 16.1 miliardi di FQNNCTKKPƠGUUKQPGFC un picco di 20.5 miliardi nel 2007. www.swiss-miss.com …cerca quello che ti piace GPQPHGTOCTVKƟPEJÅPQP l’hai trovato); non lamentarti; ƟFCVKFGNNGKPVWK\KQPKUG un’opportunità ti spaventa, coglila; trova persone con idee simili alle tue; collabora; ignora le persone ostili; ispira gli altri 10 Un sogno per l’umanità Dici R. Buckminster Fuller e pensi subito alla cupola geodetica, la più robusta ed economica struttura mai progettata. Fuller non inventò la cupola, ma ne sposò l’idea ottenendo un brevetto nel 1954 e sognando che un giorno avrebbe ospitato l’umanità: incarnava NCUWCƟNQUQƟCFKHCTG «di più con meno». Considerato una delle più grandi menti di tutti i tempi, ritroviamo la sua EQPVKPWCKPƠWGP\CKP generazioni di designer, —09 architetti, scienziati ed artisti impegnati a creare un mondo più sostenibile. Le caratteristiche cupole a cui le idee di Fuller hanno dato origine includono lo Spaceship Earth, che domina l’Epcot a Disney World in Florida (di proprietà della Walt Disney Company) e la Biosfera di Montreal, costruita per la Fiera Mondiale del 1967 ed ora museo dedicato all’ambiente. Nel corso della sua esi stenza Fuller ha ottenuto 28DTGXGVVKƟTOCVQ28 libri e ricevuto 47 lauree ad honorem. Il Fuller +PUVKVWVGƟPCP\KCEQP 100’000 dollari un concorso annuale per potenziali soluzioni ai problemi dell’umanità. 11 Tenere le uova al sicuro 7PCUƟFCUWDNKOGVTQ vare un modo per contenere in sicurezza il contenitore perfetto esistente in natura. Joseph Coyle, un editore di quotidiani canadese di Smithers (British Columbia) lo trovò. Nel 1911 Coyle sentì le lamentele di un agricoltore locale che stava consegnando uova, avvolte nel suo giornale, ad un hotel della zona. Troppe arrivarono rotte. Usando la carta pressata, Coyle creò un cartone per tenere separate le uova. Brevettò il design nel 1918 e i cartoni Coyle Egg-Safety furono poi prodotti a Chicago, New York e Pittsburgh per i mercati di tutto il mondo. Nel 1903 l’americano Martin L. Keyes aveva intanto brevettato la prima macchina per RTGUUCTGNCRQNRCFKƟDTC e fare vassoi in carta per torte. Nel 1931 si pensò FKWUCTGNCƟDTCRTGUUCta, capace di assorbire ottimamente gli urti, per lo stoccaggio e il trasporto di uova. La forma moderna, con coperchio e pratica chiusura a scatto, arrivò negli anni Sessanta. GLOBAL INVESTOR 1.12 —10 12 Il nuovo volto dei giardini pensili I giardini verticali, bellisUKOKƟQTKUEQPQKPVWVVQ il mondo grazie a Patrick Blanc, botanico francese con un talento per l’architettura. Blanc è il promotore del muro vegetale, un giardino verticale che cresce senza terra su una struttura composta di metallo, uno strato di PVC e feltro non biodegradabile – un si s tema brevettato del 1988. Una rete di tubi controllata da valvole fornisce acqua e nutrimento, che raggiungono le radici grazie all’azione capillare del feltro. Il sis tema rende possibile la crescita di piante con bisogni diversi. La costruzione è abbastanza leggera da poter GUUGTGƟUUCVCCKOWTK portanti interni ed esterni. Uno dei progetti di Blanc più conosciuti, in collaborazione con l’architetto francese Jean 0QWXGNÄKN/WUÅGFW Quai Branly di Parigi. Il suo famoso muro verde accanto al CaixaForum, galleria d’arte nel centro di Madrid, è stato costruito in collaborazione con gli architetti svizzeri Herzog & de Meuron. Blanc e Nouvel stanno attualmente lavorando ad un altissimo complesso a Sidney (Australia) il One Central Park. I costruttori di tutto il mondo stanno cominciando a seguire l’esempio di Blanc. Al di là dell’ovvia bellezza, i muri verdi CKWVCPQCTGPFGTGINKGFKƟci più freschi in estate e a mantenere il calore in inverno. Insieme ai giardini sui tetti e agli spazi verdi, trattengono l’umidità e riducono l’effetto «isola di calore» delle città. 13 Il maggiolino delle meraviglie Il 30 luglio 2003, o circa 70 anni dopo l’inizio della produzione iniziale, l’ultimo di un totale di 21’529’464 Maggiolini Volkswagen è uscito dalla linea di montaggio dello stabilimento di Puebla, Messico. La forma carat teristica, il fascino e il carattere dell’auto, uniti alla fama di economia ed affidabilità, hanno reso il Maggiolino una delle auto più di successo nella storia – e il Tipo 1 il modello più prodotto di sempre. Il Maggiolino è rinato due volte, prima come New Beetle, prodotto dal 1998 al 2010, ed ora come Maggiolino del XXI secolo. Tuttavia la macchina ha perso lo status di bestseller Volkswagen molto tempo fa, superata dalla WV Golf, dal design più aerodinamico. Reto Hess Produzione mondiale del Maggiolino VW Fonte: dati aziendali Volkswagen 1’500 000 7’50 000 0 1945 1960 1975 1990 2002 15 Risolvere un rompicapo di design 14 Il dolce profumo del successo Ha tutto: mistero, stravaganza, intimità, regalità, intrigo racchiusi in uno dei contenitori più iconici, dentro una scatola tra le più riconoscibili. Qualsiasi sia la sua storia – e ne esistono tantissime – Chanel n. 5 rimane il «mostro sacro», il profumo più desiderato: ogni 30 secondi viene venduto in qualche parte del mondo e tutto per merito dell’indomabile Gabrielle «Coco» Chanel, la cui incredibile ascesa nell’olimpo dell’alta moda è leggenda. Nel 1921 Chanel chiese al profumiere parigino Ernest Beaux qualcosa che «profumasse come una donna, non come WPƟQTG$GCWZRTQFWUUG un tipo di profumo nuovo, che per la prima volta conteneva aldeide, un componente sintetico piacevole all’olfatto. Chanel lo chiamò n. 5, il suo numero fortunato, e vendette la creazione in una semplice boccetta rettangolare di sua ideazione, lanciata nel 1923 e che ora ha un posto d’onore al Museum of Modern Art di New York. È stato il sussidio didattico che ha conquistato il mondo. Quando nel 1974 il professore di architettura Erno Rubik inventò il suo Cubo magico, stava semplicemente tentando di risolvere un problema di design strutturale che riguardava il movimento tridimensionale. I suoi studenti adorarono la soluzione e così i loro amici. La loro reazione scatenò una serie di eventi che portarono prima alla Fiera del Giocattolo di Norimberga, poi a Londra ed KPƟPGC0GY;QTMFQXGHW negoziato un accordo con Ideal Toy. Ribattezzato Cubo di Rubik – il rompicapo con «una sola possibilità corretta e 43 quintilioni di soluzioni sbagliate» – il gioco fu lanciato in America nel 1980 dall’attrice ungherese Zsa Zsa Gabor. Il cubo vendette quasi 100 milioni di pezzi nei successivi due anni e nel pieno della Rubik-mania a metà degli anni Ottanta si calcola che un quinto della popolazione mondiale ci avesse giocato. Questo rese Rubik il primo OKNKQPCTKQHCVVQFCUÅFGN blocco comunista. L’As sociazione mondiale del cubo di Rubik tiene regolari gare di velocità GUVKNCNCENCUUKƟECFGK concorrenti di tutto il mondo (v. diagramma sotto). Minor tempo occorso per risolvere un Cubo di Rubik 5.66 secondi Minor numero di mosse per completare un Cubo di Rubik 22 mosse Maggior numero di Cubi di Rubik risolti in 1 ora 185 cubi Il più piccolo Cubo di Rubik 10 mm 3 Fonte: Guinness World Records, WCA 16 Il bus rosso brillante di Londra Lo vedi e sei subito a Londra. Il venerabile Routemaster – rosso, a due piani, con la scaletta aperta ricavata nel retro all’angolo sinistro – è sicuramente il bus più riconoscibile al mondo. Introdotto dalla London Transport nel 1956, il leggendario bus, costruito dall’ormai scomparsa Associated Equipment Company, è prova di design robusto. La piattaforma aperta sul retro agevolava la salita e la discesa alle fermate, mentre la presenza del controllore rendeva minimo il tempo di imbarco e ottimale la sicurezza. In servizio fino al 2005, ne furono costruiti solo 2’876 ad un costo di 190’000 sterline ognuno e circa 1’280 sono ancora in servizio. Un nuovo Routemaster, con una piattaforma più bassa e accessibile a tutti, proget tato dallo studio Heatherwick e costruito da Wrightbus (Irlanda del Nord) ad un costo di 1.4 milioni di sterline, è stato rilanciato all’inizio dell’anno. 12 19 GLOBAL INVESTOR 1.12 Produzione di allumina nel 2011 Fonte: International Aluminium Institute Africa Oceania Nordamerica Sudamerica Europa occidentale Asia Europa centroorientale 17 Dare forma a un mondo nuovo Solo 130 anni fa l’alluminio era una curiosità esotica, un metallo così FKHƟEKNGFCKUQNCTGEJGK suoi impieghi erano conƟPCVKRGTNQRKÕCNNC gioielleria. Poi, nel 1886, il chimico americano Charles Martin Hall fece passare l’elettricità attraverso un composto di metalli nel suo laboratorio di casa, contribuendo a trasformare uno dei più comuni elementi del mondo nel metallo del futuro. L’alluminio – resiUVGPVGFWTGXQNGƠGU sibile, impermeabile, leggero, antiruggine e riciclabile al 100% – aiutò a plasmare il ventesimo secolo, cambiando il modo in cui si costruiva, viaggiava, lavorava e giocava. Ispirò la creatività e contribuì alle innovazioni di tutti i settori dell’industria, dall’arredamento, all’architettura, alla moda, ai trasporti. È un materiale con cui praticamente tutti hanno a che fare, dalle pentole della nonna al telaio della nuova Audi, alla sedia Eames su cui vi siete seduti ieri all’aeroporto. L’alluminio è funzionale e tuttavia può essere iconicamente bello, ad esempio nelle curve di una roulotte Airstream. È l’elemento trainante dell’industria – 40 miliardi di dollari l’anno negli Stati Uniti – e merita un riconoscimento artistico. E Charles Martin Hall? Nel 1889, armato del brevetto del processo elettrolitico e con un piccolo gruppo di inve s titori, fondò un’azienda, che nel 1907 ribattezzò Aluminum Company of America (Alcoa), che oggi è seconda solo a Rusal nella produzione mondiale di alluminio, con Alcan al terzo posto. Nel 2011 la produzione complessiva di allumina (il componente base dell’alluminio) ammontava a 5 8 milioni di tonnellate metriche. 18 Una rinascita monumentale Dopo un devastante incendio nel 1981, l’azienda di mobili Vitra decise di ripensare completamente il suo Design Campus di Weil am Rhein, facendolo diventare un monumento all’architettura industriale contemporanea. Vitra commissionò la ricostruzione ad un gruppo di architetti di fama mondiale, tra cui Tadao Ando, Alviro Siza, Nicholas Grimshaw e Frank Gehry. La stazione antincendio completata nel 1993 da Zaha Hadid rese famosa lei e il suo stile – un insieme di poligoni e forme triangolari. +NHCOQUQGFKƟEKQEQPNoCORKCRWPVCVTKCPIQNCTGÄUVCVQ poi convertito nel museo della sedia di Vitra. 19 22 L’espresso proprio come al bar Considerando il periodo della Depressione, l’Italia appare il luogo di nascita ideale per la caffettiera più venduta al mondo. Il governo fascista premeva per far diventare l’alluminio il metallo nazionale e il caffè, servito prevalentemente nei bar, era la bevanda nazionale, ma le condizioni econoOKEJGTGPFGXCPQFKHƟEKNG poterselo permettere fuori casa. Poi, nel 1933, Alfonso Bialetti fabbricò la Moka Express, la prima macchina per espresso con un bollitore in alluminio. Ebbe l’ispirazione mentre guardava alcune donne lavare dei vestiti. Le tinozze avevano una tubatura centrale che spingeva l’acqua calda insaponata verso l’alto e la ridistribuiva sopra il bucato. Dopo molti prototipi nacque la Moka Express – la macchina che produce «un espresso a casa proprio come quello del bar». La Bialetti sostiene di aver venduto più di 250 milioni di esemplari dagli anni Cinquanta e il 90% delle case italiane ne ha una. La Moka Express originale è al quinto posto nella selezione per il miglior design industriale italiano del XX secolo ed è diventata un’icona del design esposta al New York Museum of Modern Art e al Science Museum di Londra. I gusti cambiano, tuttavia, e negli ultimi anni la Bialetti vede la concorrenza di macchine monodose come la Nespresso della Nestlè. Prezzo di un’azione Bialetti Fonte: Borsa italiana 2.5 EUR 0.25 EUR 2007 —13 2012 Occhiali per la celebrità 20 E come 1027 Eileen Gray fu una pioniera del movimento modernista del design. Nel 1924 cominciò a costruire una casa di vacanza, la E-1027, un esempio di architettura e di arredamento moderni, con vista sulla Riviera francese, che avrebbe condiviso con l’architetto Jean Badovici. La Gray disegnò i mobili, incluso il famoso comodino in tubolare d’acciaio cromato e vetro. La sedia, con altre creazioni della Gray, è tuttora prodotta dalla Aram di Londra ed è esposta al Museum of Modern Art di Londra. La sigla E-1027 rappresenta le iniziali dei due architetti WPKVGRGTTKƠGVVGTGNCPCVWTCEQNNCDQTCVKXCFGNRTQIGVVQ 21 Un libro dalla sua copertina Si poteva quasi raccontare un libro Penguin partendo dalla copertina, quando il suo rivoluzionario editore arrivò sulla scena nel 1935 – arancione stava per narrativa, verde per poliziesco, DNWRGTDKQITCƟCGTQUUQ per avventura. La griglia di codici-colore – tre bande orizzontali con la superiore e l’inferiore che indicavano il genere – era parte di un design unico che prendeva le distanze dalla sfarzosità illustrativa degli altri libri. Penguin era una creazione di Allen Lane, direttore di una casa editrice che voleva produrre libri di alta qualità, ma non costosi. Voleva che fossero disponibili presso le stazioni, i tabaccai e le catene di negozi, non solo nelle tradizionali librerie. Lane voleva anche un simbolo «decoroso, ma sfacciato». La sua segretaria suggerì un pinguino e il modo in cui la gente pensa ai libri cambiò per sempre. La rivoluzione dei tascabili era cominciata e, 75 anni dopo, Penguin rimane uno dei marchi più riconoscibili al mondo. Il Penguin Group è proprietà di Pearson PLC, il cui 12% del fatturato 2011, pari ad un mia. di GBP, derivava dagli e-book, che, ironicamente, non hanno copertina. C’è stato un periodo, o meglio più di uno, in cui i Ray-Ban Wayfarer erano la vera essenza dello stile e questi occhiali hanno continuato a tornare di moda. Lanciato nel 1952 , il modello del designer ottico Raymond Stegeman aveva una forma radicalmente nuova, «un classico di metà secolo che rivaleggiava con le sedie Eames e le pinne della Cadillac», secondo un critico. Avvantaggiandosi della nuova tecnologia di stampaggio della plastica – una rivoluzionaria rottura con gli occhiali in metallo del passato – i Wayfarer ebbero un successo immediato, diventando gli occhiali delle star di Hollywood e di altre celebrità. La loro popolarità è diminuita solo per rinascere quando furono indossati dai Blues BroVJGTUPGNƟNOEQOOGFKC degli anni Ottanta. RayBan (oggi di proprietà dell’italiana Luxottica, leader mondiale negli occhiali) strinse un accordo per la collocazione dei prodotti con Hollywood nel 1982. Dopo che Tom Cruise li indossò in «Risky Business», le vendite arrivarono a 350’000. Entro il 1986 raggiunsero gli 1.5 milioni. Negli ultimi anni la cantante Katy Perry e la sagra di «Twilight», con l’appoggio di Lionsgate, li hanno fatti conoscere alle nuove generazioni. GLOBAL INVESTOR 1.12 —14 23 Mattoncini creativi da costruzione Chi mai avrebbe pensato che un mattoncino di plastica con dei perni sulla sommità avrebbe aiutato a costruire il mondo moderno? I LEGO, gli onnipresenti giocattoli da costruzione, hanno acceso la creatività di innumerevoli designer, architetti e costruttori di tutto il mondo. Il loro design ad incastro semplice e geniale è lo stesso da più di 50 anni. LEGO è nata nel 1932 nel paesino di Billund (Danimarca), quando Ole Kirk Christiansen fondò una piccola fabbrica di giocattoli in legno ispirandosi alla frase danese «leg IQFVEJGUKIPKƟECIKQECDGPG L’azienda brevettò molti design per i mattoncini da costruzione, ma il IKQECVVQNQPQPGDDGUWEEGUUQƟPEJÅ non arrivò sul mercato nel 1958 il mattoncino di plastica, che garantiva miglior facilità di incastro e versatilità. Ora esistono 2’400 forme di mattoncini e gli accessori includono motori, gruppi-batteria, luci, sensori, meccaPKUOKGOCEEJKPGHQVQITCƟEJGRTQgettati per essere usati con i componenti LEGO. LEGO è il quarto produttore di giocattoli al mondo dopo Mattel, Namco Bandai e Hasbro. Nel 2011 le vendite sono aumentate dell’11%, arrivando a 3.495 mia. di USD. Numero di mattoncini LEGO posseduti in media da ogni persona al mondo 80 mattoncini LEGO Produzione globale di elementi LEGO nel 2011 36 miliardi Numero di membri dei LEGO Club di tutto il mondo 4.2 milioni Numero di volte in cui tutti i mattoncini LEGO venduti nel 2011 RQVTGDDGTQHCTGKNIKTQFGNINQDQUGOGUUKKPƟNCWPQFKGVTQNoCNVTQ 16 volte Fonte: gruppo LEGO 2012 24 Musica da menti del design I Talking Heads sono stati una delle rock band più KPƠWGPVKFGKNQTQVGORK Nel periodo tra il punk e l’imminente esplosione di art-rock e performance-art, il gruppo si spinse ben oltre le ambizioni e i pro positi della maggior parte delle altre band new-wave. Tre dei quattro compo nenti originari, incluso il frontman iconoclasta David Byrne, si conobbero nei primi anni Settanta alla Rhode Island School of Design, KPƠWGP\CEJGRGTOGÎ la loro musica e i loro video innovativi e la EQTGQITCƟ COKPKOCNKUVC delle loro performance. Erano d’avanguardia, controversi e, come il buon design funzionale, destinati a durare. Provate a rivedere il ƟNOEQPEGTVQFK,QPCVJCP Demme del 1984 o a risentire il ritornello dell’inno del 1979 «Life During Wartime» – «non è una festa, non è una discoteca, non è perder tempo in sciocchezze», testo intenso in questa epoca di rivolte e occupazioni, come lo era quando è stato composto. Il settore della musica, però, è cambiato. A gennaio le vendite di musica digitale hanno sorpassato per la prima volta quelle di musica tradizionale, mentre in complesso il fatturato si è attestato a 16.6 mia. di USD, il 3% in meno rispetto al 2011. Le vecchie case discograƟEJGsQTCTKFQVVGC7PKversal Music Group, Sony Music Entertainment, Warner Music Group ed EMI Group – continuano a crescere. Le nuove etichette di musica digitale, come Apple iTunes e Spotify, offrono possibilità allettanti, ma il loro modello di business è ancora giovane. 25 Supersonici voli di fantasia Tutti volevano volare sul Concorde – per 27 anni il massimo in fatto di lusso, prestigio e stile nell’era spaziale. Il primo jet supersonico di linea era una meraviglia del design, immediatamente riconoscibile per la lunga fusoliera aerodinamica, le ali a delta e il muso inclinato a forma di spillo. Sfortunatamente questo jet enormemente costoso PQPTKWUEKXCCGUUGTGTGFFKVK\KQ#NNCƟPGFGNNCUWC leggendaria esistenza, i biglietti per un viaggio andata e ritorno erano arrivati a costare più di 11’000 USD+N%QPEQTFGsPQOGEJGUKIPKƟECCTOQPKCQWPKQPGsWPKXCINKUHQT\KFK#ÅTQURCVKCNG e di British Aircraft Corporation. Ne furono costruiti solo 20 esemplari ad un costo di 23 mio. di GBP ciascuno e, tra il 1976 e il 2003, in 14 volavano regolarmente da Londra e Parigi a New York e Washington, coprendo le distanze in meno della metà del tempo degli altri aerei. La sua velocità di crociera era di 2’254 km all’ora, più del doppio della velocità del suono (Mach 2), ad un’altitudine di oltre 17’000 metri. Il suo caratteristico muso semovibile permetteva all’aereo di passare da un’eccellente efficienza aerodinamica alla visuale migliore per l’atterraggio e il decollo. L’ultimo volo transatlantico del Concorde ha toccato terra a Heathrow partendo da New York il 26 ottobre 2003. Air France e British Airways hanno addotto come ragioni per il ritiro del jet il calo di popolarità a seguito del fatale incidente del 2000 del volo Air France n. 4590 e i crescenti costi. GLOBAL INVESTOR 1.12 Haute couture Un nuovo tipo di moda Illustrazione: Matthew Cook Issey Miyake è uno dei designer più innovativi al mondo. Le sue creazioni associano ai concetti della cultura orientale una tecnologia all’avanguardia. La storica della moda Valerie Steele riflette sull’impatto di Miyake quale primo dei «tre grandi» della rivoluzione della moda giapponese e su come ci si senta a indossare i suoi vestiti. Valerie Steele abbandonò le superiori, conseguendo successivamente un dottorato presso Yale, dove seguì Storia della moda. Ha insegnato poi per 11 anni, ha scritto all’incirca 20 libri e ha avviato la rivista «Fashion Theory». Dal 1997 è curatrice del museo del Fashion Institute of Technology (FIT), diventando poi direttrice permanente del museo. —15 Mi è capitato di osservare un disegno di Miyake nei primi anni Ottanta. Mi ricordo che stavo guardando la copertina della rivista «Artforum», su cui veniva riportata la fotografia di una modella che indossava la parte superiore di un’armatura da samurai in rattan di Issey Miyake. Anche Comme des Garçons e Yohji Yamamoto erano in auge. A partire dal 1985 ho insegnato Storia della moda presso il FIT. Il museo del FIT disponeva di un’eccellente collezione di Miyake, e durante le mie lezioni mi occupai dell’influenza della rivoluzione della moda giapponese. Miyake era una pedina fondamentale nella creazione di un nuovo tipo di moda che andasse al di là dell’Oriente e dell’Occidente. Era molto interessato agli abiti tipici, alle divise da lavoro giapponesi e così via, il che può essere equiparato agli artisti contemporanei interessati all’arte popolare. Prese spunto da questi abiti per creare dei vestiti più larghi e spesso composti da tessuti indaco tinti a mano. (KPQ CNNC ƟPG FGINK CPPK 1VVCPVC KP 1EEKFGPVG NC OQFC TCFKECNG giapponese non veniva compresa molto. Sembrava che avesse delle taglie più grandi del normale e appariva strana. Ciononostante, i vestiti di Miyake vennero accettati prima di quelli di Comme des Garçons e ;QJLK;COCOQVQHQTUGRGTEJÅUGODTCXCPQRKÕƟPK3WCPFQGTQKPEKPVC nel 1984, indossavo la sua linea meno costosa, Miyake Plantation. Pleats Please era un’altra linea che si rivelò abbastanza popolare da essere sbeffeggiata in un fumetto sulla rivista «The New Yorker». Negli anni Novanta, Miyake incominciò a lavorare ad A-POC – A Piece of Cloth – e tenne parecchie mostre. Una fu un’eccezionale mostra presso una galleria d’arte di New York (ne aveva fatta un’altra a Parigi presso la Fondation Cartier). In tale mostra venivano esposti degli abiti appesi al soffitto, ed essi potevano essere alzati e abbassati, muoversi e fluttuare. Iniziò altresì a collaborare con diversi artisti. L’appropriation artist Yasumasa Morimura realizzò un’opera basata su «La Source» di Ingres, stampata sul davanti di un vestito Pleats 2NGCUG %CK )WQ3KCPI UVGUG KN VGUUWVQ FGNNC NKPGC 2NGCVU 2NGCUG sul pavimento creando un motivo a forma di drago, vi cosparse sopra della polvere da sparo e gli diede fuoco. Later Miyake collaborò