L`arco, la rabbia e il trionfo
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L`arco, la rabbia e il trionfo
Sport Reggio ROAD TO LONDON 2012 LUNEDÌ 21 MAGGIO 2012 47 Fabio Azzolini, campione paralizzato alle gambe, ha già staccato il biglietto per le Paralimpiadi di Londra L’arco, la rabbia e il trionfo “Io gareggio per vincere. Il sogno più bello? Far salire in alto il Tricolore” PIERLUIGI GHIGGINI SI FA PRESTO a dire tiro con l’arco. Si fa presto a dire ragazzi, a fine agosto guardatemi in tv alle Olimpiadi di Londra, quando un maledetto incidente ti costringe da ventina d’anni a vivere su una sedia a rotelle. Eppure questo è il miracolo di Fabio Azzolini, classe 1969, paralizzato alle gambe da quando aveva 23 anni, arciere della società Orione di Casalgrande. Campione dell’arco compound (il più tecnico), dal 2005 nella squadra nazionale di tiro con l’arco, una ventina di titoli di titoli nel carniere, per dieci volte campione italiano, quarto ai mondiali del 2009, quarto agli europei di Vichy del 2010, una splendida medaglia d’oro a Bangkok l’anno scorso, Azzolini è una delle star paralimpiche del Cip reggiano: stella di un firmamento unico in Italia, e che nessuno potrà oscurare nonostante la decisione tutta politica di chiudere i comitati provinciali paralimpici, che costano poco però fanno tantissimo. Specialmente quello di Reggio, che infatti è considerato un modello nazionale. Azzolini, dunque, ha già staccato il biglietto per Londra 2012, al pari di della nuotatrice Cecilia Camellini, portabandiera della squadra italiana a Pechino. Anche Fabio è, per così dire, un veterano delle Paralimpiadi: ha esordito a Pechino classificandosi al sesto posto. Lo abbiamo intercettato di ritorno dalla Gran Bretagna, dove ha testato le strutture insieme agli atleti paralimpici di tutto il mondo, e mentre era già in viaggio per Roma dove ha passato le visite mediche al centro Coni dell’Acqua Acetosa. In questi anni l’arciere in carrozzina è diventato un punto di riferimento per tante famiglie e ragazzi disabili che chiedono un consiglio, una mano, una strada per cominciare a fare sport. Il suo entusiasmo è contagioso e si mescola a una sana cattiveria agonistica dichiarata apertamente, senza falsi pudori. Anche perchè il tiro con l’arco è l’unica disciplina in cui i disabili gareggiano insieme ai normodotati. «Da due anni sono in gara tutte le domeniche, e piazzarsi davanti ai normodotati è sempre una bella soddisfazione. Io vado per vincere - afferma - Il mio motto è “l’importante è vincere, perchè comunque ho partecipato”. Ma alle Olimpiadi più ancora della medaglia la soddisfazione più grande sarebbe far salire in alto la bandiera italiana e far suonare l’inno nazionale». E quando non vinci? «Ah, la delusione è pari alle aspettative, ma per fortuna dura poco. Poi si riparte». , Già, ripartire. Si fa presto a dirlo quando a 23 anni, tu che facevi mountain bike e arti marziali, in pochi istanti ti ritrovi paralizzato e con l’esi- Ha vinto dieci campionati italiani: “Da due anni sono in gara tutte le domeniche, e piazzarsi davanti ai normodotati è sempre una bella soddisfazione” La scheda del campione FABIO Azzolini ha 43 anni ed è nato a Castelnovo Monti. E’ celibe e vive a Casalgrande. Dopo il corso di tiro con l’arco e l’iscrizione alla Società Arcieri Orione, conosce il responsabile nazionale della Squadra disabili Marco Pedrazzi col quale mette a punto un percorso di allenamento mirato e di accorgimenti per rendere più divertente e efficace la pratica sportiva. Vince la prima medaglia d’oro nel marzo 2002 ai campionati italiani indoor di Modena nella categoria W1, replicando l’oro in giugno ai campionati italiani Fisd Open di Novellara e negli anni successivi con una