del 08/08/2011

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del 08/08/2011
del 08/08/2011
8 agosto 2011
http://www.ilcapoluogo.com/Blog/Il-Capoluogo-dei-lettori/Mi-dichiaro-reo-confesso-sonoper-l-unita-istituzionale-con-l-obiettivo-della-ricostruzione-dell-Aquila-e-del-suo-territorio59510
MI DICHIARO REO CONFESSO: SONO PER L’UNITÀ ISTITUZIONALE
CON L’OBIETTIVO DELLA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA E DEL SUO
TERRITORIO
E’ un delitto, punibile con pene corporali, volere la ricostruzione della propria città?
E pensare di avere a riferimento le nostre Istituzioni?
Nella mente obnubilata di alcuni certamente sì.
Non nella mia, non in quella dei cittadini aquilani, sfiniti dalle litanie di coloro che
dovrebbero rappresentarli nelle istituzioni, soprattutto quelle più vicine, quelle stesse che
dovrebbero offrire speranza, dar conto di impegno, tentare di colorare un futuro ad oggi
grigio, nebuloso, triste.
All’assemblea cittadina, che non era convocata per ascoltare le solite risse su chi è più
bravo o più asino, convocata, come da volantino e manifesti per un incontro con il dott.
Gianni Chiodi, Presidente della regione e Commissario per la ricostruzione, è emersa con
forza la volontà dei cittadini di volere Istituzioni dialoganti, è stato chiesto a gran voce che i
rappresentanti eletti la smettano di parlarsi (insultarsi) per comunicati stampa, che si
incontrino, e se necessario si scontrino sulle rispettive e divergenti posizioni, e trovino una
sintesi comune nell’interesse dei cittadini e del territorio amministrato.
Questo chiede lo stato della città, questo chiedono le persone stanche (e non da oggi)
delle continue risse che caratterizzano ormai da mesi il terreno d’azione della politica
nostrana.
Sordi, colpevolmente sordi.
In quell’assemblea, e nel tentativo di farla saltare, si è messo in scena di tutto: dai
manifesti che invitavano Chiodi ad andarsene (“tanto che ha da dirci?”), fino al comizio che
ha messo in evidenza le nefandezze di Verdini e della cricca, i limiti del governo e la
necessità di esprimere solidarietà ai NO TAV……..
Assente, totalmente assente, dal comizio, la città, la sua rinascita….in un versamento di
rabbia e di bile inaudito, i grandi assenti erano i problemi che soffocano la quotidiana vita
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di tanti cittadini.
Comizio, appunto, di quelli che si fanno in campagna elettorale; e tentativo bieco di svilire
il ruolo della tenda di piazza, visto che chi la abita oggi sono i cittadini che vogliono
andarci, ad ascoltarsi a confrontarsi, senza insulti né anatemi; cittadini, non portatori di
verità assiomatiche, né di certezze basate sul nulla!
(No, ragazzi, non insistete: non chiamateci quattro gatti, due cretini e altri gratificanti
appellativi; già qualcuno, in passato, ci ha apostrofati con l’esaltante definizione di “quattro
cialtroni” e “minoranze rumorose!”).
Pregiudizio, amici cari, solo pregiudizio e nichilismo!
Se si invita una persona, prima la ascolti e poi giudichi quello che ha detto, se hai l’autorità
morale per farlo, o se hai la presunzione di volerlo fare. Ammettendo che si debba
giudicare e non costruire insieme soluzioni ai problemi!
Ecco il punto: in molti, all’Aquila, e non solo dopo il terremoto, hanno perso l’antica virtù di
saper ascoltare, impegnati come sono a pontificare.
Ma se non si sa ascoltare l’altro, comunque l’altro intenda esprimersi, difficilmente si ha un
dialogo, si assiste al vuoto monologo al quale ci ha abituati la politicuccia moderna, sia a
destra che a sinistra, soprattutto all’Aquila.
Quell’assemblea, quei cittadini accorsi numerosi ed interessati al dialogo tra il Presidente
e la cittadinanza, volevano sapere perché la ricostruzione è al palo, perché dopo due anni
e mezzo ci sono ancora dubbi, incertezze, problemi, divergenze di vedute; soprattutto
volevano sapere come il Presidente, da parte sua, considerasse la città capoluogo della
regione, quali azioni, atti, leggi, volesse adottare per far a svolgere questo ruolo all’Aquila.
