Giotto, la formazione e le testimonianze
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Giotto, la formazione e le testimonianze
Giotto, la formazione e le testimonianze... • Lo cita Dante nella Divina commedia... "Credette Cimabue nella pittura tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido si che la fama di colui oscura" (Purgatorio - canto XI) La vita di Giotto .... la vita di giotto è stata da sempre oggetto di discussione tra gli studiosi. La scarsa documentazione ci consente solo di fare delle ipotesi. La più accreditata è quella che esporremo... la nostra ipotesi... Secondo la maggioranza degli studiosi Giotto nasce a Firenze nel 1267. Qui conosce Cimabue ma, contrariamente a quanto narra la leggenda, non lavorò mai nella Firenze sua bottega e non fu mai suo allievo. Possiamo capire questo perchè il loro modo di dipingere era molto diverso. si suppone che l'incontro tra il giovane Giotto che disegnava un agnello sulla pietra e Cimabue sia soltanto una leggenda quando Giotto aveva venti anni ... verso il 1290 Giotto si reca a Roma. Qui studia l'arte paleocristiana e viene a contatto con famosi artisti che avevano avviato un processo di rinnovamento nel campo artistico. Tra questi, Cavallini e Arnolfo di Cambio. Cavallini era un pittore, tra le sue opere più famose ricordiamo il Giudizio Universale in Santa Cecilia in Trastevere, il secondo era uno scultore, tra le sue opere ricordiamo Il ciborio di San Paolo fuori le mura (Roma). E' qui che Giotto comincia a maturare un nuovo linguaggio artistico. Giotto semina ovunque opere d'arte che danno luogo a nuove scuole... Venivano commissionati lavori a Giotto da tutta Italia, dovunque andasse lasciava tracce. da queste sue opere nascevano, poi, nuove scuole di pittura. vediamo le tappe della sua carriera artistica... Asssisi 1290-1296: basilica superiore nel 1290 venne chiamato ad Assisi un gruppo di artisti per dipingere le pareti della basilica superiore. tra questi artisti c'era Arnolfo di Cambio, Cimabue e anche Giotto. Giotto non era ancora famoso e di certo non era considerato il più bravo tra questi artisti, egli doveva solo partecipare ai lavori... tuttavia ben presto si mise in evidenza cosa è un affresco ? Un affresco è un dipinto su una parete. Si esegue con un'antichissima tecnica pittorica che consiste di tre fasi: 1. si prepara la parete con intonaco "grosso" 2. si riporta sulla parete il disegno della scena che si vuole realizzare tramite tecniche varie (ad esempio spolvero) 3. si riporta uno strato più fine di intonaco, "intonachino", che deve essere dipinto entro la giornata in quanto è necessario dipingere finchè l'intonaco è fresco, solo così è possibile fissare i colori sulla parete. Non a caso si chiama a..ffresco affresco di Giotto eseguito con la tecnica "a giornata", è rappresentato Enrico Scrovegni mentre offre alla Madonna un modellino della cappella Roma 1300 anno del Giubileo All'inizio di ogni secolo la chiesa festeggia il giubileo, un evento di origine ebraica, in cui i pellegrini in cammino verso Roma ottenevano l'indulgenza plenaria ( il perdono di tutti i peccati). Questo evento attirava grandi folle e anche molti soldi che venivano usati per commissionare opere d'arte. Anche Giotto si presentò a Roma per lavorare (dipingendo) Rimini 1299 Giotto a Rimini ha dipinto il crocifisso che si trova nel Tempio Malatestiano, Padova 1305 Qui c'è un intero ambiente decorato da Giotto: la cappella degli Scrovegni. Nel Museo civico di Padova è conservata una Croce dipinta proveniente dall'altare della cappella degli Scrovegni, raffinatissima per la ricchezza decorativa dei colori smaltati e per l'andamento sagomato del supporto dal disegno gotico, oltre