Adattatore di rete Adattatore per rete elettrica in corrente alternata

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Adattatore di rete Adattatore per rete elettrica in corrente alternata
Adattatore di rete
Adattatore per rete elettrica in corrente alternata. Consente di alimentare la fotocamera
digitale da una normale presa di corrente.
Adattatore FlashPath
Consente un semplice trasferimento delle immagini digitali salvate su schede SmartMedia
ad un computer. La scheda viene inserita nell’adattatore e questo a sua volta va inserito
nel lettore di floppy disk del computer.
Conversione AD
Conversione Analogica-Digitale. Per elaborare informazioni analogiche (es. una foto) in un
computer, occorre prima digitalizzarle (convertirle in uno specifico formato matematico di
codice binario). Normalmente le immagini vengono digitalizzate usando una fotocamera
digitale o uno scanner.
Somma additiva del colore
Descrive un sistema colore basato sulla somma dei tre colori primari (rosso, verde e blu).
Per esempio, il televisore a colori e il monitor del computer utilizzano il principio della
somma additiva del colore.
Add-on / Add-in
Espansioni ad un programma come ad esempio Excel o Word per aumentarne le funzioni
disponibili. Questi add-on/add-in sono sviluppati e distribuiti dalle rispettive aziende di
software o da terze parti.
AE (Automatic Exposure)
Esposizione automatica. Sistema col quale una fotocamera imposta automaticamente
l’apertura dell’obiettivo (diaframma) e/o il tempo di posa per fare in modo che il sensore
sia raggiunto da una quantità di luce adeguata.
AEB (Automatic Exposure Bracketing)
Funzione che consente di eseguire automaticamente più scatti (solitamente tre) con
diversi valori di esposizione, utile per i casi in cui risulta difficile determinare l’esposizione
corretta
AF
Vedere "Autofocus"
AiAF
Artificial intelligence Auto Focus. Sistema autofocus doppio sviluppato da Canon.
Algoritmo
Serie di istruzioni di elaborazione matematica che possono essere eseguite
indipendentemente da un dispositivo meccanico o più spesso elettronico. Ad esempio sono
algoritmi le regole per la sottrazione e l’addizione. Vengono definite algoritmi anche le
istruzioni di un linguaggio di programmazione. Gli algoritmi consentono ad un computer di
risolvere specifici problemi. Nell’elaborazione delle immagini, gli algoritmi vengono usati
anche per introdurre alterazioni, come ad esempio l’algoritmo cubico 3-D. Vedere anche
“TruePic”
Aliasing (Effetto Alias)
Evidente presenza di pixel sui contorni diagonali degli oggetti. Questo è dovuto al fatto
che tutte le forme sono riprodotte con singoli pixel. Anti-aliasing riduce questo effetto
indesiderato ricalcolando i valori dei pixel vicini per adattarli gli uni agli altri.
Anello Adattatore
Adattatore che consente di montare su un obiettivo un filtro o un aggiuntivo ottico con
diametro superiore a quello previsto sul frontale dell’obiettivo.
Area di riferimento AF
Riferimento nel mirino o sul monitor che corrisponde all’area (ampia o ristretta) sulla quale
il sistema autofocus legge per impostare la messa a fuoco
Autofocus (AF)
Regolazione automatica della messa a fuoco. Esistono fondamentalmente due metodi AF
principali: 1) Il metodo a rilevamento del fuoco (autofocus passivo) impiega di norma un
CCD ed opera valutando il livello di contrasto o la differenza di fase di una scena. 2) La
misurazione della distanza (autofocus attivo) utilizza un emettitore di luce (infrarosso) e un
ricevitore che operano secondo un sistema di rilevamento a triangolazione. In alternativa,
la fotocamera può usare gli ultrasuoni (sistema sonar) misurando il tempo richiesto per il
ritorno del segnale sonoro. Questi dati vengono convertiti da un microprocessore in
informazioni sulla distanza, consentendo così la messa a fuoco automatica dell’obiettivo.
Autofocus Flexizone
Sistema autofocus progettato in origine da Canon per le videocamere. Al contrario dei
sistemi a più zone, questo autofocus non legge su un punto fisso, ma a discrezione. La
scelta dell’area di misurazione può essere effettuata automaticamente (l’apparecchio cerca
di determinare il punto nel quale si trova il soggetto) e/o manualmente (tramite tasti o
joystick).
Autofocus multiplo
Sistema autofocus che legge punti differenti della scena per determinare la messa a fuoco
corretta.
Automatismo totale
In questa modalità, la fotocamera non solo controlla il diaframma e il tempo di posa, ma
anche tutte le altre impostazioni (es. flash).
Autoscatto
Funzione che ritarda l’apertura dell’otturatore, allo scopo di garantire lo smorzamento delle
vibrazioni nei casi di esposizioni con tempi lunghi, oppure per consentire a fotografo di
entrare a far parte dell’immagine.
Programma automatico
L’esposizione automatica programmata imposta automaticamente l’apertura (diaframma) e
il tempo di posa in base alle condizioni di luce. Nella maggior parte delle fotocamere
questa modalità di esposizione viene indicata col simbolo "P".
[AVAILABLE LIGHT]
Programma di ripresa disponibile su alcune fotocamere. Una delle possibili scelte della
funzione [SCENE]. Pur venendo disattivato il flash, permette di scattare in luoghi bui.
Vengono automativamente impostate sensibilità ISO elevate per consentire l'utilizzo di
tempi di scatto rapidi così da evitare i movimenti della fotocamera e del soggetto.
L'immagine può risultare con una risoluzione inferiore.
AVI
Audio Video Interleave. Formato di file standard di Microsoft (e quindi per i computer
Windows). È utilizzato per salvare sequenze video, con o senza audio.
Annullamento della scrittura
Questa modalità consente di cancellare i dati presenti nel buffer di memoria, eliminando la
scrittura sulla scheda allo scopo di avere la fotocamera immediatamente disponibile allo
scatto. Questa funzione è particolarmente utile con le fotocamere dotate di riprese in
sequenza ad alta velocità.
Apertura (diaframma)
Dispositivo dietro o all’interno dell’obiettivo che controlla la quantità di luce che può
entrare nella fotocamera. L’apertura non si limita ad influenzare la luminosità
dell’immagine, ma regola anche la profondità di campo. La maggior parte delle fotocamere
dispone di un’apertura a diaframma variabile, in genere regolabile su specifici valori
preimpostati.
APO
Definizione abbreviata per obiettivi dotati di correzione apocromatica (che utilizzano vetri
alla fluorite o altri con effetti simili). Gli obiettivi apocromatici hanno la proprietà di
rifrangere la luce in modo da convogliare le radiazioni luminose rosse, verdi e blu
esattamente sullo stesso punto, in modo da non mostrare evidenti aberrazioni cromatiche.
Autofocus doppio
Sistema combinato per la messa a fuoco automatica, costituito da un sistema attivo e uno
passivo.
Barilotto dell'obiettivo
Involucro cilindrico che sostiene il sistema ottico alla giusta distanza dal piano immagine e
permette i dovuti movimenti di alcuni elementi (messa a fuoco, zoomata).
Batch
Nella tecnologia del computer il termine indica un’elaborazione in massa dei file. È
possibile eseguire automaticamente una o più istruzioni (ad esempio rinominare, copiare,
eliminare, ecc.) su più file, senza dover eseguire con comandi manuali ogni passo per ogni
singola immagine. L’elaborazione in batch è consentita anche per istruzioni più complesse,
come l’applicazione di effetti alle immagini, la conversione da file RAW, ecc.
Banding
Errore nella rappresentazione dell’immagine che può apparire nelle aree più scure di una
foto scattata a sensibilità elevate. Zone omogenee di luminosità o colore appaiono come
costituite da bande.
Batteria NiCd
Batteria al Nickel-Cadmio.
Batteria al litio
Batteria non ricaricabile con elevata densità di energia e bassa autoscarica, ideale per
mantenere dati in memoria a lungo termine (telefoni mobili, fotocamere e videocamere).
Questa batteria viene usata come fonte principale di alimentazione o come batteria
tampone (per mantenere memorizzate data, ora, ecc.) in combinazione con una batteria
ricaricabile agli ioni di litio.
Batteria CR2016 / CR2032
Batteria al litio da 3V nominali con dimensioni standardizzate di (20 x 1,5 mm.) / ( 20 x 3)
mm Usata nelle fotocamere digitali come batteria tampone per mantenere memorizzate la
data e l'ora.
Batteria CR-V3
Batteria al litio da 3V nominali con dimensioni standardizzate di 52 x 14 x 28 mm.
Denominazione Olympus: LB-01E.
Batteria ricaricabile
Tipo di batteria che una volta esaurita può essere ricaricata tramite un adeguato
caricabatterie. I più diffusi tipoi di batterie ricaricabili sono nickel-metalidrato (Ni-MH),
nickel-cadmio (Ni-Cd), ioni di litio (Li-ion) e litio polimero (Li-po). Vedere anche “Battery
pack”.
Batteria Ni-MH
Batteria al Nickel-Metal-Idrato. Batterie ricaricabili con densità di energia superiore del
100% rispetto alle batterie NiCd e che possono fornire livelli molto elevati di energia
quando richiesto (es. per usare il flash in rapida successione). Possono essere ricaricate
più di 300 volte e sono eco-compatibili (prive di cadmio e mercurio). Fra i vari dispositivi,
le batterie Ni-MH vengono usate per alimentare le fotocamere digitali.
