Speciale GENOVA - Comune di Tortona

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Speciale GENOVA - Comune di Tortona
Circolo Ricreativo Aziendale Lavoratori
d e l C o m u n e d i T o r t o n a – costituito nel 1982
“FABRIZIO
BONADEO”
– via Ammiraglio Mirabello, 3 – 15057 TORTONA (AL) - Tel. 335403679
Codice Fiscale: 94002380064
SOCIO FONDATORE U. N. C. A. L. M.
[email protected] – Facebook/CRAL Comune di Tortona – www.comune.tortona.al.it
Speciale GENOVA*
Programma
Domenica 15 novembre 2015
ore 8,30 – partenza da Piazza Milano con pullman Autolinee Val Borbera
All’arrivo a Genova ci dirigeremo in pullman al Belvedere Castelletto, Strepitoso “balcone” sospeso sul Centro
Storico con vista a 360° sulla città e sul porto. Da qui si possono ammirare i tetti delle vecchie case in ardesia,
materiale tipico in questa zona, torri medievali e cupole barocche; in lontananza il mare animato da navi
moderne e da memorie antiche. Come quinte, le alture della città punteggiate da parchi, ville, santuari e
coronate da fortezze. Fino al 1849, al posto di questo magnifico belvedere, affacciato sulla città, c’era la
fortezza di Castelletto, che venne appunto spianata, a furor di popolo, dato che poteva costituire una
temibile minaccia, in caso di occupazione nemica, per la città sottostante. Dal 1910, quando le fotografie
Alinari ne diffusero la bellezza, la spianata/belvedere di Castelletto è entrata nell’elenco delle meraviglie
genovesi da non perdere.
Proseguimento a piedi nel centro storico in modo da percepire il fascino del cuore di Genova attraverso le
tipiche vie i “caruggi “, i sontuosi palazzi , le chiese. Itinerario a piedi da Piazza De Ferrari, Palazzo Ducale dove
è allestita la mostra, passeggiata attraverso Via Garibaldi conosciuta come Strada Nuova con palazzi del
'500, dichiarati patrimonio UNESCO, Via San Luca il quartiere della famiglia Spinola, Piazza Banchi, portici di
Sottoripa, per terminare al porto antico davanti alla bella facciata affrescata di Palazzo San Giorgio.
Pranzo libero.
ore 14,10 – ingresso primo gruppo
ore 15,50 – ingresso secondo gruppo
Visita guidata alla mostra "Dagli Impressionisti a Picasso, capolavori dall'Institut of Arts di Detroit" allestita negli
spazi del Palazzo Ducale.
Dagli Impressionisti a Picasso, una mostra efficace e eloquente che con 52 opere di pittori come Van Gogh,
Cézanne, Monet, Matisse e Picasso racconta la storia dell'arte a cavallo tra Ottocento e Novecento,
dall'impressionismo all'espressionismo per arrivare alle avanguardie. Un vero e proprio museo nel museo con il
Detroit Institute of Arts in trasferta a Palazzo Ducale presso l'Appartamento del Doge. Il cuore pulsante delle
attività culturali cittadine con 200 giorni di apertura per 6 mesi di esposizione (da venerdì 25 settembre a
domenica 16 aprile) propone a genovesi e turisti una summa delle tele più celebri ospitate nel museo
statunitense. Non solo. La mostra vuole esser anche una storia del collezionismo americano, fatto di
filantropia, donazioni e senso civico, qualità che hanno permesso la creazione di istituzioni collettive ricche di
capolavori.
Curata da Stefano Zuffi e dal neodirettore del Detroit Institute of Arts, Salvador Salort-Pons, che si è dichiarato
soddisfatto di aver portato i dipinti a Genova: «Opere che ho visto migliaia di volte a Detroit, ma che ho
capito fino in fondo solo vedendole a Palazzo Ducale», la mostra si snoda in un percorso storico artistico che
è: «una sorta di sintesi perfetta di quello che è stato l'Impressionismo, il suo tramonto e l'approdo alle
avanguardie» come spiega Stefano Zuffi, illustrando l'esposizione.
