PANZA E PRESENZA vs I SIGNORI DEL CALCIO

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PANZA E PRESENZA vs I SIGNORI DEL CALCIO
PANZA E PRESENZA vs I SIGNORI DEL CALCIO
5-4 (Docile 7’, Stroscio 15’ 27’, Auteri 18’, Trovato 49’, Vicarelli 8’, La Torre 36’, Sp ina 43’, Navarria A. 52’)
Panza e
Presenza
5
4
Tiri in porta
7
12
Tiri fuori
8
12
Palle perse
21
20
Palle
recuperate
16
17
Passaggi
completati
133
(78%)
102
(75%)
Corner
7
10
Falli
10
9
Ammonizioni
3
2
I Signori del
Calcio
La necessità spinge l’uomo a scovare risorse eccezionali e, per quanto sia asfissiante, quella sensazione che ci stringe la gola fino ad impedirci di essere lucidi
è capace di indurre una reazione uguale e contraria rispetto alla forza che ci sta
annientando, spingendoci oltre il limite. Resistere, osare, battersi: l’essenza
dello sport. La partita inizia e i Panza sono pronti, nel loro completino viola,
ad attaccare. I Signori si schierano compatti, con Spina più arretrato, lasciando
davanti uno tra Leone e La Torre. Le prime schermaglie servono a farci individuare lo scacchiere . Senza il fratello , Davide Pennisi si affida all’attacco piccolo: Beccaria riferimento avanzato. La fase di attesa si prolunga fino al secondo
minuto, quando Davide sgancia la bomba! Giargeri vola in bello stile. Sui calci
d’angolo i Panza hanno presenza e i Signori qualche amnesia. Diversi palloni
sorvolano l’area di rigore, scavalcando le teste, come dardi nel cielo. Le ripartenze dei blu sono guidate da Vicarelli. Al quarto, Trovato spinge sull’esterno e
mette in mezzo un pallone teso per la testa di Beccaria, che viene incontro!
L’impatto è buono, ma la misura sbagliata, troppo stretta sul primo palo. Il
numero dieci ha un piano ed è proprio lì che vuole colpire: a destra. Intorno al
settimo si scatena e conquista un calcio d’angolo. Uno dei viola scaglia un
cross, un’altra freccia che sorvola gli scalpi, stavolta mozzati, dei Signori, puniti dall’ariete: Docile. La porta è sfondata, la città invasa, ma sarà una lunghissima lotta. La retroguardia degli assediati decide di affondare, di portare le pedine oltre le mura. Il possesso di palla viene conquistato per breve tempo, Vicarelli si occupa di scandire i passaggi come un colpo di tamburo. A destra, poi
a sinistra: gli spazi sono stretti. Tuttavia per sollevare il morale dei suoi basta
poco, basta un colpo della sciabola che fu del dio Del Piero, leggendario simbolo del gesto. Il gol del pareggio è un sussulto liberatorio, che per bellezza è già
nella storia del regno Atenea. I viola non si intimoriscono e continuano a presidiare la metà campo con scambi corti, ravvicinati, senza perdere l’ordine. Il
capitano resta la minaccia principale, grazie ai suoi colpi di cannone. Giargeri è
un ottimo guardiano e non cede di un passo. La sorte, ironica, vuole che non
un piede, ma una rotula o uno stinco, siano i suoi secondi giustizieri. Un rinvio
di Boccafoschi rimbomba verso la rete colpendo Stroscio, autore di una carica
fatale. Due a uno per i Panza! I Signori si scoraggiano, l’eroe di dieci altre sfide
e bomber principale non si da pace, perché nonostante richiami a se le forze,
queste si rifiutano di recarsi sotto il suo controllo. L’alfiere Auteri prende il suo
posto tra le linee e al diciottesimo, infilza gli avversari con la punta. Leone si
batte come tale, ma rimane presto senza fiato. Prima di abbandonare il campo
traccia un diagonale mancino che viene accompagnato con il tuffo da Giuffrida. Il caldo sfianca più del pressing, poi, dopo la pausa dei giocatori, si allontana dal Pinea. La ripresa dei giochi non è delle migliori per i Signori. Nel tentativo di muovere un’offensiva, Mangiagli spalanca gli spazi a Stroscio, che corre
nel vuoto della difesa. Condorelli prova ad abbatterlo, ma è troppo tardi: Giargeri è battuto di nuovo. Quattro a uno per i Panza. Seguono sette minuti di silenzio. I blu organizzano la rappresaglia. Tra i soldati semplici ne emerge uno,
di statura modesta, di quelli con l’elmetto più grande della testa. Si arma di coraggio ed iniziativa, insiste tra quattro , passa con prepotenza ed ardore, fino a
quando viene steso da Docile. Calcio di rigore, per fallo su La Torre. Spina si fa
avanti, con qualche insicurezza depositata tra i pensieri. Calcia forte e centrale!