Batteria ricaricabile agli ioni di litio
Batteria ricaricabile molto leggera, con elevata capacità (fino al doppio di una batteria
ricaricabile Ni-MH) e priva di effetto memoria. Mentre le normali batterie al litio (non
ricaricabili) sono commercializzate anche nel comune formato stilo, le versioni ricaricabili
sono disponibili soltanto in formati proprietari e necessitano di caricabatterie speciali.
Batteria ricaricabile Li-Po
La batteria al litio polimero rappresenta una nuova tecnologia che, a differenza delle NiMH, delle NiCd e degli ioni di litio non richiede un involucro metallico. Gli elettrodi sono
ricoperti da plastica flessibile o da un foglio di alluminio. Dispongono anche di elevatissima
densità di energia, in modo che pur essendo più piccole forniscono prestazioni superiori
rispetto ad altre batterie ricaricabili. Nel medio termine risultano anche più facili ed
economiche da produrre rispetto alle batterie agli ioni di litio, ma come queste sono
disponibili soltanto in formati proprietari e necessitano di caricabatterie speciali.
Batteria stilo (Mignon, AA, R6)
Formato per batterie con misure standard di 14,5 (diametro) x 50,5 mm (lunghezza). È il
più diffuso formato di batteria, impiegato da innumerevoli apparecchi di ogni genere. Noto
anche come AA (denominazione Americana) o R6 (denominazione ufficiale internazionale).
Batteria 2CR5
Batteria al litio non ricaricabile con dimensioni standard di 45 x 34 x 17 mm e tensione
nominale 6V. Nota anche come batteria DL245 (denominazione americana).
Battery pack
Batteria portatile, esterna al dispositivo da alimentare. Viene usata come alimentazione
aggiuntiva per aumentare l’autonomia operativa di un apparecchio (es. fotocamera, flash).
Baud
Nome derivato dall’ingegnere francese Baudot. È l’unità di misura della velocità di
trasferimento dei dati (1 Baud = 1 bit/sec.). Ad esempio, la specifica “28.800 Baud” indica
un trasferimento a 28.800 bit al secondo.
Bilanciamento del bianco
Operazione di adeguamento di una fotocamera digitale al tipo di luce (temperatura di
colore), come ad esempio luce diurna, cielo coperto, lampade al tungsteno e luce
fluorescente. Lo scopo normale è quello di ottenere un’immagine dai colori più fedeli, ma
si può anche usare per ottenere effetti inusuali e sorprendenti.
Bit (Binary digit)
La più piccola unità digitale, che può mostrare solo due stati, 0 oppure 1. Nel caso più
comune, con 8 bit si genera un byte.
Bitmap
Un modo per rappresentare un’immagine digitale nel quale ogni bit nella memoria del
computer corrisponde ad un punto sullo schermo o sulla stampante.
Blackboard / Whiteboard
Questi due effetti registrano le immagini usando soltanto neri e bianchi puri, senza mezzi
toni. Portando al massimo il contrasto, si ottiene la massima leggibilità dei testi
(Blackboard è adatto per riprodurre testi chiari su fondo scuro, Whiteboard per il caso
contrario).
Blooming
Difetto dell’immagine prodotto da una situazione opposta a quella che genera il “rumore”
elettronico. Un eccesso di cariche elettriche generate da una quantità di luce
sovrabbondante su certi pixel influisce anche sui pixel contigui del sensore. Questo difetto
viene combattuto efficacemente nelle fotocamere digitali più recenti.
Blue stitch
Immagine affetta da dominante di colore blu.
Bluetooth
Standard introdotto da Ericsson, Intel, IBM, Nokia e Toshiba per comunicazione wireless
(via radio) fra dispositivi differenti. A differenza del trasferimento ad infrarossi, altro
metodo wireless, Bluetooth non richiede il contatto visivo tra i dispositivi che devono
comunicare. Opera su una frequenza di 2,4 GHz ed offre un transfer rate di 1 Mbit/s. Il
raggio d’azione normale è di 10 metri.
bps (Bits per second)
Esprime il numero di bit trasferiti in un secondo. Il dato bps si trova spesso riferito ai
modem e alle interface seriali.
Bracketing automatico
Usando questa modalità, viene eseguita una serie di scatti (ognuno dei quali effettuato
con un diverso valore di esposizione) in rapida successione. Questo risulta molto utile nelle
condizioni di luce più critiche, dove è difficile stabilire le impostazioni per un’esposizione
corretta. Una volta eseguiti gli scatti, si può scegliere il più soddisfacente scartando gli
altri. Vedere “Correzione dell’esposizione”.
Bridge-camera
Una fotocamera che rappresenta un ponte fra una compatta e una reflex. Dispone di
mirino reflex (più spesso elettronico che ottico) ma non consente l’intercambiabilità degli
obiettivi.
Buffer (Buffer di memoria)
Forma di memoria temporanea (RAM) nella quale le immagini vengono salvate per un
breve tempo prima di essere scritte sui supporti di memoria. Questa memoria di
transizione è necessaria perché le schede di memoria sono relativamente lente a causa
della propria architettura e non possono salvare i file alla velocità alla quale la fotocamera
li produce. Il buffer di memoria risulta particolarmente utile nell’effettuare scatti in
sequenza.
Burst mode
Altro termine per descrivere la ripresa in sequenza o continua.
Bus
Interfaccia interna per il trasferimento dei dati fra singoli componenti del sistema come
microprocessore, memoria, ecc.
Byte
Gruppi di dati binari, costituiti di solito da 8 bit. Un byte a 8 bit può rappresentare valori da
0 a 255. Può quindi descrivere 256 simboli, numeri o colori. Nel settore dei computer,
numeri elevati di byte vengono descritti con una lettera di prefisso come abbreviazione
dell’esponente di 2. Quindi:
1 Kilobyte = 1 KB = 1.024 byte
1 Megabyte = 1 MB = 1.048.576 byte
1 Gigabyte = 1 GB = 1.073.741.824 byte
1 Tera-byte = 1 TB = 1.099.511.627.776 byte.
Caricatore di pellicola (rullino)
Piccolo contenitore a tenuta di luce che protegge la pellicola. Con la pellicola 35mm, il
caricatore viene scartato dopo lo sviluppo cassette delle foto. Col sistema APS, esso viene
invece restituito col negativo all’interno.
Campo di nitidezza
Area entro la quale un obiettivo a fuoco fisso può produrre immagini nitide. Vedere anche
“Profondità di campo”.
Calibrazione
Reciproco bilanciamento o messa a punto fra dispositivi di ingresso e di uscita, per
riprodurre valori corrispondenti. In questo modo, i colori di un monitor possono
corrispondere a quelli di una stampante. Vedere anche “Gestione del colore”.
Campo di utilizzo del flash
É la distanza che il flash è in grado di coprire garantendo un’illuminazione ottimale del
soggetto. Può essere calcolata in base alla legge di Lambert. Al raddoppiare della distanza
dalla sorgente di luce soltanto un quarto della quantità di luce originaria raggiunge il
soggetto. Vedere anche “Numero Guida
Cavo sincro PC
Cavo con attacco standardizzato per collegare flash da studio o flash compatti di vecchia
generazione ad una fotocamera. Il cavo trasmette soltanto il comando di emissione del
lampo, al contrario del controllo TTL dove servono contatti aggiuntivi per trasmettere
anche i segnali di controllo dell’esposizione. L’abbreviazione PC non ha niente a che vedere
con la tecnologia dei Personal Computer, ma ebbe origine da Prontor e Compur (due
otturatori un tempo molto diffusi, oggi utilizzati soltanto in alcune fotocamere di medio e
grande formato), che si usava collegare direttamente al flash. Vedere anche
“Sincronizzazione flash”.
CCD progressivo
Descrive un CCD sviluppato in maniera speciale per le fotocamere digitali. Vedere anche
“CCD video” un CCD sviluppato in maniera speciale per televisione e video, ma usato
anche nelle fotocamere digitali.
Cellula per misurazione multipla
Componente elettronico per misurazioni esposimetriche spot multiple.
Cerchio di dispersione
Il cerchio di dispersione è originato da una mancanza di messa a fuoco dell’immagine ed è
la deviazione dalla proiezione di un pixel sulla matrice del sensore. L’obiettivo proietta su
ogni pixel del sensore un cono di luce che va collimato con la messa a fuoco. Se la messa
a fuoco non viene raggiunta il punto viene disperso e distribuito sull’intero sensore o
buona parte di esso. Ad un certo livello di deviazione il cono di luce viene proiettato sul
sensore come un cerchio sfocato, detto cerchio di dispersione.
Cavo sincro X
Cavo per collegare un flash non dedicato o un flash da studio. Il cavo trasmette soltanto il
comando di emettere il lampo e nessun’altra informazione.
Compressione dell’immagine
Per archiviare e/o trasmettere le immagini digitali in maniera economica, i data vengono
compressi. Spesso la compressione può causare una riduzione della qualità dell’immagine.
Codec
Abbreviazione per Compressor/Decompressor. Algoritmo per la compressione e la
decompressione delle immagini (foto e video) e/o l’audio.
CCD (Charge-Coupled Device)
Un dispositivo a semiconduttore sensibile alla luce che converte la luce ricevuta in tensioni
proporzionali ai livelli di luminosità. Viene usato come sensore a matrice o lineare per
fotocamere digitali e scanner. Vedere anche “CCD progressivo”, “CCD video”.