col fotografo Araki Nobuyoshi. Da ultimo Miyake abbandonò il design in prima persona per lavorare a progetti come 21_21 Design Sight, il suo museo d’arte nipponico. Ma il suo team ha continuato a esplorare i collegamenti tra robotica e abbigliamento. Nel 2011, organizzò una mostra presso il FIT denominata «Japan Fashion Now». Molti appassionati di moda si sono sorpresi per l’impatto della rivoluzione della moda giapponese negli anni Ottanta. Ciò certamente è stato molto importante e Miyake è stato il primo dei tre grandi, insieme a Rei Kawakubo e Yamamoto. Però ciò che volevo dire è: OK, è stato eccezionale. Ma ora cosa sta succedendo? A mio giudizio, il contributo di Miyake è stato creare un tipo di abbigliamento con diverse proporzioni e un rapporto differente con il corpo rispetto ai vestiti del passato. Dalla fine dell’Impero romano, i vestiti in Occidente furono sempre adattati al corpo e posizionati intorno allo stesso. Ma, in altre parti del mondo, i vestiti erano composti da rettangoli di grandi dimensioni di materiale che veniva poi avvolto. Miyake non solo copiò la forma di un kimono o di un sarong, ma cercò di far propria quella sensazione di un capo che avvolge il corpo, rendendolo altresì funzionale per le persone nella vita moderna. Il corpo si poteva muovere all’interno dei vestiti, e non erano i XGUVKVKCUGIWKTGQIPKUWQOQXKOGPVQ Ɓ Per ulteriori informazioni su questo argomento e su argomenti correlati: Ɩ 39 , 85 , 91 p 23 p 45 p 47 GLOBAL INVESTOR 1.12 —16 Arredamento Eleganza e maestosità Liu Gang ha studiato Gestione culturale presso l’Università Fudan di Shanghai. Nel 1995 è entrato a far parte del Dipartimento delle Arti e dell’Artigianato del Museo di Shanghai in qualità di ricercatore per gli arredi classici. Nel 1999, CUGIWKVQFKUVWFKCXCP\CVKKPECNNKITCƟCGRKVVWTCEKPGUGCNNo7PKXGTUKV¼0QTOCNG di Shangai, è diventato assistente professore al Museo e ora è professore associato. Ha scritto un volume sull’arte del vetro straniero, e ad oggi sta lavorando a un libro sulle collezioni di arredi Ming e Qing al Museo di Shanghai. Illustrazione: Matthew Cook Fino agli anni Quaranta, gli elementi d’arredo delle dinastie Ming e Qing erano praticamente sconosciuti al di fuori della Cina e comunque poco apprezzati. Il cambiamento si è registrato con la pubblicazione dei primi libri in materia, con l’esodo degli stranieri dal paese dopo il 1949 e, in particolare, con l’apertura della Cina all’Occidente negli anni Ottanta. Il nuovo Museo di Shanghai, un edificio imponente a forma di pentola situato nella Piazza del Popolo e progettato dall’architetto Xing Tonghe, contiene una delle migliori collezioni al mondo di elementi d’arredo cinesi classici. GLOBAL INVESTOR 1.12 Quando si parla di arredi cinesi, la nozione di «design» presenta un rebus. I documenti storici non contengono nessun rimando alla concezione tipica di design. Inoltre, a differenti pratiche di design corrispondono differenti linguaggi. Nel corso dei miei studi ho appreso la calligrafia. Ogni volta che prendevo in mano la penna con punta a pennello, mi sembrava quasi di ascoltare un’antica lingua di design. Si trattava di un linguaggio che sentivo comune sia alle forme che stavo creando sia agli arredi che stavo studiando. Da quel momento, i miei pensieri sarebbero andati all’architettura e ai giardini che ospitano gli arredi. Tutte queste forme differenti esprimono la medesima sensibilità estetica. Hanno tutte la stessa anima. Dei fattori nella tarda dinastia Ming (1368–1644) si sono combinati tra loro per conferire eccellenza nella realizzazione degli arredi. Uno fu l’abolizione del divieto di commercio nel 1567, che rese possibile l’importazione di legni duri tropicali, come lo zitan e il huanghuali (entrambi membri della famiglia dei palissandri: lo zitan era il legno più costoso nell’antica Cina; oggi, il huanghuali è il più caro), dal Sud-Est asiatico, consentendo di realizzare design eleganti e ingegnosi. Gli elementi d’arredo non dovevano essere spessi per essere solidi, e ciò permise di avere curve perfette e linee e forme più leggiadre. Il tessuto, il colore e la lucentezza dei legni duri fornivano una decorazione naturale. I nodi (o graffi) per via dei difetti nel legno erano considerati molto belli per una questione di design. I nodi più rari e preziosi mettevano in risalto una serie di anelli concentrici scuri e di forma irregolare. Questi motivi venivano definiti «facce di fantasma» per la loro somiglianza con alcuni tratti facciali (occhi e naso). I migliori nodi e motivi sarebbero poi rientrati nel design di parti consistenti degli arredi. Il boom delle commodity della tarda dinastia Ming e la creazione di giardini e case signorili si aggiunse alla richiesta di arredi in legno duro costoso. Ma erano presenti anche altri fattori peculiari locali. L’arte dei segni I gusti estetici degli intellettuali rappresentavano la corrente di pensiero principale nell’antica Cina. Oltre all’arte della calligrafia, che era d’obbligo, questi letterati spesso si esercitavano nella pittura. Alcuni facevano progetti e si davano all’artigianato, nel campo dell’arredo, del giardinaggio, dell’intaglio del bambù e del ricamo. Queste attività raggiunsero il loro apice nella tarda dinastia Ming e all’inizio della Qing (fino al 1735). Gli esperti concordano sull’unicità dei caratteri cinesi e che sono serviti da base estetica per il design di tutte le arti industriali in Cina. C’è un legame intrinseco, paragonabile al modo in cui lo schizzo funge da base per le arti plastiche dell’Occidente. Semplicità e complessità coesistevano nel design degli arredi di ciascuna dinastia. Il design non era sempre semplice nella dinastia Ming né sempre complicato nella Qing. Gli arredi Ming favorivano un buon bilanciamento tra la praticità e la bellezza, optando per forme classiche, arrotondate, ed eleganza sobria. La priorità del design era prima di tutto la robustezza, e poi la bellezza. I vari componenti avevano quasi sempre una funzione. Ad esempio, tavoli, sgabelli, letti e simili erano tutti dotati di basi «a forma di zoccolo di cavallo» nella dinastia Ming – basse e piatte – che conferivano a tutto il mobile un aspetto invitante e rilassato. La curvatura del bracciolo di una sedia doveva ispirare comfort per il braccio, la vita, la schiena e il collo di chi si sedeva. Allo stesso tempo, il design rispondeva alle richieste dell’estetica visiva: l’arredo cattura l’occhio. In base alla situazione, un designer può dare priorità alla praticità sulla bellezza o viceversa. ma in generale lo scopo era trovare una certa armonia e proporzione. Che dire sulla curvatura —17 «Il design non era sempre semplice nella dinastia Ming né sempre complicato nella Qing» ottimale delle linee? Chiunque padroneggi la calligrafia cinese sa che le curve degli arredi Ming e la calligrafia seguono segni simili. Anche se hanno conformazioni molto diverse, sia il tratto di un carattere cinese che un oggetto d’arredo devono avere una curvatura sobria per essere belli. Se il raggio è troppo piccolo o troppo grande, il risultato sarà di bassa qualità. Bisogna pianificare accuratamente l’intreccio delle curve tra loro. Il designer non ha bisogno di una calligrafia perfetta, ma deve avere il senso della calligrafia cinese. .CƟPGFGNNo'V¼FoQTQ I dettagli degli arredi ci parlano dei cambiamenti avvenuti con il passare del tempo. In seguito al caos provocato dalle rivolte e dalla guerra nella metà del XVII secolo, la dinastia Ming cadde. Pertanto, i dettami e i gusti stranieri trovarono riflesso nel design degli interni dei reali e degli aristocratici. Col ritorno della crescita economica e della prosperità, aumentarono gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente. L’esportazione di arredi cinesi influenzò il design europeo. Nel contempo, i gusti dei cinesi iniziarono a mutare. Durante la metà circa della dinastia Qing (che regnò fino al 1912), iniziarono a vedersi fronzoli e decorazioni vistose e a proliferare moltissimi materiali e tecniche decorative. Gli arredi non erano più un qualcosa di meramente funzionale. Anche i modelli divennero sempre più raffinati e stilizzati. Gli arredi usati dai reali e dalla nobiltà sempre più spesso riprendevano gli stili europei barocco o rococò. I piedini di sedie, tavoli e letti si allungarono. La curvatura dei braccioli e degli schienali cambiò da morbida a rigida, andando contro i principi ergonomici dell’ingegneria umana e, quindi, a spese del comfort. Gli arredi divennero persino più volgari, nel tentativo di ricercare l’apparenza più che l’estetica e la funzionalità. Prese piede uno stile per lo più popolare, vistoso e pacchiano, che è sopravvissuto fino ad oggi. Attualmente il design degli arredi cinesi manca di innovazione e copia di solito o lo stile cinese classico semplificato o lo chic europeo (in particolare nordico). Il declino degli standard di design per gli arredi cinesi segna l’abbandono graduale degli ideali tradizionali di bellezza. Se non si considera il lavoro di artisti come Tian Jiaqing, che ha una profonda conoscenza degli stili storici e i cui progetti combinano vecchio e nuovo, c’è una grande lacuna del design d’arredo cinese. Il gusto popolare ripaga molto male la sperimentazione. La differenza dei canoni estetici di base non basta a spiegare le variazioni degli stili d’arredo tra la Cina e l’Occidente. Se mi chiedessero qual è la cosa che rende al meglio l’essenza della tradizione culturale e del design d’arredo cinesi, io direi: prendi una penna con punta a pennello ed esercitati con la calligrafia cinese. Fai pratica, e insisti e, a poco a poco, la risposta che stai cercando ti si presenVGT¼FCXCPVK Ɓ Per ulteriori informazioni su questo argomento e su argomenti correlati: Ɩ 30 , 35 p 19 p 20 —18 Dalla culla alla culla Progettazione sostenibile La natura è priva del concetto di rifiuti proprio degli umani: le sue risorse vengono costantemente riciclate. Possiamo imparare dal design della natura un modo per adattare l’attività economica, i processi industriali e i consumi umani? 6JQOCU%-CWHOCPPÄGPVTCVQPGNNCUG\KQPG2TKXCVG$CPMKPIFGN%TGFKV5WKUUG PGNEQOGCPCNKUVCC\KQPCTKQRGTNGPCPQVGEPQNQIKGPGNUGVVQTG UCPKVCTKQ#VVWCNOGPVGNCXQTCEQOGCPCNKUVCC\KQPCTKQUGPKQTRGTKNUGVVQTG HCTOCEGWVKEQINQDCNG+PQNVTGÄKNTGURQPUCDKNGFGNNCTKEGTECRGTKN OGICVTGPFKPPQXC\KQPG*CEQPUGIWKVQWPCNCWTGCKP$KQEJKOKECGWP FQVVQTCVQKP$KQƟUKECRTGUUQNo7PKXGTUKV¼FK$CUKNGC5XK\\GTC 5VQTKECOGPVGNCIGUVKQPGFGKTKƟWVKÄUVCVCUQRTCVVWVVQWPCSWGUVKQPG di organizzazione e istituzionalizzazione della raccolta. Tuttavia, a partire dalla Rivoluzione industriale, ci si è chiesti sempre di più cosa fare FGKTKƟWVKTCEEQNVK.CTCIKQPGRTKPEKRCNGFKSWGUVQECODKCOGPVQPQP TKUKGFGVCPVQPGNNCSWCPVKV¼FKTKƟWVKSWCPVQRKWVVQUVQPGNNCNQTQEQOposizione, vale a dire se contengono sostanze tossiche o non biodegradabili. È interessante notare come la natura non conosca in sé il EQPEGVVQFKTKƟWVKRTQRTKQFGINKWOCPK EQPUWOCTGFGKDGPKƟPQCNNCƟPG del loro ciclo di vita): per ogni risorsa utilizzata, ne viene creata una nuova. Questa fondamentale differenza ha origine nel nostro sistema lineare di pensiero in termini di input e output, contrapposto all’orgaPK\\C\KQPGKPƠWUUKEKTEQNCTKRTQRTKCFGNNCPCVWTC 7PCRRTQEEKQQNKUVKEQCNNCRTQIGVVC\KQPGFGKRTQFQVVK Nel tentativo di applicare queste semplici regole alla progettazione FGKRTQFQVVK/KEJCGN$TCWPICTV RTQHGUUQTGFKKPIGIPGTKCFGKRTQEGUUKG9KNNKCO/E&QPQWIJ CTEJKVGVVQRTQOWQXQPQKNEQPEGVVQFKRTQIGVVC\KQPGFCNNCEWNNCCNNCEWNNC ETCFNGVQETCFNGQC2C), in contrapRQUK\KQPGCSWGNNQQIIKRTGXCNGPVGFCNNCEWNNCCNNCVQODC ETCFNGVQ grave). C2C rappresenta un metodo olistico di progettazione dei prodotti nonché, in ultima analisi, la strada verso un’economia sostenibile. «Un male minore non è un bene»: ecco il mantra fondamentale della progettazione C2C. Non si tratta di denigrare l’approccio più convenzionale alla sostenibilità, dove la minimizzazione dell’impatto è spesso l’obiettivo principale; il C2C mira piuttosto a mostrare i limiti degli approcci «orientati al male minore» integrandoli con soluzioni di più lunga durata. La progettazione C2C FKUVKPIWG FWG EKENK FK ƠWUUQ FGK OCVGTKCNK SWGNNQDKQNQIKEQGSWGNNQVGEPKEQ+PGPVTCODKKEKENKCNNCƟPGKOCVGTKCli alimentano una nuova fase di produzione e consumo, come nei cicli naturali. Il ciclo biologico comprende materiali che possono essere reintrodotti nell’ambiente in maniera sicura e servire da nutrienti per i sistemi viventi. I prodotti che rispettano questo criterio sono denominati prodotti di consumo; ne sono esempi classici i materiali per gli KODCNNCIIKGKFGVGTIGPVK+NEKENQVGEPKEQKPXGEGÄWPƠWUUQCEKTEWKVQ chiuso, nel quale i componenti non biodegradabili, come i metalli e alcuni polimeri, sono messi in circolo nei cicli industriali; esempi di «prodotti di servizio» sono televisori, lavatrici, computer e automobili. Durante il processo di certificazione C2C, un prodotto viene valutato a seconda dell’uso di sostanze desiderabili o da evitare nonché del riutilizzo dei materiali. Vengono altresì presi in considerazione l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile nel ciclo produttivo, la gestione oculata dell’acqua e la responsabilità sociale. Punto cruciale della certificazione è la richiesta di strategie per ottimizzare gli aspetti restanti e, in tal modo, garantire un continuo coinvolgimento del produttore. Oggi sono già in commercio diverse centinaia di prodotti con vari livelli di certificazione C2C, a seconda di quanto il concetto sia stato adeguatamente integrato nella progettazione del prodotto. L’approccio C2C viene adottato da un numero crescente di aziende, da quelle a elevata capitalizzazione come Alcoa, DSM e Procter & Gamble, a società più piccole che cercano di ottenere la certificazione per la loro intera gamma di prodotti. 2TQIGVVC\KQPGCDGPGƟEKQFKVWVVK I vantaggi economici per le società che sviluppano prodotti secondo i principi della progettazione C2C sono molteplici. Nel breve termine, i risultati più tangibili consistono in minori fabbisogni di materie prime e minori consumi energetici e di acqua. Cala inoltre l’emissione di rifiuti, il che a sua volta riduce i rischi operativi e le potenziali passività. Infine, tale metodo dovrebbe creare una migliore reputazione presso i consumatori e la creazione di un marchio attraverso la differenziazione, due fra i principali traini per ricavi sostenibili e durevoli. Il concetto C2C sostiene l’integrazione della fine della vita utile di un prodotto alla sua nascita, cioè nella fase di progettazione. Ciò estende la responsabilità del produttore e incoraggia un recupero attivo dei prodotti. Promuove l’idea di vendere un servizio piuttosto che un prodotto, specialmente per quelle merci che fanno parte dei prodotti di servizio. Questo è in forte contrapposizione con la prassi odierna, nella quale il recupero alla fine del ciclo di vita di un prodotto viene ampiamente lasciato al finanziamento pubblico. In ultima analisi, l’obiettivo è la trasformazione delle proprietà distruttive dei processi industriali odierni in un sistema di progettazione basato su principi, dove il consumo e l’attività economica sono in armonia con il nostro ecosistema. In tal modo, il continuo aumento dei consumi non rappresenta necessariamente una cattiva notizia per il nostro RKCPGVCFQVCVQFKTKUQTUGNKOKVCVG Ɓ Per ulteriori informazioni su questo argomento e su argomenti correlati: Ɩ 12 , 69 p 10 p 36 Illustrazione: Matthew Cook GLOBAL INVESTOR 1.12 GLOBAL INVESTOR 1.12 29 26 Incassare dalla moda Una storia meravigliosa Cosa avremmo fatto senza il cavatappi? Così semplice, funzionale e bello quando lo si usa per Il suo scopo divino, liberando un buon cabernet dai suoi impeneVTCDKNKEQPƟPK%QUÈPGEGUUCTKQSWCPFQNQUKÄ FKOGPVKECVQPGNEGUVKPQFGNRKEPKE%JKNQKPXGPVÎ!+P TGCNV¼PQPNQUCPGUUWPQ+NECXCVCRRKFGTKXCFCWP CVVTG\\QWVKNK\\CVQRGTGUVTCTTGNGECTVWEEGUECTKEJG FCKHWEKNK/CKNRTKOQDTGXGVVQXGPPGFGRQUKVCVQ FCWPRCUVQTGKPINGUGKNTGXGTGPFQ5COWGN*GPUJCNN il 24 agosto 1795+NFGUKIPFK*GPUJCNNKPENWFGXCWP DQVVQPGEQPECXQƟUUCVQVTCNCXKVGGNoCUVCEJGKORGFKXCCNNCXKVGFKRGPGVTCTGVTQRRQFGPVTQNCDQVVKINKC +NEQUKFFGVVQDQVVQPGFK*GPUJCNNKPQNVTGVTCVVGPGXC simultaneamente il tappo così da rompere il sigillo EQP+NEQNNQFGNNCDQVVKINKC*GPUJCNNEQNNCDQTÎEQP NoKORTGPFKVQTGFK$KTOKPIJCO/CVVJGY$QWNVQPRGT produrre la sua invenzione, ma evidentemente GDDGFKHƟEQNV¼EQPKNFGPCTQFGNNCUWCRCTVGFKURGUG RGTNCNKEGP\C.oCXXQECVQFK$QWNVQPUETKUUGPGN 1795 0QPECXGTÎEQUÈHCEKNOGPVGUVGTNKPGFCN reverendo, come lui farebbe con il tappo di una DQVVKINKC#PPKFQRQ*GPUJCNNXGPPGCEEWUCVQFK GUUGTGWPRKTCVCEJGTWDÎNoKFGCFCWPCEGTVC /KUU1o4QWTMG1IIKQXXKCOGPVGNoKORQTVCPVGÄEJG KNXKPQHWQTKGUECFCNNCDQVVKINKCGF*GPUJCNNJCCXWVQ WPTWQNQKORQTVCPVG.CRTQUUKOCXQNVCEJGUVCRRCVG WPCDQVVKINKCRQVTGUVGDTKPFCTGCNDWQPTGXGTGPFQ 27 Stile per i favolosi anni Sessanta Vidal Sassoon ha contriDWKVQCFGƟPKTGKNNQQMFGK favolosi anni Sessanta. Come primo parrucchiere delle superstar, Sassoon diede a Mary Quant il suo famoso caschetto, e a Mia Farrow il suo taglio corto. —19 Con i suoi tagli corti e le permanenti senza stiratura, Sassoon ha liberato le FQPPGFCKEQPƟPKFKDKIQ dini, asciugacapelli, lacche e gel. Prese spunto dall’architettura, la sua CODK\KQPGFCDCODKPQ.C mia ispirazione è stato il $CWJCWUFKUUG5CUUQQP in una recente intervista alla BBC2GTOGKECRGNNK erano geometria, angoli, tagli, forme irregolari … purché si adattassero a WPXKUQ5CUUQQPHW il primo a creare un marchio con il suo nome sui prodotti per capelli. Negli anni Ottanta, vendette il suo impero da 100 mio. di GBP alla Proctor and Gamble. La crescita di Prada come Icona del fashion è ben documentata. Dai modesti prodotti milanesi in pelle alle richiestissime borsette e ai classici prêt à porter. Attualmente Prada è sinonimo di prestigio, stile innovativo e ricercatezza. Il direttore creativo Miuccia Prada è una delle RKÕ+ORQTVCPVKFGUKIPGTCNOQPFQ.GUWGUƟNCVG di moda sono leggendarie. Il marito Patrizio Bertelli è la mente dell’azienda. Insieme hanno creato un conglomerato internazionale di più di 250 negozi nel mondo. Lo scorso giugno, Prada è stata quotata alla borsa di Hong Kong, raccogliendo circa USD 2.14 mia. Nel 2011 l’azienda ha registrato un incremento dei ricavi netti del 25,9% rispetto al 2010, grazie anche all’importante contributo delle vendite al dettaglio. 28 +PEJKPQCNNC perfezione Un genio Certe pietre miliari del design non sarebbero complete senza il EQPVTKDWVQFK.GQPCTFQ FC8KPEK&C8KPEKNC SWKPVGUUGP\CFGNNoWQOQ FGN4KPCUEKOGPVQHW maestro di tutto quello in cui si applicava, dalla pittura, alla scultura, CNNoKPIGIPGTKCCNNoCTEJKVGVtura, alla matematica e CNNoCPCVQOKC+UWQKFKCTK includevano un vasto PWOGTQFoKPXGP\KQPK compresi strumenti musicali, pompe idrauNKEJGOCPQXGNNGGFKXGTUK OCEEJKPGXQNCPVK+N UQTTKUQFGNNC/QPPC.KUC ovviamente, resta WPFKNGOOCWPKXGTUCNG /CCNEWPKFGKUWQK RTQIGVVKEJGEQNRKUEQPQ di più sono le sue illustrazioni di poliedri – i UQNKFKIGQOGVTKEKKP&s RGTKNNKDTQFK.WEC2CEKQNK del &G&KXKPC 2TQRQTVKQPGWPoCPCNKUK sul prezioso rapporto tra matematica, arte e FGUKIP3WGNNKFK&C Vinci furono i primi in HQTOCFKDQTFKUQNKFK.C sua tecnica permise al pubblico di distinguere facilmente i bordi anteTKQTKFCSWGNNKRQUVGTKQTK 0KGPVGGUGORNKƟECNoGE cellenza come il nome di Stradivari. Più di tre secoli fa, il maestro Italiano dell’artigianato Antonio Stradivari creò e disegnò quelli che tanti considerano i migliori violini di sempre. Nessun violino suona così bene quanto questi. Nessuno sa il perché. Stradivari, che iniziò a costruire violini intorno al 1666, fu un innovatore esigente. Con una sperimentazione costante – variando di una frazione di pochi centimetri il retro di uno strumento e le dimensioni di un altro – inventò quello che il biografo Dirk J. Balfoort FGƟPÈKNXKQNKPQFGNHWVWTQ capace di una performance straordinaria con le orchestre di oggi. Per costruirlo, Stradivari cercò l’abete, il salice e l’acero giusti. Egli creò il suo smalto, un forte pigmento di color arancione scuro che dava agli strumenti un colore intenso esaltandone le tonalità. Ogni strumento era un capolavoro unico. Stradivari fabbricò più di 1’000 violini, di cui circa 650 esistono ancora oggi. Quelli costruiti durante il periodo d’oro, dal 1700 al 1725, possono valere milioni. L’attuale prezzo record di uno Stradivari è del Lady Blunt del 1721, venduto l’anno scorso all’asta a USD 15.9 mio., i cui incassi andarono al fondo per il terremoto in Giappone. Il record precedente era stato di USD 3.6 mio. per il Molitor del 1697. I creatori di violini odierni possono produrre UVTWOGPVKEJGUƟFCPQKN suono del maestro Italiano. Nessuno di questi, ovviamente, è uno Stradivari. 2TG\\KTGCNK\\CVKGUVKOCVKRTGUUQ%JTKUVKGoU dei violini Stradivari Fonte: homepage Christie’s Prezzi realizzati in milioni di USD 3.5 m 2.5 m .o*COOGTFGN 0.9 m 0.8 m #PVQPKWU5VTCFKXCTKWU1692 Stime in milioni di USD (max.) 2.7 m 1.5 m Il Solomon del 1729 1.05 m 1.39 m +N$QPLQWTFGN1768 31 Impilabile e sexy .C2CPVQP5ÄHQTUGNC UGFKCRKÕUGZ[FKUGORTG .WEGPVGUGPUWCNGG con diverse curve, fece immediatamente parlare di sé quando venne introdotta nel 1967.C5 fu creata dal danese 8GTPGT2CPVQPFKWPC nuova generazione FKFGUKIPGTEJGEQOG NoKVCNKCPQ,QG%QNQODQ sperimentava con i materiali del dopoguerra come la plastica per creare mobili con colori XKXKFKGHQTOGƠWKFG Una delle sue ambizioni era realizzare una comoda sedia in plastica multiuso stampata in WPUKPIQNQRG\\Q2CPVQP RGTCPPKVGPVÎFKQVVG PGTGWPFGUKIPHCVVKDKNG #NNCƟPGFQRQWPC collaborazione con la casa produttrice di mobili svizzera Vitra, ETGÎRTKOCWPCUGFKC tecnica a sbalzo e formata da un singolo RG\\QKPRNCUVKEC Impilabile e facile da produrre n massa, divenne Il design più HCOQUQFGNNC2CPVQP GLOBAL INVESTOR 1.12 — 34 7PWEEGNNQEJGUKCXXKEKPC CNNoCESWC 32 4KOQFGNNCTGNCPCVWTC 5GKNFGUKIPPQPHWP\KQPCECODKCNQ3WGUVQ ÄEKÎEJGKEQNQUUKIKCRRQPGUKFGEKUGTQFKHCTG CPPKHCEQPNGCPIWTKGPQVQTKCOGPVGFKHƟEKNK FCEQPUGTXCTGGFCVCINKCTG&GKOGNQPKCHQTOC di cubo sono più comodi, quindi essi provarono CHCTETGUEGTGNCHTWVVCKPEQPVGPKVQTKFKXGVTQ+ OGNQPKPCVWTCNOGPVGRTGUGTQNCPWQXCHQTOC I meloni quadrati iniziarono a essere presenti PGKUWRGTOCTMGVIKCRRQPGUKEKTECWPFGEGPPKQ HCCSWCVVTQXQNVGKNPQTOCNGRTG\\Q5KRQUUQPQ VTQXCTGKP'WTQRCGKP75#KORQTVCVKFCN 5WFCOGTKEC%QPWPRQoFKRC\KGP\CRQVTGUVG EQNVKXCTXGNKCPEJGXQK 33 Gli orologi Ce ne sono 3’000 presso i binari di tutto il paese, una prova visibile della leggendaria puntualità delle ferrovie svizzere. L’orologio ferroviario svizzero, uno dei simboli della Svizzera, fu creato nel 1944 dall’ingegnere GFGUKIPGT*CPU*KNƟMGT.G Ferrovie Federali Svizzere (FFS) volevano un orologio che aiutasse a garantire l’andamento regolare dei treni e che caratterizzasse la sua immagine nazionale. *KNƟMGTKPXGPVÎWPUGORNKEG design in bianco e nero senza numeri. Contro questo rigido sfondo, la lancetta rossa dei secondi UKKFGPVKƟECEJKCTCOGPVG Un disco rosso al vertice richiama la paletta che i ferrovieri agitavano per dire al conducente di RCTVKTG*KNƟMGTUEQRTÈWP modo per garantire che tutti gli orologi di ogni binario indicassero la stessa ora. Li accelerò, in modo che la lancetta dei secondi impiegasse 58 secondi per raggiungere le 12 in punto. Qui rimane, aspettando il rilascio di un impulso elettrico automatico trasmesso ogni minuto attraverso la rete di alimentazione. La lancetta nera dei minuti salta alla posizione successiva, e poi la lancetta rossa dei secondi su tutti i 3’000 orologi inizia un nuovo giro, assicurandone la sincronizzazione. Nel 1986, l’azienda costruttrice di orologi di Zurigo Mondaine, EQPWPCNKEGP\CWHƟEKCNG dalle ferrovie, lanciò una propria gamma di orologi con copy right basata su questo design classico, completa di funzioni di stop e riavvio. Vende ogni anno all’incirca un milione di pezzi. Allo stesso tempo, la puntualità paga: le FFS hanno conseguito utili netti di 446 mio. di USD l’anno scorso, un incremento del 13,5% rispetto al 2010. 