1-Forme Differenziali
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1-Forme Differenziali 30 novembre 2011 1 Definizioni di base Siano n ∈ N e A ⊆ Rn un insieme aperto. Con (Rn )0 denotiamo il duale topologico di Rn , cioè l’insieme (Rn )0 = {p : Rn → R : R-lineari e continue} . (1.1) Osservazione 1 Dato che lo spazio vettoriale Rn (su R) ha dimensione finita, ogni funzione lineare p : Rn → R è continua. Sia {x1 , . . . , xn } una base di Rn e sia {dx1 , . . . , dxn } la base duale di (Rn )0 . Ricordiamo che le dxi sono funzioni lineari e continue da Rn a R tali che { 1 se j = i, (1.2) dxi (xj ) = δij = 0 se j 6= i. Osservazione 2 Se si considera la base canonica {e1 , . . . , en } di Rn , la corrispondente base duale {dx1 , . . . , dxn } soddisfa dxi (a1 , . . . , an ) = ai . Definizione 1.1 Una 1-forma differenziale ω su A è una funzione ω : A → (Rn )0 . Dalla precedente definizione segue che se x ∈ A allora ω(x) ∈ (Rn )0 , ma allora si può scrivere ω(x) come combinazione lineare di elementi della base duale, cioè n ∑ ω(x) = ωj (x)dxj . (1.3) j=1 1 Sia ora f : A → R una funzione di classe C 1 . Il differenziale (di Frechet) di f in un punto x ∈ A è una funzione lineare e continua da Rn a R, cioè f 0 (x) ∈ (Rn )0 e pertanto f 0 è una 1-forma differenziale. Definizione 1.2 Una 1-forma differenziale continua ω si dice esatta se esiste una funzione f ∈ C 1 (A; R) tale che ω = f 0 . In tal caso f si dice una primitiva di ω. Una 1-forma differenziale continua ω si dice localmente esatta se per ogni x ∈ A esiste un r > 0 con B(x, r) ⊆ A e una funzione f ∈ C 1 (B(x, r); R) tale che ω = f 0 in B(x, r). Lemma 1.3 Sia A un aperto connesso e w ∈ C(A; (Rn )0 ) una 1-forma esatta. Se f1 e f2 sono due primitive, allora f1 − f2 è costante in A. Dimostrazione. Si ha che ω = f10 = f20 . Quindi (f1 − f2 )0 = 0. La conclusione segue dal fatto che A è connesso. Definizione 1.4 Sia A un aperto di Rn . Un cammino in A è una curva in A, cioè una funzione α : I → A con I un intervallo di R. Definizione 1.5 Sia A un aperto di Rn e siano a, b ∈ R con a < b. Un cammino α : [a, b] → A si dice regolare a tratti se esistono a = t0 < t1 < t2 < · · · < tm−1 < tm = b tali che 1. α è continua; 2. α è derivabile con continuità in (ti , ti+1 ) per ogni i ∈ {0, . . . , m − 1}; 3. α 0 si può estendere per continuità in [ti , ti+1 ] per ogni i ∈ {0, . . . , m − 1}. Definizione 1.6 Sia A un aperto di Rn e siano a, b ∈ R con a < b. Un cammino α : [a, b] → A si dice un circuito se α(a) = α(b). Definizione 1.7 Sia A un aperto di Rn e sia {dx1 , . . . , dxn } la base duale della base canonica di Rn . Una 1-forma differenziale ω ∈ C 0 (A; (Rn )0 ) si dice chiusa se, per ogni i, j ∈ {1, . . . , n}, le derivate parziali ∂x∂ j ωi (x) esistono e ∂ ∂ ωi (x) = ωj (x), ∂xj ∂xi dove ω(x) = ∑n i=1 ωi (x)dxi . 