Il portiere si sposta sulla sua sinistra, ma lascia un piede a presidiare quel preciso punto! Giuffrida para, ma gli avversari non mollano. All’undicesimo La
Torre recupera il pallone vicino alla porta e tira velocemente, piazzandola al di
là dell’ultimo difensore. Il piccolo soldato guida la carica, solo contro tutti! Il
meno due rinvigorisce i Signori. Ancora La Torre supera un uomo con una finta e incassa un’altra mazzata, per quello che non è il secondo rigore per una
questione di centimetri. Per contrastare la punizione Giuffrida impiega tutti gli
uomini a disposizione. Anziché un tiro arriva un passaggio per Vicarelli! Il muro mobile si sposta e ripiega. L’assalto adesso è palese. Al diciassettesimo Giuffrida para con il piede e rischia quasi di essere scavalcato dalla sua stessa deviazione. Un minuto più tardi, Navarria alza il pallone in direzione degli attaccanti. Dal mucchio selvaggio si erge Spina, the barba! Non so se si sia servito di
un ascensore o di una carrucola, o magari di una catapulta. Sta di fatto che diventa imprendibile e, imperioso, segna il quattro a tre della ribalta. I Signori
adesso credono di poter scacciare i ‘nemici’ lontano dalla città, lontani dalla finale. Le azioni si fanno sempre più avvolgenti, gli esterni prendono tutto il
campo che serve. Al ventunesimo, Mangiagli tira di sinistro dopo aver palleggiato una volta e Giuffrida salva il risultato. Il pallone era quasi dentro, la rimonta quasi completa. Quasi allo scadere, Giargeri prova a modificare le mansioni del suo ruolo e da custode dei cancelli diventa libero, davanti ad una difesa che non esiste più. Si procede di calcio d’angolo in calcio d’angolo. La palla
viene rinviata sempre verso spazi ciechi. All’improvviso, Trovato calcia di prima intenzione dalla sua area, sperando di trovare il portiere là dove l’aveva lasciato. La sfera rimbalza, rimbalza e rimbalza. Al terzo levarsi da terra è già
dentro, nonostante gli sforzi del numero novantanove, che dà tutto pur di evitare il punto della disfatta. Quando oramai è chiaro chi andrà in finale di Europa League, quando gli uni si preparano a festeggiare e gli altri a perdere,
seppur soddisfatti, arriva il tocco di piatto rapace di capitan Navarria. La gloria
è sfumata, l’onore è salvo.
Pagelle
Panza e Presenza
Voto
GIUFFRIDA
DOCILE
Trovato
Malaponte
Stroscio
Davide Pennisi
Vinci
Auteri
7
7
6.5
6
7
6.5
5.5
6
Presenze
12
11
11
2
9
10
8
8
M. V. Finali
7
7
6.5
6
7
6.5
5.5
6
Beccaria
6.5
6
6.5
Ammoniti: Stroscio, Docile, Malaponte
Miglior Portiere: GIUFFRIDA
Miglior Giocatore: DOCILE
Signori del Calcio
Voto
Giargeri
Condorelli
Boccafoschi
Navarria
Mangiagli
Vicarelli
Spina
Leone
La Torre
6.5
6
6.5
6
5.5
7
5.5
5.5
7
Presenze
11
10
9
11
7
10
11
8
11
M.V. Finali
6.5
6
6.5
6
5.5
7
5.5
5.5
7
Ammoniti: Spina, Navarria
GLI SPESSORATI vs REAL CESAME
6-4 ( Ignazio La Giglia 9’ 48’ 52’, Catanese 22’ 26’, Grillo 34’, Aversa 3’ 14’ 29’, Scuderi 7’)
Gli
Spessorati
6
4
Tiri in porta
11
8
Tiri fuori
13
12
Palle perse
16
13
Palle
recuperate
12
11
Passaggi
completati
74(69.8%) 92(71.8%)
Corner
4
5
Real Cesame
Falli
9
7
Ammonizioni /
1
I Campioni di Coppa Italia ci riprovano. Gli avversari sono grossi, i più grossi.
Bottitta contro Ignazio La Giglia non è il miss match che vorresti concedere al
tuo avversario sui palloni alti, ma bisogna arrangiarsi. I Canarini in campo con
una formazione più rodata, quasi di vecchio stampo. Al centro della difesa ritorna Ridolfo, sull’esterno Catanese. I Cesame hanno tutto quello di cui hanno
bisogno: Aversa dal primo minuto. Vitale si siede a bordocampo. Bottitta, il selezionatore, non vuole rischiare la caviglia del cugino e perciò decide di utilizzarlo come sostituto di Campagna. Il cavaliere vestito di blu dà sicurezza a tutti
i compagni e comincia a mostrare quel delizioso controllo di palla, proprio
esclusivamente di chi sa. Al terzo minuto, dopo un’azione sulla sinistra, calcia
con il piede preferito e batte il portiere, che nel frattempo gli si faceva incontro.
