Vince la ragione - Federazione dei Verdi

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Vince la ragione - Federazione dei Verdi
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14-02-2007
12:27:50
ABBIAMO
UN KYOTO
FISSO
SALVARE
L’ AMBIENTE
Il protocollo di Kyoto compie due anni.
Ogni Governo deve rispettare
gli impegni che ne derivano
e ridurre le emissioni di gas serra.
Salvare il Pianeta
è il nostro primo pensiero.
Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi
Anno III • n.47 • venerdì 9 marzo 2007
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma
Stampa: Rotopress, via E. Ortolani , 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250
DICO
Manifestare
per diritti
e legge
moderna
ed europea
“Il 10 i Verdi saranno in piazza
per sostenere il riconoscimento giuridico delle unioni civili,
per l’ampliamento dei diritti
e contro le discriminazioni,
per una legge moderna ed
europea”. Lo afferma il capogruppo dei Verdi alla Camera
Angelo Bonelli. “In parlamento –prosegue Bonelli - c’è la
concreta possibilità di varare
un testo che riconosca diritti
che negli altri paesi europei
già esistono da tempo e che
sono stati riconosciuti anche
dai conservatori. In Italia invece è sconcertante il silenzio
dei liberal della Cdl. Perché
non fanno sentire la propria
voce?”. “Invitiamo – conclude
il capogruppo del Sole che
Ride - tutti coloro che sono a
favore di un ampliamento dei
diritti delle coppie di fatto a
sedersi ad un tavolo di confronto per costruire un testo
largamente condiviso in linea
con le esigenze di un Paese
moderno e civile”.
“Pieno appoggio alla proposta
di Giuseppe Giulietti affinchè
la Rai trasmetta in diretta la
manifestazione sui Dico del
10 marzo” è stato espresso
dal rappresentante dei Verdi
in Commissione di Vigilanza
Marco Lion. “Sabato - osserva - sarà una grande giornata dedicata alla richiesta di
estensione di diritti civili fondamentali, peraltro già sanciti
in molti Paesi europei anche a
guida conservatrice. Un evento dalla forte portata simbolica
e sociale - prosegue - che il
servizio pubblico ha il dirittodovere di seguire. Dopo gli
anni dell’oscurantismo e delle dirette teleguidate, alla Rai
chiediamo di mostrare un po’
di coraggio”, conclude Lion.
“Vince
la
ragione”
I
l governo ha accolto in aula
alla Camera l’ordine del giorno
presentato dall’Unione che intende favorire la stabilizzazione
in Afghanistan anche attraverso
“il raggiungimento di un livello
di sufficiente sviluppo economico e di promozione sociale,
tale da migliorare sensibilmente le condizioni di vita delle popolazioni”.
Nell’odg è scritto che “assume rilevanza la definizione di
un’efficace strategia di contrasto
e riconversione delle coltivazioni illegali di oppio, aumentate
in quest’ultimo anno, che alimentano una condizione di ricattabilità dei contadini afgani
da parte dei mercanti di droga
e dei cosiddetti ‘signori della
guerra’ che utilizzano i rilevanti
proventi del traffico illegale per
i propri fini”.
Quindi si impegna il governo “a
sostenere nelle sedi internazionali competenti ogni iniziativa tesa
ad individuare un’efficace strategia di contrasto alla coltivazione
e al commercio illegali di oppio,
anche attraverso eventuali programmi di riconversione delle
colture illecite di oppio in Afghanistan in colture legali, ai fini
dell’utilizzazione dell’oppio medesimo per le terapie del dolore”
“Una vittoria della ragione, di chi
vuole davvero aiutare la popolazione afgana in maniera economica ed intelligente”, ha commentato il capogruppo dei Verdi
alla Camera Angelo Bonelli.
Per Bonelli la strategia indicata
dall’ordine del giorno può sottrarre “ai talebani e ai signori
della guerra la gran parte dei
DIRITTI CIVILI
Diritti
in piazza
Manifestazione sabato per
le unioni civili “a favore di
una legge giusta”. Verdi
aderiscono. Lion: “La Rai
segua l’evento in diretta”. Il
ministro Alfonso Pecoraro
Scanio è stato tra i primi ad
aderire alla manifestazione.