2 (1.4) Vale il seguente risultato. Proposizione 1.8 Sia A un aperto di Rn e ω ∈ C 1 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale esatta. Allora ω è chiusa. Dimostrazione. Sia f una primitiva di ω. Si ha n ∑ ω(x) = ωi (x)dxi i=1 n ∑ ∂f = (x)dxi , ∂x i i=1 dove {dx1 , . . . , dxn } denota la base duale della base canonica di Rn . Si conclude pertanto per il teorema di Schwarz. 2 Integrale di una 1-forma differenziale Sia α : [a, b] → A un cammino regolare a tratti e ω ∈ C 0 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale. Definiamo ∫ ∫ b ω := ω(α(t))α0 (t)dt. (2.1) α a Osservazione 3 Si noti che ω(α(t)) ∈ (Rn )0 e α0 (t) ∈ Rn . Quindi ω(α(·))α0 (·) : [a, b] → R è una funzione reale a valori reali e continua a tratti. Osservazione 4 Dalla definizione di integrale di una 1-forma differenziale, si deduce facilmente che ∫ b n ∫ b ∑ 0 ω(α(t))α (t)dt = ωj (α(t))dxj (α0 (t))dt (2.2) a = j=1 a n ∫ b ∑ j=1 dove α(t) = ∑n j=1 αj (t)xj . 3 a ωj (α(t))αj0 (t)dt, (2.3) Lemma 2.1 Sia A un aperto di Rn , ω ∈ C(A; (Rn )0 ) e α : [a, b] → A un cammino regolare a tratti. Se p : [c, d] → [a, b] è un diffeomorfismo strettamente monotono e suriettivo, allora ∫ ∫ se p è crescente, α ω, ω= (2.4) ∫ α◦p − α ω, se p è decrescente. Dimostrazione. Per esercizio. Definizione 2.2 Siano α : [a, b] → A e β : [c, d] → A due cammini tali che α(b) = β(c). Si chiama giustapposizione di α e β il cammino α · β così definito: α · β : [a, b + d − c] −→ { A α(t), se t ∈ [a, b], t 7−→ β(c + t − b), se t ∈ [b, b + d − c]. (2.5) Lemma 2.3 Sia A un aperto di Rn e ω ∈ C(A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale continua. Siano inoltre α : [a, b] → A e β : [c, d] → A due cammini regolari a tratti con α(b) = β(c). Allora ∫ ∫ ∫ ω = ω + ω. α·β α β Dimostrazione. Per esercizio. Teorema 2.4 Sia A un aperto di Rn , ω ∈ C(A; (Rn )0 ) una 1-forma esatta e α : [a, b] → A e β : [c, d] → A due cammini regolari a tratti tali che α(a) = β(c) e α(b) = β(d). Allora ∫ ∫ ω= α ω. β Dimostrazione. Dato che ω = f 0 , si ha ∫ ∫ b ω = ω(α(t))α0 (t)dt α a ∫ b = f 0 (α(t))α0 (t)dt a ∫ b d = f (α(t))dt a dt = f (α(b)) − f (α(a)). 4 (2.6) Analogamente si prova che si conclude. ∫ α ω = f (β(d)) − f (β(c)) = f (α(b)) − f (α(a)) e Osservazione 5 Si noti che, nelle ipotesi del teorema precedente, l’integrale di ω lungo un cammino dipende solo dal punto iniziale e dal punto finale del cammino. Teorema 2.5 Sia A un aperto di Rn e sia ω ∈ C(A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale. Sono equivalenti: 1. ω è esatta; ∫ ∫ 2. α ω = β ω per ogni coppia di cammini regolari a tratti α e β con lo stesso punto iniziale e finale; ∫ 3. α ω = 0 per ogni circuito regolare a tratti α in A. Dimostrazione. (Cenni). Chiaramente per il Teorema 2.4, se vale 1, allora si deduce 2. Supponiamo che valga 2 e sia α : [a, b] → A un circuito regolare a tratti. Sia β : [0, 1] → A il circuito definito da β(t) = α(a). Allora, per ipotesi, ∫ ∫ ω= α ∫ ω= β 1 0dt = 0. 