36 9KNJGNO-KGP\NGGTCWP FGUKIPGTOQFGTPKUVCEJG QRGTÎFCNNoKPK\KQƟPQ CNNCOGV¼FGN::UGEQNQ I suoi stravaganti annafƟCVQKFoCNNWOKPKQKURKTCVK agli uccelli furono il primo tentativo di creare un prodotto di metallo industriale per uso FQOGUVKEQ-KGP\NGGTCKN direttore delle Scuola UXK\\GTCFoCTVKIKCPCVQEJG prese ispirazione FCNNCUEWQNC$CWJCWU 35 Una casa in una scatola Il fascino della mela Chiuse sembrano delle normali casse di legno. Una volta aperte, vi si trovano divani, letti, scrivanie con UGFKGWHƟEKGCPEJGVCXQNK da biliardino. Un box multimediale comprende mini-cinema, postazione DJ, luci e karaoke, schermi multimediali e posti a sedere. La gamma di mobili dell’emergente architetto e designer cinese Naihan Li, Le Casse, fu ispirata dalla Pechino contemporanea: la sua decadenza e il continuo rinnovamento, per non parlare del suo mercato immobiliare, che ha subito un consistente calo nel 2011. Le casse si sistemano facilmente in modo da rendere una singola stanza molto versatile. E se voleste trasferirvi, basta chiudere e portare il vostro soggiorno con voi. +NOGTECVQFGNNoGNGVVTQPKEC FKEQPUWOQÄPQVQRGT essere costantemente sotto pressione sul piano della redditività RGTXKCFGKTKUEJKEQT TGNCVKCNNoCORKCFKURQPK bilità a basso costo, vale a dire a una rapida saturazione del mercato attraverso prodotti EQRKCVK#RRNGUGODTC GUUGTNoWPKECCFQVVGPGTG margini quasi da prodotti di lusso con i suoi K2JQPGDGPRKÕFGNNC EQPEQTTGP\C7PQ dei maggiori elementi FKUWEEGUUQÄQXXKCOGPVG la strategia di design di #RRNG5GORNKEKV¼DTCPF subito riconoscibile e intuizione da soli non URKGICPQNCUVTCVGIKC+N OCTMGVKPIFK#RRNGTKEQTTG CPEJGCNFGUKIPEQOG fattore di rimpiazzo per IGPGTCTGETGUEKVC2GT GUGORKQNoWUQFGKPWQXK OCVGTKCNKOQFKƟECPFQKN NQQMGKNVQEEQFKWP PWQXQRTQFQVVQ#RRNG tenta i clienti ad acSWKUVCTGWPPWQXQK/CE K2JQPGQK2CFCPEJG UGJCPPQHWP\KQPKUKOKNK CNXGEEJKQRTQFQVVQ .CUVTCVGIKCFKTKORKC\\Q FK#RRNGVGPFGCFCTG TKUCNVQRKÕCNFGUKIPEJG PQPCNNCHWP\KQPCNKV¼ Uwe Neumann 2TG\\QFGNNoC\KQPG#RRNG Fonte: New York Times 75&582 75& 1980 2012 33 40 GLOBAL INVESTOR 1.12 —23 37 Inimitabilmente sagomato Nel 1886 , un farmacista aggiunse dello sciroppo DQNNKVQCNNoCESWCHTK\\CPVGGPCESWGNC%QEC%QNC .CRQRQNCTKV¼FGNNCDGXCPFCKPEQTCIIKÎNCEQPEQTTGP\C ad inseguire un simile successo con piccole XCTKC\KQPKCNPQOGGCNNQIQ#UWCXQNVC%QEC%QNC %QORCP[UXKNWRRÎWPCDQVVKINKCNCEWKKOOCIKPG UCTGDDGUVCVCKPEQPHQPFKDKNGUKCCNNCXKUVCEJGCNVCVVQ +NFGUKIPUCIQOCVQFGNNCDQVVKINKCETGCVQFC4QQV Glass Company, fu brevettato nel 1915 XGPPGOQFKƟcato leggermente nel corso degli anni e registrato EQOGOCTEJKQEQOOGTEKCNGRTGUUQNo7HƟEKQDTGXGVVK 75# nel 1IIKNC%QEC%QNCUKVTQXCSWCUK QXWPSWG+NEQPUWOQRTQECRKVGRKÕGNGXCVQÄKP/GUUKEQGSWGNNQRKÕDCUUQKP#UKCAndreas Tomaschett Consumo pro capite di Coca Cola Fonte: The Coca-Cola Company Consumo pro capite (in litri) 159 /GUUKEQ 75 #TIGPVKPC 55 Canada 143 /CNVC 67 Spagna 54 $TCUKNG Cile 93 Stati Uniti 61 2CPCOC 52 $QNKXKC 1TQNQIK senza tempo Sudafrica 48 )TCP$TGVCIPC 42 42 39 Germania Giappone El Salvador 38 #WUVTKC 37 6WTEJKC 75 #WUVTCNKC 45 2GTÕ 34 Filippine Fondata nel 1833 e rileXCVCFCNNoC\KGPFCUXK\\GTC 4KEJGOQPVPGN1966, ,CGIGT.G%QWNVTGUQEKGV¼ EJGRTQIGVVCGHCDDTKEC orologi, vanta una lunga storia di innovazione, EJGKPENWFGKNUKUVGOCFK CXXQNIKOGPVQMG[NGUU RGTQTQNQIKNoQTQNQIKQ #VOQUGKNOKNKQPQOGVTQ uno strumento capace di misurare i millesimi di OKNNKOGVTQ.CPEKCVQPGN 1931NoQTQNQIKQ4GXGTUQ JCWPSWCFTCPVGEJG RWÎGUUGTGECRQXQNVQ verso il polso per protegIGTGKNFKURNC[FCKITCHƟ 3WGUVQFGUKIPƠGUUKDKNG JCRTGXKUVQRKÕFK calibri meccanici negli CPPK Kevin Lyne-Smith 42 39 2KGIJGFKDGNNG\\C +NFGUKIPGT+UUG[/K[CMGETGCNGRKGIJGEQOG PGUUWPCNVTQ.CUWCEQNNG\KQPG2NGCVU2NGCUG JCKURKTCVQEQNNCDQTC\KQPKEQPFGINKCTVKUVK .oCVVWCNGEQNNG\KQPG132 5+55';/+;#-' , origami indossabili dal 2'6TKEKENCVQFCNNGDQVVKINKGJC vinto il premio per la moda in occasione degli CYCTFFGN&GUKIP/WUGWOFK.QPFTC 41 Un trionfo di crescita e luce Ha vissuto, respirato e brillato. La cattedrale di semi di Thomas Heatherwick – il padiglione inglese all’Expo 2010 di Shanghai – fu costruita con 60’000ECXKCƟDTGQVtiche sottili, con dei semi nella punta. I cavi vennero ideati per incanalare la luce di giorno e proiettarla al di fuori di notte, emettendo calore attorno alla struttura. Ondeggiavano in una brezza, come dei fasci d’erba al vento. Dall’interno, per i visitatori la sensazione era che la cattedrale si muovesse, o persino respirasse. L’architetto, ispirato dalla TGNC\KQPGVTCPCVWTCG EKVV¼EQNNCDQTÎEQPK-GY Gardens di Londra e il progetto Millenium Seedbank, il cui obbiettivo è quello di raccogliere il 25% delle specie di piante mondiali entro il 2020. La cattedrale di semi vinse la medaglia d’oro per il miglior design tra i padiglioni. Un suono elettronico Chi non riconoscerebbe la melodia UWQPCVCEQPNCEJKVCTTCFK5OQMGQP VJG9CVGTFGK&GGR2WTRNGFGK primi anni Settanta? Ritchie Blackmore la suonò con una Fender Stratocaster. Questo intramontabile strumento, il cui semplice design non è cambiato sin dal suo debutto nel 1954, venne usato da tante leggende della musica. Jimi Hendrix ed Eric Clapton ne sono un esempio. A parte il country – la vera motivazione per cui Leo Fender creò la Stratocaster – la chitarra emette il suo suono vibrato per rock, pop, funk e blues. Un doppio spacco permette l’accesso ai tasti superiori del manico. +NFGUKIPCXGXCKPQNVTGWPVCINKQ sagomato per un miglior confort. AlI’inizio del 2012 l’azienda privata Fender Musical Instruments ha annunciato il piano di quotazione sul Nasdaq. Ulrich Kaiser Il primato della )TCP$TGVCIPC .C)TCP$TGVCIPCCRRCTve molto immodesta SWCPFQUKGUKDÈCNNo'URQU izione universale del 1851 – la prima vera GURQUK\KQPGOQPFKCNG+N suo primo obiettivo era di posizionarsi come leader industriale a NKXGNNQOQPFKCNG6GPWVCUK CN%T[UVCN2CNCEGWP GPQTOGGFKƟEKQFKIJKUC GXGVTQETGCVQFCNNoCT EJKVGVVQ,QUGRJ2CZVQP UHTWVVÎNCTGEGPVG invenzione britannica del vetro laminato HWUQ#NNoGXGPVQEJGFWTÎ sei mesi, presero parte più di sei milioni FKRGTUQPG+N%T[UVCN 2CNCEGXGPPGVTCUHGTKVQ FC*[FG2CTMC5[FGPJCOFQRQNoGUKDK\KQPG per essere alla ƟPGFKUVTWVVQPGN1936 43 Capolavori in pietra 8CP%NGGH#TRGNUETGC gioielli unici sin dalla ƟPGFGNNo1VVQEGPVQ.C bellissima collana di diamanti e oro bianco Scylla, con graffette UGRCTCDKNKÄUVCVCGURQUVCCNNCOQUVTCFK#T pels nel presso lo 5OKVJUQPKCPoU%QQRGT *GYKVVFGUKIPOWUGWOFK 0GY;QTM GLOBAL INVESTOR 1.12 —24 K2QFXU5QP[ Fonte: dati societari, Credit Suisse Vendite in migliaia di unità 60’000 30’000 0 2002 2011 8GPFKVGFKK2QF /2G2525QP[ 44 46 3WCPFQÄWP5QP[PQP ÄCDDCUVCP\C Incartare il mondo Gli Egizi inventarono il primo materiale simile alla carta più di 6’000 anni fa. Il papiro veniva prodotto intrecciando delle foglie e appiattendole. Ma la carta che conosciamo non venne creata sino al 105 d.C., quando un cortigiano cinese mischiò corteccia di gelso e canapa con acqua e frammenti di cotone al lino. Il composto veniva macerato e pressato per creare dei fogli e lasciato essiccare. Gli stracci furono la base per la carta per i successivi 1’700 anni, sino alla nascita della polpa di legno. Oggi, il mondo consuma più di 300 tonnellate di carta all’anno, di cui la maggior parte viene usata per gli imballaggi. Ma la carta, in tutti i suoi colori, tessiture e rivestimenti speciali, è ancora il mezzo principale dell’espressione artistica. E mentre l’era dei computer promise una società senza carta, il nostro consumo aumenta ogni anno. Detto questo, alcuni settori fanno i conti con eccessi di offerta, specialmente la stampa di quotidiani, in quanto i giornali sono sempre più in formato digitale. 45 Idee illuminanti .GRGTUQPGEJGUKUGPVQPQKPHQTOCUQPQRKÕRTQFWVVKXG#SWGUVQRTQRQUKVQNCNWEG IKQECWPTWQNQFGVGTOKPCPVGPQPUQNQFQXTGDDGGUUGTGGHƟEKGPVGFCNRWPVQFK XKUVCGPGTIGVKEQGPGNNCIKWUVCSWCPVKV¼OCHCTHTQPVGCPEJGCKDKUQIPKKPFKXKFWCNKG ETGCTGWPCODKGPVGHCVVQFKHQTOGGFGHHGVVKNWOKPQUK.CUQEKGV¼UXK\\GTC$GNWZ UKFGFKECCSWGUVKVGOKFCRKÕFKVTGPVoCPPKCDDKPCPFQWPFGUKIPHWP\KQPCNGCWPC VGEPQNQIKCOQFGTPC.KHVQKNENCUUKEQFKSWCUKVTGPVoCPPKETGCVQFCNFGUKIPGT UXK\\GTQ$GPLCOKP6JWVOQUVTCVWVVGSWGUVGXKTVÕ0QPQUVCPVGNCUWCVGEPQNQIKC a .'&EQORNKECVCGNoCFCVVCDKNKV¼WPKEC.KHVQJCSWGNNCHQTOCPCVWTCNGVKRKEC FKWPoKEQPCFGNFGUKIP0GN$GNWZVTQXÎKNRCTVPGTKFGCNGKP8KVTCHQTPGPFQ NoCEEGUUQCWPCTGVGFKCNEWPKHTCKFGUKIPGTRKÕKORQTVCPVKFGNPQUVTQVGORQ 9CNMOCPÄUVCVQKNRTKOQPQOGCOCTEJKQ5QP[CUUGIPCVQCKNGVVQTKFKECUUGVVGRQTVCVKNKGEJGQTCÄWUCVQ RGTRTQOWQXGTGKNGVVQTKCWFKQGXKFGQFGNNC5QP[+N 9CNMOCPQTKIKPCNGJCECODKCVQNGCDKVWFKPKFKCUEQNVQ musicale delle persone permettendo loro di portarsi FKGVTQNCOWUKECGFCUEQNVCTGECP\QPKEQPNGEWHƟG Il prototipo venne costruito nel 1978FCNNoKPIGIPGTG FGNUWQPQ0QDWVQUJK-KJCTCRGTKNXKEGFKTGVVQTGFK 5QP[#MKQ/QTKVCEJGFGUKFGTCXCCUEQNVCTUKNoQRGTC FWTCPVGKUWQKHTGSWGPVKXKCIIKVTCPURCEKƟEK #PEJGUGKNFGUKIPGTCEQPUKFGTCVQGEEG\KQPCNGCN tempo, Sony non riuscì a fabbricare altri prodotti di UWEEGUUQ/CUQRTCVVWVVQNCRGTFKVCFGNNCNGCFGTUJKR CNKXGNNQVGEPQNQIKEQRQTVÎKENKGPVKCUEGINKGTG CNVTKDTCPFG#RRNGJCƟPKVQRGTFQOKPCTGKNUGVVQTG mobile Ulrich Kaiser 47 2GTHG\KQPG della pasta Quando si parla di design, nessun cibo può paragonarsi alla varietà, utilità e bellezza geometrica della pasta. Con oltre 350 formati, la pasta si presenVCKPUGORNKEKƟNCOGPVK spirali, tubi, forme piatte e strisce, fantasiose conchiglie, campane, pettini, lanterne, ruote, stelle e persino gigli. Ogni varietà, sia fatta a mano che con le macchine, ha un nome, da quelli stravaganti HCIQVVKPKCSWGNNKRKÕ ENCUUKEK HGVVWEEKPG I design hanno un semplice scopo – abbinarsi a sughi deliziosi e consentire di mangiare la pasta senza RTQDNGOK.GHCTHCNNG sono un caso esemplare. Increspate all’esterno, i piccoli rettangoli vengono schiacciati al centro formando una farfalla, e ogni parte s’impregna del UWIQ)NK\KVKQRGPPG spesso hanno delle piccole incalanature, sempre per trattenere il sugo. Secondo la legge Italiana, la pasta essiccata dev’essere preparata con 100% di farina di grano duro e acqua. Conosciuta da tempo in Oriente, non fu introdotta in Occidente da Marco Polo come si dice. In qualche modo è comunque arrivata in Italia, dove si diffuse entro il 1300 per le sue caratteristiche nutrizionali e la lunga durata di conservazione. La pasta fu introdotta a livello mondiale durante i viaggi di scoperta un secolo dopo. E gli chef da allora la trasformano. Per via, in parte, della sua lunga conservazione, facilità di preparazione e adattabilità, gli esperti del settore prevedono che il mercato della pasta raggiungerà 17.9 mio. di tonnellate entro il 2015. L’azienda italiana Barilla è leader nella produzione globale, seguita dalla spagnola Ebro Foods. 48 .GUVTKPIJGEJG legano Sono veloci, semplici ed GEQPQOKEJGGUKVTQXCPQ dappertutto – dai motori Nascar alle navicelle spaziali, ai computer, ai cantieri edili e nei ripostigli per gli attrezzi da IKCTFKPQ.GWUKCOQVWVVK RGTUKPQNCRQNK\KCEJG le trova utili come manetVGFKHQTVWPC6JQOCU $GVVUETGÎWPCECRQUCNFQ della tecnologia nel SWCPFQNoC\KGPFC COGTKECPCFoGNGVVTQPKEC TGCNK\\ÎNGHCUEGVVG 6[4CRKPXGPVCVGFCNNQTQ FKRGPFGPVG/CWTWU .QICP#WVQUVTKPIGPVG e praticamente indistruttibile, la fascetta con un ECXQFKRNCUVKECJCTKUQNVQ un problema complesso con una tecnologia semplice – una dimostra\KQPGFKFGUKIPRTCVKEQ 6JQOCU$GVVUUQPQUVCVK acquisiti dal gruppo UXK\\GTQ#$$ 47 GLOBAL INVESTOR 1.12 —26 49 +NUGITGVQÄPGNNC borsa Non semplici EJKEEJK Nel 1986, la svizzera 0GUVNÅGPVTÎGKPUGIWKVQ UXKNWRRÎKNOGTECVQ FGNECHHÄRQT\KQPCVQEQP il suo brand Nespresso, EJGFCCNNQTCJCTCIIKWPVQ WPQUVCVWUFKKEQPC 0GUVNÅPQPUQNQJCUXKluppato un sistema di capsule ben studiato, OCJCCORNKCVQKN concetto con boutique, accessori, servizi e una comunità Internet, KNEJGFGVGTOKPÎWPC ƟFGNK\\C\KQPGFGNNCENKGPVGNCXGTUQSWGUVQDTCPF Grazie al potere di mercato di Nestlé, alla sua pazienza e lungimiranza, 0GURTGUUQÄFKXGPVCVC uno dei brand più importanti e forse più reddiVK\KFK0GUVNÅ0GN, il fatturato ammontava a OKQFKCHF, e nel UWRGTCXCKOKC di CHF, in virtù di un tasso di crescita annuale composito del 29,5% PGNNoWNVKOQFGEGPPKQ Oliver P. Müller .COKVKECDQTUC$KTMKPXKGPGRTQFQVVCFCNNCOCKUQP HTCPEGUG*GTOÄUHQPFCVCPGN18375KFKEGEJG NGQTKIKPKFGNNCDQTUGVVC$KTMKPTKUCNICPQCFWP incontro casuale nel 1981HTCNoCVVTKEG,CPG$KTMKP GNoCNNQTC%'1FK*GTOÄU,GCP.QWKU&WOCU 5GODTCXCEJGNoCVVTKEGCXGUUGFKHƟEQNV¼CVTQXCTG WPCDQTUCRGTKYGGMGPF 6TGCPPKFQRQRCTVGPFQFCWPFGUKIPFGN 1892*GTOÄUETGÎWPCRTCVKECDQTUCFCYGGMGPF RGTNoCVVTKEGEJGÄVWVVQTCKPRTQFW\KQPG)NK artigiani, in media, impiegano 48 ore per creare una borsa su misura usando materiali della OCUUKOCSWCNKV¼.oCDDKPCOGPVQVTCRTCVKEKV¼FGNNC .CXQTCTGKPOCPKGTCKPVGNNKIGPVG borsa con lo stile classico fu subito un successo presso la clientela benestante, in quanto la produzione limitata e il prezzo alto ne garantivano +NFGUKIPÄURGUUQEQPFK\KQPCVQFCNNCPWQXCVGEPQNQIKCFCNNCFQOCPFCFGK FKRGPFGPVKGFCNDKUQIPQFKGHƟEKGP\C.QUOCTVYQTMKPIUKIPKƟECURQUVCTUKFC NoGUENWUKXKV¼ WPCRQUVC\KQPGƟUUCCWPCODKGPVGFGNUGEQNQQTICPK\\CVQKPFKXGTUKOQFK 51 Kevin Lyne-Smith EQPCTGGRGTNCEQPEGPVTC\KQPGWHƟEKRTKXCVKRGTNGFKUEWUUKQPKEQPƟFGP\KCNKCTGG FKEQNNCDQTC\KQPGRGTRTQIGVVKFKITWRRQGTKWPKQPKGCTGGRKÕENCUUKEJGEQP NGUETKXCPKG+N%TGFKV5WKUUGUKÄKORGIPCVQCETGCTGWPCODKGPVGNCXQTCVKXQEJG soddisfi i bisogni dei suoi dipendenti grazie a delle moderne tecnologie, in RCTVKEQNCTGUXKNWRRCPFQNGOQFCNKV¼FKEQOWPKEC\KQPG.QUOCTVYQTMKPIHQTPKUEG un ambiente stimolante per aiutare i dipendenti ad agire in maniera proattiva e OCPVGPGPFQNCRTQOGUUCFKCKWVCTGKNENKGPVGCETGUEGTG GLOBAL INVESTOR 1.12 Auto e autista Bellezza elettrica La maggior parte delle case automobilistiche produce macchine elettriche avvalendosi di un motore a combustione interna in cui viene inserito un power train elettrico. Tesla, invece, utilizza un power train elettrico ottimizzato fornendo un valore aggiunto alla bellezza. Ma come conciliare un design elegante con la necessità di massimizzare l’efficienza aerodinamica e trasportare 450 kg di batterie? Franz von Holzhausen, nato in Connecticut, ha studiato presso il campus di Montreux dell’Art Center College of Design e ha collaborato con Volkswagen e Audi, in Europa, e GM, negli USA , prima di diventare responsabile di Mazda per il Nordamerica. Nel 2008 , venne assunto dal fondatore di Tesla Motors Elon Musk per la progettazione delle macchine elettriche della società. Il Modello S di Tesla debutterà quest’estate in Nordamerica e nel 2013 in Europa. Illustrazione: Matthew Cook È possibile ascoltare questo articolo sulla piattaforma divulgativa del Global Investor: www.credit-suisse.com/globalinvestor —27 Giselle Weiss: Quand’è stata la prima volta che hai guidato una macchina elettrica? Franz von Holzhausen: Quando lavoravo alla General Motors, guidavo la EV1 appena mi capitava tra le mani. Che cosa aveva di così speciale? Franz von Holzhausen: Era una novità al tempo; rappresentava il futuro! Mi ha spinto ad analizzare veramente questo tipo di trasporto. Apprezzavo il fatto di non dover fare rifornimento presso i benzinai. Ma, anche più tardi, quando le altre case costruttrici si sono interessate alle macchine elettriche, era un progetto di ricerca e sviluppo, della serie «facciamolo perché ormai lo fanno tutti». Se non avesse avuto successo, ci sarebbe stato sempre un motore a combustione interna. Alla Tesla, l’elettronica è il nostro pane. Siamo una cosa sola. Se non funziona, noi non abbiamo successo. Come avevi immaginato il modello S? Franz von Holzhausen: Avevamo sviluppato un ottimo propulsore per la nostra prima macchina, la Tesla Roadster. Abbiamo dimostrato che una macchina elettrica non è solo una macchina da golf migliorata. .C4QCFUVGTÄXGNQEGGHƟEKGPVGGRGTEQTTG le stesse distanze di qualsiasi altra macchina sportiva. Però bisognava sviluppare un veicolo più pratico ed abbassare il prezzo. Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di creare macchine elettriche per tutti, non solo per i ricchi. Come si traduce l’obiettivo nel design? Franz von Holzhausen: Abbiamo iniziato creando un elenco delle cose per cui non eravamo disposti a scendere a compromessi. Da una parte lo stile e il design. Dall’altra la funzionalità. Infine l’efficienza – il power train. Essendo il power train elettrico e la sua configurazione nella macchina unici e diversi rispetto a un normale motore a combustione, avevamo molta più scelta in termini di architettura del veicolo. Per esempio, nel modello S, la batteria è soltanto una grande scatola piatta fissata alla base dell’auto. Il motore, che ha le dimensioni di un’anguria, è montato tra le ruote posteriori. Tutto il resto è aperto, ed è quello che definisco spazio per le opportunità a favore dei clienti. Cioè…? Franz von Holzhausen: Durante i lavori, ci siamo accorti di poter far meglio di certe aspettative. Ciò ci ha spinto a innovare ancora di più rispetto a quanto avevamo pianificato all’inizio. Il nostro primo pensiero è stato: come ci facciamo stare sette > GLOBAL INVESTOR 1.12 —28 «Il buon design risolve i problemi; non li crea» persone in una berlina? Le altre berline riescono a farci stare 5 persone quasi comodamente e 4 senza problemi. Volevamo assicurarci di avere un ampio spazio per 5 adulti ed usare anche lo spazio ulteriore nel retro per quelle volte in cui non vuoi utilizzare due auto, ma hai persone in più. Lei ha detto che eravate consapevoli di non creare un veicolo troppo stilizzato Franz von Holzhausen: Il buon design risolve i problemi, non li crea. Lo step successivo era di farsi un’idea sulla possibile reazione del pubblico quando vedeva la macchina. Per me, era molto importante che la macchina dimostrasse efficienza e si presentasse attraente nella sua categoria, già interessante in termini di offerte sul mercato. Le macchine elettriche non sono particolarmente note per la loro bellezza. Franz von Holzhausen: Volevamo attirare il pubblico abituato alle macchine con un motore a combustione come le BMW Serie 5 e le Audi A6.7PQFGKDGPGƟEKFGNRQYGT train elettrico è che non ha tubi di scarico, o trasmissioni, o pompe dell’olio sotto la macchina. Abbiamo impiegato molto tempo per rendere più scorrevole il passaggio dell’aria sotto la macchina. Questo ci ha permesso di utilizzare la parte superiore dell’automobile per creare una forma un po’ più apprezzabile. È stata costruita per essere incredibilmente aerodinamica. Dove ha trovato l’ispirazione? Franz von Holzhausen: Gli atleti – uomini o animali – hanno un’efficienza naturale. Volevo modellare questo sulla struttura della macchina. L’idea diventò il motto del Modello S. Una volta creata, il resto del design è venuto da solo: la carrozzeria, le fiancate strette e la sensazione di un corpo In movimento anche quando è fermo. Praticamente come si paragona il design del Modello S col design di una macchina con motore a combustione interna? Franz von Holzhausen: La sfida era di progettare un veicolo che potesse diventare l’insegna di un nuovo brand. Mercedes, ad esempio, esiste da un centinaio di anni! Il suo design deve considerare delle aspettative ed il messaggio visivo che già trasmette. Questo, noi della Tesla non l’avevamo. Fabbricavamo soltanto la Roadster, che è praticamente una dimostrazione che tutto funziona veramente bene. Quindi l’obiettivo per me era doppio: creare un’auto bellissima che si vendesse nonostante quello che si trovava sotto il cofano, ed iniziare qualcosa che Tesla avrebbe portato avanti per tanti anni successivamente. Ha definito il cruscotto come se fosse l’Ipad dell’industria automobilistica. Franz von Holzhausen: È come se fosUGTQFWG+RCFOGUUKNoWPQFKƟCPEQCNNoCNVTQ Se ci pensi, il classico cruscotto è un pezzo antiquato a confronto. Ti ritrovi con queste manopole, bottoni e display super-tradizionali e manuali, già vecchi quasi dal momento in cui la macchina esce dalla concessionaria. Volevamo creare qualcosa di più moderno e aggiornato in relazione ai nostri portatili, telefoni e Ipad. Abbiamo inserito tutte le interazioni con la macchina nello schermo, azionando il tutto tramite i gesti. Puoi aggiornare l’aspetto della tua vettura e personalizzarla tramite aggiornamenti e applicazioni. Le famiglie potranno veramente permettersi questa vettura? Franz von Holzhausen: Sì. Il prezzo base negli USA è di USD 49’900 al netto di un incentivo federale, a seconda di quale delle tre opzioni per la batteria si scelgono per l’auto: 160, 230 o 300 miglia circa. Poi ci sono opzioni che aumentano il costo. Il range di prezzo è molto simile alla BMW Serie 5 o alla Mercedes-Benz Classe E. Lei usa spesso l’espressione «nessun compromesso» Franz von Holzhausen: È Importante capire che quello che stiamo facendo alla Tesla non è quello che fanno tutti. Noi stiamo creando un veicolo – anzi un’architettura di veicolo – costruito attorno ad un power train elettrico. Penso che questo sia il giusto modo per progettare qualcosa. Altrimenti, sarà sempre un compromesso. Andrai sempre a mettere una cosa