Coda della pellicola
Piccola parte della pellicola, larga la metà, che sporge da un caricatore 35mm non ancora
esposto. In fase di caricamento del rullino, occorre posizionare correttamente la coda della
pellicola sul rocchetto ricevente per avere un corretto avanzamento.
CompactDisc
Sviluppato congiuntamente da Philips e Sony, è un supporto di archiviazione che consente
di leggere i dati digitalizzati tramite un fascio laser. Nato in origine per la musica, viene
oggi impiegato anche per dati di altra natura. Nel futuro prossimo sarà rimpiazzato dal più
evoluto DVD. Vedere anche “CD-ROM”, “CD-R”, “CD-RW” (Compact disc che può essere
riscritto circa 1.000 volte. Oltre al formato standard da 12 cm di diametro, esistono anche
versioni da 8 cm.)
Compensazione del controluce
Regolazione (aumento) dell’esposizione per evitare che il soggetto in controluce risulti
troppo scuro (sottoesposto) nella fotografia.
CF
Scheda di memoria Compact Flash
Contatto caldo
Principale contatto elettrico (unico nei sistemi meno evoluti) presente su ogni slitta a
contatto caldo per dare il comando di far partire il lampo. Dato che si trova sempre al
centro della slitta, viene anche definito contatto centrale. Il suo diametro è maggiore
rispetto a quello dei contatti ausiliari delle slitte a contatto caldo a sistema.
Chip
Descrizione generica per circuiti integrati i cui componenti (es. transistor, diodi, resistenze)
sono ricavati in una piccola porzione del supporto in silicio semiconduttore.
Controllo dell'esposizione
Descrive il metodo usato dalla fotocamera per controllare il tempo di posa e il diaframma.
Il controllo può essere completamente automatico (automatismo programmato e
programmi scene), semiautomatico (priorità al diaframma, priorità al tempo di posa) o
manuale (pieno controllo su diaframma e tempo di posa).
Conversione AD
Conversione Analogica-Digitale. Per elaborare informazioni analogiche (es. una foto) in un
computer, occorre prima digitalizzarle (convertirle in uno specifico formato matematico di
codice binario). Normalmente le immagini vengono digitalizzate usando una fotocamera
digitale o uno scanner.
Chromakey (Bluebox)
Una tecnica sviluppata per applicazioni televisive e cinematografiche. Gli attori recitano
davanti ad uno sfondo di colore omogeneo, di solito blu o verde. In seguito, lo sfondo
dell’immagine registrata viene sostituito con uno differente, dando l’impressione che i
protagonisti siano ad esempio in cima ad una montagna, anche se non hanno mai lasciato
lo studio.
Convertitore grandangolare
Aggiuntivo ottico che riduce la lunghezza focale dell’obiettivo. Vedere anche “Convertitore
macro”, “Convertitore tele”.
CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor)
Chip sensibile alla luce. A differenza del CCD, i pixel del sensore CMOS vengono letti
singolarmente.
Convertitore macro
Aggiuntivo ottico che consente di riprendere piccoli dettagli. Vedere anche “Convertitore
grandangolare”, “Convertitore tele”.
Convertitore tele
Aggiuntivo ottico che aumenta la lunghezza focale dell’obiettivo. Vedere anche
“Convertitore grandangolare”, “Convertitore macro”.
Convertitore / Moltiplicatore di focale
Aggiuntivo ottico che aumenta o riduce la lunghezza focale dell’obiettivo al quale viene
applicato. Vedere anche “Convertitore grandangolare”, “Convertitore macro”, “Convertitore
tele
Correzione dell'esposizione (compensazione)
Consapevole deviazione dal valore determinato dall’esposimetro. La variazione può essere
effettata manualmente (sotto- e sovraesposizione) o attraverso i programmi previsti.
Connettore sincro PC
Spinotto terminale di un cavo sincro PC. Vedere anche “Cavo sincro PC”.
Correzione gamma
Ottimizzazione dei valori del contrasto dell’immagine.
DCF (Design rule for Camera File system)
Uno standard industriale per il salvataggio delle immagini digitali. Esso determina non
soltanto il tipo di file, ma definisce anche la regola per denominare la cartella e la struttura
del file. Consente la conversione di file non compressi TIFF in file compressi JPEG. Questo
file JPEG è di tipo Exif e può contenere informazioni sulla fotocamera quali la data e i
parametri di ripresa. Vedere anche “Exif”, “DPOF”.
Dia (Diapositiva)
Nota anche come pellicola invertibile. La pellicola per diapositive è un’emulsione
fotografica da vedere per proiezione (ad esempio con un diaproiettore) o per
retroproiezione (su visore retroilluminato). Le pellicole per diapositiva richiedono uno
speciale processo di inversione, per cui i prodotti chimici impiegati non sono gli stessi
richiesti dallo sviluppo del negativo a colori.
Diottria
Unità di misura del potere di rifrazione di un obiettivo. In fotografia, il termine viene
riferito a lenti aggiuntive per riprese ravvicinate e sistemi di correzione del mirino per
adattarlo alla vista dell’utente.
Distanza di messa a fuoco
Distanze alle quali è possibile mettere a fuoco l’obiettivo della fotocamera, per ottenere
immagini nitide.
Distorsione
Riproduzione imperfetta di una immagine, per cui le linee rette vengono rappresentate
come curve arcuate verso il centro (barilotto) o verso i bordi (cuscinetto). Di norma gli
obiettivi grandangolari vanno più soggetti alla distorsione dei teleobiettivi.
Dominante
Si dice di una presenza eccessiva di un colore (ad esempio troppo giallo o troppo rosso)
nell’immagine. Spesso si manifesta usando un bilanciamento del bianco inappropriato.
Dot
Punto che costituisce il più piccolo elemento di un’immagine bitmap. Un pixel
dell’immagine è normalmente formato da più punti. Ad esempio, specificando “profondità
di colore 8 bit”, si indica che tre “strati” di 256 dot ciascuno sono sovrapposti per definire
un pixel.
Dot pitch
Usato nei monitor, indica la distanza fra i singoli punti che formano l’immagine. Minore è la
distanza tra i punti e più nitida risulta l’immagine. I monitor di buona qualità hanno di
solito un dot pitch compreso tra 0,25 e 0,27 mm.
Dpi (dots per inch)
Punti per pollice (1 pollice = circa 2,54 cm). Unità di misura usata nella stampa per
descrivere la risoluzione geometrica di una immagine.
DSC (Digital Still Camera)
Abbreviazione per definire una fotocamera digitale. Questa sigla viene anche usata come
parte del nome in alcuni modelli di fotocamera (es. Sony DSC-F707) o nella
denominazione dei file delle immagini (es. DSC030011.JPG).
Digitale
Contrapposto ad analogico. L’informazione digitale è costituita da un numero limitato di
gradazioni (es. 256 colori, 8 bit). Il passaggio da un elemento digitale a quello successivo
avviene sempre “passo per passo” e non in maniera continua.
Durata del lampo
Il lampo viene emesso per piccolissime frazioni di secondo. La sincronizzazione flash della
fotocamera garantisce che il lampo venga emesso mentre l’otturatore è aperto.
Durata dell'esposizione
Tempo di apertura dell’otturatore.
Driver TWAIN (Technology Without An Interesting Name)
Consente il trasferimento di scansioni o foto digitali in programmi di elaborazione
dell’immagine.
DVD-ROM (Digital Versatile Disc)
Uno standard per CD-ROM con capacità molto superiore (es. 9,4 GB) rispetto ad un
normale CD-ROM.
DSLR (Digital Single Lens Reflex)
Abbreviazione per definire una fotocamera reflex digitale.
Effetto memoria
Problema tipico delle batterie ricaricabili NiCd (ma non solo), per il quale se la batteria
viene ripetutamente caricata senza aver prima raggiunto il normale livello di scarica, la
batteria “ricorda” la capacità di quando viene ricaricata e non è più in grado di fornire la
sua capacità completa. Come risultato la batteria perde prestazioni nel tempo.
EPS (Encapsulated Postscript)
Formato di file per computer basato sullo standard PostScript. É supportato dalla gran
parte dei programmi di grafica, disposizione e pubblicazione elettronica dei documenti. In
aggiunta al codice PostScript, il file EPS contiene anche un’immagine PICT a bassa
risoluzione.
Errore di parallasse
Si presenta quando l’immagine inquadrata dal mirino non corrisponde a quella che sarà
ripresa dall’obiettivo a causa delle differenti posizioni dei due sistemi ottici. Se il gruppo
ottico del mirino è collimato con l’obiettivo all’infinito, non lo sarà a distanze minori (o
viceversa). In genere il difetto cresce al ridursi della distanza di ripresa, portando in questi
casi a evidenti errori d’inquadratura. Le fotocamere reflex monobiettivo (a pellicola e
digitali) sono per loro natura esenti da questo difetto, perché il mirino “vede” attraverso
l’obiettivo da ripresa. Alcune fotocamere non reflex dispongono di un mirino con
riferimenti per correggere l’inquadratura alle brevi distanze, mentre altre compensano
automaticamente l’effetto della parallasse. Nelle fotocamere digitali, l’errore di parallasse
può essere evitato inquadrando le foto utilizzando il monitor LCD.
Esposimetro
Per assicurare un’esposizione corretta, la maggior parte delle fotocamere analogiche e
digitali dispone di una misurazione automatica della luce. Cellule fotosensibili interne o
esterne misurano l’intensità luminosa e convertono le informazioni in un segnale elettrico.