0 Non dimostriamo invece che 3 implica 1. Osservazione 6 Per il Teorema 2.5, per mostrare che una 1-forma differenziale e continua ω su A aperto di Rn non è esatta, basta esibire un circuito regolare a tratti α tale che ∫ ω 6= 0 . α 3 Differenziale di una 1-forma Sia ω ∈ C 1 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale. Allora il differenziale di ω nel punto x ∈ A è una funzione ω 0 (x) : Rn −→ (Rn )0 5 (3.1) lineare e continua. Di conseguenza si può pensare ω 0 (x) come una forma bilineare e continua su Rn ×Rn . L’insieme delle forme bilineari (e continue) su Rn × Rn costituisce uno spazio vettoriale di dimensione n2 . Una base dello spazio delle applicazioni bilineari da Rn × Rn a R è data da {dxi ⊗ dxj : i, j ∈ {1, . . . , n}} , (3.2) dove le funzioni dxi ⊗ dxj agiscono nel modo seguente dxi ⊗ dxj (xh , xk ) = dxi (xh )dxj (xk ) = δih δjk . (3.3) Si può facilmente provare che ω 0 (x) si scrive nella forma ω 0 (x) = n ∑ ∂ ωi (x)dxi ⊗ dxj . ∂x j i,j=1 (3.4) Definiamo il prodotto esterno di dxi con dxj come dxi ∧ dxj := dxi ⊗ dxj − dxj ⊗ dxi . (3.5) Il differenziale esterno di ω è dω(x) = n ∑ ∂j ωi (x)dxi ∧ dxj i,j=1 = ∑ (∂j ωi (x) − ∂i ωj (x)) dxi ∧ dxj 1≤i<j≤n da cui si vede che una 1 forma differenziale ω è chiusa se e solo se dω = 0. Proposizione 3.1 Sia A un aperto di Rn e sia ω ∈ C 1 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale chiusa. Allora ω è localmente esatta. Dimostrazione. Facciamo la dimostrazione solo per il caso n = 2. La 1-forma differenziale ω si può scrivere ω(x, y) = ω1 (x, y)dx + ω2 (x, y)dy, dove {dx, dy} è la base duale della base canonica di R2 . Sia (x0 , y0 ) ∈ A. Esiste ε > 0 tale che U :=]x0 − ε, x0 + ε[×]y0 − ε, y0 + ε[⊆ A. Per ogni (x, y) ∈ U , definiamo i cammini α1 , α2 : [0, 1] → A α1 (t) = (x0 + t(x − x0 ), y0 ), α2 (t) = (x, y0 + t(y − y0 )). 6 ∫ e ∫ F (x, y) = ω+ α1 ω. α2 Pertanto abbiamo definito una funzione F : U → R. Si noti che ∫ x ∫ y F (x, y) = ω1 (s, y0 )ds + ω2 (x, s)ds x0 y0 e quindi ∫ y ∂x F (x, y) = ω1 (x, y0 ) + ∂x ω2 (x, s)ds ∫y0y = ω1 (x, y0 ) + ∂y ω1 (x, s)ds y0 = ω1 (x, y0 ) + ω1 (x, y) − ω1 (x, y0 ) = ω1 (x, y). Inoltre ∂y F (x, y) = ω2 (x, y), da cui segue la tesi. Corollario 3.2 Sia A un aperto di Rn e sia ω ∈ C 1 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale. Allora ω è chiusa se e solo se è localmente esatta. 4 Omotopia di circuiti Definizione 4.1 Sia A un aperto di Rn e siano α : [a, b] → A e β : [a, b] → A due circuiti continui. I circuiti α e β si dicono omotopi se esiste una funzione continua h : [a, b] × [0, 1] → A tale che 1. h(t, 0) = α(t) per ogni t ∈ [a, b]; 2. h(t, 1) = β(t) per ogni t ∈ [a, b]; 3. h(a, λ) = h(b, λ) per ogni λ ∈ [0, 1]. Definizione 4.2 Un aperto A di Rn si dice semplicemente connesso se A è connesso per archi e se ogni circuito in A è omotopo ad un circuito costante. 