Cura del fegato: dal Messico all`Italia, per specializzarsi

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Cura del fegato: dal Messico all`Italia, per specializzarsi
IL PICCOLO
24/04/2012
Cura del fegato: dal Messico all'Italia, per specializzarsi
di Cristina Serra
Fare ricerca m un paese straniero con la certezza di specializzarsi e trovare, al rientro in patria,
un lavoro e una posizione migliore di quella iniziale. È il sogno di molti ricercatori italiani.
Sta diventando realtà concreta
per alcuni ricercatori messicani
che hanno deciso di formarsi a
Trieste, al Centro studi fegato
guidato da Claudio Tiribelli, direttore della Fondazione italiana fegato onius.
L'impulso a perfezionare il
curriculum in Italia e a ripartire
con una solida esperienza viene
da un accordo di collaborazione
firmato dapoco trala Fondazione e due università messicane:
l'Universidad Nacional Auto noma de Mexico e la Cllnica de Enfermedades Digestivas y Obesidad. La convenzione prevede lo
scambio di personale e studenti
di dottorato, per periodi di un
anno o più, con l'intento di restituire al Messico ricercatori che
possano creare una rete di
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esperti sulle malattie del fegato.
«L'obiettivo dell'accordo di
cooperazione scientifica, il terzo
per noi dopo quelli siglati con
Argentina e Indonesia - spiega
Tiribelli - è formare ricercatori
nel complesso settore degli studi molecolari del fegato. Trascorso un periodo in Italia questi ragazzi tornano in patria, dove devono impegnarsi per creare un
network di ricerca che valichi i
confini del loro paese». L'esigenza di fare rete è imperativa e abbraccia anche il Centro America, dove c'è grande bisogno di
esperti che traccino nuove vie.
Norberto Chavez Dapia, due
anni a Trieste, dopo aver realizzato un modello sperimentale
con cellule epatiche che sviluppano, in sequenza, fibrosi e cirrosi, è tornato in Messico con un
posto fisso. Barenka Barbero,
ancora a Trieste, al suo rientro riceverà un finanziamento per avviare una start-up che si occuperà di steatosi epatica e steatoepatite, prodromiche al cancro e as-
sai diffuse in Sud America.
Dice Tiribelli: «Per il paese
d'origine è un investimento sul
futuro. Per la nostra Fondazione
è motivo di orgoglio, per la fiducia che ci viene tributata tramite
questo accordo, anche se com-
porta investimenti importanti».
Tiri belli, Centro studi fegato