che per il realismo nella figura del Cristo e nell'atteggiamento sofferente di Maria e di San Giovanni nei tabelloni laterali. di nuovo ad Assisi nel 1317 Tra il 1306 ed il 1311 fu di nuovo ad Assisi per eseguire, su commissione del vescovo Teobaldo Pontano, gli affreschi della zona del transetto della Basilica inferiore che comprendono: le Storie dell'infanzia di Cristo, le Allegorie francescane sulle vele, e la Cappella della Maddalena. In realtà la mano del maestro è quasi assente e per le numerose commissioni lasciò la stesura a personalità della sua cerchia. Sposalizio di San Francesco con la Povertà, 1316-1318, volta nella Basilica inferiore di Assisi, attribuito al "Parente di Giotto", su disegno del maestro Firenze 1314, 1318, 1320, 1327 Nel 1318 cominciò a dipingere quattro cappelle per quattro diverse famiglie fiorentine nella chiesa dei francescani di Santa Croce: • la Cappella Bardi (Vita di San Francesco), • la Cappella Peruzzi (Vita di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista più il polittico con Taddeo Gaddi), • le perdute Cappelle Giugni (Storie degli Apostoli) e Tosinghi Spinelli (Storie della Vergine) di cui rimane l'Assunta del Maestro di Figline. Assunzione di san Giovanni Evangelista, Cappella Peruzzi Cappella Bardi, Esequie di San Francesco di nuovo a Roma 1313 La Navicella è un mosaico frammentario (circa 740x900 cm) realizzato su disegno di Giotto nel 1305-1313 circa e un tempo affisso sulla facciata antistante il quadriportico dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano. Oggi i resti si trovano nell'atrio della basilica di San Pietro. 1328-1333 Napoli Nel 1328 venne chiamato dal re Roberto d'Angiò a Napoli e vi rimase fino al 1333, insieme alla nutrita bottega. Il Re lo nominò "famigliare" e "primo pittore di corte e nostro fedele" a testimoniare l'enorme considerazione che Giotto aveva ormai raggiunto. Gli assegnò anche uno stipendio annuo. Ma a Napoli rimane oggi molto poco dei suoi lavori: un frammento di affresco raffigurante la Lamentazione sul Cristo Morto in Santa Chiara e le figure di Uomini Illustri dipinte negli strombi delle finestre della Cappella di Santa Barbara in Castelnuovo, che per disomogeneità stilistiche sono attribuibili ai suoi allievi. Basilica di Santa Chiara Milano 1337 Prima del 1337, data della morte, andò a Milano presso Azzo Visconti, ma le opere di questa fase sono tutte scomparse. Rimase però traccia della sua presenza soprattutto nell'influenza esercitata sui pittori lombardi del Trecento, come la Crocifissione della chiesa di San Gottardo in Corte. San Gottardo in Corte al Palazzo Reale La morte a Firenze 1337 L'ultima opera fiorentina terminata dagli aiuti è la Cappella del Podestà del Bargello, dove è presente un ciclo di affreschi, oggi in cattivo stato di conservazione (anche per errati restauri ottocenteschi), che raffigura Storie della Maddalena ed Il Giudizio Universale. In questo ciclo è famoso il più antico ritratto di Dante Alighieri, dipinto senza il tradizionale naso aquilino. Morì l'8 gennaio del 1337 (il Villani riporta la data della morte avvenuta alla fine del 1336 secondo il calendario fiorentino) e venne sepolto in Santa Reparata con una cerimonia solenne a spese del Comune. Ritratto di Dante tradizionalmente attribuito a Giotto (o di scuola giottesca). Affresco nel Palazzo del Bargello, Cappella della Maddalena a Firenze. La fama di Giotto giunse fino alle novelle di Boccaccio.... Giotto divenne talmente famoso che Boccaccio lo fece protagonista di una sua novella: Novella di Giotto e messer Forese (VI, 5) Messer Forese da Rabatta e maestro Giotto dipintore, venendo di Mugello, l’uno la sparuta apparenza dell’altro motteggiando morde.