Sono troppe le ingerenze da parte del sindaco

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Sono troppe le ingerenze da parte del sindaco
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Acri, Montalto, Luzzi, Bisignano e Valle Crati
Montalto Uffugo. L’attacco della mozione De Bonis Luzzi. Incontro con gli esponenti
Domenica 25 gennaio 2009
Rifondazione
«Sono troppe le ingerenze oggi
la giornata
da parte del sindaco Gravina» del tesseramento
di MARCO D’ALESSANDRO
MONTALTO UFFUGO – Se le
ultime dichiarazioni di Vincenzo De Bonis, candidato a
segretario del Pd di Montalto
per conto della mozione due,
non avevano riguardato l'operato del sindaco Ugo Gravina e contenevano l'auspicio
di unità del centro sinistra
cittadino, in una nota diffusa
ieri la stessa mozione ha sferrato un attacco aspro e frontale contro il primo cittadino.
Gravina nei giorni scorsi
non aveva risparmiato rilievi
critici ai componeneti della
mozione due, autori a suo dire di affermazioni prive di
fondamento politico e ricche
di personalismi.
“Il sindaco – si legge nella
nota della mozione De Bonis cerca di inquinare la discussione congressuale all’interno del Pd montaltese. Egli infatti pur non avendo alcun titolo per intromettersi nella
vita di un partito politico che
non è il suo, sta cercando con
tutti i mezzi di condizionare
addirittura la scelta del segretario.”
Gli aderenti al raggruppamento di De Bonis hanno poi
affermato che l'ingerenza di
Gravina verso il Pd ed il sostegno alla mozione Iusi risponderebbero ad un mero interesse elettorale e non ad un
reale obiettivo di unità del
centro sinistra. “ Nell’ipotesi
di Iusi segretario – hanno dichiarato - egli ritiene di avere
la certezza che il Pd sosterrà
senza condizioni la sua ricandidatura a sindaco. E’ solo un
lucido e spregiudicato calcolo elettorale. Gravina è un
iscritto di un altro partito ed
ha sempre criticato aspramente il Pd, tutto il Pd. Egli
Montalto Uffugo
lavora, non per unire il centrosinistra, ma per dividere il
nostro partito, che è forte di
circa ottocentocinquanta tessere e adesioni. Egli sa benissimo che a Montalto un Pd
forte e unito potrebbe mettere
in discussione anche la sua
Acri, Broccolo: «Pettinato ha agito da solo»
di PIERO CIRINO
ACRI - Circa quello che sta accadendo all'interno di Rifondazione Comunista, ieri, con
una nota, è intervenuto il segretario provinciale del partito, Angelo Broccolo. Nelle scorse settimane, il consigliere comunale Pietro
Pettinato ha sponsorizzato la sostituzione
dell'assessore di Rifondazione Bruno Pascuzzo. Al suo posto è stata nominata Angela Vita.
“Pur non entrando nel merito delle decisioni
del collegio provinciale di garanzia - si legge
nel comunicato di Broccolo -, che sta valutando nelle maniere adeguate e con i tempi necessari le posizioni del consigliere comunale e
dell'assessore Angela Vita, mi preme sottolineare che il consigliere comunale Pettinato
Bisignano. La decisione del tribunale
Aggredisce una donna
condannato a 5 mesi
per lesioni e minacce
BISIGNANO - Dovrà scontare cinque mesi per lesioni
personali e minacce in più dovrà risarcire per i danni insieme al pagamento delle spese processuali. E’ la sentenza
emessa dal tribunale di Cosenza ( prima sezione penale,
giudice Russi). La sentenza è
stata depositata a dicembre e
resa nota da pochi giorni.
Ma veniamo ai fatti. S. G. di
68 anni e residente a Bisignano ad agosto del 2007 partecipa ad una festa del paese , dopo i festeggiamenti torna a
casa sua in compagnia di T.
L. i due sono conoscenti. La
donna di 44 anni e residente a
Cosenza una volta entrati in
casa toglie una bottiglia di vi-
no dal frigorifero per evitare
che l'uomo ne bevesse ancora, infatti era già ubriaco. S.
G. allora reagisce e la aggredisce rompendole il setto nasale, poi prende un coltello e
la minaccia di morte. La donna scappa per i vicoli di Bisignano, è soccorsa da un automobilista che chiama il 118.
Viene trasportata nell'ospedale di Cosenza, i referti medici testimoniano quanto accaduto. L'uomo viene querelato e poi processato. In tribunale viene accolta la tesi della
parte civile ( la donna) , grazie
anche alla determinante difesa dell'avvocato Claudia Castro dello studio legale Castro.
Acri aderisce al progetto
“La casa ritrovata”
ACRI - Il Comune di Acri
ha aderito al progetto “La
casa ritrovata”, promosso dal comune di Cosenza. Nei giorni scorsi l'assessore alla Sanità e ai
Servizi Sociali, Walter
Manes, ha partecipato alla conferenza stampa e alla firma del protocollo
d'intesa, che vede coinvolti anche i Comuni di
Lappano e Rovito. Vi saranno circa cento acresi
tra i mille utenti di questo
poltrona di sindaco. Ecco perché la sua strategia mira innanzitutto a scomporre gli
schieramenti avversi.”