Le questioni poste dall’assemblea a questo tendevano, i problemi posti dai Presidenti degli
ordini e dai professionisti intervenuti erano critica, sì, ma anche proposta; le domande
sullo stato dell’ ospedale, sul premio dell’assicurazione, sullo stato dell’assistenza sanitaria
e sulle strutture, sono stati utili macigni, messi sul tavolo del confronto.
Sono state esaurienti le risposte di Chiodi?
Lui ha dato le sue risposte. Punto.
Non sono state soddisfacenti?
E ci mancherebbe!
Non è stata un’assemblea per magnificare l’operato di Chiodi, ma per discutere insieme al
Presidente della regione i problemi, gli assilli, i ritardi, e cercare di trovare, attraverso il
confronto, anche aspro quando necessario, soluzioni.
Ma il dialogo è avviato, e il Presidente ha ben compreso che è opportuno seguitarlo con la
popolazione, senza veli e senza pregiudizi, per produrre linee di azione, riflettute e
condivise, utili alla città, ai cittadini, alla rinascita.
Chiodi si è impegnato a seguire il metodo dell’ascolto, e consiglio caldamente a chi andrà
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ai prossimi incontri di preparare gli argomenti con serietà e puntualità, per “inchiodare” il
Presidente alle sue responsabilità, avendo a mente una certezza (ne ho poche, questa è
una di quelle!): la pubblica amministrazione parla per ATTI: che siano leggi, ordinanze,
circolari, che indichino tempi, procedure, risorse.
Il resto è vuota chiacchiera, che lascia il tempo che trova, soprattutto non porta alcunché
ai cittadini e alla città. Come i comunicati stampa, particolarmente copiosi in queste ultime
ore!
Ben comprendo come qualche assessore nostrano ci sia rimasto male a vedere che si può
dialogare senza insulti anche con il Presidente della regione. Non posso farci nulla: se non
vogliono capire che questo è il metodo giusto per affrontare il difficile cammino della
rinascita, facciano pure ciò che credono: tanto a loro è rimasto il tempo di un caffè, visto
che questa non esaltante esperienza amministrativa è giunta alla fine del suo mandato, e i
cittadini si esprimeranno a breve per ridare alla città una nuova amministrazione, che
affronti con nuova energia e maggiore consapevolezza il cammino lungo e difficile che
restituirà L’Aquila, il suo territorio e i suoi cittadini alla vita.
di Totò Di Giandomenico
Cittadino senza città
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http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/08/07/news/nuova-acropoli-100-ragazzi-alcampo-scuola-4752491
NUOVA ACROPOLI, 100 RAGAZZI AL CAMPO SCUOLA
È in corso al parcheggio dell'Alenia, dove Nuova Acropoli ha la sua sede associativa, il
campo scuola «7 Giorni giovani». All'iniziativa, giunta alla XXXª edizione, partecipano oltre
100 ragazzi provenienti da 12 città d'Italia e dalla Spagna. Nella giornata inaugurale si è
tenuta una tavola rotonda sul tema: «Volontariato, educazione alla felicità. Esempi di ieri,
realtà di oggi e speranze per domani». Nel corso dell'iniziativa Gianvito Pappalepore,
presidente del Csv, ha dichiarato che «l'impegno di trasformazione sociale è il valore più
bello del volontariato». L'assessore Alfredo Moroni ha lodato l'opera di Nuova Acropoli
definendola «una realtà che si vede e le cui attività lasciano il segno». Ha espresso poi il
suo apprezzamento per l'adozione del parco giochi di viale Rendina, «come segno
importante per la ricostruzione non tanto fisica, ma sociale. I 7 giorni giovani
rappresentano una nota di freschezza nell'ambito dell'attività esercitativa del volontariato e
sono qui a testimoniare la volontà del Comune di mantenere vivo il rapporto con Nuova
Acropoli, soggetto fondamentale per la rinascita di una comunità solidale». «È per noi un
compleanno che ha un grande valore» ha detto la coordinatrice Alba Bafile. «Sono 30 anni
di un avventura intelligente, 30 anni di scuola di vita, di un esperienza di convivenza, un
campo per apprendere ed applicare. Abbiamo voluto dedicare questa 7 giorni giovani al
volontariato come educazione alla felicità. Oggi ricerchiamo la felicità in cose futili, con il
volontariato la troviamo dentro di noi». Durante il campo i ragazzi saranno impegnati in
esercitazioni, primo soccorso, orientamento, avvistamento incendi boschivi, recupero
ambientale del parco giochi in via Rendina. Previste anche visite guidate a Rocca
Calascio.
