MORANDINI in pillole

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MORANDINI in pillole
pensieri e parole
Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di
un critico DOC
MORANDINI in pillole
di Morando Morandini
Scartato da
Cannes per
motivi
ideologici (?),
Lebanon vinse
poi il Leone
d’Oro a
Venezia
Punti di vista – Nel 2009 Lebanon, film d’esordio dell’israeliano Samuel Maoz, fu rifiutato da tutte le sezioni del Festival
di Cannes, compresa la Semaine de la Critique, messo in
concorso a Venezia ne uscì con il Leone d’Oro. Il che dimostra, tra l’altro, in che misura le commissioni di selezione dei
festival possono sbagliarsi. Scegliere o rifiutare un film per
un festival è un’operazione omologa a quella di un critico.
Dipende da molti fattori: gusto, competenza/soggettività,
ideologia, geopolitica eccetera. Secondo me a Cannes prevalse l’ideologia. Non a caso in Italia le maggiori riserve su
Lebanon vennero da alcuni recensori di sinistra. Non sono
pochi i film israeliani sulle guerre in Medio Oriente. I più noti
sono Kippur (2000) di Amos Gitai; Beaufort (2007) di Joseph
Cedar, inedito in Italia; Valzer con Bashir (2008), film d’animazione di Ari Folman. Con Lebanon hanno in comune almeno tre cose: sono autobiografici; sono coprodotti con cinematografie europee e, quel che è più importante, tutti e quattro
sono narrati dal punto di vista dei soldati combattenti israeliani, non da quello del loro governo. Nessuno dei quattro si
spinge a dare un giudizio politico (suscitando le comode riserve dei critici e spettatori europei):
sono tutti contro la
guerra e la sua
atroce assurdità;
esprimono il desiderio di pace e di
una vita normale;
insistono sui gravi
traumi – fisici, psicologici, etici –
subiti nei combattimenti.
Primo bilancio – Nel 2009 furono distribuiti 84 lungometraggi italiani di cui sette prodotti nel 2007. Sei film tra gli 84
hanno incassato più di 10 milioni di euro e altri 16 più di un
milione di dollari. Guida la classifica Natale a Beverly Hills di
Neri Parenti con 19 milioni e mezzo (più di 3 milioni di presenze), seguito da Cado dalle nubi di Gennaro Nunziante con
13.444.677 e da Italians di Giovanni Veronesi con 12.158.248. I
dati sono della Fondazione Cineteca Italiana di Milano (di cui
è presidente Cristina Comencini e diretta da Enrico Nosei e
Matteo Pavesi). In un referendum tra i principali cinecritici
della penisola sul migliore lungometraggio del 2009 ha vinto
Vincere di Bellocchio con 38 voti, seguito da Dieci inverni
(Valerio Mieli) e da Lo spazio bianco di Francesca Comencini
con 4 voti. Sul dizionario dei film Zanichelli 2010 (dove figurano soltanto i film distribuiti nel primo semestre 2009) Vincere
ha avuto 5 stellette di critica, seguito con 4 da Puccini e la
fanciulla di Paolo Benvenuti e Terra madre di Olmi.
10
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
aprile 2010
FINE PEN(N)A MAI
VISIONI FORZATE E INDULTI
CRITICI
Sosteneva Capra, La vita è meravigliosa:
63 anni dopo, i Vanzina ribattono che La
vita è una cosa meravigliosa. Si sa, sono
le piccole cose a far la differenza… ####
Occhiatacce in 3D: sul banco degli imputati finiscono gli occhialetti zozzi, ma
industria ed esercenti vedono rosso: “E’
tutta una montatura!”. Visione distorta,
perché il vero problema si vede a occhio
nudo: la sporcizia dei cinema nostrani…
#### Sei mesi di ritardo, sei copie d’uscita: distribuzione coi guanti di velluto,
griffati Mikado, per Io sono l’amore di
Guadagnino. Se si fosse intitolato Io sono
la sfiga? #### Nuovi Orizzonti al Lido:
fuori formato, e con ben quattro premi.
Trovare i film a cui assegnarli sarà il soggetto di Miracolo a Venezia 67. ####
Onore al titolo: vedere L’uomo nell’ombra,
capire perché. Al sole rischierebbe il linciaggio…
ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE
STALLE ALLE STARLETTE
Dal campo al set: complice un infortunio,
David Beckham cerca la Fuga per la vittoria; complice non si sa che, Francesco
Totti prenota il cinepanettone. Abituati a
recitare sul campo, piglieranno a calci la
macchina da presa? STOP Quando il titolo è destino: 3,3 milioni di euro per la
Bond girl Freida Pinto, star di The
Millionaire… STOP Fuori da Ghostbusters
3? Ivan Reitman è caduto dalle nuvole,
anzi Tra le nuvole: per tagliargli la testa,
la Paramount ha chiesto al figlio Jason, e
ingaggiato George Clooney… STOP Il
tatuaggio è come il tradimento: indelebile. Chiedetelo a Sandra Bullock,
Oscarizzata e cornificata dal maritino con
Miss Tattoo.
Federico Pontiggia