sostantivo - Comune di Tratalias

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sostantivo - Comune di Tratalias
SOSTANTIVO
I sostantivi campidanesi hanno tre uscite: A, U, I. in base alla loro uscita al singolare vengono
raggruppati in tre classi.
1) Alla prima classe appartengono i sostantivi uscenti in A al singolare, che di regola sono di
genere femminile: arrosa, vida, fèmina, ecc.
Fa eccezione alla regola un considerevole numero di cultismi, di cui i più comuni sono:
quelli uscenti in -MA: anagrama, diaframa, drama, idioma, tema, ecc.;
quelli uscenti in -ARCA: monarca, patriarca, tetrarca, ecc.;
quelli uscenti in -IATRA: pediatra, ecc.;
quelli uscenti in -ISTA: dentista, sardista, artista, ecc.;
quelli uscenti in -TA: poeta, profeta, ginnasta, pirata, ecc.;
quelli uscenti in -PA: papa, satrapa, ecc.;
quelli uscenti in -ETRA: giòmetra, ecc.
Sono maschili anche nomi esprimenti titoli (per es: duca) e i nomi propri d’uomo (Andria, Elia,
ecc.).
Oltre questi cultismi, ben poco usati nel linguaggio quotidiano, sono di genere maschile altri
pochi sostantivi, quali ad esempio manorba o manobra (manovale), para (frate), vara o fara
(chi regola le processioni).
2) Alla seconda classe appartengono i sostantivi uscenti in U al singolare, nella loro stragrande
maggioranza di genere maschile: fogu, mundu, arràdiu, amigu, ecc.
Fanno eccezione solo i seguenti nomi: manu, agu, domu, figu, motu che son di genere
femminile pur uscendo in U al singolare.
A questa classe appartengono anche quei pochi sostantivi che hanno mantenuto la S latina al
singolare: tempus, corpus, Gesus, Deus, frius, ladus, pegus, petus.
3) Alla terza classe appartengono i sostantivi uscenti in I al singolare. I sostantivi appartenenti
a questa classe possono appartenere sia al genere maschile sia a quello femminile. E’
importante, al fine di stabilire il genere, classificare i sostantivi uscenti in I sulla base della
terminazione. Ecco alcune regole pratiche:
SOSTANTIVI CON PIU’ DI DUE SILLABE:
a) sono femminili:
- I sostantivi uscenti in -ADI: caridadi, libertari, cantidadi, calidari, sardidadi, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -UDI: saludi, virtudi, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -X + vocale + NI: arrexoni, arrexini, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -TZONI, -TZIONI, -SSIONI, -TIONI: cantzoni, natzioni, passioni,
chistioni, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -URI (tranne màrmuri): trituri, àrburi, ecc.
b) sono maschili:
- I sostantivi uscenti in -ADORI e -IDORI: cassadori, serbidori, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -ALI: casciali, giuali, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -ENTI: molenti, tenenti, ponenti, sergenti, ecc.
- I sostantivi uscenti in -ERI (tranne mulleri): tinteri, sabateri, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -ILI: fusili, ecc.;
- I sostantivi uscenti in consonante + ONI: gurdoni, schidoni, limoni, saboni, ecc;
- I sostantivi uscenti in -ORI: sabori, colori, dolori, vapori, amori, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -UNI e -INI: fàmini, sànguni, òmini, pruini, ecc.
Fa eccezione il cultismo bìrgini (vergine).
- I sostantivi uscenti in -XI sono: pùlixi, pìnnixi, ecc.
SOSTANTIVI CON DUE SILLABE
- I sostantivi uscenti in -XI sono femminili: boxi, luxi, paxi, nuxi, fexi, foxi, pixi, ecc.;
- I sostantivi uscenti in -ENTI sono femminili: denti, genti, brenti, ecc.;
- I sostantivi uscenti in –ADI sono maschili: fradi (fratello), istadi (estate), ecc;
- I sostantivi uscenti in -LI sono maschili: meli, feli, soli, mali, ecc.;
Alla terza classe appartengono anche quei pochi nomi che al singolare escono in -IS: lunis,
martis, mèrcuris, lapis, ecc.
