Diserbanti a bordo strada

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Diserbanti a bordo strada
PROVINCIA DI NUORO
L’UNIONE SARDA
Siniscola.
giovedì 25 ottobre 2012 - www.unionesarda.it
19
Siniscola. L’intervento sulle cunette dell’Orientale Sarda da Orosei a Posada Siniscola. In mobilità
Strumenti
Legler, avviato
musicali
il licenziamento
fai da te Il sindaco: «Senza risposta le mie lettere all’Anas» di 82 ex operai
Diserbanti a bordo strada
Diventare musicisti provetti, partendo da materiali di
riciclo con i quali costruire
strumenti musicali fai da
te. È un’iniziativa assai
singolare quella che sta avviando l’assessorato alla
Cultura del Comune di Siniscola. Si tratta di un laboratorio di manipolazione che è rivolto agli alunni
che frequentano i primi tre
anni delle scuole elementari, che saranno così protagonisti di questa iniziativa di sensibilizzazione.
«Il progetto ha lo scopo
di stimolare nei ragazzi, attraverso l’ascolto, l’espressione e la riproduzione sonora, le cognizioni necessarie ad approfondire
esperienze musicali in modo non occasionale - spiega l’assessore comunale
alla Pubblica istruzione
Piero Carta - coinvolgendoli in un processo di costruzione di alcuni strumenti
musicali, fatti con materiali poveri e di riciclo».
Il corso della durata di
dodici ore prenderà il via
il prossimo 8 novembre
nella biblioteca comunale.
L’iscrizione è completamente gratuita e le domande (disponibili nella sede
della biblioteca di via Roma, dove sarà possibile
avere ulteriori informazioni) dovranno essere presentate all’ufficio protocollo del comune a partire dal
29 ottobre fino al 5 novembre. Ad essere ammessi saranno i primi dieci aspiranti che presenteranno la
domanda di iscrizione.
F. U.
Protesta anche il sindaco
di Posada Roberto Tola:
«Chi ci garantisce che le
sostanze usate non avvelenino i terreni circostanti?». Preoccupazione tra
gli agricoltori.
Diserbanti per combattere le
erbacce che crescono sul ciglio
della strada. La soluzione radicale adottata dall’Anas per tenere pulite le cunette delle
strade statali non piace affatto
agli amministratori comunali
di Siniscola e Posada. Sia il
sindaco Rocco Celentano che il
collega Roberto Tola si dicono
assai preoccupati per le conseguenze del sistema adottato
dall’ente stradale per tenere
sotto controllo le erbacce che
crescono ai lati delle carreggiate.
LE SEGNALAZIONI. Un mese fa
gli operai di una ditta specializzata che opera per conto
dell’Anas ha irrorato i bordi
della vecchia Orientale Sarda
con delle sostanze diserbanti.
Il risultato è sotto gli occhi degli automobilisti e dei tanti
proprietari terrieri che hanno
i loro appezzamenti di terreno
a ridosso della strade trattate.
Mentre i terreni limitrofi, dopo
l’arsura estiva con l’arrivo delle prime piogge si stanno pian
piano ricolorando di verde;
lungo i lati della vecchia statale si vede una lunga scia gialla
fatta di arbusti completamente rinsecchiti. Una foto che interessa tutta la carreggiata che
va da Posada a Siniscola e che
prosegue anche in direzione di
Un tratto dell’Orientale Sarda con le cunette trattate col diserbante
Orosei. Ma sono tante le segnalazioni che provengono da
diverse parti dell’Isola e che
dimostrerebbero come l’uso
dei diserbanti sia ormai generalizzato. Il problema non sta
tanto nel colpo d’occhio, che
comunque resta assai discutibile, ma sugli effetti che potrebbero avere queste sostanze chimiche per il terreno trattato e per quello attiguo.
GLI INTERVENTI. In passato
questi tipi di interventi venivano effettuati ai lati della 131
per tenere le cunette pulite.
