Epigrafe in tomba a camere nel VI sec. a. C.
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Epigrafe in tomba a camere nel VI sec. a. C.
Epigrafe in tomba a camere nel VI sec. a. C. Grotte di Castro (VT), località P i a n e . dicare un'incerta lettura - perdié, se fosse mancato il Dalla metà della parete destra dell'atrio a tutto theta iniziale, non sarei stato in grado d'integrare le Yarchitrave della seconda porta. Due cubiculi si affac- due lettere che io ho creduto doversi considerare perciano su ogni parete laterale ed uno su quella di lon- dute. In ciò sono stato aiutato dal b e v e spaaio in cui do. L'isaiaone stata grafJita su una supe&cie perfet- l'antico scrittore avrebbe potuto incidere le due lettere dopo di queste - la patamente casata ed ha solcature poco p r a d d e . I ca- inintelligibili, in quanto ratteri hanno un'altezza variante da 4,) a 9,5 cm. e rete piosegue perfettamente rasata e p n w di qualsiasi l'epigrafe si sviluppa per cm. 102 di lunghezza. L'aper- seppur leggera solcatura. L'assenza, infine, della tenninazione in s$bilante tura o riapertura della tomba non dovrebbe eccedere i del gentilizio, pub trovare giustificazione in una produe anni. babile influenza delle hitime locaiith di area settenVI secolo a.C. trionale. Inedita. - - spurepu eknate vipipies Lui1 u Spurepu E g h o di VibiQio (figlio) qui B La formula onomastica è espressa - quasi sicuramente - w l prenome, gentilizio e patronimico ed è seguita (prdbabilmente) dall'awerbio di luogo a qui B. Spurie è attestato, come prenome, cinque volte nelle epigrafi della necropoli del Crocefisso del Tufo di O M ~ ~(VI O sec. a.C.) ed in una iscrizione su tazza di bucchero - di incerta origine - deli'ultimo quarto del VI1 sec. aC. (TLE 940). Da questo si è formato in età recente - con l'aggiunta del suffisso -na il gentilizio Spurina. Nel nostro caso e per la nostra epoca, penso che Spilrepu debba interpretarsi come una variante del più noto prenome Spurie. Escluderei la funzione di cugnomen, sia per la peculiare posizione nel testo, sia perdi6 non ancora attestato (o solo s p radicamente) in quell'epoca, anche se la parte tematica spstr a cittA B è molto invitante a suggerire eventuali valori lessicali. Di Eknaa, in funzione di gentilizio, ci sono molte attestazioni di ali ai nn. 2427, 3739 e 4918 del OIE; M. 144 e 150 del TIJE e, da ultimo, il n. 799 della NRIE del Buffa, il quale postula l'equivalenza de! nostro Eknate (o Ecnate) col gentilizio latino Egnatius. Vipipies che non risulta attestato in alcuna scrittura - potrebbe essere la variante, in funzione di di patronimico, del più noto prenome Vipie. I1 grdema - con &i termina il lemma - sta ad indicare la finzione genitivale tipica deli%tmria meridionale. @ [ u i ] ho preferito trascriverlo in questa maniera, amiche con i puntini sotto le lettere per h- - - L'epigrde scritta in senso retrogrado (&e tutte le lettere hanno un andamento sinistrorso) ha un ductus poco p d o n d o ed i grdemi risultano abbastanza aliungati. La labiale sorda wmpare tutte e quattro le volte pressoché uguale in una fonna u grecizzante *(q) La rappresentazione grafica del segno in questione tr* va un riscontro nell'alfabetario di Roselle, databik d a seconda metà del VI sec. a C . La liquida, dentale, di ha UIM notazione peculiare che, suono vibrante se dovesse intendersi una variante trapernidale del tipo normale ) o del tipo triangolare , non dovrebbe portarci ad na d a t ~ o n eeccessivamente lontana. La vocale e ,e diyvnma hanno i tratti paralleli molto dblqut ed IItratto verticale sporgente rispettivamente verso il basso e verso l'alto; sembrano entrambi dunostrare un certa antichità nella scrittuia. Anaioga amicità si pub ravvisare nelle lettere a , kappa - con i tratti obliqui innestati in ue punti dlversi del tratto verticale -, n \\l)e u con il tratto obliquo che si innesta sul1 altro più lungo e verticale. I1 theta pur non essendo dei più antichi, sappiamo che e presente in alcune iscrizioni ar. caiche (v. sotto). Volendo riepilogare l'osservazione dei segni ailabetici dal punto di vista paleografico, non possiamo non convenire su alcune d i w r h z e . I grafemi theta (O) r - i più piccoli fra tutte le lettere con rispetuvamente cm. 4,3 e 4,5 di altezza - anche se sona fra tutti d,i data recenziore, pur tuttavia sono p r e senti nelle iscrizioni della necropoli del Croce6sso del Tufo di Orvieto del VI sec. a.C. (cfr. il n. 4986 del CIE). I1 segno theta, a forma 13 cerchio con punto centrale, (anche se non è posib'ie fare un paragone &m) appare in Grecia addirittura in una arcaicis- - . (0) (4) ~j ? (@a (4) \y) - (a), e (4) (4) e a a e dasima sttttuetta di b - conservata nel Museo ddle la presente iscrizione posi u q d - t e &Ik Arti di Boston - datata fine VI11 sm. aC. o, tata a h prima mets del VJ sec. a.C. o a tutto to steso al m ~ i m-.i ~ , del VII. I1 segno r notato ,com- secolo. h i e piccoli frammenti d'impasto nero lucidato a pare in una i&me deUa. stmsa mmpoli di Orvie- a steoca - in uno dei dei quali si ravvisa l'innesto inco - CI# 4985 - che viene datata, come probabile, feriore di une larga ansa v d d e a nastro (olpe? anda be del VI4 sa. a.C. Per conseguema credo che forrtta?) d e r m a m pressappoco questa damione. -