Gli uomini della mozione
De Bonis hanno infine rilasciato dichiarazioni che anche sul piano personale, oltre
che su quello politico, difficilmente potranno rientrare e
determineranno ulteriori lacerazioni,
allontanando
qualsiasi forma di dialogo. “
“Il sindaco Gravina – si legge
ancora nella nota - con le sue
azioni ed i suoi interventi, ha
superato ogni livello di decenza politica e di contegno
istituzionale. Ecco perchè gli
diciamo basta e lo invitiamo a
dedicare il suo tempo a risolvere almeno qualcuno dei
tanti problemi di Montalto.
Agli amici e compagni dell’altra mozione diciamo che se
Gravina fosse veramente forte non sarebbe costretto a fare
queste cose. Ci rivolgiamo
anche ai tanti dirigenti provinciali e regionali e nazionali del Pd che stanno assistendo a questo spettacolo indecoroso; chiediamo loro di levare
alta la voce in difesa dell’autonomia e della dignità del partito montaltese, oggi mortificata da un sindaco spregiudicato e arrogante.”
progetto, che vuole contribuire a “migliorare la
condizione abitativa degli immigrati regolarmente residenti, attraverso figure professionali ad hoc e creando una
agenzia sociale che si occupi di gestire il disagio
abitativo attraverso la
creazione di un fondo di
garanzia per l'affitto e il
recupero delle abitazioni
dismesse”.
p. c.
ha autonomamente definito il suo atteggiamento politico nei riguardi dell'amministrazione comunale di Acri, che più volte convocato dalla federazione e dal direttivo di Acri non
ha in alcuna circostanza inteso rapportarsi
con le istanze del partito, e che per tanto, le decisioni maturate nel corso dell'ultima crisi relativa al Prc e alla giunta comunale sono state
espressione della sua autonoma volontà. Il direttivo del circolo di Acri - prosegue il segretario provinciale di Rifondazione - ha espletato
tutte le procedure necessarie previste dallo
statuto nonché dalla prassi politica. Non rimane quindi che prendere atto politicamente
della collocazione all'esterno del partito del
consigliere comunale Pettinato e di Vita, assessore del Comune di Acri”.
Una vista dall’alto di Luzzi
di ROBERTO GALASSO
LUZZI - Si tiene oggi anche
a Luzzi la giornata del tesseramento indetta dal Partito di Rifondazione Comunista.
Si è aderito, appunto, all'iniziativa indetta a livello
nazionale e per tutta la
giornata i locali della sezione resteranno aperti. Il
circolo luzzese, infatti, è
impegnato nel lavoro di rilancio e riorganizzazione
del partito con una serie di
iniziative politiche che si
terranno a partire già dal
prossimo mese di febbraio.
Tra queste una manifestazione che vedrà arrivare
nella cittadina luzzese
esponenti di rilievo del
Prc.
All'incontro, infatti, saranno presenti l'ex senatore del collegio Fosco Gian-
nini e l'ex capogruppo dei
Comunisti Italiani al Senato, Manuela Palermi. C'è
da registrare, infine, la decisione dell'intero gruppo
dirigente della locale sezione, guidato dal segretario
Francesco Altomare, di rimanere all'interno di Rifondazione
Comunista.
Nel partito luzzese di Ferrero, infatti, non ci sarà alcuna scissione.
A seguire il governatore
della Puglia, Nichi Vendola, nella costruzione della
nuova sinistra italiana insieme a Sinistra Democratica e Comunisti Italiani,
non ci sarà nessuno degli
attuali dirigenti locali di
Rifondazione. Tutto ciò
nonostante il consenso
quasi bulgaro ottenuto
dalla mozione Vendola nell'ultimo congresso cittadino.
LA REPLICA
Leoncavallo, meglio non etichettare
TEMPO fa ho avuto occasione
di leggere un articolo dell'assessore allo spettacolo del Comune di Montalto Uffugo, Ilaria Dima, ho creduto opportuno produrmi in una replica
per due distinte ragioni: la
prima è che mi occupo da più
di un quinquennio di Leoncavallo e che cerco di riesumare
e di proporre le sue opere meno note al pubblico, la seconda
è che per quattro anni sono
stato invitato a Montalto Uffugo per celebrare quest'autore che da un lustro, o poco
più come dicevo, venero.