I Cesame sono in vantaggio, già al primo affondo! Gli Spessorati hanno ricominciato a giocare alla prima maniera. Saltato il centrocampo si va dalla punta, che ha il compito di tenerla e di favorire l’inserimento di qualcuno. Al quarto, Grillo si insinua tra le maglie della retroguardia avversaria, ma colpisce debolmente. Al sesto, i canarini si fanno avanti con un altro traversone lungo. Il
secondo palo viene assaltato alla perfezione da Ignazio: il colpo di testa batte
sul palo, poi sulla linea, senza entrare! La difesa libera ed il buon Fred caccia
via un bel sospiro di sollievo. Gli eventi corrono lungo un filo sottile. Gli arancioni si spingono in attacco di rado, ma quando recuperano il pallone con Scuderi, hanno un ottima opportunità per calciare dal limite. Il destro del centrale
è abbastanza angolato e tutti i Cesame possono esultare! Due a zero! Il filo si
inclina e il Real può scivolarvisi sopra. Il ritmo del pressing si alza, al punto
che i giocatori in vantaggio, galvanizzati, sembrano famelici. Per quanto riguarda la gestione del possesso gli incaricati sono Sarvà e Aversa, e ci mancherebbe. Al nono minuto, Ignazione inventa un gran numero vicino all’area. Lo
slalom viene interrotto da Bottitta, oramai collaudato baluardo della linea arretrata. I calci d’angolo, generati sia da buoni tiri che da deviazioni qualsiasi,
sono un costante pericolo per gli arancioni, che li subiscono totalmente. Durante uno dei quattro totali, il numero dieci si isola, tiene ben salda la posizione di vantaggio e colpisce con sicurezza. Gli Spessorati si rifanno sotto! Adesso
la differenza è di un solo gol. Uno di quelli che lavora meglio spalle alla porta è
Grillo, lo conosciamo. All’undicesimo mette in mostra il suo tipico arpione con
girata, alto il tiro. Dall’altra parte Aversa è un moto perpetuo. Insegue Frank
sulla destra, si inserisce nella traiettoria di disimpegno e si invola verso la porta! Gli altri Cesame accompagnano benino, ma il cavaliere ha tutte le carte in
regola per concludere anche da solo. Pollice su! Real tre, Spessorati uno! Quello delle palle perse nella propria metà campo è stato un problema cocente per
il team La Giglia di quest’anno. Passati nuovamente sotto di due, adesso tocca
a loro ributtarsi in avanti. Luca La Giglia sembra un po’ il capro espiatorio delle azioni andate a male, ma al ventesimo decide di rispolverare il pezzo migliore del repertorio. Una volta presa palla, punta i piedi per terra, si gira sul sinistro e chiude stretto sul primo palo, colpito per la seconda volta in un tempo! I
Cesame possono accontentarsi del contropiede. Da qui alla fine sarà durissima,
ma se evitano di commettere grossi errori possono farcela. “Fred, no! Non così
sulle palle alte …”. Vorrei dirglielo, ma sono solo parte osservante dello spettacolo, un mero spettatore. Lui sa di aver sbagliato, scuote la testa ed alza le
braccia in segno di scuse. Catanese lo ha appena scavalcato senza avere la minima intenzione di farlo, attraverso un cross un po’ sgangherato. Si va a riposo
sul tre a due. C’è tutto un secondo tempo da affrontare, senza un piano preciso
e con tanta buona volontà. Si rischia di arrivare punto a punto fino al cinquantesimo, con una rotazione praticamente nulla, visto che Vitale è entrato e poi si
è seduto, solo dopo una manciata di azioni. Non si sa quanto sia stata la sua
caviglia a dare segnali di cedimento o qualche compagno a consigliargli la via
del riposo. Io ero vicino al numero nove, che non mi è sembrato per nulla soddisfatto dell’accaduto. Manca anche Gimmillaro, perciò bisognerà dosare le
energie. Pieni di buoni propositi, gli arancioni si dispongono in campo per la
ripresa. Passano dieci secondi e la scena si ripete: traiettoria oblunga disegnata
da Catanese e palla dentro. Due gol senza tirare mai in porta, praticamente un
record. L’immagine di Fred con le mani protese, che salta fuori tempo incassando il pareggio, tormenterà parecchi dei miei riposini pomeridiani, già lo so.
Allo scoccare del primo minuto, Grillo viene servito in area e trova il portiere
accartocciato sui suoi piedi. Ho la netta sensazione che la partita stia sfuggendo di mano ai nostri cari Cesame. “ Se vanno sotto non la riprendono più …”
penso. Un salvatore della patria, tuttavia, non dimostra mai di essere meritevole in una situazione di vantaggio per coloro che deve salvare. Al quarto ci
pensa lui, Aversa: indossa il mantello da supereroe e calcia dritto all’incrocio
una punizione da limite dell’area. Il Real c’è ancora e fa un altro piccolo passo
verso la finale. La squadra riesce a concludere più passaggi rispetto a quella
degli avversari, ma rischia abitudinariamente il fraseggio orizzontale prima
della metà campo. Al nono, Grillo recupera la sfera sull’out di sinistra, si avvi-
cina più che può e poi manda in porta il diagonale vincente, quello che vale il
pareggio. Con questi ritmi i ragazzi con la maglia giallo evidenziatore rischiano
di avere la meglio. Poco dopo il quarto gol, Grillo colpisce la traversa! La risposta dei Cesame si limita alla sponda di Campagna per Aversa, che calcia al volo.