FORMAZIONE DEL FEMMINILE
a) Il femminile dei sostantivi uscenti in U si ottiene cambiando la U in A: amigu, amiga; fillu,
filla (figlio, figlia); pipiu, pipia (bambino, bambina); ecc.
b) I sostantivi maschil terminanti in -AU escono al femminile in -ADA: connau, connada;
sordau, sordada; ecc.
c) I sostantivi maschili terminanti in A rimangono invariati tranne poche eccezioni che
aggiungono il suffisso -ESSA dopo aver perduto la vocale finale: su, sa dentista; su poeta,
sa poeta o sa poetessa; su duca, sa duchessa, ecc.
d) I sostantivi maschili terminanti in I:
1. rimangono invariati: su parenti, sa parenti;
2. cambiano la I in A (si tratta dei nomi uscenti in -ERI, -ADORI, -IDORI, -ORI, -ONI):
cassadori,
cassadora
(cacciatore,
cacciatrice);
professori,
professora
(professore,
professoressa); traitori, traitora (traditore, traditrice);
Vi sono poi sostantivi che hanno forme completamente differenti per i due generi. Ecco i più
comuni: maridu, mulleri (marito, moglie); fradi, sorri (fratello, sorella); òmini, fèmina (uomo,
donna); babu, mama (padre, madre); gènneru, nura (genero, nuora); fradili, sorresta (cugino,
cugina); nebodi, neta (nipote maschio, nipote femmina); para, mongia (frate, suora); boi,
baca (bue, vacca); gopai, gomai (compare, comare); porcu, mardi (porco, scrofa); cuaddu,
ègua (cavallo, cavalla); caboni, pudda (gallo, gallina); mascu, fèmina (maschio, femmina);
ecc.
Vi è qualche nome maschile formato dal femminile mediante l’aggiunta di un suffisso: murva,
murvoni (femmina e maschio del muflone), ecc.
Vi sono degli animali che non hanno nomi diversi per indicare il maschio e la femmina. In
questo caso, se è necessario distinguere il sesso, si aggiungerà mascu o fèmina, secondo il
caso: marjani mascu, marjani fèmina (volpe maschio, volpe femmina).
Vi sono infine alcuni nomi di genere comune. Solo l’articolo distingue infatti il maschile dal
femminile: su meri, sa meri (il padrone, la padrona); su cani, sa cani (il cane, la cagna); su
gatu, sa gatu (il gatto, la gatta).
FORMAZIONE DEL PLURALE
Si attua una regola semplicissima senza alcuna eccezione: l’aggiunta di una S al singolare
Es: amigu, amigus (amico, amici); amiga, amigas (amica, amiche), pei, peis (piede, piedi).
I sostantivi che al singolare terminano in S, rimangono invariati al plurale. Sarà l’articolo a
stabilire il numero.
Per i sostantivi che cominciano per S impura si antepone una I se preceduta dall’articolo
plurale: sa scola, is iscolas (la scuola, le scuole).
ACCUSATIVO PERSONALE
Consiste nell’uso della preposizione A davanti al complemento oggetto quando questo è un
nome di persona (o animale o cosa cui si attribuiscono qualità umane) o un pronome
personale: apu biu a fradi tuu (ho visto tuo fratello).
SINGOLARE COLLETTIVO
Designare un insieme (di legumi, di cereali, di insetti, di piante, animali, ecc.): ou friscu! (uova
fresche!), innoi est prenu ‘e musca (qui è pieno di mosche).
Con lo stesso nome si designa sia il frutto sia la pianta che l’intera piantagione.
Quando si vuole indicare l’albero, si fa precedere il nome da frasi come sa mata ‘e / sa pranta
‘e. Es: sa figu (il fico, frutto), sa mata ‘e sa figu (il fico, la pianta).
Bibliografia
Eduardo Blasco Ferrer “PROMO DOMO” Grammatica essenziale della lingua sarda Poliedro; Antonio Lepori GRAMATIGA
SARDA PO IS CAMPIDANESUS COMPENDIO DI GRAMMATICA CAMPIDANESE PER ITALOFONI Edizioni C.R.; Emilio
Atzeni “VOCABOLARIO DOMESTICO SARDO-ITALIANO e prontuario Italiano-Sardo” Brancato Editore; Giovanni Spano
“VOCABOLARIEDDU SARDU-ITALIANU ITALIANU-SARDU” a cura di Salvatore Colomo; Antonio Lepori DIZIONARIO
ITALIANO-SARDO CAMPIDANESE Edizioni Castello.