in qualcosa d’altro, e ciò non va bene. Anche un veicolo ibrido risulta una compromesso tra due mondi diversi. Fa semplicemente girare un motore elettrico e un motore a combustione interna. Noi puntiamo all’eccellenza con le macchine elettriche. Vogliamo creare una grande macchina con un power train elettrico ed offrire un prodotto che sia meglio di qualsiasi cosa conosciuta nel vecchio modo di guidare. Come funziona la sua filosofia di design per voi come azienda? Franz von Holzhausen: Per creare un brand, abbiamo bisogno di presentare al pubblico una nuova tecnologia con cui non ha familiarità. Dobbiamo offrirgli qualcosa con cui impegnarsi e verso cui essere attratto, così capirà che è migliore. E che lo ispiri a dire alle altre persone che è migliore. Ciò, secondo me, è il potere del buon design: attrae la gente verso qualcosa che non avrebbe altrimenti neanche guardato due volte, ispirandola ed entusiasmandola. Intervista di Giselle Weiss, scrittrice freelance Per informazioni sull’argomento e su altri correlati: Ɩ 52 , 63 , 93 p 31 p 35 p 46 GLOBAL INVESTOR 1.12 Lifestyle digitale «A» per Apple La convinzione di Apple che i computer possano rappresentare una forza di cambiamento socio-economico è al centro della sua mission di presentare prodotti digitali complessi e pioneristici con un design semplice ed elegante. Grazie ad apparecchi divenuti subito delle icone, dall’iMac all’iPad, Apple ha dimostrato ripetutamente come il design possa ricreare il mondo. È possibile ascoltare questo articolo sulla piattaforma divulgativa del Global Investor: www.credit-suisse.com/globalinvestor —29 Nel 1996, la società californiana di Cupertino Apple Computer Inc. stava rischiando la bancarotta. Come scriveva il «New York Times» dell’ottobre di quell’anno, il produttore di computer aveva «perso 69 milioni di USD nel primo trimestre, più di 700 milioni di USD nel secondo e 32 milioni di USD nel terzo». Sedici anni dopo, Apple è diventata uno dei brand di maggior successo al mondo. Molti fattori rivestono un ruolo in questa straordinaria storia, e tra di essi è fondamentale il design dei prodotti. Steve Jobs, il fondatore di Apple, fu costretto ad abbandonare la società nel 1985. Quando vi fece ritorno, nel 1997, avviò una consistente riorganizzazione delle priorità della società, tra cui una maggiore enfasi sul design. Jobs era convinto che Apple potesse avere successo, ed era disposto a seguire una strada non tradizionale per rendere Apple «la Nike dell’elettronica al consumo». Rafforzò la posizione del team addetto al design, lasciando ai membri una maggiore libertà per creare dei design sperimentali. Promosse il responsabile del design Jonathan Ive a vicepresidente senior del design industriale, elevando la posizione alla gestione aziendale. Da allora Ive è a capo del piccolo gruppo di designer internazionali di Apple ed è il responsabile del design di tutti i prodotti della società. Ha sviluppato con successo un «linguaggio» specifico per il design di Apple (geometria distinta, materiali marchiati) sfidando le convenzioni. Illustrazione: Matthew Cook Focus sul design Dopo gli studi in Storia dell’arte e Gestione museale presso l’Università di Amburgo e la Rijksuniversiteit di Groningen, Ina Grätz è stata nominata curatrice per il design presso l’Hamburg Museum für Kunst und Gewerbe (Arti e Mestieri). Nel 2011 ha curato «Stylectrical», una mostra dedicata al lavoro del designer di Apple Jonathan Ive. È curatrice, insieme a Sabine Schulze, di «Apple Design» (Hatje Cantz, 2011). La signora Grätz è direttrice di Villa Schöningen a Potsdam dal 2012. Apple attirò notevolmente l’attenzione grazie allo straordinario design dell’iMac Bondi Blue, il primo computer frutto della collaborazione tra Jobs e Ive. Lanciato nel 1998, a colpire era la forma arrotondata del computer, così come il turchese chiaro della custodia di plastica semitrasparente. Non adottando più le strategie consuete per il design dell’iMac, Apple presentò un computer decisamente in linea con lo spirito dei tempi. I classici computer dell’epoca erano degli strumenti sobri – grandi, ingombranti e beige – e riflettevano male l’ottimismo e l’esuberanza della generazione dotcom o le sue vivaci preferenze. Ive trasferì abilmente all’iMac i trend dai mondi della moda, dell’interior design e del design automobilistico, in modo che si conformasse allo spirito dell’epoca e si integrasse bene con i moderni spazi ad uso ufficio e residenziale. Applicò altresì i principi di design dell’iMac ad altri prodotti di Apple, per esempio il primo iBook, il Power Macintosh e gli schermi per altri apparecchi. Nel corso di questo periodo, la società si riprese dalle difficoltà economiche dei primi anni Novanta, andando a sorprendere notevolmente gli scettici del settore. L’iMac Bondi Blue divenne una pietra miliare nella storia del design in ambito elettronico, andando a rivoluzionare la comprensione di come dovrebbe apparire e funzionare un computer di consumo. Altri produttori capirono rapidamente la commerciabilità dei concetti di Apple e copiarono sfacciatamente gli approcci di design di Ive. Ma egli continuò a sviluppare il proprio stile, e quando il decennio si stava per concludere, presentò un nuovo design meno appariscente a livello di colore e forma. Il primo iBook, per esempio, presentava un nuovo alloggio bianco; il leggendario Power Mac G4 Cube venne realizzato con materiali trasparenti; e, nel 2001, il primo iPod sul mercato ripropose l’alloggio bianco dell’iBook. In questo caso, Ive attinse ancora una volta dai trend di design contemporanei, diventati sempre più minimalisti con l’avvento del nuovo millennio e lo scoppio della bolla delle dotcom. La caratteristica che contraddistingue i design di Ive è la semplicità. I nuovi prodotti non di rado presentano solamente piccole variazioni rispetto ai loro predecessori. L’alloggiamento del Mac Pro, che praticamente non è cambiato dal 2003, è un caso tipico in questo senso e dà una buona idea della coerenza di Apple. > GLOBAL INVESTOR 1.12 —30 I design di Ive si contraddistinguono per la loro qualità. Sono il risultato di un processo che è ben concepito e ben integrato. Ive ha sviluppato un repertorio di design adatti a un’ampia gamma di dispositivi. L’iPad è chiaramente legato all’iPod e all’iPhone: tutti sono caratterizzati da una base rettangolare, da angoli arrotondati, da un profilo sottile e da materiali in plastica lucenti. Questa strategia fornisce alla gamma di prodotti della Apple una coerenza estetica che è sinonimo dell’affidabilità che gli utenti si aspettano. Rafforza altresì l’identità aziendale del brand Apple. L’aspetto rende i prodotti di Apple riconoscibili istantaneamente in tutto il mondo. Nella tradizione di Braun Alcuni produttori di apparecchi elettronici hanno seguito una strategia di design mirata come quella di Apple. Un esempio di spicco nella storia del design è rappresentato dalla società tedesca Braun. Negli anni Cinquanta Braun introdusse un’idea creativa per i suoi dispositivi in collaborazione con l’ex Hochschule für Gestaltung di Ulm. Dieter Rams, diventato poi il principale designer di Braun, continuò a sviluppare tale idea fino agli anni Novanta. Come Apple, anche Braun aveva il suo linguaggio distinto a livello di design, che la società applicava alla sua gamma di prodotti. Jonathan Ive prese spesso spunto da Rams per delle caratteristiche di design secondarie sui dispositivi Apple e presentò esplicitamente il suo lavoro come qualcosa che rientrava nella tradizione del design di Braun. Per esempio, la calcolatrice nel primo iPhone riprendeva il design della calcolatrice di Braun degli anni Settanta. L’analogia nell’aspetto dei dispositivi, come il primo iPod e la prima radio dotata di transistor «T3» prodotta da Braun nel 1958, è inequivocabile. Nel rendere omaggio al contributo reso da Rams, Ive ha sottolineato l’importanza del designer industriale tedesco. Entrambi i designer fanno ricorso a un repertorio distinto di colori e forme e cercano un connubio perfetto di forma e funzione. Il fatto che vengano deliberatamente evitati gli ornamenti è una caratteristica dei design contemporanei di Apple e di quelli di Braun del secolo scorso. La storia di successo di Apple dimostra che un buon design dei prodotti può rappresentare un fattore cruciale, non solo in termini di risultato finale, ma anche di configurazione del modo in cui le persone lavorano, giocano e comunicano. I prodotti di Apple hanno cambiato interi settori. Da allora altre società hanno seguito Apple nel rifocalizzarsi sull’estetica dei propri prodotti. La gran parte di tali società fa suoi i tre pilastri del modello Apple: portare il design ai livelli dirigenziali della struttura societaria, definire un linguaggio di design armonioso e sviluppato continuamente per l’intera gamma di prodotti, e rifarsi ad altri design di successo per trovare l’ispirazione. Il pioniere spesso diventa il fornitore dell’idea. Ive fu il primo a utilizzare gli auricolari bianchi per i suoi iPod, ma oggi quasi tutti i produttori li forniscono. Analogamente, l’impiego dell’alluminio come materiale per i laptop, che era originariamente un’innovazione di Apple, è ora una consuetudine nel settore. Sono presenti molti altri esempi di imitazioni dei design di Apple ben oltre il settore dell’elettronica. CiononoUVCPVGGUUKTGUVCPQKPKOKVCDKNKKPVGTOKPKFKKPPQXC\KQPG Ɓ Per ulteriori informazioni su questo argomento e su argomenti correlati: Ɩ 36 , 46 , 75 p 20 p 24 p 38 GLOBAL INVESTOR 1.12 54 Il prezzo dell’immortalità 52 Estetica di progettazione Il brand Bugatti ha una lunga tradizione. La prima auto fu prodotta da Ettore Bugatti nel 1910. Dopo la sua morte nel 1947, per la società KPK\KÎWPRGTKQFQFKHƟEKNG e nel 1963 la famiglia la vendette a HispanoSuiza. Dopo vari passaggi di proprietà, il marchio fu acquistato nel 1998 dal gigante tedesco Volkswagen. Grazie all’abilità ƟPCP\KCTKCGVGEPQNQIKEC di Volkswagen e alla solidità del brand Bugatti («combinazione di eccellenza nella progettazione e perfezione estetica»), nel 2005 iniziò la produzione in serie della Bugatti Veyron. La Bugatti Veyron 16.4 Super Sport è probaDKNOGPVGNoCWVQRKÕUQƟsticata di tutti i tempi, con un motore a 16 cilindri e 1’200 cavalli, e una XGNQEKV¼ƟPQC 415 km/h. Nel 2011, Volkswagen ha venduto solo 38 Bugatti, rispetto a un totale di oltre 8 milioni di veicoli venduti dal gruppo. Reto Hess Secondo l’American Institute of Architects, Frank Lloyd Wright è il più grande architetto americano di tutti i tempi. Wright ha progettato oltre 1’000GFKƟEKHTC CDKVC\KQPKWHƟEKUEWQNG ponti e musei, realizzandone più di 500. Fra questi, la Unity Church di Oak Park, Illinois – la «prima significativa affermazione di architettura americana in calcestruzzo colato», il Taleisin III nel Wisconsin sCWVQDKQITCƟCKPNGIPQ e pietra» di Wright e il Guggenheim Museum di New York. /CNoGFKƟEKQRKÕHCOQUQ è certamente Fallingwater, costruito per il magnate dei grandi magazzini Edgar J. Kaufmann in Pennsylvania. Kaufmann desiderava un cottage sovrastante una cascata. L’archi tet to è riuscito a TGCNK\\CTGWPCOCIPKƟEC struttura su tre livelli con travi a sbalzo, proprio in cima alle cascate, un tutt’uno con gli alberi intorno, i massi e l’acqua KORGVWQUCRQVGPVGTKƠGUUQ della passione di Wright per l’architettura giapponese e l’armonia fra uomo e natura. Completato nel 1939, il Fallingwater, oggi un museo, è costato 155’000 USD. Come molte creazioni di Wright, ha richiesto costi notevoli di manutenzione e per gli ultimi interventi strutturali sono stati spesi 11.4 milioni di USD. L’immortalità può essere veramente grandiosa, ma non è economica. Tuttavia ha i suoi vantaggi. Da uno studio condotto nel 2011 dalla London School of Economics è emerso che le persone sarebbero FKURQUVGCRCICTGƟPQ all’8,5% in più per vivere in 50 metri di una casa iconica di Oak Park progettata da Wright. 53 Un grande successo Un design semplice – un tabellone pieno di caselle, un insieme di tessere di legno con le lettere dell’alfabeto e un comodo supporto per appoggiarle e tenerle nascoste. Ma l’inventore dello Scrabble, Alfred Mosher Butts, architetto disoccupato della Grande Depressione, impiegò parecchio tempo per analizzare la frequenza delle lettere nei cruciverba e anni per perfezionare il suo gioco. E nessuno lo volle! Poi, nel 1948, vendette i diritti in cambio di una royalty. Nel 1952 la svolta, quando un dirigente di Macy’s notò delle persone che ci giocavano in un resort e quindi la famosa catena di grandi magazzini iniziò a venderlo. Oggi il marchio Scrabble è di proprietà di Hasbro negli USA e in Canada, e di Mattel altrove. Sono state vendute più di 150 milioni di confezioni nel mondo. E Butts? Una volta dichiarò che guadagnava tre centesimi a confezione, abbastanza per fare una «vita soddisfacente». —31 55 Sensuale ed essenziale Cosmetico immancabile nella borsetta di qualsiasi donna, simbolo duraturo di sessualità e, per le ragazze di tutto il mondo, simbolo di femminilità. Il primo cosmetico per labbra di successo in un tubo fu introdotto intorno al 1880 a Parigi da Aimé Guerlain, della famosa casa oggi proprietà di LVMH . Ma il rossetto si affermò solo nei ruggenti anni Venti, quando il makeup uscì dai teatri per diffondersi nelle strade. Max Factor, makeup artist di Hollywood, iniziò a commercializzare il primo volumizzante per labbra nel 1928 . Nel 1936, Guerlain introdusse il rivoluzionario Rouge Automatique, il primo rossetto senza tappo, che si apriva azionando una piccola leva con la mano. Negli Anni Cinquanta, Revlon iniziò a commercializzare delle matite per labbra rispondenti alle mutevoli tendenze di moda. Oggi, il rossetto è visto come un indicatore economico generale: nei periodi di instabilità economica, le donne sono più inclini a concedersi un piccolo lusso cosmetico piuttosto che un abito costoso. GLOBAL INVESTOR 1.12 —32 58 56 Charles e Ray Eames hanno contribuito a plasmare l’America moFGTPCFGƟPGPFQ un approccio al design aperto, organico ed emotivamente espressivo. La loro abitazione, l’avanguardistica Eames House in California, a forma di scatola, costituisce una pietra miliare della moderna architettura della metà del secolo scorso. Le loro sedie imbottite in alluminio, ormai senza tempo, le troviamo dappertutto. Ma a livello universale questa coppia di coniugi è ricordata soprattutto per la poltrona con ottomana Eames, lanciata nel 1956 per Herman Miller. La poltrona, la prima progettata per il mercato di fascia alta, ha rappresentato il culmine dell’impegno profuso per la realizzazione con l’utilizzo della tecnologia del compensato modellato. L’idea di Charles Eames era una sedia che avesse l’«aspetto caldo e accogliente del guantone vissuto di un difensore della prima base». La comoda sedia reclinabile in pelle e compensato, famosa in tutto il mondo, divenne un’icona degli anni Sessanta e Settanta: nessun dirigente poteva dire di avercela fatta ƟPEJÅPQPPGCXGXC WPCKPWHƟEKQ&CCNNQTC questa seduta è prodotta in America da Herman Miller. In Europa, è realizzata da Vitra. Altre società hanno copiato il design, ma solo Herman Miller e Vitra (private) la vendono con il marchio Eames. La poltrona Eames originale è parte della collezione permanente del MOMA di New York. Toyo Ito è un costruttore dell’era digitale, esponente leader di un’architettura basata sulla nozione di città «simulata». Fra gli archiVGVVKRKÕKPƠWGPVKCNOQPFQ Ito è noto per la creazione di strutture concettuali che esprimono simultaneamente KOQPFKƟUKEKGXKTVWCNK.C Tower of Winds, costruita nel 1986 per nascondere gli sfoghi dell’impianto di condizionamento, è una pietra miliare interattiva di Yokohama. Dall’aspetto solido di giorno, le strutture in alluminio si «dissolvono» di notte in un display interattivo di dati. Ultimamente, Ito ha ricevuto l’incarico di progettare un museo a lui dedicato. Il Museo di Architettura Toyo Ito è stato inaugurato lo scorso autunno sull’isoletta di Omishima. Il giorno dell’inaugurazione erano esposte anche 900 proposte di disegni realizzati da architetti e bambini per la costruzione di nuove strutture destinate a chi ha perso la casa nel terre moto del 2011. ABCDEFGHIJKL MNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijkl mnopqrstuv w xyz 1234567890,.;:!?+ La sedia del successo Signore della città simulata 59 Slanciato, pulito e neutro 57 Ideato nel 1957 da Max Miedinger e Eduard Hoffmann per Haas Type Foundry di Münchenstein, Svizzera, Helvetica è un carattere di stampa senza ghirigori. Slanciato e moderno, Helvetica divenne il font dello stile internazionale – o svizzero – del design minimalista, che esalta la pulizia, la leggibilità e l’obiettività. Derivato da Helvetia, nome latino della Svizzera, Helvetica è stato dichiarato da FontShop Germany il Il giardino formale francese si basa sulla simmetria font principale di tutti i tempi. Lo vediamo ancora dappertutto, dai loghi dei prodotti ai siti Web, alle e sul principio di imposizione dell’ordine sulla EQPHG\KQPK#KITCƟEKRKCEGRGTNCUWCPGWVTCNKV¼ natura. Versailles, il giardino più famoso al mondo Un carattere decorativo può determinare rapidamente realizzato dall’architetto paesaggista André Le l’aspetto di un poster o della copertina di un libro. Nôtre per Luigi XIV, ne è la massima espressione. Attraverso una serie di fusioni e riorganizzazioni, il font Lo stile formale di Le Nôtre fu copiato da tutte ƟPÈPGNNGTCEEQNVGFKHQPVFK/QPQV[RG+OCIKPI le corti d’Europa. I giardini paesaggistici hanno società specializzata in font e software con sede nel un’attrattiva durevole e caratteristiche che ne Delaware, con un valore di mercato di 489 milioni fanno un mercato di nicchia nel settore immobiliare. di USD e ricavi per il 2011 pari a 123 milioni di USD. Ordine e simmetria 58 63 GLOBAL INVESTOR 1.12 —35 63 La dea delle auto 60 Premi il bottone e... via! Premendo un bottone, Harley-Davidson creò un classico nel 1965, con l’introduzione dell’ FLH Electra Glide. Fu una rivoluzione per le moto: mentre i giapponesi cominciavano a imporre moto leggere che offrivano grandi performance in dimensioni ridotte, le Harley erano di grossa cilindrata, il simbolo del modo di essere stesso degli americani. La società offriva un abile mix di vecchio e nuovo: conservò per un anno ancora il venerando motore da 1’200 cc panhead, poi lo proiettò verso il futuro con un impianto di avviamento elettrico tutto nuovo e un sistema elettrico da 12 volt. Premi il bottone e... via! L’Electra Glide conservò comunque un pedale di avviamento per i tradizionalisti. Mantenendo questo approccio «qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo», la società offriva anche l’opportunità di scegliere fra il cambio manuale o a pedale. Nel 2011, la vendita di Harley-Davidson a livello globale ha toccato i 4.7 mia. di USD. 61 Tutti pazzi per lo scozzese Il marchio Burberry è noto per molte belle cose: trench, profumi, ecc. Ma è il motivo scozzese che colpisce. Il famoso Burberry Check nacque nel 1924 per le fodere dei suoi cappotti. L’esclusiva casa di moda londinese iniziò a utilizzare lo stampato su ombrelli, borse, sciarpe e altri accessori solo 50 anni dopo. Nel 1997, nel tentativo di liberarsi della sua pesante immagine, la società creò un berretto da baseball a scacchi, col risultato che il marchio fu pesantemente offuscato perché impropriamente utilizzato dagli hooligan del calcio. Burberry reagì sospendendo la produzione del berretto e togliendo il motivo da un quinto dei suoi prodotti. Poi si riposizionò come marchio rivolto a un mercato esclusivo. Nel 2011, il gruppo ha registrato ricavi pari a 1.5 mia. di GBP. 62 È stata giudicata l’auto più bella mai realizzata. Lanciata nel 1955 a Parigi, la Citroën DS era diversa da qualsiasi altra cosa mai vista – bassa, aerodinamica, con ruote posteriori nascoste e caratteristiche futuristiche, come freni a disco e sospensioni autolivellanti. Disegnata dallo scultore italiano Flaminio Bertoni e dall’ingegnere aeronautico francese André Lefèbvre, la DS – nota come la Déesse (la Dea) – fece subito parlare di sé, e addirittura ci furono 12’000 ordini il giorno del lancio. Fino al 1975, le vendite mondiali raggiunsero quasi 1.5 milioni. La DS fu l’auto presidenziale di Charles De Gaulle e sembra che proprio quest’auto lo fece sfuggire all’attentato del 1962. PSA Peugeot Citroën ha reintrodotto la marca DS nel 2009. Piegala e modellala Dalla celluloide, alla DCEJGNKVGƟPQCNRQNKGVKlene, la plastica ha cambiato in continuazione il mondo. Ha rivoluzionato l’industria, rivitalizzato le economie e TKFGƟPKVQKNKOKVKFGNNC creatività, liberando imprenditori, artisti e artigiani dai vincoli del legno, della pietra e del metallo. Citando una canzone, puoi piegarla e modellarla come vuoi – e offrirla direttamente alle masse. Negli ultimi 100 anni sono stati inventati KPƟPKVKRTQEGFKOGPVK e registrati numerosi brevetti relativi alla plastica. Nel 1909, il chimico Leo Hendrik Baekeland cercava una vernice migliore e realizzò la bachelite. Nel 1933 , il Saran fu un piacevole incidente per Dow. Nel 1935, Wallace Carothers perfezionò il nylon per DuPont. Nel 1946, James Hendry rivoluzionò la produzione con la prima macchina di iniezione a vite, generando un mercato mondiale che oggi vale oltre 1’000 mia. di USD. Consumo di plastica in Svizzera Fonte: «Riciclo della plastica in Svizzera», studio realizzato da Redilo GmbH per EQPVQFGNNo7HƟEKQHGFGTCNGFGNNoCODKGPVG Agricoltura Medicina Arredo Casa Altro Elettronica Veicoli Costruzioni Imballaggio 64 Modellare il futuro In Olanda, 50 CPPKHCNoKPƠWGP\CFK9KO Crouwel era ovunque. I suoi poster GECVCNQIJKTKFGƟPKXCPQNQ5VGFGNKM Museum di Amsterdam, i suoi caratteri schiarivano la sfocatura dei primi schermi di dati, e Total Design (oggi Total Identity), la società da lui cofondata, dava forma al design del futuro. Considerato uno dei designer di primo RKCPQFGNUGEQNQUEQTUQ%TQWYGNTKWUEÈ a catturare l’essenza della nascente era informatica e spaziale. Creò i font New Alphabet, Fodor e Gridnik, e fu pioniere, insieme a Josef MüllerBrockman, del sistema a reticolo del design modulare. 