Problemi per la Zps Monte Misma-Pranzà
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Problemi per la Zps Monte Misma-Pranzà
36 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2013 Valli Seriana e di Scalve a Ponte Nossa Il punto Asl è traslocato in Comune «Oasi speciale? No» Pradalunga suona la carica A Ponte Nossa Il punto erogativo di Ponte Nossa ha cambiato sede: lo sportello dell’Asl ha lasciato lo stabile di viale Partigiani e da questa oggi si è trasferito in municipio. Il sindaco Parsani in campo contro l’istituzione di una zona a protezione tra Misma e Pranzà Assemblea di fuoco. Il Wwf: solo disinformazione A Pradalunga LAURA ARNOLDI «Pradalunga suona la carica contro la Zona a protezione speciale», così il sindaco Matteo Parsani si è espresso davanti al pubblico che ha affollato il cineteatro al termine della serata promossa per illustrare l’ipotesi di istituzione di Zps nel territorio del Monte Misma, Altino e Pranzà. Sul palco Marcello Fiorina, urbanista estensore del Piano di governo del territorio, e il naturalista Giambattista Rivellini che hanno spiegato le caratteristiche tecniche e normative della Zps. «Per il Comune e per i proprietari dei terreni compresi nell’area aumenterebbero i vincoli - commenta Parsani -. Raccogliendo le preoccupazioni dei cittadini, ritengo che la Zps non sia una scelta opportuna; senza contare che al Wwf sarebbe affidata la gestione di quel territorio. Trovo assurdo che un ente pubblico come un Comune debba dipendere da un ente privato per eventuali interventi da autorizzare». Ad esprimere la contrarietà dei proprietari Stefano Mecca, che ha rivendicato il diritto alla proprietà privata e avanzato dubbi sulla trasparenza dei fondi stanziati dalle Province di Bergamo e Brescia a favore dell’Oa- si Wwf di Valpredina. «Per il sindaco è iniziata la campagna elettorale e intende strumentalizzare la Zps per raccogliere voti. Gli chiederò senz’altro un chiarimento, fino ad ora ha trovato collaborazione quando ha dovuto consultarci in fase di stesura del Pgt - commenta Enzo Mauri, direttore dell’Oasi del Wwf -. È stata una serata di disinformazione in cui non si è spiegato il perché dell’istituzione della Zps. Sono stati utilizzati argomenti prete- Anche i proprietari al fianco del Comune. Appello alla Regione stuosi e diffamatori. I proprietari non si devono preoccupare: i vincoli della Zps in realtà sono gli stessi dell’attuale Sito di interesse comunitario (Sic) che comprende il territorio in discussione, considerato ad alta naturalità, parte della Rete ecologica regionale (Rer) in cui vige già l’inedificabilità assoluta. Con la Zps si aggiunge solo il concetto di valutazione di incidenza che implica la verifica di compatibilità». Tensione durante l’intervento di Anna Gibellini del Wwf che ha curato lo studio sostenuto dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente: «Sono dovuto intervenire per garantire che potesse parlare» ammette il sindaco. Animata la fase dei contributi dal pubblico coi rappresentanti dei cacciatori in prima linea, per i quali le attuali Zps sono già molto estese e all’interno delle quali anche solo la costruzione di una strada implica una complessa procedura. «Ci sono documenti che illustrano le problematiche sorte con l’Oasi di Valpredina e una raccolta firme di oltre un anno fa che ne chiedeva la riduzione alla Provincia» ricorda Fortunato Busana del Cupav. Ma Mauri segnala che le difficoltà con la vecchia amministrazione di Cenate Sopra, non riconfermata nell’ultima consultazione, sono acqua passata: «Dopo 13 anni è stata ricostituita la Commissione ambientale». Prossima azione del sindaco di Pradalunga sarà la promozione di un tavolo in Regione: «Prima di ogni decisione vogliamo poter esprimere le nostre perplessità. Vorrei ci si muovesse come territorio, insieme agli altri sindaci». Anche le associazioni venatorie intendono chiedere un confronto con l’assessore regionale Claudia Terzi. ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA Una panoramica di Pradalunga e delle montagne che la sovrastano L’area interessata A Mille ettari tra Vigano e Pradalunga A Le Zps sono zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna, finalizzate alla tutela di idonei habitat per la conservazione e gestione delle popolazioni di uccelli selvatici migratori. «Le Zps sono previste da un Direttiva europea - chiarisce Enzo Mauri, dell’Oasi Wwf di Valpredina -. La Regione nel 2006-2007 si è trovata a dovere individuare frettolosamente 56 mila ettari tracciando i confini in modo grossolano. Quella del Misma sarebbe non più grande di 1.000-1.500 ettari. Per ora nella Bergamasca sono a N. T. a Renette che bontà, elementari in visita al meleto di Colzate A Colzate Un angolo di Val di Non, la vallata resa famosa dal marchio «Melinda», creato in Valle Seriana: a Colzate, ieri, gli alunni delle scuole elementari hanno vissuto, per una mattinata, nel frutteto creato dalla Comunità montana Valle Seriana, l’atmosfera della valle trentina dove è in atto la raccolta dei saporiti frutti. Un’ottantina di scolari delle cinque classi del plesso di Colzate, accompagnati da otto insegnanti e una bidella, sono giunti in viale Lombardia dove sorge il meleto impiantato dieci anni fa in un’area di circa 2 mila metri quadri, e dove c’erano ad attenderli Giancarlo Moioli, funzionario dell’ente sovraccomunale, ideatore e fautore del frutteto didattico, e Pietro Nosari, guardia ecologica della Comunità montana «È la prima volta che ospitiamo alunni delle elementari mentre tutte individuate nella zona alpina, ma non può essere sufficiente. Ci sono altre aree ad alta naturalità a quote più basse, come dimostra lo studio eseguito per il Misma». Oasi Wwf Valpredina, Wwf Italia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente hanno, infatti, avanzato la proposta della Zps dopo la redazione di una relazione scientifica, sostenuta dal finanziamento di Fondazione Cariplo. Lo studio botanico e dell’avifauna ha permesso di raccogliere dati ritenuti significativi affinché la Regione possa valutare l’opportunità di estendere la tutela nell’area del monte Misma e del monte Pranzà, già Sic. La superficie in questione è di 1.276 ettari, superiore ai 90 ettari del Sic e riguarda, in misura diversa, Albino, Borgo di Terzo, Casazza, Cenate Sotto, Luzzana, Pradalunga, Trescore, Scanzorosciate e Vigano San Martino. Nei fatti cambia poco, visto che i due edifici sono a poche centinaia di metri di distanza. È però l’occasione per migliorare il servizio e abbattere i costi: da quando non ci sono più gli ambulatori il vecchio stabile era diventato troppo grande, ma le bollette erano le stesse. Così il Distretto socio sanitario delle Valle Seriana e di Scalve ha deciso di trasferire il punto erogativo: lo sportello ora è al primo piano del municipio, nei locali che l’Amministrazione ha messo a disposizione gratuitamente (così come in passato). «Insieme al direttore dell’Asl Giuseppe Bettoni – spiega il sindaco Stefano Mazzoleni – abbiamo deciso di cambiare il giorno di apertura: non sarà più il venerdì, ma il martedì dalle 8,30 alle 12,30. Il martedì a Ponte Nossa c’è il mercato e gli utenti della zona potranno unire le due cose. La nuova apertura verrà sperimentata fino a gennaio, poi vedremo se confermarla». Il punto erogativo serve 24 comuni, tra le Valli Seriana e di Scalve. Le prestazioni erogate sono le stesse: scelta del medico e del pediatra di fiducia, esenzione ticket, assistenza sanitaria all’estero, assistenza sanitaria per stranieri