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http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/08/07/news/centro-giochi-per-bambini4752579
CENTRO GIOCHI PER BAMBINI
CAPISTRELLO. L'amministrazione comunale dedica un progetto ai bambini dai 18 ai 36
mesi. La giunta ha deliberato di istituire in paese un centro giochi a scopo didattico,
educativo e sociale. I bimbi potranno frequentare la struttura dal lunedì al venerdì di ogni
settimana, fino ad un massimo di 5 ore, tra le 8 e le 19. Un importante servizio integrativo.
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http://www.abruzzo24ore.tv/news/Rifuiti-zero-a-L-Aquila-arrivano-i-compostatori-dicomunita/46922.htm
RIFUITI ZERO A L'AQUILA: ARRIVANO I COMPOSTATORI DI COMUNITÀ
Annuncia Luigi Fabiani, presidente Asm dell'Aquila:
''In qualità di Presidente dell’ASM SpA sono lieto di comunicare ai cittadini che, nel
B.U.R.A. del 5 agosto 2011, è stata pubblicata la deliberazione n. 469 del 6 luglio 2011
con cui la Giunta Regionale delibera di approvare lo schema di protocollo d’intesa tra
Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila, ASM SpA e Consorzio Italiano Compostatori (CIC)
denominato “Cento e cento giardini” e stanzia la somma di € 20.000,00 per il cofinanziamento dell’intervento.
Il progetto “Cento e cento giardini collettivi”, proposto dall’ASM SpA, in data 23 febbraio
2011, prevede, primo esperimento in Italia, un’esperienza di “compostaggio in loco” delle
frazioni organiche dei rifiuti urbani.
Consiste, cioè, nello smaltimento a chilometri zero della frazione umida e del verde con la
partecipazione diretta dei cittadini, intercettando quindi la frazione maggiore (circa il 40%)
dei rifiuti urbani. La compostiera di comunità verrà installata in via sperimentale in uno dei
nuovi agglomerati denominati progetto C.A.S.E., dove i cittadini potranno conferire la
frazione umida ed il verde direttamente nell’impianto e saranno i beneficiari del prodotto
(compost) che risulterà dopo il ciclo di compostaggio, per utilizzarlo nei propri giardini. Il
tutto avverrà con la supervisione di personale dell’azienda, in modo che la qualità del
prodotto finale possa essere la più elevata possibile.
Dopo un primo periodo di rodaggio, questo tipo di raccolta verrà esteso in tutti gli
agglomerati e frazioni in cui il numero dei cittadini sia limitato a circa 120 famiglie, in
quanto questa è la dimensione ottimale dell’impianto.
E’ questo un primo passo che l’azienda sta compiendo per rinnovare il rapporto con i
cittadini, rendendoli partecipi dell’attività e riducendo i costi, economici e sociali, nonché
ambientali, che la raccolta classica e lo smaltimento in siti distanti dall’Aquila comportano.
Il progetto, sviluppato dall’azienda con la collaborazione della consulente dott.sa Pina
Piccirilli, è il primo in Italia, mentre nel nord Europa questo tipo di impianto è largamente
diffuso.
L’azienda, con questo tipo di interventi, intende migliorare l’immagine che si ha del
problema rifiuti, spesso visti, appunto, come problema e non come risorsa. La nuova linea
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di pensiero che il consiglio d’amministrazione dell’ASM SpA sta applicando, chiaramente a
piccoli passi per il rispetto della normativa, è nella direzione della riduzione dell’impatto
ambientale e dei costi aziendali e della condivisione delle scelte a basso impatto
ambientale con i cittadini, i quali sono, e potranno essere sempre di più, i principali artefici
della tutela del patrimonio ambientale.
