Lagarde condannata, rischia il posto

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Lagarde condannata, rischia il posto
Esteri
Lagarde condannata, rischia il posto
Francia, la direttrice del Fmi colpevole di «negligenza» nel caso Tapie, ma evita ogni sanzione
In aula
Christine
Lagarde,
60 anni,
direttrice
del FMI, già
ministro
dell’Economia
nel governo
francese nel
periodo 20072011
(presidente
Sarkozy), ha
ascoltato ieri
in aula la
sentenza della
Corte di Parigi
(Epa/Christoph
e Petit Tesson)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
La vicenda
● La direttrice
del Fmi
Christine
Lagarde è stata
condannata
ieri dalla Corte
di giustizia
francese
● Non fece
ricorso contro
la decisione
del tribunale
arbitrale che
attribuiva 400
milioni di soldi
pubblici a
Bernard Tapie
PARIGI La Corte di giustizia del-
la Repubblica francese a sorpresa ha dichiarato la direttrice generale del FMI, Christine
Lagarde, colpevole di negligenza. Nel 2008 l’allora ministra delle Finanze non fece ricorso contro la decisione del
tribunale arbitrale che attribuiva 400 milioni di soldi
pubblici all’affarista Bernard
Tapie.
Lagarde rischiava un anno
di prigione con la condizionale e 15 mila euro di ammenda.
Pur riconoscendo la sua colpevolezza la Corte ha preferito
dispensarla da qualsiasi pena,
valutando «la personalità», la
«reputazione» e il fatto «che
all’epoca Lagarde era occupata a lottare contro la crisi finanziaria internazionale».
Christine Lagarde, 60 anni,
si trova adesso in una situazione delicata, che sarà valutata dal board del Fondo monetario internazionale pronto
a riunirsi nelle prossime ore.
È possibile che l’ex ministra
francese sia invitata a dimettersi dalla carica di direttrice
generale, anche se non è previsto alcun automatismo. Dopo la pessima esperienza con
il predecessore francese Dominique Strauss-Kahn il FMI
ha sempre ribadito in questi
anni la completa fiducia in Lagarde, rinnovando lo scorso
febbraio l’incarico per un secondo mandato quinquenna-
le. E il governo socialista francese, anche se di segno opposto rispetto a quello di cui faceva parte Lagarde, ieri non le
ha fatto mancare il sostegno.
«Christine Lagarde esercita il
suo mandato al FMI con successo e il governo mantiene la
fiducia nella sua capacità di
esercitare le sue responsabilità», si legge in una nota del
ministro delle Finanze Michel
Sapin.
A fine 2007 Lagarde, allora
ministro sotto la presidenza
Sarkozy decise di ricorrere a
un arbitrato privato per chiudere in fretta il contenzioso
tra Bernard Tapie e Crédit
Lyonnais per la cessione di
Adidas. Nel luglio del 2008 il
tribunale arbitrale stabilì che
il «Consortium de réalisation», ovvero la struttura pubblica incaricata di liquidare il
passivo del Crédit Lyonnais (in
sostanza lo Stato francese)
avrebbe dovuto risarcire Tapie
con la cifra record di 403 milioni.
Lagarde preferì non fare ricorso, ed è per questo che è
stata dichiarata «colpevole di
negligenza». Durante il dibattimento la presidente della
Corte, Martine Ract Madoux,
ha incalzato Lagarde dicendo
che «quella decisione del tribunale arbitrale è stata un pugno nello stomaco, avrebbe
dovuto farla reagire!». E Bruno Bézard, che all’epoca dirigeva l’Agenzia delle partecipazioni statali, ha aggiunto che
400
milioni
di euro
l’ammontare
di soldi pubblici
attribuiti a
Bernard Tapie
nel 2008 da
una decisione
del tribunale
arbitrale per
chiudere il
contenzioso
tra l’affarista
francese e
Crédit Lyonnais
per la cessione
di Adidas
«davanti a una decisione così
scandalosa, anche se avessimo avuto solo un’occasione su
1000 di vincere, bisognava ricorrere in appello». In questi
anni Lagarde è stata sospettata di avere voluto favorire consapevolmente Bernard Tapie,
uomo d’affari ed ex ministro
nel governo socialista all’epoca di Mitterrand, poi entrato
nelle grazie del presidente Nicolas Sarkozy. Ma quella complicità non è stata dimostrata.
Quindi una decisione a metà
— «colpevolezza senza pena»
— che verrà valutata dal board
FMI in una riunione presieduta dal componente più anziano, il russo Aleksei Mozhin.
Stefano Montefiori
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