sequela impressionante di successi: nel 2003 e ininterrottamente dal 2005 al 2011. Unico ”rammarico”, la medaglia d’argento del 2004. Da 2005 entra nel gruppo della Nazionale (disabili). Da allora ha partecipato al campionato del mondo a Marina di Massa (13° posto), nel 2006 agli europei di Nomburk nella Repubblica Ceca (4° assoluto) e nel 2007 al campionato del mondo a Cheongju in Korea del Sud (10° classificato). Grazie a questo risultato ottiene la qualificazione per le Paralimpiadi di Pechino 2008, dove si classifica al 7° posto. Nel 2009 conquista il quarto posto ai mondiali di nuovo a Nimburk e nel 2010 è ancora quarto agli europei di Vichy. Nello stesso anno in maggio conquista la sua prima medaglia d’oro in una competizione internazionale in Thailandia, a Bangkok, mentre in luglio ai campionati del mondo di Torino ottiene la Carta olimpica che gli permetterà di partecipare a Londra 2012. Nel gennaio 2012 Fabio Azzolini si è laureato per l’ennesima volta campione d’Italia, questa volta a Palermo. Il sito internet è www.azzolinifabio.it, gestito dalla Diceweb di Scandiano: «Contattami, anche solo per un in bocca a lupo...». stenza spezzata senza pietà. La forza per reagire Fabio la trova un giorno di novembre del 2001, quando decide di entrare nel negozio di arceria di Casalgrande e chiede di iscriversi a un corso della società Orione. E’ l’uscita dal tunnel, l’inizio di una nuova vita: «Partecipo alla mia prima gara nel febbraio 2002 , ai nazionali indoor per disabili a Modena, e vinco. Scopro di essere davvero portato al tiro con l’arco, e così mi dedico anima e corpo. Ho la pensione e il tempo non mi manca: io dico sempre che sono sponsorizzato dall’Inps...». Oggi le giornate di questo incredibile atleta sono scandite da mille impegni, sui quali spicca sempre la preparazione atletica e mentale: «Mi alleno tutti i giorni, d’inverno nelle palestre del Comune e d’estate nel bellissimo campo che abbiamo a Villalunga. La mia società ha fatto davvero tanto per noi disabili, perchè il campo e le palestre sono accessibili, e per questo mi sento di dover restituire il più possibile in termini di vittorie e di immagine». Perchè preparazione mentale? «Col tiro con l’arco bisogna avere tranquillità interiore e un forte controllo di sé: quando tiri devi essere immobile e l’emozione gioca brutti scherzi. Siamo seguiti da una psicologa, facciamo esercizi tutti i giorni, anche di respirazione e di visualizzazioni tecniche per gestire bene la linea di tiro. La gara è gara, non si fanno prigionieri e bisogna essere sempre preparati al meglio». Ma non basta, la strada è lunga: Fabio affronta parecchi sacrifici anche dal punto di vista finanziario. «Il nostro è uno sport povero, che va in tv solo per pochi minuti ogni quattro anni, anche se con i canali digitali speriamo tutti che cambi qualcosa. E per i disabili è uno sport ancora più povero: ci sono aziende e marchi che di noi non ne vogliono ancora sapere. D’altra parte i costi sono elevatissimi: un arco costa mille euro, uno lo manda la federazione però ce ne vogliono due. Le frecce costano 30-35 euro l’una e io ne ho una cinquantina, la federazione ne manda una dozzina l’anno e al resto ci arrivi tu col tuo bellissimo portafoglio. Ecco perchè dico che sono sponsorizzato dall’Inps. Senza contare le spese per la trasferta olimpionica e i 35 mila km che faccio ogni anno in macchina. Io non mi vergogno a chiedere soldi, e anche per questo ho aperto un sito internet. Nel 2008 sono riuscito a coprire tutto il budget per Pechino, ma quest’anno sono ancora sotto le aspettative minime. E’ la crisi, ringrazio comunque di cuore chi mi sostiene, e chiedo agli altri di fare un piccolo sforzo. State certi che Fabio Azzolini partecipa per vincere».