Questo viene poi usato dalla fotocamera per impostare il tempo di posa e l’apertura adatta
alle condizioni di luce. I moderni sistemi di misurazione dell’esposizione possono misurare
la luminosità di una parte della scena, tutte le aree o dare un peso maggiore a certe zone.
Vedere anche “Misurazione della luce”, “Misurazione Digital ESP”, “Misurazione in luce
incidente”, “Misurazione in luce riflessa”, “Misurazione media con prevalenza al centro”,
“Misurazione spot”.
Esposizione
Durante l’esposizione, i sensori del CCD (o alcune sostanze chimiche nel caso di
fotocamere analogiche a pellicola) sono soggetti per un certo tempo alla luce proveniente
dall’esterno.
Exif (Exchangeable Image Format)
Un formato unificato per i file immagine creati dalle fotocamere digitali e da altri sistemi di
acquisizione. I file Exif possono contenere i file non compressi TIFF o le immagini
compresse JPEG e possono riportare i dati della fotocamera e le impostazioni adottate in
fase di ripresa. Queste impostazioni possono essere visualizzate usando programmi
predisposti. La versione Exif 2.2 salva ancora più informazioni, come la modalità di ripresa,
il bilanciamento del bianco e l’impostazione del flash. Stampanti compatibili possono
applicare questi dati per generare stampe ottimali.
E-TTL (Evaluative Through-The-Lens)
Metodo sviluppato da Canon per la misurazione e il controllo dell’esposizione flash. Al
contrario del sistema TTL flash, che presuppone due cellule separate (una per il lampo e
una per la luce ambiente), col sistema E-TTL la luce del flash viene misurata attraverso
l’obiettivo dalla stessa cellula che opera con la luce ambiente. Questo garantisce un
preciso bilanciamento fra la luce del lampo e quella disponibile nell’ambiente. Col sistema
E-TTL, viene inviato un brevissimo pre-lampo (invisibile all’occhio umano) sul soggetto
subito prima del lampo principale per l’esposizione, in modo da valutare le condizioni e
determinare il livello ottimale dell'emissione luminosa. Di conseguenza il sistema E-TTL
può funzionare soltanto con le fotocamere e i flash Canon predisposti.
Filettatura per filtri
Sul frontale dell’obiettivo (o su uno speciale adattatore) è di solito prevista una filettatura
per l’applicazione dei filtri ottici.
Filtro
1. Una sottile lastra di vetro o materiale plastico trasparente, lavorata otticamente e
spesso colorata, che può essere posta davanti ad un obiettivo per creare un determinato
effetto.
2. Una funzione di un programma per il trattamento delle immagini che applica
cambiamenti all’immagine, ad esempio correzioni cromatiche o di luminosità.
Filtro polarizzatore
Filtro che lascia passare la luce polarizzata su un certo piano e blocca quella polarizzata
perpendicolarmente a tale piano. Orientando opportunamente il filtro si può fare in modo
da tagliare i riflessi prodotti da superfici non metalliche (es. vetro e acqua). L’impiego di
questo filtro accresce la saturazione del colore, ad esempio accentuando il colore blu del
cielo sereno.
FDD (Floppy/Flexible Disk Driver)
Supporto di memorizzazione magnetica con capacità di 1,44 megabyte (MB).
Filtro Skylight
Filtro (simile al filtro UV) che blocca la luce ultravioletta. A differenza dell’UV, non è neutro
dal punto di vista cromatico, ma presenta una leggera colorazione rosata. Usato
principalmente per ridurre la foschia atmosferica (vapore) e per proteggere l’ottica della
fotocamera.
File
Insieme di dati organizzati secondo regole specifiche. I file sono gestiti dal sistema
operativo del computer e possono essere archiviati a tempo indeterminato sul disco rigido
o su un supporto di memoria esterno.
Firewire
Interfaccia seriale per il trasferimento dei dati con una velocità di trasmissione fino a 400
Mbit al secondo (50 Mbyte al secondo). Nota anche come interfaccia IEEE1394. Offre
caratteristiche simili all’interfaccia USB, come Plug & Play e la possibilità di collegare fino a
64 dispositivi.
Firmware
Software contenuto in ROM che gestisce il funzionamento della fotocamera.
Flash
Produce una grande quantità di luce concentrata in un periodo brevissimo, per illuminare il
soggetto. I flash moderni utilizzano tubi a scarica di gas. I flash computerizzati possono
misurare e controllare automaticamente l’intensità del lampo tramite un sensore rivolto al
soggetto. Vedere anche “Numero Guida
Flash Film Scanner
Aggiuntivo per fotocamere digitali che condente di digitalizzare pellicole 35 mm negative e
per diapositiva. Vedere anche “Scanner per pellicola”.
FlashPath (Adattatore)
Permette di trasferire su un PC in maniera semplice le immagini digitali memorizzatte su
una scheda di memoria SmartMedia. La scheda di memoria viene inserita all'interno
dell'adattatore ed in seguito l'adattatore viene inserito nel lettore di floppy disk del
computer.
Focale fissa
Obiettivo che dispone di una determinata lunghezza focale, non variabile. Non consente la
zoomata.
Fisheye
Con un angolo di visione pari a 180°, questi obiettivi possono dare immagini surreali. Si
suddividono nei tipi diagonali (che offrono la piena copertura del fotogramma) e circolari
(che proiettano un’immagine rotonda all’interno del fotogramma).
Formato
Nei computer si riferisce al tipo di file, come ad esempio JPEG, TIFF o DOC In fotografia e
in altri campi si riferisce anche alle due dimensioni di una immagine. Nelle fotocamere
compatte, le foto hanno tipicamente un rapporto di 3:2 (Formato: 36 x 24 mm). Nelle
fotocamere digitali il rapporto è di norma 4:3, ma ve ne sono anche che prevedono il
rapporto 3:2. Nelle stampe si intendono le dimensioni della stampa, come ad esempio 9 x
13 cm, 10 x 15 cm, 13 x 18 cm.
Fixfocus
Vedere "Fuoco Fisso"
Flash-ROM
Tipo di memoria che può mantenere le informazioni anche dopo lo spegnimento. A
differenza delle ROM convenzionali, il contenuto di una Flash-ROM può essere cancellato e
riscritto con l’aiuto di una corrente elettrica programmata. Di conseguenza, una Flash-ROM
può essere considerata una combinazione di RAM e ROM.
Flash digitale
Flash controllato dal computer. Vedere anche “Flash”.
Flash computerizzato
Praticamente tutti i flash compatti o a torcia sono controllati da computer. Impostano la
potenza dell’emissione luminosa puntando un sensore verso il soggetto, raccogliendo così
le informazioni da cui determinare la durata del lampo. Spesso i dati vengono acquisiti da
una lettura TTL, effettuata cioè attraverso l’obiettivo della fotocamera. Vedere anche
“TTL”.
Focheggiare
Vedere “Mettere a fuoco”.
Fotocamera a sistema
Fotocamera che dispone di un’estesa gamma di accessori proposti dal fabbricante per
affrontare diverse condizioni di ripresa: obiettivi, flash esterni, alimentatori, ecc.
Flash da studio
Flash di elevata potenza montato su stativo, usato prevalentemente dai fotografi di
pubblicità e moda. Di norma consiste semplicemente di un tubo flash e lampada pilota che
può essere mantenuta accesa per consentire all’utente di valutare l’illuminazione e
l’esposizione. Questi flash non hanno sistemi di misurazione automatica e vanno regolati
manualmente. I flash da studio possono essere equipaggiati con diversi accessori, come
diffusori, filtri, riflettori, lenti di Fresnel, ecc. per ottenere illuminazioni o effetti speciali.
Questi sistemi flash sono in genere molto più potenti di quelli compatti e la loro emissione
non si misura col numero guida ma in watt per secondo (Ws). I modelli superiori ai 400
Ws di solito dispongono di alimentazione esterna. Il flash da studio viene collegato alla
fotocamera con un cavo sincro x. Se si usano diversi flash insieme, le altre unità vengono
comandate dalla luce emessa dal flash primario.
Fotodiodo
Semiconduttore che misura o converte la luce in un segnale elettrico. I fotodiodi sono
comunemente usati nei sensori CCD e negli esposimetri.
FTP (File Transfer Protocol)
Protocollo per il trasferimento dei file tra computer e Internet.
Formato file
Descrive il contenuto dei file, spesso riconoscibile dall’estensione applicata al nome del file.
I formati file più comuni includono <txt> per file di testo, <eps> (Encapsulated
PostScript) per documenti PostScript e <tif> per immagini “TIFF”.
Fotocamera reflex
Tipo di fotocamera che tramite uno specchio dirige nel mirino l’immagine formata
dall’obiettivo. Quando si comanda l’otturatore lo specchio si solleva affinché la luce possa
raggiungere il piano immagine. Per riprese in rapidissima sequenza e per ridurre le
vibrazioni, esistono anche sistemi ottici reflex che usano un specchio o un prisma
semiriflettente al posto dello specchio a ritorno rapido. L’immagine vista nel mirino di una
reflex risulta identica quasi al 100% alla fotografia risultante.
Fuoco fisso
Fotocamere economiche che non dispongono di sistema autofocus. La messa a fuoco e il
diaframma dell’obiettivo sono tali che tutto quello che si trova a certe distanze viene
ripreso sufficientemente nitido. Lo svantaggio è che non consentono riprese a brevi
distanze e la luminosità dell’obiettivo deve essere necessariamente ridotta.