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/un-successo-la-prima-mini-transumanza-del-gransasso/33240-1/
UN SUCCESSO LA PRIMA 'MINI TRANSUMANZA' DEL GRAN SASSO
"Giovedì 4 agosto 2011 in concomitanza con la Rassegna Ovina, si è svolta a Campo
Imperatore la 1ª Mini Transumanza organizzata dall’associazione Assamont settore
montagna del Cpga, con il patrocinio e supporto logistico della C.I.A. (Confederazione
Italiana Agricoltori) di L’Aquila nella veste del suo presidente Filippo Rubei; gli associati di
AssaMont hanno accompagnato un gregge di circa 800 pecore dallo stazzo del pastore
Ruggero Damiani, che è locato 3 Km prima del bivio per Santo Stefano di Sessanio (zona
Lago Racollo), fino a Fonte Macina". È quanto si legge in una nota firmata dal vice
presidente di Assamont, Armando Rubei.
La comitiva ha percorso circa 13 Km sotto l'attenta vigilanza degli organizzatori, Pino Di
Stefano (presidente della sezione) Armando Rubei (vice presidente della sezione) e
Ascanio Di Stefano (segretario).
Ha partecipato anche Mario Miconi, Presidente del Cpga (Centro Polisportivo Giovanile
Aquilano) che è rimasto entusiasto dell'iniziativa ed ha esortato i responsabili della sezione
amici della montagna ed il Presidente del Cia Filippo Rubei ad organizzare per il prossimo
anno in modo ancora più capillare aprendo anche ad altre associazioni e amanti della
montagna che condivideranno sicuramente l'iniziativa.
"L’evento è stato ripreso da Stefano Ardito della troup televisiva della trasmissione Geo &
Geo di Rai tre. L’iniziativa ha avuto un ottimo successo con la presenza di circa 35
partecipanti. - prosegue la nota - Una giornata a contatto con la natura e alla riscoperta di
antiche tradizioni della nostra terra. Ringraziamo in modo particolare il signor Ruggero
Damiani e famiglia che con il suo gregge e la magnifica ospitalità ha permesso lo svolgersi
dell’evento".
Tutte le iniziative sono reperibili sul sito www.cpga.net sezione assamont "Iniziative sociali
estate 2011".
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http://www.ilcapoluogo.com/News/Attualita/San-Martino-d-Ocre-un-paese-in-bella-mostra59517
SAN MARTINO D'OCRE, UN PAESE IN "BELLA MOSTRA"
Riceviamo a pubblichiamo una nota di Roberta Mancini su una mostra allestita a San
Martino D'Ocre.
Quasi 40 anni di vita paesana raccontati attraverso l'autentico gesto di uno scatto
fotografico: è la sfida raccolta (e vinta) dal sig. Umberto Degano, sanmartinese di
adozione per motivi affettivi che, forte di una grande passione per la fotografia, ha saputo
utilizzare uno dei più egregi mezzi di espressione per "resuscitare" all'incirca un
quarantennio (dal 1974 al 2011) di storia di uno dei borghi più piccoli ma non per questo
non significativi della provincia aquilana.
Lo si incontra nel cuore del parco Sirente Velino, sulla strada per l'altopiano delle Rocche,
a 1100 m. d'altitudine, dove, nei mesi invernali è raro incontrare qualche anima in più dei
suoi 50 abitanti fissi ma che, nella bella stagione, si ripopola delle famiglie "emigrate" in
città che vi cercano il loro piccolo angolo di paradiso (e soprattutto di refrigerio).
La mostra, allestita nella polisportiva del paese, rimarrà aperta al pubblico fino al 15
agosto e si compone di 255 scatti, frutto di un minuzioso lavoro di selezione da un archivio
contenenti 20.000. "Ho voluto dividere l'esposizione in diversi microcosmi: bambini,
evoluzione del centro sportivo, processioni religiose, cene di comunità, scorci del territorio,
ritratti. Nello scatto di una fotografia cerco sempre quel dettaglio, un particolare che mi
catturi; mi è capitato, poichè sprovvisto di fotocamera, di tornare indietro solo per
immortalare un anziano che dormiva su una panchina."