Cunette che però risultano assai più ampie di quelle delle
normali statali come l’Orientale Sarda. «Più volte ho denunciato questi casi, già da quando ero assessore all’Ambiente
in Provincia - dice il sindaco di
Siniscola Rocco Celentano -.
Ho scritto lettere di protesta
sia all’Anas che alla Regione,
ma non è servito a nulla. Sulla
[F. U.]
questione ho sempre ottenuto
un silenzio assoluto e anzi sottolinea il primo cittadino oggi mi rendo conto che quella prassi si sta applicando da
tutte le parti».
TAGLIO DEI COSTI. Chiaro l’intento dell’ente che probabilmente intende tagliare i costi
derivanti dalle operazioni di
pulizia e sfalcio che vengono
fatti ogni primavera. Con l’essiccazione delle piante in questo periodo si vorrebbe evitare
che durante la stagione delle
piogge possano crescere e invadere completamente il ciglio
delle strade. Il problema non
sta sfuggendo ai tanti agricoltori della zona che venuti a conoscenza dell’uso dei diserbanti sono anche loro fortemente preoccupati sui possibili rischi di contaminazione dei
loro terreni. Assai allarmato è
anche il sindaco di Posada.
«L’irrorazione di diserbanti
lungo queste strade è inammissibile - dice Roberto Tola . Chi ci garantisce che le sostanze usate alla fine non avvelenino il terreno circostante?».
ASPARAGI E LUMACHE. «Basti
pensare che ai bordi delle cunette, lungo i confini con le terre private, sono tantissime le
persone che fanno la raccolta
di asparagi e di lumache. Esistono dei rischi? - chiede il primo cittadino di Posada -. E
perché non informare dell’uso
di queste sostanze le popolazioni dei vari centri che vengono attraversati dalle statali?». La paura è che con la
pioggia queste sostanze vengano trasportate verso i corsi
d’acqua principali, contaminandoli. Con tutti i gravi rischi
che tale ipotesi comporterebbe
per l’ambiente e quindi anche
per la salute pubblica».
Fabrizio Ungredda
Gli effetti di un destino segnato, probabilmente già prima che il settore sprofondasse nella crisi più nera, si intravedono nel nuovo dramma che coinvolge
gli ex dipendenti della Legler di Siniscola, la fabbrica tessile gemella degli stabilimenti di Ottana e Macomer. Venerdì
scorso il curatore fallimentare della
Texfer Siniscola, Agostino Galizia, ha
aperto le procedure di collocamento in
mobilità degli 82 operai dello stabilimento baroniese del gruppo tessile. Si
tratta in effetti di un provvedimento di
licenziamento collettivo, legato alla scadenza della cassa integrazione in deroga, fissata per il prossimo 31 dicembre.
IL SINDACATO. La Femca Cisl di Nuoro
non intende stare a guardare e perciò
chiederà al curatore fallimentare di soprassedere al licenziamento e di richiedere all’assessorato regionale al Lavoro
la proroga della cassa integrazione ancora per un anno. A sottolinearlo è il segretario provinciale di categoria Tommaso Canu. «Per l’ennesima volta le
istituzioni sarde si sono dimostrate incapaci di trovare una soluzione alternativa alla chiusura definitiva della Legler
- afferma il sindacalista - che ora rischia di produrre un ulteriore allungamento delle liste dei disoccupati, con
gravissime ricadute per l’economia di
un territorio già fortemente condizionato dalla grave crisi in atto».
LE NUOVE POLITICHE. Un territorio che
soffre per la crisi dell’industria e che
sta faticando a trovare ossigeno negli
altri comparti. E così per gli ottantadue
ed operai della Legler, che finora potevano contare sugli ammortizzatori sociali, il futuro appare sempre più nero e
privo di risposte. C’è tanta amarezza e
preoccupazione. Tomaso Canu si rivolge
anche all’assessorato regionale all’Industria. «Si faccia carico di una nuova politica occupazionale capace di sostituire,
nel territorio del Nuorese, il settore tessile che ormai è definitivamente morto».
