Problemi per la Zps Monte Misma-Pranzà

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Problemi per la Zps Monte Misma-Pranzà
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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2013
Valli Seriana e di Scalve
a
Ponte Nossa
Il punto Asl
è traslocato
in Comune
«Oasi speciale? No»
Pradalunga
suona la carica
A
Ponte Nossa
Il punto erogativo di Ponte Nossa ha
cambiato sede: lo sportello dell’Asl
ha lasciato lo stabile di viale Partigiani e da questa oggi si è trasferito
in municipio.
Il sindaco Parsani in campo contro l’istituzione
di una zona a protezione tra Misma e Pranzà
Assemblea di fuoco. Il Wwf: solo disinformazione
A
Pradalunga
LAURA ARNOLDI
«Pradalunga suona la carica contro la Zona a protezione speciale», così il sindaco Matteo Parsani si è espresso davanti al pubblico che ha affollato il cineteatro al
termine della serata promossa
per illustrare l’ipotesi di istituzione di Zps nel territorio del Monte Misma, Altino e Pranzà. Sul
palco Marcello Fiorina, urbanista estensore del Piano di governo del territorio, e il naturalista
Giambattista Rivellini che hanno spiegato le caratteristiche tecniche e normative della Zps. «Per
il Comune e per i proprietari dei
terreni compresi nell’area aumenterebbero i vincoli - commenta Parsani -. Raccogliendo le
preoccupazioni dei cittadini, ritengo che la Zps non sia una scelta opportuna; senza contare che
al Wwf sarebbe affidata la gestione di quel territorio. Trovo assurdo che un ente pubblico come un
Comune debba dipendere da un
ente privato per eventuali interventi da autorizzare».
Ad esprimere la contrarietà
dei proprietari Stefano Mecca,
che ha rivendicato il diritto alla
proprietà privata e avanzato
dubbi sulla trasparenza dei fondi stanziati dalle Province di Bergamo e Brescia a favore dell’Oa-
si Wwf di Valpredina. «Per il sindaco è iniziata la campagna elettorale e intende strumentalizzare la Zps per raccogliere voti. Gli
chiederò senz’altro un chiarimento, fino ad ora ha trovato collaborazione quando ha dovuto
consultarci in fase di stesura del
Pgt - commenta Enzo Mauri, direttore dell’Oasi del Wwf -. È stata una serata di disinformazione
in cui non si è spiegato il perché
dell’istituzione della Zps. Sono
stati utilizzati argomenti prete-
Anche i proprietari
al fianco del
Comune. Appello
alla Regione
stuosi e diffamatori. I proprietari non si devono preoccupare: i
vincoli della Zps in realtà sono gli
stessi dell’attuale Sito di interesse comunitario (Sic) che comprende il territorio in discussione, considerato ad alta naturalità, parte della Rete ecologica regionale (Rer) in cui vige già l’inedificabilità assoluta. Con la Zps
si aggiunge solo il concetto di valutazione di incidenza che implica la verifica di compatibilità».
Tensione durante l’intervento di Anna Gibellini del Wwf che
ha curato lo studio sostenuto dalla Fondazione Lombardia per
l’Ambiente: «Sono dovuto intervenire per garantire che potesse
parlare» ammette il sindaco.
Animata la fase dei contributi dal pubblico coi rappresentanti dei cacciatori in prima linea,
per i quali le attuali Zps sono già
molto estese e all’interno delle
quali anche solo la costruzione di
una strada implica una complessa procedura. «Ci sono documenti che illustrano le problematiche sorte con l’Oasi di Valpredina e una raccolta firme di
oltre un anno fa che ne chiedeva
la riduzione alla Provincia» ricorda Fortunato Busana del Cupav. Ma Mauri segnala che le difficoltà con la vecchia amministrazione di Cenate Sopra, non
riconfermata nell’ultima consultazione, sono acqua passata:
«Dopo 13 anni è stata ricostituita la Commissione ambientale».