Toccato profondamente dal terremoto del 6 aprile 2009, San Martino è stato uno dei
tantissimi paesi sede, dai momenti immediatamente successivi al sisma, di una tendopoli
d'accoglienza. Giorni, settimane, mesi di vita arrangiata ma vissuta che inevitabilmente
sono finiti nell'archivio storico-fotografico ma che, volutamente, non fanno parte in gran
numero dell'esposizione: "il terremoto c'è stato di lunedì, io sono arrivato a San Martino il
giovedì portando con me 300 paia di mutande e calzini poichè è quello che mi avevano
chiesto e di cui avevano bisogno, non certo di essere fotografati. Gli occhi spenti della
gente, fissi e impauriti, le litanie di chi ripeteva di aver perso tutto, i pianti, sono le immagini
che mi porto dentro personalmente. Ho voluto omettere questa parte di storia per non
fomentare tristezza e cattive emozioni."
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Umberto racconta tutto ciò con un trasporto emotivo che non avevo preventivato, così
concludo la nostra chiacchierata con una sua considerazione sul potere espressivo della
fotografia: «fissa le cose nel tempo. Qualunque cosa, persona, emozione può essere
bloccata e conservata grazie ad essa per sempre». Mi regala la citazione di un fotografo
francese contemporaneo, Henri Cartier-Bresson, «la fotografia è l'attimo». Quarant'anni di
attimi.
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http://www.ilcapoluogo.com/News/Attualita/Montereale-incantato-dal-bosco-diShakespeare-59524
MONTEREALE INCANTATO DAL BOSCO DI SHAKESPEARE
Prendi Sogno di una notte di mezza estate, Otello, Macbeth, Romeo e Giulietta, recitati in
un bosco di alberi secolari e il successo è assicurato.
Così, nel bosco di Patrignone, l’associazione Teatrando in collaborazione con il Teatro
stabile d’Abruzzo ha portato in scena Shakespeare. Nato da un’idea della regista Paola
Cialfi, lo spettacolo ha avuto grande partecipazione di pubblico, che seguiva gli attori nei
vari sentieri e nel mutare, di volta in volta, canovaccio e scenario naturale, a seconda se a
parlare fosse Otello o Lisandro.
Perché ambientare opere così classiche in uno scenario secolare, selvaggio, lontano
dall’ambiente teatrale protetto ed ovattato? «La scelta di rappresentare tali opere, tra faggi
e castagni centenari, può essere vista come una sorta di trasgressione - ci dice la regista in quanto ho usato costumi ed attrezzeria come se fossimo in teatro ma eravamo
all’esterno, immersi nel verde, anacronistici nei confronti del bosco: tolti dal teatro e calati
nella natura. Come artista, ritengo che il bosco sia un luogo emblematico, fatto di incontri
benevoli e malevoli a un tempo, è l’insieme dei diversi sentimenti che agita ognuno di noi;
esistono luoghi dove amiamo smarrirci ma che tradiscono con incontri inattesi, streghe o
innamorati che si rincorrono, esattamente come nel Macbeth». A fine spettacolo la
richiesta di una replica ha testimoniato la fascinazione dello spettacolo sul pubblico,
composto da spettatori “per caso” non tutti appartenenti a quella fascia che comunemente
riempie le prime file dei teatri. Un incontro col nuovo, col non conosciuto che turba o
appaga, spinge a riflettere; esperimento riuscito, non è forse anche questa la funzione
dell’arte.
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/pietre-che-cantano-omaggio-al-musicista-frankliszt/33228-1/
PIETRE CHE CANTANO, OMAGGIO AL MUSICISTA FRANK LISZT
Dopo l'omaggio a Mahler, il festival "Pietre che cantano" celebra il musicista Franz Liszt
nel bicentenario della nascita con un tocco di originalità.
Domani 8 agosto al Monastero di Santo Spirito di Ocre (L'Aquila), alle ore 21, è la volta di
Années de Pèlerinage: ritratto del musicista, una conversazione con musica su "Liszt, i
Musicisti in viaggio, la Cultura" con il pianista Michele Campanella, considerato uno dei più
importanti interpreti della musica lisztiana (il prossimo 30 settembre sarà a Chicago, negli
Stati Uniti, con Riccardo Muti, per eseguire il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di
Liszt), cui si affianca il musicologo Daniele Spini.