GPRS (General Packet Radio Service)
Standard di comunicazione mobile. Previsto come passo intermedio da GSM a 3G (UMTS),
offre elevata velocità di trasmissione via rete GSM in un campo da 9,6Kbps a 115Kbps.
Green stitch
Immagine affetta da dominante cromatica verde.
HDD (Hard disc drive)
Vedere “Disco fisso / Disco rigido”.
Hot plug
Possibilità di effettuare il collegamento e lo scollegamento di dispositivi esterni mentre il
PC è acceso. Non occorre riavviare il computer. Requisiti: porta USB e un sistema
operativo che supporti questa procedura. Vedere anche “Plug and Play”, “USB”.
Illuminatore AF (Illuminatore Autofocus)
Alcune fotocamere sono dotate di un illuminatore AF che assiste l’autofocus in condizioni
di luce scarsa illuminando il soggetto. In questo modo, il normale sistema AF passivo (es.
con metodo a rilevamento del contrasto / differenziale di fase) può determinare la corretta
messa a fuoco anche in condizioni di buio completo.
Interfaccia
Elettronica di connessione tra il computer e un dispositivo esterno, come mouse, scanner,
modem, fotocamera digitale. Vedere anche “Interfaccia seriale”, “Interfaccia parallela”.
Interfaccia parallela
Consente il collegamento al computer di dispositivi esterni come stampanti, supporti di
memoria e fotocamere digitali. I dati vengono trasmessi in parallelo, cioè byte per byte (8
bit alla volta).
Interfaccia seriale
Un’interfaccia che consente di collegare ad un computer dispositivi come mouse, modem e
certe fotocamere digitali. I dati sono trasferiti in serie, cioè uno dopo l’altro (bit dopo bit),
tramite un cavo di collegamento. Chiamata anche Porta COM. Esistono versioni
denominate RS232C o RS422.
Interfaccia standard
Sono definite interfacce standard quelle sempre presenti in un computer e cioè la seriale,
la parallela, l’USB e il monitor. Vedere anche “Interfaccia”.
Intensità luminosa
É la potenza di emissione delle sorgenti di luce, misurata in Candele. Vedere anche
“Flash”.
Iperfocale
L’iperfocale è la distanza di messa a fuoco alla quale si ottiene la massima profondità di
campo per quella data lunghezza focale e valore del diaframma. Impostando la messa a
fuoco sull'iperfocale, tutto quello che si trova tra la metà dell’iperfocale e l’infinito risulta a
fuoco (es. se per una certa focale e un certo diaframma ho un’iperfocale a 5m,
impostando la messa a fuoco su questa distanza si avrà a fuoco tutto fra 2,5m e l’infinito).
IS (Image Stabilization)
Sistema di stabilizzazione dell’immagine sviluppato da Canon. Vedere anche “Stabilizzatore
d’immagine”.
ISO (International Standard Organization)
Ente sovranazionale di standardizzazione, che ha normalizzato la sensibilità di pellicole e
sensori fotografici. Vedere anche “Sensibilità della pellicola”
Istogramma
Grafico che mostra la distribuzione della luminosità (rappresentando la distribuzione dei
pixel con vari livelli di luminosità) di una scena. I dati possono essere usati per valutare
l’esposizione di una fotografia. Gli istogrammi sono apparsi sulle fotocamere digitali di
fascia alta, ma si stanno diffondendo anche su altri modelli.
JPEG (Joint Photographic Experts Group)
Standard di fatto per la compressione delle immagini nei dispositivi digitali che consente di
selezionare diversi livelli di compressione. Dato che l’informazione riguardante la
luminosità è più importante dei dati relativi al colore, la maggior parte dei pixel riporta
soltanto l’informazione riguardante la luminosità. Aprendo il file JPEG, i dati mancanti
riguardanti il colore vengono calcolati automaticamente dalle informazioni esistenti. Vedere
anche “MPEG”.
Kilobyte
Unità di misura dei dati in formato binario. 1 Kilobyte = 1.024 byte. Vedere anche “Byte”.
LCD (Liquid Crystal Display)
Gli schermi LCD, monocromatici o a colori, sono comunemente usati nelle calcolatrici, negli
orologi, nelle fotocamere digitali e nei computer notebook.
LED (Light Emittiing Diode)
I LED vengono comunemente usati sulle fotocamere digitali come spie del flash e della
messa a fuoco.
Lente addizionale
Accessorio ottico, da avvitare davanti all’obiettivo della fotocamera con funzione di
ingrandimento. Contrariamente al convertitore macro, influisce solo sull’immagine
standard e non riduce la minima distanza di messa a fuoco. Il fattore di ingrandimento
viene indicato in diottrie.
Lente ED
Elemento ottico realizzato con vetro a bassissima dispersione (Extra-Low Dispersion) che
consente la realizzazione di obiettivi di qualità molto elevata. Le lenti in vetro ED hanno la
proprietà di rifrangere in maniera analoga tutti i colori dello spettro visibile, in modo da
ottenere una rappresentazione dell’immagine straordinariamente buona. Vedere anche
“Aberrazione cromatica”, “APO”, “Nitidezza”.
Li-ion
Vedere "Batteria ricaricabile agli ioni di litio"
Luminosità
Riferita ad un obiettivo, è il rapporto tra il diametro massimo e la lunghezza focale.
Corrisponde al più basso valore numerico di apertura (corrispondente alla massima
apertura) consentito dal diaframma. Mentre gli obiettivi zoom delle fotocamere analogiche
hanno tipicamente luminosità intorno a F4, le miglior fotocamere digitali dispongono di
obiettivi con luminosità F3 o superiore (valore numerico minore).
Lunghezza focale
É la distanza fra il centro ottico dell’obiettivo e il piano della pellicola o del sensore, cioè
dove viene messa a fuoco l’immagine. La lunghezza focale considerata normale è quella
che dà un’impressione all’incirca corrispondente a quella dell’occhio umano (circa 50 mm
nelle fotocamere a pellicola 35 mm, circa 25 mm nelle reflex digitali del sistema Olympus
QuattroTerzi e circa 7 mm nelle fotocamere digitali con CCD da 1/3”).
Maschera di contrasto
A volte abbreviata in USM (Unsharp Masking). Descrive un’elaborazione che accentua i
contorni dei soggetti per far apparire più nitida l’immagine. La qualità del risultato dipende
dalle caratteristiche dell’algoritmo impiegato.
Macro
Ripresa a brevissima distanza dal soggetto (es. 2cm), per ottenere forti ingrandimenti
dello stesso.
mAh
Milliampere per ora. Unità di misura della capacità delle batterie. All’aumentare di questo
valore cresce la possibilità di fornire energia offerta dalla batteria.
Megabyte
Unità di misura dei dati in formato binario. 1 Megabyte = 1.024 Kilobyte = 1.048.576 byte.
Vedere anche “Byte”.
Megapixel
Indica un milione di pixel. Utilizzato per indicare la risoluzione complessiva dei sensori
d’immagine (CCD o CMOS), delle fotocamere digitali dotate di tali sensori o delle immagini
scattate con tali fotocamere.
MF
Abbreviazione utilizzata su diverse fotocamere digitali per indicare la possibilità di
effettuare la messa a fuoco manuale dell’obiettivo.
Microprocessore
1) Chip programmabile che controlla il computer. É composto di uno o più circuiti integrati.
2) Dispositivo elettronico nella fotocamera, che elabora i segnali del convertitore A/D.
Minima distanza di messa a fuoco
Distanza più ravvicinata alla quale è possibile mettere a fuoco l’obiettivo.
Mirino
Parte della fotocamera attraverso la quale si può vedere il soggetto da fotografare. I tipi di
mirino utilizzati sulle fotocamere digitali sono: mirino reflex, mirino galileiano, monitor LCD
e mirino elettronico.
Mirino elettronico
Il mirino elettronico è costituito da un piccolo LCD che visualizza l’immagine ripresa
attraverso l’obiettivo, in maniera simile a quanto consentito dal mirino ottico reflex. Questo
si ottiene inviando in continuazione al mirino elettronico l’immagine ripresa dal CCD. Come
risultato, la composizione dell’immagine è facilitata perché il fotografo vede esattamente
l’immagine ripresa dalla fotocamera. Inoltre è possibile mostrare nel mirino dati utili alla
ripresa, come il numero del fotogramma e i parametri di ripresa.
Mirino ottico ad immagine reale
Mostra l’area effettiva che sarà fotografata, all’occorrenza variando il campo inquadrato in
base alla zoomata dell’obiettivo.
Mirino reflex
Mirino ottico che inquadra attraverso l’obiettivo da ripresa. Vedere anche “Fotocamera
reflex”.
Misurazione della luce
Metodo per determinare l’esposizione che misura la quantità di luce che raggiunge un
oggetto. Esistono vari sistemi per effettuare tale misurazione. Vedere anche “Misurazione
Digital ESP (Digital Electro-Selective Pattern)”, “Misurazione in luce incidente”,
“Misurazione in luce riflessa”, “Misurazione media con prevalenza al centro”, “Misurazione
spot”.