Si giocano gli ultimi possessi, quelli decisivi. Lanaia si oppone con il corpo ad
una punizione ravvicinata di Frank. Ignazione si sposta a ridosso della porta di
Fred, diventando quasi una presenza fissa. Al ventitreesimo stoppa spalle alla
rete, si gira di scatto e con il sinistro manda in vantaggio i suoi! La resistenza è
fiaccata, i contendenti al tappeto. Come se non bastasse, due minuti oltre il
tempo prestabilito, il bomber dei canarini segna ancora di testa, incocciando
con la fronte uno spiovente dalla sinistra. I vecchi Spessorati raggiungono la
finale, la terza in due anni. La speranza è che questa sia la volta buona.
Pagelle
Gli Spessorati
Voto
PALERMO
Ridolfo
F. La Giglia
Catanese
Grillo
LA GIGLIA I.
Campisi
L. La Giglia
6
5.5
6
6
6.5
7
6.5
6
Presenze
12
8
11
8
11
12
9
10
M.V. Finali
6
5.5
6
6
6.5
7
6.5
6
Miglior Portiere : PALERMO
Miglior portiere: LA GIGLIA I.
Real Cesame
Voto
Lanaia
Bottitta
Bonanno
Sarvà
Scuderi
Aversa
Vitale
Campagna
5
6
5.5
6.5
6
7
s.v.
5.5
Ammoniti: Aversa
Presenze
12
10
9
9
8
3
6
8
M.V. Finali
5
6
5.5
6.5
6
7
/
5.5
FC NGHIALE vs ALS INFORMATICA
5-4 (Vella 9’ 25’, Liardo 18’, Ardizzone 21’, Nicolosi 22’, Romano 35’ 36’, Speranza 45’,
Magnano 48’)
FC Nghiale
5
4
Tiri in porta
10
17
Tiri fuori
4
16
Palle perse
21
8
Palle
recuperate
9
20
Passaggi
completati
107(79.8%) 89(80.9%)
Corner
2
7
Falli
7
9
Ammonizioni /
2
Als
Informatica
Non sembrava una semi-finale, almeno non per i Cinghiali.
All’improvviso è diventata quasi una Istanbul. Capitan Liardo è rimasto
in forse fino all’ultimo istante, attimo in cui è corso a casa per fare il borsone. Nicolosi è subentrato come ottavo soltanto al diciassettesimo. Fino
ad allora, la squadra si è schierata con Ardizzone e Cargnel a centrocampo e Vella unica punta: decisamente a trazione posteriore. Le ripercussioni dei limiti di questo inedito miscuglio si sono fatte notare per buona
parte del primo tempo, per poi svanire intorno al ventesimo, in concomitanza con il leggero cambiamento di schieramento. Per i primi nove minuti di gioco, i verdi non hanno mai tirato in porta. Gli Als si sono subito
lanciati all’attacco. Più aggressivi, entusiasti dei recuperi di Romano e
Messina, rientrato prima dalle vacanze appositamente per dare il suo
contributo. Il primo squillo parte dal destro di Magnano: Failla risponde
in angolo. Di lì a poco Cargnel la perde banalmente e La Rosa, ben coordinato, colpisce in pieno la traversa. Questo predominio territoriale degli
azzurri è culminato al settimo, con il piattone rasoterra di Romano. Arrivato il nono minuto, come anticipato, abbiamo potuto vedere la prima
conclusione verso la porta di Piso. Vella sceglie di calciare la punizione
forte a incrociare sul secondo palo, chiudendo l’angolo della gamba rapidamente. Una saetta a ciel sereno che illumina il Pinea! I cinghiali passano in vantaggio sfruttando l’unica palla disponibile. Gli Als assorbono il
colpo e provano a rimandarlo indietro con la stessa violenza con la quale
l’hanno subito. Il destro su punizione di Messina viene deviato, Failla recupera la posizione ed evita che si combini un guaio. Con un attaccante
vero in campo Vella può arretrare e, nel rientrare, può trovare ed aprire
nuovi spazi. Al diciassettesimo, pennella un cross perfetto per Ardizzone.