65 Etereamente classico Prendete un modello classico di 250 anni fa e lanciatelo nel XXI secolo. Questo fece il designer Philippe Stark, grande provocatore e sempre al passo con il mercato, con la sedia eterea Louis Ghost, creata nel 2002 per il marchio italiano Kartell. Realizzata in policarbonato trasparente in un unico stampo, procedimento sviluppato da Kartell, la Louis Ghost è diventata ben presto uno dei suoi prodotti di punta. 66 Il nostro pianeta tangibile Assolutamente affascinante e un po’ spaventosa. La Terra tangibile di Shinichi Takemura – un immenso INQDQNGVVGTCNOGPVGEQPƟEcato nel pianeta – mostra in tempo reale le variazioni dinamiche di correnti oceaniche, temperature, terremoti, e addirittura gli agenti inquinanti fluttuanti nell’atmosfera. Cercatela online. tangible-earth.com/en GLOBAL INVESTOR 1.12 —36 67 Le chiavi della perfezione 69 A Steinway, uno dei maggiori nomi nel campo degli strumenti musicali, è attribuita la nascita del pianoforte moderno. Fondata nel 1853 a New York da un immigrato tedesco, Steinway & Sons attualmente produce circa 2’500 strumenti all’anno, ciascuno di essi realizzato artigianalmente con oltre 125 caratteristiche brevettate sviluppate negli ultimi 160 anni. Più di 1’500 pianisti concertisti hanno il titolo di Steinway Artist, cioè possiedono e usano personalmente uno Steinway. Il primo piano costruito con il marchio Steinway & Sons è esposto al Metropolitan Museum of Art. Negli anni Sessanta, la crescente concorrenza del marchio giapponese Yamaha costrinse la famiglia Steinway a vendere la società a CBS, che a sua volta l’ha ceduta a un gruppo di investitori di Boston, che l’hanno ribattezzata Steinway Musical Instruments. 68 Progettare per la vita di tutti i giorni Persone, pianeta GRTQƟVVQ La storia delle borse Freitag è veramente una favola dei nostri tempi. Nel 1993, due graphic designer di Zurigo, Markus e Daniel Freitag, cercavano una borsa da bici funzionale e a tenuta stagna per trasportare i loro lavori. Non riuscendo a trovarla, decisero di realizzarne una con materiali riciclati. Ma quali materiali? Un giorno Markus guardava HWQTKFCNNCƟPGUVTCK camion che passavano sfrecciando. Molti avevano dei teloni coperti da loghi e disegni multicolore. E EQUÈGDDGWPoKFGCIGPKCNG dando vita a un notevole fenomeno di marketing. Oggi, Freitag vende oltre 300’000 borse e accessori all’anno – online e attraverso i punti vendita in tutto il mondo – realizzati con teloni di camion, camere d’aria di biciclette e cinture di vecchie CWVQTKEKENCVK XITCƟEQ Ognuno è unico e ha una storia. E tutti quanti vengono acquistati da un esercito sempre più grande di consumatori EJGRCICPQƟQTFKFQNNCTK per un’espressione di personalità verde. Materiai usati (per anno) Tonnellate di teloni per camion .C$CWJCWUÄUVCVCNCUEWQNCFoCTVGOQFGTPKUVCRKÕKPƠWGPVG del secolo scorso. Fondata nel 1919 dall’architetto Walter Gropius a Weimar, Germania, la Bauhaus – letteralmente casa del costruire – ha messo insieme l’arte e la maestria con l’obiettivo di risolvere i problemi per una società industriale moderna. In effetti, il movimento ha livellato le vecchie gerarchie delle arti e spianato la strada a molte delle idee che hanno ispirato artisti, architetti e designer del XX secolo. Dopo la chiusura a opera di Hitler nel 1933, gli insegnanti e gli studenti della Bauhaus diffusero le loro idee in tutto il mondo. Gropius continuò a insegnare design ad Harvard, NoCTEJKVGVVQ/KGUECPFGT4QJGUKVTCUHGTÈCNNo+PUVKVWVGQH Technology (Illinois), l’artista Josef Albers insegnò presso il Black Mountain College (North Carolina), il pioniere dei multimedia László Moholy-Nagy fondò quello che sarebbe diventato l’Istituto di design di Chicago, e l’architetto/ FGUKIPGT/CZ$KNNCRTÈNo+UVKVWVQFKFGUKIPFK7NO)GTOCPKC 390 390 tonnellate di teloni per camion espresse come linea di veicoli per merci pesanti in km 98 Numero di camere d’aria di biciclette 36’000 Numero di cinture auto 220’000 m3 di airbag riciclati 1’200 (QPVGYYYHTGKVCIEJHCEVUƟIWTGU 70 Una rivoluzione tascabile Un buon ombrello è una meraviglia di design, un mélange meccanico di guide di scorrimento, stecche e molle – che lavorano insieme per mantenerci asciutti. Apritene uno ed ecco un riparo istantaneo in un triste giorno di pioggia. Il concetto di base risale a migliaia di anni fa e, a parte l’avvento di una struttura in acciaio leggero intorno alla metà del XIX secolo, l’ombrello PQPECODKÎOQNVQƟPQCN 1928 , quando venne innescata una rivoluzione. Per Hans Haupt, invalido di guerra berlineUGGTCFKHƟEKNGRQTVCTG un bastone e un ombrello allo stesso tempo. Così inventò il primo ombrello telescopico, che poteva tenere sotto il braccio o in tasca. Haupt lo chiamò il suo bimbetto – «Knirps» in tedesco – e fondò un marchio globale che rivoluzionò il settore, determinando lo standard per gli ombrelli portatili di qualità. Per distinguere Knirps dagli imitatori, negli anni Cinquanta la società introdusse il simbolo di autenticità Red Dot, aggiungendo via via negli anni altre novità. Oggi, tutti conoscono Knirps. E il mondo avrà sempre bisogno di ombrelli. Solo negli USA, ogni anno ne vengono venduti circa 33 milioni. Ma rimangono anche un focus costante di miglioramento e reinvenzioPG1IPKCPPQCNNoWHƟEKQ brevetti USA vengono presentati così tanti brevetti correlati agli omDTGNNKEJGNoWHƟEKQKORKGIC quattro esaminatori a tempo pieno solo per SWGUVQ2GTƟPQINKUVKNKUVK sono scesi in gioco: negli ultimi anni, nomi come Christian Lacroix, Chanel, Prada e Burberry hanno introdotto indumenti per la pioggia, compresi gli ombrelli, nelle loro collezioni. 71 Un vortice di idee La storia del designer industriale inglese James Dyson, inventore dell’aspirapolvere senza sacchetto, la con o scono tutti: nessuno lo voleva. I grandi produttori temevano che questo prodotto avrebbe minacciato il loro giro d’affari da 500 mio. di USD l’anno. Poi, nel 1985, Dyson portò l’invenzione in Giappone e il resto ÄUVQTKC+NEQPVTCVVQFKNKEGP\CEJGTKWUEÈCEQPENWFGTG fruttò abbastanza royalty per realizzare una macchina con il proprio nome, la DC01. Nel 1995, era l’aspirapolvere più venduto nel Regno Unito. La storia di Dyson è una lezione di creatività e perseveranza. La sua tecnologia ciclonica aveva Impiegato 15 anni e ben 5’127 prototipi per arrivare alla perfezione. Da allora, insieme al suo team ha sviluppato altri prodotti rivoluzionari, come l’asciugatore per mani Airblade e i ventilatori senza pale. Oggi, Dyson Appliances dà lavoro a oltre 3’100 persone e ha raggiunto vendite superiori a 6 mia. di USD. 71 GLOBAL INVESTOR 1.12 —38 72 Volando sull’acqua Il veliero più veloce al mondo (ha superato i 60 nodi in una prova), l’Hydroptère, progettato da un team guidato dal velista francese Alain Thébault, è un’imbarcazione multiscafo che «vola» sull’acqua. Come un aeroplano, funziona grazie al principio della spinta dinamica, con i foil che fungono da ali sommerse. Quanto maggiore è la velocità, tanto superiore è la URKPVCƟPEJÅNCHQT\C supera il peso dell’imbarcazione, sollevandola fuori dall’acqua. Il catamarano aerodinamico non si sarebbe potuto costruire senza l’avvento di materiali molto resistenti in grado di sopportare questo enorme stress. I montanti sono in titanio e le vele UQPQVGUUWVGEQPƟDTC di carbonio. Solo l’albero costa EUR 400’000. Thébault e i suoi colleghi hanno avuto il sostegno di Dassault Aviation, Airbus e del gruppo di difesa navale DCNS . Il 4 settembre 2009, l’Hydroptère ha conquistato il record mondiale, con una velocità di 51.36 nodi (95.12 km/h; 59.10 mph) su 500 metri, con massimi di 55.5 nodi. 73 Un’ispirazione attraente Nel 1935, Paul Sperry fu ispirato dalla struttura delle zampe del suo cane per inventare una scarpa antiscivolo per le navi. Le sue Topsiders furono scelte dalla Marina USA e, subito dopo, utilizzate nel resto del mondo. Collective Brands, proprietaria di perry e altri marchi, è stato venduto per 2 mia. di USDFQRQWPRGTKQFQFKHƟEKNG 74 L’arte del vetro Nel 1900, René Lalique era il gioielliere più apprezzato al mondo, che padroneggiava il design dell’art nouveau. Venticinque anni dopo, al culmi ne dell’era dell’arte deco, era il vetraio più famoso. Nel frattempo, Lalique era passato alla produzione di massa di oggetti in vetro innovativi, portandoli nelle case di tutti. L’artista era diventato un industriale mondiale. Lalique ha realizzato una vasta gamma di prodotti, da vasi e orologi a statue, impianti di illuminazione e articoli da tavola. Ricordiamo gli ornamenti per cofani d’auto, in forme umane e animali, creati per marchi come Hispano Suiza, Isotta Fraschini, Bugatti, Bentley, e Mercedes-Benz – il più famoso dei quali è «Victoire» (spirito del vento), che debuttò nel 1928 su una Minerva all’autosalone di Parigi. L’anno scorso un «Renard» è stato venduto a un’asta per USD 204’750. I pezzi originali di Lalique li potete trovare esposti in musei internazionali come il Metropolitan Museum of Art di New York City, il Musée d’Orsay di Parigi e il Victoria and Albert di Londra. Oggi Lalique, di proprietà di Art & Fragrance, continua a produrre vetro decorativo e gioielli di grande qualità, con punti vendita in tutto il mondo. 75 Braun Braun è molto famosa per il suo design pulito e funzionale. Quando la società raggiunse l’apice innovativo, dietro quel design c’era Dieter 4COU4COUNCEWKƟNQUQƟCFGNOGPQÄRKÕÄ stata abbracciata da Steve Jobs e Jonathan +XGFK#RRNGÄWPQFGKFGUKIPGTRKÕKPƠWGPVKCN mondo. E i suoi 10 principi del buon design – innovatività, utilità, estetica, comprensibilità, discrezione, onestà, durevolezza, coerenza KPQIPKFGVVCINKQGEQEQORCVKDKNKV¼GKPƟPGKN meno è più» – rimangono gli elementi di base della creatività industriale ovunque. Una carriera di oltre 40 anni come designer responsabile del gigante tedesco dei beni al consumo, Rams era coinvolto in oltre 500 prodotti, da macchine da caffè e centrifughe a sveglie, calcolatrici, altoparlanti e giradischi. Ha sviluppato il famoso giradischi SK4, precursore del moderno sistema Hi-Fi, e ha progettato il primo sistema audio a componenti. I progetti di Rams sono diventati parte integrante delle collezioni permanenti dei musei di tutto il mondo, incluso il MOMA di New York, il Victoria and Albert di Londra e lo Stedelijik di Amsterdam. Oggi Braun è una controllata di Procter & Gamble. Il mercato globale dei piccoli apparecchi domestici dovrebbe superare 615 milioni FKWPKV¼GPVTQNCƟPGFGN2015. GLOBAL INVESTOR 1.12 Settore del design Creatività dell’India Il design in India è in continua evoluzione. Il design dell’imballaggio, per esempio, è un settore relativamente maturo, al contrario del design per l’elettronica di consumo e gli elettrodomestici. Una discussione con uno dei migliori designer indiani sulle implicazioni culturali relative al paese e a come aumentare la consapevolezza del costo, della commerciabilità e dell’opportunità dell’utilizzo del design. Michael Foley ha frequentato il National Institute of Design di Ahmedabad ed è stato a capo del comparto preposto al design presso Titan Industries, specializzandosi nei prodotti di tendenza – in particolare gli orologi – prima di fondare la sua azienda, Foley Designs, a Bangalore. Foley Designs ha creato il testimone per i Giochi del Commonwealth del 2010 e sta attualmente studiando l’impatto del design sul miglioramento urbano. Illustrazione: Matthew Cook È possibile ascoltare questo articolo sulla piattaforma divulgativa del Global Investor: www.credit-suisse.com/globalinvestor —39 Giselle Weiss: Come definirebbe il design in India? Michael Foley: Direi che ci sono livelli diversi di consapevolezza in India a seconda delle varie discipline di design. Al primo posto possiamo collocare il branding e l’identità. La maggior parte delle aziende ormai sa il lavoro che può fare un designer. Anche il design spaziale, sia per i mobili, che per l’architettura o gli interni, sta crescendo molto. Ad oggi la disciplina meno conosciuta è il design dei prodotti. Cosa stanno capendo le persone su cosa può fare il design per loro? Michael Foley: Un paio di cose direi. Tradizionalmente il design è collegato ad alcuni aspetti di cosa possa fare un grande prodotto. Ma la comprensione sul potenziale del design dei prodotti è andata oltre. Si tratta di semplicità, intuizione e funzionalità. Del del miglior connubio tra ingegneria, abilità e produzione. E le aziende stanno cominciando a capire che il design fa la differenza. In che misura questi cambiamenti sono legati alla crescita economica? Michael Foley: La professione ha iniziato a diffondersi in India negli anni Sessanta. Oggi alcuni mercati sono saturi per via di prodotti che offrono variazioni minime in relazione ai benefici apportati – come il tessuto e le finiture per migliorare la sensazione al tatto – e tutto questo sta provocando un desiderio di differenzia zione. C’è anche una maggior consapevolezza dei costi, che si traduce in economie di scala. Tutto ciò fa riferimento al ruolo del design industriale. Sul territorio indiano, le piccole città e le zone rurali offrono un’opportunità unica di intervenire col design. Ciò implica un modo di pensare molto più ricercato in relazione alle soluzioni di design. In che punto finisce il piccolo artigianato indiano e inizia il design? Michael Foley: In realtà, in India c’è un’ampia gamma di mestieri artigianali, e di industrie di piccole dimensioni che creano oggetti con particolari metodi di produzione tradizionale. L’artigianato ha subito una mercificazione non evolvendosi verso il design. E oggi il design serve come supporto agli artigiani per reinterpretare i prodotti in chiave moderna, in particolare in riferimento al settore tessile. La situazione può essere paragonata al vetro di Murano, che ha avuto un boom notevole grazie a designer e creativi. > GLOBAL INVESTOR 1.12 —40 Lei spesso parla di localizzazione in India. Michael Foley: Prenda ad esempio il cellulare. Non si è soliti tenerlo vicino all’orecchio a lungo perché spesso si passa da un membro all’altro della famiglia. Questo influenza il design dei controlli del volume. In realtà, ci sono moltissime cose che si sono evolute con le abitudini locali, come ad esempio fare squilli a qualcuno per fargli capire di essere arrivati in un luogo specifico. In india ci sono moltissimi piccoli imprenditori, ed è presente tutta una serie di fattori correlati alla promozione delle attività che possono influenzare il design di tali dispositivi. Qual è la prospettiva di un’azienda di design? Michael Foley: Alcuni produttori internazionali sono dotati di un interessante modello di ricerca per il mercato indiano e del Sud-Est asiatico basato sulle osservazioni dei designer locali. Noi lo abbiamo fatto per le aziende internazionali. Spesso veniamo contattati per strutturare delle piattaforme innovative, ad esempio per gli strumenti di comunicazione mobile per l’India. Facciamo degli studi in molti paesi e città sul territorio indiano per determinare le aree di opportunità. Tra queste, poi definiamo delle idee che sono proposte al produttore. Steve Jobs ha affermato in modo splendido che i consumatori non sanno quello che vogliono fino a quando non ce l’hanno davanti. Questo vale per l’India? Michael Foley: È importante essere sensibili nei confronti della comprensione e dell’accettazione da parte dei consumatori. Molte aziende si focalizzano sulle cosiddette innovazioni a portata di mano. Questo è un modo di lavorare abbastanza sicuro. Una volta che si impara a conoscere meglio il cliente, si possono correre rischi maggiori. Come realizzano profitti i vari settori in termini di maturità? Michael Foley: Se si considerano settori diversi, i parametri dell’imballaggio ad esempio oggi sono gli stessi a livello globale. Non si parla propriamente di un para metro indiano. La maggior parte dei paragoni è fatta in rapporto a ciò che il paese vede nel resto del mondo. E, a causa delle eco nomie di scala, si può investire nell’innovazione e ammortizzare questo investimento su volumi di gran lunga maggiori e avere qualcosa che è in linea con quello che sta accadendo a livello globale. Questo lo si ritrova anche nei settori della cura della persona e del cibo. «Sul territorio indiano, le piccole città e le zone rurali offrono un’opportunità unica di inter venire col design. Ciò implica la necessità di un modo di pensare molto più ricercato in relazione alle soluzioni di design» Quali insegnamenti può trarre l’India dai mercati sviluppati? Michael Foley: Da un punto di vista del design, l’insegnamento più grande è la modalità con cui creare la longevità del brand. Penso che il design ricopra un ruolo fondamentale nel permettere l’evoluzione dei prodotti, mantenendo la loro identità per i consumatori. I mercati sviluppati lo hanno già mostrato, ed è interessante vedere come questo si può applicare qui. Oggi in India c’è molta confusione in termini di scelta. I brand stanno avendo difficoltà nella fidelizzazione dei consumatori e nell’impedire loro di optare per altri brand. I mercati sviluppati forniscono anche dei punti di riferimento per l’India. Il design dei sistemi aeroportuali è un buon esempio. In un certo senso, si può guardare al futuro, al passato e a ciò che si può fare, e poi adattare il tutto al contesto indiano. E degli avvertimenti? Michael Foley: L’India ha un interessante modello di sostenibilità che è radicato nelle famiglie locali. La maggior parte delle famiglie di piccole dimensioni ricicla tutto. In altre parole, la maggior parte degli oggetti ha una specie di vita successiva. I brand che vendono in India oggi devono tenere in considerazione la sostenibilità dei prodotti. Abbiamo molti processi naturali interessanti per l’imballaggio – i venditori di cibo di strada, per esempio, usano i giornali e altri materiali riciclabili per cercare di ridurre la quantità di rifiuti – ma questi processi non possono competere con la plastica usata nelle economie di scala. C’è oggi un dibattito molto acceso in Occidente riguardo al fatto che il design è diventato semplicemente branding. Michael Foley: Sembra di parlare del classico problema se sia nato prima l’uovo o la gallina. La maggior parte delle nuove aziende inizia includendo tutti fattori che un brand dovrebbe possedere, e che diventano il punto di partenza. Una volta che un brand esiste da un po’, l’attenzione si sposta sull’esperienza che si sta dando al consumatore, sulla sua continuità e sull’offerta. Almeno, così dovrebbe essere. Lei ha affermato che l’ecosistema del design in India è formato solo in parte. In che direzione sta andando? Michael Foley: Per prima cosa, la categoria del design non fa sentire molto la sua voce. È necessario che si doti di una maggiore influenza. Questa è una sfida che stiamo affrontando. Inoltre, c’è una visione molto variegata di ciò che può offrire il design e quando esattamente ci si dovrebbe ser vire di un’azienda di design. Le aziende che lo fanno molto presto nella loro strategia di business hanno riscontri molto migliori delle aziende che introducono il design in fase molto avanzata. Considerando l’ecosistema, il design industriale ha bi s o gno di una maggiore interdipendenza tra leagenzie, siano esse di progettazione, di prototipazione o di analisi dei consumatori. Lei è un convinto sostenitore del potere del design di determinare cambiamenti sistemici. Michael Foley: Una delle sfide è: come si può dare al design in India una dimensione molto più importante? In qualità di studio, abbiamo deciso di osservare le città con lo scopo di capire come dei piccoli cambiaOGPVKsCFGUGORKQNQUOCNVKOGPVQFGKTKƟWVK o i semafori o la riprogettazione del manto stradale – possano portare a grandi cambiamenti. L’India in particolare ha bisogno che ogni singolo consumatore veda e viva in primis il design. In che modo lo farà? Michael Foley: Noi stiamo cercando di creare diverse idee. Presentando alle aziende un «quadro di opportunità» viaggiante, mostrando quello che si può fare con determinate idee e tecnologie. Poi cerchiamo di capire in che modo le aziende possano cooperare con noi. Per esempio, stiamo sviluppando dei lampioni stradali intelligenti che si trasformano in piccoli sistemi di copertura in risposta agli eventi climatici, come sole o pioggia. Vogliamo portare l’India sul palcoscenico globale del design. Intervista di Giselle Weiss, giornalista freelance Per informazioni sull’argomento e altri correlati: Ɩ 10 , 44 , 95 p 09 p 24 p 49 GLOBAL INVESTOR 1.12 Museo del XXI secolo Leader nel design Bill Moggridge, nato nel Regno Unito, ha un background da designer industriale e annovera, tra i suoi successi, il design del primo computer portatile. Nel 1969, Moggridge ha fondato il suo studio a Londra, stabilendosi anche a San Francisco 10 anni più tardi, e nel 1991 si è unito a due altre aziende per co-fondare IDEO, una società di consulenza di design. Nel 2010 , è stato nominato direttore del Cooper-Hewitt, National Design Museum a New York. Caroline Baumann ha origini svizzere e statunitensi ed è cresciuta in un ambiente domestico impregnato di design, comprendente una macchina da stampa in attività. Si è laureata in arte medievale all’Institute of Fine Arts dell’Università di New York e in seguito ha lavorato presso il Museum of Modern Art di New York per 10 anni. Nel 2001, è entrata a far parte del Cooper-Hewitt nello staff dell’ex direttore Paul Thompson. Illustrazione: Matthew Cook Fondato nel 1897, lo Smithsonian’s Cooper-Hewitt, National Design Museum è l’unico museo dedicato al design storico e contemporaneo negli USA. Attualmente sottoposto a una ristrutturazione da 54 mio. di USD, al momento della sua riapertura il museo vuole essere all’avanguardia, tra le altre cose, nell’aiutare le persone a usare il «design thinking» per risolvere problemi complessi. —41 Giselle Weiss: che ruolo dovrebbe avere un museo di design nella società? Bill Moggridge: Per la maggior parte delle persone la parola «museo» richiama alla mente immagini di vecchi oggetti impolverati. Noi siamo convinti di poter essere una risorsa nazionale di design che aiuta a far capire alla gente come opera il design, che cosa è, come si può essere istruiti in merito, come usare nuove idee, quali ad esempio il design thinking – tutti questi aspetti possono in fluenzare la comprensione che la gente ha dell’ambiente in cui vive, andando ben oltre la nozione di museo come magazzino. Siamo nel bel mezzo di un progetto di rinnovamento di due anni. Certamente vogliamo