Misurazione Digital ESP (Digital Electro-Selective Pattern)
L’impiego di un sistema esposimetrico selettivo multizona assicura un’esposizione ottimale
anche in condizioni di illuminazione difficili. Mentre i sistemi multizona più semplici
ricavano un’esposizione media da diverse letture distribuite sull’intero fotogramma, il
sistema Digital ESP analizza la distribuzione e i livelli di luminosità per determinare a quale
tipo di scenari l’immagine corrisponde meglio (es. un forte controluce oppure un
tramonto).
Le impostazioni vengono regolate di conseguenza.
Misurazione in luce riflessa
Metodo di misurazione esposimetrica nel quale viene misurata la quantità di luce riflessa
dal soggetto.
Misurazione media
Una tecnica di misurazione esposimetrica che esegue una lettura media della luce
distribuita sull’intero fotogramma.
Misurazione media con prevalenza al centro
Questo metodo di misurazione esposimetrica è adatto per soggetti con distribuzione
omogenea del contrasto.
Misurazione multi-spot
Con questo sistema, l’utente può effettuare letture su più punti definibili a piacere. La
fotocamera si occupa di ricalcolare l’esposizione media dopo ogni lettura.
Misurazione selettiva
Come nella misurazione spot, con la misurazione selettiva viene misurata solo una certa
parte della scena, prevalentemente al centro dell’immagine. La misurazione selettiva copre
un angolo di misurazione più ampio (fino al 20%) di quella spot (inferiore al 5%).
Misurazione spot
Metodo di misurazione esposimetrica nel quale la lettura viene effettuata in una zona
ristretta al centro del fotogramma. Sistema utilizzato spesso nelle riprese in controluce.
Misurazione TTL
Misurazione dell’esposizione effettuata attraverso l’obiettivo.
Misurazione TTL Flash
Con la misurazione TTL flash, il lampo e la luce ambiente vengono misurati attraverso
l’obiettivo in modo da importare adeguatamente l’emissione del flash. Dato che tutto il
lavoro viene eseguito dalla fotocamera, il flash non richiede né cellule esposimetriche né
circuiti di controllo. Non sono necessarie nemmeno le regolazioni manuali.
Modalità di scatto continuo
Questa funzione consente la ripresa di un certo numero di foto in rapida successione. Con
fotocamere che dispongono di notevole quantità di memoria RAM è possibile effettuare
scatti ad alta risoluzione intervallati di appena un decimo di secondo l’uno dall’altro. Le
immagini vengono salvate sulla scheda in un secondo momento.
Monocromatica
Un’immagine formata soltanto da tonalità di un unico colore (es. toni di grigio nelle foto in
bianco e nero).
MPEG (Motion Picture Expert Group)
Descrive un formato di compressione delle immagini video digitali. Vedere anche “JPEG”.
Memoria removibile
Scheda di memoria che può essere inserita ed estratta dalla fotocamera. Esempi sono xDPicture Card, SmartMedia, Compact Flash e SecureDigital.
Mettere a fuoco
Regolare la posizione di alcuni elementi ottici dell’obiettivo affinché l’immagine risulti a
fuoco, cioè nitida. Questa operazione va eseguita quando cambia la distanza del soggetto
da riprendere.
Negativo
Pellicola rivestita da emulsione sensibile alla luce che dopo l’esposizione e il trattamento
trasforma le immagini scattate con la fotocamera in colori complementari. Vedere anche
“Diapositiva”.
Numero Guida (NG)
Valore che esprime la massima potenza di un flash, di solito riferita ad una sensibilità pari
a ISO 100. Il numero guida si ricava moltiplicando la portata massima in metri per il valore
del diaframma, per cui ad esempio NG 40 indica la possibilità di illuminare un soggetto fino
a 5 m di distanza con diaframma f/8, ma anche 10 m con diaframma f/4, 20 m con
diaframma f/2, ecc. I flash incorporati nelle fotocamere hanno a numeri guida (NG) di
circa 10 – 20, i flash compatti circa 20 – 40 e i flash a torcia circa 45 – 60.
Obiettivo
Il vetro ottico o materiali plastici trasparenti vengono formati e rifiniti per avere una
determinate forma, di norma sferica. Quando un fascio di luce raggiunge la superficie che
separa l’aria dalla lente, una parte di questa luce viene inevitabilmente riflessa. La maggior
parte della luce invece attraversa la lente alterando la direzione di propagazione, cioè
viene rifratta. L’utilizzo di varie lenti (convergenti e divergenti) crea un sistema ottico che,
adeguatamente strutturato, consente di presentare correttamente il soggetto sul piano
immagine.
Otturatore
Esistono otturatori meccanici e otturatori elettronici. I sistemi meccanici si dividono tra
otturatori centrali (con meccanismo a iride) e a tendina (gommata o metallica). Nelle
fotocamere digitali è possibile una terza alternativa, costituita dall’otturatore elettronico.
Questo funziona attivando e disattivando il CCD in modo che non registri la luce anche se
questa lo colpisce. L’otturatore controlla il tempo di posa, che può andare da millesimi di
secondo a diversi minuti o più. Tempi di posa brevi congelano l’azione, mentre tempi di
posa lunghi sono più adatti a soggetti statici. Nei casi di lunghe esposizioni si raccomanda
l’uso del treppiede per prevenire i movimento della fotocamera e quindi un’immagine poco
nitida. Vedere anche “Apertura (diaframma)”.
Panorama (funzione)
Funzione che permette l’unione di più immagini per creare un effetto panoramico. Le
schede SmartMedia e xD-Picture Cards di Olympus consentono questo genere di
composizione quando usate in combinazione con una fotocamera digitale Olympus che
preveda questa funzione.
Pantone
Una scala cromatica formata da circa 3.000 tonalità, usata nell’elaborazione delle immagini
digitali.
PDF (Portable Document File)
Formato file dedicato a documenti (es. manuali, opuscoli, comunicazioni) sviluppato da
Adobe. Il formato PDF mantiene l’aspetto (impaginazione, caratteri, immagini) dei
documenti originali, sia a video che su stampa. I documenti PDF possono essere consultati
o stampati con Acrobat Reader, distribuito gratuitamente da Adobe.
PictBridge
Protocollo (indipendente dal fabbricante) per il collegamento diretto di una fotocamera
digitale ad una stampante tramite cavo USB. Rende possibile la stampa da una fotocamera
digitale senza computer e senza slot per leggere schede di memoria da parte della
stampante. É necessario che tanto la stampante quanto la fotocamera siano compatibili
con lo standard PictBridge.
Piano immagine
L’area all’interno della fotocamera sulla quale l’oggetto risulta chiaramente a fuoco. Il
piano immagine corrisponde al piano pellicola nelle fotocamere analogiche; con la pellicola
rimpiazzata dal CCD sulle fotocamere digitali.
Pixel
Il pixel è il più piccolo elemento di una visualizzazione raster o di un’immagine digitale e
contiene l’informazione riguardante l’intensità e il colore. Un pixel può essere quadrato o
rettangolare. In genere, le immagini visualizzate a monitor o le stampe ink-jet sono
formate da pixel che hanno fino a 256 punti per colore. Fanno eccezione le stampanti a
sublimazione.
Pixel caldo (Hot Pixel)
Pixel difettoso sempre acceso, che causa sull’immagine un punto luminoso inesistente,
normalmente con dimensioni leggermente superiori ad un singolo pixel.
Pixel mapping
Termine per un processo che consente di riconoscere i pixel difettosi su un CCD ed
effettuare un’adeguata compensazione. I dati mancanti vengono calcolati usando i valori
dei pixel circostanti.
Pixel-Shift
Tecnologia utilizzata in ripresa con certe fotocamere digitali, nelle quali in una frazione di
secondo vengono eseguiti due scatti leggermente sfalsati (di un valore micrometrico)
muovendo il sensore o l’obiettivo. In questo modo è possibile per il trasduttore filtrare le
due immagini in maniera differente, col risultato di una maggiore qualità dell’immagine
grazie alla minore interpolazione necessaria.
PNG
Un formato compresso senza perdita di qualità utilizzato per le immagini. Vedere anche
“JPEG”, “MPEG”, “LZW”, “ZIP”.
Postscript
Formato standard per la stampa e la riproduzione di testo e documenti grafici.
Processore
È il “cuore” del computer, dove vengono eseguiti tutti i programmi e i comandi dell’utente.
Vedere anche “CPU”.
Prosumer (fotocamera)
Termine che descrive una fotocamera dotata di caratteristiche professionali, orientata
principalmente al consumatore esigente.
Priorità al tempo di posa
In questa modalità di esposizione semiautomatica, l’utente può regolare manualmente il
tempo di posa e la fotocamera seleziona automaticamente il diaframma più adatto in base
alla luce presente. Nella maggior parte delle fotocamere, la priorità al tempo di posa è
indicata dalla lettera “S” (Shutter).
Profondità di campo
Area nello spazio (davanti all’obiettivo) entro la quale un soggetto risulterà a fuoco nella
fotografia. La profondità di campo è influenzata dal diaframma, dalla lunghezza focale
dell’obiettivo e dalla distanza di messa a fuoco. Viene a volte confusa con la profondità di
fuoco.
Profondità di colore
Si riferisce al massimo numero di colori registrabili da fotocamere digitali e scanner, o che
possono essere visualizzate da schede grafiche. Una realistica rappresentazione dei colori
si può ottenere con una profondità di colore di 8 bit per colore primario, cioè una
profondità di colore complessiva di 24 bit. In questo caso, 256 bit sono disponibili per ogni
pixel. Con un segnale RGB, questo valore va elevato alla terza potenza, per un totale di
256 x 256 x 256 = 16.777.216 colori che si possono visualizzare. Scanner, schede grafiche
ed altri dispositivi di fascia alta dispongono di una profondità di colore minima di 24 bit.