L’inserimento è ottimo, ma il centrocampista colpisce di petto, senza dare
potenza. Piso rimane sveglio e pronto per il guizzo finale. Sugli sviluppi
dell’azione stessa, Vella gioca di tacco per Liardo che piazza di interno! La
palla entra all’angolino, così piano che sembrava non arrivasse mai. Il
Capitano esulta per il raddoppio della squadra e per se stesso, segretamente desideroso di segnare un gol in una partita così. Al ventunesimo,
probabilmente scoraggiati dall’andamento degli eventi, gli Informatica
disimpegnano con troppa leggerezza, regalando ad Ardizzone il tocco da
distanza ravvicinata. Tutta l’intelligenza calcistica di Nicolosi è concentrata nell’azione del ventiduesimo. La sua sponda , di difficile esecuzione,
libera Vella. Lo scambio tra i due è fulmineo, la conclusione del numero
73 forse ancora più rapida. Quest’uno-due terrificante porta al gol del
quattro a zero. Lo scenario diventa ancor più desolante, quando colui che
è detto Monet tira una seconda punizione, dando l’impressione di non
poterla sbagliare mai. L’esecuzione è pressoché identica alla prima. Il risultato è da scampagnata: visti i primi dieci minuti non ce lo aspettavamo. Nella ripresa viene rappresentato uno scenario opposto a quello del
primo tempo. Nei primi otto minuti altro non riecheggia che il rintocco
della traversa, colpita dal numero ventidue con palla ferma. Tutti credono
si debba solo stabilire l’entità della sconfitta degli Als, e invece … Al decimo si rivede Romano, che prende palla, si accentra e sgancia il tiro che
vale il cinque a uno. Dal punto di vista del punteggio non è un granché,
ma da qualche parte si dovrà pur cominciare. Un minuto dopo: palla recuperata sulla destra e tiro in diagonale, ancora di Romano! E’ tornato! Il
destro del mamba accorcia ancora le distanze. C’è ancora metà del secondo tempo da giocare, con l’entusiasmo degli azzurri in netta ascesa. Eppure, di colpo, la produzione degli uomini di Speranza diminuisce in maniera importante, almeno in intensità. Ci prova Romano a scardinare la
difesa avversaria, chiaramente, e pure Messina, con il sinistro da fuori.
Magnano scheggia la traversa, ma al ventesimo, quando tutto sembrava
svanire arriva Speranza, con il piazzato del cinque a tre! La difesa dei
Cinghiali si dimostra particolarmente vulnerabile all’altezza del centrosinistra. Al ventiduesimo, stavolta dalla parte opposta, Messina finta il tiro e guadagna una posizione privilegiata per il suo mancino. Failla chiude
tutto, protendendosi in avanti! Grande occasione per gli Als. Al ventitreesimo, praticamente a due dalla fine, La Rosa gioca il tutto per tutto,
aprendo sulla destra per Magnano. La copertura di Viglianisi tarda ad arrivare e l’attaccante imbuca il diagonale! Il parziale della ripresa dice: 4-0
Informatica. Manca poco ormai, i Cinghiali sentono un po’ di paura. Non
riescono ad avanzare, quindi soffrono. Messina ha più energie di molti altri, mette in mezzo un tiro-cross che attraversa l’intera area di rigore e si
spegne sul fondo. L’ultimo brivido congela l’aura dei verdi, liberata dal
triplice fischio, che vuol dire vittoria, vuol dire finale.
Pagelle
FC Nghiale
Voto
FAILLA
Cocimano
Viglianisi
Liardo
Cargnel
Ardizzone
VELLA
Nicolosi
6.5
6
5.5
6.5
6
6.5
7
6.5
Miglior Portiere: FAILLA
Miglior Giocatore: VELLA
Presenze
12
7
12
12
7
6
7
7
M.V. Finali
6.5
6
5.5
6.5
6
6.5
7
6.5
Als Informatica
Voto
Piso
Failoni
Salafia
Messina
Chines
Speranza
Romano
La Rosa
Magnano
5.5
6
5.5
6.5
5.5
6.5
7
6
6
Presenze
2
11
10
9
9
8
8
7
6
M.V. Finali
5.5
6
5.5
6.5
5.5
6.5
7
6
6
Ammoniti: Magnano, La Rosa
LE SCIMMIE DI GIADA vs NAVARRO TEAM
7-6 (Ragusa 6’, Sandonà 17’ 38’ 39’, Barcellona 20’, G. Conti 42’ 46’, Pacini 4’ 27’
43’ 52’, Suraniti 14’, Capuano 44’)
Le Scimmie
di Giada
7
6
Tiri in porta
16
13
Tiri fuori
9
7
Palle perse
11
12
Palle
recuperate
10
8
Passaggi
completati
103(83.7%) 108(81.8%)
Corner
6
8
Falli
19
7
Ammonizioni 2
1
Navarro
Team
I Cinghiali sono arrivati a destinazione, in lizza per l’oro. Adesso c’è un solo
posto a diposizione e devono giocarselo Scimmie e Navarro. Il fischio del direttore di gara sancisce l’inizio della sfida e scandirà i tempi in modo deciso, interrompendola molte volte. Il calcio dei blu non ammette esitazioni ed eccovi
spiegati i diciannove falli. Al quarto minuto, viene concessa la massima punizione, per un tocco di mano del difensore. Signorelli va su tutte le furie: secondo lui la segnalazione è sbagliata, secondo il signore in maglia arancione, chiaramente, è ineccepibile. Inutile che vi ricordi quale opinione valga di più: Pacini va sul dischetto e batte Di Bella. Uno a zero per i Navarros. Animi surriscaldati sin dalle prime battute. Si capisce dall’inizio che sarà una gara dal punteggio alto. Al sesto, Ragusa raccoglie una ribattuta e calcia di collo piede. La sua
bomba non trova ostacoli che ne cambino la traiettoria: pareggio quasi immediato. Sandonà comincia a carburare e a studiare pregi e difetti del suo marcatore: Suraniti. Inizialmente cerca spazio fuori area, librando un diagonale che
termina a lato. Nel frattempo entra in ritmo anche Barcellona, che conclude