in Italia, rimborsi a dializzati, rimborsi visite occasionali fuori residenza. A queste si aggiunge la prenotazione delle visite per i certificati di sanità pubblica per patenti di guida, licenze di caccia, porto d’armi. Per informazioni, numero verde 800/447722. ■ I bambini protagonisti della visita didattica nel meleto di Colzate sono già stati in visita da noi due scuole superiori di Bergamo, tra cui l’Istituto agrario. Scopo della visita dei bambini è quello di conoscere l’esistenza di un’area creata per promuovere la salvaguardia della biodiversità e l’esistenza di antiche varietà di mele un tempo comuni nel territorio. Tra le altre, sono state messe a dimora piante di mele ruggine (Renetta grigia di Torriana), mele «pom diàol», che dà frutti del peso anche di 600 grammi, la «Pomèla invernale», che non matura prima di marzo, la Calvilla che contiene più vitamina C degli agrumi. Una trentina di varietà selezionate alcune delle quali provenienti dal lago di Gar- da e dall’Appennino. «Con l’esperienza del frutteto – spiega Moioli – ci siamo proposti di infondere nelle nuove generazioni l’amore per la terra, il gusto per i cibi locali e l’uso diversificato che se ne può fare in cucina». Moioli, che ha impostato i programmi didattici della Comunità montana relativi a diversi ambiti (latte e latticini, vino, castagne, miele), da anni segue le visite guidate sul territorio delle scolaresche mettendo a disposizione le sue conoscenze e competenze (è perito agrario). Anche ieri ha illustrato le funzioni del frutteto e le cure di cui necessita per dare buoni risultati. All’incontro era presente il sindaco di Colzate, Adriana Dentella, che commenta: «È una realtà unica nel suo genere in tutta la Valle, poco conosciuta e meritevole di pubblicità anche perché sorge ai margini della pista ciclabile e quindi visitabile da tutti. Ne è proprietaria la Comunità montana ma l’abbiamo avuta in gestione tramite una convenzione, per curarne la manutenzione. Contiamo che possa diventare di proprietà comunale». ■ Franco Irranca Menu tipici, rassegna in 10 alberghi della valle A Clusone Per promuovere la cucina bergamasca si sono spinti addirittura fuori dai confini nazionali: da quattro anni i diciassette soci del consorzio alberghiero «Astra» organizzano a Le Raincy, a Parigi, un evento gastronomico per francesi ed emigranti. Questa volta gli albergatori di Clusone e dintorni giocano in casa: dal 20 settembre al 29 novembre proporranno la prima edizione della rassegna gastronomica «La tradizione d’autunno nelle nostre cucine». L’idea è puntare sui prodotti di stagione e a chilometro zero: nei menù il risotto ai funghi e gli spaghettoni con castagne; i Bertù, ravioli tipici di San Lorenzo e gli Scarpinocc, quelli di Parre. E poi gallina ruspante, polenta con farina di Cerete, formaggio Bernardo di Clusone. Le cene sono il venerdì dalle 20. «Il costo è di 30 euro bevande comprese - spiega il presi- dente di Astra Giovanni Balduzzi - ma abbiamo organizzato anche pacchetti scontati per chi vuole fermarsi nel fine settimana». La rassegna è sostenuta dal Comune di Clusone e dal Distretto del commercio. Il presidente Lorenzo Balduzzi spiega: «L’obiettivo è rafforzare l’attrattiva della zona puntando sull’enogastronomia, uno dei comparti fondamentali e apprezzati della nostra offerta. Sarà l’occasione per riscoprire pietanze della tradizione quasi dimenticate e per avvicinarci a Expo 2015, dedicato all’alimentazione». Dieci gli alberghi aderenti: Europa, Ambra, La Bussola e Commercio di Clusone, il Vecchio Mulino di San Lorenzo, il Miralago di Bossico, il Libia a Fino del Monte, il Belvedere di Parre, il Betulla di Onore, l’hotel Gromo di Gromo. Per calendario e prenotazioni: www.astraseriana. com o telefono 0346-21314. ■