7 Esempio 4.3 L’insieme Rn è semplicemente connesso. L’insieme R2 \ {0} non è semplicemente connesso. L’insieme R3 \ {0} è semplicemente connesso, mentre R3 privato di una retta non è semplicemente connesso. Vale il seguente teorema. Teorema 4.4 Sia A un aperto di Rn , ω ∈ C 0 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale localmente esatta e α e β due circuiti regolari a tratti e omotopi in A. Allora ∫ ∫ ω = ω. (4.1) α β Corollario 4.5 Sia A un aperto di Rn semplicemente connesso e sia ω ∈ C 0 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale localmente esatta. Allora ∫ ω=0 α per ogni circuito regolare a tratti α in A. Dimostrazione. Dato che A è semplicemente connesso, il circuito α è omotopo ad un circuito costante β. Per il Teorema 4.4, ∫ ∫ ω = ω = 0, α β e quindi la dimostrazione è finita. Corollario 4.6 Sia A un aperto di Rn semplicemente connesso e sia ω ∈ C 1 (A; (Rn )0 ) una 1-forma differenziale chiusa. Allora ω è esatta. Dimostrazione. Si conclude facilmente per il Corollario 4.5 e per il Teorema 2.5. 8 5 Esercizi sulle 1-forme differenziali Esercizio 1 Si consideri la 1-forma differenziale su R2 ( ) ) ( 2x 1 x−y x−y 2 ω= +e + x − y dx + −e + y dy 1 + (x2 + y)2 1 + (x2 + y)2 e i cammini γ1 : [0, 2π] −→ R2 t 7−→ (cos t, sin t) γ2 : [0, 2π] −→ R2 t 7−→ (2 cos t, sin t) {∫ Si calcoli max } ∫ ω, γ1 ω . γ2 0 Esercizio 2 Sia ω : {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 6= 0} → (R3 ) la 1-forma differenziale x y ω(x, y, z) = √ dx + √ dy + 3z 2 dz. 2 2 2 2 x +y x +y 1. ω è chiusa? 2. ω è esatta? ∫ 3. Calcolare γ ω dove γ : [0, 2π] −→ R3 t 7−→ (cos t, sin t, 0) . Esercizio 3 Si discuta l’esattezza della 1-forma differenziale [ ] 2(x − 1) 2x ω(x, y) = + dx (x − 1)2 + (y − 1)2 x2 + y 2 ] [ 2y 2(y − 1) + dy, + (x − 1)2 + (y − 1)2 x2 + y 2 definita su R2 \ {(0, 0), (1, 1)}. 9 Esercizio 4 Si consideri la 1-forma differenziale definita su R3 ( ) ω = z 2 − 2xyz dx − x2 zdy + x (2z − xy) dz e il cammino γ : [0, 1] −→ R3 2 t 7−→ (t − t, 2 cos(2πt), et ) 1. Dire se ω è esatta o meno. ∫ 2. Calcolare γ ω. 10 Regolarità Proprietà ∫ 0 C ω esatta se e solo se γ ω = 0 per ogni circuito regolare a C 0 C0 C0 C1 C1 C1 tratti γ ∫ ∫ ω esatta se e solo se α ω = β ω per ogni coppia α e β di cammini regolari a tratti con lo stesso punto iniziale e finale. ω esatta =⇒ ω localmente esatta. ∫ ∫ ω localmente esatta =⇒ α ω = β ω per ogni α e β circuiti regolari a tratti e omotopi. ω esatta =⇒ ω chiusa. ω localmente esatta se e solo se ω chiusa. ω chiusa, A semplicemente connesso =⇒ ω esatta. 11