Molti altri politici sfileranno
al corteo, a cui ha dato il patrocinio il comune di Roma,
per chiedere al Parlamento di
approvare al più presto una
legge al passo con l’Europa
pagina 3
AMBIENTE
La Camera approva un ordine La regina
del giorno per promuovere la dei fiumi
Un’importante
ricerca
conversione delle colture di
svela la presenza della
lontra, il più raro e schivo
oppio in Afghanistan. Il caso
tra i mammiferi, nel fiume
Sangro in Abruzzo. Da oltre
della Turchia
15 anni non se ne vedeva
proventi”, dare un colpo al narcotraffico ed estendere la possibilità di ricorrere alla terapia
del dolore “anche a quei paesi,
sopratutto africani, che ora non
se lo possono permettere”.
Per Bonelli, l’atteggiamento
della Cdl, che ha votato contro,
“è stato irresponsabile e ideologico; oltre a non porsi il problema di trovare una strategia
politica per risolvere il conflitto,
la destra preferisce che l’oppio
continui a finanziare i talebani,
i signori della guerra e i narcotrafficanti”.
Negli anni Settanta la Turchia
era uno dei maggiori esportatori di oppio illegale. Con
la legalizzazione delle coltivazioni finalizzata all’uso sanitario il problema si è notevolmente ridimensionato. Ne
parla un’inchiesta del mensile
Modus vivendi (vedi articolo
a pagina 2).
AGRICOLTURA
Lion: urge intervento per proteggere olio d’oliva
E’ in discussione in Commissione Agricoltura la risoluzione, a prima firma Lion, relativa all’etichettatura dei prodotti agroalimentari e in particolare dell’olio di oliva. “Il Parlamento è già pronto a correggere quanto approvato ieri dal Consiglio dei ministri che avalla una legge comunitaria
che contiene una norma che abroga le disposizioni relative all’etichettatura di origine”. Così il
Presidente della Commissione Agricoltura della Camera Marco Lion che incalza “E’ necessario
resistere al fine di salvaguardare i nostri prodotti più pregiati ma anche per proteggere i consumatori italiani.” Conclude il deputato dei Verdi “In particolare per l’olio extra vergine d’oliva è
giusto che si facciano valere le ragioni dei nostri agricoltori. Di fronte alle minacce di procedure
di infrazione faremo, se necessario, ricorso all’intervento della Corte di Giustizia europea, convinti delle ragioni che vanno a tutela del Made in Italy”
traccia. Fondamentale ora
avviare un monitoraggio
della lontra a livello nazionale e promuovere la tutela dei siti di presenza
pagina 2
Notizie
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venerdì 9 marzo 2007
OPPIO
La regina dei fiumi
U
In Turchia la
legalizzazione
ha funzionato
Negli anni Settanta la Turchia era uno dei maggiori
esportatori di oppio illegale. Con la legalizzazione delle
coltivazioni il problema si è notevolmente ridimensionato. Ne parla un’inchiesta del mensile Modus vivendi.
Negli anni Settanta la Turchia ottenne dalle Nazioni
Unite la possibilità di legalizzare le coltivazioni dalle
quali oggi si ottengono la morfina e la codeina utilizzate nei nostri ospedali. Oggi nella sola Turchia l’oppio dà
lavoro, legalmente, a 600.000 persone. Altre coltivazioni
autorizzate si trovano in India, Australia, Francia, Spagna e Ungheria.
Oggi il Senlis Council, un osservatorio internazionale
con sede in diverse capitali europee, rilancia la proposta
per l’Afghanistan. Legalizzare le coltivazioni per servire l’industria farmaceutica. Attualmente il 77 per cento
della produzione legale è acquistata da soli sette paesi
occidentali, mentre gli stessi ospedali afgani sono quasi
sempre a corto di anestetici.