Nel corso della serata a più voci, partendo dalla vicenda biografica e artistica di Liszt,
figura emblematica di musicista viaggiatore, a suo agio a Roma come a Berlino, Lipsia o
Parigi, si parlerà dell'importante ruolo che i musicisti hanno svolto e svolgono nella
circolazione delle nuove idee della cultura.
Parteciperà alla serata anche Luisa Prayer, direttore artistico del festival, che accompagna
al pianoforte il mezzosoprano Gabriella Sborgi, per alcuni commenti musicali a tema, una
serie di divertenti brani a sorpresa, da Mozart a Bernstein, passando per Rossini e Kurt
Weill, che furono tutti, nel loro tempo, anche grandi viaggiatori e considerarono la musica
come un veicolo di cultura capace di superare ogni confine nazionale, parlando a tutti i
popoli.
Al termine dell'incontro, il pubblico potrà incontrare gli artisti partecipando a una cena
organizzata dal Festival cui si accede su prenotazione e al costo di € 20.
Michele Campanella non mancherà poi di presentare "Il mio Liszt. Considerazioni di un
interprete", un volume edito da Bompiani che ha voluto dedicare al compositore
ungherese, permeato di ricordi personali e considerazioni artistiche, frutto di un intenso e
approfondito lavoro e un atto di omaggio al compositore da lui amato e studiato tutta una
vita.
Sarà un occasione per porsi alcune domande e trovare risposte a più voci, sul percorso
artistico, umano e spirituale di Liszt, a partire dalle provocatorie domande che si pone
Campanella all'inizio del suo libro: «La musica di Franz Liszt è ancora Musica
dell’Avvenire (secondo la definizione dello stesso Liszt), del nostro avvenire, o è relegata
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al passato e quindi destinata a essere dimenticata? Per lui che ha detto Io posso
aspettare, è giunto il momento in cui la storia gli renderà giustizia?».
Come solista, con un programma interamente lisztiano, Campanella suonerà
prossimamente al Festival di Camerino il 18 agosto, il 14 settembre a Milano per il Festival
MI.TO, dirigendo anche l'orchestra giovanile "Cherubini", e inaugurerà la stagione da
Camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma il 21 ottobre.
Fra gli appuntamenti di spicco di questo impegnativo 2011, quello del 30 settembre
(replica l’1 e 4 ottobre), in cui Campanella raggiungerà Riccardo Muti a Chicago per il
culmine delle celebrazioni lisztiane con l’esecuzione, insieme alla Chicago Symphony
Orchestra, del Primo Concerto per pianoforte e orchestra.
IL PROGRAMMA DI PIETRE CHE CANTANO
Lunedì 8 agosto, ore 21.00
Ocre, Monastero di S. Spirito
Anniversari/ II -Franz Liszt
Années de Pèlerinage: ritratto del Musicista
Conversazione su Liszt, i Musicisti in viaggio, la Cultura
Con Michele Campanella, Daniele Spini e Luisa Prayer
Commenti musicali a tema con Gabriella Sborgi, mezzosoprano
Musiche a sorpresa, da Mozart a Bernstein, da Rossini a Kurt Weill.
Segue cena con gli Artisti al Monastero
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http://www.ilcapoluogo.com/News/Eventi/Liszt-e-i-Musicisti-Viaggiatori-conversazione-emusica-al-Monastero-di-Ocre-59522
LISZT E I MUSICISTI VIAGGIATORI: CONVERSAZIONE E MUSICA AL
MONASTERO DI OCRE
Dopo l'omaggio a Mahler, il festival Pietre che cantano celebra Franz Liszt nel bicentenario
della nascita con un tocco di originalità: in programma lunedì 8 agosto al Monastero di S.