centralmente, anche se con violenza. Il quattordicesimo minuto porta con se
un momento di grandissima esaltazione. Viene fischiato un fallo dal limite
dell’area per i rossoblù. La posizione dalla quale si dovrà calciare è schiacciata
sul vertice destro dell’area. Nonostante l’angolazione sia favorevole ad un
mancino, alla battuta si presenta Suraniti, il capitano. Il suo destro si infrange
sulla barriera, ma nessuno si cura della seconda palla, spazzata in rete dallo
stesso centrale! Una bomba liberatoria che deve aver avuto un significato speciale per chi della Navarro è una componente essenziale da anni. Il Presidente
è orgoglioso, il vantaggio è di nuovo della sua squadra. Questa gioia, però, non
dura molto, come tutte le sensazioni con tale nome. La partita del capitano,
paradossalmente, sarà assai più decisiva in attacco che in difesa. Al diciassettesimo, girata mostruosa di Sandonà! Da destra a sinistra in meno di un metro:
un fulmine. In questo caso, non so quante colpe abbia chi lo marcava. Io ascriverei gran parte del merito all’attaccante, applaudito per lunghi tratti da tutti i
compagni. Al ventesimo, colpo di coda dello scimmiasauro, un mostro preistorico di mia invenzione. Barcellona recupera il pallone e piazza il punto del tre a
due! I Navarros sono scossi, ma per fortuna hanno ancora tante risorse. Non è
ancora tempo di mostrarle al ventiquattresimo, quando un kamikaze rischia di
superare Di Bella con un pallonetto: il portierone salva in angolo. In chiusura
occasione clamorosa per i rossoblù, stavolta si ben costruita. Un taglio di Paci-
ni permette all’esterno di sganciarsi sulla sinistra. Il passaggio di quest’ultimo
tende a premiare il rimorchio di Di Mauro, che allarga il piattone ma manda
fuori, sfiorando l’incrocio dei pali. Il secondo tempo è tambureggiante, non si
ferma un attimo. Pacini riesce ad alzare il livello d’efficacia delle giocate dei
suoi. Al secondo minuto, riceve il passaggio breve di un compagno e trasforma
una punizione in seconda da posizione ravvicinata. Tre a tre! Le Scimmie non
vanno da nessuna parte. Proprio il centrocampista, un attimo dopo, inventa
un’apertura per Belfiore, che stoppa male e si schianta contro Di Bella. Sandonà continua ad ingaggiare dei corpo a corpo impari con Suraniti: l’attaccante si
apposta sul secondo palo e schiaccia, ma trova Pulvirenti. Al decimo, Iuculano
mette alla prova il binario mancino delle Scimmie. Prende palla e manda fuori
tempo due avversari, passando con potenza e caparbietà. L’azione è straordinaria, l’epilogo logico. Il fallo di Amer gli costa un’ammonizione, ma tra i rossoblù qualcuno ha chiesto il rosso, infervorato dalla pericolosità
dell’intervento. Si scatena un putiferio, poi tutti tornano al proprio posto. Dopo questa breve pausa, Sandonà viene imbeccato con un lancio lungo che taglia
il campo. L’attaccante lascia scorrere, scavalcando il difensore con la corsa . Il
tocco morbido supera il portiere ed è dimostrazione dell’immensa padronanza
tecnica del giocatore. I Navarros, già incaricati di compiere una grande impresa sullo zero a zero, allentano la presa. L’errore è fatale perché Ragusa ne approfitta per smarcare Sandonà, in una situazione di indifendibile superiorità
numerica. Questo palese momento di difficoltà viene sottolineato al diciassettesimo da G. Conti, anch’egli libero sulla sinistra. Sei a tre: l’equilibrio è rotto. I
rossoblù, però, non sono ancora domi. Pacini risponde alla tripletta degli avversari con un destro sul primo palo, che accorcia le distanze. Non manca tantissimo tempo, ma il Presidente adotta il vecchio trucco dell’orologio, portato
indietro volutamente , per dare alle menti dei suoi un certo margine per provare a crederci. Al diciannovesimo, Suraniti anticipa l’azione offensiva degli altri,
porta palla e libera Pacini, mandandolo in porta (a proposito della sua incisività in attacco). Il centrocampista non si lascia ingolosire e assiste Capuano, per
il gol del sei a cinque! La vecchia guardia prova ad impressionare: girata mancina di Attaguile e colpo di reni di Di Bella! Mani ai capelli, ma non ci si può
fermare. I Navarros si sbilanciano consapevolmente, nel tentativo di pareggiare. Per le Scimmie, rinviare verso Sandonà vuol dire mettere il pallone in cassaforte. Il centravanti addomestica con il petto, poi allarga per G. Conti, con
un’idea illuminante. Il buon Giorgio, fratello di Tuccio, a cui va il merito di
aver composto questo squadrone, calcia di collo a mezz’altezza e mette al sicuro il risultato. Al ventisettesimo, Signorelli trova tempo e modo di propiziare
all’altro team un altro rigore, segnato sempre da Pacini. Il secondo fallo è apparso più chiaro del primo, anche se la dinamica è stata molto simile. Ho
l’impressione che i suoi compagni per la finale gli legheranno le mani dietro la
schiena. Intanto l’arbitro fischia e tira un sospiro di sollievo gigantesco. Per i
Navarros una degna conclusione, anche se non vincente. Per le Scimmie è un
avverarsi di ciò che già si sapeva. Adesso la finale, ma prima uno sketch in
israeliano offerto dalla casa: incredibili.