avere un museo fisico, quando riapriremo – un museo entusiasmante e ringiovanito del XXI secolo. Ma vogliamo anche essere considerati il luogo in cui la gente viene a imparare il design, nelle gallerie o online. Le persone cosa stanno capendo sul ruolo del design del prodotto per loro? Caroline Baumann: Io e Bill guardiamo con ammirazione ai nostri amici e colleghi in Europa dove, a cinque anni, un bambino è davvero in grado di capire che un piatto o una brocca per il latte sono oggetti di design. Stiamo facendo di tutto per ottenere lo stesso risultato anche negli USA. Vogliamo che le persone aprano gli occhi fin da piccole e comprendano che tutto ciò che ci circonda è design. Quali sono alcune delle esposizioni di primo piano che avete tenuto recentemente, e perché? Caroline Baumann: Alcune delle mie preferite includono «Color Moves: Art and Fashion by Sonia Delaunay», che ha vinto un premio dell’Associazione internazionale dei critici d’arte. Abbiamo presentato quell’esposizione contempora neamente a una sui gioielli di Van Cleef & Arpels al primo piano, e ci siamo rivolti a due pubblici completamente diversi. Ab biamo anche tenuto una mostra di coltelleria chiamata «Feeding Desire», che ha avuto molto successo perché tutti conoscono forchette, coltelli e cucchiai. Tutte queste esposizioni hanno l’obiettivo di spiegare l’impatto del design sulla vita quotidiana. Bill Moggridge: I giovani hanno espresso molto interesse per la nostra serie «Design with the Other 90%», che è iniziata nel 2007 e che parla di prodotti e oggetti usati in tutto il mondo. La seconda esposizione della serie, recentemente presso le Nazioni Unite, ha analizzato 20 città in tutto il > GLOBAL INVESTOR 1.12 —42 «Vogliamo che le persone aprano gli occhi fin da piccole e comprendano che tutto ciò che ci circonda è design» mondo caratterizzate da una rapida crescita demografica e le opportunità di design derivanti da un ambiente di questo tipo. La gente sembra affascinata dall’idea di produrre nuove cose che possano portare beneƟEKCNNGUQEKGV¼KPVWVVQKNOQPFQCNKXGNNQ internazionale, non solo nel proprio paese. Come sta cambiando il ruolo del design? Bill Moggridge: Il contesto si sta allargando clamorosamente. Quando mi sono laureato, davo per scontato che avrei progettato per tutta la mia carriera oggetti per la gente, probabilmente fatti di metalli e plastica. Oggi, i designer hanno una visione più olistica delle persone come clienti, pertanto pensano al design per scopi di salute e di benessere. Gli architetti, EJGWPCXQNVCUQNCOGPVGETGCXCPQGFKƟEK oggi progettano per l’innovazione sociale e inventano strutture individuali. Anche il design sostenibile riguarda meno lo smontaggio e il riciclo che non la progettazione in senso più esteso per il pianeta. L’era digitale sta rendendo la vita più difficile ai designer? Bill Moggridge: In realtà fornisce una nuova opportunità. L’allargamento del contesto a cui facevo riferimento non sarebbe mai avvenuto senza l’era digitale. La connettività ha fatto restringere il mondo. La funzione fondamentale del design è cercare di risolvere un problema per una intenzione specifica. E l’intenzione può essere qualsiasi cosa. Fino a quando si pensa di progettare per una nuova intenzione, incluso il mondo digitale, le possibilità aumentano piuttosto che diminuire. Caroline Baumann: Degli ottimi esempi sono dati dalla rapida prototipizzazione o dai wallpaper digitali che sta producendo attualmente Maharam, che stanno ottenendo un enorme successo che sono stupendi esempi di creatività di design. Anche Ingo Maurer sta creando molte cose divertenti, come la carta da parati a LED. Quali sono le sfide più grandi per la realizzazione del museo del design che vi immaginate? Caroline Baumann:7PCFGNNGPQUVTGUƟFG più grandi consiste nel sostenere le visite al museo e assicurarsi che un bambino di 12 anni possa uscire divertito, soddisfatto e che sia interessato a tal punto da ritornare successivamente, considerando questa esperienza come una della prime favorite nella propria vita. In realtà, la sfida è la stessa per ogni età: come si possono variare adeguatamente le esposizioni e con quanta frequenza per far sì che le persone ritornino? Bill Moggridge: Si può parlare di nuove combinazioni di sfide. Non vogliamo rimpiazzare la componente concreta. Ma abbiamo bisogno di entrambe le componenti: nuovo e vecchio; partecipazione attiva – imparare facendo – e la più tradizionale – imparare guardando. In che modo la sua esperienza come co-fondatore e dirigente di I DEO influenza la sua visione per il Cooper-Hewitt? Bill Moggridge: C’è una corrente di design denominata design thinking che aveva ricevuto impulso da IDEO. L’obiettivo era quello di inserire in gruppi interdisciplinari dei leader che non avessero necessariamente un’esperienza di design e aiutarli ad adottare i processi del design industriale per la soluzione di problemi che altrimenti sarebbero troppo complessi e creerebbero dei veri e propri grattacapi alle persone. Quel processo, mutuato dall’esperienza di IDEO, si è diffuso nel mondo accademico e anche oltre grazie a luoghi come la «d.school» di Stanford. Quali sono alcuni dei suoi design preferiti? Caroline Baumann: Sono una grande fan delle sedie e sculture di Harry Bertoia, incluse le sedie Diamond e Small Diamond della nostra collezione. Mi piace anche la sedia Honey-Pop di Tokujin Yoshioka, che pure abbiamo. I miei design preferiti sono quelli della carta da parati, in particolare una parete laterale che abbiamo appena acquistato e che era stata progettata da Javier Mariscal, che nacque nel 1950. È una stupenda carta da parati arancione con sagome di sedie. La adoro. La voglio in casa mia! Bill Moggridge: La lampada Tizio di Richard Sapper, una lampada nera dalla forma di insetto, è un design classico presente da molto tempo. Mi piace anche la recentissima lampada Leaf di Yves Behar, che si trasferì a San Francisco per fondare pochi anni fa «fuseproject». Cosa dovrebbe portarsi via la gente da una visita al Cooper-Hewitt? Bill Moggridge: L’idea che ogni cosa è design. Poche persone ci pensano o ne sono consapevoli. Ma non esiste nessun prodotto degli esseri umani che non implichi una decisione di design. Caroline Baumann: Il design sta dietro ogni cosa dal momento in cui ci svegliamo il mattino! Intervista di Giselle Weiss, scrittrice freelance Per informazioni su questo e altri argomenti: Ɩ 06 , 43 , 98 p 08 p 23 p 49 GLOBAL INVESTOR 1.12 —43 80 78 76 Proiettili su rotaie Lucenti, potenti e progettati per la velocità: sono gli Shinkansen, i famosi treni proiettile giapponesi che nel 1964 catapultarono le ferrovie nell’era dello spazio, fornendo il trasporto pubblico da un centro città a un altro. Dal 1987 sono di proprietà di Japan Railways Group, a cui fanno capo la East Japan Railway Company (la più grande società ferroviaria al mondo), la Central Japan Railway Company e la West Japan Railway Company. La tecnologia preme l’acceleratore, e così fanno i EQUVK ƟPQC50 mio. di USD per poco più di un km e mezzo di rotaie) in un settore che raggiungerà i 900 mia. di USD a livello globale nel 2015. 77 Colei che vede i grandi cambiamenti Saper predire il futuro conviene, e Li Edelkoort è una delle consulenti sulle tendenze più ricercate del RKCPGVCEQPWHƟEKC2CTKIK0GY;QTMG6QM[Q Quando l’oracolo olandese parla, le società, tra cui Coca-Cola, Estée Lauder, L’Oréal, Gucci, Shiseido, Siemens, oltre che le case automobilistiche, le banche e persino i governi, ascoltano. I famosi libri di Edelkoort sulle tendenze descrivono con due anni di anticipo i cambiamenti di colori, tessuti, forme e UVKNK&CFKXGTUKCPPKRTGFKEGNCƟPGFGNNCINQDCNK\\C\KQPG e un rinascimento degli stili e dei gusti regionali: «siamo stanchi di vedere gli stessi brand in tutto il mondo». Quindi qual è l’ultima tendenza? Stiamo rallentando, alla ricerca di più autenticità, onestà e verità. E l’industria del benessere sta per esplodere. Un mondo moderno Negli anni Sessanta li portavano tutti, da quando i Beatles se ne innamorarono: gli stivaletti Chelsea, nati nella comunità equestre vittoriana, iniziarono a spopolare fra i giovani di Kings Road nella Londra di metà anni Cinquanta. All’inizio degli anni Sessanta, i fabbricanti di calzature Anello & Davide introdussero la versione più stretta, con una cucitura centrale e un tacco rialzato. John Lennon e Paul McCartney li videro nella vetrina di Anello nel 1961 e, a metà decennio, questi stivaletti erano diventati le scarpe dei musicisti rock e di coloro che volevano essere moderni da New York a Liverpool. Un classico trasparente Una struttura in ciliegio dalla forma di due canoe in equilibrio e un piano in cristallo triangolare: il tavolo Noguchi è arte. Creato dallo scultore Isamu Noguchi per il mobiliere americano Herman Miller, che ne detiene i diritti, questo classico modernista è in produzione dal 1947. 82 Direttamente dal cuore 79 81 Una sedia per tutti La Thonet n. 14, sedia in legno curvato introdotta nel 1859 dal mobiliere Michael Thonet, è stata la prima sedia al mondo prodotta in serie. Fra il 1860 e il 1930 ne sono state vendute circa 50 milioni, e da allora molti altri milioni. La Gebrüder Thonet produce tuttora sedie in legno curvato e altri modelli a Frankenberg, in Germania. Graticci, margherite e frutti William Morris ha toccato ciascuno di noi. Designer, artigiano, poeta, editore e fervente socialista, Morris ha dato vita al movimento Arts and Crafts in Inghilterra rivoluzionando il gusto. Ha disegnato di tutto: dalle piastrelle ai tappeti, dal vetro colorato ai mobili. Ma oggi Morris è noto come disegnatore di tessuti e carta da parati (i famosi graticci, margherite e frutti che decorano tuttora milioni di vecchie case), oltre che schede per appunti, carta da regalo e sciarpe. Da quando, nel 1864, è comparsa la sua prima carta da parati, chiamata Trellis, i suoi disegni per tessuti e carta da parati non sono mai andati fuori produzione. La Morris & Co., società da lui fondata, chiuse i battenti nel 1940, ma i suoi disegni sono venduti oggi su licenza da Arthur Sanderson & Sons Ltd., che commercializza il marchio Morris & Co. Si prevede che il mercato globale della carta da parati raggiungerà i 26 mia. di USD nel 2015. Dici «macchina da scrivere» e pensi a Olivetti, azienda rinomata nella sua epoca d’oro per l’attenzione al design. Un classico esempio è la Valentine, una port atile dalle linee affusolate lanciata sul mercato il 14 febbraio 1969. Ideata da Ettore Sottsass, la Valentine era commercializzata per un uso fuori FCNNoWHƟEKQ Prodotta in rosso, grigio, XGTFGGDNWTKƟWVCXCKN metallo, vecchio e pesante, per la nuova mobilità della plastica, leggera e moderna. La Valentine ha lasciato un segno pur con pochi incassi. Il prezzo era troppo elevato e la tecnologia è stata ben presto soppiantata dall’avvento dei computer. Oggi Olivetti produce stampanti e altre macchi PGFCWHƟEKQGFÄWPCEQPtrollata di Telecom Italia. 84 GLOBAL INVESTOR 1.12 83 84 Orologio multicolore Giochi di guerra L’innovazione traina la concorrenza, e questo è vero nello spietato settore delle console. #NNCƟPGFGINKCPPK Ottanta il settore era dominato da Nintendo e Sega (oggi Sega Sammy). Sony scese in campo nel 1991, collaborando con Nintendo a un sistema di riproduzione di videogiochi basato sui CD. Una volta terminata la collaborazione, Sony continuò da sola per lanciare, nel 1994, la PlayStation multiuso, decretando la ƟPGFGNEQOOGTEKQ tradizionale di cartucce. A maggio 1995 in Giappone erano già state vendute oltre 1 milione di PlayStation; negli USA 100’000 unità nei primi due giorni. —45 Nintendo ribaltò la situazione nel 2006 con l’uscita della Wii, piattaforma intuitiva che ha aperto il gioco a un mercato enorme e senza EQPƟPK#IKVCPFQWP telecom ando, tutti, dalle nonne ai nipoti, possono giocare a bowling, a tennis o a golf. Le vendite della Wii schizzarono, sorpassando quelle della PlayStation. Quattro anni più tardi Microsoft ha portato questa rivoluzione un passo più avanti con Kinect per la sua Xbox 360, con cui basta agitare la mano di fronte alla 68. Kinect vendette 8 milioni di unità in 60 giorni. Le bat taglie continuano con gli aggiornamenti «generazionali». Confronto Wii – PlayStation dal 2004 a oggi Fonte: Google Insights for Search 2004 Ricerche su Internet – Playstation 2012 Ricerche su Internet – Wii George Nelson è il designer principale di Herman Miller, nonché uno dei fondatori del modernismo americano. Il suo orologio da parete con sfere del 1948, dalle inconfondibili astine di metallo con palline di vari colori al posto dei numeri, è il suo oggetto di design più famoso. La collezione di orologi da parete Nelson è prodotta dalla società svizzera Vitra. 86 87 Battaglia di brand 85 Il potere del Web Nel 2000, la giornalista americana di moda Natalie Massenet ha creato una nuova nicchia con il lancio di Net-a-Porter, portale Web di vendita di moda di fascia alta. Dieci anni dopo, con la vendita a Richemont, ha ottenuto un ricavo netto di oltre 80 mio. di USD. Il sito attrae più di 2.5 milioni di donne al mese. Métro nouveau L’architetto Hector Guimard, esponente principale dell’art nouveau francese, ebbe un’attività creativa prolifica, durata appena 15 anni. Uno dei più famosi esempi del suo lavoro è l’ingresso della stazione Porte Dauphine della metropolitana parigina, con la sua struttura in ferro battuto e la copertura in vetro a forma di ventaglio. Nella vendita di moda per il grande pubblico i giochi sono cambiati. Due dei principali fautori di questo cambiamento provengono dai due lati opposti del globo: la giapponese Fast Retailing, con il marchio Uniqlo, e la spagnola Desigual. Entrambe mirano a far entrare i propri vestiti in ogni armadio del mondo. Ed entrambe forniscono «fast fashion», con collezioni basate sulle tendenze più recenti, disegnate e prodotte in maniera veloce ed economica per dare ai consumatori uno stile attuale a prezzi inferiori. Le due società conoscono bene il consumatore e usano tutte le armi del marketing: guerrilla marketing, teatro di vendita, vendite on-line e presenza sui social network. Le aperture di negozi sono degli eventi. Gli abiti esposti nei negozi sono inconsueti e non convenzionali. Uniqlo, quotata KPDQTUCC6QM[QJC un approccio «per tutti», dispone di oltre 1000 negozi in 12 paesi e sta programmando l’apertura di ben 300 outlet all’anno. Desigual, con la sua «felicità da indossare», ha già oltre 7300 negozi in 75RCGUKGRKCPKƟEC l’apertura di 100 nuovi negozi all’anno. Il mercato globale del tessile e dell’abbigliamento, del valore di 400 mia. di USD, è un obiettivo appetitoso. GLOBAL INVESTOR 1.12 —46 93 90 Un antico modo di mangiare 88 Righe francesi alla marinara Picasso le portava, e così anche Coco Chanel e James Dean. Per oltre 120 anni, Saint James ha tessuto alcune fra le maglie più raffinate al mondo nella sua fabbrica in Normandia, ma quella per cui è più famosa è la t-shirt bretone. Le sue origini risalgono al 1858 , quando la Francia introdusse la maglia a righe bianche e blu come uniforme per tutti i marinai. Si dice che l’originale avesse 21 righe, una per ogni vittoria di Napoleone. 89 Non solo per astronauti La società Omega Watch venne fondata nel 1848 e fa parte del gruppo svizzero Swatch Group. Nel 1957 Omega intro dusse l’orologio Speed master come cronografo sportivo basato sui 25 anni di esperienza da cronometrista WHƟEKCNGFGNNG1NKORKCFK+N suo design multifunzionale comprendeva un tachimetro, un cronografo a triplo registro e indici ad alto contrasto. Il design dello Speedmaster è stato confermato quando è divenuto l’unico cronografo approvato dalla NASA dopo test effettuati in condizioni estreme per un utilizzo da parte degli astronauti. Buzz Aldrin portava al polso uno Speedmaster durante la prima passeggiata sulla luna con Neil Armstrong nella missione Apollo 11 del luglio 1969; da allora l’orologio è stato ribattezzato «Moonwatch». Kevin Lyne-Smith È straordinario come due semplici bastoncini possano essere utilizzati per prendere un chicco di riso cotto. I bastoncini venivano utilizzati in Cina già nel 1500 a.C., ma probabilmente non diven- PGTQRQRQNCTKƟPQCNNoGRQEC di Confucio (500 a.C.), quando coltelli e altri ogget ti appuntiti, associati all’aggressione, non trovavano posto sulla tavola. Il cibo caldo poteva essere preparato, afferrato e mangiato in piccole porzioni, il che abbreviava il tempo di cottura. Dalla Cina i bastoncini si diffusero in Corea, Giappone, Vietnam e Tailandia, e in Estremo Oriente restano la modalità preferita per mangiare. La sola Cina produce 57 miliardi di paia di bastoncini usa e getta all’anno, il che desta preoccupazioni sulla disponibilità del legno. 91 Se la scarpa ti va bene, indossala 92 Montagne di cioccolato Ci sarà sempre un’Inghilterra Jaguar Land Rover (JLR) è un’azienda automobilistica che ruota intorno a due fra i più rinomati marchi britannici di automobili di lusso. Nel 2008 è stata acquistata FC6CVC)TQWREQPINQmerato multinazionale indiano. Nonostante la mancanza di esperienza nel settore delle CWVQOQDKNKFKNWUUQ6CVC Motors è riuscita a ribaltare la crisi di JLR grazie a un rinnova men to del marchio e al lancio di nuovi prodotti. La Range Rover Evoque è stata insignita del premio World Design Car 2012 negli USA . La società ha ingaggiato Victoria Beckham per il design di un’esclusiva edizione speciale limitata del modello Evoque, dal prezzo di GBP 79’995 . .C,CIWCT6KRQ' introdotta nel 1961, è un’icona talmente consolidata da essere esposta nella colle zio ne permanente del Museo di arte moderna di New York. Quest’anno la Jaguar ha annunciato il lancio di una nuova CWVQOQDKNGURQTVKXC6KRQ F per il 2013 . La promessa dell’azienda è che avrà la stessa anima FGNNCNGIIGPFCTKC6KRQ' Toral Munshi Si tratta di un divertente pezzo unico creato dal modista Stephen Jones e dal designer di calzature Manolo Blahnik, commissionato dal dettagliante britannico Liberty per creare un cappello ispirato alla collaborazione fra Elsa Schiaparelli e Salvador Dalí nel 1937. Il singolare cappello a scarpa color viola e banana è stato battuto all’asta per USD 1300 prima del Natale 2010 . 6QFoUITWRRQSWQVCVQ dei beni di lusso, ha acquistato il marchio Schiaparelli nel 2007 e intende rilanciarlo come marchio «prêt-àcouture» nel 2013. Il Toblerone, creato nel 1908, è fra i prodotti cioccolatieri svizzeri più noti. Non solo ha un gusto squisito, ma il suo design triangolare e unico evoca le montagne svizzere ed è ricono sciuto in tutto in mondo. +N6QDNGTQPGDGPGƟEKC inoltre di vendite correlate ai viaggi in quanto è presente nei negozi duty-free. Nel 1970, la fabbrica di cioccolato Tobler si fuse con Suchard, e nel 1982 con Jacobs, per essere poi venduta nel 1990 a Kraft Foods, società quotata negli USA . Soprattutto grazie al suo design, Toblerone è l’unico marchio Tobler ancora in produzione. Olivier P. Müller 96 GLOBAL INVESTOR 1.12 94 Forma e funzione tuttofare Pura funzionalità e utilità vitalizzate da un design bellissimo. Un buon riassunto del coltello dell’esercito svizzero, la piccola «scatola degli attrezzi» rossa sinonimo di qualità elvetica. Certamente il maestro coltellinaio Karl Elsener non prevedeva niente di tutto ciò nel 1884, quando aprì la sua fabbrica a Ibach, in Svizzera. Voleva soltanto produrre buoni coltelli svizzeri. Nel 1891 Elsener ottenne un contratto per fornire all’esercito svizzero un coltellino pieghevole comprendente una lama, un cacciavite, un aprisca- 95 Il marchio senza marchio tole e un alesatore. Sei anni dopo, nel 1897, inventò il «coltello per NoWHƟEKCNGGNQURQTV aggiungendo una seconda lama più piccola e un cavatappi: nacque un’icona. L’azienda di Elsener divenne Victorinox, che insieme a Wengler è da sempre associata ai coltelli. L’emblema distintivo, la croce con lo scudo, venne aggiunto nel 1909 e oggi i modelli sono oltre 350. Il Traveller è dotato di orologio, sveglia, conto alla rovescia, altimetro, termometro e barometro. Il Rescue ha inoltre un WVGPUKNGRGTTQORGTGKƟPGstrini e tagliare le cinture di sicurezza, mentre il Flash è dotato di drive per i dati, Bluetooth e puntatore laser. Il Giant dispone di 87 utensili, tutti quelli finora costruiti. Ma nessuno nega la sua bellezza essenziale e la funzione tuttofare. Il coltello dell’esercito svizzero è stato sullo Space Shuttle, al Polo Nord e sull’Everest, ed è esposto al Museo di arte moderna di New York e al Museo statale di arti applicate di Monaco di Baviera. Dopo l’11 settembre le vendite di Victorinox sono precipitate del 30%. Ma un riposizionamento su nuovi prodotti e mercati ha permesso all’azienda di sopravvivere e prosperare. Niente etichette. Niente rifiuti. Molto prima che il verde diventasse il nuovo nero, Muji stava percorrendo la strada del sostenibile. I prodotti venivano imballati in sacchetti di carta riciclata e non candeggiata. Tutto ciò 30 anni fa. Muji, abbreviazione di «mujirushi ryohin» (prodotti di qualità senza brand) è stata lanciata nel 1980 come etichetta per la catena Seiyu. Inizialmente dotata di una gamma di 40 prodotti, Muji oggi vende di tutto: abbigliamento, articoli da toilette, cosmetici, elettrodomestici, mobili ed elettronica. Manda dei team in tutto il mondo a cercare prodotti da aggiornare per adeguarsi meglio all’estetica pulita e minimalista dell’azienda. Di proprietà di Ryohin Keikaku, Muji ha aperto il suo primo negozio internazionale a Londra nel 1991. Oggi ha 359 punti vendita in Giappone e oltre 130 altrove. Lo scorso anno, Ryohin Keikaku ha registrato un fatturato di 1.89 mia. di USD. —49 96 Vale il suo peso in oro La società Lindt & Sprüngli è un produttore di cioccolato di prim’ordine, con un singolo marchio globale di grande successo nell’ultimo decennio, EJGJCDGPGƟEKCVQFK una solida crescita dei volumi e di un potere nella determinazione dei prezzi. Il CEO Ernst 6CPPGTGKNCFO Dieter Weisskopf, che hanno acquisito il comando nei primi anni Novanta, hanno investito nella qualità dei prodotti, potenziando gli investimenti nel marchio Lindt. I prodotti non sono famosi soltanto per la loro qualità, ma an che per l’innovazione in termini di tipologia, formulazione e imballaggio. Il coniglietto dorato è un esempio eccezionale di prodotto ben ideato e di marca nel portafoglio stagionale dei prodotti Lindt. Olivier P. Müller Lindt & Sprüngli – ricavi per regione 99 97 Ribellione in blu Dai cowboy a James Dean e oltre, il fascino del ribelle in denim sembra non tramontare mai. Il look blue jeans è marchio di fabbrica dal 1870 in California, quando Levi Strauss e Jacob Davis utilizzavano rivetti di rame per rinforzare gli indumenti dei minatori. Originariamente modellati con una grossa tela di cotone, passarono a un tessuto resistente importato dalla Francia chiamato «serge de Nîmes», abbreviato in denim. Levi Strauss & Co. aggiunse l’etichetta di autenticità in pelle nel 1886. Resi celebri dai cowboy di Hollywood negli anni Trenta, i jeans divennero un’icona negli anni Cinquanta, quando Marlon Brando si pavoneggiava nel film «Il selvaggio» con i suoi Levis e una t-shirt, e quando James Dean li indossò in «Gioventù bruciata». I blue jeans restano l’abbigliamento prediletto da cowboy, ribelli, hippie, dirigenti e seguaci della moda di tutto il mondo. Ogni anno ne vengono venduti circa due miliardi, per un mercato globale di oltre 53 mia. di USD. E il nome? Deriva dal francese «bleu de Gênes», blu di Genova, riferito ai pantaloni portati dai marinai. Predominio del monogramma Nel 1896 il produttore di valigie Louis Vuitton iniziò a ricoprire i suoi prestigiosi bauli con un nuovo materiale, una tela con monogramma senza eguali, basata sul SWCFTKHQINKQGUWƟQTK dal sapore orientale, mar chian doli con il caratteristico logo LV e registrando il marchio a livello mondiale. Il monogramma resta una dichiarazione istantanea. E se Louis Vuitton è diventato uno dei marchi più contraffatti della storia della moda, il produttore parigino di beni di lusso vanta un fatturato annuo di oltre 3.3 mia. di USD. Fonte: pagina iniziale Lindt & Sprüngli Resto del mondo Resto d’Europa Nordamerica Gran Bretagna Italia Svizzera Germania Francia 98 Stampalo! Sin dagli albori del design, i produttori di oggetti hanno realizzato modelli in terracotta, gesso o legno, come ausili dall’idea al prodotto. Oggi i designer possono UVCORCTGKNQTQRTQVQVKRKGRGTUKPQKRTQFQVVKƟPKVK Lavorando con dati generati dal computer, una stampante 3D crea un oggetto costruendo strati di plastica o metallo. Le stampanti attuali possono anche realizzare oggetti con parti cave e amovibili, un’innovazione UKIPKƟECVKXCTKURGVVQCNNGXGTUKQPKRTGEGFGPVK.CUVCORC in 3D deve ancora fare molta strada prima di costituire una minaccia per la produzione come la intendiamo oggi, ma il potere della tecnologia è evidente: se n’è parlato quest’anno aI Salone del Mobile di Milano, dove sono stati esposti vasi e tavoli «stampati». 