Spirito di Ocre alle ore 21.00, Années de Pèlerinage: ritratto del Musicista, una
conversazione con musica su "Liszt, i Musicisti in viaggio, la Cultura" con il pianista
Michele Campanella, considerato uno dei più importanti interpreti della musica lisztiana - il
prossimo 30 settembre sarà a Chicago con Riccardo Muti per eseguire il Primo Concerto
per pianoforte e orchestra di Liszt -, cui si affianca il musicologo Daniele Spini. Nel corso
della serata a più voci, partendo dalla vicenda biografica e artistica di Liszt, figura
emblematica di musicista viaggiatore, a suo agio a Roma come a Berlino, Lipsia o Parigi,
si parlerà dell'importante ruolo che i musicisti hanno svolto e svolgono nella circolazione
delle nuove idee della cultura. Partecipa alla serata anche Luisa Prayer, Direttore artistico
del festival, che accompagna al pianoforte il mezzosoprano Gabriella Sborgi, interprete
eclettica e brillante, per alcuni commenti musicali a tema , una serie di divertenti brani a
sorpresa, da Mozart a Bernstein, passando per Rossini e Kurt Weill, che furono tutti, nel
loro tempo, anche grandi viaggiatori e considerarono la musica come un veicolo di cultura
capace di superare ogni confine nazionale, parlando a tutti i popoli. Al termine
dell'incontro, il pubblico potrà incontrare gli artisti partecipando a una cena organizzata dal
Festival cui si accede su prenotazione e al costo di € 20.
Michele Campanella non mancherà poi di presentare Il mio Liszt. Considerazioni di un
interprete, un volume edito da Bompiani che ha voluto dedicare al compositore ungherese,
permeato di ricordi personali e considerazioni artistiche, frutto di un intenso e approfondito
lavoro e un atto di omaggio al compositore da lui amato e studiato tutta una vita.
Sarà un occasione per porsi alcune domande e trovare risposte a più voci, sul percorso
artistico, umano e spirituale di Liszt, a partire dalle provocatorie domande che si pone
Campanella all'inizio del suo libro: «La musica di Franz Liszt è ancora Musica
dell’Avvenire (secondo la definizione dello stesso Liszt), del nostro avvenire, o è relegata
al passato e quindi destinata a essere dimenticata? Per lui che ha detto Io posso
aspettare, è giunto il momento in cui la storia gli renderà giustizia?» Dunque, per il Festival
Pietre che cantano che ha organizzato questa serata, quella di Liszt è una storia tutta da
riscoprire. Michele Campanella, considerato internazionalmente uno dei maggiori virtuosi e
interpreti lisztiani, ha affrontato in oltre 45 anni di attività molte tra le principali pagine della
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letteratura pianistica e ha affrontato la musica pianistica di Liszt per la prima volta all’età di
14 anni, facendone il suo compositore di riferimento. A 19 anni con il Mephisto-Valzer il
pianista ha vinto Concorso Internazionale “Alfredo Casella”. Nel 1968 ha debuttato con le
orchestre dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e della Rai di Milano
eseguendo la Totentanz diretto da Eliahu Inbal e Christoph von Dohnanyi. Negli anni
Settanta e Ottanta ha lavorato molto sulle parafrasi lisztiane, anticipando e promuovendo
la fortuna che questo genere di musica oggi può vantare. N e ha in repertorio ben
quarantuno. Per questo non sono mancati numerosi riconoscimenti che lo legano al nome
di Liszt: la Società “Franz Liszt” di Budapest gli ha conferito il Gran Prix du Disque nel
1976, 1977 e nel 1998, mentre nel 1986, centenario della morte di Liszt, il Ministero della
Cultura ungherese gli ha conferito la medaglia ai “meriti lisztiani”, così come l’American
Liszt Society nel 2002. Dal 2008 è anche Presidente della Società Liszt, chapter italiano
dell’American Liszt Society.
Come solista, con un programma interamente lisztiano, Michele Campanella suonerà
prossimamente al Festival di Camerino il 18 agosto, il 14 settembre a Milano per il Festival
MI.TO, dirigendo anche l'Orchestra giovanile L. Cherubini, e inaugurerà la Stagione da
Camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma il 21 ottobre. Fra gli
appuntamenti di spicco di questo impegnativo 2011, quello del 30 settembre (replica l’1 e 4
ottobre), in cui Campanella raggiungerà Riccardo Muti a Chicago per il culmine delle
celebrazioni lisztiane con l’esecuzione, insieme alla Chicago Symphony Orchestra, del
Primo Concerto per pianoforte e orchestra.