Profondità di fuoco
Area nello spazio (dietro all’obiettivo) che consente di spostare avanti o indietro il piano di
messa a fuoco dell’obiettivo rispetto al piano del sensore, senza che il soggetto appaia
sfocato. L’estensione della profondità di fuoco è legata al circolo di confusione accettabile,
cioè alle massime dimensioni alle quali una minuscola macchiolina viene ancora percepita
come punto adimensionale. Viene a volte confusa con la profondità di campo.
Programma scene
Modalità di ripresa fotografica. In un programma scene, la fotocamera seleziona
automaticamente i parametri migliori (diaframma, tempo di posa, modalità flash, ecc.) per
la scena in questione. Le tipiche modalità scene includono scene notturne, paesaggio,
ritratto, sport.
Punto nodale
Un raggio incidente sulla superficie di una lente viene rifratto con un angolo che dipende
dalle caratteristiche della lente. Il raggio uscente viene nuovamente rifratto in senso
opposto, tornando parallelo al raggio incidente. Questo vale anche per un sistema ottico
costituito da più lenti. Il prolungamento del raggio rifratto interseca l'asse ottico in quello
che è detto punto nodale anteriore, mentre il prolungamento del raggio incidente incontra
l’asse ottico nel punto nodale posteriore.
Il punto nodale è detto anche “centro ottico” dell’obiettivo, ed è importante come punto di
rotazione per la ripresa di immagini panoramiche.
Pixel morto (Dead pixel)
Contrariamente ai pixel caldi, un pixel morto non reagisce (o reagisce solo a livelli molto
elevati) alla luce e può essere visto nell’immagine risultante come punto nero.
Posa B
Modalità per esposizioni prolungate. In posa B, l’otturatore rimane aperto finché si tiene
premuto il pulsante di scatto. Questo consente esposizioni anche di diversi minuti o perfino
ore. In alcuni modelli di fotocamere la posa B è limitata ad un numero massimo di minuti,
indipendentemente dal fatto di continuare a tenere premuto il pulsante di scatto.
Posizione Macro
Speciale impostazione su una fotocamera o su un obiettivo, che riduce la minima distanza
di messa a fuoco.
Priorità al diaframma
In questa modalità di esposizione semiautomatica, l’utente può regolare manualmente il
diaframma e la fotocamera seleziona automaticamente il tempo di posa più adatto in base
alla luce presente. Nella maggior parte delle fotocamere, la priorità al diaframma è
indicata dalla lettera “A” (Aperture).
Rapporto di zoomata
Rapporto tra la massima e la minima lunghezza focale di un obiettivo zoom, che esprime
di quante volte è possibile ingrandire il soggetto rispetto alla focale minima. Ad esempio,
nel caso di uno zoom 38 – 380 mm si ha uno zoom 10x, mentre se si può andare da 38 a
76 mm si ha uno zoom 2x.
RAW
Certe fotocamere consentono il salvataggio dei file in formato RAW. Questi file contengono
le informazioni riguardanti l’immagine che vengono generate direttamente dal CCD, cioè
prima che la fotocamera esegua qualunque tipo di trattamento dell’immagine. I file RAW
sono di solito più piccoli di quelli salvati in formato TIFF perché a questo stadio non sono
ancora state elaborate le informazioni riguardanti il colore. Per vedere e modificare i file e
quindi salvarli in un formato più convenzionale è richiesto un programma o un plug-in
dedicato.
Rumore cromatico
Riproduzione cromatica scorretta di una immagine, ad esempio punti colorati in un’area
che dovrebbe essere bianco puro.
Rumore
Termine utilizzato nel settore audio per descrivere interferenze che possono disturbare la
purezza del suono e causare distorsione. Il rumore può essere provocato, ad esempio, da
difetti nei microfoni o nelle attrezzature di registrazione. Nell’immagine digitale, questo
termine viene usato per descrivere l’effetto visivo dell’interferenza sul sensore CCD.
Sull’immagine assume l’aspetto di puntini colorati inesistenti nel soggetto, particolarmente
evidenti con bassi livelli di illuminazione (es. scene notturne) e/o alte sensibilità (a causa
della maggiore amplificazione richiesta, che amplifica sia il segnale che i disturbi).
Riduzione degli occhi rossi
Accorgimenti tecnici per ridurre l’effetto degli occhi rossi nelle riprese col flash.
L’arrossamento degli occhi nelle fotografie è originato dal riflesso della luce flash sulla
retina dell’occhio. L’effetto appare più facilmente se la pupilla è molto aperta e se il flash è
vicino all’asse ottico dell’obiettivo. Per combatterlo, si sfrutta la luce ambiente o un prelampo che precede la ripresa per far chiudere almeno parzialmente le pupille del soggetto.
Risoluzione
Misura del dettaglio dell’immagine (punti per pollice o per centimetro) che un dispositivo
può acquisire o riprodurre. Con un monitor o una stampante, la risoluzione descrive il
numero di pixel che si possono riprodurre. Riferita a dispositivi per l’acquisizione delle
immagini, come fotocamere digitali o scanner, la risoluzione corrisponde al numero di pixel
che costituiscono l’immagine. Il risultato può essere espresso in dpi (“punti per pollice”,
dove 1 pollice = 2,54 cm), col numero totale di pixel sull’asse orizzontale e su quello
verticale (es. 2.288 x 1.712) o in lpmm (coppie di linee per millimetro, che descrive il
massimo numero di sottili linee bianche e nere che si possono distinguere in un millimetro.
Ad esempio, una buona pellicola ha una risoluzione di circa 150 lpmm (300 dpi arrotondati
a 118 punti per centimetro). In generale, si può dire che con la risoluzione aumenta anche
la qualità dell’immagine.
RGB (Red, Green, Blue = Rosso, Verde, Blu)
Sono i tre colori primari per la sintesi additiva. Vedere anche “Sintesi additiva dei colori”.
Red stitch
Immagine affetta da dominante di colore rosso.
Rumore sale e pepe
Rumore ad alta frequenza, con una dispersione di punti bianchi e neri, originata da un
funzionamento anomalo della riduzione del rumore nella fotocamera.
Ritardo allo scatto
Tempo che intercorre tra l’istante in cui viene premuto a fondo il pulsante di scatto e
l’effettivo inizio dell’esposizione. Non comprende il tempo durante il quale il pulsante di
scatto viene tenuto premuto a metà per attivare la lettura esposimetrica, l’autofocus (se
disponibile), ecc.
Riduzione del rumore
Un metodo per ridurre il rumore consiste nell’eseguire due scatti: un normale per
riprendere la scena e uno con lo stesso tempo di posa ma con l’otturatore chiuso. In
questo modo è possibile determinare le aree dell’immagine nelle quali si genera il rumore
e compensare questo difetto.
Raster
Definisce tutti i tipi di file di immagine costituiti da punti e quindi adatti all’acquisizione di
immagini (es. fotografie digitali). Alternativo ai formati vettoriale, che invece dei punti
contengono le istruzioni matematiche per calcolare le curve che formano l’immagine e
sono pertanto adatti ai disegni derivanti da progetti (es. CAD).
Scala dei grigi
Una scala di tonalità che passano dal bianco al nero. Gli apparecchi che possono soltanto
visualizzare i dati in bianco e nero traducono le differenze di colore in diverse tonalità di
grigio.
Scanner
Dispositivo usato per digitalizzare informazioni stampate (foto, grafica e testo).
Sintesi additiva dei colori
Descrive un sistema capace di riprodurre tutti i colori attraverso la somma dei tre colori
additivi primari (rosso, verde e blu). Ad esempio, i televisori a colori e i monitor da
computer utilizzano il principio della sintesi additiva dei colori.
Sensibilità della pellicola
L’informazione viene data con valori ISO, che hanno rimpiazzato le precedenti scale DIN
(Deutsche Industrie Normen) e ASA (American Standard Association). Anche i sensori
utilizzati nella fotografia digitale sono stati uniformati per dichiarare la sensibilità secondo
questo standard.
Sensore a trasferimento lineare
Sensore immagine che viene letto linea per linea, di cui il CCD rappresenta un tipico
esempio.
Sicurezza dei dati
Termine collettivo per indicare misure atte a proteggere ed archiviare a lungo termine file
e programmi.
Sincronizzazione con tempi lenti
Modalità flash che utilizza tempi di posa lunghi in combinazione col lampo. Dato che la
durata del lampo è molto minore di quella del tempo di posa selezionato, il flash può
essere attivato all’inizio (prima tendina) o alla fine (seconda tendina) dell’esposizione.
Questa combinazione ha essenzialmente lo scopo di congelare col flash l’azione del
soggetto in primo piano, mentre il lungo tempo di posa è adatto all’esposizione di sfondi
poco illuminati, ottenendo scatti particolarmente attraenti, di “atmosfera”. La modalità
scene notturne disponibile in alcune fotocamere agisce in modo analogo.
Slitta a contatto caldo
Attacco per flash esterni (o accessori come telecomandi o adattatori per flash) posto di
solito sulla parte superiore della fotocamera. Dispone di un doppio innesto metallico per il
fissaggio del flash e almeno un contatto elettrico (ma può arrivare a 5) per la
comunicazione tra la fotocamera e il lampeggiatore. In mancanza di contatti elettrici ha
solo la funzione di supporto per accessori. Anche il flash dispone di slitta a contatto caldo
(complementare a quella della fotocamera), con uno o più contatti elettrici e di solito un
meccanismo di blocco per prevenire la caduta dalla slitta.