Pagelle
Le Scimmie di Giada
Voto
DI BELLA
Amer Garushi
Signorelli
T. Conti
G. Conti
Ragusa
Catania
Barcellona
SANDONA’
6.5
5.5
5.5
6
7
6.5
6
6.5
7
Presenze
8
7
11
9
9
7
9
10
2
M.V. Finali
6.5
5.5
5.5
6
7
6.5
6
6.5
7
Amm: T. Conti, Amer
Miglior Portiere: DI BELLA
Miglior Giocatore: SANDONA’
Navarro Team
Voto
Pulvirenti
Suraniti
Cassaniti
Belfiore
M. Navarria
Iuculano
Di Mauro
Pacini
Attaguile
Capuano
6
5.5
6
5.5
5.5
6.5
6.5
7
6
6
Ammoniti: Pacini
Presenze
12
11
4
8
10
10
9
3
11
4
M.V. Finali
6
5.5
6
5.5
5.5
6.5
6.5
7
6
6
REAL MENTE vs TROMBATORES
1-5 (Ardila 40’, Tomaselli 34’ 41’ 46’, Muscuso 38’, Todaro 45’)
Real Mente
1
5
Tiri in porta
10
17
Tiri fuori
11
12
Palle perse
14
12
Palle
recuperate
8
10
Passaggi
completati
91(75%)
124(83.7%)
Corner
5
7
Falli
4
5
Ammonizioni 1
1
Trombatores
Vincere sarebbe stato troppo, forse. In sei dall’inizio, senza Fallico M. e Di Benedetto squalificati: un’ impresa titanica. I Trombatores ci hanno messo un
po’, dobbiamo dire. Dovessero essere gli stessi, e non tanto come uomini ma
come tipo d’intensità messa sul campo, allora penso che troverebbero più di
una difficoltà contro gli Spessorati. E’ anche vero che i blancos hanno moltiplicato le forze, non spingendosi mai oltre il limite, solo quando necessario e calciando quasi sempre da lontanissimo. L’uomo più pericoloso dei rossi è stato
Tomaselli, insieme con Anfuso, eccellente tiratore. Al quarto, l’attaccante
prende il palo, con una conclusione al volo. Ardila del Real corre per tutto il
campo e sembra voglia assumersi tutte le responsabilità. Al settimo, il destino,
forse un po’ intenerito, fa si che l’arbitro si intrometta tra palla e ricevitore dei
Trombatores. Sfruttando questo rimpallo Rizzo fila via in porta, ma conclude
sul fondo. Un’occasione da concretizzare assolutamente, eppure buttata via.