Prossima azione del sindaco
di Pradalunga sarà la promozione di un tavolo in Regione: «Prima di ogni decisione vogliamo
poter esprimere le nostre perplessità. Vorrei ci si muovesse come territorio, insieme agli altri
sindaci». Anche le associazioni
venatorie intendono chiedere un
confronto con l’assessore regionale Claudia Terzi. ■
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Una panoramica di Pradalunga e delle montagne che la sovrastano
L’area interessata
A
Mille ettari
tra Vigano
e Pradalunga
A
Le Zps sono zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna, finalizzate alla tutela di
idonei habitat per la conservazione
e gestione delle popolazioni di uccelli selvatici migratori. «Le Zps sono previste da un Direttiva europea
- chiarisce Enzo Mauri, dell’Oasi
Wwf di Valpredina -. La Regione nel
2006-2007 si è trovata a dovere individuare frettolosamente 56 mila
ettari tracciando i confini in modo
grossolano. Quella del Misma sarebbe non più grande di 1.000-1.500 ettari. Per ora nella Bergamasca sono
a
N. T.
a
Renette che bontà, elementari
in visita al meleto di Colzate
A
Colzate
Un angolo di Val di Non, la vallata resa famosa dal marchio «Melinda»,
creato in Valle Seriana: a Colzate, ieri, gli alunni delle scuole elementari
hanno vissuto, per una mattinata,
nel frutteto creato dalla Comunità
montana Valle Seriana, l’atmosfera
della valle trentina dove è in atto la
raccolta dei saporiti frutti.
Un’ottantina di scolari delle cinque classi del plesso di Colzate,
accompagnati da otto insegnanti e una bidella, sono giunti in viale Lombardia dove sorge il meleto impiantato dieci anni fa in
un’area di circa 2 mila metri quadri, e dove c’erano ad attenderli
Giancarlo Moioli, funzionario
dell’ente sovraccomunale, ideatore e fautore del frutteto didattico, e Pietro Nosari, guardia ecologica della Comunità montana
«È la prima volta che ospitiamo
alunni delle elementari mentre
tutte individuate nella zona alpina,
ma non può essere sufficiente. Ci sono altre aree ad alta naturalità a
quote più basse, come dimostra lo
studio eseguito per il Misma».
Oasi Wwf Valpredina, Wwf Italia e
Fondazione Lombardia per l’Ambiente hanno, infatti, avanzato la
proposta della Zps dopo la redazione di una relazione scientifica, sostenuta dal finanziamento di Fondazione Cariplo. Lo studio botanico e
dell’avifauna ha permesso di raccogliere dati ritenuti significativi affinché la Regione possa valutare
l’opportunità di estendere la tutela
nell’area del monte Misma e del
monte Pranzà, già Sic. La superficie
in questione è di 1.276 ettari, superiore ai 90 ettari del Sic e riguarda,
in misura diversa, Albino, Borgo di
Terzo, Casazza, Cenate Sotto, Luzzana, Pradalunga, Trescore, Scanzorosciate e Vigano San Martino.
Nei fatti cambia poco, visto che i
due edifici sono a poche centinaia di metri di distanza. È però
l’occasione per migliorare il servizio e abbattere i costi: da quando non ci sono più gli ambulatori il vecchio stabile era diventato
troppo grande, ma le bollette
erano le stesse. Così il Distretto
socio sanitario delle Valle Seriana e di Scalve ha deciso di trasferire il punto erogativo: lo sportello ora è al primo piano del municipio, nei locali che l’Amministrazione ha messo a disposizione
gratuitamente (così come in passato). «Insieme al direttore dell’Asl Giuseppe Bettoni – spiega il
sindaco Stefano Mazzoleni – abbiamo deciso di cambiare il giorno di apertura: non sarà più il venerdì, ma il martedì dalle 8,30 alle 12,30. Il martedì a Ponte Nossa c’è il mercato e gli utenti della
zona potranno unire le due cose.