I paesi in via di sviluppo, dove non mancano malati e
dove risiede l’80 per cento della popolazione mondiale,
consuma il sei per cento della morfina prodotta globalmente.
Secondo Franco Corleone, segretario del Forum droghe,
è l’ideologia proibizionista a impedire la realizzazione,
oggi in Afghanistan, che altrove ha funzionato alla perfezione. «La proposta è realistica anche perché nel mondo
va aumentando il ricorso alla terapia del dolore. Esiste,
quindi, la possibilità di cambiare atteggiamento e smettere di guardare al problema nei termini di demonizzazione e di allarme usati finora».
A sostegno della proposta si è schierata anche la Croce
Rossa, ma le Nazioni Unite negli ultimi anni hanno preso una strada diversa.
A settembre dell’anno scorso il governo di Kabul ha annunciato una campagna contro le coltivazioni, da realizzare attraverso l’impiego di diserbanti diffusi da aerei.
Ma tra il dire e il fare c’è un mare di denaro che fa comodo anche al governo di Kabul.
E c’è il rischio di insurrezioni nelle province meridionali.
Da qui, la forte opposizione dei deputati del parlamento
nazionale, che segnalano la pericolosità dei diserbanti,
nocivi per il suolo, per i contadini e per il bestiame.
n’importante ricerca
svela la presenza della lontra, il più raro
e schivo tra i mammiferi, nel
fiume Sangro in Abruzzo. Da
oltre 15 anni non se ne vedeva traccia. Fondamentale ora
avviare un monitoraggio della lontra a livello nazionale e
promuovere la tutela dei siti di
presenza.
La notizia della presenza della
lontra allo stato libero nell’Oasi WWF delle Cascate del Rio
Verde (un affluente del fiume
Sangro), Comune di Borrello (Ch), l’area protetta con le
più alte cascate naturali dell’Appennino, è il miglior pretesto per festeggiare l’8 marzo
in casa WWF. Scomparsa totalmente nell’Italia centro-settentrionale, la lontra è considerata dai naturalisti la ‘regina
dei fiumi’in quanto al vertice
della catena alimentare degli
ambienti fluviali. Questa specie sopravvive nei pochi ambienti naturali rimasti integri
dell’Italia centro-meridionale
con il cuore nei bacini campano-lucani..
Della lontra si conoscono ancora poco le abitudini e la presenza: da un
primo censimento nel 1984,
coordinato dal WWF tramite
il Gruppo Lontra
Italia, si contava una popolazione di 100 esemplari soltanto, oggi la stima è raddoppiata
con 220-260 esemplari.
“Eppure le minacce che questo
prezioso mammifero subisce
sono ancora molte - commenta Fulco Pratesi, Presidente WWF Italia - Oggi festeggiamo il suo ‘ritorno’ nei fiumi
abruzzesi, ma è necessario non
abbassare la guardia e promuo-
Un’importante ricerca svela
la presenza della lontra,
il più raro e schivo
tra i mammiferi, nel fiume
Sangro in Abruzzo.
Da oltre 15 anni non
se ne vedeva traccia.
Fondamentale ora avviare un
monitoraggio della lontra a
livello nazionale
e promuovere la tutela
dei siti di presenza
vere interventi ed azioni di tutela degli habitat di presenza oltre che avviare un vero
monitoraggio a livello nazionale. Serve lo sviluppo di un
programma coordinato e promosso dal Ministero dell’Ambiente in grado di sviluppare
un sistema di interventi valorizzando la rete di aree protette oggi presente con il coinvolgimento di tutti gli attori in
gioco” Le ricerche promosse in
Abruzzo dal gruppo di ricerca
di Anna Loy - docente di ecologia animale e zoologia presso l’Università del Molise - dimostrano come sia importante
e irrinunciabile promuovere
monitoraggi e sistematiche ricerche in quelle aree che presentano ancora oggi condizioni ambientali adatte a questa
specie, ciò per potere promuovere quelle politiche di conservazione utili a scongiurarne
l’estinzione.