Che stucchevole ironia ha
usato l'assessore! E quale toni
nell'asserire quella che per lei
è una verità inoppugnabile:
Leoncavallo è un verista! Ma
leggiamo insieme cosa risponde la Dima al direttore
artistico
dell'Associazione
Leoncavallo, Paolo Giorno,
che già aveva espresso perplessità su alcuni mutamenti
apportati al Festival Leoncavallo 2008: “[…] ci piacerebbe
che ripassasse bene la storia
del Verismo Musicale, perchè
crediamo non l'abbia ben a
mente quando afferma che
Leoncavallo non è un verista a
tutti gli effetti, ha dimenticato forse che l'opera “Pagliacci” di Leoncavallo insieme a
“Cavalleria Rusticana” di Mascagni è considerata, “Manifesto del Verismo Musicale?”.
Il povero Leoncavallo si sarà
rigirato nella tomba quando
ha appreso le opinioni del
Giorno sul suo conto, e si sarà
anche sorpreso e risentito
d'essere considerato, da Paolo
Giorno, il grande assente del
Festival Leoncavallo edizione
2008”.
Il “povero Leoncavallo” è da
anni che si rigira nella tomba,
ma per ben altri e seri motivi,
fra i quali essere etichettato
come lui stesso non avrebbe
mai voluto: verista! In questa
sede mi limiterò a citare uno
stralcio di un'intervista che
Leoncavallo stesso rilasciò alla Gazzetta di Torino (16-17
marzo 1896), quattro anni dopo il successo di Pagliacci, in
cui l'autore ammette, che l'artista deve trattare il soggetto
scelto sempre avendo ben in
mente la consapevolezza che
di finzione teatrale si tratta.
Da questa consapevolezza,
e dai non rari attacchi che
Leoncavallo rivolgeva alla
critica che lo additava solo come un “verista”, si evince che
non è del tutto vero ciò che
l'assessore ha affermato. In
primis perché Leoncavallo
non mi risulta essere l'autore
di una sola opera, poi perché
da un po' di tempo gli studiosi
hanno iniziato a comprendere che le etichette risultano
sovente “strette” e creano pregiudizi e una sorta di forzata
ingabbiatura della produzione di qualsivoglia artista.
Leoncavallo è uno fra i più
grandi operisti italiani, e per
poterlo celebrare degnamente lo si deve soprattutto difendere da giudizi infondati,
fuorvianti, inaccettabili e talvolta imbarazzanti che la cosiddetta critica ha accumula-
to nel corso degli anni. Non è
possibile continuare a credere a quell'immagine distorta
che si è voluta tramandare di
Leoncavallo autore di canzonette, accompagnatore di
cantanti e musicista verista di
poco spessore, quando l'analisi delle sue opere ci parla del
contrario.
Quello che ho cercato di fare, dal canto mio, è sotto gli occhi di tutti: ho prodotto uno
studio su I Medici pubblicato
dalla Salerno Editrice di Roma, un altro su Leoncavallo librettista, evidenziando quanto il suo metodo risulti essere,
in taluni casi, distante da
quello usato dai librettisti
coevi e denoti una solida conoscenza metrica, linguistica,
storica e letteraria, ho partecipato, lo scorso ottobre, ad
un Convegno presso l'Università della Calabria in cui ho indagato i rapporti fra Carducci
e Leoncavallo, e ho voluto e seguito, come correlatore, una
tesi di Metrica italiana su
Leoncavallo. Tante poi le occasioni in cui, assieme all'associazione Leoncavallo di
Montalto Uffugo, ho fatto in
modo che si eseguissero brani
rari di Leoncavallo in convegni e concerti.
Per quel che riguarda l'annuale Festival estivo organizzato a Montalto e dedicato alla
figura del musicista napoletano, non ho avuto la possibilità, in quest'ultimo anno ormai passato, di parteciparvi,
né ho potuto assistere a nessuna delle manifestazioni ad
esso correlate, eppure scorgendo qua e là il programma
ho notato quanto segue: l'annuale convegno su Leoncavallo poco noto con ascolti di
rara esecuzione è stato soppresso; la sezione dedicata a
Leoncavallo nel Concorso a
lui intitolato è stata trasformata più genericamente
(troppo genericamente per i
nostri tempi) in sezione musicisti veristi (e chi sarebbero
costoro? Ecco di nuovo imbatterci nel problema delle “etichette”: la Petite Messe Solennelle di Rossini, per quanto
celebre, non ha nulla a che vedere con Leoncavallo e in ultimo, ma non di minore importanza, il caso di Zazà, opera
originalissima e di complessa
e ardua rappresentazione
scenica e musicale, che non è
stata mai rappresentata a
Montalto se non in una versione scorciata in prosa e per
giunta in dialetto! Esistono,
certo, alcuni soggetti che potrebbero prestarsi, più di altri, a questi rifacimenti, ma la
Zazà è troppo!
Malgrado ciò, sono ancora
fiducioso, che Leoncavallo
possa venire celebrato nella
nostra terra quest'anno e gli
anni a venire, non solo con
semplici intitolazioni, ma in
special modo con studi, riesumazioni, allestimenti della
sua vasta e varia produzione e
con tutta l'attenzione che gli
spetta e che spero io per primo, scevro da pregiudizi, di
potergli offrire.
Enrico De Luca