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http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5250
RICOSTRUZIONE: DA L’AQUILA A FIORE, OLTRE IL MURO DEI VELI
Sabato 13 agosto, alle ore 21, ci ritroviamo a San Giovanni in Fiore (Cosenza), mio
comune d’origine, per parlare di ricostruzione: culturale, etica, politica.
Un dibattito pubblico su un problema molto attuale, dopo il referendum del 12 e 13 giugno
scorsi, che ha dimostrato la voglia di partecipazione degli italiani, chiamandoci al
confronto.
Partendo da L’Aquila, con il giornalista Orfeo Notaristefano - fra l’altro autore, insieme al
senatore Giuseppe Lumia (Pd), di un libro d’inchiesta sul terremoto in Abruzzo - ci
interrogheremo su come, al di là degli schemi tradizionali della politica, la società civile
possa concorrere allo sviluppo del Paese.
Ciò in un momento molto delicato, in piena crisi finanziaria, mentre esecutivo e parlamento
devono presto risposte concrete ai cittadini e agli altri governi.
All’iniziativa, promossa da amici della testata L’Infiltrato, intervengono Franco Laratta,
deputato del Pd, Roberto Bonina, fra gli organizzatori, Alessandro Lombardi, di Italia dei
Valori Lazio, e altri esponenti di forze politiche e gruppi della società civile.
Nella serata, Laratta riflette anche sull’attualità di padre Antonio Pignanelli, compianto frate
cappuccino noto per il suo impegno pastorale e sociale.
A breve, luogo e ospiti definitivi dell’appuntamento.
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http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/08/06/news/auto-d-epoca-raduno-a-castel-disangro-4747094
AUTO D'EPOCA, RADUNO A CASTEL DI SANGRO
Stile d'altri tempi e divertimento assicurato con la quinta edizione del raduno di "Fiat 500 e
Topolino" in programma oggi e domani a Castel di Sangro. Arriveranno 200 equipaggi
provenienti da Abruzzo, Molise, Lazio, Campania e altre regioni italiane. La kermesse
prevede anche una prova challenge a cronometro, oggi alle 17, dove si sfideranno 40
prototipi di autovetture "Challenge", il circuito sarà allestito nel piazzale terminal degli
autobus, vicino alla zona sportiva. In programma anche la consegna del quinto trofeo.
Ospite d'onore il Team Ferrari Black Jack, già campione mondiale Challenge 2009
capitanato dagli imprenditori romani Lino e Angelo Ventriglia. Con loro anche una
Lamborghini 560 Lp dell'imprenditore Stefano Di Santo e una Porsche ultimo modello di
Carlo Orsini. L'iniziativa sportiva attirerà molti curiosi e appassionati che non sapranno
resistere al potente e ammaliante rombo dei motori, come avviene già da qualche anno
nel capoluogo sangrino. Domani, invece, le auto storiche Fiat 500 e Topolino daranno vita
a un inconsueto e colorato carosello che consisterà in un giro turistico del territorio, che
toccherà anche, oltre Castel di Sangro da dove è prevista la partenza in mattinata,
Rivisondoli e Roccaraso. Qui, ad attendere gli equipaggi, ci saranno i rispettivi sindaci
Roberto Ciampaglia e Francesco Di Donato che daranno il benvenuto alle storiche
autovetture che, da sempre, fanno sognare l'Italia. Al termine dell'itinerario, si svolgerà una
visita al Museo Aufidenate di Castel di Sangro e un pranzo a base di prodotti tipici. «La
presenza del team capitanato da Lino Ventriglia, che ha molti sostenitori in Abruzzo»
affermano gli organizzatori «ed è sempre disponibile ad ogni iniziativa a scopo benefico e
sociale, è stata fortemente voluta dal presidente del Club Fiat 500 Domenico Fisco, in
accordo con il responsabile delle relazioni esterne ed eventi del Team Black Jack, Pierluigi
Monaco, già promotore di numerosi eventi». Il raduno è organizzato dal Club 500 di Castel
di Sangro, in collaborazione con il fratelli Iacuone, Gioacchino Mancini, i fratelli Lombardo,
Bruno Lucente e Alessandro Di Bastiano.
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