P. S.
Possibili deroghe al divieto nelle aree a rischio per la peste suina in Barbagia e Baronia
Trichinellosi, l’Asl mobilita i cacciatori
Maiali al pascolo brado
ORGOSOLO
Biglietti vincenti
della lotteria
L’associazione Madonna dell’Assunta di
Orgosolo comunica i numeri dei biglietti vincenti della lotteria “Gustos e Nuscos”, una delle iniziative che ha animato la manifestazione del cartellone di Autunno in Barbagia che lo scorso fine settimana ha richiamato in paese migliaia
di visitatori. Il primo premio (1000 euro) è andato al biglietto numero 13400;
il secondo premio (un quadro d’autore)
al biglietto numero 3161; il terzo premio (cesto di prodotti tipici) al biglietto
numero 8101. L’iniziativa a cura dell’associazione Madonna dell’Assunta Leva
’83. «Un ringraziamento speciale - scrivono i componenti del sodalizio - va alle leve ’63, ’73, ’93 e a tutto il paese.
Ringraziamenti a quanti, numerosi, sono venuti alla manifestazione e che con
l’acquisto di un semplice biglietto hanno
aiutato l’associazione». (fr. gu.)
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Con l’apertura della caccia al cinghiale e, sia detto, con le macellazioni domestiche del maiale allevato in maniera clandestina, torna l’incubo trichinellosi che dal 2005 ha
mandato all’ospedale 26 persone
(tutte di Orgosolo) con i muscoli infestati di larve e febbre alta, vomito,
forti dolori addominali.
Anche quest’anno, dopo la collaborazione della scorsa stagione, i
cacciatori sono invitati a portare allo Zooprofilattico il campione di parasangue del cinghiale abbattuto. «Il
servizio di Sanità Animale dell’Asl
di Nuoro - scrive in una nota il direttore Antonio Straullu - ricorda alle
compagnie di caccia che in tutta la
provincia si dovrà procedere al campionamento per la ricerca della trichinella (nonché della peste suina
africana) sui cinghiali abbattuti». Alle compagnie di caccia verrà distri-
buito il materiale necessario per il
prelievo dei campioni di sangue e di
diaframma, insieme a una scheda
per l’invio del campioni.
Nelle zone infette - Bitti, Dorgali,
Oliena, Orgosolo, Desulo, Aritzo, Belvì, Tonara, Irgoli, Onifai, Orosei e Siniscola - la caccia al cinghiale è vietata, ma è prevista una deroga al divieto. «Le compagnie di caccia che
vogliono usufruire di tale deroga viene sottolineato - devono chiedere
un’apposita autorizzazione al Servizio veterinario dell’Asl, il quale autorizza soltanto previo parere del
Corpo forestale e di vigilanza ambientale; nella richiesta devono essere indicati i nominativi di tutti i
componenti la compagnia di caccia,
il nome del capo caccia e un suo recapito telefonico, il luogo di raccolta
dei cinghiali e il nome del responsabile del locale nel quale saranno cu-
stoditi i cinghiali». Ancora, le compagnie di caccia devono «organizzare un sistema di raccolta di campioni di milza, sangue e diaframma
per ogni cinghiale abbattuto; custodire le carcasse degli animali fino ad
ottenimento dell’esito degli esami di
laboratorio (esito per trichinellosi e
Psa); mettere a disposizione le carcasse per la distruzione, in caso di
esito positivo degli esami di laboratorio per trichinellosi e peste suina
africana».
«Anche quest’anno - sottolinea il
dottor Straullu - è auspicabile una
fattiva collaborazione dei cacciatori.