100 Impilabile e regolabile Impilabile, regolabile, nonché la prima sedia prodotta in plastica stampata a iniezione: la coloratissima Universale del 1965, FGNRTQNKƟEQFGUKIPGT italiano Joe Colombo, entrò sul mercato nel 1967 diventando ben presto un classico pop. La Univer sale è stata poi la base per la sedia in plastica in un unico pezzo, che ha un costo di produzione pari a 3 USD. Illustrazione: iStockphoto Impara di più sul design e fallo volare … sulla piattaforma del Global Investor: www.credit-suisse.com/globalinvestor Come fare Piegare la pagina a metà verticalmente, con la parte disegnata all’esterno. Riaprire la pagina. Portare all’indietro i due angoli superiori e piegare lungo la linea 1 . Mantenendo questa piega, continuare a piegare verso il basso lungo 2 e verso l’alto lungo 3 . Piegare gli stabilizzatori verso il basso negli angoli destri lungo 4 . Ritagliare lungo 5 e premere il flap su entrambi i lati. 1 1 5 5 2 3 2 3 4 4 Global Investor Global Investor Divulgazione sui rischi Guida all’analisi Gli investitori dovrebbero considerare il presente rapporto solo come un fattore tra tanti quando prendono le rispettive decisioni d’investimento. Per una discussione dei rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet: https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure Performance azionaria relativa A livello azionario, la selezione prende in considerazione la relativa appetibilità delle azioni individuali rispetto al settore, alla posizione di mercato, alle prospettive di crescita, alla struttura del bilancio e alla valutazione. Le raccomandazioni a livello settoriale e di paese indicano «sovraponderazione», «neutro» e «sottoponderazione» e vengono attribuite a seconda della performance relativa in rapporto ai rispettivi indici di riferimento a livello regionale e globale. Il CS potrebbe non aver preso delle misure per assicurare che i titoli a cui si fa riferimento nel presente rapporto siano adatti a die particolari investitori. Il CS non tratterà i destinatari come clienti per il solo fatto che hanno ricevuto il rapporto. Gli investimenti o i servizi riportati, o a cui si fa riferimento nel presente rapporto potrebbero non essere adatti a voi. Vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente per gli investimenti indipendente in caso di dubbi su tali investimenti o servizi d’investimento. Nessuna parte di questo rapporto è da intendersi come una EQPUWNGP\CKPOCVGTKCFKKPXGUVKOGPVKNGICNGEQPVCDKNGQƟUECNGQEQOGWPCFKEJKCTC\KQPG secondo cui un investimento o una strategia sono adatti o adeguati alle vostre circostanze individuali, né costituisce altrimenti una raccomandazione personale diretta a voi. Il prezzo, KNXCNQTGGINKWVKNKEQPUGIWKVKEQPKVKVQNKQINKUVTWOGPVKƟPCP\KCTKOGP\KQPCVKCNNoKPVGTPQFGNRTGsente rapporto possono registrare oscillazioni al rialzo o al ribasso. Il valore dei titoli e degli UVTWOGPVK ƟPCP\KCTK Ä UQIIGVVQ CNNC ƠWVVWC\KQPG FGK VCUUK FK ECODKQ EJG RQVTGDDG KPEKFGTG RQUKVKXCOGPVGQPGICVKXCOGPVGUWNRTG\\QQUWINKWVKNKEQTTGNCVKCVCNKVKVQNKQUVTWOGPVKƟPCP\KCTK Gli investitori in titoli come le ADRKNEWKXCNQTGÄKPƠWGP\CVQFCNNCXQNCVKNKV¼XCNWVCTKCUKCUUWmono a tutti gli effetti questo rischio. I titoli strutturati sono degli strumenti complessi, implicano di norma un elevato livello di rischio e sono destinati unicamente a essere venduti a investitori ricercati in grado di comprendere e farsi carico dei relativi rischi. Il valore di mercaVQFGKVKVQNKUVTWVVWTCVKRWÎTKUGPVKTGFGKECODKCOGPVKFGKHCVVQTKGEQPQOKEKƟPCP\KCTKGRQNKVKEK VTCEWKCOGTQVKVQNQGUGORNKƟECVKXQGPQPGUCWUVKXQKVCUUKFoKPVGTGUUGGKVCUUKFKECODKQC pronti e forward), del tempo restante alla scadenza, delle condizioni di mercato e della volatilità, e della qualità creditizia degli emittenti o degli emittenti di riferimento. Gli investitori interessati all’acquisto di un prodotto strutturato dovrebbero effettuare in prima persona delle ricerche e delle analisi del prodotto e rivolgersi ai rispettivi consulenti professionali per quanto attiene ai rischi correlati all’effettuazione di tale acquisto. Alcuni investimenti menzionati in questo rapporto presentano un livello elevato di volatilità. Gli investimenti caratterizzati da WPCXQNCVKNKV¼GNGXCVCRQUUQPQTGIKUVTCTGFGNNGƠGUUKQPKKORTQXXKUGGEQPUKUVGPVKFGNTKURGVVKXQ valore, che determinano delle perdite al momento dell’effettuazione dell’investimento in questione. Tali perdite potrebbero corrispondere al vostro investimento originario. Di fatto, per alcuni investimenti le perdite potenziali potrebbero essere superiori all’importo dell’investimento originario, e in circostanze di questo tipo dovreste pagare più denaro per far fronte a SWGUVGRGTFKVG.GTGPFKVGFGINKKPXGUVKOGPVKRQVTGDDGTQGUUGTGUQIIGVVGCFGNNGƠWVVWC\KQPKG di conseguenza, il capitale iniziale versato per l’effettuazione dell’investimento potrebbe essere impiegato nell’ambito di tale rendita. Alcuni investimenti potrebbero non essere di facile TGCNK\\C\KQPGGRQVTGDDGGUUGTGFKHƟEQNVQUQXGPFGTGQTGCNK\\CTGINKKPXGUVKOGPVKKPSWGUVKQPG #PCNQICOGPVGRQVTGDDGGUUGTGFKHƟEKNGRGTXQKQVVGPGTGFGNNGKPHQTOC\KQPKCVVGPFKDKNKTGNCVKXG al valore o ai rischi a cui è esposto tale investimento. Appendice per le divulgazioni Autori esterni e persone intervistate +IKWFK\KGURTGUUKFCINKCWVQTKGUVGTPKQFCNNGRGTUQPGKPVGTXKUVCVGPQPTKƠGVVQPQPGEGUUCTKCOGPte quelli del Credit Suisse. %GTVKƟEC\KQPGFGINKCPCNKUVK )NKCPCNKUVKKFGPVKƟECVKKPSWGUVCTGNC\KQPGEGTVKƟECPQEJGNGQRKPKQPKTGNCVKXGCNNGUQEKGV¼GCK VKVQNKQIIGVVQFGNNCRTGUGPVGTGNC\KQPGTKƠGVVQPQKPOQFQCEEWTCVQNGNQTQQRKPKQPKRGTUQPCNKKP OGTKVQCNNGUQEKGV¼GCKVKVQNKRTGUKKPEQPUKFGTC\KQPG)NKCPCNKUVKEGTVKƟECPQKPQNVTGEJGPGUUWPC parte dei loro indennizzi può essere ricondotta direttamente o indirettamente alle raccomanFC\KQPKURGEKƟEJGQCNNGQRKPKQPKGURTGUUGPGNNCRTGUGPVGTGNC\KQPG Gli analisti KPO (Knowledge Process Outsourcing) citati in questo rapporto sono collaboratori di Credit Suisse Business Analytics (India) Private Limited. Informazioni importanti Il Credit Suisse pubblica le proprie ricerche quando lo ritiene opportuno, in base agli sviluppi FGNNGKORTGUGCPCNK\\CVGFGNUGVVQTGQFGNOGTECVQEJGRQVTGDDGTQKPƠWKTGPQVGXQNOGPVGUWNNG opinioni e i pareri espressi nello studio. Il Credit Suisse pubblica esclusivamente ricerche sugli investimenti imparziali, indipendenti, chiare, corrette e non fuorvianti. Il codice di condotta del Credit Suisse, che deve essere rispettato da tutti i dipendenti, è accessibile anche tramite il nostro sito web all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/governance/doc/code_of_conduct_it.pdf Per maggiori dettagli, si prega di fare riferimento alle informazioni sull’indipendenza della TKEGTECƟPCP\KCTKCFKURQPKDKNKCNNoKPFKTK\\Q https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/independence_en.pdf L’analista/Gli analisti responsabile/i della redazione della presente ricerca ha/hanno ricevuto un indennizzo che si basa su diversi fattori, tra cui i proventi complessivi del Credit Suisse, una parte dei quali viene generata dalle attività di Investment Banking del Credit Suisse. Ulteriori informazioni per i seguenti ordinamenti giuridici Hong Kong: Ad eccezione di eventuali interessi detenuti dagli analisti e/o associati secondo quanto riferito in questa relazione, la Hong Kong Branch del Credit Suisse non ha interessi da rendere noti. Regno Unito: 2GT KPHQTOC\KQPK UWK VKVQNK C TGFFKVQ ƟUUQ RGT K ENKGPVK FK Credit Suisse (UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited, si prega di chiamare il numero +41 44 333 33 99. Per ulteriori informazioni, incluse le comunicazioni su eventuali altri emittenti, si prega di fare riferimento al sito Credit Suisse Global Research Disclosure all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/research/disclaimer Performance azionaria assoluta Le raccomandazioni relative ai titoli sono BUY, HOLD e SELL e dipendono dalla performance assoluta prevista dai singoli titoli, generalmente in un orizzonte di 6–12 mesi in virtù dei seguenti criteri: BUY Aumento pari o superiore al 10% del prezzo assoluto dell’azione. HOLD Variazione compresa tra –10% e +10% del prezzo assoluto dell’azione. SELL Contrazione pari o superiore al 10% del prezzo assoluto dell’azione. RESTRICTED In alcune circostanze, i regolamenti interni ed esterni escludono determinati tipi di comunicazione, ad esempio una raccomandazione d’investimento quando il Credit Suisse è impegnato in operazioni di investment banking. TERMINATED La ricerca è stata conclusa in ogni sua parte. Performance obbligazionaria assoluta Le raccomandazioni per i bond si basano essenzialmente su previsioni per i rendimenti assoluti in rapporto al rispettivo benchmark su un orizzonte di 3–6OGUKGUQPQFGƟPKVGPGNOQFQ seguente: BUY Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance migliore del benchmark considerato. HOLD Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance in linea con quella del benchmark considerato. SELL Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance peggiore del benchmark considerato. RESTRICTED In alcune circostanze, i regolamenti interni ed esterni escludono determinati tipi di comunicazione, ad esempio una raccomandazione d’investimento quando il Credit Suisse è impegnato in operazioni di investment banking. Credit Suisse HOLT Per quanto riguarda l’analisi in questa relazione basata sulla metodologia HOLT(tm), il Credit 5WKUUGEGTVKƟECEJG(1) NGQRKPKQPKGURTGUUGPGNRTGUGPVGFQEWOGPVQTKƠGVVQPQCEEWTCVCOGPVG la metodologia HOLT e che (2) nessuna parte dei compensi dell’azienda era, è o sarà riconFQVVC FKTGVVCOGPVG CNNG QRKPKQPK URGEKƟEJG TKHGTKVG KP SWGUVC TGNC\KQPG +N OGVQFQ HOLT del Credit Suisse non assegna alcun rating ad un determinato titolo. Questo strumento d’analisi, che implica l’impiego di una serie di algoritmi quantitativi sviluppati internamente e calcoli di XCNQTGCUUGIPCVKÄFGƟPKVQPGNUWQKPUKGOGOQFGNNQFKXCNWVC\KQPGHOLT del Credit Suisse ed è sistematicamente applicato a tutte le società contenute nella banca dati Credit Suisse. I dati di fornitori terzi (comprese le previsioni sugli utili di consenso) vengono tradotti sistematicamente in un numero di variabili standard e integrati negli algoritmi disponibili nel modello di valutazione HOLT del Credit Suisse. I dati origine offerti da fornitori terzi, come bilanci annuaNKEKHTGTGNCVKXGCNNGSWQVC\KQPKGCINKWVKNKXGPIQPQUQVVQRQUVKCFWPCXGTKƟECFKSWCNKV¼GUG PGEGUUCTKQOQFKƟECVKCNƟPGFKOKUWTCTGKPOQFQRKÕRTGEKUQINKGNGOGPVKGEQPQOKEKHQPFCOGPVCNKCNNCDCUGFGNNCRGTHQTOCPEGC\KGPFCNG6CNKOQFKƟEJGHQTPKUEQPQNCEQGTGP\CPGEGUsaria quando occorre analizzare una singola azienda in un determinato arco temporale oppure imprese di diversi settori economici e di diversi paesi. Lo scenario standard risultante dal modello di valutazione HOLT del Credit Suisse stabilisce una valutazione di base per un deVGTOKPCVQVKVQNQ.GXCTKCDKNKUVCPFCTFRQUUQPQGUUGTGOQFKƟECVGFCNNoWVGPVGGRQUUQPQGUUGTG utilizzate per calcolare altri scenari, anch’essi possibili. Il metodo HOLT del Credit Suisse non assegna alcun prezzo target ad un determinato titolo. Lo scenario standard risultante dal modello assegna una quotazione a un determinato titolo e, aggiornando i dati dei fornitori VGT\K RWÎ GUUGTG OQFKƟECVC CPEJG NC SWQVC\KQPG CUUGIPCVC .G XCTKCDKNK UVCPFCTF RQUUQPQ GUUGTG CPEJoGUUG OQFKƟECVG G RQUUQPQ GUUGTG WVKNK\\CVG RGT KN ECNEQNQ FK CNVTG SWQVC\KQPK anch’esse possibili. Ulteriori informazioni sul metodo HOLT del Credit Suisse sono disponibili a richiesta. CFROI(r), CFROE, HOLT, HOLTfolio, HOLTSelect, HS60, HS40, Value-Search, AggreGator, Signal Flag e «Powered by HOLT» sono marchi commerciali o marchi registrati del Credit 5WKUUGQFGNNGUWGCHƟNKCVGPGINK5VCVK7PKVKGKPCNVTKRCGUKHOLT è un servizio di consulenza di valutazione e di performance aziendale del Credit Suisse. Per la ricerca tecnica Laddove nella ricerca sono citate tabelle di raccomandazione, «Close» (Chiusura) è l’ultima quotazione di chiusura in borsa. « MT» indica il rating per il trend a medio termine (previsione a 3–6 mesi). « ST» indica il trend a breve termine (previsione a 3–6 settimane). I rating sono indicati con «+» in caso di previsione positiva (prezzo probabilmente in crescita), «0» in caso di previsione neutra (nessuna grossa variazione attesa) e «–» in caso di previsione negativa (prezzo probabilmente in calo). «Outperform» nella colonna «Rel perf» (Performance relativa) indica la performance attesa delle azioni in rapporto al benchmark. La colonna «Comment» (Commenti) riporta i consigli più recenti da parte degli analisti. Nella colonna «Recom» (Raccomandazioni), sono elencate le date in cui si raccomandava di acquistare una determinata azione (acquisto d’apertura). «P&L KPFKECKRTQƟVVKGNGRGTFKVGOCVWTCVKFCNNCTCEEQOCPdazione d’acquisto. Per una breve introduzione all’analisi tecnica, si prega di consultare Technical Analysis Explained all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/technical_tutorial_en.pdf Disclaimer globale / Informazioni importanti Per una discussione dei rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet: https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure I riferimenti al Credit Suisse contenuti nella presente relazione includono le succursali e le CHƟNKCVG2GTOCIIKQTKKPHQTOC\KQPKUWNNCPQUVTCUVTWVVWTCUKRTGICFKWUCTGKNUGIWGPVGNKPM https://www.credit-suisse.com/who_we_are/it/ Le informazioni e le opinioni espresse nella presente relazione sono state redatte dalla sezione Global Research, divisione Private Banking del Credit Suisse alla data di pubblicazione. Esse RQVTGDDGTQGUUGTGOQFKƟECVGUGP\CRTGCXXKUQ+IKWFK\KGURTGUUKKPTKHGTKOGPVQCWPRCTVKEQNCTG titolo all’interno di questa relazione potrebbero divergere o non essere in linea con le osservazioni e i giudizi della sezione Research, divisione Investment Banking del Credit Suisse, per via FKFKHHGTGP\GPGKETKVGTKFKXCNWVC\KQPG.CRTGUGPVGTGNC\KQPGPQPÄFGUVKPCVCPÅÄƟPCNK\\CVC CNNCFKUVTKDW\KQPGQCNNoWVKNK\\QFCRCTVGFKSWCNUKXQINKCRGTUQPCƟUKECQIKWTKFKECCXGPVGEKVVCFKnanza, residente, o ubicata in una località, stato, paese o in un’altra giurisdizione in cui la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o impiego fossero contrari alla legislazione o alle PQTOCVKXGXKIGPVKQRGTEWKKN%TGFKV5WKUUG5#NCDCPECUXK\\GTCQNGUWGEQPVTQNNCVGGCHƟNKCte (il « CS ») dovessero ottemperare a qualsivoglia requisito di registrazione o licenza in tale IKWTKUFK\KQPG6WVVQKNOCVGTKCNGRTGUGPVCVQKPSWGUVCTGNC\KQPGCOGPQEJGPQPURGEKƟECVCmente indicato altrimenti, è soggetto al copyright del CS. Il presente materiale, i suoi contePWVKQNGEQRKGFGNNQUVGUUQPQPRQUUQPQGUUGTGOQFKƟECVKKPSWCNUKCUKOQFQVTCUOGUUKTKRTQdotti o distribuiti ad altre parti senza una preventiva autorizzazione rilasciata per iscritto dal CS. Tutti i marchi commerciali, i marchi di servizio e i loghi impiegati nella presente relazione sono marchi commerciali, di servizio o registrati, o marchi di servizio del CS QFGNNGUWGCHƟNKCVG.G informazioni, gli strumenti e il materiale presentati in questa relazione vi vengono forniti esclusivamente a titolo informativo e non devono essere impiegati o ritenuti un’offerta o una sollecitazione di un’offerta per la compravendita o la sottoscrizione di titoli o di altri strumenti ƟPCP\KCTK+N%5PQPQHHTGCNEWPCEQPUWNGP\CRGTSWCPVQCVVKGPGCNNGEQPUGIWGP\GƟUECNKFGNNoKPXGUVKOGPVQGXKEQPUKINKCOQFKEQPVCVVCTGWPƟUECNKUVCKPFKRGPFGPVG5KRTGICKPRCTVKEQNCTGFK notare che le basi e i livelli di tassazione possono variare. Il CS ritiene che le informazioni e le opinioni contenute all’interno dell’appendice per le divulgazioni di cui alla presente relazione siano accurate e complete. Le informazioni e le opinioni presentate nelle altre sezioni della relazione sono state ottenute, o derivano da fonti ritenute attendibili dal CS, ma il CS non rilascia alcuna dichiarazione in merito alla loro accuratezza e completezza. Sono disponibili ulteriori informazioni su richiesta. Il CS non si farà carico di alcuna responsabilità per via di perdite derivanti dall’utilizzo del materiale presentato all’interno di questa relazione. Tuttavia questa esclusione di responsabilità non sarà valida nella misura in cui la responsabilità in SWGUVKQPG FGTKXCUUG FC URGEKƟEJG EQPFK\KQPK Q PQTOCVKXG CRRNKECDKNK CN CS. Non ci si deve basare sulla presente relazione andando a sostituire il proprio giudizio indipendente. Il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, un’idea di negoziazione relativa a questo titolo. Le idee di negoziazione sono opportunità di negoziazione di breve termine sulla base FGINKCXXGPKOGPVKGFGKECVCNK\\CVQTKFKOGTECVQOGPVTGKTCVKPIFGNNGUQEKGV¼TKƠGVVQPQNGTCEEQmandazioni d’investimento in base al total return atteso in un periodo di 12 mesi, secondo SWCPVQFGƟPKVQCNNoKPVGTPQFGNNCUG\KQPGRGTNGFKXWNIC\KQPK&CNOQOGPVQEJGNGKFGGFKPGIQ\KC\KQPGGKTCVKPIUQEKGVCTKTKƠGVVQPQFKXGTUGKRQVGUKGOGVQFKCPCNKVKEKNGKFGGFKPGIQ\KC\KQPG possono differire a livello direzionale dal rating societario. Oltre a ciò, il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, altri rapporti non in linea con le informazioni presentate all’interno di questa relazione o che giungono a conclusioni diverse. I rapporti in questioPGTKƠGVVQPQNGFKXGTUGKRQVGUKIKWFK\KGOGVQFKCPCNKVKEKFGINKCPCNKUVKEJGNKJCPPQTGFCVVKGKN CS non è tenuto a garantire che tali rapporti vengano portati all’attenzione dei destinatari della presente relazione. Il CS è coinvolto in molte attività correlate alle società menzionate all’interno del presente rapporto. Queste attività comprendono negoziazioni specializzate, arbitraggio dei rischi, market making, e altre negoziazioni di proprietà. Le inforOC\KQPKNGQRKPKQPKGNGUVKOGEQPVGPWVGCNNoKPVGTPQFGNNCRTGUGPVGTGNC\KQPGTKƠGVVQPQWPIKWdizio alla data originaria di pubblicazione da parte del CSGRQUUQPQGUUGTGOQFKƟECVGUGP\C preavviso. ne può fornire gli indirizzi, o contenere degli hyperlink a dei siti Web. A meno che la presente relazione non si riferisca a del materiale riportato sul sito Web del CS, il CS non ha esaminato i siti linkati e non si assume alcuna responsabilità per i contenuti dei siti in questione. Tale indirizzo o hyperlink (compresi gli indirizzi o gli hyperlink al materiale sul sito Web del CS) viene fornito esclusivamente a vostro vantaggio e le informazioni e i contenuti die siti collegati non sono in alcun modo parte integrante del presente documento. L’accesso ai siti Web in questione o il fatto di linkarsi tramite questo rapporto o il sito Web del CS saranno completamente a vostro rischio. Distribuzione delle relazioni di ricerca 5G PQP FKXGTUCOGPVG URGEKƟECVQ KP SWGUVC UGFG NC RTGUGPVG TGNC\KQPG Ä FKUVTKDWKVC FC Credit Suisse AG, una banca svizzera autorizzata e soggetta alla regolamentazione dell’AutoTKV¼HGFGTCNGUXK\\GTCFKXKIKNCP\CUWKOGTECVKƟPCP\KCTKAustralia: Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG, Sydney Branch (CSSB) (ABN 17 061 700 712 AFSL 226896) UQNVCPVQCENKGPVK9JQNGUCNGEQOGFGƟPKVQPGNNCUG\KQPG)FGN%QTRQTCVKQPU#EV 2001. CSSBPQPCUUKEWTCPGUUWPCICTCP\KCTKIWCTFQCNTGPFKOGPVQFGKRTQFQVVKƟPCP\KCTKCEWKSWGsto documento si riferisce. Bahamas: Questa relazione è stata redatta da Credit Suisse AG, una banca svizzera, ed è distribuita per conto di Credit Suisse AG, Nassau Branch, una succursale della banca svizzera, registrata come broker/dealer dalla Securities Commission delle Bahamas. Bahrain: La presente relazione è distribuita da Credit Suisse AG, Bahrain Branch, autorizzata e soggetta alla regolamentazione della Central Bank of Bahrain come una Investment Firm Category 2. Dubai: Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG, Dubai Branch, debitamente autorizzata e regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA). +TGNCVKXKRTQFQVVKQUGTXK\KƟPCP\KCTKUQPQFKURQPKDKNKUQNVCPVQRGTENKGPVKYJQNGUCNGEQP attività liquide di oltre USD 