“La nostra ricerca è iniziata a
novembre scorso lungo un tratto del fiume Sangro - racconta
Anna Loy - La nostra ricercatrice Giusi De Castro ha monitorato 20 siti, rilevando i segni
di presenza della specie, come
escrementi e impronte. I primi
risultati di questa ricerca, che
terminerà ad Aprile 2007, evidenziano che su 20 siti censiti,
15 sono risultati positivi per la
presenza di tracce di lontra. La
sfida ora è creare i presupposti
reali affinché la lontra possa riconquistare man mano gli spazi perduti a causa dei profondi
cambiamenti ambientali intervenuti”.
L’Italia possiede una grande ricchezza di biodiversità
ma buona parte di essa è a serio rischio di estinzione: è importante avviare l’iter in Parlamento per una legge che tuteli
l’inestimabile patrimonio naturale di cui siamo detentori.
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venerdì 9 marzo 2007
Diritti in piazza
L
a manifestazione del
10 marzo per le unioni civili non sarà “contro” qualcuno o qualcosa, ma
“a favore” di una legge giusta per le coppie di fatto anche dello stesso sesso. Alcuni
deputati, tra cui Franco Grillini (Ds), Vladimir Luxuria del
Prc e Giampaolo Silvestri dei
Verdi, insieme al coordinatore
della manifestazione nazionale Diritti ora! Alessandro Zan,
hanno presentato l’appuntamento che radunerà a Roma
decine di migliaia di manifestanti da tutta Italia.
Silvestri, in particolare, si è
detto “preoccupato per il clima
omofobico” che c’è ora in Italia
e che può trasformarsi in un
clima di “violenza viva”. Vladimir Luxuria ha invitato i colleghi parlamentari a “non avere paura della piazza” perché
manifestare è “un modo per
dare la sveglia”, per “aprire un
confronto e per ascoltare”.
Il ministro Alfonso Pecoraro Scanio è stato tra i primi
ad aderire alla manifestazione.
Molti altri politici sfileranno al
corteo, a cui ha dato il patrocinio il comune di Roma, per
chiedere al Parlamento di approvare al più presto una legge
al passo con l’Europa.
“I Verdi saranno in piazza per
sostenere il riconoscimento giuridico delle unioni civili, per l’ampliamento dei diritti e contro le discriminazioni,
per una legge moderna ed europea”, ribadisce il capogruppo
dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli.
“In parlamento – prosegue
Bonelli - c’è la concreta possibilità di varare un testo che
riconosca diritti che negli al-
Dall’Arctic Sunrise
Manifestazione sabato per di Greenpeace a Londra:
le unioni civili “a favore di No alla bomba atomica
una legge giusta”. Verdi
aderiscono. Lion: “La Rai
segua l’evento in diretta”
Il ministro Alfonso Pecoraro
Scanio è stato tra i primi ad
aderire alla manifestazione.
Molti altri politici sfileranno
al corteo, a cui ha dato il
patrocinio il comune di Roma,
per chiedere al Parlamento di
approvare al più presto una
legge al passo con l’Europa
tri paesi europei già esistono
da tempo e che sono stati riconosciuti anche dai conservatori. In Italia invece è sconcertante il silenzio dei liberal della
Cdl. Perché non fanno sentire
la propria voce?”.
Il concentramento sarà alle
15.30 in Piazza Farnese. Insieme ai politici, attesi numerosi anche gli artisti. A cominciare dal vincitore del festival
di Sanremo Simone Cristicchi che concluderà la manifestazione. Interverranno tra gli
altri Serena Dandini e Dario
Vergassola, Dario Fo e Franca
Rame, Cisco ed Eugenio Finardi.
I punti fondamentali da ottenere per il movimento sono il
riconoscimento giuridico della coppia; l’opponibilità ai terzi
dei diritti riconosciuti; la possibilità di ereditare, di ottene-
re la reversibilità della pensione, di prendere gli alimenti e
di assistere il proprio partner
in caso di malattia e di morte; la non discriminazione nell’accesso al lavoro. Permesso di
soggiorno per lo straniero convivente e capacità di subentrare nell’affitto.