Fiocco continua a tuonare dalla distanza, ma Conti para con i piedi. Intorno al
decimo, si susseguono due azioni interessantissime. Prima è Rizzo a sgattaiolare in contropiede e a sbagliare clamorosamente da davanti alla porta. Poi Tomaselli, con il medesimo spazio a disposizione, calcola male il tempo
dell’intervento, graziando un errore abbastanza grave dei blancos in fase di
possesso. Al quindicesimo è tempo di ammirare il destro di Anfuso: la traiettoria del terzino impensierisce Troìa, che recupera il terreno perduto con una
sorta di scivolata. Il portiere del Real para ancora su Venuto e il team di Puglia,
(oramai assente da un pezzo) essendo stato pericoloso con l’esterno di Ardila,
comincia a credere di avere una speranza, seppur una, di farcela. I Trombatores non riescono a metterla dentro e più il cronometro progredisce in direzione
del cinquantesimo, più i giocatori con la palla tra i piedi optano per soluzioni
personali, che possano risolvere la questione. Al quarto, Ardila trova Conti con
i pugni protesi e al quinto, Fiocco rispolvera il suo destro speciale: il portiere
avversario vola, spedendo il pallone in calcio d’angolo. Un’altra clamorosa occasione capita sui piedi di Rizzo: una volta guadagnata la linea di fondo, la
punta non riesce a mirare come si deve e si accontenta di accompagnare la sfera dalla parte opposta, senza precisione. Al nono, Tomaselli entra in area di rigore, cerca il piattone e trova l’errore di Troìa, che si lascia scavalcare dal suo
stesso tentativo di parata. Qualche istante più tardi, Muscuso compie una prodezza, probabilmente senza averne coscienza. Per salvare un pallone dalla rimessa laterale colpisce più forte che può di collo esterno. Ne nasce un campanile che ricade alle spalle dell’estremo difensore, che nel seguire la traiettoria
scivola pure. Il gol di Ardila del quindicesimo è solo una scarna ricompensa
per tutto il lavoro svolto. Al sedicesimo, Tomaselli la butta dentro avendo ricevuto direttamente dalla rimessa. Quattro e cinque a uno arrivano in contropiede: di Todaro il primo gol, di Tomaselli il secondo, anche in questo caso, sfruttando un’indecisione del portiere avversario, superato da un cross venuto male. Avremmo voluto un’altra semi-finale, più combattuta e, soprattutto, ad armi pari. Il Real ha comunque dimostrato carattere, reggendo fino al termine. I
Trombatores hanno svolto i compiti a casa e si sono guadagnati la chance di
mettere un titolo in bacheca.
Pagelle
Real Mente
Voto
Presenze
M.V. Finali
Troìa
Fallico D.
Fiocco
Giuffrida
Ardila
Rizzo
5
6
6.5
6
6.5
5.5
6
11
11
11
6
3
5
6
6.5
6
6.5
5.5
Ammoniti: Ardila
Trombatores
Voto
CONTI
Muscuso
Cavallaro
Anfuso
Venuto
Todaro
TOMASELLI
6.5
6
6
6.5
5.5
6
6.5
Presenze
11
9
8
8
7
9
6
M. V. Finali
6.5
6
6
6.5
5.5
6
6.5
Amm: Muscuso
Miglior Portiere: CONTI
Miglior Giocatore: TOMASELLI
Top Seven
LIARDO
(8.5)
FC NGHIALE
PACINI
(14.5)
NAVARRO TEAM
GIUFFRIDA
( 13)
PANZA E PRESENZA
DOCILE
(11.5)
PANZA E PRESENZA
STROSCIO
( 10.5)
PANZA E PRESENZA
IGNAZIONE
(16)
GLI SPESSORATI
SANDONA’
(16)
SCIMMIE DI GIADA
Da quest’anno i criteri di selezione per la categoria ‘ Top Seven’ saranno ancora più oggettivi. Il
voto di giornata sarà la base da cui partire, i bonus e i malus sotto indicati segneranno il punteggio definitivo!
Bonus
M.V.P. = 3 p
Gol = 2 p
Rigore parato = 3 p
Malus
Ammonizione = -0.5 p
Espulsione = -1 p
Rigore sbagliato = -3 p
Top Skillz
La classifica ‘top gol’ viene sostituita da ‘top skillz’ in quanto ci è sembrato giusto riservare uno spazio anche a quelle giocate che non terminano
con una rete, ma che magari riescono ad evitarla o semplicemente a propiziarla. Per questo le categorie di quest’anno saranno: Balistica, Volanti,
Gioco di squadra, Azione Personale, Top Parata e Invenzione.
GIOCATORE
CATEGORIA
VICARELLI
Balistica
SANDONA’
Invenzione
MOMENTO DELLA
PARTITA
0-1 Signori vs Panza e Presenza
1-2 Scimmie vs Navarro Team
Dalla mia visuale potevo solo vedere il buchino dell’incrocio dei pali, oltre le spalle di Stroscio e Docile, mi pare. Vicarelli era stretto in mezzo a
coloro che venivano in pressing sullo scarico della rimessa laterale. Im-
maginate una selva di gambe intorno e poco tempo per pensare. Poi è stato tutto semplice. L’ha accarezzata con grande dolcezza. La palla, entusiasta di così tante attenzioni, ha compiuto un giro perfetto, fino ad in filarsi
in quel buchino, colmato pienamente. Un gol alla Del Piero, idolo di tutti
e suo, forse più di molti altri.
Sandonà è un attaccante speciale. Ha una forza nella parte superiore del
busto che gli permette di prendere posizione e non spostarsi, a meno che
non lo voglia lui stesso. Ogni corpo, per muoversi coordinatamente, ha
bisogno che le varie spinte siano bilanciate. Anche i quadricipiti lavorano
bene e, al diciassettesimo, dopo aver stoppato spalle alla porta, mette il
corpo di traverso e cambia gamba: destro- sinistro. Una girata mancina
inventata in un fazzoletto. Applausi per Sandokan!
MARIO CARDONE