Spazio colore
Descrizione spaziale di tutti i colori, con le rispettive sfumature, che un certo dispositivo
(fotocamera digitale, monitor, stampante) è in grado di rappresentare. Lo spazio colore si
estende in relazione alla profondità di colore.
Stabilizzatore d’immagine
Sistema opto-meccanico o elettronico che aiuta a prevenire il movimento della fotocamera
per assicurare immagini nitide e dettagliate anche con lunghe focali e/o scarsa luminosità.
Rilevando qualunque movimento dell’obiettivo, il sistema compensa in maniera ottica o
elettronica per mantenere fermo il soggetto sul piano immagine. Il sistema consente di
contrastare il movimento della fotocamera, ma non quello del soggetto. I sistemi di
stabilizzazione elettronica sono adatti alle videocamere, mentre sono meno indicati per le
fotografie.
SLR (Single Lens Reflex)
Reflex ad ottica intercambiabile. Vedere “Fotocamera reflex”.
Sistema ottico
Gruppo di lenti (raramente una lente unica) che consente la ripresa di immagini nitide e
brillanti. A volte viene definito obiettivo, altre volte semplicemente lente. Esistono vari tipi
di obiettivi a focale fissa (grandangolari, normali, macro e teleobiettivi) oppure a focale
variabile (zoom).
Software di elaborazione dell'immagine
Descrive un software che consente all’utente di vedere a alterare le immagini digitali. Un
noto programma per la manipolazione delle immagini è Adobe Photoshop.
Sottoesposizione
Si ha quando un fotogramma non riceve luce a sufficienza e l’immagine risulta troppo
scura. Vedere anche “Sovraesposizione”
Scalettatura / Seghettatura
Termine gergale per l’aspetto a scalini delle linee curve o angolate nelle immagini digitali.
Con l’aumentare del numero di pixel (e quindi con la riduzione delle loro dimensioni a
parità di dimensioni dell’immagine) le “scalettature” risultano meno evidenti. Il fenomeno è
anche definito “pixelatura”.
Stampante a getto d'inchiostro
Stampante che spruzzando microscopiche gocce d’inchiostro nero o colorato sulla carta
produce una copia stampata dell’immagine.
Sublimazione
Metodo di stampa per immagini o fotografie. Questo procedimento usa il calore per
trasferire i colori da un nastro da stampante sulla carta. La qualità dell’immagine ottenuta
è eccezionale. La stampante fotografica CAMEDIA P-400 ID di Olympus produce stampe in
formato A4 in 90 secondi, alla risoluzione di 314 dpi e fino a 16,7 milioni di colori.
Stampante laser
Una stampante che usa un fascio laser per proiettare caratteri e grafica su un tamburo che
poi trasferisce l’immagine sulla carta per via elettrografica, utilizzando un toner. Le
stampanti laser sono note per l’elevata qualità di riproduzione e la velocità di stampa.
Stampante LED
In alternativa alle stampanti laser, l’immagine stampata non viene trasferita sul tamburo
da un fascio laser, ma da una fila di microled ad altissima densità.
Teleobiettivo
Tutti gli obiettivi di lunghezza focale pari o superiore a 80 mm (o focali equivalenti nelle
fotocamere digitali) sono classificati come teleobiettivi. Caratteristiche tipiche di un
teleobiettivo sono un ridotto campo inquadrato (pari o minore ai 30° in base alla
lunghezza focale), una ridotta profondità di campo e un effetto di compressione dei piani
per il quale oggetti a distanze diverse appaiono molto vicini tra loro. I teleobiettivi
standard vanno da 80 a 200 mm*, mentre i superteleobiettivi vanno da 200 mm* in su.
Vedere anche “Grandangolare”, “Zoom”.
(* Riferito a una fotocamera 35 mm)
TFT (Thin Film Technology)
Offre attualmente la migliore qualità nei display a cristalli liquidi. Gli schermi TFT vengono
usati nei notebook e nelle fotocamere digitali.
Treppiede
Supporto per mantenere stabile la fotocamera, soprattutto durante le esposizioni
prolungate nelle quali il rischio di mosso risulta più accentuato. La maggior parte dei
treppiedi dispone di tre gambe ad estensione variabile, mentre per certi impieghi
professionali in esterni si può preferire il monopiede (più rapido da spostare ma meno
stabile).
TruePic
Sviluppata da Olympus, la tecnologia TruePic ottimizza i dati dell’immagine acquisiti dal
CCD prima di salvarli. Grazie all’algoritmo 3-D Cubic, utilizza le informazioni riguardanti la
luminosità e il colore dei pixel nell’elaborare i dati di ciascun pixel. Questi calcoli, possibili
soltanto col velocissimo processore Risc e Asic di Olympus, conducono ad immagini digitali
che definiscono punti di riferimento per la nitidezza, il contrasto, la fedeltà cromatica e la
gamma tonale.
Temperatura di colore
Descrive la distribuzione spettrale dell’energia e quindi la qualità cromatica di una sorgente
luminosa. La temperatura di colore viene espressa in gradi Kelvin (K). È importante
scegliere la temperatura di colore corretta in modo che un soggetto possa essere ripreso
nei colori reali. Lo spettro che risulta visibile all’occhio umano si estende all’incirca fra i
2.790 K e gli 11.000 K.
Ultrazoom
Obiettivo zoom con un rapporto di zoomata pari o superiore a 10x. Vedere anche “Zoom
(obiettivo)”.
Update
Versione aggiornata di un programma software.
Upgrade
Versione migliorata/estesa di software o hardware precedente.
Upload
Processo di copia di un file da un computer ad una periferica/computer remoto. E'
l'operazione inversa del download.
USB (Universal Serial Bus)
Questo tipo di interfaccia sta progressivamente sostituendo le classiche interfacce seriali e
parallele dei computer. L’USB consente il semplice collegamento di periferiche senza la
necessità di installare schede nel computer o riconfigurare parti del sistema operativo. I
vantaggi più importanti sono: supporto di Plug and Play, possibilità di collegamento con
computer acceso (hot plug), configurazione automatica dei dispositivi esterni in fase di
collegamento (non occorre riavvio), maggiore velocità di trasferimento dei dati e possibilità
d gestire fino a 127 dispositivi da una sola porta. La versione USB Hi-Speed 2.0 impiega
una maggiore ampiezza di banda per essere fino a 40 volte più veloce dello standard
originario. Beneficia anche della compatibilità con la tecnologia USB precedente, in modo
che i dispositivi più vecchi possono continuare a funzionare con la USB 2.0 alla cosiddetta
"Velocità normale" prevista dalle specifiche USB 1.1, mentre le periferiche più aggiornate
possono avvantaggiarsi della maggiore velocità consentita dall’USB Hi-Speed 2.0.
USB Mass Storage Class
Col supporto USB Mass Storage Class, la fotocamera (o qualsiasi altro dispositivo
compatibile) viene automaticamente visto come drive esterno. In questo modo qualunque
programma consente l’accesso ai dati come se fossero su un normale disco. Dato che la
maggior parte dei sistemi operativi comprende il drive generico Mass Storage Class, la
fotocamera viene riconosciuta senza dover installare driver specifici. Chiamata anche USB
Storage Class o USB AutoConnect.
Vignettatura
Progressiva riduzione della luminosità dell’immagine andando dal centro verso i bordi.
Questo comportamento dipende dalle caratteristiche ottiche dell’obiettivo e in genere
risulta più evidente sui grandangolari. Un’altra causa di vignettatura, più accentuata e
meno progressiva della prima, è l’applicazione di filtri o paraluce inadeguati all’obiettivo
(ingombranti fino al punto da entrare nel campo inquadrato dall’obiettivo). In questo caso
il difetto si risolve rimovendone la causa esterna, ad esempio eliminando il filtro o
sostituendolo con uno dotato di montatura più sottile
Zoom (Obiettivo)
Tipo di obiettivo che consente al fotografo di variare l’ingrandimento del soggetto
regolando la lunghezza focale (con un comando manuale o ad azionamento elettrico).
Questa possibilità è particolarmente utile coi soggetti ad una certa distanza, dove non
basta fare qualche passo per trovare l’inquadratura desiderata. La possibilità di zoomata
viene di solito indicata sull’obiettivo; un valore tipico, con un buon livello di ingrandimento,
è 3x (es. 35 - 105 mm*), ma ci sono fotocamere che offrono anche fino a 10x (es. 38 –
380 mm*) e oltre. Per avere una buona nitidezza con obiettivi dotati di tali ingrandimenti
può tornare utile uno stabilizzatore ottico d’immagine o un treppiede. Vedere anche
“Lunghezza focale”, “Grandangolare”, “Teleobiettivo”, “Zoom digitale”.
(* Riferito ad una fotocamera 35 mm)
Zooming in
Indica tipicamente l’impostazione di una lunghezza focale lunga per ingrandire il soggetto
fino a riempire in tutto o in parte la fotografia.
Zoom digitale
Grazie a speciali algoritmi, diverse fotocamere digitali sono in grado di fornire un effetto
zoom aggiuntivo verso le focali tele ricalcolando i dati dell’immagine acquisita. Tuttavia,
questo genere di ingrandimento dell’immagine porta anche a una riduzione della sua
qualità.