Marco Lion, esponente dei
Verdi nella commissione parlamentare di vigilanza sulla
Rai chiede che il servizio pubblico segua in diretta la manifestazione. “Sabato - osserva - sarà una grande giornata
dedicata alla richiesta di estensione di diritti civili fondamentali, peraltro già sanciti in molti Paesi europei anche a guida
conservatrice. Un evento dalla
forte portata simbolica e sociale - prosegue - che il servizio
pubblico ha il diritto-dovere di
seguire”.
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CARLO RUBBIA: “QUANTO RITARDO SULLE
RINNOVABILI”
In una intervista diffusa dalla Reuters, il premio Nobel Carlo Rubbia spiega i ritardi del nostro paese sulle fonti rinnovabili e illustra
la via per recuperarli.
“Il nostro paese - ha spiegato lo scienziato, recentemente chiamato dal ministro Pecoraro Scanio a svolgere un ruolo di consulenza sulle tecnologie presso il Governo - soffre di un grave
ritardo persino nel dibattito sulle fonti rinnovabili e, purtroppo,
negli ultimi anni si è lasciato sfuggire importanti occasioni nella
ricerca e nell’innovazione”
L’obiettivo di Rubbia è di giungere entro il 2020 al 20 per cento di
energia prodotta da fonti rinnovabili.
“Sono stato contentissimo di accettare l’invito del governo. Stiamo
sviluppando l’idea di un programma di ricerca e sviluppo di tecno-
logie che siano davvero competitive rispetto ai combustibili fossili”.
Ma chiarisce che ci vorrà tempo per giungere all’obiettivo.
LAVATERA, LA PIANTA CHE MINACCIA GLI
UCCELLI
Una delle più grandi colonie di berta (Puffinus pacificus) del
Regno Unito rischia di scomparire a causa di una pianta dai deliziosi fiori viola.Apparentemente innocua, la Lavatera arborea è
in realtà una specie invasiva, importata nel diciottesimo secolo
dai guardiani del faro e dai pastori per le sue proprietà medicinali
e diffusasi grazie all’innalzamento delle temperature causato dai
cambiamenti climatici.
Nel giro di sette anni della colonia composta da 29.000 coppie di
berte, sull’isola di Craigleith in Scozia, ne sono rimaste soltanto
3.000. La pianta, appartenente alla famiglia delle malvacee, cre-
ARMI
sce in prossimità dei nidi degli uccelli, intasandoli e rendendoli
impenetrabili: le berte si trovano così senza un rifugio, in balia
dei predatori.
Lo Scottish Seabird Centre, a North Berwick, ha ottenuto un finanziamento di 235.000 sterline per avviare un piano quinquennale
finalizzato al debellamento dello sgradito ospite e alla salvaguardia della zona, considerata un sito di interesse scientifico speciale. “Questo progetto - spiega Tom Brock, presidente del centro
- ci dà l’opportunità di salvare questa specie dall’estinzione e di
prevenire l’ulteriore perdita di habitat in quest’area”.
BLAIR: ADESSO IL CONSIGLIO DI SICUREZZA
ONU SI OCCUPI DEL CLIMA
Dimenticate il terrorismo. Se esiste una minaccia globale,
è quella che viene dai mutamenti climatici. Da qui la presa
di posizione del governo di Londra, che adesso chiede una
sessione speciale del Consiglio di sicurezza dell’Onu su
questo tema.
La Gran Bretagna assumerà la presidenza del Consiglio ad
aprile e ritiene che, dopo avere investito del problema il G8 e le
istituzioni europee, sia giunto il momento di porre la questione
anche sul tavolo della maggiore autorità internazionale.
Il messaggio, chiaro e forte, arriva oggi dal primo ministro Tony
Blair e dalla ministra degli Esteri Margaret Beckett “Crediamo che
i cambiamenti climatici rappresentino un potenziale di instabilità
significativo”, si legge in una nota di Downing Street.