Circolo Ricreativo Aziendale Lavoratori
d e l C o m u n e d i T o r t o n a – costituito nel 1982
“FABRIZIO
BONADEO”
– via Ammiraglio Mirabello, 3 – 15057 TORTONA (AL) - Tel. 335403679
Codice Fiscale: 94002380064
SOCIO FONDATORE U. N. C. A. L. M.
[email protected] – Facebook/CRAL Comune di Tortona – www.comune.tortona.al.it
La scelta dei quadri, nonché l'allestimento, ben si prestano ad attività scolastiche, didascaliche e visite
guidate, anche se non manca un secondo livello di lettura per chi vuole analizzare tematiche singole sui
diversi autori o sui loro parallelismi e differenti modi di rappresentare una stessa realtà. Dal confronto tra
Autoritratti come quello di Van Gogh, Gauguin, Otto Dix e Max Beckmann, alla Donna in poltrona di Renoir
della prima sala che dialoga con la Donna in poltrona di Picasso quasi a chiusura dell'esposizione, passando
per la Bagnante di Courbet e quelle di Cézanne, fino al Pierrot di Renoir e all'Arlecchino di Picasso. «Sono
tantissime le tematiche di confronto - aggiunge Zuffi - per una mostra che può essere fruita con chiavi più
semplici anche dai bambini».
Se nelle sale più grandi si creano dialoghi e accostamenti tra le opere collettive dei diversi momenti pittorici di
fine Ottocento e inizio Novecento, le sale più piccole sono dedicate a monografie dei singoli artisti, da Degas
con cinque tele in cui sono sviluppati tutti i temi fondamentali del pittore parigino (il ritratto, i cavalli, le celebri
ballerine) a Cézanne, tra cui spicca una delle ultime versioni della Montagna di Sainte Victoire. E ancora
Picasso con ben sei tele, in un viaggio che attraversa l'intera arte del Novecento e il suo percorso artistico,
dalla Testa di Arlecchino: «tra il periodo azzurro e il periodo rosa» al Ritratto di Manuel Pallares in cui si
intravede l'inizio della scomposizione cubista, dalla natura morta con oggetti disposti liberamente nello spazio,
La bottiglia di Anìs del Mono a La ragazza che legge, che porta i visitatori nel clima stilistico di Guernica.
Perle della mostra sono alcuni capolavori come i Gladioli di Monet del 1876 che nella loro istantaneità danno
il senso autentico di quello che è stato l'impressionismo: «In questo dipinto Monet è riuscito a captare
un'impressione, l'istante dell'arrivo della primavera» spiega Zuffi, tanto che sulla parete è riportata una frase di
Cézanne, dedicata proprio al pittore francese: «Monet non è che un occhio. Ma buon Dio, che occhio!».
Nella sala centrale, oltre al già citato autoritratto di Van Gogh (ispiratore anche del film hollywoodiano), si
può ammirare anche Sponda dell'Oise ad Auvers, opera che appartiene all'ultimo periodo del pittore
olandese. Un paesaggio rappresentato con tratti zigzaganti, da cui emerge tutta la sua ansietà: «ma che è
già preambolo di quello che sarà l'espressionismo» prosegue Zuffi. Da segnalare sempre nella sala centrale
l'unica opera realizzata da mano femminile, l'Anziana contadina di Paula Modersohn Becker, in cui si
ravvisano i tratti tipici dell'espressionismo.
Uno dei protagonisti della mostra è Matisse, presente con tre opere tra cui Finestra del 1916, in cui un interno
borghese viene scomposto in una serie di forme, tra la penombra e la piena luce. Particolare è il dialogo che
si crea con i tre ritratti di Amedeo Modigliani, in un gioco di rimandi e interconnessioni tra potenza del colore e
espressività della linea.
Tra le opere mostra anche lo Studio per quadro con forma bianca di Vassily Kandinsky, due vedute di Oskar
Kokoschka e i paesaggi elettrezzati di Enrst Kirchner, in un cerchio che si chiude idealmente con Picasso e la
forza della scomposizione.
ore 17,30 – Partenza per il rientro a Tortona
* allegato alla newsletter n. 20 del 7 novembre 2015