1OKNKQPGFQVCVKFKGURGTKGP\CGEQPQUEGP\CƟPCP\KCTKCUWHƟEKGPVG RGTRCTVGEKRCTGCNNGCVVKXKV¼FGKOGTECVKƟPCP\KCTKKPWPCIKWTKUFK\KQPGYJQNGUCNG+PQNVTGRGT essere considerati tali, i clienti devono soddisfare i pertinenti criteri normativi. Francia: Questa relazione è distribuita dal Credit Suisse (France), autorizzato dall’ Autorité de Contrôle Prudentiel (ACP) in qualità di fornitore di servizi d’investimento. Il Credit Suisse (France) è soggetto alla supervisione e al controllo della Autorité de Contrôle Prudentiel e dall’Autorité des Marchés Financiers. Germania: Il Credit Suisse (Deutschland) AG, in possesso dell’autorizzazione e soggetto alla regolamentazione del Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht $C(KPFKUVTKDWKUEGCKRTQRTKENKGPVKNGTKEGTEJGTGFCVVGFCWPCFGNNGUWGCHƟNKCVGGibilterra: Questa relazione è distribuita dal Credit Suisse (Gibraltar) Limited. Il Credit Suisse (Gibraltar) Limited è un’entità legale indipendente, di proprietà esclusiva del Credit Suisse, soggetta al controllo della Gibraltar Financial Services Commission. Guernsey: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse (Guernsey) Limited, un’entità giuridicamente indipendente registrata a Guernsey con n. 15197 e sede legale a Helvetia Court, Les Echelons, South Esplanade, St Peter Port, Guernsey. Credit Suisse (Guernsey) Limited è interamente controllata dal Credit Suisse ed è regolamentata dalla Guernsey Financial Services Commission. Delle copie dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione contabile sono disponibili su richiesta. Hong Kong: La presente relazione è stata emessa a Hong Kong da Credit Suisse AG, Hong Kong Branch, che è un istituto autorizzato, in possesso della licenza «Authorized Institution» della «Hong Kong Monetary Authority» ed è un istituto registrato ai sensi della «Securities and Futures Ordinance» (capitolo 571 delle disposizioni giuridiche di Hong Kong). India: Questa relazione è distribuita da Credit Suisse Securities (India) Private Limited («Credit Suisse India»), soggetto al regolamento di Securities and Exchange Board of India (SEBI). Italia: Questa relazione è distribuita in Italia dal Credit Suisse (Italy) S.p.A., Banca di diritto Italiano, iscritta all’albo delle Banche e soggetta alla supervisione e al controllo di Banca d’Italia e CONSOB e del Credit Suisse SA WPCDCPECUXK\\GTCCWVQTK\\CVCCHQTPKTGFGKUGTXK\KDCPECTKGƟPCP\KCTKKP Italia. Jersey: This report is distributed by Credit Suisse (Guernsey) Limited, Jersey Branch, which is regulated by the Jersey Financial Services Commission. The business address of Credit Suisse (Guernsey) Limited, Jersey Branch, in Jersey is: TradeWind House, 22 Esplanade, St Helier, Jersey JE2 3QA . Lussemburgo: La presente relazione è distribuita dal Credit Suisse (Luxembourg) S.A ., una banca lussemburghese autorizzata e soggetta alla regolamentazione della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Messico: Le KPHQTOC\KQPKSWKEQPVGPWVGPQPEQUVKVWKUEQPQWPoQHHGTVCRWDDNKECFKVKVQNKEQOGFGƟPKVQFCNNC legge messicana sui titoli. La presente relazione non sarà pubblicizzata in nessun mezzo di comunicazione di massa in Messico; altresì non contiene alcun tipo di pubblicità in merito ad intermediazione o fornitura di servizi bancari o di consulenza d’investimento in Messico o a favore di cittadini messicani. Qatar: Queste informazioni sono distribuite dal Credit Suisse Financial Services (Qatar) L.L.C, che è autorizzato e soggetto alla regolamentazione della Qatar Financial Centre Regulatory Authority (QFCRA) ai sensi del QFC n° 00005. Tutti i relaVKXKRTQFQVVKQUGTXK\KƟPCP\KCTKUCTCPPQFKURQPKDKNKUQNVCPVQRGT$WUKPGUU%WUVQOGTUQ/CTMGV %QWPVGTRCTVKGU EQOGFGƟPKVKFCNNC3CVCT(KPCPEKCN%GPVTG4GIWNCVQT[#WVJQTKV[s QFCRA), KPENWUKKRTKXCVKEJGJCPPQUEGNVQFKGUUGTGENCUUKƟECVKEQOG$WUKPGUU%WUVQOGTUEQPCVVKXKV¼ liquide di oltre USDOKNKQPGFQVCVKFKGURGTKGP\CEQPQUEGP\CGEQORTGPUKQPGƟPCP\KCTKC UWHƟEKGPVGRGTRCTVGEKRCTGCVCNKRTQFQVVKGQUGTXK\KRegno Unito: La presente relazione è stata emessa dal Credit Suisse (UK) Limited e dal Credit Suisse Securities (Europe) Limited. Credit Suisse Securities (Europe) Limited e Credit Suisse (UK) Limited, entrambi autorizzati e controllati dalla Financial Services Authority, sono entità giuridiche associate, ma indipendenti all’interno del Credit Suisse. La tutela prevista dalla Financial Services Authority per i clienti privati non si applica agli investimenti o ai servizi forniti da un soggetto al di fuori del Regno Unito. Inoltre, il Financial Services Compensation Scheme non vale qualora l’emittente dell’investimento non rispetti i propri obblighi. Russia: La ricerca contenuta in questa rela\KQPGPQPEQUVKVWKUEGCNEWPVKRQFKRWDDNKEKV¼QRTQOQ\KQPGRGTVKVQNKURGEKƟEKQUVTWOGPVKƟPCPziari collegati. Questa relazione di ricerca non rappresenta una valutazione ai sensi della Legge federale sulle attività di valutazione nella Federazione Russa ed è prodotta utilizzando i modelli e la metodologia di valutazione del Credit Suisse. Singapore: Questa relazione è distribuita da Credit Suisse AG, Singapore Branch, soggetta alla regolamentazione della Monetary Authority of Singapore. Spagna: Questa relazione è distribuita in Spagna da Credit Suisse AG, Sucursal en España, autorizzata dal Registro del Banco de España al numero 1460. Tailandia: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse Securities (Thailand) LimiVGF WPC UQEKGV¼ UQIIGVVC CNNC TGIQNCOGPVC\KQPG FGNNoWHƟEKQ FGNNC 5GEWTKVKGU CPF 'ZEJCPIG Commission tailandese, con sede legale in 990 Abdulrahim Place Building, 27/F, Rama IV Road, Silom, Bangrak, Bangkok, tel. 0-2614-6000. STATI UNITI: LA PRESENTE RELAZIONE E LE EVENTUALI COPIE NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ESSERE INVIATE, PORTATE O DISTRIBUITE NEGLI STATI UNITI O A US PERSON. GIAPPONE: LA PRESENTE RELAZIONE E LE EVENTUALI COPIE NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ESSERE INVIATE, PORTATE O DISTRIBUITE IN GIAPPONE. In determinati ordinamenti giuridici, la distribuzione delle relazioni di ricerca può essere soggetta a limitazioni dalle leggi e dai regolamenti locali. È proibito riprodurre la presente relazione, interamente o in parte, senza il permesso scritto del Credit Suisse. Copyright © 2012FK%TGFKV5WKUUG)TQWR#)GQFGNNGUWGCHƟNKCVG Tutti i diritti riservati. 12C020A Responsabili del coordinamento dei temi chiave in questo numero: Christine Schmid è entrata a far parte della sezione Private Banking del Credit Suisse nel 1993. Prima di collaborare con il team Global Research nel 2000, ha curato la gestione dei portafogli. Oltre a essere a capo del team di analisti ƟPCP\KCTK%JTKUVKPGÄTGURQPUCDKNGFGKVKVQNKFGNUGVVQTGDCPECTKQGWTQRGQGEQQTFKPCNCTKEGTECPGNUGVVQTGDCPECTKQINQDCNG ¤WPoCPCNKUVCƟPCP\KCTKCSWCNKƟECVCGJCEQPUGIWKVQWPOCUVGTKP'EQPQOKCRTGUUQNo7PKXGTUKV¼FK<WTKIQ Thomas Claudio Kaufmann è entrato a far parte della sezione Private Banking del Credit Suisse nel 2006KPSWCNKV¼FK analista azionario per le nanotecnologie nel settore sanitario. Attualmente è un analista azionario senior responsabile per i titoli farmaceutici globali ed è a capo della ricerca sull’innovazione, uno dei trend associati ai megatrend globali del Credit Suisse. Thomas ha conseguito una laurea di secondo livello in Biochimica e un dottorato in Biofisica presso No7PKXGTUKV¼FK$CUKNGC5XK\\GTC Il Global Investor ha ricevuto una medaglia d’oro in occasione dei BCP (Best of Corporate Publishing) Awards 2011 – la competizione più importante d’Europa per le pubblicazioni societarie. GLOBAL INVESTOR 1.12 Servizi—54 1.12_Autori Credit Suisse Global Research Imprint Credit Suisse SA, Global Research, casella postale 300, CH-8070 Zurigo Direttore Giles Keating Curatori Christine Schmid, Thomas C. Kaufmann Termine editoriale 18 maggio 2012 Gestione della produzione Markus Kleeb, Katharina Schlatter Concept, design e realizzazione arnold.kircherburkhardt.ch Michael Suter, Giselle Weiss, Michele Iseppi, Angélique Bolter Sacha Steiner, Nadia Bucher (project management) Sostegno editoriale arnold.kircherburkhardt.ch Giselle Weiss, Richard Hall, Ruth Hafen, Jost Dubacher Realizzazione gdz AG print, Zurigo %CUCVKRQITCƟEC 5VÀORƠK#)$GTPC Copie di questa pubblicazione possono essere ordinate presso il vostro consulente alla clientela; i dipendenti contattino direttamente Netshop. La presente pubblicazione è presente su Internet all’indirizzo: www.credit-suisse.com/globalinvestor Accesso Intranet per i dipendenti del Credit Suisse Group: http://research.csintra.net Il sostegno alla ricerca internazionale è fornito dalla rete globale FKWHƟEKFKTCRRTGUGPVCP\CFGN%TGFKV5WKUUG Fonti per le foto Foto di copertina: Ivan Kmit Robert P. Ruschak, concessione di Western Pennsylvania Conservancy | Christian Richters | RATP | Daici Ano | Luke Hayes | Vitra Museum, Hans Hansen | Vitra | Thonet | Museum of Modern Art (MoMA) | Kartell by Starck | Emanuel Ammon, AURA | Vitra | Uniqlo | ddp | Jaguar, Land Rover | Harley-Davidson | Getty, Hemis | Bugatti | akg-images, Dieter E. Hoppe | www.georgehart.com | Prisma/Tibor Bognar | Victoria and Albert Museum London | Ray Ban | Sperry Top-Sider | ddp, Supplied by Capital Pictures | Saint James | V&A Images | Burberry | ActionPress, Rex Features Ltd. | Mathias Hofstetter | Corbis | Getty, Marco Cristofori | Getty, Gilles Rigoulet | Robert Estall, Corbis | Barry Lategan, Corbis | ddp images, AP | Prada | Photo by Hiroshi Iwasaki, Miyake Design Studio | iStockphoto | knirps.ch | Thomas and Betts | Getty, Transcendental Graphics | Getty, Hulton Archive | Lalique Paris | Victorinox | Mathias Hofstetter | Nespresso | V&A Images | Interfoto, V&A Images | Black Diamond Equipment | Jingjing Naihan Li | Credit Suisse | Van Cleef & Arpels | Louis Vuitton | RHPL, vario images | Getty, Gavin Hellier | Robert Estall, Corbis | Stiftung Bauhaus Dessau, Yvonne Tenschert | Getty | Getty, Koichi Kamoshida | Geri Born, Corbis | Chupa Chups | Laif, Pool Demange, Reglain, Gamma | Isamu Noguchi © Vitra | Getty, William Morris | Omega | Interfoto, National Maritime Museum | V&A Images | Sergei Bachlakov, Corbis Reto Hess, CFA, CAIA .......................................................... Analista azionario senior automobili globali e beni strumentali ........................... +41 44 334 56 24 ....................................................................................... [email protected] ........................................................................ Ulrich Kaiser, CEFA .............................................................. Analista azionario senior IT e media globali ..................................................... +41 44 334 56 49 ....................................................................................... [email protected] .................................................................... Kevin Lyne-Smith .................................................................. Head of Global Equity Research, beni di lusso ................................................. +41 44 334 56 41 ........................................................................................ [email protected] ............................................................... Olivier P. Müller, CFA, CAIA, FRM ......................................... Analista azionario senior e responsabile del team, beni di consumo non ciclici europei e USA .............................................................................................. +41 44 333 01 46 ....................................................................................... [email protected] ................................................................ Toral Munshi, CFA ................................................................ Analista azionario senior, ricerca sull’India ....................................................... +91 22 6777 3842 ...................................................................................... [email protected] ..................................................................... Uwe Neumann, CEFA ........................................................... Analista azionario senior, tecnologia e telecomunicazioni europee ed USA ......... +41 44 334 56 45 ....................................................................................... [email protected] .................................................................. Andreas Tomaschett, CFA .................................................... neutral Stampe No. 01-12-349552 – www.myclimate.org © myclimate – The Climate Protection Partnership Analista azionario senior, tabacco, bevande e retail europei e USA.................... +41 44 333 37 39 ....................................................................................... [email protected] ......................................................... ƒ Per ordinare il GI +N)NQDCN+PXGUVQTHQTPKUEGFGNNGCPCNKUKFKHQPFQUWVGOKFKCVVWCNKV¼QNVTGEJGUWK VTGPFFKNWPIQVGTOKPGGUWKNQTQRQUUKDKNKGHHGVVKUWKOGTECVKHKPCP\KCTKGINKKPXGUVKOGPVK +PWOGTKRTGEGFGPVKFGN)NQDCN+PXGUVQTJCPPQCHHTQPVCVQKUGIWGPVKCTIQOGPVK 5KRQUUQPQQTFKPCTGSWGUVGRWDDNKEC\KQPKFKTKEGTECCNNoKPFKTK\\QYYYETGFKVUWKUUGEQOUJQR 2WDNKECVKQP5JQR 1NVTGCKVGOKUWEEKVCVKÄRQUUKDKNGQTFKPCTGQUECTKECTGFGNNGGFK\KQPKFGN)NQDCN+PXGUVQT TGNCVKXGCFCNVTKVGOKFoKPXGUVKOGPVQQNVTGEJGWPoCORKCICOOCFKTCRRQTVKGOCPWCNKKPVGTGUUCPVK Global Investor 2.08, marzo 2008 Il know-how degli esperti per i clienti che investono con il Credit Suisse 2OWUHODEHQHƟFHQ]D *OREDO ,QYHVWRU VHWWHPEUH ,O NQRZKRZ GHJOL HVSHUWL SHU L FOLHQWL FKH YRJOLRQR LQYHVWLUH FRQ LO &UHGLW 6XLVVH /DUHVSRQVDELOLW¢VRFLDOHQRQªSL»XQŒHVFOXVLYDGHOODEHQHƟFHQ]D 5LWRUQR D XQ PRQGR PXOWLSRODUH Phil Bloomer, Oxfam I mercati possono essere motori straordinari per la ULGX]LRQHGHOODSRYHUW¢PDOHGRQD]LRQLKDQQRDQFRUDXQUXRORHQRUPH James Shikwati, IREN /HGRQD]LRQLFRPHOHFRQRVFLDPRRJJLVRQRVEDJOLDWH I donatori stanno imponendo le loro idee di sviluppo sui paesi poveri Luis Felipe Derteano, gruppo ACP Un modello di business per aiutare i più poveri a superare l’esclusione sul piano sociale ed economico 3XQWL GL YLVWD -DYLHU 6DQWLVR GLUHWWRUH GHO &HQWUR SHU OR VYLOXSSR GHOOŒ2&6( 'DQQ\ 4XDK SURIHVVRUH SUHVVR OD /RQGRQ 6FKRRO RI (FRQRPLFV 7RQLD .DQGLHUR HFRQRPLVWD GHOOD %DQFD SHU OR VYLOXSSR DIULFDQR :HL *X JLRUQDOLVWD SHU OD 5HXWHUV /DUU\ .RFKDUG &,2 GHOOD *HRUJHWRZQ 8QLYHUVLW\ 0LFKHO 'HPDU« &)2 GL $%% 3DWULFN .URQ &(2 GL $OVWRP 9LQGL %DQJD 3UHVLGHQW RI )RRGV +RPH DQG 3HUVRQDO &DUH SUHVVR 8QLOHYHU $* /DƠH\ &(2 GL 3URFWHU *DPEOH &DPELDPHQWR GHOOH IRQWL GHOOD FUHVFLWD HFRQRPLFD JOREDOH *OREDO ,QYHVWRU RWWREUH ,O NQRZKRZ GHJOL HVSHUWL SHU OD FOLHQWHOD FKH LQYHVWH FRQ LO &UHGLW 6XLVVH *OREDO ,QYHVWRU DSULOH ,O NQRZKRZ GHJOL HVSHUWL SHU OD FOLHQWHOD FKH LQYHVWH FRQ LO &UHGLW 6XLVVH &UHD]LRQH GL VWUDWHJLH GŒLQYHVWLPHQWR *HVWLUH L ULVFKL QHOOŒDPELWR GL FLFOL H VXSHUFLFOL :ROIJDQJ 'UREHW] 7RUQD GL PRGD OR VW\OH LQYHVWLQJ FKH VHPSOLƟFD OD VFHOWD GHJOL LQYHVWLWRUL FRQ XQ DSSURFFLR VWUXWWXUDWR =KDQJ ;LQ 6WUDWHJLH SHU IDU IURQWH DOOD ƠHVVLRQH GHO VHWWRUH LPPRELOLDUH FLQHVH 7KRPDV 6WUDXEKDDU 8Q DSSURFFLR VFLHQWLƟFR IRUQLU¢ OH]LRQL LPSRUWDQWL VX FRPH VXSHUDUH LO FUHGLW FUXQFK 1DQF\ 0F.LQVWU\ /D ULVSRVWD GHO VHWWRUH GHL PHGLD DOOD UHFHVVLRQH JOREDOH 0HJDWUHQG JOREDOL 3UHSDUDUVL SHU LO IXWXUR 5DMHQGUD . 3DFKDXUL /D QHFHVVLW¢ GL ULGXUUH OH HPLVVLRQL GL FDUERQLR DSULU¢ XQ QXRYR PHUFDWR JOREDOH QHOOH WHFQRORJLH YHUGL 5D\ .XU]ZHLO /ŒDFFHOHUD]LRQH GHOOH WHFQRORJLH LQIRUPDWLFKH GRYUHEEH FRQVHQWLUH DOOŒLQWHOOLJHQ]D QRQ ELRORJLFD GL HJXDJOLDUH H SHUVLQR GL VXSHUDUH TXHOOD XPDQD =KRX\LQJ -LQ /D WUDQVL]LRQH GD m0DGH LQ &KLQD} D m&UHDWHG LQ &KLQD} 5LFKDUG :DWVRQ $EELDPR LO SRWHUH GL PRGHOODUH LO IXWXUR JXDUGDQGR DO SUHVHQWH GI 2.08 1NVTGNCDGPGƟEGP\C GI 3.08 Ritorno a un mondo multipolare GI 1.09 Creazione di strategie d’investimento GI 2.09 Megatrend globali .CNQVVCEQPVTQNoGUENWUKQPG GEQPQOKECFGNNGRGTUQPG RKÕRQXGTGFGNOQPFQPQP ÄRKÕCRRCPPCIIKQFGINK CKWVKRWDDNKEKGFGNNCDGPGƟEGP\C1IIKVCNGNCXQTQ ÄKPVGITCVQFCKPK\KCVKXGPGN UGVVQTGRTKXCVQEJGKORKGICPQOGVQFKEQOOGTEKCNK XQNVKCEQODCVVGTGNCRQ XGTV¼sGFCƠWUUKFKECRKVCNKUQURKPVKFCKRTQƟVVK+N ITWRRQ#%2FK.KOCCF GUGORKQÄWPRKQPKGTGPGNNCRTQOQ\KQPGFGNNQUXK NWRRQVTCOKVGNoGVJQUEQOOGTEKCNG+PSWGUVQPWOGTQ FGN)NQDCN+PXGUVQTQHHTKCOQWPCIWKFCRGTNCPWQXC ICOOCFKKPXGUVKOGPVK UQEKCNOGPVGTGURQPUCDKNK EJGQHHTQPQWPCEQO DKPC\KQPGFKTGPFKOGPVK ƟPCP\KCTKGUQEKCNK I MEUVCPPQTKUGPVGPFQFGN TCNNGPVCOGPVQINQDCNGC HTQPVGFKWPCPGVVCƠGUUKQPGFGNNCFQOCPFCRGTNG GURQTVC\KQPKFGNFGƠWUUQ FKECRKVCNKGFGNNCEQTTG \KQPGFGKRTG\\KFGNNGEQOOQFKV[5KVTCVVCFKVTGPF PGICVKXKRGTINKGURQTVCVQTK FKEQOOQFKV[%KQPQPQUVCPVGSWGUVKRCGUKRTGUGPVCPQCPEQTCFGNNGQRRQT VWPKV¼FKETGUEKVCUVTWVVWTCNG UWNRKÕNWPIQVGTOKPG+N OQPFQEQPVKPWCCOWQXGTUKKPWPCFKTG\KQPGOWNVK RQNCTGGNCFKUVTKDW\KQPGFGN RQVGTGGEQPQOKEQGFGNNC TKEEJG\\CÄRKÕWPKHQTOG .CETKUKƟPCP\KCTKCJCETGCVQ FGNNoKPEGTVG\\CPGINKKPXGUVKVQTKFKVWVVQKNOQPFQ+NXCNQTGFKOQNVKDGPKÄFKOKPWKVQ CNNCNWEGFGNNCXQNCVKNKV¼FGK OGTECVKGFGNNCTGEGUUKQPG INQDCNGFGTKXCPVGFCNNCETKUK .GHCUKFKVWTDQNGP\CFGN EKENQTKEJKGFQPQFGINKUVTWOGPVKFKIGUVKQPGFGKTKUEJK OKINKQTKQRGTUKPQPWQXK 2GTXKCFGNNGKPEGTVG\\G CUUQEKCVGCNTKUEJKQNCETGC\KQPGFKUVTCVGIKGFoKPXGUVKOGPVQUQNKFGÄUKCWPC UEKGP\CEJGWPoCTVG+P SWGUVoGFK\KQPGFGN)NQDCN +PXGUVQTGUCOKPKCOQ NCVGQTKCGNCRTCVKECFGNNC UVTCVGIKCFoKPXGUVKOGPVQ PGNEQPVGUVQFGNRTQEGUUQ FKEQPUWNGP\C 0GKRTQUUKOKFGEGPPK NoKORCVVQFGKOGICVTGPF UWNNCETGUEKVCINQDCNGK EQOOGTEKGKƠWUUKFKECRKVCNKNGUQEKGV¼GNCRQUK\KQPGFGKRQNKVKEKGFGNNG CWVQTKV¼FKTGIQNCOGPVC\KQPGUCT¼RTQHQPFQ1TC EKUVKCOQHQECNK\\CPFQ UWNNGEQPUKUVGPVKHQT\GFK ECODKCOGPVQFGVGTOKPCVG FCWPOQPFQOWNVKRQNCTG FCNNCFGOQITCƟCGFCKVGOKFGNNCUQUVGPKDKNKV¼G FGNNoKPXGPVKXCWOCPC 3WGUVoGFK\KQPGFGN)NQDCN +PXGUVQTGURNQTCVCNK OGICVTGPFFQXGTKUKGFQPQ NGQRRQTVWPKV¼GSWCNK XGEEJKGEGTVG\\GRQVTGDDGTQXGPKTOGPQ Global Investor 1.11, maggio 2011 Il know-how degli esperti al servizio dei clienti che investono con il Credit Suisse *OREDO,QYHVWRURWWREUH ,ONQRZKRZGHJOLHVSHUWLSHULFOLHQWLFKHLQYHVWRQRFRQLO&UHGLW6XLVVH *OREDO,QYHVWRUPDJJLR ,ONQRZKRZGHJOLHVSHUWLSHUODFOLHQWHODFKHLQYHVWHFRQLO&UHGLW6XLVVH Sì! Ac Co mpr 5LVFKLHLPSOLFD]LRQLSHUJOLLQYHVWLPHQWL +DUROG-DPHV/ŒLQIOD]LRQHªVHPSUHHFRPXQTXHXQIHQRPHQRSROLWLFR 7KRPDV-RUGDQ5DQGDOO6.URV]QHU0DUW¯Q5HGUDGR+DUWDGL$6DUZRQR ,YDQĝUDPNR&LQTXHEDQFKLHULFHQWUDOLDWWXDOLRGHOSDVVDWRGLVFXWRQR GHOQXRYRRUGLQHILQDQ]LDULR'LFKLªODFROSDGHOFUROORVHJXLWRDOERRP VXLPHUFDWLJOREDOL"4XDOLVRQROHSURVSHWWLYHSHUOŒLQIOD]LRQHQHO PHGLRW HUPLQH"(FRPHVLSX´FRQVHJXLUHDOPHJOLRODVWDELOLW¢" 8UEDQL]]D]LRQH ,QYHVWLUHLQQXRYHFLWW¢ nti! a! …O ,QIOD]LRQH cide ?! oh Emozioni e mercati Perché si verificano i cicli di espansione e contrazione Jonah Lehrer Dimenticatevi l’eccesso di liquidità o la regolamentazione permissiva: $ODLQ7KLHUVWHLQ3HUFK«OHFLWW¢FRQWDQRDQFRUDQHOOŒHFRQRPLDGHOOD FRQRVFHQ]D0DUWLQGH-RQJ,OGLVWUHWWRGL3LQJGLD6KHQ]KHQSXQWDVXOOŒKLJK WHFKVRVWHQLELOH&KDUOHV&RUUHD/HLQIUDVWUXWWXUHQRQWHQJRQRLOSDVVR FRQODFUHVFLWDGL0XPEDL$QQD7LEDLMXND&KLYLYHQHLTXDUWLHULSRYHUL FRQWULEXLVFHDOSURILORHFRQRPLFRHVRFLDOHGLXQDFLWW¢ Global Investor 2.11, novembre 2011 Il know-how degli esperti al servizio dei clienti che investono con il Credit Suisse la causa reale delle bolle finanziarie potrebbe essere l’avidità dei nostri cervelli. Thorsten Hens Gli investitori, imparando a conoscere i propri errori, possono migliorare le decisioni. Camelia M. Kuhnen Perché la teoria finanziaria tradizionale è così poco affidabile nel prevedere cosa fanno veramente le persone. Brian Knutson Nuove scoperte della scienza sull’interazione tra passione e ragione. Eredità Collegare il passato al futuro Tavola rotonda Il dolore e la gloria: il passaggio alla generazione successiva di un’azienda di famiglia. Kenneth Scheve e David Stasavage La storia ha qualcosa di sorprendente da dire sulla tassazione delle eredità. Jens Beckert Le eredità non accrescono le disuguaglianze sociali, ma le propagano tra le varie generazioni. Kishore Rao Come il salvataggio dei templi di Abu Simbel è diventato un meccanismo per salvaguardare il patrimonio mondiale. GI 1.10 +PƠC\KQPG GI 2.10 Urbanizzazione GI 1.11 'OQ\KQPKGOGTECVK GI 2.11 Eredità #UGIWKVQFGNNCETKUKƟPCP\KCTKCINQDCNGIQXGTPKG DCPEJGEGPVTCNKJCPPQRTGUQFGNNGOKUWTGFTCUVKEJG RGTUVCDKNK\\CTGKNUKUVGOC ƟPCP\KCTKQ/CUQPQ RTGUGPVKFGKTKUEJKEQTTGNCVK CNNoKPVGTXGPVQRWDDNKEQ EQOGKNTKVQTPQFGNNoKPƠC\KQPGQNoKPETGOGPVQFGINK USWKNKDTKƟUECNKPGNNGGEQ PQOKGUXKNWRRCVG2GTVCPVQ INKKPXGUVKVQTKRQVTGDDGTQ CXGTGCEJGHCTGKPHWVWTQ EQPWPCEQPUKFGTGXQNG XQNCVKNKV¼UWKOGTECVK2GT TKETGCTGUVCDKNKV¼KIQXGTPK GKNUGVVQTGƟPCP\KCTKQFQXTCPPQEQNNCDQTCTGRGT VTQXCTGFGNNGUQNW\KQPKINQDCNK5GPQPUKCIKUEGKP SWGUVQOQFQRQVTGDDGTQ RTGUGPVCTUKRTQNWPICVG VWTDQNGP\GGEQPQOKEJG GRQNKVKEJG 0GKRCGUKUXKNWRRCVKNo80% FGNNCRQRQNC\KQPGTKUKGFGKP EGPVTKWTDCPK#NKXGNNQ OQPF KCNGVCNGSWQVCUKCVVGUVCCN50%GFGPVTQKN EQPQIPKRTQDCDKNKV¼ EQTTKURQPFGT¼CFWGVGT\K .GEKVV¼TGUVGTCPPQKN EGPVTQFKETGC\KQPGFGNNC TKEEJG\\C&QXGETGUEGNC TKEEJG\\CCWOGPVCNC FQOCPF CRGTFKXGTUKUGTXK\K CNEQPUWOQ)NKGNGOGPVK EJGUQURKPIQPQWPoWTDCPK\ \C\KQPGFKUWEEGUUQsFCNNG KPHTCUVTWVVWTGRGTKVTCURQTVK FKSWCNKV¼GNGXCVCCNNG OQFGTPGVGNGEQOWPKEC\KQPKƟPQCNNCHQTPKVWTCFK UGTXK\KEWNVWTCNKKPPQXCVKXKs RQUUQPQQHHTKTGFGNNG KPVGTGUUCPVKQRRQTVWPKV¼ RGTINKKPXGUVKVQTKCXXGFWVK 3WCUKVWVVKUQPQKPƠWGP\CVK FCVTCVVKEQORQTVCOGPVCNK EJGUKEQPVTCRRQPIQPQCNNC HTGFFCNQIKECEQTTGNCVC CQDKGVVKXKFKKPXGUVKOGPVQ TC\KQPCNK%JKRWÎCHHGTOCTGQPGUVCOGPVGFKGUUGTGFKURQUVQCXGPFGTG WPCUUGVKPRGTFKVCEQPNC UVGUUCXQINKCFKWPQKP CVVKXQCPEJGUGNGRTQURGVVKXGHWVWTGRGTGPVTCODK UQPQNGUVGUUG!%JKPQPUK NCUEKCRTGPFGTGFCNRCPKEQ QFCNNoGWHQTKCEQNNGVVKXK! )NKUVWFKCEECFGOKEKJCPPQ VGPVCVQFKEQORTGPFGTGKP EJGOQFQSWGUVKHCVVQTK EQORQTVCOGPVCNKURKPICPQ KOGTECVK+RTQHGUUKQPKUVK FGINKKPXGUVKOGPVKJCPPQKO RKGICVQSWGUVGEQPQ UEGP\GRGTOKINKQTCTGKNQTQ IKWFK\KUWNNCFKTG\KQPG EJGRTGPFGKNOGTECVQ #HTQPVGFGNTCNNGPVCOGPVQ FGNNCETGUEKVCGEQPQOKEC NGGTGFKV¼RQVTGDDGTQVQTPCTG CTKCESWKUVCTGRCTVGFGN NQTQRTKOCVQRTGEGFGPVG +OQNVKCURGVVKFGNNoGTGFKV¼ XCTKCPQFCNRCVTKOQPKQ GFCNNGKUVKVW\KQPKCNVTC UHGTKOGPVQFGNNGKFGGFK IGPGTC\KQPGKPIGPGTC\KQPG 0GNNoWNVKOQPWOGTQFGN )NQDCN+PXGUVQTWPITWRRQ FKGURGTVKGFKURGEKCNKUVK FGN%TGFKV5WKUUGEQPUKFGTC INKGHHGVVKFGNNoGTGFKV¼ UWNNGRGTUQPGNCUQEKGV¼ GNGGEQPQOKG Il know-how degli esperti per gli investitori www.credit-suisse.com/globalinvestor OR A SU iPad ࠒ࠷ࡁ࠾࠽࠼࠷࠰࠷࠺࠳ࡁࡃ࠺࠺ݸ GII 1545613 www.credit-suisse.com/globalinvestor «Non solo testi interessanti e immagini affascinanti: il Global Investor ora su tablet!»