Le informazioni che derivano dai
controlli sugli animali selvatici sono, infatti, estremamente importanti per gli studi epidemiologici relativi alla diffusione della peste suina
africana. Da ricordare, infine, l’importanza di far controllare il dia-
Oliena. La tappa pugliese del Giro Olio anticipa quella programmata a novembre in Barbagia
Le olive nere stregano il Salento
Le produzioni della valle di Lanaitho ora nell’olimpo delle biodiversità
L’oliva nera di Oliena in trasferta taglia il nastro della
prima tappa del “Giro Olio
2012” a Uggiano la Cheisa
nel Salento. Alla giornata
inaugurale della manifestazione promossa dall’associazione Città dell’olio, la
consegna di una pianta di
Cultivarnera piantata e allevata sotto le cime del Corrasi vale come salita ufficiale
all’Olimpo delle biodiversità
olearie, delle varietà coltivate nell’agro olianese selezionate grazie al contributo dell’agenzia Laore.
Un’altra puntata della
campagna Adotta un ulivo,
dunque, promossa dall’amministrazione di Oliena guidata da Salvatore Serra, na-
Olive
ta per salvare dall’oblio del
tempo e soprattutto riqualificare i cinquemila alberi
che impreziosiscono 37 ettari della valle di Lanaitho,
messi a dimora cinquant’anni fa e poi abbandonati a
se stessi. L’iniziativa, che vede in prima linea l’assessorato all’Agricoltura del Comune con Valentino Carta, è
inserita tra gli eventi di Giro
Olio la carovana che, partita
appunto dal Salento alcuni
giorni fa, a breve (il 17 e 18
novembre) sarà a Oliena,
unico appuntamento in Sardegna. Tutti prodromi di un
disegno concepito in grande, che negli intenti custodisce ottime prospettive di sviluppo grazie all’integrazione tra vari settori produttivi
locali: «Crediamo che gli oliveti e il paesaggio olivicolo
in genere, siano patrimoni
da tutelare», osserva Carta,
«oltre che risorsa economica strategica. Abbiamo deciso di invertire una tendenza
pericolosa che sta portando
all’abbandono degli uliveti,
intervenendo con azioni di
supporto agli operatori per
trasformare il territorio in
fonte di reddito». (fr. gu.)
framma di tutti i suidi, selvatici o domestici, prima di consumarne le
carni, quale elementare misura di
profilassi per non incorrere nel rischio di contrarre infestazioni da trichinella». Poco meno di un anno fa,
quando nei laboratori dell’Istituto
Zooprofilattico di Nuoro vennero
rinvenute le larve di trichinella nel
campione di parasangue di una volpe cacciata in territorio di Orgosolo,
dall’Asl venne ribadito l’appello «ai
cacciatori e alla popolazione per una
fattiva collaborazione». Era arrivata
infatti la conferma che la trichinellosi era ormai entrata nel ciclo del selvatico, spia di una diffusione della
malattia nel territorio. La volpe è infatti l’animale che completa la catena del “ciclo silvestre” assieme ai
cinghiali, ai topi, ai cavalli e ai maiali allo stato brado, suini allevati
clandestinamente.
ORGOSOLO
Aliquote Imu
in Consiglio
Consiglio comunale funestato da tristi
presagi, quello che si è svolto l’altra sera a Orgosolo. Da una parte i tagli ai trasferimenti da parte dello Stato che nel
paese dei murales incidono per il 33 per
cento comportando un meno pari a 250
mila euro. Dall’altra la necessità di rimpolpare le casse. «O sarà un buco sicuro», paventa il sindaco Dionigi Deledda.
Sullo sfondo l’Imu, soprattutto quello relativo agli immobili che non sono prima
abitazione, e le aliquote definitive da
stabilire entro il 31 ottobre che andranno a modulare l’entità della seconda rata. «Siamo in seria difficoltà - confessa
il primo cittadino di Orgosolo - non vogliamo infierire sui residenti, già abbastanza tartassati, ma se non troviamo
altro modo per sopperire al vuoto rischiamo di dover togliere risorse dai
servizi». (fr. gu.)