Tra i conflitti sicuramente legati ai cambiamenti climatici si
possono citare gli scontri armati verificatisi in Kenya sullo
spartimento delle risorse idriche e i conflitti sul destino delle
risorse forestali del Sudest asiatico.
Dal ponte della nave di Greenpeace “Arctic Sunrise”, ancorata sul Tamigi, a Londra, si è svolto ieri uno spettacolo
trasmesso in streaming su Internet per protestare contro il
nuovo progetto Trident, per lo sviluppo della bomba atomica
in Gran Bretagna.
L’”Arctic Sunrise”, il rompighiaccio di Greenpeace, è reduce
da un’azione dimostrativa alla base navale di Faslane e ospita
normalmente attivisti da tutto il mondo impegnati nelle battaglie ambientaliste, ma ieri ha accolto i “Sense of Sound”,
un coro di 50 persone, che ha eseguito uno spettacolo dal
significativo titolo “Cinque minuti a mezzanotte”. Musiche
composte da Damon Albarn, immagini di Robert del Naja
dei Massive Attack e contributi di Brian Eno. Non mancheranno cinque attori che citeranno dichiarazioni di membri
del governo, rapporti e statistiche, in parte presentate sul sito
www.no-bomb.com.
La Camera dei Comuni dovrebbe esprimersi sul progetto
Trident il prossimo 14 marzo. “Non è troppo tardi per impedire che Tony Blair sprechi miliardi per sviluppare nuove
armi nucleari. Trident è un relitto della guerra fredda progettato per distruggere le città della Russia e oggi non ha
più alcun senso” afferma Giuseppe Onufrio, direttore delle
campagne di Greenpeace.
Secondo un recente rapporto di Greenpeace, il costo del
nuovo progetto Trident sarà di 75 miliardi di sterline, circa
quattro volte la cifra stimata dal governo britannico. Per il
ministro della difesa, Des Browne, nessuno può garantirci
che nei prossimi 50 anni, non saremo di fronte a una nuova
minaccia atomica perché il numero dei Paesi che dispongono
di queste armi continua a crescere. “Sviluppare questo nuovo
progetto di armamenti è il modo migliore per preparare una
guerra atomica, non per prevenirla” spiega Onufrio.
EUROPA
Frassoni: la proposta di Chirac
per il Consiglio di primavera è
una polpetta avvelenata
La presidente dei Verdi/ALE Monica Frassoni ha così commentato
la proposta, presentata dal presidente francese Chirac alla vigilia del
Consiglio di Primavera di oggi, di fissare un obiettivo UE per portare
al 40-45 % la quota di energia prodotta a partire da risorse “a basso
carbonio” entro il 2020: “E’ l’ennesima polpetta avvelenata preparata
dall’industria nucleare e servita sul piatto del Consiglio europeo da
parte di uno dei loro più grandi sponsor, il presidente Chirac. Ciò
emerge con tutta evidenza se si pensa che, qualora i 27 si accordassero
su un obiettivo del 20% per le energie rinnovabili entro il 2020, il
resto di questo fantomatico 40-45 % dovrebbe venire per forza dal
nucleare, dal momento che le tecnologie per il sequestro del carbonio
difficilmente saranno disponibili commercialmente prima del 2020.
Per poter fornire dal 20 al 25 % dell’energia nella UE-27 nel 2020 occorre costruire nuova capacità nucleare per 30-40 GW, tenuto conto
delle centrali che dovranno chiudere da qui ad allora. In altre parole,
con un obiettivo simile, si dovrebbero costrire dalle 20 alle 40 nuove
centrali nucleari nel giro di 8 anni: se non è un regalo alla lobby del
nucleare questo, non so che cosa altro possa esserlo. Considerata la
contrarietà della maggior parte dei cittadini europei al nucleare, oltre
che la sua pericolosità ed i costi, mai preventivati in modo trasparente, legati alla sua manutenzione, allo smaltimento delle scorie ed allo
smantellamento a fine esercizio, è fondamentale che gli Stati membri
non cadano nel tranello preparato dal governo francese”.