La nuova apertura verrà sperimentata fino a gennaio, poi vedremo se confermarla». Il punto
erogativo serve 24 comuni, tra le
Valli Seriana e di Scalve. Le prestazioni erogate sono le stesse:
scelta del medico e del pediatra
di fiducia, esenzione ticket, assistenza sanitaria all’estero, assistenza sanitaria per stranieri in
Italia, rimborsi a dializzati, rimborsi visite occasionali fuori residenza. A queste si aggiunge la
prenotazione delle visite per i
certificati di sanità pubblica per
patenti di guida, licenze di caccia, porto d’armi. Per informazioni, numero verde 800/447722. ■
I bambini protagonisti della visita didattica nel meleto di Colzate
sono già stati in visita da noi due
scuole superiori di Bergamo, tra
cui l’Istituto agrario. Scopo della
visita dei bambini è quello di conoscere l’esistenza di un’area
creata per promuovere la salvaguardia della biodiversità e l’esistenza di antiche varietà di mele
un tempo comuni nel territorio.
Tra le altre, sono state messe a
dimora piante di mele ruggine
(Renetta grigia di Torriana), mele «pom diàol», che dà frutti del
peso anche di 600 grammi, la
«Pomèla invernale», che non
matura prima di marzo, la Calvilla che contiene più vitamina C
degli agrumi. Una trentina di varietà selezionate alcune delle
quali provenienti dal lago di Gar-
da e dall’Appennino. «Con l’esperienza del frutteto – spiega Moioli – ci siamo proposti di infondere nelle nuove generazioni l’amore per la terra, il gusto per i cibi
locali e l’uso diversificato che se
ne può fare in cucina».
Moioli, che ha impostato i
programmi didattici della Comunità montana relativi a diversi ambiti (latte e latticini, vino,
castagne, miele), da anni segue le
visite guidate sul territorio delle
scolaresche mettendo a disposizione le sue conoscenze e competenze (è perito agrario). Anche
ieri ha illustrato le funzioni del
frutteto e le cure di cui necessita
per dare buoni risultati. All’incontro era presente il sindaco di
Colzate, Adriana Dentella, che
commenta: «È una realtà unica
nel suo genere in tutta la Valle,
poco conosciuta e meritevole di
pubblicità anche perché sorge ai
margini della pista ciclabile e
quindi visitabile da tutti. Ne è
proprietaria la Comunità montana ma l’abbiamo avuta in gestione tramite una convenzione,
per curarne la manutenzione.
Contiamo che possa diventare di
proprietà comunale». ■
Franco Irranca
Menu tipici, rassegna
in 10 alberghi della valle
A
Clusone
Per promuovere la cucina bergamasca si sono spinti addirittura fuori
dai confini nazionali: da quattro anni i diciassette soci del consorzio alberghiero «Astra» organizzano a Le
Raincy, a Parigi, un evento gastronomico per francesi ed emigranti.
Questa volta gli albergatori di
Clusone e dintorni giocano in casa: dal 20 settembre al 29 novembre proporranno la prima
edizione della rassegna gastronomica «La tradizione d’autunno nelle nostre cucine». L’idea è
puntare sui prodotti di stagione
e a chilometro zero: nei menù il
risotto ai funghi e gli spaghettoni con castagne; i Bertù, ravioli
tipici di San Lorenzo e gli Scarpinocc, quelli di Parre. E poi gallina ruspante, polenta con farina
di Cerete, formaggio Bernardo di
Clusone. Le cene sono il venerdì
dalle 20. «Il costo è di 30 euro bevande comprese - spiega il presi-
dente di Astra Giovanni Balduzzi - ma abbiamo organizzato anche pacchetti scontati per chi
vuole fermarsi nel fine settimana». La rassegna è sostenuta dal
Comune di Clusone e dal Distretto del commercio. Il presidente Lorenzo Balduzzi spiega:
«L’obiettivo è rafforzare l’attrattiva della zona puntando sull’enogastronomia, uno dei comparti fondamentali e apprezzati della nostra offerta. Sarà l’occasione per riscoprire pietanze della
tradizione quasi dimenticate e
per avvicinarci a Expo 2015, dedicato all’alimentazione».
Dieci gli alberghi aderenti:
Europa, Ambra, La Bussola e
Commercio di Clusone, il Vecchio Mulino di San Lorenzo, il
Miralago di Bossico, il Libia a Fino del Monte, il Belvedere di
Parre, il Betulla di Onore, l’hotel
Gromo di Gromo. Per calendario
e prenotazioni: www.astraseriana. com o telefono 0346-21314. ■