Testo critico - Comune di Villamar
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Testo critico - Comune di Villamar
“MAR_MILLA” Là dove la percezione delle cose ha una ricchezza differente Artista e communication designer, dopo il conseguimento del diploma di laurea in arti visive presso l'Accademia di belle arti di Firenze, si specializza in comunicazione e fotografia presso la Bauhaus-Universität di Weimar, conseguendo titolo specialistico di secondo livello presso l'ISIA design di Firenze. Nel mentre partecipa a diverse esposizioni in Italia e all'estero, tra queste Weimar, Londra, Belgrado e Firenze. Oggi, a Lunamatrona in Marmilla dove vive e lavora, si concentra tra rievocazione del passato fatto di giochi e divertimenti, sulla proiezione di un futuro che rivaluti la qualità della vita e sulla constatazione del disorientamento del presente. La poliedricità dei contenuti semantici delle opere di Alice, si riconosce per la validità dei significati che assumono sviluppandosi in vari contesti: dalla ritmicità della danza, all’armonia dei suoni, alla rievocazione della dimensione sospesa dell’infanzia e del gioco. Il filo rosso che unisce tutti i percorsi frequentati è riconducibile al tema del viaggio. L’itinerario è la metafora della vita e dell’esistenza, la proiezione del proprio immaginario alla ricerca dei veicoli più idonei alla comunicazione che integra e sopperisce la parola con l’immagine, la fotografia, l’appunto scritto, la cartina ripiegata. Testimoni di una memoria, di una esperienza importante. Il filo conduttore di questa mostra ci introduce in un viaggio meraviglioso e straordinario, inizia con l’osservazione del mappamondo “visto dall’esterno sostenuto dalla figura in costume che, come un pesce, si tuffa senza riflettere, si trasforma in cavallo e corre con la mente verso la Marmilla e sorride, felice”. E’ la gioia della scoperta che Alice ha mantenuto intatta dall’infanzia ad oggi e che ripropone con l’invito rivolto ai bambini di cercare nel grano il proprio tesoro, e ai grandi di rintracciare attraverso le percezioni più lontane, i valori più autentici per plasmare il futuro. Il gioco è l’azione che crea un rapporto tra oggetti e soggetti e genera un universo reale e fantastico assieme. La sospensione del ricordo, della memoria dei suoni, si compie nella dimensione dell’assoluto silenzio, nella sfera della consapevolezza dove i valori identitari si uniscono con il viaggio nel mondo esterno. Lo sperimentalismo grafico si esprime talvolta nella leggerezza del segno e altre nella determinatezza dei tratti che rievocano le maschere e i motivi tradizionali isolani: delicati e poetici i primi e fortemente evocativi di un mondo fisso nell’immaginario isolano i secondi. L’arte di Alice è la sintesi dell’incontro tra la realtà intima e interiore e l’evocazione di un macro cosmo dove la terra e il mare, l’io e la storia, la memoria individuale e collettiva si incontrano. L’immagine diventa lo schermo dove queste due realtà convivono, proprio come nei due universi, quello fantastico e quello reale della città di Onomatopeia del pittore scozzese Charles Avery. E’ la metafora dell’isola reale e dell’isola mentale che si prestano alle stratificazioni concettuali, dove il porto di approdo si raggiunge attraverso l’interiorità soggettiva. E’ lo stesso percorso della nostra artista Maria Lai che ha ricomposto le istanze intellettuali e le pratiche performative riscoprendo la funzione etica dell’arte, che hanno attratto Alice, sino ad evocarne i libri, i fili della memoria che ci legano, il ritmo delle parole che portano al silenzio. Il valore vigoroso e identitario dell’immaginario di Alice, parte dalla sua terra natale, la Marmilla, rievocante con i suoi morbidi profili, la forte immagine matriarcale della civiltà sarda, e ci porta alle zone più interne dell’isola, per muoversi poi varcando il mare verso le esperienze più all’avanguardia nel campo della comunicazione, abbracciando i linguaggi del figurativo e non e della multimedialità per dialogare col mondo. Antonietta Motzo – Docente di storia dell’arte “Qui parte il mio viaggio, con gli occhi, col cuore e con la mente. Parliamo tutti lingue diverse e alla fine di ogni discorso mi rimangono sempre dei dubbi, sono quei dubbi che mi fanno capire che la vita è un viaggio strano, dove spesso l’immagine prende il posto della parola e dove osservare spesso diventa vitale”. Alice Cadeddu- Artista